Speciale Mare Italia

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a cura di: ALBERTO CASPANI

SPECIALE

19-21 maggio 2010

In pole position la competitività dell’offerta

L’attenzione al prezzo si conferma tra i principali criteri di scelta dei vacanzieri. Il soggiorno lungo resta un miraggio. A PAGINA 15

La carta vincente sta nelle proposte a corollario del puro soggiorno balneare: tradizioni e gastronomia al top. A PAGINA 16

Mare Italia

Segnali timidi, ma confortanti. Dopo la grande paura del 2009 (-7,2% nei ricavi complessivi del “prodotto” Italia), il mare nostrano torna a regalare qualche speranza al turismo tricolore, sebbene i vacanzieri si stiano muovendo con grande circospezione e tenendo l’occhio più che mai puntato sul listino prezzi. «Il primo trimestre ha confermato una sensibile ripresa delle prenotazioni rispetto alla passata stagione – ha dichiarato Roberto Corbella, presidente di Astoi – mentre la crisi greca e i disagi della nube vulcanica hanno smorzato l’entusiasmo nel secondo, lasciando aperto qualsiasi epilogo. Qualcuno si aspetta addirittura che i problemi economici dei nostri vicini possano giovare alle vacanze balneari in Italia, ma di fatto l’appeal delle isole greche pare non risentire delle vicende econo-

I numeri

-7,2% Ricavi totali ‘09 prodotto Italia

+2%

Turisti “mare” 2010 (Assotravel)

51% Italiani che scelgono la vacanza in Italia

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Il “solo mare” non basta

miche del Paese. Tanto più che, abbassando i prezzi, la Grecia potrebbe divenire ancor più competitiva dell’Italia, ove non è certo la qualità a fare la differenza nelle prenotazioni, bensì l’offerta a buon mercato. Non a caso la durata media della vacanza degli italiani continua a contrarsi, visto che chi sceglie lo Stivale tende a trascorrervi poco meno di dieci notti, nonostante l’estate resti ancora l’unico periodo dell’anno in cui si tenta di raddoppiare il periodo medio di soggiorno. A differenza di quanto avviene nelle altre destinazioni mediterranee, oggi i costi previsti dai residence o dai villaggi all inclusive in Italia non permettono però di concedersi una vacanza altrettanto lunga». Pochi cambiamenti in vista anche a livello di aree privilegiate. La Sardegna si conferma destinazione d’élite, mentre la Romagna di taglio popolare, con successi a macchia di leopardo nel resto del Meridione, dettati soprattutto dalla convenienza dell’offerta. Nessuna risposta di solidarietà è emersa invece nei confronti dell’Abruzzo, nonostante la campagna di comunicazione post-terremoto, lasciando solo intravedere un tentativo di anticipare o posticipare la vacanza classica (sette settimane prima, contro le dodici degli inglesi) nei mesi di giugno e settembre: ancora una volta le migliori tariffe di questi periodi appaiono il movente primo della scelta, ma la vacanza mare in Italia resta appannaggio soprattutto delle famiglie e, di conseguenza, risulta vincolata ai calendari delle scuole. Per comodità e supporto nei servizi il 51% degli italiani intende rimanere infatti nel proprio Paese. Una recente indagine di Astoi e Demoskopea ha fra l’altro dimostrato che il web oggi funziona soprattutto come strumento di verifica e comparazione delle offerte, più che come mezzo per informarsi sulle caratteristiche delle strutture o delle località di vacanza: «Il consumatore si aggiorna in rete e con una elevata frequenza (16 volte al mese) – viene riportato – ma raccoglie anche informazioni sulle novità offerte dalle aziende (95% degli intervistati), mentre ogni tre giorni cerca (90%) e confronta (89%) i prezzi indipendentemente dal luogo, virtuale o fisico di acquisto.

Nel secondo trimestre la crisi greca e l’eruzione del vulcano hanno smorzato gli entusiami della prima frazione dell’anno

Roberto Corbella


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