Speciale Benessere

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La tendenza a scegliere soluzioni che abbinino la vacanza benessere all’attività sportiva è sempre più seguita. A PAGINA 11

Il top per i mesi di spalla

Fra i punti forti di questa tipologia di vacanza, la possibilità di offrire soluzioni nei mesi meno richiesti. A PAGINA 12

Benessere Il benessere si fa sempre più attivo. Nonostante gli impianti termali, le spa e i beauty centre riescano oggi a proporre pacchetti curativi molto convenienti, il graduale coinvolgimento di fasce di clientela giovane ne ha inevitabilmente modificato la natura. Trekking, nord walking, ma anche vela e ciclismo sono entrati nella complessa sfera del wellness, spingendo gli operatori a calibrare offerte più variegate, talvolta con esiti però contraddittori. «Oggi l’acqua non è intesa solo come veicolo fisico di benessere - ha reso noto Dante Simoncini, patron della Borsa del turismo sportivo e del benessere – ma anche come ambiente in cui svolgere attività per una vacanza rigenerativa, di rinascita anti-stress, tanto da parlare in senso lato di “mobilità dolce”. Non a caso oggi il settore benessere genera nel suo complesso una media di 60 milioni di pernottamenti in strutture ricettive italiane, per un giro d’affari attorno ai 6,5 miliardi di euro, con una crescita inarrestabile: solo negli ultimi dieci anni il tasso d’incremento è stato del 150%. Ecco perché ci siamo proposti a breve la creazione di una sport commission che offra servizi mirati al settore, a partire da un osservatorio nazionale dell’offerta attiva, in collaborazione con l’università di Firenze». Ad uno sguardo più attento, si scopre infatti che solo il 3% dell’offerta ricettiva nazionale accoglie un turismo prettamente termale (circa 540 mila pernottamenti), allargatosi nelle sue diverse sfaccettature anche a soluzioni di soggiorno differenti da quelle alberghiere classiche (mille 646 strutture a vocazione termale) o dei complessi curativi: solo nel biennio 2005/2007 – stando ai dati Isnart – il numero degli esercizi è però cresciuto di quasi il 5% grazie a campeggi e villaggi turistici (49), alloggi agrituristici (577) e persino case per ferie. Insomma, il benessere risulta ormai una dimensione complementare alla vacanza, dal momento che visitare o vivere una località significa soprattutto trarre benefici per la persona in virtù del cambio d’habitat. Al tempo stesso il wellness si conferma un forte elemento di destagionalizzazione dell’offerta: mesi come marzo, ottobre o novembre presentano in Italia una media d’occupazione camere molto più alta, qualora si volessero raffrontare i dati dei siti termali e dei siti turistici d’altra vocazione. «Se è pur vero che quasi il 49% degli italiani sceglie la vacanza benessere per pure finalità di relax - rilevano nello studio Unioncamere - di anno in anno crescono le richieste di servizi complementari che vadano al di là del fare shopping (21%), fra cui quelle per strutture fitness o programmi sportivi (18%), ma anche in funzione di località che permettano di vivere in maggior armonia con l’ambiente (11%)».

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a cura di: ALBERTO CASPANI

Wellness e sport a braccetto

SPECIALE

26 novembre 2010

540.000 Pernottamenti settore termale in Italia

3%

Soggiorni termali sul tot.

1.646 Hotel italiani a

vocazione termale

9%

Viaggi benessere acquistati online


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