solomagazine Nuoto febbraio 2013

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nuoto

Anno 3| numero 2

Y D E E P S

I M O N A R


Sommario

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04 12

in primo piano

di Alberto Dolfin

Ervin II: il ritorno

26

La svolta di Flavio Bizzarri

32

Cartoline dal Sudafrica

38

Direttore amministrativo Monica Gini

spazio azzurro I ragazzi del “Moro”

Direttore responsabile Walter Perosino

di Alberto Dolfin

20

28

Speedy Ranomi Kromowidjojo

di Sonia Arpaia

38

di Luca De Matteis

giovanile Andrea Fabbroni in scia di Andrea Masini

44

Marco Colorato d'azzurro

48

Team salvamento

58

di Alberto Dolfin di Alberto Dolfin

52

Nicole Cirillo, l'orca di Savona

56

Partenza carioca

master

58

Beatrice Adelizzi, dal sincro alla corsia

62

Le vite sportive di Paolo de Laurentiis

66

La rinascita di Lucia Bussotti

di Andrea Masini

di Francesca Galluzzo

70 72 74

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Contributo fotografico Francesco Alessandro Armillotta, Giorgiana Emili, G.Scala/Deepbluemedia, Getty Images, Andrea Masini, Photostudiodedonato, Swimming Channel progetto grafico Simone Caltabiano Claudia Rubiu

acque libere

i nostri collaboratori: Sonia Arpaia, Cristina Chiuso, Alessandro Ciccone, Andrea Ciccone, Luca De Matteis, Alberto Dolfin, Andrea Fioresino, Francesca Galluzzo, Andrea Masini

di Andrea Masini

salvamento

Redazione Corso Mediterraneo 67 Torino Fax 011 500008 info@solomagazine.it

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di Francesca Galluzzo

solomagazine Nuoto è una produzione

di Alessandro Ciccone di Alessandro Ciccone

le nostre società

Autorizzazione del Tribunale di Torino n.ro 8/11 del 25 gennaio 2011 Anno III, numero 2 FEBBRAIO 2013

Pianeta Acqua Corteolona Team Nuoto Toscana Empoli SSD Vita Roma

le rubriche Fast Lane di Cristina Chiuso

76 Al cuore del nuoto

Realizzazione grafica Claudia Rubiu / Talia Verlato

di Andrea Ciccone

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Speedy

Ranomi di Alberto Dolfin / foto Getty Images e Andrea Masini

Con la doppietta ottenuta all'Olimpiade di Londra, l'olandese Kromowidjojo si è affermata come numero uno dello sprint e ora non vuole più fermarsi: «Non cambio nulla, punto tutto su 50 e 100 stile libero e voglio vincere anche ai Mondiali»


intervista

intervista ı Ranomi Kromowidjojo

«Non vedo l'ora di tornare a Roma. L'anno scorso è stato uno spettacolo Adoro nuotare all'aperto e amo l'Italia, sto pure imparando la lingua...»

La donna più veloce del mondo. L'edizione a cinque cerchi di Londra ha celebrato l'ascesa della nuotatrice olandese di origini giavanesi, proiettandola nell'Olimpo dello stile libero.

L

a sua doppietta 50-100, a cui si è aggiunto l'argento conquistato in staffetta, è stata la dimostrazione che era in grado di vincere anche da sola. Invece, proprio nell'occasione in cui è mancato il successo di squadra, sono arrivati i due attesissimi acuti individuali. In questa stagione, Ranomi Kromowidjojo cerca conferme nei Mondiali di Barcellona, dopo aver volutamente rinunciato agli appuntamenti clou della stagione in vasca corta. D'altronde, dopo l'accoppiata a cinque cerchi, perché non ambire a un tris iridato? Ranomi, il 2012 è stato un anno memorabile per lei e il riconoscimento della LEN come miglior nuotatrice europea è stata la ciliegina sulla torta. Se l'aspettava? «Assolutamente no, è una notizia che mi ha colto totalmente impreparata. Quando l'ho scoperto, ero davvero entusiasta». Dopo aver vinto tutto nella staffetta veloce dello stile libero, finalmente la scorsa estate è riuscita ad imporsi anche a livello individuale. Che cosa ha provato? «Durante la preparazione preolimpica mi sentivo benissimo e sapevo di essere molto competitiva. Era da quattro anni che aspettavo quelle due gare, per cui quelle finali erano quasi un'ossessione. Quando ho toccato per prima il bordo, è stata come una liberazione per me». Dopo i Mondiali di Shanghai di due anni fa era molto amareggiata. Come è riuscita a sistemare quei dettagli per diventare la numero uno dello sprint a Londra?

