RIFLETTORI SU... 6

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Riflettori su...

MAGAZINE DI CULTURA E SPETTACOLO DIRETTO DA SILVIA AROSIO

Anno II - N. 06 Marzo 2020 Seguici sui social Riflettori su...

FRANCESCA SENETTE Con lo yoga è stato un colpo di fulmine...

VINTAGE TOUR

In giro per Milano sulla "macchina del tempo"

TRADIZIONI A PARMA

I Burattini dei Ferrari nel segno della continuità

! e n e b o t t u Andrà t LO SPETTACOLO RIPARTIRÀ E VOLERÀ ANCORA PIÙ IN ALTO

INTERVISTE●ANTICIPAZIONI●CASTING●PERSONAGGI●TOURNÉE●LIBRI



SOMMARIO MASTERCLASS CON SIMON LEE

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FRANCESCA SENETTE

BURATTINI FERRARI

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WOMEN. UN MONDO IN CAMBIAMENTO

Riflettori su...

MAGAZINE DI CULTURA E SPETTACOLO Anno 2 - Numero 6 - Marzo 2020 • Supplemento alla testata www.silviaarosio.com (Reg. al Tribunale di Milano n°249 del 21/11/2019) • Direttore Responsabile: Silvia Arosio • Art Director, Grafica & Impaginazione: Daniele Colzani • Mail: silvia.arosio@gmail.com • Hanno collaborato: Luciana Apicella - Francesca Bocchia - Emanuela Cattaneo - Eliana Cocca - Daniela Ferrari - Christine Grimandi - Antonello Risati - Francesca Senette - A-Z Press - DoppiaggioinCarrozza - Ella Ufficio Stampa e Digital PR - Georadio Srl - Gruppo Grafico L'Artistica Savigliano - MEC&Partners - Le Voci del Cuore Dopp Onlus - Parole&Dintorni PuntoeVirgola - Ufficio Stampa Menti Associate - Vintage Tour Milano

Edizione Digitale: www.issuu.com/riflettorisu

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Il magazine Riflettori su... è stampato su prodotti certificati FSC e PEFC

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VINTAGE TOUR

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ALBERTO SORDI

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SOMMARIO VAN GOGH A PARMA

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SLIPPER MUSIC CHALLENGE

VILLA ALTISSIMO

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LOQUIS, L'APP CHE RACCONTA

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SKYVIEW CHALETS DOBBIACO

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LUCIANO LIGABUE CASTELLO DI PETROIA

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E ANCORA... 30 - INIZIATIVE 32 - DOPPIAGGIO 43 - PROGETTI 50 - IDEE GREEN 52 - FORMAT

BOHEMIAN SYMPHONY THE QUEEN ORCHESTRA

Buona lettura! 4


LA VOCE DEL DIRETTORE

Dopo la pausa, ci rivedremo presto sul palco...

COME I SEMI, ASPETTIAMO LA RINASCITA: IL FUOCO SACRO DELL’ARTE COVA SOTTO LA CENERE, MA IL TEATRO TORNERÀ A VOLARE ALTO

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embra ieri, quando, per il numero di gennaio della nostra rivista, parlavo del Teatro e di quanto facesse bene. Ora no. Tutto proibito. O meglio, il teatro continuerebbe a fare bene, ma, a causa del virus che non mi sento nemmeno più di nominare, non possiamo stare tutti insieme in una sala a godere di uno spettacolo dal vivo: ed è giusto così. D’altronde, in Francia, solo ora stanno percependo il pericolo: fino a pochi giorni fa, avevano proibito solo gli eventi con più di 1000 persone. Ci sentiamo tutti nel The Truman show, ora, come se questa vita fosse un film catastrofico,

qualcosa di surreale che ci sta mettendo a dura prova. Sul mio quotidiano online www.silviaarosio.com, ho parlato della quaresima del teatro, ricordando come il viola sia un colore proibito negli spettacoli, a causa della tinta dei paramenti sacri quaresimali, quando il teatro, nel medioevo, era proibito. Ora la quaresima arriverà giusto prima di Pasqua… forse. Una cosa, però, ci differenzia dal medioevo: oggi abbiamo i mezzi tecnici, internet e i social, per restare in contatto. Resto dell’idea che il teatro sia da fruirsi dal vivo, ma apprezzo comunque lo sforzo di chi, finché ha potuto, ha trasmesso dirette di rappresentazioni su facebook o su instagram, come apprezzo i vari concerti che gli artisti stanno proponendo, ognuno da casa propria. Applaudo alle iniziative dei flashmob dai balconi: siamo un popolo di artisti, fuori la voce e non riduciamoci ad essere patriottici solo per i Mondiali. E adesso rallentiamo: forse il virus è arrivato proprio per questo, per farci “riconnettere”.

Non perdiamo il contatto con noi stessi, con la famiglia, con gli amici e con l’arte, perché, anche se su un video o da un paio di casse, continua a farci bene. Prepariamoci alla rinascita poi, quando ne usciremo: come tutte le piante, mi piace dire che siamo semi nel buio, prima di sbocciare. Ed intanto, non perdiamo di vista le note, la lettura, il pensiero. Questo mese il giornale esce in forma ridotta e non si concentrerà solo sul teatro: molti articoli sono saltati, sospesi i rimandati, come gli spettacoli. Le sale sono chiuse e per avere i dettagli delle nuove date o delle varie iniziative, anche a sostegno dei lavoratori dello spettacolo (per questo, leggete anche l’editoriale di marzo), vi rimando a www.silviaarosio.com. Ma "The show must go on" e il magazine esce lo stesso, per farmi compagnia, per farvi compagnia. In attesa di rivederci e riabbracciarci tutti appena tutto questo sarà solo ricordo ed esperienza. • RS

Silvia Arosio

Il mondo di fuori è sempre là. Puoi fare qualsiasi cosa ma stai certo che te lo ritrovi al suo posto, sempre. C'è da non crederci, ma è così. (Alessandro Baricco)

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CONCORSI

Il maestro Simon Lee, il

sogno di

Matteo e

Mattia

© Servizio fotografico di Cristiano Frasca

LA MASTERCLASS DI FEBBRAIO È STATA L'OCCASIONE PER LA CONSEGNA DEL PREMIO CRITICA "RIFLETTORI SU..."

Da sinistra: il Maestro Simon Lee, Matteo Tiozzo (bassista) e Mattia Mingarini (batterista)

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imon Lee è supervisore musicale, direttore d’orchestra, compositore e collaboratore di Andrew Lloyd Webber. Il Maestro, a febbraio, ha tenuto delle masterclass in Italia ed ha assegnato delle borse di studio, intitolate Premio Riflettori su. Abbiamo intervistato alcuni partecipanti agli stage. L'INTERVISTA Ciao ragazzi, parlatemi un po’ di voi e del vostro percorso formativo. MATTEO: Ciao a tutti sono Matteo Tiozzo e ho 23 anni. Ho iniziato a suonare il basso

all’età di 12 anni grazie alla passione di mio padre per la musica. Dal 2017 ho iniziato a lavorare, da febbraio 2019 suono stabilmente con l’Orchestra Casadei. Contemporaneamente studio al conservatorio “F. Venezze” di Rovigo con il M° Pierluigi Mingotti. MATTIA: Ciao a tutti, sono Mattia Mingarini e ho 20 anni. La passione per la musica e più nello specifico per la batteria è nata con me. Ho iniziato da piccolissimo a studiare lo strumento e da 15 anni inseguo il sogno di diventare un musicista professionista. Studio privatamente con il M° Fabio Fenati

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e frequento il 2° anno del corso di Batteria Jazz presso il Conservatorio di Rovigo con il prof. Stefano Paolini. Come siete venuti a conoscenza della Masterclass con il Maestro Simon Lee? MATTEO: Ho conosciuto Christine Grimandi (organizzatrice della Masterclass) tramite il Maestro Franco Emaldi, direttore della ODG Orchestra dei Giovani di Ravenna di cui faccio parte dal 2015. Ho avuto l’onore e il piacere di partecipare già a due appuntamenti lo scorso dicembre 2019 e quest’ultima di febbraio 2020). Sono subito stato rapito dalla


di Christine Grimandi

maestria e dall’esperienza del Maestro Simon Lee, un vero e proprio punto di riferimento nel suo campo. MATTIA: Tramite il prof. Franco Emaldi, direttore e fondatore della ODG nella quale suono dal 2012 ho avuto il piacere e l’onore di partecipare alla 1° Masterclass con il M° Simon Lee organizzata da Performing Arts Centre di Christine Grimandi a Forlì presso la Fabbrica delle Candele lo scorso dicembre e poi a quest’ultima di Febbraio 2020. Quali sono state le vostre impressioni dopo aver lavorato con il Maestro? MATTEO: Lavorare con il Maestro è un’emozione unica. La sua preparazione e la sua professionalità sono rare, ancor di più nel nostro Paese. Sicuramente per dei giovani musicisti è un’occasione e una crescita artistica di alta professionalità. MATTIA: Poter passare intere giornate con un professionista del suo livello è un onore indescrivibile. Il Maestro Simon Lee ha lavorato insieme ai più grandi personaggi della scena musicale internazionale e tutte le esperienze che ha vissuto fanno di lui un musicista a tutto tondo. È una persona meticolo-

sa, molto attenta ai dettagli, con un’energia contagiosa e una gran voglia di lavorare con i giovani. Propone un lavoro di perfezionamento dell’esecuzione musicale, tramite l’analisi e l’interpretazione di brani. Nei prossimi mesi andrete a Londra e incontrerete il Maestro. Siete emozionati? MATTEO: Sì, sono emozionatissimo! Grazie al Maestro e a Christine Grimandi, Mattia ed io avremo la possibilità di andare a Londra e assistere nel PIT Orchestra i professionisti del West End, e sedendoci accanto a loro vedremo come si affronta questo lavoro. MATTIA: Ancora non ci credo, sarà un’emozione unica vedere dei professionisti al lavoro e poter passare ancora più tempo con il Maestro. Non finirò mai di ringraziare il Maestro e, soprattutto, Christine che mi sta dando la possibilità di vivere un’esperienza unica. Non vedo l’ora! Siete soddisfatti dell’esperienza? Consiglieresti a altri giovani musicisti, cantanti e attori di partecipare alla masterclass del Maestro?

