SommariaMente n°4

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SommariaMente Aprile 2012 n째4

LINDA BATISTA

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SommariaMente E d i t o r i a l M e n t e p a g . 0 3 F r a n c a M e n t e p a g . 0 4 ImprenditorialMente pag.06 C u l t u r a l M e n t e p a g . 0 8 S p e t t a c o l a r M e n t e p a g . 1 0 S p o r t i v a M e n t e p a g . 1 2 A r t i s t i c a M e n t e p a g . 1 3 S o c i a l M e n t e p a g . 1 4 L e t t e r a r i a M e n t e p a g . 1 6 R i e v o c a t i v a M e n t e p a g . 1 7 F a n t a s t i c a M e n t e p a g . 1 8

SommariaMente

Periodico mensile a diffusione gratuita in corso di registrazione

Redazione Via Bagnulo 108, 80063 Piano di Sorrento (Na) In copertina: Linda Batista info@sommariamente.it - tel 081.19913191 redazione@sommariamente.it Hanno collaborato: Carlo Alfaro, Luigi Arpenti, Francesca Arpino, Anna Direttore responsabile: Gentile, Mattia Lauro, Teresa Russo, Biagio Verdicchio Marica Esposito Direttore Editoriale Raffaele Somma I collaboratori sono autonomi e non percepiscono compenso Progetto Grafico Qualsiasi collaborazione è da considerarsi a titolo gratuito Somma Informatica

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EditorialMente di Marica Esposito

Imparare dalla Storia … si potrebbe!!! È da un po' di tempo che non si sente parlare d'altro che di corruzione della classe politica e di assoggettamento del potere politico alle lobby bancarie, tanto è vero che si è corsi a modificare il decreto sulle liberalizzazioni, non perché la gente è disperata e compie atti inconsulti ma perché i vertici dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana) si sono dispiaciuti perché una norma, prontamente eliminata, prevedeva la gratuità delle operazioni bancarie! Eppure queste cose che sembrano così inaspettate ai più, anche ai dirigenti di partito che non sapevano di pagare le proprie spese familiari con i fondi destinati ai partiti, sono parte integrante della nostra storia. Basterebbe sfogliare un libro di storia per ragazzi per leggere che nella Roma Repubblicana “l'attività finanziaria si sviluppò talmente che riusciva ad influenzare direttamente sia la vita del popolo che l'organizzazione dello Stato. Il potere politico veniva limitato e a volte assoggettato al potere economico; gli uomini che avevano in mano la ricchezza potevano tutto. Questo stato di cose generava corruzione nei pubblici funzionari con grave danno dello Stato”. La soluzione per superare l'empasse, tra l'altro, fu la creazione di banche pubbliche chiamate “mensae”. Ed ancora: “Nel periodo imperiale, i romani erano diventati amanti del lusso, sprezzanti del lavoro manuale e avevano sempre fame di denaro. Dove trovarlo? L'era delle conquiste fruttuose era finita, ormai non restava che esigere tasse sempre più gravose. Ma lo sperpero svuotava le casse dello Stato e le colonie sempre più spesso si ribellavano”. In quel periodo l'esazione delle tasse venne affidata ai primi “banchieri”, di nome e di fatto, che giravano con il loro “banco” tra i villaggi. A voi queste descrizioni non ricordano proprio nulla? A me qualcosa fanno tornare alla mente, soprattutto quando si parla di degenerazione dei costumi morali, dello stretto legame tra mondo politico e finanziario e della facile soluzione a tutti i problemi economici aumentando le tasse. Dopo 3.000 anni non abbiamo saputo inventare nulla di nuovo! Il problema è sempre, a mio avviso, che chi governa ha delle esigenze differenti da chi è governato. Già per il solo fatto di essere riusciti ad occupare dei posti decisionali così elevati, vuol dire che si è stati spinti da una “base” forte che facilmente può essere denominata “lobby”. Ma i cittadini onesti e che vogliono migliorare il benessere comune, quando riusciranno a diventare la vera lobby di potere? Un esempio recente e che fa ben sperare, ancora non appartenente alla Storia, è quello dell'Islanda, quando nel 2008 si ritrovò al fallimento a causa di una grave crisi economica prodotta dalla spregiudicatezza delle banche, che dal 2003 erano state tutte completamente privatizzate. Nell'anno della crisi il sistema bancario arrivò ad indebitarsi fino al 900% del PIL nazionale; i tre maggiori gruppi bancari fallirono e la moneta nazionale crollò nei confronti dell'euro. Il Governo chiese, allora, aiuto al Fondo Monetario Internazionale e all'Unione Europea che, però, pretesero che lo Stato facesse gravare il debito sulla popolazione. A conti fatti ciascun abitante avrebbe dovuto pagare 100 euro al mese per 15 anni. Ma la popolazione disse no! Perché avrebbe dovuto pagare i danni provocati dai privati? Il capo dello Stato non ratificò la legge con le nuove tasse ed indisse un referendum popolare che passò, con il 93% delle preferenze, nonostante le minacce del Fondo Monetario Internazionale di non erogare il prestito, come poi è avvenuto. Fu emesso, quindi, un mandato di cattura internazionale contro il presidente del gruppo bancario considerato tra i maggiori responsabili del crack finanziario e fu varata una nuova Costituzione che garantisce lo Stato dalla lobby della finanza privata. Oggi l'Islanda ed i suoi cittadini-sovrani si stanno risollevando senza aiuti internazionali, ma facendo ricorso all'inventiva ed alle nuove tecnologie diventando, ad esempio, una delle casseforti mondiali on line per i dati sensibili. L'Italia, contrariamente all'Islanda, ha tantissime risorse su cui contare, se fossero valorizzate, incentivate, razionalizzate e sfruttate per il bene comune. Dovremmo, però, prendere esempio dai cittadini-sovrani islandesi per recuperare un po' di amor proprio e di orgoglio, ristabilendo qual è il bene comune ed abbassando almeno un po' la soglia del dolore, che pare essere ultimamente un po' troppo elevata nei confronti di chi, continuamente, ci schiaffeggia per garantire gli interessi di pochi!


