Manuale di fitocomplementi di Deborah Pavanello

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Deborah Pavanello

Manuale di fitocomplementi

L’utilizzo in naturopatia dei rimedi vegetali per il benessere di organi e funzioni.

Monografie e applicazioni pratiche

Deborah Pavanello si laurea in Lingue presso l’Università Statale di Torino e si diploma in naturopatia. Ha conseguito il Master di primo livello presso l’Université Européenne Jean Monnet di Bruxelles.

Iscritta al Registro europeo dei Naturopati, vive a lavora a Milano, dove collabora con la Scuola SIMO (Scuola Italiana di Medicina Olistica) in qualità di docente di fito-oligoterapia. È autrice di libri e articoli sulla naturopatia, l’alimentazione naturale e le vie tradizionali di conoscenza. Ha scritto Piante officinali e naturopatia (Edizioni Enea).

In copertina: Melica / shutterstock

Art Direction: Camille Barrios / ushadesign

Le piante sono perché sono alleate
Il mondo delle piante frequentato a lungo persona, per poter iniziare relazione dalla quale su come rimanere in l’uno
€ 48,00 9 788867
ISBN 978-88-6773-131-2

Deborah

Manuale di fitocomplementi

L’utilizzo in naturopatia dei rimedi vegetali per il benessere di organi e funzioni.

Monografie e applicazioni pratiche

© 2023 Edizioni Enea - SI.RI.E. srl

Prima edizione: aprile 2023

ISBN 978-88-6773-131-2

Art Direction: Camille Barrios / ushadesign

Stampa: Graphicolor (Città di Castello)

Edizioni Enea

Ripa di Porta Ticinese 79, 20143 Milano info@edizionienea.it - www.edizionienea.it

Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di quest’opera può essere riprodotta in alcuna forma senza l’autorizzazione scritta dell’editore, a eccezione di brevi citazioni destinate alle recensioni.

Questo libro è stampato su carta che proviene da foreste certificate FSC® e da materiali riciclati Questo libro è stampato su carta che proviene da foreste certificate FSC® e da materiali riciclati

È con esse e attraverso esse [le piante] che il nostro pianeta produce la sua atmosfera e fa respirare gli esseri che vestono la sua pelle. La vita delle piante è una cosmogonia in atto, la genesi costante del nostro mondo.

Emanuele Coccia

PARTE PRIMA

7
Introduzione
Le piante officinali: principi attivi, estrazioni e modalità d’uso
estrazioni
Piante officinali e Naturopatia
Schede monografiche Abete bianco Acero Achillea Agnocasto Agrimonia Albero di Giuda Alloro Aloe Amamelide Andrographis Angelica Angelica cinese Aparine Arnica Artiglio del diavolo Asparago Astragalo Avena Bacopa 17 21 26 33 39 41 43 45 47 49 51 53 55 57 59 61 63 65 67 69 71 73 75
I principi attivi Tipi di
e modalità d’uso
PARTE SECONDA
Indice

Betulla (Betulla verrucosa e Betulla pubescens)

8 MANUALE DI FITOCOMPLEMENTI
Bardana
Biancospino Boswellia Brugo Calendula Camomilla Carciofo Cardiaca Cardo mariano Carpino Castagno Cedro del Libano Centella Cimicifuga Cipresso Cisto Codonopsis Cranberry Cren-Rafano Crespino Crisantello Curcuma Echinacea Eleuterococco Elicriso Enula Epilobio Equiseto-Coda cavallina Erisimo Escolzia-Papavero della California Eufrasia Faggio Fico Fillanto Frangula Frassino Fucus-Quercia marina Fumaria Galega Gelso 77 79 85 87 89 91 93 95 97 99 101 103 105 107 109 111 113 115 117 119 121 123 125 127 129 131 133 135 137 139 141 143 145 147 149 151 153 155 157 159 161
9 Genziana Ginepro Ginkgo biloba Ginseng Giuggiolo Goji Gramigna Gymnema Gynostemma Iperico Ippocastano Kiwi Lampone Lavanda Lentisco Levistico Lillà Limone Lino Luppolo Maca Magnolia Mandorlo Margheritina Marrubio Marrubio d’acqua Meliloto Melissa Melograno Mirtillo nero Mirtillo rosso Mirto Nocciolo Noce Noni Olivello spinoso Olivo Olmo Ontano bianco Ontano nero Ortica 163 165 169 173 175 177 179 181 183 185 187 189 191 193 195 197 199 201 203 205 207 209 211 213 215 217 219 221 223 225 229 231 233 235 237 239 241 243 245 247 249
10 MANUALE DI FITOCOMPLEMENTI Papaya Partenio Passiflora Peonia Pepe d’acqua Piantaggine Pilosella Pino Pioppo Platano Polygonum Propoli Prugnolo Psillio Quercia Regina dei prati Reishi Ribes nero Rodiola Rooibos Rosa canina Rosmarino Rovo Rusco Salice bianco Salvia Salvia cinese Sambuco Sanguinello Schisandra Senna Sequoia Serenoa Shatavari Soia Sorbo Spirulina Tabebuia Tamerice Tarassaco Tè verde 251 253 255 257 259 261 263 265 267 269 271 273 275 277 279 281 283 285 289 291 293 295 299 301 303 307 309 311 313 315 317 319 321 323 325 327 329 331 333 335 337

