Aromaterapia totemica di Daniele Petitto

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Daniele Petitto

Aromaterapia totemica Le ruote degli oli essenziali


Nella nostra memoria sono custoditi e celati innumerevoli attimi, dolori e gioie inespressi che solo un percorso evocativo, come quello richiamato dagli oli essenziali, potrà riportare in superficie e risanare. I colori, le immagini e le emozioni riaffioreranno dal profondo con la stessa freschezza della prima volta. A causa dei meccanismi misteriosi che la nostra mente attua per proteggerci, spesso offuschiamo il nostro cammino. Grazie alla forza guaritrice degli oli essenziali, all’olfatto e al sistema limbico del nostro cervello, a cui questo senso è direttamente collegato, saremo guidati alla ricerca del benessere interiore. Ma sarà la Ruota di Medicina, il più antico strumento di indagine e crescita spirituale, eredità dei popoli Nativi, il veicolo sul quale viaggeremo per ritrovarci, scoprire chi siamo veramente e dove stiamo andando.

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Daniele Petitto

Aromaterapia totemica Le ruote degli oli essenziali


© 2022 Edizioni Enea - SI.RI.E. srl Prima edizione: aprile 2022 ISBN 978-88-6773-119-0 Art Direction: Camille Barrios / ushadesign Stampa: Graphicolor (Città di Castello) Edizioni Enea Ripa di Porta Ticinese 79, 20143 Milano info@edizionienea.it - www.edizionienea.it Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di quest’opera può essere riprodotta in alcuna forma senza l’autorizzazione scritta dell’editore, a eccezione di brevi citazioni destinate alle recensioni.

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Alla mia adorata AMMA in memoria di mia madre e per te Madre Natura



Indice

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Prefazione di Mario Lorenzetti Prefazione di Vera Sganga Introduzione

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L’Uomo di Medicina Il cervello odorante

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LA RUOTA DI MEDICINA

55 63

SUD: Fiducia e Innocenza Gli Alleati del Sud

73 83

OVEST: Introspezione e Intuizione Gli Alleati dell’Ovest

95 103

NORD: Conoscenza e Saggezza Gli Alleati del Nord

113 121

EST: Illuminazione e Chiarezza Gli Alleati dell’Est

135 138

SUD-EST: Autostima e Dialogo Gli Alleati del Sud-Est

147 151

SUD-OVEST: Mistero e Sogni Gli Alleati del Sud-Ovest

161 164

NORD-OVEST: Etica e Morale Gli Alleati del Nord-Ovest

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AROMATERAPIA TOTEMICA

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NORD-EST: Potere e Controllo Gli Alleati del Nord-Est

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CENTRO: Armonia e Spiritualità Gli Alleati del Centro

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GLI OLI ESSENZIALI

203 211 235 243

Tecniche operative Famiglie chimiche Proprietà terapeutiche Consigli e interazioni

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SCHEDE MONOGRAFICHE

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Abete bianco Achillea Alloro Angelica radice Arancio dolce Basilico Benzoino Bergamotto Camomilla blu Cannella corteccia Cardamomo Carota Cassia Cedro dell’Himalaya Chiodi di garofano Cipresso Cisto Copaiba Elemi Elicriso Eucalipto radiata Finocchio Galbano Gelsomino Ginepro Incenso

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305 307 309 311 313 315 317 319 321 323 325 327 329 331 333 335 337 339 341 343 345 347 349 351 353 355 357 359 361 363 365 367 369 371

Lavanda vera Ledum Lemongrass Lentisco Limone Maggiorana Mandarino Melissa Menta piperita Mirra Mirto verde Nardo Neroli Niaouli Noce moscata Patchouli Pepe nero Petitgrain Pino silvestre Pompelmo Rosa Rosmarino verbenone Salvia Salvia sclarea Sandalo Sedano Solidago Timo linalolo Tsuga Tulsi Verbena Vetiver Ylang-ylang Zenzero

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Ventiquattro outsider

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Conclusione Ringraziamenti Bibliografia

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Prefazione di Mario Lorenzetti

Ho conosciuto Daniele Petitto in Brianza nel corso di un seminario olotropico da me condotto alcuni anni fa. L’autore è studioso ed esperto degli argomenti trattati in questo saggio: sciamanismo, oli essenziali, utilizzo delle essenze vegetali per guarire e loro connessione archetipale nel paradigma sciamanico. Cosa collega la Ruota di Medicina, la visione sciamanica dell’anima, del mondo e del cosmo e gli archetipi vegetali? Cosa collega lo sciamanismo alle essenze delle piante? La relazione tra sciamanismo e regno vegetale è una tematica articolata che in questo libro viene affrontata in un aspetto significativo. Il collegare le essenze, gli archetipi vegetali allo spazio e tempo sacri, gli archetipi dell’albero cosmico con le direzioni e il processo di creazione, è un lavoro a un tempo sapiente e creativo, un interessante discorso culturale e rappresenta una ricerca impegnativa e originale probabilmente unica nel suo genere. Cercherò qui con la mia visione del mondo e il mio linguaggio di illustrare il valore ontologico e pratico di questa ricerca negli elementi che caratterizzano il testo: quello ontologico sciamanico, quello riguardante i vegetali e l’interrelazione tra questi con uno sguardo al nuovo paradigma scientifico. Scrive l’autore nell’introduzione: “le piante sono gli ideali mediatori tra l’uomo e il regno soprannaturale”. In questo contesto ci occupiamo degli archetipi vegetali come alleati sciamanici. Più frequentemente nello sciamanismo ci si occupa di alleati animali o di spiriti benevoli del mondo superiore, ma nella visione sciamanica tutta la natura è manifestazione del Grande Spirito, per cui anche le varie specie vegetali hanno caratteristiche archetipali e possono essere spiriti alleati. Riguardo ai vegetali, ci si occupa spesso delle piante di potere con proprietà psicotrope, ma le popolazioni native, Europa compresa, usano da tempi immemorabili anche le erbe e i vegetali con proprietà curative non necessariamente psicoattive, benché tra queste categorie, non esista una rigida demarcazione. In primis mi piace portare in evidenza che, per rappresentare la visione del mondo sciamanica, in moltissime culture si usi una forma vegetale come archetipo ontologico: l’albero cosmico. L’albero cosmico in quanto Axis Mundi