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MATTEO: L’esperienza è stata assolutamente positiva. La consiglio non solo a cantanti e musicisti, ma anche a compositori e direttori d’orchestra. C’è sempre qualcosa da imparare anche solo parlando con il Maestro Simon Lee. Ho anche conosciuto molti giovani talenti del nostro territorio come le cantanti che abbiamo accompagnato nell’esibizione finale della Masterclass. Non vedo l’ora di andare a Londra per ritrovare il Maestro e altri grandi professionisti della musica. MATTIA: Quella che ho vissuto e sto vivendo è un’esperienza unica. Il Maestro è una persona splendida e un professionista. L’opportunità che Christine offre è aperta a tutti i musicisti, qualsiasi sia lo strumento suonato, e l’occasione è davvero irripetibile. Spero vivamente si possa ripetere tutto questo, alzando il livello del nostro lavoro. Non vedo l’ora di ricominciare! Sono davvero grato a Franco Emaldi e Christine Grimandi, senza i quali non sarebbe potuto accadere nulla di tutto questo. Grazie mille e alla prossima Masterclass con il Maestro Simon Lee! • RS


INTERVISTA

Francesca Senette e il colpo di fulmine per lo yoga

L'EX VOLTO DEL TG4 RACCONTA L'APPROCCIO CON QUESTA DISCIPLINA ORIENTALE

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rancesca Senette è giornalista professionista, da sempre appassionata e divulgatrice di benessere e stili di vita sani e rispettosi dell’ambiente. Studia e insegna hatha yoga, pranayama e yoga nidra. Volto del Tg4 per anni, ha scritto articoli, libri, condotto programmi, conferenze ed eventi, ed è spesso ospite di trasmissioni televisive per parlare di yoga e salute. È una vera e propria influencer del benessere e condivide ogni giorno il suo percorso con oltre quarantamila follower. L'abbiamo intervistata per voi. LA NOSTRA INTERVISTA Il piccolo libro dello yoga è un libro di Francesca Senette, ex volto dei tg Mediaset e ora insegnante di yoga. Francesca, come è avvenuto il passaggio da

la giornalista e come sport praticavo yoga. Poi ho incominciato ad approfondire lo studio della disciplina e ho trovato un mondo da esplorare, da conoscere, una dimensione verticale che mi consentiva, studiando, di studiare meglio me stessa, di conoscermi di più, di ritrovarmi. Questo ha fatto la differenza perché ho avuto voglia di conoscere sempre più, di studiare sempre più e mi sono iscritta ad una scuola per diventare maestra non con lo scopo di insegnare davvero... ma poi mi sono

giornalista allo yoga? Inizialmente è stato colpo di fulmine per lo yoga ma lo vivevo come un’attività secondaria, come una speciale attività fisica, ecco. Facevo

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di Silvia Arosio

IL VIDEO

arresa a questo amore per lo yoga et voilà… Nonostante tutto, non hai abbandonato le telecamere… No, no, certo! Resto una comunicatrice dentro, ho sempre voglia di condividere quello che so, quello che vivo e Su DeA junior, con la mia amica e collega, Renata Centi, insegniamo yoga ai bimbi con Yo Yoga e Su QVC conduco un format dedicato alle donne, QVC Informa, dove parlo di

benessere, salute e coaching Che persona è oggi Francesca Senette? La Francesca 3.0 è meno fashion addicted, meno interessata a feste ed eventi mondani, meno maniaca della perfezione estetica, meno smaniosa di fare shopping e frequentare il jet set. È una Francesca forse più noiosa (!!!) ma molto più serena, centrata, equilibrata in armonia con se stessa e il mondo. Una Francesca che si ascolta, si accetta, si vuole bene e prova a trasmettere positività e concetti di amore - gratitudine - gioia a chi le sta vicino. Ha modificato, al di là dello yoga, il suo stile di vita? Mah…da 5 anni non mangio carne, nel concreto…per il resto sono sempre io, iperattiva, veloce, multitasking, moglie madre e amica... però ho un mood diverso, un ap-

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proccio più positivo alla vita, sono più felice e grata, soprattutto grata Lo yoga va bene per tutti? Una frase che amo dice “Tutti possono respirare, quindi tutti possono fare yoga!” E si, lo yoga fa davvero bene a tutti, indipendentemente dall’individuale predisposizione ad un certo tipo di esercizio fisico perché, come spiego nel libro, Lo yoga non è ginnastica, lo yoga non sono gli asana sul tappetino... yoga è molto di più e comprende valori etico morali, in primis, e poi pranayama (respirazione) e meditazione... Quindi puoi non chiudere il Loto ma puoi sederti a occhi chiusi in silenzio, no? Come si compone il libro? Sono dieci parole di uso comune ma spesso malintese o misconosciute... Parole che racchiudono - in parte - l’infinito sapere di una disciplina millenaria. Può una disciplina complessa come quella dello yoga essere avvicinata dai bambini? Certo! Come diceva il maestro Paramansa Yogananda

© Servizio fotografico di Andrea Del Prato

Inquadra il QRcode e guarda i filmati del canale youtube Happiness is a journey di Francesca Senette


ai bimbi serve moltissimo e, come da ultimi studi, davvero i più piccoli traggono molti vantaggi e benefici in termini di autostima, concentrazione e attenzione. Migliorano anche nel rendimento scolastico… certo, per loro, si deve trattare di un gioco, come proponiamo nella nostra trasmissione e nel libro che ne è nato Yoga Box. Da che età i bambini possono iniziare lo yoga e perché? Come gioco fin dall’asilo, con carte colorate che rappresentano le posizioni, con storielle che contengano i nomi degli asana, con facili esercizi di respirazione per gonfiare e sgonfiare la pancia. In questo periodo di chiusura delle scuole, la lettura e la condivisione del libro tra genitori e figli potrebbe essere un buon modo per passare il tempo…E nelle scuole è entrato il Suo testo? Nelle scuole di yoga credo sarà molto consigliato... l’altro mio libro invece, è apprezzatissimo da mamme e maestre. Lei è mamma di Alice di 13 anni e Tommaso di 5: hanno

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usufruito del suo libro o sono stati addirittura protagonisti della scrittura? I miei figli mi considerano la loro mamma faticano a vedermi come la loro maestra di yoga. ma apprezzano il mio nuovo ruolo e soprattutto Alice riconosce il moltissimo l'impegno, lo studio, l’amore e la devozione che mi hanno portata, dopo anni di fatica e abnegazione, ad essere oggi un’insegnante apprezzata e l’autrice di questo piccolo libro. Un consiglio per noi giornalisti: come possiamo conciliare il nostro frenetico lavoro con lo yoga e la centratura su noi stessi? Qui parlo da collega: noi ne abbiamo più bisogno che mai, ci serve davvero e ti svelo un segreto... l’ex direttore del più famoso quotidiano italiano frequenta la mia scuola di yoga e dicono che, quando doveva chiudere la prima pagina, in giornate particolarmente complesse, prima faceva lezione poi sapeva come titolare o che editoriale scrivere. Grazie, Francesca! Da collega, ci penserò pure io! • RS

IL PICCOLO LIBRO DELLO YOGA Chi pensa allo yoga immediatamente ha in testa l’immagine di un tappetino srotolato sul pavimento e il suono di una musica rilassante. Ma è davvero tutto qui? Impossibile! Per chi ha bisogno di capirne di più, ecco un mini-dizionario, in cui l'autrice ci guida alla scoperta di questa disciplina attraverso dieci parole chiave: • Yoga • Asana • Yama e Niyama • Om • Pranayama • Meditazione • Karma • Chakra • Namasté Con questo libro, lo yoga è davvero per tutti! Per chi ha già provato la pratica e si è cimentato con posizioni e tecniche di respirazione, per chi è incuriosito da una disciplina tanto di moda ma la conosce poco, per chi è appassionato e cerca un libro chiaro e ben scritto da regalare o regalarsi. Una guida per chiunque voglia immergersi a pieno nella filosofia dello yoga, un sapere millenario, che insegna consapevolezza, gratitudine, concentrazione, armonia, equilibrio. Yoga significa proprio. Unire, unione: tra mente e corpo, anima e spirito. (Sonda Editore - 128 pg - € 14,00)

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TRADIZIONI

I

Burattini dei

Ferrari

nel segno della continuità

DA UNA FREDDA SERA D'INVERNO DEL 1892 FINO AI GIORNI NOSTRI: LA STORIA DI QUATTRO GENERAZIONI

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egli ultimi vent'anni la compagnia I burattini dei Ferrari ha portato avanti un discorso teatrale attraverso questo mezzo, sino a rendere lo spettacolo su un piano attuale, senza pero’ perdere i caratteri tradizionali propri di questo genere. I testi sono per la maggior parte tratti da antichi canovacci della commedia dell’arte, le maschere emiliane e venete, continuano ad essere le protagoniste dello spettacolo, i caratteri propri del teatro dei burattini e cioè: Sandrone (contadino modenese) e Fasolino (ragazzo del popolo bolognese) sono sempre i

mattatori, Brighella, Arlecchino, Pantalone, dr. Balanzone, Florindo, Rosaura, Colombina ecc. restano i protagonisti di ogni storia. Modernizzando teatrino e messa in scena, i Ferrari si presentano oggi a livello in-

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ternazionale anche con spettacoli estremamente visivi per poter divertire un pubblico estero: Svizzera, Germania, Belgio, Olanda, Jugoslavia, Francia, Cina, Giappone, Stati Uniti hanno avuto ospiti questa compagnia per tournée o festivals. La penultima generazione, Gimmi, e l’ultima, Giordano e Daniela, portano avanti un tipo di spettacolo che prende origine dalle più lontane tradizioni popolari. Italo Ferrari è il creatore del carattere parmigiano “Bargnocla”, personaggio che dal 1914 è quasi sempre protagonista delle storie rappresentate. dalla satira alla commedia sino alla fiaba, la famiglia Ferrari snoda il suo repertorio moder-


di Daniele Colzani

nizzando lo spettacolo, senza però tradire lo spirito tradizionale. le maschere della commedia dell’arte e le maschere proprie del teatro dei burattini rimangono sempre i capisaldi delle loro produzioni, che hanno nella spettacolarità e nella verve cabarettistica i loro punti di forza. BARGNOCLA, BURATTINO CREATO DA ITALO FERRARI Italo Ferrari creo’ questo personaggio nel lontano 1914. con Bargnocla (in italiano bernoccolo) ha voluto mettere in scena il carattere parmigiano che a partire dal mestiere, calzolaio, sino alla sua psicologia ed al suo modo di esprimersi (quasi anarchico) avrebbe rispecchiato il senso popolare di una caratteristica zona della città cosidetta “del sasso”. Il successo di questo carattere si delineo’ immediatamente, tant’è che lo dovette incastrare in molte commedie al posto di altri personaggi. Bargnocla è sempre stato portato avanti nel nostro teatro con lo stesso impegno dando ad esso sempre maggior risalto nei soggetti che si sono approntati, ed è divenuto oggi così popolare che si sono costruite commedie con Bargnocla protagonista. Il pubblico oggi, non fa a meno di questa emanazione

La Compagnia Ferrari negli anni '70

parmigiana e lo richiede negli spettacoli perchè vede un po’ se stesso sulle scene. Oggi egli non è piu’ il tipico calzolaio (i tempi sono cambiati) rimane pur sempre nei soggetti, a volte facchino a volte operaio ma comunque sempre lavoratore proletario. pane al pane e vino al vino questa è la sintesi del linguaggio, le verità scottanti, le cose che non si dovrebbero dire, la satira pungente rivolta a chi non ha agito in modo ortodosso sono la chiave del successo di questo burattino emanazione della nostra compagnia. BARGNOCLA “CABARET” Applicando il tradizionale

Durante uno spettacolo nel 1963

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teatro dei burattini ad un genere piu’ attuale ed immediato, la compagnia ha pensato di inserire i suoi personaggi nel “cabaret”. L’azione prende corpo e si svolge attraverso tre personaggi : il burattinaio, coperto da un paravento, che agisce con il burattino Bargnocla e l’uomo, davanti al paravento, che conversa con lui e che rappresenta il pubblico. Si mette così in luce l’abisso di espressione tra l’essere umano, con tutte le tare ed i limiti impostigli dalla società in cui vive il burattinaio, che si libera da restrizioni e conversazioni attraverso il burattino. il risultato sono venti minuti di satira socio-politica destinata, per la sua stessa essenza, ad una platea prevalentemente adulta. GLI SPETTACOLI Le commedie comico-brillanti, che hanno per protagonisti Sandrone, Fasolino e Bargnocla, formano la base dei nostri spettacoli. Questi personaggi, tipicamente emiliani, hanno nel nostro circuito teatrale una popolarità incredibile per essere stati imposti al pubblico, nell’arco di circa due secoli, da tante compagnie che girovagavano per paesi e città.


