a cura di: MARIA CARNIGLIA
SPECIALE
10 giugno 2011
Soggiorni brevi e di qualità
La formula più gettonata è quella del fine settimana o dello short break: location, trattamenti e servizi di elevata qualità. A PAGINA 12
Fuori stagione con tanti eventi e iniziative
I centri termali spingono sulla destagionalizzazione dell’offerta con iniziative legate al territorio. A PAGINA 13
Benessere
Short break e week end per rigenerarsi. In generale chi sceglie la vacanza “benessere” punta sui soggiorni brevi. Una tendenza in aumento sia in Italia sia in Europa. La clientela è sempre più esigente e chiede servizi di qualità: non solo i trattamenti, ma anche location, soggiorno e proposta culinaria devono essere di ottimo livello. L’offerta è ampia e comprende sia le strutture che hanno investito e investono per garantire moderne aree Spa sia i centri termali specializzati su cure ad hoc, ma dotati anche di spazi per il wellness. Se da una parte le richieste per vacanze benessere sono in aumento, dall’altra la performance turistica delle località termali è segnata da continui segni meno. A confermare le tendenze contribuiscono i dati raccolti da Trademark Italia, che in un recente sondaggio ha interpellato gli operatori termali italiani. Il sistema termale italiano comprende circa 160 stabilimenti e un centinaio di alberghi equiparabili a piccoli stabilimenti termali. La ricerca sottolinea la difficoltà di oltre un centinaio di località termali e di un centinaio di gestori di stabilimenti legati a vecchi protocolli sanitari e sistemi di cura in stabilimenti non più adeguati a trasmettere messaggi positivi. Non solo ma sembra che la duplice offerta cure e benessere non sia proprio vincente: il mix turistico-termale non funziona né per i turisti né per i curandi. Sembra che ci si rivolga quasi a due mondi separati: da una parte un utente, bisognoso di cure specifiche, attento all’efficienza dello stabilimento termale e ai risultati dei trattamenti, dall’altra un utente “sano” con il corpo fuori dagli stabilimenti termali e la mente impegnata nelle soddisfazioni del corpo e nella ricerca di piaceri collegati all’ospitalità; uno in flessione l’altro in crescita. Da questa divaricazione, secondo Trademark Italia, nascono la crisi del termalismo e il declino delle destinazioni più famose, soprattutto dopo i tagli del governo sui sostegni alle cure termali annuali. «Negli anni Duemila in generale assistiamo – spiega in una nota TradeMark - al palese declino del termalismo tradizionale; alla crisi economica degli stabilimenti termali tradizionali; alla nascita di spa dentro gli stabilimenti stessi, con protocolli molto simili a quello sanitario-terapeutico; alla reazione negativa rispetto alla domanda di benessere». Le eccezioni però esistono: alcune località infatti sono riuscite ad ottenere una positiva reazione del mercato sommando ai trattamenti classici termali le offerte di benessere, le cure dolci, il glamour degli ambienti e delle accoglienze. CONTINUA A PAGINA 12
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