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AROMATERAPIA TOTEMICA

corrisponde al centro della Ruota di Medicina e ad un tempo rappresentava simbolicamente il Grande Spirito. La saggezza delle popolazioni antiche esprimeva conoscenza rappresentando l’albero come forma e manifestazione del cosmo, anche come processo, e in questo c’è una grande sapienza che trova conferme nella scienza contemporanea. Gli sciamani erano consapevoli del legame degli esseri umani con la creazione, come scrive Michael Harner, molto prima delle scoperte di Darwin e come disse Alce Nero: “Il Grande Spirito alberga nel cuore anche della più piccola formica”. Joseph Campbell inoltre cita un mito Pawnee, in cui si dice che il Grande Spirito si mostra e parla all’uomo attraverso la creazione e attraverso questa l’uomo dovrebbe imparare saggezza, e conoscenza. L’albero cosmico è un archetipo che rappresenta la creazione, è il centro del cerchio attorno al quale gira la ruota del tempo, mette in rapporto luce e buio, alto e basso. La Ruota di Medicina è la rappresentazione simbolica amerindia di questo spazio e tempo sacri, approfondisce i significati archetipali delle direzioni sul piano orizzontale e inoltre rappresenta l’universo, il ciclo del tempo quotidiano e stagionale, la psiche dell’uomo, il tempo ciclico della vita umana, ecc. Le popolazioni antiche avevano una visione circolare del tempo. Lo spazio-tempo sacri è rappresentato a livello di orientamento architettonico o grafico, per fare un esempio, negli stupa, nei mandala e nelle chiese romaniche. Stonehenge è perfettamente orientata al solstizio in modo simile a una Ruota di Medicina. Nella psicologia junghiana, l’albero cosmico, rappresenta il processo di individuazione: nella radice l’inconscio immerso nell’oscurità, il tronco la mente conscia, la chioma l’individuazione. La rappresentazione dello spazio/tempo sacro ha quindi una valenza universale e rappresenta il tentativo di dimensionare la vita umana nella visione sacra del cosmo. Quale corrispondenza tra tutto questo e il nuovo paradigma scientifico? David Bohm, Fritjof Capra, per citarne alcuni e la fisica contemporanea, rivoluzionano i concetti tradizionali newtoniani e cartesiani relativi al rapporto tra spazio e tempo, energia e materia, particella e onda, soggetto e oggetto, la realtà manifesta alla nostra percezione solo aspetti differenti di un’unità cosmica più profonda. Possiamo trovare altre corrispondenze nel pensiero di Gregory Bateson in quella consapevolezza della “trama che connette” le forme viventi tra loro e nella teoria dell’inconscio ecologico di Theodore Roszak in cui l’inconscio ecologico, al suo livello più profondo, racchiude l’intera intelligenza ecologica di tutte le specie come riflesso consapevole di un’emergente mente della natura. La psicologia transpersonale inoltre rivoluziona la concezione di un io esclusivamente biografico e separato e le dimensioni ordinarie di spazio e tempo. Come scrive il mio insegnante Stanislav Grof: “nelle forme estreme la coscienza individuale sembra abbracciare la totalità dell’esistenza e identificarsi con la mente universale”. La visione sciamanica è molto più vicina al nuovo paradigma