I soggetti, che risalgono alla commedia dell’arte, sono stati snelliti dalle lungaggini di cui erano pregni e ripuliti del linguaggio troppe volte scurrile per i nostri tempi. Il compito nostro è soprattutto educativo in quanto ai nostri spettacoli accorrono particolarmente i bambini ed i ragazzi. Nel nostro repertorio figurano anche parecchi “pezzi” dedicati agli adulti, ma non inadatti ad un pubblico giovane. le fiabe sono un altro genere che la compagnia presenta. qui ci si avvale principalmente di effetti speciali creati da scenografie, luci fantastiche e costumi per portare nell’arco di tempo della rappresentazione, la platea, nel mondo incantato e sognante della fantasia. I mostri e le fate sono qui i principali artefici della vicenda in cui sono incastrati a dovere i caratteri e le maschere del teatro dei burattini. Il male ed il bene, particolarmente in questa forma di teatro, sono ben delineati per non dar atto a facili equivoci a quel pubblico che per la prima volta si avvicina al teatro. farseschi, sketch, balletti e dialoghi comici e buon ultimo parti cantate da duetti, trii e cori, sono gli altri generi che

IL VIDEO

Inquadra il QRcode e guarda il filmato sul Museo dei Burattini Giordano Ferrari

Dietro il sipario nel 1948 La Compagnia Ferrari nel 1975

la compagnia “i burattini dei Ferrari” presenta. IL TEATRO PER LA SCUOLA AL MUSEO “GIORDANO FERRARI” I “burattini dei Ferrari” servono anche la scuola. si sono ideate traendo le somme da una ultracentenaria esperienza, alcune manifestazioni “didattiche” che hanno lo scopo di far conoscere ai ragazzi il teatro di animazione. L’operazione consiste nel creare uno spettacolo che diverta i ragazzi e crei loro l’opportunità di imparare le varie tecniche d’animazione, le loro origini, i loro contesti teatrali che cambiano da burattini a

marionette, ombre, fantocci, pupazzi, pupi siciliani ecc. e la conoscenza di tutte le maschere della commedia dell’arte. Il tutto attraverso uno spettacolo ideato appunto per le scuole, dal titolo La grande favole delle teste di legno, ideato appunto con la nostra struttura teatrale, attraverso la quale si propone uno spettacolo a sfondo didattico che avvicina i ragazzi alla storia dell’animazione. La durata dello spettacolo è di circa 1 ora (variabile a seconda delle esigenze scolastiche), sarebbe quindi adatto per il progetto Museo Giordano Ferrari. • RS

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Bologna le donne

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OGNI IMMAGINE ESPOSTA RAPPRESENTA UN RITRATTO DI ALCUNI ASPETTI DELL’ESISTENZA FEMMINILE

U

© Matthieu Pauley

© Robin Hammond

no sguardo sulla condizione femminile che attraversa ogni latitudine e 100 anni di storia delle donne, viste dall’obiettivo dei – e delle - grandi reporter della National Geographic Society: è questo ciò che troverete nel complesso museale di Santa Maria della Vita (via Clavature 8/10) a Bologna Women. Un mondo in cambiamento, mostra organizzata da National Geographic in collaborazione con Genus Bononiae. Musei nella città e Fondazione Carisbo, in programma fino al 17 maggio 2020. La mostra gode del patrocinio del Comune di Bologna. Main sponsor della manifestazione è Stefauto; sostengono l’iniziativa anche Coop Alleanza 3.0, BPER Banca, Anaci Bologna e Lloyds Farmacia. Il percorso espositivo, articolato in 6 sezioni – Beauty/Bellezza, Joy/Gioia, Love/Amore, Wi-

sdom/Saggezza, Strength/Forza, Hope/Speranza - raccoglie una selezione di immagini tratte dallo straordinario archivio del National Geographic, disegnando un viaggio attraverso un secolo di storia delle

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donne in tutti i continenti, con diverse prospettive e focalizzando l’attenzione sui problemi e le sfide di ieri, oggi e domani nei vari paesi ed epoche. Ogni immagine crea un ritratto di alcuni aspetti dell’esistenza femminile e mostra ai visitatori come la rappresentazione delle donne si è evoluta nel tempo. Così le immagini festose delle ballerine di samba che si riversano


© Ami Toensing

di Emanuela Cattaneo

© Randy Oslon

© Ami Vitale

nelle strade durante il carnevale di Salvador da Bahia si alternano a quelle delle raccoglitrici di foglie di the in Sri Lanka. E ancora il ritratto di donna afghana in burqa integrale rosso che trasporta sulla testa una gabbia di cardellini, potente metafora di oppressione, si contrappone all’immagine di libertà e bellezza di una ragazza in pausa sigaretta a Lagos, in Nigeria. A 100 anni dalla concessione del diritto di voto alle donne negli Stati Uniti, la mostra riflette sul passato, presente e futuro delle donne illustrandone alcuni aspetti e incentrandosi sugli obiettivi di sviluppo che le vedono al centro di ogni processo di crescita sociale, politica, economica. Completa la mostra la sezione Portraits/Ritratti, scatti intimi e biografici di un gruppo iconico di attiviste, politiche, scienziate e celebrità intervistate da National Geographic per il numero speciale della rivista di novembre 2019 pubblicato ai tempi della prima donna alla direzione del National, Susan Goldberg: tra esse Nancy Pelosi, Oprah Winfrey, il Primo Ministro neozelandese Jacinda Ardern e la Senatrice a vita Liliana Segre. • RS

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Milano, Casa della Moda e dello Stile, c’è un modo tutto particolare per scoprire la Città e i suoi segreti: Vintage Tour Milano. Il servizio offre tour privati, o di gruppo, a bordo di splendide Fiat 500 d’epoca, rigorosamente rosse, guidate da Accompagnatori Turistici abilitati. I tour sono effettuabili tutti i giorni dalle ore 10 del mattino, su prenotazione Per conoscere la Città e fare un viaggio nel tempo, dovete solo scegliere il tour che più vi affascina. LE TIPOLOGIE DI TOUR Il ventaglio delle proposte varia dai trenta minuti alle tre ore. • Fast Tour, trenta minuti nel cuore della Città, senza soste. • Slow Tour,, un’ora per una perfetta introduzione alla Città, una sosta per scattare qualche foto ricordo. • Skyline Tour,, la Città vecchia e la Città nuova a confronto, una sosta. • Central City Tour, due ore nel cuore di Milano, due soste.

In giro per

Milano

a bordo di una

macchina del tempo 18


di Daniele Colzani

IL VIDEO

Inquadra il QRcode e guarda il promo di Vintage Tour Milano • Canals Tour, alla scoperta della Città dei canali e delle chiuse di Leonardo, due ore, due soste. • Big Central City Tour, tre ore nel cuore di Milano, tre soste. • Night Tour, attraverso la “Milano da Bere”, le sue luci e i suoi locali; tre ore, tre soste. • Countryside Tour, nel verde della campagna del Parco Sud, cascine e abbazie, in tre ore, tre soste. • Tailor Made Tour, più di tre ore con molte soste, tempo per il pranzo per scoprire i segreti di Milano. Per info, costi e prenotazioni potete consultare il sito ufficiale www.vintagetour.it • RS

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EVENTI

Una grande mostra per

celebrare Alberto Sordi LA LOCATION SCELTA È LA VILLA DI VIA DRUSO NEL QUARTIERE CELIO, CHE L'ATTORE AMAVA TANTO

È

già boom di prenotazioni, oltre 10mila da tutta Italia, per la grande Mostra Il Centenario – Alberto Sordi 1920-2020 che si terrà fino al 29 giugno nella Villa romana dell’attore, aperta al pubblico per la prima volta, per celebrare il grande artista a cento anni dalla nascita. In piazzale Numa Pompilio nascosta nel verde di Caracalla si affaccia la leggendaria villa dell’attore, progettata negli Anni Trenta dall’architetto Clemente Busiri Vici: uno scenario eccezionale che permetterà ai visitatori di immergersi nella vita quotidiana, tra le passioni e i segreti di un gigante dello spettacolo ultra-famoso per i suoi film ma poco conosciuto nella dimensione privata. L’esposizione, che non ha precedenti, si snoda tra i vari ambienti della casa e del giardino per illustrare la lunga

Alberto sordi nel giardino della sua villa a Roma durante una intervista, 1974 @ Reporters associati & archivi srl

carriera e la vita dell’attore attraverso documenti inediti, oggetti, abiti, fotografie, video, curiosità. Oltre alla Villa, il Teatro dei Dioscuri ospiterà una seconda sezione con un importante focus su Storia di un italiano, il programma tv degli anni Settanta, a cui il Nostro era particolarmente affezionato. Come spiega

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di Daniele Colzani

la Soprintendente Speciale di Roma Daniela Porro: “La mostra su Alberto Sordi oltre a ricordare una delle personalità più importanti del cinema italiano è l’occasione per aprire la sua casa, di cui era peraltro gelosissimo. Mi piace ricordare che il 21 luglio del 2015 firmai il vincolo relativo a tutti gli arredi e gli oggetti dell’attore e dunque questa esposizione corona un percorso di tutela e valorizzazione che rende questo bene finalmente visitabile dal pubblico. Il mio augurio è che la Casa di Alberto Sordi, costruita nel 1930 su progetto dell’architetto Clemente Busiri Vici, oltre che per una mostra temporanea possa essere in futuro aperta regolarmente, come un piccolo museo dedicato a un grande interprete del nostro cinema”. Sordi si innamorò subito della Villa di via Druso al Celio quando la vide nella primavera del 1954, tanto che la comprò solo poche ore dopo averla visitata. L’obiettivo di questa mostra dedicata al grande Alberto, come dice il curatore Alessandro Nicosia, “è so-

prattutto aprire per la prima volta al grande pubblico la Villa rifugio di Sordi, farla conoscere così com’era invariata nel tempo, e ricostruire cronologicamente il suo percorso di uomo e di attore.

Alberto Sordi con le sorelle Aurelia e Savina al III Rallye del cinema, 1956 @ Reporters associati & archivi srl

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Proprio per valorizzare la storia di questa casa che diventerà presto un museo, ho cercato di rispettare gli ambienti che sono rimasti intatti dopo la morte dell’attore, così come lui li aveva voluti e vissuti, facendoli dialogare con la proposta espositiva piena di sorprese e di tanti inediti. Questa mostra ci permette quindi di scoprire un Sordi che va oltre i successi cinematografici e di conoscere storie che talvolta circolavano a proposito del suo privato. Un Sordi speciale, vero: il maestro fu un benefattore, un amante degli animali e delle belle donne, un collezionista d’arte, un fotografo appassionato, un viaggiatore… E così lo raccontiamo nel progetto espositivo studiato per consentirne la visita come se si fosse ospiti dell’attore”.


