Speciale Stati Uniti e Canada 15/04/2011

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a cura di: ALBERTO CASPANI

SPECIALE

15 aprile 2011

16 mln Arrivi in Canada nel 2010

+2,3% Visitatori 2010 in Canada

60 mln Turisti stranieri in Usa nel 2010

900.000 Italiani in Usa nel 2010

Obiettivo diversificazione del prodotto

I t.o. stanno testando nuove formule di viaggio, sempre più flessibili e attente a cogliere aspetti caratteristici della cultura locale. DA PAGINA 17 A 20

Fly&drive per viaggiare in libertà

Le compagnie di autonoleggio hanno in Stati Uniti e Canada uno dei bacini preferenziali. A PAGINA 22

Stati Uniti Canada Voglia di fresco e grandi spazi. Saranno le temperature estive di questi giorni, ma Canada e Stati Uniti sono tornati prepotentemente nell’immaginario vacanziero. La svolta è netta, soprattutto per quanto riguarda il Canada. Se nel 2009 i visitatori internazionali erano calati del 22% (per un totale di 15,6 milioni d’arrivi), la scorsa stagione ha invece fatto segnare una decisa ripresa, oltrepassando nuovamente i 16 milioni d’arrivi (+2,3%). Il maggior contributo alla ripresa è giunto dai mercati emergenti, ovvero Brasile e Cina, ma l’Europa “latina” ha indubbiamente salvato l’emorragia di inglesi e tedeschi, grazie in particolare al forte appeal dello stato del Quebec. Benché considerata mercato secondario, l’Italia è così riuscita a guadagnarsi i riflettori della ribalta, raggiungendo il suo miglior risultato storico (101 mila 739 arrivi nel 2010, + 12,3%, giusto alle spalle della Spagna, +36,3%). Vero è che i turisti tricolore continuano a considerare il Canada una destinazione estiva - i mesi invernali sono tuttora in affanno - ma ciò che più conta è il livello di conoscenza acquisito sulla meta. Un risultato a suo modo incoraggiante, visto che la promozione del Paese in Italia risulta prevalentemente affidata al blog http://turismoincanada.blogspot.com, accanto alle rappresentanze di Quebec Tourisme e della città di Toronto. Né la durata del soggiorno parrebbe giocare a favore di questa tendenza, visto che le tradizionali due settimane si sono oggi ridotte a circa 10 giorni di tour, per una spesa media attorno agli 850 euro (volo escluso). Eppure fra gli Stati messisi in evidenza, spiccano per la prima volta i nomi del New Brunswick, del Saskatchewan e dello Yukon: destinazioni non ancora in grado in di intercettare al meglio il turismo organizzato, ma in forte crescita fra gli indipendenti. Segno che il mercato è comunque maturo per un’ulteriore espansione, nonostante la timidezza e la prudenza degli operatori italiani, già più volte scottatisi con una destinazione dalle stagioni molto alterne. Ad aver agito da traino per l’allargamento dei circuiti sono state senza dubbio due nuove nicchie di mercato, in via di consolidamento proprio fra i visitatori europei: le vacanze benessere nella natura vergine del nord, così come la conoscenza delle comunità native. CONTINUA A PAGINA 16

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