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Prefazione

scientifico e alla psicologia transpersonale di quanto non fosse quella creazionista, dualistica di un io separato e di un creatore separato, o rispetto al paradigma newtoniano-cartesiano in cui siamo immersi in uno spazio-tempo ordinari. Dal punto di vista di alcuni popoli nativi la realtà è la manifestazione non dualistica dell’atto creativo del Grande Spirito. Il Grande Spirito è immanente e noi ne siamo parte. Anche l’evoluzione delle specie si può rappresentare graficamente con un albero. Noi possiamo immaginare l’evoluzione delle specie come spinta creatrice, come un modo della Sorgente di trovare una sua manifestazione, di esprimere le sue potenzialità. Se inoltre noi, assieme ai popoli antichi, consideriamo la manifestazione della creazione come qualcosa di sacro, come un atto creativo dello Spirito, ogni essere vivente è sacro e ogni essere vivente ha un senso nella creazione. Ogni creatura è un essere speciale. La vita, ogni essere vivente, ogni specie rappresentano la realizzazione di una potenzialità intrinseca, una qualità, caratteristica che esisteva in potenza nel creatore. Ritroviamo una visione simile nel secolo scorso in Henry Bergson e successivamente ripresa da Aldous Huxley nella Filosofia Perenne. Noi ci percepiamo e consideriamo separati, la vita umana è breve e la memoria si arresta normalmente a due o tre generazioni precedenti. Ma il processo della vita è molto più grande, le generazioni che ci hanno preceduto sono diverse migliaia e di loro come individui si è persa memoria. I nostri antenati sono anche pre-umani e risalendo nella scala evolutiva possiamo risalire all’origine della vita sul pianeta. Le parti non hanno la consapevolezza di far parte del tutto. Siamo connessi al tutto e siamo parte del processo creativo dell’universo, ma, come Io separato, non abbiamo memoria dell’origine e percezione dell’atto creativo di cui facciamo parte, un oblio ontologico. Gli stati di coscienza transpersonali e olotropici possono tuttavia aprire delle finestre ad insight di questo tipo. È possibile risalire a ritroso nel processo evolutivo e avvicinarsi alla sorgente. Questo ancora per affermare la piccolezza nostra, del nostro piccolo Io nello stato ordinario di coscienza, ignorante di fronte al tutto. Ma anche per affermare la grandezza nel momento della riconnessione col sacro, del senso del tutto, di percepirsi, come rappresentato anche nella saggezza del Vedanta: l’unità Atman-Brahman, di trovare un senso alla nostra vita. Ma qual è il senso di questo discorso rispetto agli argomenti sviluppati in questo saggio, che unisce gli spiriti vegetali alla Ruota di Medicina? Gli oli essenziali sono il concentrato delle proprietà di un’essenza vegetale, il distillato delle proprietà di una specie vegetale e del suo “carattere” dell’archetipo. Dal punto di vista sciamanico i vegetali sono archetipi della “mente cosmica universale” come le altre creature. Allo stesso modo, quali essenze del vegetale stesso, ben illustrati in questo libro, lo sono gli oli essenziali e le loro proprietà. Gli spiriti vegetali, in modo analogo agli spiriti animali, sono maestri per noi umani, archetipi e potenziali di guarigione e qui vengono collegati al cerchio sacro delle direzioni, cioè alla intera cosmologia amerindia.

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AROMATERAPIA TOTEMICA

Se usciamo un attimo da una concezione antropocentrica e proviamo paradossalmente a entrare in una vegetalocentrica, possiamo renderci conto di come le specie vegetali abbiano sviluppato delle capacità evolutive e di adattamento simili, se non superiori a quelle animali. Una riflessione su quella che potrebbe essere l’intelligenza vegetale si impone. Jeremy Narbi, nel suo “Intelligenza in natura”, sostiene che le specie vegetali siano le più intelligenti di tutte, se consideriamo l’intelligenza come capacità di adattamento, sopravvivenza e propagazione della specie. Secondo il botanico Stefano Mancuso, non possiamo escludere che le piante abbiano attratto “di proposito” il genere umano, creando fiori, frutti, profumi, sapori, aromi e colori a noi gradevoli e che così le accudiamo e le propaghiamo. In alcuni miti i vegetali sono considerati come un dono che le divinità hanno lasciato agli uomini. In altri casi le piante hanno assunto un carattere archetipale e un’intera specie veniva associata ad una certa divinità come l’Yggdrasil germanico, il soma vedico o i teonanacatl. A me piace pensare che profumi e aromi, come la bellezza dell’esistente, siano nella “mente” del Grande Spirito. Le essenze come frutti speciali dell’albero cosmico. Grazie all’autore possiamo orientarci nell’universo degli oli essenziali, da lui possiamo imparare e farci guidare nel loro valore archetipale e curativo per noi umani e in quegli spazi del paradigma sciamanico dove tutto è uno e noi, come i vegetali, gli animali, la terra, il sole, la luna e il cosmo, siamo manifestazione del Grande Spirito. A lui i complimenti per essersi occupato di questo argomento da questo punto di vista spiritualmente profondo e originale nella nostra cultura.

Da più di 40 anni Mario Lorenzetti si occupa di studi sugli stati non ordinari di coscienza a scopo conoscitivo, di crescita personale, guarigione e ricerca spirituale. Si è certificato come facilitatore in Respirazione Olotropica e Psicologia Transpersonale direttamente con Stanislav Grof, come Shamanic Counselor con Mikkal Smith presso il Crows Nest Center for Shamanic Studies e ha in seguito fatto parte del team dei facilitatori in Francia; Counselor transpersonale, formazione sulla gestione dei conflitti; è stato redattore e coordinatore del Bollettino della Società Italiana di Studi sugli Stati di Coscienza; ha collaborato con pubblicazioni in varie rivista; è cofondatore dell’International Ecopsychology Society; ha frequentato seminari avanzati presso la Foundation for Shamanic Studies; si interessa alle modalità di guarigione di alcuni popoli nativi e al rapporto comparato tra la Transe e la Respirazione Olotropica. Conduce seminari in Italia, Francia e Svizzera, e si interessa delle problematiche relative alle emergenze spirituali e psichedeliche.

