

Camillo Cavallo è un puledro.
Vive con la sua mamma in una bella stalla che sa di fieno.

Ogni giorno Gioca con i suoi amici puledri.

Dorme sulla paglia vicino alla mamma.
Fa merenda con una carota dolcissima.
Camillo Cavallo è un puledro feli C e.


Certo, sarebbe
più felice se avesse un fratellino.
“Giocheremmo
a nascondino insieme...”


“cercheremmo i quadrifogli insieme...” “faremmo la corsa insieme...” Saremmo in S eparabili!“

Camillo lo desidera tanto, così tanto che un giorno il fratellino arriva! Ma Camillo non se l'era immaginato così... Ha un corno in fronte e la criniera rosa come il naso delle mucche.
Camillo non è per niente contento. Lui voleva un fratellino, è vero, ma quello non gli piace. È brutto.

«Si chiama Uno. Camillo sei contento?», chiede la mamma.

La mamma non la pensa così. A lei piace. Lo bacia, lo coccola, lo bacia ancora, gli sbuccia le carote... «E a me?», brontola Camillo. «Tu sei grande», dice la mamma.

Camillo si sbuccia la carota, da solo, ma intanto brontola e borbotta. Quel fratellino non gli piace per niente. E guarda quante carote mangia!


«Camillo! Dai, vieni fuori a giocare!».
Sono arrivati gli amici: Pino Pony, Sandra Puledra e Aldo Baio.
«Arrivo!», dice Camillo.
«Aspetta!», dice la mamma.
“Vorrà darmi un bacino”, pensa Camillo.
E invece niente bacino.
la mamma gli dice: «Uno viene con te».
CooooSa?


Che

«Stai attento che non si faccia male e non perderlo di vista, mi raccomando!», dice la mamma. e poi dà un bacino, ma non a Camillo. A Uno.