Alberto Sordi nella sua casa negli anni ‘60, Archivio Storico Luce

Alberto Sordi posato in casa con i suoi cani, 1955 @ Reporters associati & archivi srl

La mostra monumentale dedicata ad Alberto Sordi si prefigura dunque come una esperienza immersiva e totalizzante, un viaggio spettacolare alla scoperta dell’artista e dell’uomo, un ritratto completo in tutti i suoi risvolti e le possibili sfaccettature; un racconto che lascia emergere il contributo unico e inso-

stituibile che ci ha lasciato in eredità. Sordi è entrato a gamba tesa nella memoria collettiva, attentissimo come era all’evoluzione della società da cui traeva ispirazione per le storie e i personaggi da portare sullo schermo; è stato fondamentale per averci confezionato il ritratto di un’epoca e restituito la storia del no-

stro paese dagli anni a cavallo della seconda guerra mondiale fino al boom economico e agli anni ’60. I suoi film e i suoi personaggi sono lo specchio della società dell’epoca raccontata con sottile ironia cogliendone, con profonda leggerezza ma anche ferocia, voli e cadute, speranze e delusioni, altezze e miserie umane, con uno sguardo sempre arguto e geniale. Nella tensostruttura esterna alla Villa in uno spazio aperto gratuitamente al pubblico verrà proiettato un filmato dedicato a Sordi curato da Istituto Luce Cinecittà. Il tutto avrà il suo culmine il 15 giugno con il festeggiamento del suo compleanno: in Villa naturalmente, con amici e colleghi del mondo dello spettacolo. • RS

NUOVE DATE PER L'INAUGURAZIONE La Fondazione Museo Alberto Sordi e la società C.O.R. organizzatrice degli eventi del Centenario Alberto Sordi 1920-2020 comunicano che, in considerazione della situazione generale causata dal coronavirus, tenuto conto dei provvedimenti preannunciati Sordi posato dal Governo, hanno ritenuto di sospendere la cerimonia con vestaglia inaugurale e l’apertura previste per i prossimi 6 e 7 marzo. pausa di film Alla luce di quanto sopra si comunicano le nuove date di 1957 apertura di Villa Sordi e della mostra del Centenario a oggi previste per il 2 e il 3 aprile. Chiunque avesse acquistato i @ Reporters biglietti per le date antecedenti al 03 aprile potrà inviare associati & Inquadra il QRcode una mail alla società C.O.R.: info@corperlacultura.it che archivi srl e guarda video di o la restituzione delle somme proporrà delle ildate alternative versate. Baciami adesso

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PROGETTI

Una dimora di lusso per

artisti e appassionati d’arte

URBAN L UP E YAC INVITANO A IMMAGINARE LA NUOVA VESTE DI VILLA ALTISSIMO, TRA LE COLLINE DI MONCALIERI

N

on un semplice art hotel, ma un centro performativo capace di stimolare il dialogo tra arte e natura, tra artisti e pubblico. In giuria Daniel Libeskind, Patrik Schumacher, Emmanuelle Moureaux ed Edoardo Tresoldi. Una villa sabauda circondata da 6 ettari di parco, sulle colline di Moncalieri, in cui le più illustri menti creative possano ritrovarsi per commentare, tracciare ed evolvere le direzioni della riflessione artistica contemporanea. Urban Up | Unipol e YAC – Young Architects Competitions, lanciano Hill of the Arts, un concorso per giovani architetti e progettisti volto a immaginare non un semplice art

hotel, bensì una nuova generazione di dimore-albergo di lusso, uno spazio esclusivo in cui appassionati o curiosi possano fare un’esperienza rigenerante nel più raffinato fra i linguaggi dell’uomo: l’arte. Situata a po-

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chi minuti da Torino, città riconosciuta a livello internazionale quale laboratorio privilegiato per le contaminazioni artistiche contemporanee, la Villa settecentesca di proprietà del Gruppo Unipol segue la stessa vocazio-


di Emanuela Cattaneo

YAC - YOUNG ARCHITECTS COMPETITIONS

ne divenendo essa stessa dimora per le molteplici espressioni dell’arte attraverso il concorso di idee promosso nell’ambito del progetto di valorizzazione immobiliare Urban Up. LA GIURIA Valuterà i progetti una giuria internazionale composta da Daniel Libeskind, fondatore del celebre e omonimo studio berlinese, oggi con base a New York, Patrik Schumacher, direttore dal 2016 di Zaha Hadid studio, Edoardo Tresoldi, artista e scultore specializzato nella creazione di installazioni ambientali in rete metallica, incluso da Forbes tra i 30 artisti under 30 più influenti d’Europa, Paolo Danelli, fondatore insieme a Elena Sacco di DAP studio, Lukas Barry, architetto britannico specializzato in progetti riguardanti il patrimonio artistico e culturale, Giuseppe Lobalsamo, responsabile della Direzione Immobi-

liare di UnipolSai Assicurazioni S.p.A., Emmanuelle Moureaux, architetto francese stabilitosi a Tokyo, ideatrice del concetto di “shikiri”, che letteralmente significa “definire lo spazio con i colori”, Emanuele Montibeller, fondatore del parco naturale e artistico di Arte Sella, in Valsugana, e Giorgio Palmucci, presidente dell'Associazione Italiana Confindustria Alberghi. “Per l’elegante contesto di Villa Altissimo di Moncalieri, immaginiamo una struttura capace di porre in primo piano la relazione fra artista e fruitore, fra l’artista e la realtà circostante, grazie a un coinvolgimento da parte dell’osservatore, uno sforzo di attenzione e contestualizzazione – commenta Alessandro Cecchini, CEO di YAC -. Un luogo da vivere e assaporare senza fretta, perché l’arte richiede tempo - tempo per essere prodotta, tempo per essere compresa - e in un mondo che ha tutto

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Promuove concorsi di progettazione e percorsi formativi in collaborazione con prestigiose realtà professionali e accademiche. Nata nel 2013 dall’intuizione di tre giovani ingegneri, persuasi che il concorso di idee potesse rappresentare lo strumento privilegiato per vivacizzare il dibattito e la ricerca inerente all’architettura, ha maturato esperienze di lavoro e collaborazione con le principali firme dell’architettura contemporanea, affrontando ed approfondendo numerosi temi di progettazione architettonica. A cinque anni dall’avvio della propria attività, YAC decide di aprire il proprio network di architetti di fama ai giovani progettisti, con l'obiettivo di supportarli nel proprio percorso professionale: nascono quattro corsi di formazione, condotti con partner del prestigio di Ferrari, National Geographic ed Agenzia del Demanio. I corsi si tengono presso le prestigiose sedi di YACademy: un edificio storico nel cuore di Bologna, all’ombra delle Due Torri, a fianco di piazza Santo Stefano. Info: www.youngarchitectscompetitions.com - www.yacademy.it

fuorché la capacità di prendersi del tempo, l’arte è la più raffinata forma di lusso che l’uomo possa desiderare”. Per info e iscrizioni: www. youngarchitectscompetitions. com/competition/hill-of-thearts • RS


ESPERIENZE

Immergetevi nell 'arte del

maestro Vincent van Gogh FINO AL PROSSIMO 31 MAGGIO POTRETE REGALARVI UN'ESPERIENZA AVVOLGENTE E MATERICA video di molti dipinti e disegni realizzati nel corso della sua esistenza e completata con informazioni in italiano e inglese relative ai periodi artistici vissuti da Van Gogh negli ultimi 10 anni della sua vita. La finalità singolare, che dà significato e spessore a tutto il progetto, è quella di assolvere a un’importante missione educativa e didattica, in quanto sono previsti specifici percorsi di coinvolgimento delle scuole, al fine di accompagnarle in uno straordinario viaggio alla scoperta della storia e delle opere del grande artista. Difatti il racconto si snoda per immagini e suoni, in una stra-

biliante avventura nel tempo e nello spazio. Dopo il grande successo di pubblico e di critica ottenuti nelle edizioni di Venezia e Torino, la mostra fa tappa a Parma, Capitale della

© Servizio fotografico di Francesca Bocchia

L

a scelta sempre più frequente di presentare l’arte al grande pubblico tramite l’utilizzo di tecnologie multimediali avanzate permette di amplificare la forza comunicativa dei contenuti, impiegando contemporaneamente diversi canali trasmissivi, quello visivo delle immagini, quello uditivo dei suoni e della musica, quello sensoriale degli oggetti e degli ambienti ricostruiti. Attraverso l’uso dei vari linguaggi il visitatore è immerso in un percorso avvolgente, trasportato in un viaggio virtuale alla scoperta in questo caso del pittore, dell’artista, dell’uomo Vincent Van Gogh. La mostra multimediale prende in esame, attraverso proiezioni su diversi grandi monitor, la vita e le opere del maestro, con la visione a

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di Daniele Colzani

Cultura 2020. La location scelta è Palazzo Dalla Rosa Prati, che, fino al 31 Maggio ospiterà la Mostra Vincent Van Gogh Multimedia & Friends l’inedito show multimediale immersivo realizzata da Navigare Srl (la riapertura è prevista per l'1 aprile causa Covid19). Attraverso immagini di grandi dimensioni, che avvolgono l’osservatore da ogni lato, la mostra esplora il lavoro e le esperienze di vita di questo prolifico artista nel periodo tra il 1880 e il 1890, ne interpreta pensieri, sentimenti e stati mentali durante il periodo trascorso a Arles, Saint Rémy e Auvers-sur-Oise, luoghi in cui creò molti dei suoi immortali capolavori. Questi lavori vengono mostrati attraverso dettagli ad altissima definizione, prestando particolare attenzione alle loro caratteristiche principali e consentendo di comprenderne l’uso del colore, la tecnica e le fonti di ispirazione. Sincronizzate con una potente colonna sonora classica, più di 2.500 immagini di Van Gogh in grande scala creeranno un’atmosfera elettrizzante riempiendo schermi giganti, pareti e pertanto immergendo completamente il visitatore nei colori vibranti e nei vivaci dettagli che costituiscono l’unicità dello stile di Van Gogh. La parte multimediale è affidata alla curatela di Giovanna Strano, che attraverso immagini, suoni e parole, ha sviluppato, nello spazio delle grandi proiezioni, tematiche che mirano a far conoscere l’uomo e l’autore di capolavori di valore immenso per l’umanità. L’esposizione è arricchita dagli abiti esclusivi sui temi di Van Gogh della collezione Art Couture della stilista Gisella Scibona. • RS