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Prefazione di Vera Sganga

Quando Daniele mi ha chiesto di scrivere un breve testo per il suo affascinante lavoro, sono rimasta perplessa non sapendo cosa potessi aggiungere rispetto a quanto da lui trattato così ampiamente. Mi ci è voluto del tempo per lasciare andare il mentale e permettere alle parole e alle emozioni di fluire per introdurre cosa ha significato per me l’incontro con l’aromaterapia e cosa mi ha portata a divulgarla e trasmetterla nei mie corsi. Ho sempre sentito un forte richiamo verso i profumi perché sapevo che potevano trasmettere molto di più che una scia odorosa. Entravo in ogni profumeria particolare che incontravo nella mia città e negli altri paesi che ho visitato, alla ricerca di qualcosa che potesse parlarmi e che, una volta indossata, potesse a sua volta parlare di me. La prima volta che ho incontrato un olio essenziale, o meglio un’essenza, era il lontano 1994. Mi aggiravo tra i banchi di una piccola fiera cittadina quando sono stata colpita da un profumo sottile che mi invitava a seguirlo. Ascoltando il mio “naso” mi sono trovata davanti a un espositore di piccole boccette contenenti del liquido fortemente aromatico. Incuriosita ho chiesto alla ragazza del banco quale fosse il contenuto di quelle boccette così profumate e la risposta fu: oli essenziali. Forse era la prima volta che sentivo quel nome e dopo averle annusate quasi tutte sono tornata a casa con un piccolo tesoro: un olio essenziale di patchouli. Non sapevo niente sull’argomento ma ero rimasta talmente colpita da provare l’impulso irresistibile di saperne di più. Da allora è passato molto tempo prima di ritrovarmi all’interno di un’aula davanti a una persona che parlava delle innumerevoli proprietà degli oli essenziali. Sono rimasta subito affascinata e ho iniziato a studiarli in tutte le loro caratteristiche e applicazioni, acquistandone un numero considerevole. Solo con il tempo ho compreso che queste meravigliose creature non possono essere solo studiate, ma principalmente ascoltate, con il naso sì, ma soprattutto con il cuore. Lo studio della chimica, delle loro proprietà fisiche, le modalità di utilizzo e le tecniche di miscelazione, sono certamente una parte fondamentale

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AROMATERAPIA TOTEMICA

dell’aromaterapia e non si può prescindere dalla loro conoscenza. Tuttavia ritengo, per la mia esperienza, che fino a quando non si riesce a entrare veramente in contatto con le fragranze aromatiche a un livello più sottile e più profondo non le conosceremo veramente e il nostro modo di usarle resterà prettamente nozionistico. Le qualità vibrazionali che caratterizzano un olio essenziale derivano dalle sue caratteristiche chimiche, da noi percepite sotto forma di fragranza, e sono connesse con l’aspetto della comunicazione. Con l’emanazione del proprio profumo, la pianta sembra andare oltre se stessa aprendosi all’ambiente che la circonda e manifestando la propria natura. Fondersi con la loro fragranza e lasciarsi avvolgere dal loro profumo è un modo per permetterci un vero e proprio viaggio nel tempo, recuperando ricordi nascosti nel labirinto del nostro cervello e immaginando futuri ricchi e abbondanti. La bellezza e la straordinarietà di queste minuscole particelle volatili e impercettibili alla vista fisica è la capacità di interagire con ogni parte di noi ai diversi strati e livelli che compongono la nostra unicità. Possono essere utilizzati in tantissime combinazioni e noi possiamo lasciarci trasportare dal naso e dalle emozioni per creare vere e proprie architetture olfattive. Certo inizialmente può sembrare non semplice districarsi tra le tante essenze, ma possiamo provare a immaginarli come dei veri e propri personaggi da inserire in un copione e in una sceneggiatura, scegliendo con cura gli abbinamenti e dandogli il tempo di entrare in confidenza, di aprirsi l’uno all’altro e di conoscersi per poi fondersi in qualcosa di unico e irripetibile. Irripetibile, sì, perché ogni volta la pianta rilascia essenze mai uguali a se stesse perché non è mai identico il luogo in cresce, il clima con cui entra in contatto, la persona che la cura e la raccoglie per poi essere distillata ed estratta. Ogni personaggio ha le sue caratteristiche e il suo personale modo di rapportarsi con l’ambiente, con gli altri personaggi e sistemi con i quali interagisce. Uno stesso messaggio può essere comunicato in maniera forte e decisa o molto lieve e delicata. Attraverso gli oli essenziali possiamo comandare qualcosa, spingere con forza qualcuno a un cambiamento, oppure cercare di convincerlo, prenderlo per mano e accompagnarlo lungo il percorso. Ho imparato che è necessario avvicinarsi agli oli con tanta umiltà, devozione e rispetto, per ottenerne il meglio per noi e per gli altri. È straordinaria la loro capacità di accompagnare la nostra anima a ritrovarsi e a compiere il suo percorso di vita. La miscelazione è una vera e propria arte, un’opera alchemica che possiamo “cucire” su misura per ogni persona e per ogni situazione. Può sembrare banale ma anche una crema per il viso può diventare un modo per connettersi a qual-

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Prefazione

cosa di più impercettibile che va oltre la gradevolezza dell’aroma. Se vogliamo regalare alla nostra pelle e alla nostra anima il risveglio energetico e l’apertura verso la gioia e il sorriso possiamo aggiungere qualche goccia di olio essenziale di arancio a una crema base o a un olio vegetale da applicare con un lieve e breve massaggio su tutto o parte del nostro corpo e faremo così esperienza di come l’olio essenziale può avvolgerci, proteggerci e rilassarci in un abbraccio. Bisogna provare, sperimentare, senza aspettative, senza pregiudizi e con pazienza e sicuramente troveremo l’essenza che parlerà alla nostra anima e al nostro cuore. Buon viaggio!

Vera Sganga, laureata in giurisprudenza, intraprende gli studi di naturopatia presso la Scuola SIMO e si specializza in Aromaterapia Sottile, Psicoaromaterapia e Aromaterapia applicata. Approfondisce gli studi olistici con corsi sul potenziale umano, sui cristalli e sulla profumeria artistica. Inizia nel 2011 una collaborazione con la scuola SIMO di Milano come docente di Naturopatia Vibrazionale e poi di Aromaterapia. Collabora con aziende come consulente in Aromaterapia tenendo anche corsi di formazione. Attualmente è Counselor relazionale e sta completando gli studi in Scienze e Tecniche psicologiche. È autrice del libro Guida pratica all’aromaterapia (Edizioni Enea).

