Israele
a cura della redazione
SPECIALE
1-6 marzo 2013
170.000
Turisti italiani in Israele nel 2012
+12%
Crescita italiani 2012 vs 2011
200.000 Visitatori italiani
attesi entro il 2014
50%
Visitatori italiani per turismo culturale
Archiviato un ottimo 2012, con 170 mila turisti italiani e una crescita del 12% rispetto al dato 2011, Israele affronta il 2013 sotto i migliori auspici. Giustificata la soddisfazione di Tzvi Lotan, consigliere per gli affari turistici dell’ambasciata d’Israele in Italia, che conferma per quest’anno una previsione positiva. «Dovremmo crescere di un ulteriore 1015% - spiega -, grazie anche alle numerose iniziative che abbiamo in programma. L’obiettivo è quello di arrivare, già alla fine di quest’anno o al massimo entro il 2014, alla soglia dei 200 mila visitatori italiani». Malgrado la recente Bit abbia sancito una fase di crisi economica generalizzata, Israele testimonia una voce fuori dal coro: «La partecipazione alle principali fiere di settore continua a rappresentare per noi un fondamentale punto di incontro con il trade e con i consumatori: per questo, dopo Bit riconfermiamo la presenza anche a Bmt e Ttg Incontri». Israele ha inoltre in serbo una fitta serie di iniziative dedicate al trade, a cominciare dagli eventi specifici in collaborazione con i tour operator e dal programma di formazione. «Da 4-5 anni a questa parte il Paese mediorientale non viene più percepito unicamente come meta di pellegrinaggio, ma ha acquisito un’importante valenza anche sotto il profilo culturale - continua Lotan -. Attualmente, il 50% degli italiani vi giunge per motivi differenti da quelli connessi al pellegrinaggio. Questo elemento è stato attentamente considerato da alcuni tour operator, che propongono itinerari culturali alla scoperta del ricchissimo patrimonio storico e artistico del Paese». Numerosi i nuovi nomi che hanno cominciato a programmare la destinazione; fra gli altri, da ricordare ad esempio Eden Viaggi, King Holidays e Il Tucano.
Di pari passo, la conoscenza del pubblico italiano sta aumentando, grazie anche ai nuovi canali di comunicazione. Da questo fatto deriva una maggiore consapevolezza della reale situazione di complessiva sicurezza e tranquillità presente in Israele e una più spiccata apertura verso nuove forme di turismo, come quelle legate ai city break in città come Gerusalemme o Tel Aviv. In crescita anche proposte riservate al turismo giovane e al fly & drive, che date le ridotte distanze si presenta particolarmente interessante. «Un altro filone di estremo rilievo per l’ente del turismo riguarda i crocieristi: grazie alle crociere sul mar Rosso che abbinano scali in diversi paesi dell’area, abbiamo la possibilità di ospitare in Israele persone che probabilmente torneranno per una visita più approfondita del Paese». L’ottimismo di Lotan si basa anche su altri fattori: «Israele resta un Paese vicino all’Italia, dove la lingua non costituisce un reale problema di comunicazione e dove il clima è ideale praticamente in ogni periodo dell’anno. Anche l’offerta alberghiera sta crescendo, con soluzioni che spaziano dal bed & breakfast all’hotel di lusso. Inoltre, si stanno inaugurando numerosi boutique hotel, che consentono un contatto ravvicinato con la cultura locale in un ambiente raffinato e intimo». Sul fronte dei collegamenti aerei, la compagnia di bandiera El Al e la stessa Alitalia assicurano voli frequenti su Tel Aviv. Anche il segmento low cost è in fermento: «Siamo in attesa della ratifica dell’accordo che prevede “cieli aperti” fra Europa e Israele. Se la situazione dovesse sbloccarsi, compagnie del calibro di Ryanair o easyJet hanno già manifestato un interesse verso la destinazione, raggiungibile in circa tre ore e venti minuti di volo da Roma».
“ Gli italiani hanno acquisito maggiore consapevolezza sul Paese
”
Tzvi Lotan
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