Tiglio

Triphala

Tulsi

Uncaria

Uva ursina

Valeriana

Valeriana rossa

Verbasco

Verbena

Verga d’oro

Viburno

Viola

Vite vergine-Vite americana

Vite vinifera

Withania-Ashwagandha

Zenzero

PARTE TERZA

Utilizzo dei fitocomplementi nella pratica naturopatica.

Esempi di applicazioni

Il terreno umano e la salutogenesi

Il Sistema immunitario

1. Favorire una buona funzionalità del Sistema immunitario

2. Le piante officinali del Sistema immunitario

3. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi in ambito immunitario

4. Esempi di applicazione

4.1. Infiammazione acuta

4.2. Infiammazione acuta recidivante

4.3. Infiammazione cronica e cronico-degenerativa

4.4. Autoimmunità Il Sistema endocrino

1. Favorire una buona funzionalità del Sistema endocrino

2. Le piante officinali del Sistema endocrino – tiroide

2.1. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi in ambito endocrino – tiroide

2.2. Esempi di applicazione – tiroide

2.2.1. Ipertiroidismo

2.2.2. Ipotiroidismo

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339 341 345 347 349 351 353 355 357 359 361 363 365 367 369 371 375 377 378 379 379 382 382 383 383 383 385 386 386 386 388 388 388

3. Le piante officinali del Sistema endocrino – pancreas endocrino

3.1. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi in ambito endocrino – pancreas endocrino

3.2. Esempi di applicazione – pancreas endocrino

3.2.1. Ipoglicemia

3.2.2. Sindrome metabolica o sindrome X

3.2.3. Resistenza insulinica – iperglicemia

3.2.4. Diabete

4. Le piante officinali del Sistema endocrino – gonadi e ginecologia

4.1. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi in ambito endocrino – gonadi e ginecologia

4.2. Esempi di applicazione – gonadi e ginecologia

4.2.1. Sindrome premestruale (PMS) – dismenorrea

4.2.2. Fibromi uterini, cisti ovariche (e sindrome dell’ovaio policistico), cisti mammarie (mastopatia fibrocistica)

4.2.3. Endometriosi

4.2.4. Vulvovaginite

4.2.5. Gravidanza e puerperio

5. Le piante officinali del Sistema endocrino – gonadi e andrologia

5.1. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi in ambito endocrino – gonadi e andrologia

5.2. Esempi di applicazione – gonadi e andrologia

5.2.1. Ipertrofia prostatica

5.2.2. Balanite e balanopostite

5.2.3. Climaterio maschile e andropausa

Il Sistema nervoso

1. Favorire una buona funzionalità del Sistema nervoso

2. Le piante officinali del Sistema nervoso

2.1. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi in ambito nervoso

2.2. Esempi di applicazione

2.2.1. Stress

2.2.2. Alterazioni del tono e dell’umore

2.2.3. Disturbi del sonno

2.2.4. Cefalea – emicrania

2.2.5. Nevralgia del trigemino

2.2.6. Deficit mnemonici – neurodegenerazione

2.2.7. Malattie demielinizzanti, sclerosi multipla

12 MANUALE DI FITOCOMPLEMENTI
388 388 390 390 390 390 390 391 391 397 397 397 398 398 399 404 404 406 406 406 406 409 410 411 411 418 418 420 422 422 423 423 424

2.2.8. Cataratta, disturbi di vascolarizzazione e retinici, secchezza oculare

L’Apparato cardiocircolatorio

1. Favorire una buona funzionalità dell’Apparato cardiocircolatorio

2. Le piante officinali dell’Apparato cardiocircolatorio

2.1. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi in ambito cardiocircolatorio