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Introduzione

Una delle eredità più importanti lasciateci dei popoli antichi è la loro visione olistica del mondo, che presuppone che non vi siano divisioni tra la materia e lo spirito, né disparità tra i sessi, né giudizi sulle scelte dettate da ogni individualità, e ci ricorda che nessuno può abusare a suo piacimento di questo mondo, per il solo fatto di “possederlo”. Per la maggior parte di noi che vive oggi in occidente, tutta la vita, compresa la dimensione spirituale, è basata su di un’etica che ha nettamente allontanato gli uomini dal resto della creazione, separando lo spirito dalla carne, la mente dalla materia, il singolo dalla sua comunità di origine. Per uno sciamano, per l’Uomo Medicina, non è mai stato così, perché è vissuto in un mondo nel quale non c’erano queste separazioni, ogni cosa era sacra, ogni azione era religiosa, e avevano una reazione sul suo mondo più intimo. Egli era come un elemento d’intesa tra il mondo interiore e quello esteriore, tra quello dello spirito e quello del corpo, che erano visti come un tutt’uno. Lo sciamano era piuttosto un servo del Sacro, e non il suo sacerdote. Per capire questo concetto, che è d’importanza cruciale per la pratica dello sciamanesimo, dobbiamo imparare a vedere con occhi diversi da quelli che usiamo solitamente, percependo la creazione nella sua globalità, perché siamo tutti parte di un’unica manifestazione; dobbiamo capire che separandoci da essa abbiamo causato un danno irreparabile a noi stessi e al nostro mondo. Lo sciamano viveva ciò che si potrebbe descrivere come una “relazione amorosa con la natura”. La Terra era considerata come un essere vivente, una Madre sulla cui veste tutte le creature si muovevano e che procurava la materia dalla quale il corpo dell’uomo avrebbe potuto formarsi nel grembo, per essere nutrito e protetto dall’istante del concepimento fino al momento della nascita. Provvedeva a tutte le necessità dei suoi figli con l’abbondanza delle sue risorse, e quando uno di questi moriva, il suo corpo tornava nel grembo della madre dalla quale era stato generato. Tutte le creature viventi che camminavano, nuotavano, strisciavano o volavano erano figlie di questa Terra. Lo erano gli alberi e le piante, che possedevano una 19


AROMATERAPIA TOTEMICA

consapevolezza che, pur considerevolmente diversa da quella umana o animale, non era tuttavia meno “reale”. Lo erano le pietre e le rocce che erano rispettate perché anch’esse avevano una loro vita. Partecipando al divenire sulla Terra con gli uomini, tutti questi essere “viventi”, erano considerati come veri “fratelli”, nati dalla stessa Madre e anch’essi concepiti nella Mente del Grande Spirito, che gli Amerindi considerava la Sorgente Creatrice di tutto ciò che esiste. Quando gli abitanti di nazioni “progredite” e più avanzate arrivarono da oltre oceano proclamando la civiltà, la moralità e la “vera religione”, guardarono la quasi nudità degli Indiani con orrore e sgomento, sprofondati, com’erano allora gli Europei, nei sensi di colpa riguardo al sesso. Indottrinati con la convinzione che il corpo così com’è fosse qualcosa di vergognoso e peccaminoso, credettero che il mostrarlo fosse segno d’ignoranza e mancanza di principi “religiosi”. La nostra contemporaneità è oggi centrata sull’uomo, materialista, e questo ci ha separato gli uni dagli altri, allontanandoci dalla fonte. Ci siamo dimenticati della natura che vive all’interno di noi e in tutte le forme, ci siamo attaccati ad alcune credenze che pretendono di dirci come sono le cose, e queste idee spesso ci hanno imprigionano. Ecco perché il simbolo dell’uomo contemporaneo è il quadrilatero. Quattro angoli possiedono le nostre case e gli uffici, con mura che ci separano dagli altri. Hanno quattro angoli le porte, che vietano l’accesso agli estranei, i soldi e le prigioni. Quattro angoli hanno gli apparecchi: televisione, radio, lavatrice, computer, auto, nient’altro che scatole e casse. La Ruota di Medicina è il simbolo dell’intera cultura dei nativi americani: è la testimonianza della loro spiritualità e del rapporto vivo e autentico che essi intrattengono da sempre con la natura. La Ruota di Medicina ci mostra che la natura non è un oggetto al nostro servizio, ma un sistema complesso e vivente che continuamente si trasforma, e i cui equilibri dipendono anche da noi e dal nostro comportamento quotidiano. La Ruota di Medicina ci guida a un nuovo rapporto, consapevole e responsabile, nei confronti degli altri esseri umani. Se si apprendono le sue lezioni, veramente, si capiscono l’essenza divina della natura e, al tempo stesso, il vero senso della Libertà. L’armonia che gli Amerindiani, attraverso la saggezza della Ruota di Medicina, ci invitano a ritrovare è il riconoscimento di essere parte della natura, dei suoi ritmi e della sua ciclica trasformazione. Come possiamo noi far divenire la Ruota di Medicina e il rituale che la rende manifesta parte della nostra vita di tutti i giorni? Prima di tutto possiamo rendere il nostro Tempo e il nostro Spazio nuovamente sacri, riconoscendo l’aspetto spirituale che vive all’interno e dietro tutte le forme e tutte le strutture che nella nostra “modernità” diamo per scontate. I nativi d’America conoscono da sempre gli attributi e le personalità delle pian-