FrancaMente di Lello Somma

Alla ricerca dell’Arca

Durante una piacevole discussione in famiglia, dopo aver apprezzato l'enorme gioia della genitorialità, ci siamo resi conto che nell'ultimo decennio, e forse più, nessuno ha più potuto vantare i natali nella città di Sorrento. Altra faccia della medaglia della stessa situazione che tutti i colpevoli di qualche reato, abitanti nelle costiere sorrentina o amalfitana e nella zona stabiese, sono sicuramente nati a Vico Equense. Al di là di ogni ragionamento di politica economica circa la razionalizzazione della spesa pubblica e della dislocazione dei reparti maternità nella zona, ci ha assalito un dubbio: nascendo tutti nel medesimo posto, non potendo mai più avere dei cittadini nati nei diversi comuni (a parte casi eccezionali) perdiamo parte della nostra identità? Non identità personale, chiaramente, ma connotazione storica delle nostre origini. La discussione è proseguita tra il serio e il faceto, ma in cuor nostro ha lasciato un segno. Quanto questa cosa inciderà sui nostri figli e sulla società in generale, in un territorio come il nostro in cui ancora si usa l'espressione “essere sorrentini doc”?! In fondo siamo tutti alla ricerca dell'arca che ci traghetta dal mondo spirituale a quello reale e chissà se l'essere nati in un posto piuttosto che in un altro influenzerà il nostro carattere e più in generale la nostra vita, così come sostengono gli astrologi! Essi, infatti, affermano che il profilo astrologico di ciascuno di noi è fortemente legato al luogo ed all'ora di nascita e non al posto in cui si risiede. Nel film Così parlò Bellavista, anche il professore distingueva gli uomini d'amore da quelli di libertà in base al luogo di nascita e dell'ambiente in cui vivono. Alla fine del film rimane aperto l'interrogativo se fosse meglio per il bambino nascere a Milano o a Napoli. Loro almeno potevano scegliere…

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ImprenditorialMente Scuola Lavoro Turismo: un ponte verso il mondo del lavoro nel settore turistico!!! Sul territorio campano l'associazione Scuola Lavoro Turismo è leader nella formazione dei giovani nel settore turistico. L'offerta formativa si articola in corsi di orientamento al lavoro e di formazione non solo in relazione alle figure professionali riconosciute a livello nazionale, ma anche per le nuove figure professionali emergenti legate all'evoluzione dei mercati turistici. Le sedi didattiche dell'associazione Scuola Lavoro Turismo, presieduta da Pasquale Bruno, sono ben disseminate sul territorio regionale e principalmente nella provincia di Napoli con sedi operative in Castellammare di Stabia, Portici e Napoli nel quartiere Vomero. L'offerta formativa è articolata in maniera completa e secondo i nuovi standard metodologici, con una fase teorica seguita ed integrata da una operativa caratterizzata da stage e tirocini formativi. In questi anni di attività l'associazione si è saputa costruire una professionalità indiscussa nel settore della formazione in ambito turistico e il suo presidente, Pasquale Bruno, ha alacremente lavorato per intessere una rete funzionale e qualificata di alberghi, tour operator, aziende, agenzie congressuali e di wedding planner, enti culturali e società di animazione turistica che hanno consentito di effettuare concrete esperienze lavorative ai propri discenti. Soltanto in questi primi mesi del 2012 si è incrementata l'attività di sistema, che comprende una cinquantina di partner, concludendo alcuni importanti accordi con diverse agenzie per l'inserimento lavorativo, in modo da consentire ad un buon numero di ragazze e ragazzi l'accesso al mondo del lavoro. Tra i molteplici corsi, gratuiti ed a pagamento, offerti dall'associazione Scuola Lavoro Turismo, si annoverano quelli di Wedding & Party Planner, di Personal Shopper, di gestore di Portali alberghieri. Particolare successo stanno avendo i corsi di formazione rivolti alle figure professionali addette all'assistenza dei nuovi flussi turistici di lusso provenienti dai paesi del BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) come, ad esempio, i corsi di cinese turistico, di marketing dei servizi turistico-ricettivi e di SPA Manager per il settore Benessere. Oltre ai corsi di formazione a pagamento (del costo medio di €100,00) sono attivi presso le sedi di Portici e Castellammare di Stabia corsi gratuiti in convenzione con prestigiose strutture formative, rivolte ai disoccupati maggiorenni della durata che varia dalle 80 alle 120 ore e che consentono il conseguimento di un attestato riconosciuto dalle agenzie per il lavoro in tutta Italia. Essi spaziano dai corsi base delle lingue europee come l'inglese, il francese, lo spagnolo ed il tedesco, a quelli legati alle nuove netprofessioni, ovvero quelle legate al mondo di internet e del web. Il presidente Pasquale Bruno riassume molto chiaramente la mission dell'associazione che presiede: “Nel nostro progetto formativo riusciamo ad attuare il giusto mix tra servizi completamente gratuiti e attività a pagamento, dai prezzi comunque contenuti e molto convenienti ed alla portata di tutti, come corsi di formazione e aggiornamento, colloqui e selezioni lavorative, con la facilitazione dell'inserimento nel mondo del lavoro almeno per la prima esperienza, che completi il percorso formativo in ambito turistico.” L'associazione Scuola Lavoro Turismo ha una presenza qualificata ed efficace anche sul web e sui social network. La sua immagine è rappresentata da una studentessa sorridente e con un volto acqua e sapone, Ilaria, che ha tra le mani il libro “Il cacciatore di aquiloni”. Ilaria è il simbolo delle migliaia di giovani che chattano sul web e che ogni giorno si collegano all'associazione Scuola Lavoro Turismo in cerca di un'opportunità. Ed è proprio un'opportunità che l'associazione intende dare ai giovani, anche attraverso il web. E proprio alle potenzialità di internet che è dedicato il prossimo evento a Portici il 29 Maggio , un seminario su “Social Network Self Marketing” tenuto dal dott. Luciano Cassese dell'associazione formatori professionisti. Il seminario mira ad insegnare a muoversi e promuoversi online per generare vendite ed opportunità commerciali tramite internet ed i social network. Questo incontro è rivolto ai manager ed ai professionisti che vogliono migliorare le loro tecniche di marketing ma anche ai giovani in cerca di una opportunità di lavoro o di carriera!