«In Cina non ero arrivata al massimo delle mie possibilità. Certamente, mi sarebbe piaciuto tornare indietro nel tempo e nuotare più velocemente nelle due finali iridate. Dall'altro lato però, sapevo che all'Olimpiade avrei avuto un'occasione unica per dimostrare tutto il mio potenziale. Per cui non potevo fallire in un evento così importante ed ho focalizzato tutta la mia preparazione su quell'appuntamento, senza lasciarmi distrarre dalle delusioni passate». Si aspettava di riuscire a firmare la doppietta 50-100 stile libero? «In realtà no, però devo confessare che l'obiettivo era proprio quello». E come stato, dall'altro lato, mancare l'oro in staffetta, che fino a quel momento era stato una costante nella sua carriera? «È stato davvero un peccato perché arrivavamo a Londra da campionesse olimpiche, mondiali ed europee in carica. Per quanto mi riguarda, penso comunque di aver dato il massimo e sono molto contenta della mia frazione (nuotata in 51"93, ndr), che è stata la più veloce di tutte e ci ha permesso di raggiungere e poi superare gli Stati Uniti per l'argento». Tornando al presente, invece, è ripartita con un grosso cambiamento nella sua quotidianità tra le corsie. Dopo tanti anni non sarà più allenata da Jacco Verhaeren, bensì da Marcel Wouda. «Jacco ha una conoscenza sconfinata di questo sport ed ha avuto la capacità di portare in alto campioni come Pieter van den Hoogenband, Inge de Bruijn e Marleen Veldhuis. Lui sa esattamente

come tirare fuori il meglio da un nuotatore nelle occasioni più importanti e così è stato anche nel mio caso. Penso che con Marcel si possa proseguire su questa strada, anche perché loro continueranno a confrontarsi sul mio programma di allenamento. Spero di riuscire ad essere la più veloce anche quest'anno». Per quale motivo ha deciso di rinunciare alla stagione in vasca corta? «Ho rinunciato a Europei e Mondiali in va-

sca corta perché dopo i Giochi di Londra mi sono presa una lunga pausa e non sarei stata capace di nuotare sui miei livelli. Quando partecipo ad una grande manifestazione, voglio sempre presentarmi al meglio della forma». Che obiettivi si è prefissata per questa stagione e su quali gare si concentrerà in vista dei Mondiali di Barcellona? «Non cambio nulla, punto tutto su 50 e 100 stile libero e voglio vincere anche ai Mondiali». Dunque, non disputerà altre gare nel corso dell'anno? «Anche se mi concentrerò su 50 e 100 stile libero, non sono le uniche due gare che disputerò. Mi cimenterò anche nelle gare veloci della farfalla e del dorso, oltre ai 200 stile libero». Qual è stato il suo programma in questo inizio di 2013?

«A gennaio mi sono allenata a Phuket, in Tailandia, per tre settimane. Tra febbraio e marzo, invece, faccio base ad Eindhoven, anche perché ad aprile abbiamo i Campionati nazionali olandesi, che servono per scegliere la squadra che andrà ai Mondiali. Io sono già qualificata su 50 e 100 stile, ma voglio comunque disputare delle buone gare. Dopodiché, mi prenderò una pausa di dieci giorni, prima di rimettermi sotto per Barcellona». Anche quest'anno la vedremo ai blocchi di partenza del Sette Colli? «Certo, non vedo l'ora di tornare a Roma. L'anno scorso è stato uno spettacolo e sono andata fortissima in gara. A parte questo, adoro nuotare all'aperto e amo l'Italia». Non starà forse pensando di trasferirsi nel nostro paese un giorno? «Non ho ancora deciso, ma finché nuoterò, non mi sposterò dall'Olanda. Nel

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Ervin II L’eccentrico statunitense si racconta a più di un decennio dal ritiro da campione olimpico dei 50 stile libero: «Mi sono accorto che mi mancava questo stile di vita» di Alberto Dolfin / foto Getty Images


I ragazzi del Moro Sotto la guida di Stefano Morini i talenti azzurri del mezzofondo hanno lasciato Ostia per l'Arizona: «Il progetto è nato per costruire un gruppo in vista di Rio 2016. L’idea è di arrivare alle Olimpiadi al top e i ragazzi ci credono»

di Sonia Arpaia / foto Andrea Masini


Fabbroni in scia Il mezzofondo italiano continua a sfornare talenti come il 18enne marchigiano che si propone come protagonista della stagione internazionale a livello juniores

di Luca De Matteis / foto Andrea Masini e Swimming Channel


Team salvamento Dal Piemonte nasce una nuova idea: non una selezione, bensì un gruppo d’élite volto a valorizzare i giovani più promettenti

di Alberto Dolfin / foto Francesco Alessandro Armillotta


L'orca

di Savona Alla scoperta di Nicole Cirillo che a 20 anni si propone di sovvertire le gerarchie del fondo azzurro: «Penso a lavorare duro di giorno in giorno e cercare di capire dove posso arrivare. L’obiettivo è allenarsi e sentirsi soddisfatti» Testo e foto di Andrea Masini


Le vite sportive di Paolo

Il giornalista de Laurentiis nella vita ha sempre nuotato “a singhiozzo” fino a quando alla Nuoto Più ha scoperto il fascino delle gare master: «Gareggio quando me lo permettono i figli»

di Alessandro Ciccone


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