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Introduzione

te sacre. Vivendo a stretto contatto con la Terra e in comunione e collaborazione con essa, impararono a riconoscere le proprietà delle piante, in tempi remoti. La ricerca contemporanea, basata sui metodi scientifici, ha spesso confermato gli aspetti medicinali, ma anche vibrazionali, delle piante scoperte e utilizzate da questa Saggezza antica. Le piante sono gli ideali mediatori fra l’uomo e il regno sovrannaturale. L’atto di bruciare piante, che contengono proprietà particolari, diventa un messaggio, un autentico aiuto rivolto al nostro corpo e al mondo dello Spirito, quale richiesta per le qualità necessarie in quel particolare momento. Qualsiasi malattia, incidente o lesione ha una sua ragione. La parte più difficile della “medicina dei nativi” è rintracciare la causa del problema. La malattia può essere direttamente collegata a una violazione commessa contro le leggi naturali e spirituali, oppure può trattarsi di una violazione ereditata. Questo fa sì che l’individuo si squilibri, e la disarmonia diventi malattia: sul piano spirituale, mentale, emotivo e fisico. Per riportare l’equilibrio, bisogna avere un approccio olistico e curare tutti gli aspetti che costituiscono l’essere umano. Prima che il popolo dei nativi fosse sopraffatto dalle lunghe e grandi sofferenze, gli anziani rappresentanti le principali tribù si riunirono per decretare che alcuni dei loro insegnamenti dovevano essere preservati, e tramandati solo oralmente attraverso le generazioni, fino a quando avrebbero potuto essere praticati di nuovo in modo libero e sincero. Lo spirito e l’essenza di questi insegnamenti fu tuttavia affidato ai Sacri Fuochi e allo Spirito degli Elementi in una cerimonia del fuoco, durante la quale venne assicurato che sarebbero stati riaccesi in un’altra era. Sarebbe giunto un tempo in cui la Terra stessa si sarebbe trovata in pericolo e riaccenderli avrebbe coinvolto popoli che non erano di sangue Indiano. Quel tempo è arrivato, perché questo meraviglioso cammino di crescita personale non deve essere limitato a una particolare razza, religione, nazione o gruppo, ma deve essere accessibile a tutti.

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Preghiera Navajo Grande Spirito, possa io camminare in Bellezza. Così che io possa essere una parte della Bellezza più Grande. Grande Spirito, possa io camminare in Bellezza. Possa la Bellezza essere alla mia sinistra, così che io possa ricevere la Bellezza attraverso la mia donna interiore. Grande Spirito, possa io camminare in Bellezza. Possa la Bellezza essere alla mia destra, così che io possa ricevere la Bellezza attraverso il mio uomo interiore. Grande Spirito, possa io camminare in Bellezza. Possa la Bellezza essere dietro di me, così che le uniche impronte che lascio siano quelle della Bellezza. Grande Spirito, possa io camminare in Bellezza. Possa io toccare me stesso/a, la mia Vita, e tutti gli altri con Bellezza. Possa io camminare questa Benedetta Via di Bellezza. Grande Spirito, possa io camminare in Bellezza. Questo è ciò che io chiedo. Questo è ciò che farò. Ho parlato.


L’Uomo di Medicina

Con ogni probabilità, lo sciamanesimo è la più antica disciplina spirituale conosciuta al mondo. Segni visibili della sua pratica, che risalgono agli albori della storia, sono stati scoperti in Australia, nelle Americhe, in Siberia, e in altre parti d’Europa. I dipinti rupestri, le incisioni su pietre antiche e le conchiglie dipinte, provenienti da siti così lontani fra loro, ci hanno aiutato ad avere un’idea di come fossero la vita e le pratiche dello sciamanesimo. Queste antiche discipline sono ancora tramandate in molte parti del mondo e coloro che praticano oggigiorno questa tradizione contribuiscono a mantenerla viva. Il mondo che così si dischiude ai nostri occhi è assolutamente unico e possiede un’universalità che permette ai moderni guaritori di parlare essenzialmente la stessa lingua indipendentemente dalla loro origine e razza. Poiché non è una religione organizzata, ma piuttosto una pratica spirituale, lo sciamanesimo passa attraverso tutte le fedi. Come un insieme organizzato di credenze primitive, che precede le religioni costituite, possiede un suo simbolismo universale e una sua cosmologia, abitata da esseri, dei e totem che mostrano caratteristiche simili, anche se appaiono in forme diverse a seconda dei loro luoghi di origine. A questo punto ci si potrebbe domandare per quale motivo in questo momento storico si dovrebbe desiderare di adottare i metodi e le credenze della più antica disciplina spirituale del pianeta. Le ragioni che si possono addure sono numerose. Lo sciamanesimo, per esempio, ha ispirato tutte le altre discipline olistiche e spirituali e, in quelle parti del mondo, dove viene ancora praticato, seguendo una tradizione rimasta più o meno intatta, i messaggi che arrivano nelle metropoli moderne occidentali sono oggi più che mai vitali e pressanti. Lo sciamanesimo insegna a rispettare il resto della creazione, tema che nella nostra età distruttiva è della massima importanza, e ci mostra nuovi approcci alla vita che vanno al di là delle linee temporali lineari che ci autoimponiamo, fuori dal regno nel quale vediamo senza vedere, sentiamo senza sentire, tocchiamo senza percepire e respiriamo l’aria senza assaporare o gustare le novità che porta nel nostro mondo. 23