2.2. Esempi di applicazione

2.2.1. Fragilità capillare – teleangectasie

2.2.2. Stasi venosa o insufficienza venosa

2.2.3. Emorroidi

2.2.4. Flebiti e flebotrombosi

2.2.5. Arteriosclerosi e aterosclerosi

2.2.6. TIA (transient ischemic attack), ictus

2.2.7. Claudicatio intermittens

2.2.8. Morbo di Raynaud

2.2.9. Ipertensione arteriosa (HTA)

2.2.10. Ipotensione arteriosa

2.2.11. Aritmie cardiache – tachicardia

2.2.12. Cardiopatia ischemica

2.2.13. Anemia

L’Apparato digerente

1. Favorire una buona funzionalità dell’Apparato digerente

2. Le piante officinali dell’Apparato digerente – stomaco

2.1. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi in ambito digestivo – stomaco

2.2. Esempi di applicazione – stomaco

2.2.1. Dispepsia funzionale

2.2.2. Reflusso gastro-esofageo

2.2.3. Gastrite (Helicobacter pylori)

2.2.4. Ulcera peptica

3. Le piante officinali dell’Apparato digerente – fegato e vescica biliare

3.1. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi in ambito digestivo – fegato e vescica biliare

3.2. Esempi di applicazione – fegato e vescica biliare

3.2.1. Piccola insufficienza epatica

3.2.2. Steatosi epatica

3.2.3. Ipercolesterolemia

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424 425 428 428 429 433 433 433 434 434 434 435 435 436 436 436 437 437 439 441 442 443 443 445 445 446 446 447 447 447 449 449 450 450

3.2.4. Litiasi biliare

3.2.5. Epatiti

3.2.6. Cirrosi

4. Le piante officinali dell’Apparato digerente – pancreas esocrino

4.1. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi in ambito digestivo – pancreas esocrino

4.2. Esempi di applicazione – pancreas esocrino

4.2.1 Pancreatite

5. Le piante officinali dell’Apparato digerente – intestino

5.1. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi in ambito digestivo – intestino

5.2. Esempi di applicazione – intestino

5.2.1. Enterite ed enterocolite

5.2.2. Sindromi da malassorbimento

5.2.3. Infiammazioni croniche dell’intestino

5.2.4. Diverticolosi del colon

5.2.5. Colon irritabile o IBS (Irritable Bowel Syndrome)

5.2.6. Stipsi

L’Apparato osteoarticolare

1. Favorire una buona funzionalità dell’Apparato osteoarticolare

2. Le piante officinali dell’Apparato osteoarticolare

2.1. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi in ambito osteoarticolare

2.2. Esempi di applicazione

2.2.1. Forme artritiche

2.2.2. Artrosi

2.2.3. Fibromialgia

2.2.4. Osteoporosi

2.2.5. Tendinopatie

2.2.6. Pronto soccorso

L’Apparato respiratorio

1. Favorire una buona funzionalità dell’Apparato respiratorio

2. Le piante officinali dell’Apparato respiratorio

2.1. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi in ambito respiratorio

2.2. Esempi di applicazione

2.2.1. Disturbi di tipo infettivo (alte vie respiratorie)

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450 451 451 451 451 452 452 453 453 456 456 456 456 457 458 458 459 461 461 462 466 466 468 468 469 469 471 473 473 474 475 478 478

2.2.2. Disturbi di tipo infettivo (basse vie respiratorie)

2.2.3. Disturbi di tipo allergico

L’Apparato tegumentario

1. Favorire una buona funzionalità dell’Apparato tegumentario

2. Le piante officinali dell’Apparato tegumentario

2.1. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi in ambito tegumentario

2.2. Esempi di applicazione

2.2.1. Infezioni batteriche della cute

2.2.2. Acne

2.2.3. Psoriasi

2.2.4. Couperose

2.2.5. Acne rosacea

2.2.6. Dermatiti

2.2.7. Micosi

2.2.8. Virosi cutanee

2.2.9. Alopecia

2.2.10. Vitiligine

2.2.11. Punture di insetto e pruriti

2.2.12. Pelle secca e devitalizzata, scarsa produzione di sebo, difficoltà di cicatrizzazione

L’Apparato urinario

1. Favorire una buona funzionalità dell’Apparato urinario

2. Le piante officinali dell’Apparato urinario

2.1. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi in ambito urinario

2.2. Esempi di applicazione

2.2.1. Cistite

2.2.2. Pielonefrite

2.2.3. Calcolosi urinaria

2.2.4. Insufficienza renale, glomerulopatie, sindrome nefrosica e disturbi tubulo-interstiziali

Appendice 1

Dalla nascita alla pubertà, fitocomplementi per crescere bene

1. I fitocomplementi più adatti in pediatria

2. Le piante officinali per bambini e adolescenti

2.1. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi per bambini e adolescenti