CulturalMente di Lello Somma

GIANFELICE IMPARATO PREMIATO CON IL TROFEO UNITRE 2011

Il 21 Aprile, nello splendido scenario del Castello Giusso di Vico Equense, l'attore Gianfelice Imparato ha ricevuto il Trofeo 2011 dell'UNITRE della Penisola Sorrentina. Nella motivazione, preparata dal prof. Matteo Gargallo presidente della Commissione proponente, si legge che il Trofeo viene assegnato al commediografo, attore e regista per “l'Intelligenza e la professionalità, guidate dai principi, sorrette dall'amore per la Cultura e per il proprio Paese”. La serata di premiazione, coordinata dal presidente dell'Unitre della Penisola Sorrentina, prof. Enzo Esposito, si è incentrata su una intervista cordiale e simpatica, ma con qualche momento commovente, fatta dal giornalista Pierluigi Fiorenza all'attore Gianfelice Imparato, intervallata da intermezzi musicali del giovane pianista equense Pasquale Cardenia. L'intervista ha ripercorso per grandi linee i 36 anni di carriera dell'attore stabiese, trapiantato da anni a Vico Equense. Dagli esordi nel 1976 nella compagnia teatrale di Mico Galdieri, alla partecipazione alla “Gatta Cenerentola” di Roberto De Simone e a numerose opere teatrali sotto la direzione di Eduardo De Filippo, al lavoro stabile nella compagnia di Luigi De Filippo. Nel 1994 il debutto come commediografo con la sua opera “Casa di Frontiera”, di cui è anche interprete sotto la regia di Gigi Proietti. Proprio con questa commedia, ispirata dalla comparsa e dall'ascesa della Lega di Bossi, si è dimostrato un abile precursore dei tempi. Infatti, in essa si racconta che i meridionali emigrati al nord sono costretti a vivere in riserve a loro dedicate, e ad essere seguiti da un'assistente sociale che ha il compito di rieducarli alla lingua ed al modus vivendi del Nord, per poterli “integrare”. Nella commedia non manca neanche il brindisi con le acque del Po per la purificazione finale.Le sue performance teatrali continuano sempre affiancato a nomi di eccezione come, ad esempio, Peppe Barra ed Enzo Cannavale, per i quali ha scritto delle commedie nelle quali si cimenta anche nel ruolo di regista. Intorno al 2000 c'è il suo avvicinamento al grande cinema, come attore in opere di registi di fama mondiale quali Bellocchio, Scola, Monicelli, Loy, Moretti e poi anche come protagonista nel film “La repubblica di San Gennaro”, tratto dalla sua commedia “Casa di frontiera”; fino ad arrivare alle parti che lo hanno reso più famoso al grande pubblico con i film “Gomorra”, “Il Divo” e “ F o r t a p à s c ”. I l t ro fe o d e l l ' U n i t r e , appositamente creato dall'artista siciliano ma equense di adozione, Salvatore Morana, è destinato a personalità che si sono contraddistinte nei vari campi della cultura e dell'arte. Esso è ormai giunto alla sua sesta edizione e rientra nelle tantissime iniziative che l'Università delle Tre Età della Penisola Sorrentina, grazie al suo fondatore e presidente prof. Enzo Esposito, organizza ormai dal 1995, anno della sua creazione.


«L'obiettivo per cui è nata e vive l'UNITRE in Penisola Sorrentina – ci dice il prof. Esposito - è quello di svolgere attività informali di educazione degli adulti, di promozione sociale e culturale e di volontariato sociale per le fasce deboli. Abbiamo impostato la nostra azione avendo come obiettivo la cura delle persone adulte nella loro integrità, in un contesto socio-ambientale ricco di opportunità con il fine di aiutare le persone a vivere al meglio delle proprie possibilità. La cura come occupazione a vivere meglio, deve tendere alla felicità o per lo meno alla serenità che si conquista quando la mente è lucida, il corpo risponde alle sollecitazioni della volontà e quando si riesce a mantenere un equilibrio fra la persona e l'ambiente che la circonda». L'Unitre, che ha sedi in tutti i comuni della Penisola da Massa Lubrense a Castellammare di Stabia, organizza laboratori di arti minori, cineforum, conferenze su varie tematiche con docenti che operano gratuitamente, concerti, convegni. Ha un centro multimediale e di mediazione culturale, si occupa di presentare novità librarie, cura la pubblicazione di alcune collane come “i quaderni dell'Unitre”, volumi di autobiografie ed ha un periodico “In Comune” per l'informazione del cittadino. «L'obiettivo dell'UNITRE – continua il prof. Esposito – è quello di costruire e validare un modello di formazione che nella nostra realtà sociale favorisca la curiosità conoscitiva tra i meno acculturati, una forma di cittadinanza consapevole e partecipata, la consapevolezza che la qualità della vita individuale e sociale è strettamente legata ai comportamenti dei singoli e delle comunità. Il nostro è un messaggio “sociale” rivolto al largo pubblico, con finalità educative e di utilità sociale, nell'interesse pubblico e delle singole persone. Fare, insomma, cultura per capire cosa sentiamo, per riconoscere le esperienze e i sentimenti che ci riguardano da vicino nella parola e negli scritti altrui, indagare nel comportamento delle persone che ci circondano, per capire meglio noi stessi e decidere al meglio il nostro vivere. E alle persone non più impegnate nel lavoro produttivo e a quelle che sanno procurarselo oltre il lavoro, far provare che l'ozio impegnato, che una volta era esclusivo appannaggio degli aristocratici, è la migliore risorsa di cui può e deve approfittare chiunque ami la vita e ami se stesso». Tra le prossime iniziative predisposte dall'Unitre vi rientrano una serie di forum aperti su varie tematiche di interesse generale. L'ultimo in ordine di tempo è quello di ecologia marina intitolato al biologo “Filippo Cavolini” per la valorizzazione del Banco di Santa Croce e la difesa del Golfo di Napoli dagli assalti inquinanti. «Con questo forum, che si terrà nel prossimo mese di Ottobre nel salone dei congressi del Castello Giusso, ed al quale parteciperanno scienziati, politici, giuristi ed operatori economici, - sostiene Enzo Esposito - si vuole sensibilizzare i poteri e l'opinione pubblica ai problemi della difesa dell'ecologia marina nel golfo di Napoli, evidenziando le sue caratteristiche, i suoi problemi e i progetti che possono contribuire a migliorare le conoscenze e incentivare le iniziative a sua difesa». Il trofeo assegnato quest'anno a Gianfelice Imparato - così come tutte le attività dell'UNITRE della Penisola Sorrentina – rientra, quindi, nello sforzo di realizzare un'interazione cooperativa, allargando la partecipazione e il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio e della comunità sociale, superando stereotipi e pregiudizi, per dare spazio a “chi merita voce” per giungere ad un “benessere” personale e condiviso dalla collettività tutta.


