FINO AL BLU - Cesare Berlingeri

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CESARE BERLINGERI fino al blu


Link di Sineresi, rivista di arte e cultura diretta da Anna R.G. Rivelli edita da PAN Centro di Produzione Culturale Brindisi Montagna - Via Flavia Gioia, 1 Si ringraziano il maestro Cesare Berlingeri, Cristina Berlingeri e Giovanni Fava per i crediti fotografici.


CESARE BERLINGERI fino al blu a cura di Anna R.G. RIVELLI



A Cesare, di amore e di universo

Ci siamo dati appuntamento nell’anno x che non conoscevamo, nel luogo in cui giungevi sopraffatto dal troppo respiro della vita che ha sempre un senso in più del nostro viaggio; e avevi rotoli di notte sotto il braccio, anzi le braccia piene di cieli arrotolati, aggrappati di un alfabeto alieno che neanche ci serviva decifrare. C’era già tutto nell’universo – sembravi dirmi - tutto quello che mi avevi portato era miniato nell’angolo di rotta del tuo sguardo sull’infinito. È così, è così, Cesare, che l’ovvio può sapere di eterno e di mistero, per quella percezione empatica del tutto, che è solo un atomo ma è tutto, che è mirabilia nei minimalia. Non esiste l’artista, esiste l’uomo di quella specie per cui ci vuole arte ad essere topia. Esiste l’arte, il colore che canta la significanza delle forme, che le trascende e svela. Ci siamo dati appuntamento laddove non ci eravamo mai incontrati, dove il sospetto dell’altro non era che un nitido alito di bianco soppesato come un silenzio appena fratto che ti sospende il cuore. Sassi, meteore, forse solo bocconi d’oltremare, come mutanti elitropie, sono sovrani di un’epifania. Per vedere bisogna saper essere ciechi, allungare le mani a tentoni per sentire cosa c’è oltre. Non importa quante siano le stelle: la luce non si conta, la luce ti trascorre se ti trascorre, ma non ha numeri e neanche parole. Può essere, se vuole, un provvido improvviso schiaffo giallo sulla grigia tentazione della prassi. Dammi un rosso, Cesare, un rosso severo come un bacio trattenuto, chiaro come la verticale dell’assioma che non si può schivare. Lo spavento del Tartaro non vincerà la sintesi del sacro. È un fumetto la parola del Padre, un’impronta lo Spirito sulla madida corsa del Figlio. Ma la vita, dovunque essa sia, da qualunque diagonale la guardi, è l’immanente carne delle nuvole. Tu lo sai. Io lo so. Hai piegato per me segni tra le pagine. Incontrarsi è sempre amore. Anna R. G. Rivelli


“…e questa siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude…” (Giacomo Leopardi)

La forma celata, 2005 Tecnica mista su tela piegata 121 x 153 x 19 cm



Ho conosciuto Vincent e i suoi girasoli, i suoi iris, le sue notti stellate e la terrazza del caffè così distante dai campi di grano, la sua stanza ad Arles, la sua casa gialla. Ho conosciuto Vincent e anche il suo buio, il povero desco, la candela spenta. Ma l’oscurità è solo una piega imperfetta di luce.

Troppa luce per Vincent, 2018 Olio e pigmento su tela piegata 151,5 x 150,5 cm Collezione privata, Modena



Come lettere d’amore mai scritte, anagogia di parole serrate. È bianco su bianco certe volte l’anima, un foglio accartocciato che ti sfavella.

Bianco piegato, 2018 Acrilico su tela piegata 155 x 153 cm



Può rovesciarsi un rosso sul rigore della Storia. Il rosso sfugge, sgocciola, dilaga. Può imprigionarsi in parte tra le riposte volute del tempo. Il tragico è sublime o è solo tragedia.