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481 482 485 486 487 487 492 492 492 493 494 494 495 496 496 497 498 498 498 501 502 503 504 508 508 510 510 511 513 513 514 514

2.2. Esempi di applicazione

2.2.1. Dermatiti

2.2.2. Disturbi intestinali

2.2.3. Dentizione

2.2.4. Dolori di crescita

2.2.5. Sostegno immunitario

2.2.6. Disturbi del sonno

2.2.7. Enuresi

2.2.8. Cefalea

2.2.9. Pubertà

Appendice 2

Senescenza, l’aiuto dei fitocomplementi per una buona vecchiaia

1. Favorire una buona funzionalità di organi, apparati e sistemi durante la vecchiaia

2. Le piante officinali della geriatria

2.1. Esempi di applicazione

2.1.1. Drenaggio e depurazione

2.12.2. Preservare o ristabilire l’equilibrio della flora batterica (vie urinarie, stomaco, intestino, pelle, vie respiratorie)

2.1.3. Preservare o ristabilire il ritmo delle funzioni

16 MANUALE DI FITOCOMPLEMENTI
dei termini botanici Bibliografia 518 518 519 519 520 520 522 523 523 523 525 525 526 527 527 527 528 529 535
Glossario

Più passa il tempo, più mi rendo conto che il mondo delle piante officinali va studiato, frequentato a lungo e sperimentato in prima persona, per poter iniziare un dialogo e una relazione dalla quale imparare più di qualcosa su come rimanere in salute e prenderci cura l’uno dell’altro.

Dovremmo considerare le piante come nostre alleate: è grazie a loro che l’intero pianeta si è dotato di un’atmosfera; che il procedere della Vita ha generato gli animali, i quali, non essendo autotrofi a differenza delle piante, hanno trovato in queste il loro sostentamento. Le piante abitano la Terra da milioni di anni, molto prima che il minimo abbozzo di essere umano fosse biologicamente possibile.

Capiamo allora facilmente perché le piante sono nostre alleate: perché sono alleate della Vita stessa. Comprendiamo anche perché i principi attivi contenuti nei loro tessuti vengono riconosciuti dalle nostre cellule che rispondono in virtù di un comune vocabolario biochimico: le molecole del mondo vegetale non ci sono mai state estranee, anche se apparteniamo a regni diversi.

La grande capacità dell’essere umano di guardare, immaginare, sperimentare e, credo, la sua profonda spinta alla sopravvivenza nonostante tutto, hanno fatto sì che la Natura diventasse il luogo ove trovare ciò di cui vi era bisogno, comprese le cure quando necessario. L’uomo ha saputo imparare dall’acqua e ideare l’idroterapia, dal sole e farne l’elioterapia, dalla terra e utilizzare l’argilla, e infine, dai vegetali e ottenere al contempo cibo e medicina.

L’uomo ha trovato nel mondo vegetale anche una mappa per interpretare il suo universo e riempirlo di simboli e significati. L’albero è, ad esempio, l’asse su cui tutto il Cosmo si tiene: il tronco rappresenta l’asse centrale che unisce l’alto e il basso, il cielo e il mondo sotterraneo, mentre le fronde rappresentano il divenire dei viventi, e il continuo mutare e trasformarsi della realtà.

In questo libro parleremo delle piante officinali, e degli integratori alimentari da esse ottenuti (i fitocomplementi), alle quali si affida la Naturopatia per favorire l’equilibrio della persona e conservarne la salute.

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Introduzione

Nella Prima parte vi si trovano alcune informazioni di base, essenziali per una corretta comprensione e un buon impiego di questi preziosi rimedi nella pratica naturopatica.

Nella Seconda parte ogni pianta viene descritta in una scheda; sono indicate le sue attività e suggerimenti di utilizzo. Si è scelta una forma schematica per offrire un manuale d’uso pratico. Tuttavia, invito ad approfondire ogni pianta officinale che va considerata un vero e proprio individuo vegetale portatore di una profonda complessità.

La Terza parte, infine, è dedicata agli schemi di applicazione suddivisi nei diversi sistemi e apparati. Per primi vengono trattati i tre grandi sistemi di relazione: quello immunitario, quello endocrino e quello nervoso, e a seguire tutti gli apparati in ordine alfabetico. In chiusura è disponibile un breve glossario dei termini botanici.

