a cura di: ALBERTO CASPANI
SPECIALE
Benessere
Italiani al verde, in tutti i sensi. La riduzione della capacità d’acquisto, generata dalla crisi economica di quest’anno, ha sancito di fatto il boom dell’ecovacanza: soggiorni brevi, tematicamente focalizzati sul benessere, attenti ad utilizzare strutture e risorse di matrice sostenibile. Mai con spese eccessive, ma sempre ottimizzate, in grado tuttavia di generare un giro d’affari di ben 20 miliardi di euro (secondo i dati diffusi per il progetto interregionale “Terme d’Italia”). «Resort bio-chic o fattoria “verace” – questi i dati del Barometro mondiale – sono i must per una vacanza amica dell’ambiente e delle tasche. L’ecofriendly è infatti cresciuto del 10% nel 2009, assecondando un trend evidenziatosi negli Stati Uniti, ma in fase di vero e proprio boom soprattutto in Italia. Di fatto il nostro Paese è fra i primi nel campo delle vacanze ecosostenibili. Il primato deriva da più di 7 mila chilometri di costa, 150 parchi nazionali e regionali, trenta aree marine protette e centinaia di riserve statali. L’Asta stessa, cioè l’associazione Usa degli agenti di viaggio, ha dunque messo l’Italia al primo posto fra gli hot spot del 2009, con il 18% delle prenotazioni per vacanze d’eco-benessere». Si allarga sempre più, dunque, la sfera semantica di questa tipologia d’esperienza: cominciata come fenomeno di nicchia del settore termale, negli ultimi anni ha via via coinvolto centri per trattamenti estetici e rilassanti, sino a raggiungere strutture conformate ai più moderni standard di compatibilità ambientali, nel sogno di una vacanza “ad impatto zero”. Il benessere solo non basta più, senza l’ecoconsapevolezza, tant’è che al vertice delle preferenze dei clienti wellness si sono ora aggiunti anche campeggi “eco-integrati”, oltre a resort votati a cure e fitness. Non è infatti un caso che l’unica struttura all’aria aperta in Europa climatologicamente neutrale si trovi al Lido di Jesolo: un camping capace di produrre appena 55 tonnellate di Co2 in un anno, il cui impianto fotovoltaico montato sui tetti fornisce energia pulita per 75 tonnellate effettive di Co2. Basti pensare che, ancora l’anno scorso, lo stesso campeggio produceva ben
450 tonnellate di Co2, mentre ora si sta avvicinando al traguardo dell’impatto zero, attraverso numerosi accorgimenti: dalla classica raccolta differenziata, alle piante con sensori di umidità che limitano l’irrigazione (per risparmiare acqua), per arrivare all’uso del sale al posto del cloro per la piscina. Nel supermercato del campeggio si vendono poi prodotti bio, mentre i bambini al miniclub seguono corsi di rispetto per l’ambiente. Una «green-philosophy» del benessere a 360 gradi. «Chi associa questa formula ad una pura vacanza di relax ragiona ancora secondo vecchi parametri – aggiunge Corrado Peraboni, amministratore delegato di Expocts – perché oggi un’esperienza simile può essere anche estrema, filosofica o avventurosa. La scelta passa dai corsi di training selvaggio in Alto Adige alle più rilassanti sedute di meditazione, yoga e pilates nelle colline umbre, dalle più che classiche vacanze in bicicletta o in rifugio, al rafting, a soluzioni più inedite come la scalata dei vulcani o il tour della Sicilia in auto d’epoca, a metà strada tra un rally nello sterrato e le atmosfere retro della Mille Miglia. I duri e puri hanno puntato invece sul volontariato ecologico, coltivando la terra e accudendo gli animali sotto gli occhi di tutor-contadini, o ancora monitorando i delfini nel santuario dei cetacei del mar ligure. Soluzioni eco-responsabili e a costo (quasi) zero». Naturalmente il turismo “en plein air” contempla un versante extralusso, anch’esso di derivazione nordamericana: l’ultima novità riguarda il glamping (contrazione di glamorous camping), che unisce il gusto della vacanza “easy” con i vantaggi degli hotel pluristellati, ovvero tende superaccessoriate, maggiordomo e ristorante con biomenù. Manifestatosi in Italia e in Europa la scorsa estate, sta conquistando numerosi impianti e promette di esplodere già nel 2010. Per quanto riguarda la stagione invernale, il benessere tende però ad identificarsi con una più classica esperienza spa, attenta però a cogliere nuove mode e stimoli. CONTINUA A PAGINA 10
le proposte all’interno
Tra spa ed eco-resort a pagina 10
Segmento di successo a pagina 12
Il wellness sale a bordo a pagina 13
Alcuni t.o. di riferimento a pagina 14
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