Piccola piega per Ribera, 2013 Tela, pigmento, piombo, legno 26,5 x 26,5 x 14,5 cm Collezione privata, Reggio Calabria



Verde, trascendenza di terra, immanenza di cielo caduto. Le parole del bosco sono versi graffiati, sonori afflati di silenzio dietro le nostre spalle. Le ere trascorse nel nostro bagaglio, ben piegate per farcele stare.

Nella foresta piegata, 2018 Olio e pigmento su tela piegata 152 x 151,5 cm Collezione privata, Firenze



Di lingue indecifrate e di riflessi, cippi si guardano sopra un confine. Cos’è l’uno se non la pura essenza della fiamma, principio primo dell’universo; cosa l’altro se non il cosmo vuoto, l’altissimo silenzio dell’eterno. Nessuno si salva da solo.


Dittico bianco e rosso, 2006/2008 Tecnica mista su tela sagomata 65 x 133,5 cm Collezione privata, Modena


Credere è percorrersi l’anima, camminare nello spirito. Il dogma è indiscutibile perché si tocca, il dogma è sintesi della visione. Tra il verbo e il fuoco non c’è che l’uomo, l’imperfezione fausta tra l’assoluto bianco e nero.

Trinità, 2010 Tecnica mista su tela sagomata 150,5 x 93,5 cm Collezione privata, Reggio Calabria



Trasmigrano le luci nell’ora blu, frugando il deliquio del giorno. Un ritmo quieto di transumanza affila lemuri in cielo. Trasumanate ombre hanno il concreto passo dei dubbi.

Trittico le nuvole, 2010 Tecnica mista su tela sagomata 338 x 92 cm



Non una retta né un binario perfetto. È il curvarsi di un interrogativo la vita, la q di quaestio, frammenti di mondi imprevisti. E lapilli e meteore, sangue di terra, sputi di cielo. Incontro. Armonia.

47 frammenti Spirale con ombra, 2012 Tecnica mista su tela avvolta Misure variabili Archivio Cesare Berlingeri



“… Nel cuore è quasi un urlo di gioia. E tutto è calmo”. (Sandro Penna)

Volumi, 2008 Tecnica mista su tela sagomata 62 x 48 x 12,5 cm Collezione privata



“O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è incantevole” (dal “Cantico dei cantici”)

Senza titolo, 2005 Tecnica mista su tela sagomata 76 x 74 x 26,5 cm Collezione privata, Roma Corpo bianco, 2005 Tecnica mista su tela sagomata 62,5 x 72,5 x 23 cm Collezione privata, Roma



Questo è il mio corpo, cibo per la fame implacabile dell’uomo. Prendete e mangiatene tutti, divorate con ferina ingordigia lo spirito che si fa carne, la carne che si fa senso, il senso che si fa amore. Il pane invero non lo spezzò. L’anima trapunta la pelle. Inscindibile è l’uomo. Questo è il mio corpo, questo il mio spirito.

Corpo bianco, 2008 Tecnica mista su tela sagomata 62 x 92 cm Collezione privata, Roma



Bisogna che ci sia il caos.

Stelle danzanti, 2015 Acrilico e pigmento su tela piegata 61 x 67 cm



“… perch’io, che nella notte abito solo, anch’io, di notte, strusciando un cerino sul muro, accendo cauto una candela bianca nella mia mente - apro una vela timida nella tenebra…….” (Giorgio Caproni)

Solitaria, 2015 Acrilico e pigmento su tela piegata 51 x 54,5 cm



Come una lama azzurra, una mannaia, l’orizzonte ha tranciato la volta del cielo. Un filo d’oltremare tinge lo sfregio di frutto spaccato sulla lingua del giorno.

Su oltremare piegato, 2017 Acrilico e pigmento su tela piegata 228 x 80 cm



Ciò che vedi non è; ciò che è lo vedranno un domani i figli dei figli dei figli. Ma tu guardi la notte e vagheggi un futuro che in realtà è già passato lontano di qualche millennio. Questo è il tempo: un quadrante che abbaglia la mente su cui come rintocchi sono poche le stelle.