ACHILLEA

Achillea millefolium L. 1753 Asteraceae ± EST • SUD-EST • SUD-OVEST • CENTRO R Vishuddha “UN NUOVO VERBO” S FIORI • ERBE Distillazione in corrente di vapore. Liquido dal colore blu scuro, dovuto alla presenza del camazulene. Nota di cuore, con tendenza verso la nota di testa, dal profumo erbaceo, fresco e pungente, con accenti dolci. Atossico, non irritante, ma in taluni soggetti può causare sensibilizzazione. Non usare in gravidanza, allattamento, sotto i 6 anni, nei soggetti epilettici e per lunghi periodi nei maschi, perché può causare problemi di fertilità. âA ntalgico, antifermentativo, antinfiammatorio, antisettico, antispasmodico, astringente, cicatrizzante, coleretico, depurativo, diuretico, emmenagogo, immunomodulante, lenitivo, ormone-simile, stimolante. Monoterpeni: sabinene 13%, b-pinene 10%, g-terpinene 5%, a-pinene, limonene, p-cimene, mircene, canfene, g-terpinene. Sesquiterpeni: camazulene 8%, b-cariofillene 5%, germacrene-d, a-umulene, e-b-farnesene, e-a-farnesene, guaiazulene. Ossidi: 1,8-cineole 9%, ossido di cariofillene. Chetoni monoterpenici: canfora, z-tuione, piperitone, e-tuione. Monoterpenoli: terpineolo-4, borneolo, lavandulolo, linalolo, a-terpineolo. Esteri: acetato di bornile, acetato di lavandulile. Lattoni: achillina.

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AROMATERAPIA TOTEMICA

È connesso con tutti i riti di passaggio. Quando ci troviamo di fronte a un cambiamento, sarà utile per accompagnarci lungo il percorso di accettazione. Quando siamo alla ricerca di qualcosa per divenire completi. Quando ci sentiamo vulnerabili, dona un autentico conforto. Ci aiuta a sincronizzarci o a integrarci con l’ambiente circostante, conferendoci stabilità, ed evitando di farci sentire in balia di forze estranee. Antidoto contro l’inquinamento da radiazioni elettromagnetiche. Combatte la sindrome da stress sociale e urbano. Quando abbiamo perso il contatto con una parte di noi stessi, sappiamo che c’è, ma si è staccata. Per quei momenti in cui non si riesce più a dialogare con questa parte, perché è come qualcosa che non vuole funzionare. Incoraggia, chi nasconde la propria sofferenza interiore dietro un volto allegro, a esprimere i propri sentimenti, e a condividere i problemi. Quando qualcuno mostra una facciata da prode, che però dissimula un’incapacità ad agire. Per chi si comporta come un eroe, ma non perché lo è. Ci aiuta a vedere chiaramente cosa ci serve per stare bene. La sua energia aiuta a demolire le impalcature create dall’ansia e dalla paura. Sostiene gli sforzi per integrare tutte le diverse tendenze; equilibra interno ed esterno, alto e basso, di chi vive con i piedi per terra e la testa per aria. Per chi è rigido con se stesso, fermo, o per chi crede che il passato sia meglio del futuro. Ci insegna ad adattarci, non potendo attuare un drastico cambiamento, ma a giungere, attraverso una serie di variazioni, a una effettiva trasformazione. Stimola l’intuizione e favorisce la connessione con le forze della terra e del cosmo. Utile per allontanare i fantasmi che invadono la nostra mente. Facilita la lettura dei problemi altrui, e allo stesso tempo protegge dalle ingerenze. Innesca una sensazione di guarigione energetica. Per liberarci da emozioni tenute celate. Ha la capacità di curare le ferite, e di svelare nuovi metodi per raggiungere i propri scopi. Aiuta a trovare un punto di contatto tra gli opposti. Insegna a mettere insieme due cose che sembrano inconciliabili. È la ricerca dell’equilibrio che nasce con il compromesso e la mediazione. Per integrare il proprio lato maschile con quello femminile. Sviluppa una maggiore comprensione tra un uomo e una donna. Vedi anche pagina 125.

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ALLORO

Laurus nobilis L. 1753 Lauraceae ± EST • SUD-OVEST • NORD • CENTRO R Vishuddha • Sahasrara “CONTARE I COLPI DELLA VITTORIA” S FOGLIE Distillazione in corrente di vapore. Liquido dal colore giallo-verdognolo. Nota di cuore, con tendenza verso la nota ti testa, dal profumo speziato, fresco, forte e medicamentoso. Atossico, non irritante, ma in alcuni soggetti può causare sensibilizzazione o dermatiti. Non usare in gravidanza. Prestare particolare cautela in caso di lesioni della pelle, nei soggetti ipertesi o in presenza di neoplasie. â Antalgico, antibatterico, antifermentativo, antimicotico, antinfiammatorio, antiputrefattivo, antisettico, antitumorale, antivirale, depurativo, digestivo, espettorante, fungicida, tonico nervino, vasodilatatore. ssidi: 1,8-cineole 36%. O Esteri: acetato di a-terpenile 12%, acetato di bornile, acetato di d-terpenile, acetato di linalile. Monoterpeni: sabinene 9%, a-pinene, b-pinene, limonene, canfene, p-cimene, g-terpinene, b-mircene, a-terpinene, a-tuiene, a-fellandrene, e-b-ocimene, terpinolene. Monoterpenoli: linalolo 9%, a-terpineolo, terpineolo-4, cis-tuianolo, trans-tuianolo, nerolo, borneolo, cis-sabinene idrato. Eteri: metil-eugenolo 6%. Fenoli: eugenolo. Sesquiterpeni: b-cariofillene, b-elemene, d-cadinene, g-cadinene, a-umulene.

