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La scuola

Il caso studio di Terento

Il BIM (Building Information Modeling) è ideale per molte realtà, anche per la gestione di infrastrutture pubbliche come le scuole, rendendole più che mai innovative ed efficienti dal punto di vista dei consumi.

Le scuole sono il luogo prima del mondo della formazione della nostra società moderna, e in Italia rappresentano (dati ISTAT 2021) un dato importante in termini numerici relativamente agli studenti: oltre un milione e 300mila dell’infanzia, due milioni e mezzo e più per la primaria, mentre le scuole secondarie, tra 1° e 2° grado, accompagnano oltre 4 milioni di ragazzi. Cifre impressionanti se si pensa a quanti edifici possano significare e pesare a livello energetico.

Risulta quindi importante che la formazione dei nostri giovani e giovanissimi avvenga in edifici confortevoli, luminosi e sostenibili. Secondo il rapporto dell’Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica, «la maggior parte dei nostri edifici scolastici ha pareti e finestre che disperdono verso l’esterno l’energia volta a riscaldare aule, uffici e ambienti annessi.

E gli impianti termici?

Se hanno più di 12 anni sono poco efficienti, e lo stesso discorso vale anche per i sistemi di illuminazione, tanto che, si stima che oltre il 50 per cento dell’energia usata per riscaldare gli edifici scolastici può essere risparmiata . L’efficientamento energetico delle scuole italiane non rappresenta solo una delle modalità mirate per educare al risparmio e alla sostenibilità le nuove generazioni, ma ha anche impatti importanti sugli aspetti ambientali ed economici. Inoltre, secondo un colosso del settore energetico come Edison, “ogni nuovo progetto di edifici scolastici dovrebbe potenzialmente concepire contenitori adeguati alle esigenze della nuova didattica e della smart city: dovrebbe perciò essere immaginato un polo educativo aperto quasi 24/7, al servizio di tutte le fasce d’età della comunità in orari diversi”

La scuola del futuro va intesa anche come una sorta di piccola centrale energetica forte in efficienza e sostenibilità, nell’uso di energie rinnovabili e in grado di produrre più energia di quanta ne consuma: esattamente come parte di una Smart City.

In Alto Adige un caso studio

tra efficienza e territorio

Il polo scolastico della cittadina di Terento, in provincia di Bolzano è un progetto ideato dallo studio austriaco feld72 che ha voluto creare uno spazio didattico ma anche location di ritrovo per la comunità locale, tanto da ospitare nei suoi nuovi spazi, non solo asilo e scuola elementare, ma anche la Biblioteca comunale “L’insieme educativo si apre al villaggio e viceversa, diventando parte della vita quotidiana” hanno spiegato i progettisti. Nel 2010 è stato realizzato l’asilo nido, costituito da tre blocchi e da un giardino, mentre nel 2017 è stata ultimata la scuola, sorta sulle ceneri di un progetto di riqualificazione del precedente fabbricato risalente agli anni ’70. Al primo piano della struttura si trovano la mensa, un angolo per i giochi dei più piccoli e la biblioteca, composta da zona lettura e area media.

Al piano superiore troviamo le aree didattiche, grandi aule e corridoi dotati di arredi flessibili realizzati volti ad una tipologia di apprendimento continuo, non esclusivamente all’interno delle classi. Nel progetto vengono favorite la scoperta, la sperimentazione e la ricerca, con aree esperienziali e la connessione diretta con la palestra e un padiglione dedicato alla musica, con piazza per il mercato locale.

Il tutto, in perfetto stile altoatesino, nel rispetto cromatico, di volumi e consumi, del territorio circostante e del paesaggio. ■

Quante scuole ci sono nel territorio italiano