Poche stelle, 2017 Acrilico e pigmento su tela piegata 142 x 141 cm



“I piccoli aeroplani di carta che tu fai volano nel crepuscolo, si perdono come farfalle notturne nell’aria che s’oscura, non torneranno più…” (Attilio Bertolucci)




6 elementi Oltremare piegato, 2017 Acrilico e pigmento su tela piegata Varie misure


Nasciamo tutti sotto il segno di noi. Qualche boccone d’infinito che ci sfama è un asterisco che ci richiama come postille nell’agenda di un dio.

Costellazione, 2017 Tecnica mista su tela piegata Misure variabili




Se pure vediamo cadere la notte le torri abbattute che hanno perso le stelle le chiglie taglienti sopra acque di vento cigoliamo a quel nudo silenzio del gallo silvestre all’altissima quiete celeste dello spazio suo immenso all’arcano spavento empirei obelischi trapassano il senso connettono il passo col sonno teoreti stagliati dal blu fino al blu

Avvolgere la notte, 2012 Tecnica mista su tela avvolta Varie misure Archivio Cesare Berlingeri



Grande per il visibile, la luce, grande il cielo e le stelle, grande è la terra, e grandi sono il cielo e lo spazio eterni, grandi le loro leggi, così multiformi, enigmatiche, evolutive. Walt Whitman

Mentre andavo in Basilicata a visitare l’antico castello medievale di Brindisi Montagna, concentravo i miei pensieri sull’incontro che avrei dovuto avere con il pittore Giovanni Cafarelli e sua moglie Anna Rivelli, direttrice della rivista d’arte Sineresi. Man mano che mi avvicinavo il paesaggio che si presentava ai miei occhi, con la sua storia millenaria, era eccitante. La mia percezione del luogo diveniva ideale e visionaria; si stavano attenuando le mie capacità percettive per lasciare posto, ingigantendole, alle mie intuizioni. In poche parole il luogo mi prende, ne avverto il suo fascino, mi seduce. Mi trovo in uno spazio e in un luogo più vicino al cielo e al mio spirito. L’antico castello, che troneggia sulla rocca, appare fiero ai confini del cielo. La sua struttura compatta, l’assenza di stucchi, capitelli e decori lo fa diventare un monocromo di pietra. L’ho immaginato bagnato da una luce blu che irradia la struttura e la fa diventare, ai miei occhi, una magnifica opera immateriale che si staglia verso il cielo. Incontro Giovanni ed Anna con la testa piena delle mie visioni. Parlo con loro. Dissertiamo su ogni cosa. Mi accorgo che più stiamo assieme più si offusca la mia intuizione tra il luogo e le persone. È un tutt’uno. Le persone hanno preso il posto del luogo ed il luogo si è personificato in loro. Capisco che è l’ora di andare! Cesare Berlingeri