attoni: costunolide. L Acidi: acido laurico. 257


AROMATERAPIA TOTEMICA

Corona i vincitori. Ci aiuta a valicare i confini e a governare noi stessi, le nostre azioni, le emozioni, il nutrimento che ingeriamo, il piacere, e il nostro potere personale. Ci aiuta nella corretta gestione, o più esattamente, nel miglior modo di organizzare ogni cosa. Ci conferisce forza e resistenza, difendendoci dall’impulsività e dagli scatti d’ira. Insegna l’arte del governo, da utilizzare in casa, in famiglia, sul lavoro, e che non deve trasformarsi in abuso e prevaricazione. Ci aiuta a comporre le diverse parti, anche se contrastanti, e a guardare i fatti da una prospettiva distaccata, inserendo gli avvenimenti in un quadro generale più ampio e armonioso. Se da un lato è uno stimolante, che invita dolcemente all’utilizzo delle nostre energie, dall’altro rilassa, agendo come un sedativo e un blando narcotico, utile in caso di manifestazioni isteriche o sovraeccitazione, nei momenti di grande tensione, quando dobbiamo affrontare alti livelli di stress, o superare una prova o un momento difficile. Snellisce il pensiero e allontana le mosche, che simbolicamente rappresentano ciò che più ci arreca fastidio. Quando questi insetti, quindi i pensieri rumorosi che aleggiano nella nostra mente, o quando persone-parassita ci siedono vicine, con l’alloro potremo essere nuovamente sentirci liberi e indenni. Utile quando abbiamo bisogno di prenderci una pausa, quando ci sono troppi problemi, o preoccupazioni che limitano il nostro cammino. Quando abbiamo bisogno di rigenerarci, quando vogliamo concederci una vacanza dal quotidiano o da tutti i nostri impegni, dai doveri e dalle responsabilità. Libera le emozioni represse, appena trattenute sulla soglia, e aiuta a esprimere verbalmente sentimenti autentici. Quando il cammino sembra incerto o carico di insidie, quando pensieri molesti rovinano la calma e il silenzio per tutta la notte, disturbando il nostro sogno e la nostra coscienza di veglia. Placa psicosi, fobie, paure, malinconia e angosce. Per proteggerci, ma anche per donarci ispirazione nelle ore più buie, quando la mente interferisce e ci dice che “tutto è perduto nella sfida per conquistare le ombre”. Per raggiungere gli strati profondi del nostro essere, e attivare forze nascoste e ricordi remoti. Vedi anche pagina 103 e 128.

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Ringraziamenti

Oggi, del tempo trascorso a scrivere questo trattato, posso affermare, con cuore aperto e, come a guardare in faccia le circostanze, che si è trattato del frutto di voci venute da lontano, sempre presenti, o ridestate in una notte di settembre. Erano esattamente le tre di notte, e un suggerimento giungeva non dalla mente ma dal “sogno”, affinché comprendessi che l’aver incontrato Alessandro, era lo sparo dello starter di questa maratona. È a lui che vanno il mio primo pensiero e il mio primo ringraziamento. Ha contribuito a tutto “questo”. Se in gran parte devo un “risveglio”, perché parlo di una passione lontana nel tempo, e la mia carriera di aromaterapeuta, a Luca Fortuna, che attraverso i suoi libri e i corsi, ha saputo arricchire il mio sapere, e a Vera Sganga che, invece, devo la migliore complicità e condivisione per questo forte e comune interesse. Poi, c’è la casata di origine, che mi ha nutrito da lontano, le mie “due sorelle”, Deborah e Donatella, costantemente presenti, e con me, vicine a quella Madre che da tempo ci consola e riempie di amore attraverso i suoi abbracci; la sorella maggiore Antonella, il compagno di viaggi celesti Salvo, John e Valeria, la mia famiglia brianzola e Mario Lorenzetti; insomma, tutti quegli Alleati con i quali ho avuto la fortuna e la letizia di condividere straordinarie avventure. E se fin qui ho solo voluto abbracciare le fondamentali figure presenti in questa dimensione, rimango cosciente che non avrei potuto compiere questo viaggio se non grazie alle mie guide invisibili, quei Maestri di Luce, onnipresenti, e ai quali m’inchino reverenzialmente.

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Daniele Petitto si è diplomato all’Accademia di Belle Arti. Oggi è Operatore Socio Sanitario e Operatore Olistico, specializzato in Aromaterapia e Percorsi Evocativi. Ha approfondito il Reiki, il BobyWork, la Floriterapia, la Respirazione Olotropica e numerose tecniche neosciamaniche, come la Trance Dance e lo Shamanic Journey. Sta proseguendo la sua formazione per diventare Counselor a indirizzo Transpersonale.

Immagini: Peratek / shutterstock Art Direction: Camille Barrios / ushadesign

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Questo libro unisce due discipline olistiche che si completano in modo straordinario: l’aromaterapia e lo sciamanesimo. L’aromaterapia, un potentissimo strumento di indagine e guarigione, viene inserita in un sistema antico e sacro, in cui la rappresentazione simbolica si realizza attraverso il viaggio olfattivo. Con la Ruota di Medicina è possibile comprendere noi stessi e il mondo, e trasformare quelle parti che disturbano il nostro equilibrio interiore. Essa diventa così uno specchio, in cui vedere uno scorcio del nostro vero Sé nascosto. In questo percorso di crescita personale, ci viene chiesto di intraprendere un viaggio del guerriero, pieno di ostacoli e soprattutto di scelte da prendere con fermezza e sapienza; ad aiutarci ci saranno degli alleati davvero speciali e profumati, gli oli essenziali.

ISBN 978-88-6773-119-0

9 788867 731190


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