WWW.VANGOGHMULTIMEDIAEXPERIENCE.IT 27


INIZIATIVE

A - Z

Press lancia lo

# Slippersmusicchallenge

I VIDEO DI MUSICISTI A CASA PER IL RICONOSCIMENTO DELLE TUTELE PREVIDENZIALI DEGLI ARTISTI

#

slippersmusicchallenge nasce con il problema Coronavirus e con la recentissima interdizione alla circolazione nelle “zone rosse” che ha colpito inevitabilmente anche il settore dello spettacolo, poiché con il Decreto firmato nella sera del 4 marzo 2020, il Governo ha introdotto l’obbligo della sospensione di ogni tipologia di spettacoli (leggi qui) che non consentano di mantenere una distanza di

sicurezza di almeno un metro tra gli spettatori. Il mese corrente ha visto dunque annullati e rimandati concerti e manifestazioni (per ora fino al 3 aprile) con una grave ripercussione nel settore dei lavoratori professionisti dello spettacolo. COS'É E COME FARE In questi giorni sul web stanno spopolando video “home made” eseguiti entro

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gli spazi di casa. Così A-Z Press, per rendere meno acute e angoscianti le paure di questi giorni, ha pensato di lanciare ai musicisti una nuova sfida social: lo #slippersmusicchallenge, un video in cui i musicisti suonano i loro brani preferiti, in casa e rigorosamente in ciabatte o pantofole. Questo allo scopo di porre l’attenzione sulla drammatica situazione che ha messo in ginocchio tutti i lavoratori dello


di Silvia Arosio

IL VIDEO

LO SCOPO Lo scopo, come detto, vuole essere, a sostegno di un’importante causa. Fodazione Centro Studi Doc ha lanciato su Change.org un appello per il sostegno urgente ai lavoratori dello spettacolo, che ad oggi ha raccolto oltre 30.000 firme, a causa di una perdita di introiti irrecuperabili nel

tempo, senza nessun tipo di copertura o accesso al credito o dilazione di pagamenti, chiedendo finalmente uno status giuridico specifico, che preveda in primo luogo il riconoscimento delle tutele previdenziali per scongiurare l’abbandono della professione in caso di malattia o difficoltà di settore. • RS

Inquadra il QRcode e guarda il Il videoclip di lancio dello #slippersmusicchallenge spettacolo dal vivo, della cultura e della creatività con le loro famiglie. • Registra un video in casa, rigorosamente in ciabatte, mentre suoni e canti uno dei tuoi brani preferiti; • Quando lo posti sui social inserisci l’hashtag #slippersmusicchallenge; • Aggiungi in descrizione questo link Change.org: https://tinyurl.com/u9v5lff

LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG https://www.change.org/p/ministro-per-i-beni-e-le-attivit%C3%A0-culturali-eper-il-turismo-appello-per-sostegno-urgente-ai-lavoratori-dello-spettacolo 29


INIZIATIVE

di Daniele Colzani

I doppiatori scendono in

campo per lo Spallanzani

CON L'HASHTAG #UNAVOCEPERLOSPALLANZANI SI PUÒ SOSTENERE L’INIZIATIVA A FAVORE DELL'OSPEDALE ROMANO

A

nche l’attore Leo Gullotta si unisce all’appello lanciato dai doppiatori, per raccogliere fondi a favore dell’Istituto Spallanzani di Roma. Il tam-tam dei doppiatori continua ed ora si aggiungono anche gli attori, che invitano a donare per sostenere la ricerca e le attività dell’Istituto Spallanzani. Tutti con un solo hashtag: #UnaVocePerLoSpallanzani. In questo momento di emergenza sanitaria, alla categoria dei doppiatori italiani si uniscono gli attori, per diffondere il proprio messaggio di solidarietà: grazie alla popolarità delle loro voci e dei loro volti, l’iniziativa punta a richiamare l’attenzione del grande pubblico, al fine di raggiungere la massima partecipazione. Tutti i videomessaggi sono diffusi in rete attraverso i canali social. L’iniziativa #UnaVocePerLoSpallanzani nasce da un’idea di Antonella Giannaccaro, con la collaborazione di Simone De Gasperis e Sara Giacopello. È stata coordinata e supportata dall’Associazione Le Voci del Cuore Dopp ONLUS, con l’approvazione della Direzione Generale, dell’Ufficio degli Affari Generali e dell’Ufficio Comunicazione dell’INMI Spallanzani.

Presidente, Ilaria Stagni. La nota doppiatrice, voce, fra le altre, di Jennifer Lopez, durante l’esperienza personale nella lungodegenza pediatrica, ha pensato che leggere le favole ai bambini del reparto fosse un modo per distrarli e allietarli. Da questa esperienza, si è resa conto che avrebbe potuto coinvolgere anche altri colleghi doppiatori. Attualmente i doppiatori che fanno parte dell’Associazione sono oltre 100. Tutti vengono formati e preparati da psico-oncologi, ad affrontare il difficile mondo del dolore e della malattia. L’ attività di volontariato si svolge nelle corsie di Pediatria Oncologica degli ospedali, nei

LE VOCI DEL CUORE DOPP ONLUS L’Associazione Le Voci del Cuore Dopp ONLUS è stata fondata a Roma da quattro professioniste del Doppiaggio e fortemente voluta dall’attuale

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reparti di Malattie rare e Neurovegetative, nelle case di riposo per gli anziani e nelle case di accoglienza per le famiglie di bambini malati oncologici, ma l’intenzione è quella di essere presenti anche nelle strutture che ospitano animali abbandonati, partecipare attivamente con chi si impegna per mantenere il decoro urbano e collaborare con altre associazioni ecologiste e animaliste. • RS


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DOPPIAGGIO

La mia esperienza nel mondo del doppiaggio

IL FONDATORE DI DOPPIAGGIO IN CARROZZA RACCONTA I DIETRO LE QUINTE DEL SUO PROGETTO

P

er la rubrica del doppiaggio, questa volta abbiamo parlato con Mattia Rigatti, che doppiatore non è, ma ha dato vita al progetto Doppiaggio in Carrozza. Chi sei, Mattia? Non saprei come definirmi. Se proprio è necessario “Regista della mia vita“. All’età di 6 anni vedendo mia mamma andare ai corsi serali di danza, mi innamoro anche io della danza classica che inizio a fare per 3 anni. La lascio durante l’adolescenza per paura di essere scoperto dai miei compagni e poi riprendo all’età di 20 anni perché in un bar a Roma vedo la foto di un ballerino dell’opera di Roma che mi fa ricordare il passato. Finito il liceo pensavo che il mio futuro fosse già scritto come medico ma fallisco il test per 3 volte, e una persona, casualmente, mi fa conoscere il mondo dello spettacolo. Inizio con un piccolo ruolo come attore e poi assisto a regie teatrali anche di registi noti. Come conosci il doppiaggio? La stessa persona che mi ha presentato il mondo dello spettacolo mi fa conoscere il doppiaggio. Inizialmente lo odiavo. Perché il doppiaggio ti mette a nudo. Sei solo tu con un microfono ed il leggio. A differenza di un attore, non

hai un pubblico ma la tua voce emerge da dentro di te all’esterno come un mare di sensazioni. Poi però un direttore mi fa avvicinare al microfono e li scopro che la mia voce aveva tanto da raccontarmi di quello che ero allora e di quello che avrei dovuto fare per migliorarmi e crescere per diventare quello che sono oggi. Quindi, che cosa rappresenta per te la voce? La voce per me è tutto. Dalla voce di una persona puoi capire, le sue paure, insicurezze, ciò che dice e ciò che in realtà vorrebbe raccontarti. La voce a differenza delle parole è sincera, non può mentirti. Perché quando ci riascoltiamo a volte non ci piace il suono della nostra voce non ci riconosciamo? Quando ci riascoltiamo non ci piacciamo perché ascoltiamo la parte più profonda di noi stessi. Oggi giorno con la vita

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frenetica che viviamo ci è diventato difficile ascoltare noi stessi e di conseguenza ascoltare l’altro. Quando impari a farlo, riesci a scoprire tutte le tue potenzialità e a valorizzarle. Riesce a riscoprire i tuoi punti di debolezza e a renderli tuoi punti di forza. Cosa c’entra la “carrozza” in tutto questo? Prima di creare doppiaggioincarrozza ho pensato molto al tipo di atmosfera e location che avrei voluto creare. Volevo qualcosa che fosse originale e poco banale. Per questo ho deciso di realizzare un carro in stile rinascimentale adibito a studio. Un carro perché come ogni altro mezzo di trasporto indica un movimento. Tutto ciò che ha movimento porta ad una soluzione. Questa è l'idea che ho portato anche a Milano, sebbene siamo in uno studio di registrazione.

IL VIDEO

Inquadra il QRcode e guarda il canale su Youtube


di Silvia Arosio

Che tipo di realtà è oggi “Doppiaggio in carrozza”? Oggi doppiaggioincarrozza è una realtà molto conosciuta a Firenze e da qualche mese stiamo gradualmente facendoci conoscere anche a Milano. Siamo fieri di questo percorso perché si stanno affacciando a doppiaggioincarrozza anche allievi provenienti da altri percorsi, insoddisfatti e stanchi di false promesse. Questa è l'aspetto che ci contraddistingue di più. Essere veri e realisti. Siete di Firenze… si dice che la lingua italiana sia nata lì, con Dante… Ma l’accento? Come si può togliere? Ovviamente ogni dialetto ha bisogno di una “pulizia” che ti permette di ottenere un italiano comprensibile da tutti. Si è vero, la lingua è nata a Firenze e molti accenti sono giusti ma come ogni dialetto ha bisogna di essere ripulito della cadenza. Lo si ottiene con esercizi pratici e mirati che si devono fare ogni giorno. L’orecchio cosi si abituerà a riconoscere come corretto e orecchiabile questo modo di comunicare” che possiamo poi riutilizzare in ogni occasione lavorativa o privata. Non solo in sala doppiaggio. Siete recentemente arrivati anche a Milano… Da quest’anno siamo arrivati anche a Milano e devo dire che il percorso sta prendendo la giusta direzione. I docenti sono persone molto qualificate ma soprattutto umane che tengono ai loro allievi. Anche con loro ci stiamo perfezionando nel cercare di creare un percorso quanto più professionale e umano allo stesso tempo sempre in linea con quella che è l’idea di doppiaggioincarrozza. Quanti allievi avete? E come si stanno preparando? A Milano è nata una classe mentre a Firenze 4 classi. Devo dire che in generale stanno ot-

tenendo dei risultati ottimi sia in ambito comunicativo che nel doppiaggio. persone bloccate emotivamente che oggi riescono ad esprimersi liberamente, persone che sono riusciti a ritrovare loro stessi e a combattere molti problemi legati alla loro vita privata, e per finire una classe di allievi che sta crescendo per la professione stessa. Ci sono numerose testimonianze ormai che potete vedere sul nostro sito e sulla nostra pagina Facebook. Quali consigli daresti a chi volesse intraprendere questo percorso? Se vuoi intraprendere un percorso di questo tipo per prima cosa ti consiglierei di avere un obiettivo ben definito. Che sia sbloccarti da alcune tue insicu-

rezze, che imparare a conoscere lo strumento voce. Non ti consiglio di venire a doppiaggioincarrozza con l'idea di diventare doppiatore. Non perché non sia possibile anzi, abbiamo anche esempi di si sta gradualmente facendo strada. Ma solo perché se ti poni come obiettivo primario quello di diventare doppiatore rischieresti di negarti di scoprire in modo sereno e tranquillo la possibilità di conoscere questo strumento meraviglioso che ci permette di comunicare e dire a tutti chi siamo. Come contattarvi? Potete seguirci su instagram o sulla nostra pagina facebook doppiaggioincarrozza o visitando il nostro sito www.doppiaggioincarrozza.com • RS