L’artista Cesare Berlingeri - biografia essenziale

Cesare Berlingeri nasce a Cittanova - RC e comincia a dipingere fin da ragazzo. Negli anni ‘60 lavora come decoratore di chiese. Nel ‘68 iniziano i suoi viaggi in Europa, conosce altri artisti e si immerge nel mondo dell’arte e della cultura contemporanea. Gli anni ’70 lo vedono, a Roma, come scenografo e costumista per il teatro e per la televisione con il regista E.Vincenti e in Calabria quale responsabile per il settore Arte nei centri servizi culturali CIF. Il lavoro per il teatro è sempre affiancato e contaminato dal suo percorso pittorico, per il quale utilizza agenti atmosferici come pioggia, vento, fuoco e materiali come la calce, la cartastraccia, il cemento e la tela. La sua prima personale è del 1975 presso la Galleria AxA di Firenze. Qui vengono esposti lavori ad olio che vedono nella loro realizzazione anche l’uso del fuoco. Nel 1978 inizia un nuovo ciclo di lavori, Trasparenze, opere create sovrapponendo leggerissime tele di lino, che rappresentano “una ricerca sulla tela e sulla sua penetrabilità, sulla visibilità dell’oltre la tela: un tentativo di non irrigidire il sistema della visibilità” (C. Benincasa). Dei primi anni ‘80 è il ciclo delle Fioriture, grandi tele dipinte ad olio e a smalti industriali con ampi gesti che scandiscono lo spazio della tela rompendone la continuità attraverso l’escamotage della doppia cornice. F. Menna così scrive nel catalogo della mostra: “[…] l’artista lavora per serie, come questa delle Fioriture che dà corpo alla mostra odierna, o come le serie precedenti degli strappi e delle piegature: il che vuol dire che le opere singole si inseriscono in un discorso più articolato, dove ciascuna conferisce e riceve qualcosa dalle altre”. Negli anni ‘80 la sua ricerca porta alla realizzazione di dittici e trittici costituiti dall’accostamento di tele monocrome a lastre di ferro, realizzate con tecniche quali pigmenti naturali, smalti, acrilici e cere. “Il nero di Berlingeri non simboleggia alcunché, semplicemente simboleggia l’oscurità e la soglia della nostra mente allorché preme sul terminale degli occhi per vedere meglio, per capire di più. Siamo attratti da un nero che trascolora in molte luci diverse come la sabbia del deserto. Nel polittico Omaggio a Tano Festa possiamo far scivolare lo scrutinio del nostro sguardo tra un nero grafite, un nero cera e un nero vegetale, appena infuocati da una quarta tela rossa. I neri di Berlingeri sono come una folata di sabbia mescolata al vento” (Tommaso Trini). Nel 1985 partecipa alla mostra 5 mosaici per 5 artisti, con Schifano, Mafonso, Parres e Festa con il quale nascerà una grande amicizia. Tra gli anni ‘80 e fine anni ‘90, le collaborazioni teatrali, come scenografo e costumista, si intensificano: oltre quella con lo Stabile di Calabria, lavora con i registi W. Schroeter e R. Guicciardini; dal 1989 al 1995 è docente all’Accademia d’Arte Drammatica della Calabria e collabora con la coreografa Daniela Bonsch, con i registi A. Piccardi, F. Però, A. Postiglione e F. Saponaro.


Berlingeri ama il teatro e si accosta ad esso da pittore sperimentando le sue tecniche. Nel ’90, dopo l’incontro con Tommaso Trini, vengono esposti per la prima volta, in una mostra con la sua curatela e dal titolo Opere Recenti, i dipinti piegati. Le piegature, tele piegate ed impregnate di pigmento puro, già abbozzate sin dal 1976 in piccole dimensioni, adesso vengono riprese e sviluppate. Già in un ricordo della sua infanzia vi era l’idea della piegatura: un piccolo amuleto che sua madre era solita tenere al collo, un involucro di stoffa nero opaco. Ma è mentre lavora ad una scenografia che l’atto del piegare grandi tele dipinte viene messo in pratica: dipinge una notte stellata su un grande fondale e, a spettacolo finito, quando è giunto il momento di smontarlo, si rende conto come di piega in piega, questa grande tela diventi un fagotto di circa ottanta centimetri, pieno di mistero e di invisibilità. Questo un pensiero dell’artista sul lavoro delle Piegature: “A teatro potevo fare dei grandi quadri che si muovevano sul palcoscenico. Ho spinto al massimo la mia tendenza a fare del palcoscenico un quadro dinamico ed ho usato per questa operazione anche i personaggi come pure indicazioni di colore in movimento”. Nel 2003 viene edita da Skira un’importante monografia a cura di T. Trini che sulla piegazione scrive: “ Poiché l’arte di Berlingeri mi ricorda tanto la severità quanto l’abbandono spirituale dell’opera di Malevič, […] potrei dire che le piegature riaprono il corso dell’astrazione maleviciana, per richiuderla subito in una piramide soffice. Ma più che i risultati importa in Berlingeri il processo visivo che io definirei come una piegazione: dove il dipingere non spiega bensì ripone al fondo, dove l’azione cifra invece di decifrare.” Nel 2006 a MUDIMAdrie, Anversa - Belgio, viene presentato l’ultimo ciclo di lavori dal titolo Corpi: opere create con una materia “che agisce come il pane, cioè respira, si gonfia, cresce come la vita, come gli alberi. E poi la curiosità più bella è che bastano tre chiodi puntati qui e là e questa forma cresce in maniera diversa” (C. Berlingeri). È del 2014, a Cosenza, una personale dal titolo Compenetrazione, dove l’artista progetta le sue installazioni in rapporto con le opere di alcuni maestri del Seicento, presso la Galleria Nazionale di Palazzo Arnone. De Chirico, il curatore: “Nell’intero percorso espositivo si rilegge dunque il senso di un’opera complessiva, in cui le singole opere, come le singole pieghe, sembrano far parte di un tutto: la piega rimanda ad altre pieghe, con un’idea precisa dell’opera come continuum. Ecco dunque che la compenetrazione acquista un senso diverso, compiuto, nel mondo delle forme che si riflettono nel tempo e nello spazio, senza soluzione di continuità.” Negli ultimi anni la sua ricerca “È un gesto assoluto e lieve, forte e ineluttabile, scandito dal ritmo del respiro. E, come il respiro, il suo gesto sale da dentro, dalle pieghe profonde del suo essere e segna lo spazio, la tela, crea linee, tracce, morbidi spessori che si chiudono su se stessi rendendo il