SpettacolarMente di Lello Somma

Incontro con Linda Batista Linda Batista è una donna energica, positiva, piena di grinta. Non nasconde i suoi quarant'anni portati benissimo, anzi si fa un vanto dell'enorme esperienza maturata nel campo dello spettacolo che le ha reso ricchissimo il curriculum. Infatti, può enumerare la partecipazione in tantissimi film di successo, come “Orchidea selvaggia” di Zalman King, “Banchieri di Dio” di Giuseppe Ferrara, “I Borgia” di Antonio Hernández e “La masseria delle allodole” dei fratelli Taviani, ed in numerose e seguitissime fiction per la TV, due per tutte: “Incantesimo” ed “Elisa di Rivombrosa”. Nella sua splendida casa piena di luce, elegantissima ed ordinatissima, nonostante il continuo viavai dei n u m e r o s i collaboratori, si sente a suo agio e trasmette sicurezza e determinazione, tanto da affascinare noi inviati di SommariaMente che la intervistiamo. Ci tiene a precisare che la casa è lo specchio della sua vita, lussuosa, curatissima nei particolari, ispirata allo stile classico italiano. La cucina poi, completamente gialla, colore solare ed energico, è il centro della sua vita da mamma, e come dice lei «il cuore pulsante della casa», dove passa più tempo con la sua adorata figlia Lais facendosi confidenze, scambiandosi idee e, perché no, anche litigando. È orgogliosissima della figlia, studentessa universitaria, e ne è anche molto gelosa, dato che l'ha avuta quando aveva soli 18 anni e l'ha cresciuta cercando di non farle mai mancare nulla, così che potesse avere uno splendido futuro. Di lei dice «è il mio motore, la mia vera energia!» La sua vita è stata ricca di esperienze, positive e negative, ma lei non ha


rimpianti, perché è abituata a pensare positivo ed a guardare avanti, ed anche perché non vuole che i suoi errori o le sue insoddisfazioni influenzino negativamente chi le è vicino. Però, ci rivela che una delle cose che la feriscono di più è la delusione derivata da certi comportamenti umani. «Allora mi rimane un segno indelebile nell'anima – ci confida Linda – ed aspetto, con pazienza, come suggerisce l'antico detto cinese, sulla riva del fiume.»A questo punto della sua vita Linda Batista ha intrapreso un

ennesimo ambizioso progetto: quello di diventare produttrice. Non si spaventa dello sforzo che ci vuole per raggiungere il suo obiettivo. Infatti, sostiene che «la vita senza sogni, che vita sarebbe! Ciò che importa è ottenere il risultato voluto, non la fatica che bisogna fare. Io metto sempre tutta me stessa nei miei progetti, con impegno, grinta e determinazione». Ed è così che da qualche anno sta lavorando sodo per concretizzare il suo sogno, che è già diventato realtà negli Stati Uniti, dove ha prodotto due cortometraggi. «La casa di produzione è la mia fabbrica dei sogni e spero di poter realizzare presto, in Italia, una serie televisiva ispirata al libro “Passione Indiana” dello scrittore spagnolo Javier Moro. È un libro che narra di una appassionante storia d'amore ambientata in India, e quando l'ho letto mi ha così tanto coinvolta che ho deciso di acquistarne i diritti». Le abbiamo chiesto se avesse già idea di quali attrici coinvolgere in questa nuova produzione e lei ci ha chiaramente detto che vorrebbe le sue grandi amiche Valeria Marini e Maria Grazia Cucinotta. Prima di congedarci da Linda le chiediamo se tra i suoi progetti futuri c'è quello di venire a Sorrento. Lei, con il suo migliore sorriso,

ci ha risposto: «Spero di venire presto da voi a Sorrento, per mangiare i vostri gustosissimi piatti tipici e, magari, per girare un film ambientato nella vostra splendida costiera!»


