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“Plumelia” Cultura in Ateneo ~ Il Museo Geologico “Gemmellaro”

lopodi, brachiopodi, artropodi, echinodermi e vertebrati. Uno degli espositori ospita un plastico che illustra le modalità di vita dei più comuni invertebrati: molluschi, coralli, spugne ed echinodermi. Le ultime vetrine sono dedicate alle piante e alla loro evoluzione.

La storia geologica della Sicilia ➤

primo piano

Si tratta di un’area espositiva, di oltre 250 m2, ubicata al primo piano, articolata in diversi ambienti comunicanti, che ricostruisce la storia geologica della Sicilia dal Permiano, circa 300 milioni di anni fa, sino al Cenozoico, circa 5 milioni di anni fa. L’esposizione è corredata da pannelli tridimensionali che illustrano l’ampiezza e la disposizione dei mari e delle terre nei vari periodi geologici. Anche se l’esposizione è dedicata a far conoscere la storia geologica della Sicilia, lungo il percorso sono stati esposti fossili non siciliani, testimonianza dei diversi ambienti e delle differenti forme di vita presenti nello stesso intervallo di tempo nel nostro pianeta.

Sala del Paleozoico In questa sala sono esposti i fossili dell’Era Paleozoica e del Permiano della Sicilia, compreso tra 300 e 250 milioni di anni fa. In particolare si trovano i fossili rinvenuti in alcuni massi isolati nei dintorni di Lercara Friddi, attribuiti al Permiano grazie alla determinazione di esemplari di brachiopodi del genere Linoproductus. Nelle teche centrali trovano posto i fossili permiani provenienti dai blocchi calcarei che affiorano lungo la Valle del Fiume Sosio. Si tratta di resti di animali tipici di scogliera come i brachiopodi Richthofenia, Rhynchonella e Spirifer, spugne, alghe e resti di animali tipici di Ricostruzione di una scogliera del ambiente pelagico oggi estinti, come gli ammonoidi ed i conodonti, Permiano medio-superiore provenienti da altri blocchi della stessa area. In fondo alla sala un diorama raffigura una ricostruzione del fondale marino durante il Permiano; secondo questa ricostruzione l’area nella quale si sedimentavano le rocce siciliane, durante tale periodo, era caratterizzata da un bacino con acque poco profonde, con ricchezza di vita oggi assimilabile all’habitat dei coralli costruttori, che si apriva verso il mare aperto. In una teca sono esposti i trilobiti, attropodi estinti, importanti fossili guida del Paleozoico alcuni dei quali spiccano per l’ottimo stato di conservazione. In un piccolo acquario è presente la ricostruzione di un modello sezionato di Nautiloide che mostra il complesso sistema che permette a questi animali di muoversi in modo orizzontale e verticale in mare. I Nautiloidi sono gli unici sopravvissuti fra i Cefalopodi con conchiglia esterna. Ricostruzione di un’ammonite del Giurassico di Roccapalumba a grandezza naturale

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