Principali esposizioni personali 2018 “On paper... e non solo”, Il Triangolo, Cremona. “Opere su carta”, testo di G. Anaïs Principe, Ellebi, Cosenza. “Forme nel tempo”, a cura di M. Vanni, MARCA, Catanzaro. 2017 “Cesare Berlingeri”, Galleria Italia, Consolato Generale d’Italia a Miami. “La piega della materia”, Valli Art Gallery, Miami. 2016 “Il colore piegato”, Armanda Gori Arte, Prato. 2015 “La forma piegata”, a cura di G. Faccenda, Galleria Orler, Mestre VE. “Piegare lo spazio”, a cura di Studio Lattuada, Studio Lattuada, Milano. 2014 “Compenetrazione”, a cura di F. De Chirico, organizzazione Ellebi galleria d’Arte, Galleria Nazionale di Cosenza Palazzo Arnone, Cosenza. 2012/2013 “Andar per stelle” a cura di L. Beatrice, Centro Culturale Altinate San Gaetano, Padova. “Ghiacci e ombre” a cura di M. Meneguzzo, Fondazione Rocco Guglielmo, Fondazione Rotella, Catanzaro. 2011 “Omaggio a Berlingeri”, Vecchiato Art Galleries, Padova. 2010 “Corpi e Piegature 2005-2010”, a cura di C. e M. Sirangelo, testo di A. Jones, Ellebi, Cosenza. “Corpi & Piegature 2005-2010”, Vecchiato Art Galleries, Padova. 2009 “Corpi Speciali”, Vecchiato Art Galleries, Milano. “Piegare il colore”, Museo Civico Umberto Mastroianni, Marino RM. “Piegare la pittura” CAMS, Festivart 2009, Università della Calabria, Cosenza. “Piegare l’ombra”, La nube di Oort, Roma. “Cesare Berlingeri”, Vecchiato Art Galleries, Porto Cervo OT. “Casseforti dell’anima”, Galleria d’arte Arte Contemporanea e Dintorni, Como. “Italian Shape: Berlingeri”, ANNIART 798 Art District, Beijing, Cina. 2008 “Costellazione. Un polittico per Cosenza”, a cura di P. Aita, Vertigo Arte, Cosenza. “Piegare la pittura”, Castello Caetani, Comune di Fondi (LT). “Cesare Berlingeri”, a cura di A. Coelho e C. Fioravante, Museu de Arte Moderna, Rio de Janeiro, Brasile.