SportivaMente di Biagio Verdicchio - foto: Mattia Lauo

AMERICA'S CUP: RINASCIMENTO PARTENOPEO C'è il venditore di binocoli rigorosamente “made in china”, che nel giro di poche ore fa lievitare il prezzo di questi “indispensabili” oggetti; c'è quello di granite che si fa largo tra la folla festante e curiosa; ci sono i vù cumprà con gli ombrelli, perché nel “paese del sole” non si ricordava un aprile così bagnato da decenni; c'è il forno delle pizze, quello sì immancabile. Si dice che quotidianamente siano state sfornate la bellezza di oltre tremila pizze. Questa è la Napoli dell'America's Cup, signori. La Napoli che questa scommessa, l'ha vinta di sicuro. l'occasione, non più solo annunciata, di una rivoluzione: la città ha scacciato via i sacchetti della monnezza e ha ritrovato il meglio di sè. Oltre diecimila le persone che hanno affollato il lungomare di via Caracciolo, per l'occasione chiuso al traffico (e il sindaco de Magistris non ha nascosto il desiderio ch e questa strada resti per sempre così), in questi giorni in cui sport, passione e bellezza si sono mischiate, mostrando al mondo intero la straordinaria ricchezza di una città come poche altre al mondo. Perché queste regate di World Series di Coppa America per Napoli sono state molto di più di una manifestazione sportiva, seppure prestigiosa e di livello internazionale. Hanno rappresentato il recupero di una parte di città, quella immortalata dalle gouache ottocentesche della Scuola di Posillipo. Entusiasti tutti i protagonisti; primi fra tutti gli skipper di Luna Rossa e di Oracle. «Non avevo mai visto tanta gente così vicina alle imbarcazioni - ha detto Max Sirena, skipper di Luna Rossa - sembrava una partita di calcio». E Jimmy Spithill, skipper di Oracle, team detentore dell'America's Cup, ha aggiunto: «Napoli è lo stadio della vela, in nessun altro posto al mondo le regate si svolgono così vicine al pubblico sulla terraferma». Parole entusiaste quelle del primo cittadino Luigi de Magistris: «I cittadini hanno offerto un'accoglienza straordinaria e una partecipazione molto calorosa. Napoli ritorna a essere capace di stupire». Direttamente dal Media Center, Paolo Graziano, presidente dell'ACN, la società di scopo nata per attuare il progetto e presidente degli industriali napoletani ha infine aggiunto: "Questi giorni sono andati oltre ogni aspettativa. I team sono entusiasti dell'accoglienza che hanno ricevuto dai napoletani. L'orgoglio cittadino è stato risvegliato. Ora abbiamo la conferma che Napoli può candidarsi per qualsiasi altro grande evento". Per aggiudicarsi questa tappa del circus (le prime sono state a Cascais, Plymouth e San Diego, nel 2011), Napoli ha investito tra i 15 e i 20 milioni di fondi comunitari. E ora immagini della città tirata lucido e testimonianze positive, faranno il giro del mondo grazie alla portentosa macchina dei media che ha puntato il proprio obiettivo sul golfo partenopeo. Le emittenti hanno trasmesso l'evento in 197 Paesi. 751 le richieste di accredito presentate da giornalisti, 600 quelle concesse. Garantiti 320 minuti di mondovisione. Il Media Center, attrezzato all'interno del Tennis club di Napoli guidato da Luca Serra, è uno spettacolo per gli occhi. Uno dei pochi al mondo un unicum nel mondo con affaccio diretto sul campo di regata. Ha vinto lo sport, certo, ma anche, come detto, la città. Boom di transiti all'aeroporto di Capodichino. Ristoranti e alberghi, dopo le preoccupazioni della vigilia per la chiusura di mezza città al traffico, hanno visto il tutto esaurito. Un treno che la città ora deve cercare di far viaggiare e non fermare più. Prossima fermata Coppa Davis. Come molti dicono. Ma il prossimo anno, a maggio, sarà ancora America's Cup, sul mare da sogno di una città riscoperta!


ArtisticaMente di Anna Gentile

Un’ artista fuori dal tempo

Si chiama Michela Ruberto, è per metà molisana e per metà carottese e la sua grande passione è l'arte. Docente di educazione artistica ha saputo coniugare il suo lavoro con la sua vocazione. Ha disegnato da sempre, come lei stessa ci racconta, da quando frequentava le scuole elementari e da allora non ha più smesso. Diplomatasi presso l'istituto d'arte, dalla maggiore età ha partecipato a mostre e concorsi, classificandosi sempre ai primi posti ed ha fatto la sua personale a Piano, in un noto studio d'arte, distinguendosi già per le sue idee e per le forme che sembravano desuete e, per certi versi, fuori dal tempo, ma che sono ritornate in auge proprio su cartoncino e tempera. Ed è proprio nel momento in cui si rende conto delle tendenze, ma soprattutto dei gusti e degli orientamenti del pubblico che la prof.ssa Ruberto decide di cambiare optando per la tempera, olio e, per lungo tempo anche l'acquerello. Ma si sa, la staticità non è dei grandi artisti e così, anche la Ruberto fa emergere il suo io dipingendo ciò che vuole e come vuole, con la sua ottica e il suo punto di vista. Rappresenta tutto ciò che la realtà le offre facendo ricorso a colori caldi e freddi che si mescolano trasmettendo sensazioni uniche. La prof.ssa Ruberto, però, nonostante sia una persona solare, sempre sorridente e, al contempo riservata e poco incline a parlare delle sue creazioni di cui, tra l'altro, è molto gelosa, ci ha aperto le porte della sua casa, per far parlare le sue opere. Tra i vari dipinti messi in bella mostra, quello che maggiormente ha attirato la nostra attenzione è stato quello raffigurante i girasoli di Van Gogh, tolti dal vaso e realizzati con colori complementari. Un'opera che testimonia, dunque, il passaggio dai colori tenui dell'acquerello a quelli forti. Immancabile, nella produzione dell'artista carottese, la natura morta resa con maestria ed equilibrio cromatico e dove tutto segue rigorosamente i canoni del tecnicismo e dell'armonia. Degni di attenzione anche gli “oggetti in memoria”, dipinti che prendono spunto da oggetti-ricordo o che hanno un certo valore simbolico-affettivo. “L'ispirazione”, ci riferisce la Ruberto, è sempre data dalla realtà, ma alla base di tutto c'è sempre un progetto. Parto da un'idea, segue la misura della tela e poi arriva il bozzetto”. Continuando, però, a passare in rassegna le sue composizioni, ci si rende conto della sua unicità, ma anche del suo essere precisa e pignola fino allo stremo. Alcune opere sembrano realizzate addirittura con la tecnica del collage, ma la sua è una stesura precisa e compatta, frutto di solerzia e di un lavoro certosino, dove non sembra vedersi affatto l'utilizzo del pennello. Amante di Picasso, la prof.ssa afferma che per lei la pittura finisce con il maestro e che niente e nessuno è riuscito a dare u n a svo lta . “O ra , n el 2012, b is o gn a d a re un'interpretazione in chiave moderna. Quando mi soffermo di fronte al figurativo lo vedo indietro nel tempo, anche se ne ammiro il tecnicismo. La pittura deve restare sempre pennello e colore”. Idee chiare, propugnate anche a costo di essere vista fuori dal tempo, ma che creano, come nelle sue opere una sorta di tensione e di liberazione.


