PSSST_anteprima

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Non so per quanto sono stata niente.

100 anni?

1000 anni?

infiniti anni?

Ciao. Ciao.

poi un giorno...

Ci proviamo? PerchĂŠ no? CosĂŹ diventeremo un maschio.

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Allora no, preferisco diventare una femmina.

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E così, all’improvviso, eccomi al mondo...

Peccato che io non mi ricordi niente di quel periodo. deve essere stato bellissimo, tutti mi volevano bene.

Il mio primo ricordo è dell’asilo. Di giorno giocavo alle principesse e di notte sognavo le streghe. Una volta ho trovato una biglia bellissima nell’erba, ma non era una biglia, perché all’improvviso le sono spuntate otto zampe da ragno. Poi mi sono beccata la mia prima puntura di vespa e ho imparato a fare la pipì nel bosco.

Tutto il resto era facile. Sapevo contare fino a cento e ho imparato a fare le capriole al contrario. Avere cinque amiche del cuore era bellissimo. Non vedevo l’ora di cominciare le elementari e di diventare grande. Poi sono andata in prima. Mi hanno messo al banco con un bambino che faceva un sacco di puzzette. Qualcuno mi ha detto «secchiona!», ma io non sapevo che cosa volesse dire. la mia migliore amica era Sara, Finché non si è trasferita in un’altra città. Lei aveva sempre delle idee bellissime.

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Mamma mia, che puzza d’aceto!

Attenta! Ti stanno salendo sulle gambe!

Mi è venuta un’idea.

Bleah! Pestale!

E adesso aspettiamo...

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Hi hi h i hi hi h i Ha ha h a ha ha h a ha

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Finn Mamm

a

anche mio papà si è trasferito: è andato a vivere in una casa in campagna e si è risposato con una donna di nome Gry. Suo figlio Mark, che è il mio nuovo fratellino, ancora adesso mi lascia in pace solo in bagno. E a me hanno dato un abbonamento dell’autobus per andarli a trovare.

uovo o, il n s n e p m In co amma o di m i cavallo. it r a m d coda io n, ma ha la in F a . m ia d lan ia Si ch mo Fin ia h c lo

Naja

In prima elementare, se qualche bambino grande ci dava fastidio, potevamo sempre chiamare una maestra. Giocavamo a palla o a maschi contro femmine o a saltare la corda. Una volta mi sono rotta un braccio cadendo dall’altalena. Quel giorno in classe ero al centro dell’attenzione.

Poi ho la te fatto la s r Mi è m za e la qu econda, orto arta. crice to, me il primo ntre il cav al non m lo che vo e l regal l’hanno m evo ai ato.

Mark

o o son e Adess l l a d ta passa ari alle nt e eleme a qualch e è medie a mpagn . mia co to il seno iu c s e cr

Gr

y

Quando andavo alle elementari, quelli di prima media mi sembravano quasi adulti.

Papà

camera mia da papà

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Ora che alle medie ci vado io, non mi sento adulta per niente. Prima non vedevo l’ora di diventare grande per contare qualcosa, adesso sono solo confusa. Chi, come, cosa sono? Sembra che tutti abbiano le idee più chiare di me.

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camera mia da mamma


Oh, sei la patatina più dolce del mondo!

Brutta scema!

Sigh. Sei identica a tuo padre.

Hai paura dell’acqua? Sei uguale a tua madre!

servirebbe proprio un’aggiustatina. a quei capelli...

Viola! Dove pensi di andare vestita in quel modo?

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Si vede proprio che passi metà del tempo in campagna.

Quella si crede CHISSà CHI, solo perché vive in città.

Però sei un po’ cicciottella.

Viola, mangia! Sei uno stecchino!

Sei assolutamente normale.

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