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NORME E ISTITUZIONI
from TN 3 e 4-2022
Importanti novità per la Nuova Sabatini 2022 Cosa rientra nel bonus per l’acquisto di nuovi beni strumentali
Arrivano importanti novità per la Nuova Sabatini 2022, in relazione a finanziamenti bancari (o leasing) per l’acquisto di beni strumentali (quindi anche camion e rimorchi) da parte delle PMI. In particolare, gli interventi agevolativi sono articolati sulle seguenti linee di intervento: • Agevolazioni per investimenti in beni strumentali; • Agevolazioni per investimenti 4.0; • Agevolazioni per investimenti green, un ambito inserito quest’anno; • Nuova Sabatini Sud, anche questa una novità del 2022. La sezione dedicata alla sostenibilità prevede un contributo ministeriale pari al 3,575% a favore delle PMI che intendono investire su nuovi macchinari, impianti e attrezzature ad uso produttivo, con un basso impatto ambientale. Tali strumenti andranno utilizzati nell’ambito di programmi finalizzati al miglioramento dell’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi; L’ultima linea di intervento prevede un maxi-contributo del 5,5% per gli investimenti realizzati dalle micro e piccole imprese nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia). Questo provvedimento consente la concessione, da parte di banche e intermediari finanziari, aderenti all’Addendum, alla convenzione tra il Ministero dello sviluppo economico, l’Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti S.p.A., di finanziamenti alle PMI italiane per sostenere alcuni tipi di investimenti, insieme anche ad un contributo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing) oppure assistito dal “Fon-
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do di garanzia per le piccole e medie
imprese” fino all’80% dell’ammontare del finanziamento stesso. Tale finanziamento, inoltre, deve essere: • di durata non superiore a 5 anni; • di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro; • interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili; Il contributo del Ministero dello Sviluppo Economico è un contributo il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo uguale all’investimento, a un tasso d’interesse annuo pari al: • 2,75% per gli investimenti ordinari; • 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (investimenti in tecnologie cd.
“industria 4.0”). Vale anche per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica a uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi (Nuova
Sabatini Green). • 5,5% per gli investimenti nelle
Regioni del Mezzogiorno effettuati da micro-piccole imprese (Nuova Sabatini Sud). Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (MPMI) che alla data di presentazione della domanda sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca e non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà. Inoltre, devono essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali. Non devono rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto ‒ e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato ‒ gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea. L’azienda che vuole usufruire del bonus può anche essere residente in un Paese estero purché provveda all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento. È bene ricordare che per MPMI si intendono le aziende con meno di 250 occupati e un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro o un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro. Termini e modalità di presentazione delle domande saranno definiti con successivo provvedimento del MISE. In base alla tipologia di investimento, il contributo può essere erogato in un’unica quota o più quote, le modalità saranno definite nel provvedimento del direttore generale per gli incentivi alle imprese, secondo il piano temporale riportato nel provvedimento di concessione. I progetti saranno valutati in base ad una procedura a sportello, fino ad esaurimento fondi.
Sosta dei tir con aria condizionata accesa Gli autotrasportatori: sanzioni care e condizioni insostenibili
Si intensificano le proteste da parte degli autotrasportatori per una delle sanzioni meno conosciute e che negli ultimi giorni ha messo la categoria al centro dell’attenzione di numerosi controlli da parte delle forze dell’ordine. Tenere il veicolo fermo con il motore acceso per far funzionare l’aria condizionata è un’infrazione al Codice della Strada, il quale prevede sanzioni che variano da 216 euro fino ad arrivare a 432 euro di multa (articolo 157, comma 7-bis). La normativa non è recente, anzi, è stata introdotta nel 2007, modificata nel 2010, aggiornata con novità sulle multe nel 2014 e riprese nel 2022. Il motivo di tale sanzione risiede nella lotta all’inquinamento: è risaputo che i motori termici rilasciano grandi quantità di anidride carbonica e, quando non si è in marcia, è necessario tenerli spenti. Con tale normativa però si trascurano le problematiche legate alla permanenza, a volte di molte ore, degli autisti nell’abitacolo di un tir. Infatti, in questo periodo si assiste alla moltiplicazione delle segnalazioni che giungono da parte di autotrasportatori multati, rei di trovarsi in attesa del carico col motore acceso per sfuggire alla calura. Le difficoltà però si aggravano, per esempio, con le ondate di caldo torrido che stanno colpendo il nostro bel paese. Le cabine dei mezzi posti al sole arrivano a toccare anche temperature prossime ai 50 gradi, causando talvolta il decesso dell’autista. Da parte delle associazioni dell’autotrasporto arriva la segnalazione di un deciso aumento delle contravvenzioni soprattutto dalla polizia locale. Di qui l’appello condiviso dall’ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale), affinché il Ministero dell’Interno preveda una deroga all’articolo 157 CDS comma 7 bis nel periodo estivo più caldo. Giordano Biserni, presidente di ASAPS, ha dichiarato come questa sia una richiesta legittima, sottolineando che oltre a preoccuparsi della salvaguardia del nostro pianeta sia altrettanto importante porre la giusta attenzione alla vita degli autotrasportatori. “Queste categorie di lavoratori, che sono continuamente sotto pressione e costretti a stare per molte ore fermi con queste temperature record, devono essere messi nella situazione di svolgere il loro lavoro nelle migliori condizioni possibili. E aggiungo che finché non si realizzeranno anche delle aree di servizio apposite, come vedo che vengono costruite in altri paesi d’Europa, con tutti i servizi utili per il benessere del conducente, le cose non cambieranno”. Inoltre, si segnala una norma dell’Inps, già in vigore da tempo, ma ribadita in una nota pubblicata sul sito ufficiale e con il placet del Ministero del Lavoro. Tale normativa prevede che “le imprese potranno chiedere all’Inps il riconoscimento della cassa integrazione quando il termometro supera i 35 gradi centigradi”. Concludiamo affermando che il consumo del gasolio per scampare al caldo torrido non è affatto un capriccio ed è quasi assurdo essere multati per questo. Attendiamo notizie da parte del Ministero dell’Interno, sperando in un piccolo aiuto verso una categoria già martoriata dagli ultimi anni.