SocialMente di Luigi Arpenti, Presidente Regionale ANVFC

lio: ig G l e d la o s 'I ll merica a A a p p o C a ll a D rima fila p in a it v a n u i d breve cronaca

Piano di Sorrento

Cosa hanno in comune eventi di grande richiamo come il Festivalbar, la Coppa America a Napoli, il Derby del Cuore, ed avvenimenti di triste attualità come il sisma d'Abruzzo, quello del Molise ed il naufragio della Costa Concordia? La risposta è che in tutte queste circostanze i volontari dell'Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo erano presenti in prima fila per offrire la propria collaborazione. L'Associazione è attiva su tutto il territorio nazionale da oltre un ventennio, non ha scopo di lucro e stando allo statuto svolge, ispirandosi ai valori costituzionali di solidarietà civile e sociale, attività di gestione e promozione di varie forme di volontariato, con particolare riferimento a quello di Protezione Civile. In verità, però, i fatti raccontano più delle parole: se, come si diceva, i volontari sono soliti vivere tutte quelle vicende (belle e brutte) in prima fila, da una prospettiva certamente diversa rispetto a quella dello spettatore televisivo, non è perché questi godano di particolari privilegi, ma perché vantano una preparazione tecnica ed umana che li rende gli interlocutori ideali negli scenari laddove bisogna operare acchè non accada nulla o intervenire perché qualcosa, purtroppo, è già accaduto . Decidere di far parte della Associazione Vigili del Fuoco significa dunque vivere una vita in prima fila, significa intraprendere un percorso per cui ogni occasione in cui si indossa la divisa si sperimenta un'esperienza di reciproco arricchimento, di formazione tecnica, umana e morale che nel tempo porta a diventare uomini più consapevoli e cittadini socialmente più integrati. In particolare, poi, per un adolescente cominciare questa esperienza significa godere di una eccellente e supplementare fonte di educazione, disciplina e responsabilità che conduce a conoscere intensamente e sul campo i valori necessari allo sviluppo di una persona che si accinge a diventare Uomo, nel senso più nobile della parola. Le fila dell'Associazione Vigili del Fuoco in Congedo sono in continua espansione, anche in vista degli scenari che si profilano a seguito degli Stati Generali del Volontariato, tenutisi a Roma alla presenza del Capo del Dipartimento della P.C. Franco Gabrielli, e che vedono un ruolo ancora più centrale della Protezione Civile in affiancamento ai Vigili del Fuoco. Se chi legge è interessato a maggiori informazioni o alla opportunità di prestare attività di volontariato di Protezione Civile può rivolgersi alla delegazione più vicina o visitare il sito internet www.anvvfc.it. Coloro che non vogliono rimanere spettatori inermi della società e hanno voglia di intraprendere una nuova avventura, apprendere e praticare nuove conoscenze e sperimentare nuovi stimoli, sapranno già dove incontrarsi: in prima fila!



LetterariaMente di Carlo Alfaro

Un pasto al sole

L'Attore Patrizio Rispo ha presentato il suo libro "Un pasto al sole" presso il ristorante Refood, in via dell'Accademia a Sorrento, nell'ambito delle iniziative “Venerdì d'autore”. Queste serate a carattere letterarioenogastronomico sono organizzate da Giuseppe Savarese insieme al Circolo Culturale “Endas” della Penisola Sorrentina”, presieduto da Adele Paturzo, con la direzione artistica di Antonio Volpe e quella organizzativa di Alberto Cascone, con il gruppo “Il caffè delle Muse” di Sorrento col suo animatore Carlo Alfaro, e con il Circolo “Gli amici del Libro” di Marcianise presieduto da Caterina Vesta. Il popolarissimo attore di "Un posto al sole" ha presentato il suo best seller, più volte ristampato dal 2005, in cui presenta 300 gustose e facili ricette della cucina napoletana mutuate dalla sua tradizione familiare, valide per tutte le occasioni. Il libro, edito dalla casa editrice napoletana “Edizioni GRAF”, diretta da Luciano Chirico, è introdotta dalla ironica prefazione di Giobbe Covatta, che ha riletto la favola di “Alice nel paese delle meraviglie” in termini culinari, ed è arricchito dai commenti dello stesso autore e dai disegni del vignettista Peppe Avolio. La serata è stata condotta, con la consueta freschezza e cordialità, da Adele Paturzo e Carlo Alfaro, che tra un gioco con il pubblico (ovvero indovinare l'ingrediente sbagliato in una delle ricetta del libro) e una portata e l'altra preparata dal magistrale chef Giosuè Maresca, hanno colloquiato con l'attore su moltissimi argomenti: sulla sua passione per la cucina, che è la conseguenza di un amore coltivata in casa Rispo da generazioni; sulla carriera artistica, che ha riccamente spaziato dal cinema al teatro alla televisione; sul suo attivismo sociale a favore dei bambini del terzo mondo, con l'UNICEF e come ambasciatore di CBM Italia per la quale è stato in missione nel 2011 in Kenya; sul rapporto con i social network; sul valore dei talent e dei nuovi comici; sui numerosissimi premi e riconoscimenti che ha conseguito come il “Troisi” alla carriera, che gli ha consentito di fare un appassionante e commosso ricordo sul grande ed indimenticabile Massimo. La serata è stata anche intervallata da intermezzi musicali del bravissimo sassofonista Lucio Cartelli, e dai consigli sul giusto equilibrio tra dieta ed esercizio fisico della nutrizionista Francesca Maresca. Il pubblico, soddisfatto per il gustoso menu del Refoods Restaurant e per la contagiosa giovialità dell'ospite, alla fine ha fatto una ressa per acquistare il libro e richiedere la dedica all'attore che, come al suo solito, non si è sottratto al rito dell'autografo e delle foto. Il successo dell'evento “i venerdì d'autore” è dovuto alla felice combinazione di una cucina di qualità con un prezzo contenuto, cultura e spettacolo, giornalismo e convivio, che danno vita a briose serate d'autore tra letteratura, musica ed enogastronomia, in una elegante ed accogliente cornice nel cuore del centro storico di Sorrento.