Mattia Rigatti

WWW.DOPPIAGGIOINCARROZZA.COM 33


LO SCENOGRAFO

L ' i lluminotecnico:

la luce dipinge la scena

IL PRODUCTION DESIGNER E "ARCHITETTO DELL'EFFIMERO" RACCONTA IL SUO LAVORO

M

entre sto scrivendo la nostra Italia è paralizzata dalla quarantena e da un virus che ha modificato le nostre abitudini e purtroppo tanto altro. Ho riflettuto molto se scrivere la consueta rubrica... se state leggendo conoscete la risposta, tutto ciò spero che possa servire a distrarvi da questi giorni così importanti per la nostra salute e per la nostra Italia, sono fiducioso che alla fine "andrà tutto bene". Dopo questa doverosa prefazione, continuiamo a scoprire le figure chiave che ruotano intorno all'allestimento di uno spettacolo teatrale, siamo arrivati ad affrontare il tema della luce in teatro e la figura di riferimento è l'illuminotecnico. Nella fase di ideazione e progettazione lo scenografo deve già prevedere un abbozzo delle luci che saranno poi in-

serite nello spettacolo, in un colloquio in fase di pre-produzione con l'illuminotecnico risulta molto importante risolvere le problematiche principali di progettazione legata alle luci, ad esempio se già si prevederanno delle luci laterali di taglio bisogna pensare una scena che non blocchi lateralmente la posizione dei proiettori... e cosi via. Quindi fin da subito la progettazione deve essere impostata anche in base a queste nozioni, a sua volta lo scenografo cerca di capire come la scena che si sta apprestando a proRegia luci

gettare possa funzionare bene illuminandola e migliorandola proprio al disegno luci. Le prime fonti luminose che lo scenografo posiziona sul bozzetto pittorico di solito sono luci di atmosfera che evidenziano alcune parti della scena e che seguono la sceneggiatura. Dopo approfondirà questo aspetto in maniera ottimale costruendo il modellino

TRA I SUOI LAVORI

• Assistente Scenografo: 2000 teatro Buonanotte Mamma regia L. Salveti; 2001 teatro Otello regia G. Del Monaco; 2002 teatro Tancredi regia M. Gasparon; 2003 teatro Proserpine regia M. Gasparon; 2003 teatro Orfeo regia M. Gasparon; 2015 teatro Una coppia in provetta regia G. Corsi; • Scenografo: 2006 Premiere del film animato The Wild (Disney), 2017 Design Area Kids Family Hotels, 2018 teatro Romeo e Giulietta regia M. Iacopini. 2019 teatro La leggenda di Thor regia A. Ronga

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di Antonello Risati

della scenografia. Quando costruisco il modellino della mia scenografia oltre ad essermi utilissimo per la progettazione degli spazi e delle misure della scena, mi aiuta a capire come l’impianto scenico che ho concepito risponde ad una determinata illuminazione, ciò mi serve a verificare se posizionare una quinta o un elemento in altra maniera o se eliminarlo da quel punto e posizionarlo in un altro. Scattando delle foto al modellino in una vera e propria messa in scena e posizionando delle luci con piccole torce o anche candele per simulare luce molto fioca all’interno del modello, in questo modo capiremo come la luce dipingerà la scena. Quindi grazie al posizionamento delle fonti di luce sul modellino della scenografia si possono capire molte cose, non ci dimentichiamo che lo scenografo crea un prototipo mai esistito quindi questi elementi legati all'illuminotecnica sono molto importanti anche per il regista che vede le scene come potrebbero venire se illuminate in una certa modo. Nella medesima maniera si possono simulare anche effetti di controluce che a volte sono fondamentali negli spettacoli,

Bozzetto per Otello di W. Shakespeare

tutto questo deve essere visto prima in fase di progettazione e aiuta lo scenografo nell’approvazione del suo progetto. La riuscita di uno spettacolo è data da questo insieme di maestranze che fondendosi insieme danno vita all'allestimento. La parte finale del puntamento dei vari riflettori sulla scena e’ un lavoro meticoloso a cui si dedica molto tempo, quindi luci e scenografia si muovono insieme e alcune volte la luce diventa la protagonista vera e propria.

L’allestimento scenico nel tempo è stato sempre di più influenzato dall'evolversi della motorizzazione dei proiettori, e dall'evoluzione delle luci a led con le tante possibilità cromatiche, ormai si è arrivato a creare dei veri e propri “muri” di luce o delle lame di luce che creano effetti impressionanti. Nella prossima rubrica vedremo nello specifico come vengono utilizzati i corpi illuminanti e la valenza cromatologica nella scenografie e nell'atmosfera che si crea grazie al colore. Alla prossima! • RS

IL VIDEO

Inquadra il QRcode e guarda i suoi lavori 35


TURISMO

La notte è stellata

nei glass cube sul lago

IL TETTO SCOMPARE NEI 12 GLASS CUBE IMMERSI NELLA NATURA DEL BOSCO SUL LAGO DI DOBBIACO

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di Daniele Colzani

I

l letto è sotto il cielo stellato, le pareti scompaiono, gli alberi si possono quasi toccare e il Lago di Dobbiaco (BZ) sullo sfondo accompagna i sogni degli ospiti degli Skyview Chalets, gli innovativi 12 glass cube del Toblacher See (BZ), le cui architetture fatte di legno e trasparenze vivono in armonia con il bosco. È un luogo unico e originale, fatto di avveniristici “cubi di vetro”, solo per adulti. La giornata comincia con la colazione bio e a km 0 servita davanti allo chalet; continua con passeggiate ed escursioni tra il Lago di Dobbiaco, quello di Braies e di Ledro, oppure tra i sentieri dolomitici delle vicine Tre Cime di Lavaredo, a piedi o in bicicletta. Al ritorno, il relax della Spa privata con sauna infrarossi, che ognuno trova nel proprio Skyview Chalet, e della jacuzzi sul terrazzo panoramico, una delle perle della versione deluxe, esprimono la sensazione del continuo contatto con la natura, in un luogo certificato ecologico, con riscaldamento a biomassa, dove viene quasi spontaneo camminare a piedi scalzi. La vista sul lago è splendi-

da anche dal ristorante Il Fienile, in cui assaporare piatti tipici altoatesini reinventati con prodotti locali, da abbinare ai vini dell’esclusiva enoteca con negozio e sala degustazioni. Nel bosco si possono usare i barbecue e si può pescare

nel lago, acquistare le delizie bio nel mini market e godersi gli spuntini in caffetteria o all’aria aperta. Anche i cani sono i benvenuti nei 3 chalet ideati per gli amici a quattro zampe, con cuscini, pappa biologica e doccia dedicata. • RS

WWW.SKYVIEW-CHALETS.COM 37


TECNOLOGIA

Loquis: il mondo ti parla, fai parlare il mondo...

L'INNOVATIVA APP GRATUITA PER DISPOSITIVI MOBILI IOS E ANDROID È LA PRIMA PIATTAFORMA DI GEOPODCASTING

R

accontare il mondo: questa è la mission di Loquis, il progetto italiano che si pone alla frontiera dell’innovazione digitale, facendo del linguaggio audio la sua unicità e portando il territorio e la sua storia, aneddoti e racconti, esperienze e suggerimenti all’ascolto di tutti. Loquis è un’app gratuita per dispositivi mobili iOS e Android, funziona come un navigatore ma al posto delle direzioni stradali propone storie e notizie in 5 lingue sui luoghi attraversati, informazioni spesso inedite, suggestioni ed eventi. LA PRIMA PIATTAFORMA DI GEO-PODCASTING Mentre ascolti la tua musica, cammini, sei in auto o sui mezzi pubblici, Loquis ti racconta storie ed informazioni legati ai luoghi che ti circondano o che visiti di frequente.

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di Emanuela Cattaneo

rienza unica per i tuoi utenti ed ospiti; • Brand & Imprese: crea e sponsorizza un canale per il tuo target o il tuo territorio: • Istituzioni ed Associazioni: contattaci per scoprire come Loquis può aiutarti a far ascoltare e conoscere il tuo territorio; • Festival & Fiere: organizza i tuoi eventi e festivals condividendo informazioni e consigli geolocalizzati per i visitatori.

I NUMERI DI LOQUIS • 94183 podcast (in aumento) • 130 canali disponibili • 5 lingue

I CONTENUTI I contenuti di Loquis sono realizzati dalla redazione, dai partner e dai tanti utenti appassionati di tutta Italia, e vengono organizzati in canali che possono essere scelti e seguiti secondo i propri interessi: dal patrimonio culturale, arte, storia, ai personaggi famosi, le location dei film, le memorie di quartiere, gli eventi da non perdere, i sapori, le botteghe artigiane, gli appuntamenti per i bambini, la toponomastica raccontata, la cronaca noir, le esplorazioni psico-geografiche, la street art, le feste più cool. E per chi viaggia, anche i consigli su cosa vedere e dove mangiare per ogni uscita del casello autostradale.

IL VIDEO

Inquadra il QRcode e guarda il trailer di Loquis LOQUIS: LA STORIA Il progetto è frutto di due anni di ricerca e sviluppo da parte della società GeoRadio, guidata da Bruno Pellegrini, considerato uno dei pionieri del digitale in Italia, fondatore di OffSide, TheBlogTV, BabelTV, Userfarm. Ha guidato uno dei primi portali internet italiani, lanciato i primi blog in Italia, realizzato le prime trasmissioni video in diretta streaming, creato social network e communities verticali, introdotto il crowdsourcing applicandolo a contenuti audiovisivi e a format televisivi. • RS

WWW.LOQUIS.COM 39


© Ray Tarantino

COMPLEANNI

IL ROCKER DI CORREGGIO SPEGNE 60 CANDELINE E TAGLIA IL TRAGUARDO DEI 30 ANNI DI ATTIVITÀ

Per il " Liga" la festa fa... 40

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di Daniele Colzani Da sinistra: Stefano Accorsi, Luciano Ligabue (regista) e Kasia Smutniak, insieme nel film Made in Italy

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uon compleanno LIGA! In questi giorni il rocker emiliano spegne 60 candeline e ripercorre 30 anni di straordinaria carriera. Sono passati esattamente 30 anni da Ligabue (1990),

il primo album che sorprende tutti e lo rende immediatamente popolare in tutto il paese. Ma è con Buon Compleanno, Elvis (1995), l’album dei record, che il successo diventa deflagrante. I successivi concerti negli stadi vengono testimoniati in un album che diventa il più venduto di sempre nella storia dei dischi live del nostro paese: Su e giù da un palco (1997). L’anno dopo è la volta del suo esordio alla regia: Radiofreccia va forte al botteghino, vince diversi David di Donatello, diventa un film cult e rimane al Moma di New York. Da Miss Mondo (1999) in poi ogni album di Luciano va primo nelle classifiche di vendite. Nel 2005 comincia la storia dei concerti a Campovolo stabilendo il record europeo per biglietti venduti per concerti di un singolo artista. Gli anni ’10 cominciano benissimo: Arrivederci, mostro è l’album più venduto in Italia del 2010.