2007 “Cesare Berlingeri”, a cura di A. Coelho e C. Fioravante, Museu de Arte Moderna da Bahia, Brasile. “Cesare Berlingeri”, a cura di A. Coelho e C. Fioravante, Museu de Arte Contemporânea Goiânia Centro cultural Oscar Niemeyer, Brasile. 2006 “Corpi”, Mudimadrie, Anversa, Belgio. “La pittura piegata”, Galleria De Nisi, Caserta. “Avvolti”, a cura di P. Aita, Vertigo Arte, Cosenza. 2005 “La pittura piegata” a cura di V. Baradel, Castello Aragonese, Reggio Calabria. “Cesare Berlingeri 1980-2005”, a cura di P. Daverio e D. von Drathen, Complesso monumentale di San Giovanni, Catanzaro. 2004 “Opere recenti”, Galleria Marchina Arte Contemporanea, Brescia. 2003/2004 “Cesare Berlingeri 1963-2003”, Comune di Cittanova RC. 2003 “Viaggi”, Mole Vanvitelliana, Ancona, 2003. “La pittura piegata”, ex Scuderie di Palazzo Moroni, Padova. Galleria d’Arte Vecchiato, Padova. 2002 “Questa è la mia più bella piegatura per avvolgere un critico”, Galleria d’Arte Vecchiato, Padova. 2001 “Dipinti Piegati”, New Art Gallery, Padova. 2000 Fondazione MudimaDue, Milano. 1999 Fondazione Mudima, a cura di T. Trini, Milano. 1998 Studio Soligo, Roma. 1995 “Piegare il colore”, Studio Soligo, Roma. “Viaggi”, Galleria La Polena, Genova. Se Art Gallery, Tokyo, Giappone. 1994 “Artefiera”, Bologna; Galleria La Polena, Genova. “Piegare la notte”, grande installazione, Fondazione Mudima, Milano. 1993 “Piegature / Oltre”, Galleria Mosaico, Messina. Galleria La Polena, Genova. 1991 “Piegature”, Studio Soligo, Roma. Manifesto ufficiale manifesto Taormina Arte ‘91. 1990/1991 “Opere recenti”, a cura di T. Trini, L. Barbera, Teatro Vittorio Emanuele, Messina.


1990 “Progetto per l’Arte Moderna”, Studio Soligo, Roma. Fortezza da Basso, Firenze. 1989 “Nero, Bianco, Rosso, Blu”, a cura di F. Gallo, Galleria d’Arte Moderna, Paternò CT. Galleria Gregoriana, Roma. Studio Soligo, Roma. 1988 “Languida attesa”, intervento d’immagine per una composizione musicale di A. Cananzi, Palazzo Taverna, Roma. 1987 “Specchio rotto specchio”, Studio Soligo, Roma. “Specchio rotto specchio”, Galleria d’Arti Visive LAV, Reggio Calabria. 1985 “Fioriture”, Studio Soligo, Roma. Galleria Studio Oggetto, Caserta. 1982 “Dodici frammenti e un quadro”, Galleria Il Messaggio, Reggio Calabria. Galleria La Meridiana, Messina. “Racconti colorati”, Galleria Interarte, Milano. 1981 Installazione per La lunga notte di Medea, regia di Werner Schroeter, teatro Niccolini, Firenze. 1980 “Parnaso”, Galleria Interarte, Milano. 1979 Galleria Civica, Saint-Vincent. Expo Arte, Studio Soligo, Bari. Galleria Ita Incontri, Forte dei Marmi LU. 1978 “Trasparenze”, Galleria Soligo, Roma. 1977 “Quattro tempi: intervento pittorico e gestuale per la piazza”, Reggio Calabria. 1975 Galleria AxA, Firenze. 1974 Installazione per Momenti d’inferno, via Popilia, Cosenza.