RievocativaMente di Francesca Arpino

Per non dimenticare! Basta aprire un quotidiano, accendere la televisione ed ascoltare un telegiornale, basta scavare tra i ricordi, guardare la data su di un calendario, e ti accorgi che è il 6 Aprile. Il 6 Aprile, e sono passati già tre anni. 6 Aprile 2009. Ore 03:32. Magnitudo 5,9 della Scala Richter. Epicentro Roio Colle, Genzano e Collefracido. Teramo, Chieti, Pescara, Roma, Frosinone, Rieti, Ascoli Piceno, Castel di Lama, Offida, Terni, le province ed i luoghi dove è arrivato l'eco del terremoto. Le cronache danno un bilancio definitivo di 308 vittime, più un angioletto mai nato, dunque 309 vittime. Più di 1600 feriti, quasi dieci miliardi di euro di danni. 65.000 sfollati. Ero in zona in quel periodo, uno dei periodi più forti della mia vita, dove ho necessariamente fatto i conti con la mia di Vita, la cosa più importante che ho. La Natura ci accoglie a braccia aperte, ci affida la sua essenza, ci veste da uomini. Ci permette sicurezza, la stabilità di una casa dove ricamare ricordi ed esperienze, ci consente l'orgoglio di sentirci realizzati. Ci regala l'opportunità di manifestare la nostra grandezza, il nostro pensiero. Ci dona la carta e la matita per scrivere la nostra storia, mettere su una carezza visiva, un mattone, una storia, una chiesa, una fontana, così da dimostrarci che non siamo da soli, che c'è stato qualcun altro che ha passeggiato su quelle strade, che ha creduto nella forza del suo sangue e della sua appartenenza. Ma la Natura è Natura, nonostante la generosità dei suoi lineamenti, le sue montagne tanto aguzze e perfette che sembrano disegnate dai bambini; la Natura è come sosteneva Heidegger “vita e luce”, e come lei dà ospitalità a te e tu necessariamente devi dare accoglienza a lei. La sua vita per la tua luce. Ma il dolore che nasce da questo è insopportabile. E' una strana sensazione, io all'Aquila sono stata qualche mese prima: davanti a me uno spettacolo cristallizzato solo in un ricordo. Non sarà più quella di una volta. C'è una commozione particolare: aver vissuto un momento che non tornerà più e che nessuno potrà più vivere come l'ho vissuto io. Non immagino la realtà di oggi, dopo tre anni. Ricordo nitidamente la 'Fontana delle 99 cannelle', chiamata anche 'Fontana della Rivera' posta nel centro storico. La storia di questo monumento è particolare: la fontana, che in origine aveva la funzione di un lavatoio, è formata da novantanove maschere in pietra, dove sgorga l'acqua, che rappresentano i novantanove casati i quali, unendosi, crearono l'Aquila. E' proprio come nel tredicesimo secolo, ancora una volta l'unione è la sola strada, battuta con la speranza e la voglia di sorridere, anche per quelle persone che hanno perso il bene più caro, la vita, e che ora risplendono nel cielo come stelle. Stelle che ci tramandano un messaggio da accogliere: benedire l'esistenza con un sorriso, anche se le ferite sono ancora aperte.


A cura degli alunni della classe II B del plesso “V. Veneto” del Circolo Didattico di Sorrento guidati dalla loro insegnante d'italiano Teresa Russo

FantasticaMente

Oggi vi presento la mia mamma!