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Stessa sorte capita a Mondovisione che risulta l’album più venduto in Italia del 2014. Made in Italy, l’ambizioso progetto di un concept album che diventa film, vede il disco in cima alle classifiche di fine anno mentre il film nella prima settimana di uscita risulta il più visto nei cinema italiani e si guadagna un Nastro d’Argento come miglior soggetto. Start, che esce in un momento di cambio epocale del mercato e della produzione


NOTE DI PRODUZIONE • A causa dell’emergenza

discografica, diventa comunque il sesto album più venduto del 2019, superato solo da album di nuovissime leve. Per celebrare tutto questo e non solo, il 12 settembre Ligabue sarà protagonista alla RCF Arena Reggio Emilia (Campovolo) con 30 anni in un giorno, l’attesissimo evento live in data unica che ha già registrato il sold out con 100.000 biglietti venduti 30 anni in un giorno è uno degli eventi più attesi dell’anno con cui il rocker celebrerà 30 anni di straordinaria carriera e inaugurerà la RCF Arena Reggio Emilia (Campovolo), uno spazio totalmente nuovo

e creato rigorosamente ad hoc per la musica con una capienza di massimo 100.000 spettatori e una pendenza del 5% per garantire una visuale e un’acustica ottimali. 30 anni in un giorno (prodotto e organizzato da Riservarossa e Friends & Partners), nonostante l’anticipato sold out, rimarrà in data unica, proprio per permettere al pubblico di vivere un’esperienza irripetibile (inizio concerto: ore 20.30), arricchita anche dalle tante sorprese previste per la giornata del 12 settembre all’interno della RCF Arena che faranno da cornice al concerto. Non poteva che essere il Campovolo ad incorniciare questo evento con cui Luciano Ligabue festeggerà i 30 anni di una carriera, iniziata nel 1990 con l’album omonimo, un luogo che negli anni lo ha visto protagonista, più volte, con concerti entrati a pieno titolo nella memoria collettiva della grande musica live italiana. • RS

Coronavirus, rinviato a maggio 2021 il tour europeo inizialmente previsto per quest’anno. Ecco le nuove date: • il 16 maggio al LKA Longhorn di Stoccarda (recupero del 7 maggio); • il 18 maggio alla Muffathalle di Monaco di Baviera (recupero del 5 maggio); • Il 21 maggio allo Shepherd's Bush Empire di Londra (recupero del 26 aprile); • il 23 maggio alla Melkweg di Amsterdam (recupero del 23 aprile); • il 26 maggio al Cirque Royal di Bruxelles (recupero del 1 maggio); • il 27 maggio al Bataclan di Parigi (recupero del 28 aprile); • il 29 maggio al Razzmatazz di Barcellona (recupero del 9 maggio). • Resta invece invariata la data prevista il 19 luglio a Locarno in occasione del Moon & Stars Festival 2020.

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PROGETTI

di Emanuela Cattaneo

Alessandro Quarta e il suo violino rock

DOPO UN 2019 DI SUCCESSI IN ITALIA E ALL’ESTERO AL LAVORO SU UN NUOVO PROGETTO DISCOGRAFICO

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lessandro Quarta, cresciuto con i più grandi direttori d’orchestra al mondo, ha studiato e perfezionato con rigore e disciplina l’arte del violino e si è esibito in alcune delle più prestigiose sale di musica classica del mondo. Su questi stessi palchi però Alessandro è anche riuscito a svestire del frac la sua musica, il suo violino e sè stesso, abbattendo qualsiasi barriera e superando i confini dei generi musicali. «Ho sempre creduto che per fare una grande carriera ed arrivare al successo non basti solo il talento ma ci voglia molta disciplina e un’attenzione maniacale nella cura dei dettagli – racconta Alessandro Quarta – Ed è esattamente quello che faccio nella mia musica attraverso il violino, svestendolo dal frac per impreziosirlo di emozioni, di arte e cultura e di innovazione». Nel 2019 il violinista ha presentato su palchi italiani ed europei la versatilità e la sensualità del suo violino interpretando, con tutta la raffinatezza degli arrangiamenti e il ritmo elettrizzante, il suo ultimo album Alessandro Quarta Plays Astor Piazzolla, un tributo al riformatore del tango Astor Piazzolla. L’ultimo anno è stato ricco di collaborazioni, il 1° gennaio Alessandro ha rinnovato il sodalizio artistico con Roberto

Bolle, esibendosi per lo show in onda su RaiUno Danza con Me davanti a 5 milioni di telespettatori con il brano Dorian Gray, precedentemente composto e arrangiato appositamente per il tour Roberto Bolle & Friends 2018. Il 24 agosto il violinista si è esibito in onda su Rai 2 per la Notte della Taranta con 3 brani arrangiati da lui per violino e orchestra classica e popolare. Alessandro Quarta è stato inoltre ospite di alcune date del tour estivo de Il Volo, tra cui l’ultima data all’Arena di Verona il 24 settembre 2019, dopo averli accompagnati sul palco dell’Ariston durante la serata dei duetti della 69° edizione del Festival di Sanremo. Classe 1976, ha suonato come violino di spalla e seconda spalla per celebri direttori d’orche-

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stra, tra i quali L. Maazel, E. Inbal, C. Dutoit, M. Rostropovich, M.W. Chung, G. Pretre, Z. Metha, effettuando tournée come spalla in Europa, America, Cina, Giappone, Medio Oriente nelle più prestigiose sale del mondo. Dopo il successo ottenuto con il suo primo disco One More Time (2010), viene definito Musical Genius nel 2013 dall’emittente televisiva CNN. L’anno seguente ha presentato al pubblico l’album autobiografico Charlot e nel tempo la sua carriera è stata costellata di grandi traguardi tra cui l’apertura nel 2015 del Concerto del Primo Maggio a Roma in diretta Rai e la premiazione a Montecitorio come Miglior Eccellenza Italiana nel Mondoper la musica nel 2017, rinnovata poi nel 2018. Il violinista vanta collaborazioni con Lionel Richie, Lucio Dalla, Liza Minnelli, Celine Dion, Lenny Kravitz, Jovanotti, Roberto Bolle, Il Volo, Dee Dee Bridgewater, Mike Stern, Toquinho, Quartetto del Teatro alla Scala, Sestetto Stradivari, Solisti dei Berliner Philharmoniker e molti altri. Alessandro Quarta suona un violino Alessandro Gagliano del 1723 "ex Principe della famiglia Clelia Biondi", un Giovanni Battista Guadagnini del 1761 e due violini moderni di Ezia Di Labio. • RS


PRODUZIONI

Il tour dell 'Opera Rock con le hits dei Queen

UNO SHOW DI LUCI, PROIEZIONI E LIVE CAMERA PER RIVIVERE IL REPERTORIO DEL GRUPPO ROCK INGLESE

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opo il successo dei concerti dello scorso anno, che hanno registrato quasi 10.000 spettatori, Bohemian Symphony - The Queen Orchestra, l’opera rock che ripropone i più grandi successi dei Queen, riprende il tour ma con date modificate secondo questo calendario: • lo spettacolo in programma a Napoli (Teatro Augusteo) il 16 marzo è stato posticipato al 14 ottobre. • lo spettacolo in programma il 21 marzo a Grosseto, Teatro Moderno, è stato po-

sticipato al 15 maggio, • lo spettacolo in programma il 28 marzo a San Benedetto del Tronto, Palariviera, è stato posticipato al 9 maggio. I biglietti già acquistati restano validi per la nuova data. Per tutte e tre queste repliche i biglietti già acquistati rimangono validi per la nuova data. Restano al momento confermate le date del 6 aprile al teatro Olimpico di Roma e quella del al Teatro dal Verme di Milano, il 13 novembre. Definito dal pubblico “uno spettacolo travolgente”, Bohe-

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I PROTAGONISTI • DAMIANO BORGI – voce • ANDREA CASALI – voce • ALESSANDRA FERRARI – voce • ROBERTA ORRÙ – voce • LORENZO MILONE – chitarra • ANDREA PALMERI – batteria • ENRICO SCOPA – pianoforte, tastiere, cori

• GIACOMO VITULLO – basso e cori con DANIELE MONTEROSI – narratore e THE QUEEN ORCHESTRA Orchestra sinfonica diretta dal Maestro Luca Bagagli


di Silvia Arosio

IL VIDEO

Inquadra il QRcode e guarda il promo di Bohemian Symphony The Queen Orchestra mian Symphony - The Queen Orchestra attraversa tutta la discografia dei Queen grazie alle potenti voci di Alessandra Ferrari, Roberta Orrù, Andrea Casali e Damiano Borgi, sostenute dall’energia della rock band di Enrico Scopa, Andrea Palmeri, Giacomo Vitullo, Lorenzo Milone e la raffinatezza degli arrangiamenti orchestrali de The Queen Orchestra, composta da archi, legni, ottoni e percussioni, diretta dal Maestro Luca Bagagli. La messa in scena fir-

mata da Giacomo Vitullo, che ne ha curato gli arrangiamenti con preziose citazioni al mondo classico, è arricchita dalla partecipazione di Daniele Monterosi, nel ruolo di narratore, che svelerà al pubblico le tante curiosità che si celano dietro la genesi e la storia delle canzoni della formazione britannica. Due ore di intenso spettacolo, uno show di luci,

proiezioni e live camera, per rivivere l’immensa eredità del repertorio dei Queen composto di brani indimenticabili come Bohemian Rhapsody, The Show Must Go On, We are the Champions, Barcelona, Somebody to Love: un vero e proprio omaggio allo straordinario talento di Freddie Mercury e della sua intramontabile band. • RS

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EVENTI

Il Castello millenario si

illumina di stelle e candele

IL 28 MARZO IL CASTELLO DI PETROIA (PG) SPEGNE LE LUCI PER L’ORA DELLA TERRA INDETTA DAL WWF

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ra le mura millenarie, i viali, i saloni antichi del Castello di Petroia (PG) il 28 marzo 2020 alle 20.30 si spengono le luci e si accendono i bagliori di torce e candele per l’Ora della Terra, la mobilitazione mondiale del WWF per sensibilizzare al risparmio energetico e alla riduzione dell’inquinamento luminoso. Nel maniero medievale che spicca da secoli su una collina tra Gubbio e Perugia, da cui si apre una vallata di boschi, pascoli e biodiversità, da anni si utilizzano solo fonti ener-

getiche alternative e si coltivano pratiche ecologiche per ridurre l’impatto sulla salute del pianeta e sui cambiamenti climatici. Così, in occasione dell’Ora della Terra, gli ospiti del Castello potranno cenare a lume di candela, passeggiare sotto un cielo trapuntato di stelle e chiedere di illuminare la propria camera solo con i candelieri, nel silenzio donato dalla natura e dalla storia. Il ristorante del Castello di Petroia resterà aperto con menu alla carta anche per coloro che non soggiornano nel maniero.

