Speciale Russia e Mongolia

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I numeri

a cura di: ALBERTO CASPANI

SPECIALE

19-21 maggio 2010

220.000 Turisti italiani in Russia in un anno

63.000 Visti rilasciati dal consolato in due anni

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Il rilancio parte da prezzi più competitivi

I fornitori locali di servizi hanno ritoccato le tariffe per favorire la ripresa dei flussi turistici. A PAGINA 12

Tradizioni e cultura da scoprire

Cultura e tradizioni sono fra i temi principali dei viaggi organizzati dai tour operator di nicchia. A PAGINA 13

Russia e Mongolia

Una frontiera che dev’esser ancora tracciata. Così un tempo appariva il Principato di Moscovia, così oggi si offre la Russia agli occhi dei visitatori italiani. Proprio come la Mongolia, terra di spazi e di orizzonti per eccellenza. Per quanto contigue territorialmente e spesso associate al medesimo viaggio in virtù della linea ferroviaria Transiberiana, le due nazioni sono però appannaggio di un turismo molto diverso. Piano piano la Russia sta dando spazio a un target di clientela d’età sempre più giovane e dal temperamento alternativo, lasciando alle fasce più mature la visita delle classiche Mosca e San Pietroburgo, congiuntamente all’area dell’Anello d’Oro o dell’Alto Volga. Se Velijki Novgorod rappresenta già un passo d’avvicinamento verso il cuore più intimo del Paese, chi ora sceglie di attraversare la Russia via treno preferisce soprattutto fermarsi lungo stazioni storiche come Yekaterinburg, ove furono fucilati gli zar, Novgorod, che tenne a battesimo molti dei geni sovietici, o la splendida Irkutsk sul lago Baikal. I più intrepidi si spingono ancora più in là, nella Mongolia che impone giorni di marcia a cavallo o in jeep, notti sotto le tipiche tende circolari dei nomadi e cibo della steppa. Ma siamo già di fronte a una classe di veri viaggiatori, più che di turisti in senso classico. «Negli ultimi due anni abbiamo rilasciato circa 63 mila visti solo dal consolato della Federazione Russa a Milano - precisa Aleksey Paramonov, console attualmente in carica - ma il 2010 lascia presagire un ulteriore passo in avanti. Il nostro intento consiste nell’agevolare sempre più le pratiche per il permesso d’ingresso, puntando alla totale revoca del visto, onde alimentare con più forza i flussi turistici. Ecco perché il consolato russo si concentra sulla promozione di molte iniziative culturali sul territorio: solo facendo conoscere gli aspetti più complessi della nostra storia abbiamo la possibilità di incrementare il numero di visitatori, ma al contempo di distribuirli meglio sulla destinazione». Oggi il numero complessivo degli italiani diretti in Russia si aggira attorno alle 220 mila unità all’anno (contro le 420 mila dei russi in Italia), ma, stando alle indicazioni del ministro del turismo, Michela Vittoria Brambilla, «i

margini di crescita presentano enormi potenzialità: il punto di svolta nei rapporti bilaterali si avrà sicuramente nel 2011, anno della cultura russa in Italia, durante il quale saranno intensificati scambi, relazioni commerciali e collegamenti sia aerei sia charter». In attesa del grande boom, già questa estate sembra promettere bene, visto che l’attuale indebolimento del rublo sull’euro garantisce risparmi medi di circa il 30% sui prezzi di soggiorno, così come nelle spese di vita quotidiana. Di recente il vicepresidente dell’Ator (associazione dei tour operator russi) ha fra l’altro ribadito davanti alla Duma la proposta di voler cancellare il visto d’ingresso per gli italiani. Resta in ogni caso molto da fare sul piano della comunicazione, preso atto che l’assenza di un ente di rappresentanza in Italia non aiuta certo gli operatori a rimuovere i tanti pregiudizi sul Paese, ancora frutto delle distorsioni derivanti dalla Guerra Fredda. In un sondaggio di Zoover è ad esempio risultato che la Russia risulta agli occhi degli italiani il Paese col peggior livello d’accoglienza (avendo collezionato solo un 2% di consensi), sebbene chi abbia visitato fisicamente l’ex impero rosso sia poi il primo a riconoscere l’alto livello raggiunto dalle strutture ricettive, la varietà della cucina, l’efficienza nei collegamenti interni. In questo senso notevole è il contributo offerto dall’associazione ItaliaRussia di Milano (www.associazioneitaliarussia. it), che si occupa di organizzare manifestazioni culturali con enti pubblici e privati, corsi di lingua e servizi di consulenza su ogni aspetto di vita quotidiana nel grande Paese euroasiatico. Sul fronte della Mongolia, le aspettative appaiono invece più basse; eppure il livello d’accoglienza continua a sorprendere, grazie anche al successo del progetto Eu Transmongolia: un’iniziativa di allestimento di un sistema turistico adeguato agli standard occidentali, coordinato dalla camera di commercio di Milano e dall’università degli studi Carlo Cattaneo di Varese, felicemente avviata da due anni. Non a caso i viaggiatori indipendenti hanno iniziato a essere affiancati da numerosi gruppi organizzati, in virtù dei vantaggi economici che si possono ottenere sia sul piano dei trasporti sia nella privacy degli alloggi.

“a Puntiamo eliminare le procedure per l’ottenimento del visto, in modo da agevolare l’ingresso nel Paese

Aleksey Paramonov


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