La mia mamma è molto simpatica e dolce con tutti. A volte si arrabbia quando sono disubbidiente ma io mi faccio perdonare e lei diventa più dolce di prima. Lei è molto bella e non la cambierei con nessuno. Anche se lavora quasi tutta la giornata e la vedo poco le voglio tanto bene. Io e la mamma la sera giochiamo tanto, a volte litigo con mia sorella e lei dà sempre ragione a me perché sono la più piccola. Ilaria La mia mamma ha la corporatura normale, gli occhi marroni, il viso roseo e denti splendenti. Ha un carattere allegro, vivace e simpatico. Non le piacciono le magliette con le pajet ma le piacciono molto i quadri. Gioca con me e mia sorella, ci divertiamo un mondo a fare le gelatine per le feste. Non guida la macchina ma il motorino. La mia mamma è molto intelligente, per me è la cosa più bella del mondo, è la mia regina. Le piacciono gli angeli e non le piacciono le persone cattive. E' la mamma più dolce del mondo e tutti le vogliono bene perché è buona. Silvia Vi presento mia madre: è di corporatura normale, ha i capelli lisci e neri, ha gli occhi marroni, la bocca carnosa e il naso piccolo. Di solito in inverno si veste con pantaloni, maglioni e stivali, mentre in estate indossa magliette e camicie. I suoi colori preferiti sono il blu ed il fucsia. E' una brava cuoca e fa dei dolci buonissimi. Il suo piatto preferito è la pizza margherita. Le piace cucire, giocare e vedere la tv con me. Sta molto tempo davanti alla ds perché c'è un gioco che le piace tanto. Ha sempre freddo di sera e qualche volta si siede sul divano. E' brava, allegra, simpatica e vivace. E' importante per me perché mi cura, mi coccola, mi rasserena quando ho paura e mi vuole bene. Marco La mia mamma ha la pelle chiara e la pancia liscia liscia. E' molto magra e alta, ha le mani lisce lisce, le gambe e i piedi lisci. Le piace vestire sportivo, di solito si veste con la maglia fucsia, il pantalone nero, il giubbino blu e le scarpe o gli stivali neri. Gioca quasi sempre a burraco, di solito va su facebook col cellulare. Le piace cucinare e andare in vacanza. Quando andiamo in vacanza sulla neve le piace stare con me, sciamo sempre insieme. Io voglio tanto bene alla mia mamma perché, quando voglio, fa venire i miei amici a casa e ci aiuta a fare i compiti. Quando è una bella giornata porta me e mio fratello al parco giochi. Al mio compleanno organizza sempre belle feste. Spesso giochiamo a scacchi e vinco sempre io. Per tutto questo io adoro la mia mamma. Francesco Mia mamma ha 29 anni, ha i capelli lisci e castani, gli occhi marroni, il naso piccolo e la bocca sottile. E' alta e snella, di carattere è simpatica e calma. Di solito indossa sempre il pantalone o la tuta con le scarpe basse. Le piace stirare ed ama i fiori e gli animali; non le piace cucinare e colorare. Adesso fa la casalinga ma prima faceva la cassiera al ristorante del nonno. Il suo colore preferito è il blu. Il pomeriggio le piace giocare con noi e la sera ci racconta sempre una favola. Carlo La mia mamma ha 33 anni; ha i capelli neri, gli occhi marroni, il viso roseo, il naso regolare e la bocca sottile. Quando io e mio fratello la facciamo arrabbiare diventa molto severa; ha un carattere dolce ed è molto affettuosa; è la mamma più buona del mondo. Con lei io mi diverto molto a giocare col computer, spesso mi porta al parco insieme a mio fratello e quando è una bella giornata andiamo a Casarlano a fare un bel giro con la bici. E' una mamma sempre disponibile e presente. Martina La mia mamma è molto bella ed ha gli occhi azzurri, è di corporatura normale. Ha i capelli marroncini e un po' biondi, il viso roseo e le labbra rosse. Le piace giocare con me e mi vuole molto bene. Le piace il suo lavoro e torna tardi la sera ma il sabato e la domenica li dedica a me. Non le piace fare il cambio di stagione e fare sport. A casa io l'aiuto a fare i servizi, la sera preparo la tavola per lei che torna a casa stanca dal lavoro. Quando arriva dice sempre: Nessuno mi vuole bene come te, Monica. Prima di addormentarmi ogni sera vedo un film con lei nel letto e ci facciamo tante coccole perché ci vogliamo tanto bene. La mia mamma è stupenda e io sono felice quando mi abbraccia e mi bacia. Monica La mia mamma ha i capelli corti e marroni, occhi grandi e marroni, un naso normale; non è molto alta e nemmeno tanto robusta; di carattere è dolce ed allegra, però quando si arrabbia diventa antipatica. La mia mamma indossa sempre pantaloni o jeans, porta sempre maglioni di lana e non mette mai le scarpe con i tacchi. Sa cucinare tante cose buone per me e le mie sorelle. Ama i fiori, soprattutto le rose. Per me la mia mamma è importantissima perché mi ha dato la vita e senza di lei io non starei qui in questo mondo. La mia mamma è importante soprattutto quando mi faccio male, triste e quando ho bisogno di coccole. Con la mia mamma vado sull'altalena e in bici; l'aiuto a fare la cucina, ad impastare i dolci e ad innaffiare i fiori. D'estate andiamo al mare e mi fa fare i tuffi dalla scogliera. La cosa che mi piace fare di più con mamma è la spesa, perché c'è sempre qualcosa di buono per me. Roberta E.


Filastrocca dolce e salata La mia mamma buona e bella È come un biscotto alla nutella E quando si siede a tavola Si mangia la mortadella. Sulla tavola ci sono i fiori Che ha raccolto nel prato fuori Dopo cena andiamo a vedere le stelle Che sembrano tante sorelle. Antonino Filastrocca in cucina La mamma in cucina Prepara una torta con la farina Brucia una padella E rompe una scodella. In giardino prende il sole Ed annaffia le viole. Gioca con noi al mare E tanti tuffi ci fa fare. Quando va in bicicletta Pedala in fretta in fretta. E a casa prepara una festa La corona ci mette in testa Noi siamo i suoi principini E ci riempie di bacini. Pietro Paolo Filastrocca colorata La mia mamma è felice Come un secchio di vernice Dice belle parole Come un giallo girasole. Le piace molto la frutta candita E si lecca anche le dita. Per me la mamma è un vento E vola come una nuvola d'argento. Salvatore Filastrocca della mamma La mia mamma quando è arrabbiata Mi fa sempre una bella sgridata Poi mi dice che il perdono Me lo guadagno se divento più buono, però la mia mamma di cui ho bisogno non la cambierei neanche per sogno. Quando prepara da mangiare Non sa mai cosa fare. Allora la mia mamma dolce e bella Mi cucina la besciamella. La mia mamma è come un fiore E per me è la migliore. Niko

Filastrocca della mamma Anche se la mamma è un po' cicciottella È buona come la nutella. La mia mamma è una polpetta Me la mangerei in fretta in fretta. Se sono arrabbiato e non voglio parlare Lei sa sempre cosa fare. La mia mamma è sorridente Anche se le fa male un dente. La mia mamma io la amo Perché insieme noi giochiamo. Giuseppe Filastrocca per la mamma La mia mamma è dolce e bella E mi sembra una stella. Le piace giocare e schizzare L'acqua del mare. E' allegra e interessata Quando guarda la sfilata. La mia mamma è capace Di farci fare la pace. Gaia Per fare una mamma ... Per fare una mamma non serve farina Lievito burro o margarina Non serve zucchero cacao o cannella Né un cucchiaio o una scodella. Per fare una mamma serve bontà Affetto e baci a volontà Sorrisi abbracci e qualche sgridata Tanta pazienza e una risata. Roberta A. Filastrocca divertente La mia mamma ha una sorella Un pochino cicciottella Lei ha un bambino piccolino Che si chiama Luigino. Tutti insieme son felici E mangiano tante alici. Quando andiamo dalla nonna Ci nascondiamo sotto la gonna. La mia mamma è buona e bella Ci prepara la torta con la nutella. Sara Filastrocca dolce La mia mamma è tanto bella Dolce e buona come una caramella Ha i capelli lunghi e ricci Con tante ciocche scure che fanno capricci Quando va la lavoro ogni mattina mi dà il sacco con la merendina poi la sera quando a letto mi metto mi dà anche un bel bacetto. Costantino



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