Speciale Australia e isole del Pacifico 22/06/2011

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Viaggi mirati su singole regioni, con tempi e costi ridotti, oltre il classico viaggio di nozze. A PAGINA 13

Di isola in isola, tradizioni e ospitalità al top

Estensione balneare o destinazione secca, gli arcipelaghi più remoti puntano su un fascino che si rinnova. A PAGINA 14

Australia e isole del Pacifico

Nonostante tutto, l’Australia. Se le difficoltà economiche del periodo consentono un meno ampio margine di movimento, la Terra dei canguri resta in vetta ai desideri italiani, soprattutto se abbinata ad estensioni mare nel profondo Pacifico. Le immagini di una natura ancora selvaggia, unita alla rinomata ospitalità locale così come alle opportunità di professionalizzazione giovanile, ne fanno un must per ogni viaggiatore. Un po’ meno per il portafoglio degli italiani, che gravati soprattutto dai rincari sul traffico aereo, sono spesso costretti a posticipare il “viaggio della vita”, senza tuttavia rinunciarvi. «Qantas ha d’altra parte subito diverse battute d’arresto lo scorso anno – ha tenuto a precisare Adolfo Farisato, direttore commerciale della compagnia aerea australiana in Italia – sia per via degli scioperi europei, che per l’eruzione islandese, senza contare la crescita delle tasse sul volo (fra i 250 e i 350 euro). Questo spiega la leggera flessione sui dati di traffico, cui però faremo presto fronte grazie al previsto rafforzamento della nostra flotta: attendiamo infatti l’arrivo di 60 nuovi Boeing 787 e di Airbus A380 (che dovrebbero passare dagli attuali 6 a 20), in modo tale da poter meglio diversificare le nostre rotte sia sulle località minori dell’Australia, che sulle isole del Pacifico, area su cui restiamo di fatto leader di mercato». «Anche se i dati del primo quadrimestre non sono stati ancora ufficializzati – dichiara Katherine Droga, regional general manager Continental Europe Tourism Australia – sembra che gli arrivi italiani siano rimasti stabili sui flussi dello scorso anno. Un dato certo tiepido rispetto all’appeal di cui gode il nostro Paese, ma che va messo in relazione all’ottima performance della scorsa stagione, durante la quale abbiamo accolto ben 56 mila 500 visitatori, con una crescita complessiva del 3%. Stando poi alle previsioni del Tourism Forecast Comitee, così come alle proiezioni degli operatori italiani sul secondo semestre, siamo convinti che il 2011 potrà chiudersi con una crescita complessiva del 6%. Dobbiamo solo essere pazienti». A differenza di quasi tutte le altre destinazioni nel Pacifico, per lo più ambite da coppie in viaggio di nozze o clienti d’alto profilo, l’Australia può infatti far leva su un turismo più giovane e smaliziato, visto che il cliente tipo appartiene a una fascia d’età fra i 25 ed i 39 anni, sensibilmente sbilanciata sugli under 30 in cerca di lavoro e dell’agognato “working holiday visa”. Il successo d’immagine di cui gode il Paese è senza dubbio alimentato anche dai risultati della campagna “Non c’è niente come l’Australia” (www.nothinglikeaustralia.com/it), che dallo scorso novembre ha scelto di valorizzare ben 3 mila 500 contributi di viaggiatori italiani, tornati entusiasti dalla propria esperienza d’oltremare.

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a cura di: ALBERTO CASPANI

Australia da scoprire stato per stato

SPECIALE

22 giugno 2011

56.500

Visitatori italiani 2010

+ 6% Stima arrivi totali 2011 (Tourism Forecast Comitee)

11.200

Arrivi italiani Polinesia Francese 2010

+ 3-4%

Stima crescita fine 2011


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