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IL CASTELLO DI PETROIA A metà percorso della strada antica che da Perugia porta a Gubbio, si staglia all’orizzonte la severa e maestosa mole del Castello di Petroia, un complesso di edifici medievali racchiusi entro una cinta muraria che ora ospitano l'omonimo Relais - Ristorante. Tre sono gli edifici all’interno delle mura: • La Torre medievale: svetta a 15 metri d’altezza l’antico baluardo che il comune di Gubbio innalzò nel XII secolo a difesa della sua indipenden-


di Daniele Colzani

za. Oggi al suo interno è stata ricavata una particolarissima camera, con terrazza con vista a 360° sulle valli di Petroia. • Il Castellare Maggiore: qui a partire dal XIV secolo hanno soggiornato tutti Signori di Petroia. Ed è qui che molto probabilmente nacque da Elisabetta degli Accomanducci, Federico da Montefeltro, futuro Duca di Urbino. Qui si trovano il ristorante, la sala colazione, il ricevimento, la libreria e 9 suite. • Il Castellare Minore: dove era solito risiedere il guardiano del Castello e la sua famiglia, trovavano luogo qui anche la scuderia e le stalle. Oggi l’edificio ospita interamente camere e suite. L’origine del Castello di Petroia va collocata tra il IX e X secolo, quando i grandi Comuni come Gubbio, costituirono a difesa del territorio circostante centri fortificati e Castelli. E’ certa l’esistenza di Petroia nel 1072, come appare su un antico documento, dove “mansum in curte Petroij” viene donata. Un atto notarile del 1171 conferma l’esistenza della “curtis Petroij. Petroia dal 1396 per quasi ìcento anni fu

sotto la protezione dei potenti Duchi di Montefeltro i quali spinsero i loro possedimenti fino al Castello di Petroia, feudo più meridionale del Ducato di Urbino. In questo Castello nacque il 7 Giugno 1422, Fe-

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derico, il più noto dei Montefeltro: da qui tante vicissitudini che ci portano al Venerdì Santo nel 1925 quando il Castello e le sue terre vengono acquistate dalla famiglia Sagrini (David Sagrini). Il Castello diventa


nei confort di una moderna struttura ricettiva

la base dell’Azienda agricola ed uno dei primi centri di allevamento di Vitelli di razza Chianina. Tra il 1982 e il 1990 si collocano i grandi lavori di recupero del Castello per renderlo una moderna struttura ricettiva. Lungimirante è l’idea di Carlo Claudio Sagrini (nipote di David) di rendere un antico Castello tra la natura una dimora di charme, anni prima dell’avvento del turismo “rurale”. Il lavoro è lungo e complesso; l’obiettivo (raggiunto) è quello di mantenere intatti e visibili tutti i segni della millenaria storia del Castello pur

UNA NOTTE DA RE Grazie ad un attento restauro, le 13 camere del Castello hanno conservato un forte carattere storico ed appaiono oggi come opere d’arte con i loro soffitti affrescati, le travature di legno e gli archi in pietra ancora intatti; alle pareti stampe e quadri antichi.

Il Castello offre una cornice romantica e confortevole, dove vivere un esperienza Nobiliare, da veri Signori del Castello. Le tipologie di camere proposte spaziano dalla Camera Signorile (20 mq) alla Camera Padronale (30 mq) passando per la Torre medioevale (30 mq divisi su tre piani) per arrivare alle lussuosissime Suite come la Ducale (45-65 mq), la Reale (42-60 mq) per terminare con il fiore all'occhiello della struttura rappresentato dalla Suite Imperiale dotata di mini piscina con idromassaggio. • RS

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IDEE GREEN

Stone Project, la carta

che rivoluziona la stampa

È IL PROGETTO DEL GRUPPO GRAFICO L' ARTISTICA SAVIGLIANO PER DIFFONDERE LA STAMPA SULLA STONE PAPER

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’Artistica Savigliano avvia nel 2016 Stone Project, un progetto di ricerca e sviluppo in stretta sinergia con Stone Paper Europa, per analizzare approfonditamente ogni caratteristica e ambito d’uso della Stone Paper. La Stone Paper è un carta ottenuta da polvere di pietra e non necessita dell’abbattimento di alberi. Rispetto alla carta tradizionale, ha un impatto ambientale significativamente minore: per produrla non occorre acqua, non occorrono agenti chimici, permette un notevole risparmio energetico con la riduzione di emissioni di CO2. E’ inoltre una carta molto resistente allo strappo e idrorepellente. Queste caratteristiche evidenziano la forte connotazione ecologica

della Stone Paper e permettono possibilità d’uso molto più variegate rispetto alla carta tradizionale. L’Artistica Savigliano NON SI ABBATTONO ALBERI È prodotta con materiali di scarto della lavorazione della pietra e polietilene ad alta densità. Per produrre la Stone Paper non viene abbattuto neanche un albero, mentre per produrre 1000 kg di carta tradizionale vengono abbattuti 20 alberi, che forniscono ossigeno per 50 persone all'anno.

SI RISPARMIA ENERGIA L’energia richiesta è pari ad appena il 15% di quella utilizzata per produrre la carta tradizionale. La produzione di 1000 kg di Stone Paper consente di risparmiare l’equivalente energetico necessario a una famiglia media per un anno e mezzo.

inizia dunque a stampare sulla Stone Paper prodotti con spiccata vocazione eco-friendly e per l’uso outdoor, come le carte escursionistiche. In collaborazione con l’azienda produttrice vengono progressivamente af-

NON SI INQUINA L'ATMOSFERA Produrre 1000 kg di Stone Paper riduce del 67% le emissioni di CO2 rispetto alla carta tradizionale, paragonabile al tragitto di un’auto che percorre 4520 km, la distanza tra Napoli a Capo Nord.

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di Daniele Colzani

NON SI CONSUMA ACQUA Per produrre 1000 kg di carta tradizionale sono necessari 35000 litri d’acqua, di cui circa 2770 litri vengono consumati senza possibilità di riutilizzo. La produzione di 1000 kg di Stone Paper consente di risparmiare la quantità di acqua necessaria a 50 persone per un mese. finati i processi tipografici: si individuano tarature e curve apposite; si definiscono le tempistiche ottimali di produzione e asciugatura e il carico di colore; si sperimenta l’uso della Stone Paper con diverse tecnologie di stampa. Tutto questo permette oggi di realizzare in Stone Paper un’ampia gamma di prodotti di ogni tipologia di tiratura, dai libri alle etichette adesive, dai depliant alle borse. La Stone Paper è la carta del futuro, con tante potenzialità ancora da esplorare. Per proseguire le attività di ricerca e sviluppo, L’Artistica Savigliano, a partire da novembre 2018, avvia una collaborazione con la SAA – Scuola di Amministrazione Aziendale dell’Università degli Studi di Torino. Cinque gruppi selezionati di studenti di sviluppano 5 business plan relativi a nuovi ambiti d’uso della Stone Paper. Il progetto si è concluso a maggio 2019, con la premiazione del gruppo vincitore e il conferimento di una borsa di

NON SI UTILIZZANO PRODOTTI CHIMICI Nella produzione della Stone Paper non vengono utilizzate le sostanze chimiche necessarie nella carta tradizionale per l’estrazione della cellulosa dalle piante e agenti chimici per sbiancare la carta. Stampando sulla Stone Paper è inoltre necessario appena il 25% di inchiostro rispetto alla carta tradizionale.

studio a ciascun componente. Sul sito è possibile consultare la rassegna stampa completa del progetto e le collaborazione avviate. IL TESTIMONIAL Perchè il Moai? Per Stone Project è stato scelto un “testimonial” molto particolare, un Moai, ossia uno dei famosi monoliti dell'Isola di Pasqua,

CARTA 100% RESISTENTE ALL'ACQUA Può essere immersa nei liquidi e si può asciugare senza che siano alterate le caratteristiche. E' resistente allo strappo e ignifuga, con un’ottima resa del colore. Al tatto restituisce un piacevole effetto soft-touch. scolpiti si ritiene a partire dall'anno 1000 d.C. Sono statue antichissime, che mantengono un ottimo stato di conservazione dopo quasi mille anni, costituendo un affascinante patrimonio dell'umanità. Ma la realizzazione dei Moai avvenne a carissimo prezzo: per spostarli, le popolazioni realizzarono sistemi di trasporto in legno, che comportarono il completo disboscamento e la conseguente desertificazione dell'isola, rendendola quasi inabitabile. • RS

HTTPS://ARTISTICASTONEPROJECT.IT 51


FORMAT

a cura della Redazione

Coez annuncia il suo format " Nella casa"

UN’ESPERIENZA IMMERSIVA NELLA MUSICA CHE APRIRÀ LE PORTE DEL SUO PROCESSO CREATIVO

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ella casa è un nuovo format, un progetto rivoluzionario e non convenzionale in perfetto stile Coez, che lo vedrà per un mese vivere assieme ad alcuni ospiti del mondo musicale italiano, in una villa poco distante da Roma che diventerà non solo un luogo d’incontro d’eccezione, ma per l’occasione un vero e proprio studio di registrazione. Da queste influenze e contaminazioni di musiche e stili, ogni domenica ne nascerà un brano inedito esclusivo con la collaborazione di artisti e produttori di calibro della scena musicale attuale, che verrà pubblicato sulle piattaforme streaming contemporaneamente ad altri contenuti video inediti che andranno sul canale ufficiale di Youtube di Coez. IL PROGETTO Il progetto, assolutamente inedito per il mercato italiano, è stato anticipato in queste settimane da un freestyle visibile sui social di Coez, che proseguirà fino a questa domenica 8 marzo. Nella casa ha l'obiettivo finale di mostrare, senza filtri e in modo assolutamente personale, quello che sta dietro alla realizzazione di una nuova canzone, dalla creazione di musica e testi, fino all’incisione, avvicinando la gente al mondo degli artisti. “Sono circa 2 anni che lavoriamo a questo progetto e finalmente posso cominciare a spiegarlo.” – ha scritto Coez nel post pubblicato su Instagram. Dal 15

appunto partecipi del processo creativo che sta dietro ad una canzone”.

marzo mi chiuderò in una casa allestita a studio di registrazione e ogni inizio settimana ci sarà un ospite o più di uno col quale scriveremo un pezzo inedito che uscirà la domenica seguente, questo per 4 settimane. L’obiettivo è farvi entrare in studio con noi facendovi seguire in diretta quello che accadrà, rendervi

IL 2020 DI COEZ Nella casa si inserisce all’interno di un 2020 già ricco di importanti traguardi per Coez: a gennaio Spotify Italia ha scelto l’artista, il cui singolo È sempre bello è stato il più ascoltato sulla piattaforma italiana nel 2019, come primo italiano per lanciare il format Spotify Singles, occasione che lo ha portato a registrare nei prestigiosi studi di Abbey Road una versione inedita di La tua canzone e una cover di Via di Claudio Baglioni. È stato anche super ospite durante la quarta serata del 70° Festival di Sanremo insieme a Gianna Nannini, con cui ha cantato il brano “Motivo”. A febbraio ha annunciato il tour estivo che lo porterà a esibirsi sui palchi dei più importanti festival italiani. • RS

HTTP://RADI.AL/COEZ 52


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