Principali esposizioni collettive “Contributi al Novecento. Da Boccioni a Rotella ai contemporanei. La Collezione del Maon”, a cura di B. Corà e T. Sicoli, Fondazione Stelline, Milano 2018. “I’m on fire” a cura di Martina Cavallarin, galleria Ellebi, Cosenza, 2016. “Senza Terra / Without Land” a cura di Boris Brollo, Biennale Archittettura 2016 – Eventi Collaterali, Isola di San Servolo, VE. Arte Genova 2016. “...Nel blu dipinto di blu... da Yves Klein, la magia di un colore nell’arte contemporanea” a cura di F. Poli, MACA, Acri CS, 2015. “Imago Mundi – Luciano Benetton. Collezione: Praestigium Italia”, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2015. “Rigorismo”, Unix Gallery, in collaborazione con Lattuada Studio, New York, 2015. “Rigorismo”, Istituto di Cultura italiana, in collaborazione con Lattuada Studio, New York, 2015. “Carnevale delle Arti”, organizzazione Accademia d’Egitto : “Il libro: d’arte e d’artista” a cura di by C. Siniscalco, Accademia d’Egitto, Roma, 2014. “Artisti nello spazio da Lucio Fontana a oggi: gli ambienti nell’arte italiana” a cura di M. Meneguzzo, B. Di Marino, A. La Porta. Complesso Monumentale del San Giovanni, Catanzaro, 2013/2014. “Il libro: d’arte e d’artista” a cura di C. Siniscalco, Beit Ha’ir, Museo di Cultura urbana di Tel Aviv-Giaffa, 2013/2014. 63° Premio Michetti “Popism l’arte in Italia”, a cura di L. Beatrice, Francavilla al Mare CH, 2012. “Inspired by George Byron. Artisti e autori contemporanei per un poeta romantico” a cura di P. Aita, Shenker Culture Club, Roma, 2009. 11th International Cairo Biennale, 2008. “Breathe Inbreathe Out”, Mudimadrie Galerie Gianluca Ranzi, Anversa, 2007. 57° Premio Michetti Laboratorio Italia, a cura di P. Daverio, Francavilla al Mare CH, 2006. “Da Picasso a Botero” a cura di V. Sgarbi e G. Faccenda, Museo Nazionale, Arezzo, 2004. “Riflessione e ridefinizione della pittura astratta”, Civica Galleria d’Arte Moderna, Gallarate Ml, 1995-1996. ART. 24, ‘93, Basel, Svizzera, 1993. “15 artisti 2 galleristi 1 critico sul vulcano”, Casa Criscillo, Lazzaro di Ginostra, Stromboli ME, 1993. “Mostra sul disegno italiano”, Tokyo, Giappone, 1986. Xl Quadriennale, Roma, 1986. Termoli ‘79, XXIV Rassegna nazionale d’arte, Castello Svevo, Termoli (CB), 1979.


