Sineresi n. 6

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Luna Gubinelli

Il diario dei collage delle similitudini

Avere un dialogo diretto con la natura è una condizione fondamentale per creare arte, e questo perché l’artista è un uomo e come tale fa parte della terra in cui lui e la natura convivono radicandosi con essa e tra loro. Per Paul Klee questo passaggio aveva qualcosa di scientifico ed era fondamentale per costruire il suo sguardo attraverso cui rappresentare da artista tutte le cose contenute nell’universo conosciuto. L’artista è il portatore delle funzioni elementari della natura e deve cogliere con il suo sguardo le funzioni attraverso cui questa vive presentandole al mondo oltre che rappresentarle. Questo punto di vista ha sovvertito il concetto di “imitazione della natura” che aveva dominato l’arte dei secoli precedenti e, in ambito artistico, ha aperto le porte alle interpretazioni del rapporto uomo-natura che da subito hanno mostrato infinite possibilità. Partendo da tali considerazioni non risulta inconsueto osservare, in questo inizio del XXI secolo, come gli artisti, nonostante il moltiplicarsi di strumenti e tecnologie a disposizione, continuino a fare della relazione uomo-natura un punto focale della loro produzione artistica. Interessante ed entusiasmante è approfondire come le nuove leve, i nuovi sguardi, si approccino a tale aspetto avendo come ulteriore punto di riferimento il mondo virtuale e il caos dei social network. Ceren Bülbün, giovane e riservata artista di Istanbul, lascia che siano le sue immagini a parlare per sé stessa sulla piattaforma sociale di Instagram. Le sue opere sono dei collage fotografici che mettono in evidenza le similitudini tra le particolarità del corpo umano e la complessità dei paesaggi fino ad arrivare ai singoli dettagli che arricchiscono lo spettacolo della natura. In una dimensione spazio-temporale parallela come quella delle “comunità virtuali” è impossibile capire se lei sia stata la prima a cimentarsi nell’ormai inflazionato mondo delle giustapposizioni fotografiche, più o meno animate, che nell’ultimo biennio sono diventate particolarmente di moda nella espressività massmediatica. La cosa indubbia è che gli insta sul profilo, seguito da 66 mila persone, attraggono per accuratezza estetica ed efficacia narrativa delle associazioni proposte. Il collage le permette di lavorare con ogni tipo di materiale, sia fisico che virtuale come le gif animate, ed è tecnica essenziale per l’artista poiché in un mondo di immagini appiattite dallo schermo è possibile tramite questa via suggerire al pubblico l’idea dello spessore. Inoltre, l’associazione di due elementi in uno spazio delimitato, facilita l’approccio critico a ciò che stiamo vedendo. Ci permette di valutare e riflettere su argomenti che conosciamo ma che non avevamo considerato nel loro insieme, quindi, ci induce a pensare al di là delle nostre esperienze. L’intento non è creare una illusione o compiere un mero esercizio di stile. I confini delle immagini sono ben delineati, spesso spigolosi e geometrici, e sottolineano la similitudine attraverso la differenza.


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