Acquisizioni M.A.C.I.S.T. - Museo d’Arte Contemporanea Internazionale Senza Tendenze, Biella (Italy), Nero Piegato, 2013. Soprintendenza per Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, Cosenza (Italy), Poche stelle, 2009. Luciano Benetton Collection: Imago Mundi – Praestigium Italia, Piegare le stelle, 2014. Davis Lisboa Mini-Museum of Contemporary Art, Barcelona (Spain), Piegare l’ombra, 2009. Copelouzos Family Art Museum of Atene (Greece), Rosso piegato 2012 MAGI900 - Museo delle eccellenze artistiche e storiche, Pieve di Cento BO (Italy). MAGA - Museo Arte Gallarate, Gallarate VA (Italy), Piegare il giallo N.1 Piegare il nero N.2 Piegare il blu N.3 1994 Bibliografia essenziale M. Vanni, Forme nel tempo, catalogo mostra, MARCA, Catanzaro, 2018. L. Caprile, Cesare Berlingeri, racconti e disvelamenti. Copertina ARTEiN, novembre - dicembre, 2018. M. Vanni, Il silenzio della materia, monografia, prefazione di T. Trini, Prearo Editore, Milano, 2018. Senza Terra / Without Land, catalogo mostra, Isola San Servolo VE, 2016. V. Dehò, Il colore piegato, catalogo mostra, Armanda Gori Arte, Prato, 2016. T. Coltellaro, Strutture infinite di luce. Omaggio a Francesco Guerrieri, catalogo della mostra, Centro per l’Arte Contemporanea Open Space, Catanzaro, 2015. F. Poli, M. Vescovo, B. Brollo, ...Nel blu dipinto di blu... da Yves Klein, la magia di un colore nell’arte contemporanea, catalogo mostra, MACA, Acri CS, 2015. M. Donà, Rigorismo, catalogo mostra, Galleria Lattuada, Milano, 2015. M. Donà, Piegare lo spazio, catalogo mostra, Galleria Lattuada, Milano, 2015. L. Beatrice, L. Benetton, Praestigium Italia I, catalogo collezione, Fabrica, Italy 2014. F. De Chirico, Compenetrazione, catalogo mostra, Galleria Nazionale di Cosenza Palazzo Arnone, Cosenza, Rubbettino, Soveria Mannelli CZ, 2014. C. Siniscalco, La parabola, catalogo mostra, Museo Palazzo Caccia, Sant’Oreste RM, 2014. M. P. Tucci, L’universo in una piega blu. Oltremare mediterraneo. L’arte di Cesare Berlingeri in dialogo oltre il tempo, in Monnalisa Italian Art Magazine n°14 maggio, 2014.

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Norma”, regia di N. Costabile, scenografie e costumi di C. Berlingeri; “Il Barbiere di Siviglia, Cavalleria rusticana, Madama Butterfly, Pagliacci”, regia di M. Masini, scenografie e costumi di C. Berlingeri, Teatro Stabile di Calabria, Cosenza, 1987. Eschilo, Il Prometeo incatenato, regia di C. Berlingeri, Locri RC, 1986. Racine, Fedra, regia di C. Berlingeri, Locri RC, 1985. Sofocle, Antigone, regia di N. Costabile, scenografie e costumi di C. Berlingeri, Teatro Stabile di Calabria, Cosenza, 1985. Aristofane, Le nuvole, regia di C. Berlingeri, Tempio di Marasà, Locri RC, 1984. Sofocle, Edipo re, regia di C. Berlingeri, Locri RC, 1983. L. Sciascia, Candido, ovvero..., regia di R. Guicciardini, scenografie e costumi di C. Berlingeri, apertura della stagione teatrale, Biennale di Venezia, 1982. Eschilo, Le Coefore, regia di C. Berlingeri, Locri RC, 1982. M. De Ghelderode, Escurial, regia di C. Berlingeri, L. Capponi, Teatro Rendano, Cosenza, 1980. Laboratorio di ricerca gestuale e visiva, su testi di A. Di Laura, direzione artistica di E. Vincenti, scenografie e costumi di C. Berlingeri, Teatro La Scaletta, Roma, 1976/1977. M. Dursi, Bertoldo a corte, regia di E. Vincenti, scenografie e costumi di C. Berlingeri, Teatro Rendano, Cosenza, 1974. A. Camus, La peste, regia di E. Vincenti, scenografie e costumi di C. Berlingeri, Teatro Rendano, Cosenza, 1974. Sacra rappresentazione gestuale, regia di E. Vincenti, scenografie e costumi di C. Berlingeri, Cattedrale, Cosenza, 1973. La Piazza, regia di E. Vincenti, scenografie e costumi di C. Berlingeri, Cosenza, 1972. Televisione / Television Il tamburo del lupo, regia di T. Nieddu, Rai TV, Rete 3, 1981. Da Lu cuntu di li cunti: Petrosinella, regia di E. Vincenti, Rai TV, Rete 1, 1978. C. Marlowe, Faust, regia di L. Castellani, Rai TV, Rete 1, 1977. Circo Studio, settimanale di spettacolo circense, regia di E. Vincenti, Rai TV, Rete 1, 1976.



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