Ringraziamenti: ringrazio le Edizioni Enea per il lavoro che questo voluminoso libro ha richiesto; tutti i miei maestri e maestre, quelli passati e quelli futuri, che mi hanno introdotto alla Naturopatia e all’utilizzo dei rimedi vegetali. Ringrazio la dottoressa Catia Trevisani per la supervisione alla Terza Parte di questo manuale, quando nel testo si affrontano squilibri più gravi e patologie. Ringrazio Margherita Faccio una delle mie più care amiche e colleghe che con il suo esempio mi aiuta a lavorare con rigore e profondità. Infine, ringrazio i miei clienti, gli studenti dei corsi e tutti coloro che negli anni mi hanno ascoltata in lezioni e conferenze: dalle vostre domande e dal vostro desiderio di fare della Naturopatia uno stile di vita nasce la mia ricerca. Grazie a voi, rimango un’eterna allieva della Natura.

18 MANUALE DI FITOCOMPLEMENTI

Parte prima

Le piante officinali: principi attivi, estrazioni e modalità d’uso

I principi attivi

I principi attivi contenuti nelle piante officinali sono quelle molecole che, se inalate, ingerite o applicate localmente, determinano delle reazioni e delle modificazioni, per lo più di tipo funzionale, a livello di cellule, tessuti e organi.

Sono definite piante officinali quelle piante che contengono nei loro tessuti vegetali quantità significative di queste molecole attive.

Non sappiamo ancora tutto sul perché i vegetali producano i principi attivi. Certo, sono molecole fondamentali per la sopravvivenza del vegetale stesso. Alcune di queste molecole hanno infatti lo scopo di allontanare parassiti ed erbivori, altre hanno una funzione vessillifera, ovvero servono per attrarre animali che possano assicurare la propagazione, altre ancora servono per comunicare con le specie vicine, per esempio avvisandole della presenza di predatori cosicché a loro volta queste possano sintetizzare sostanze irritanti o tossiche che le difendano.

Nelle piante officinali distinguiamo un metabolismo basale o primario e un metabolismo secondario. Dal primo si ottengono proteine, acidi nucleici, lipidi e carboidrati. Il secondo è invece il risultato della sintesi, a partire dalle macromolecole del metabolismo basale, di altri elementi attivi, in genere con peso molecolare inferiore, che sono per questo definiti micromolecole. Sono tali sostanze, che chiamiamo anche principi attivi, a costituire, insieme ai metaboliti primari, il fitocomplesso.

La scoperta e lo studio dei principi attivi risale al 1800, quando iniziarono ad essere disponibili tecnologie capaci di svelare quali molecole fossero contenute nei vari tessuti vegetali e comprendere così su quali basi chimiche si fondassero gli effetti delle piante officinali. Precedentemente ci si era potuti basare su osservazione, deduzione ed evidenze che emergevano dalla pratica d’uso. La scoperta dei principi attivi e la loro catalogazione per struttura chimica o funzione hanno spesso

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confermato le acquisizioni più antiche ma le hanno anche arricchite apportando maggior precisione sui bersagli, sugli effetti, sulle vie di eliminazione. La saggezza tradizionale e i saperi successivi insieme offrono quindi una visione più ampia, utile per cercare di comprendere tutta la ricchezza offerta dalle piante officinali.

In ogni individuo vegetale, proprio come per gli esseri umani, identifichiamo un genotipo e un fenotipo. Il genotipo è il portatore delle informazioni genetiche di base, mentre il fenotipo è il risultato dell’adattamento alle condizioni ambientali, sotto la spinta delle quali dal DNA genotipico vengono sintetizzate delle sostanze che in seguito determineranno la sintesi di specifici principi attivi e la loro concentrazione.

Il fenotipo ha quindi caratteristiche soggettive e rappresenta la risposta all’ambiente. Alcuni suoi caratteri col tempo possono diventare acquisiti, e questo può accadere in vari modi: per selezione naturale, perché l’uomo è intervenuto selezionando a sua volta oppure perché è intervenuto in modo più invasivo, come nel caso degli OGM.

Questo ci dice che, nonostante il mondo vegetale ci paia un mondo meno in divenire rispetto a quello animale, anche le piante modificano la loro espressione genica come risposta alla relazione che stabiliscono con l’ambiente e alcune di queste modificazioni, con il tempo, possono venire integrate stabilmente. Anche il mondo vegetale quindi, proprio come quello animale, continua la sua evoluzione.

I principi attivi sono dunque espressione di questo adattamento avvenuto nei millenni e che, come abbiamo visto, continua il suo percorso.

Di seguito vediamo alcuni principi attivi tra i più importanti quando si parla di utilizzare i derivati delle piante officinali in Naturopatia.

Gli alcaloidi sono principi attivi azotati che hanno una reattività di tipo basico quando si aggiunge un acido organico, per esempio del succo di limone. Formano così un sale e nel caso in cui l’alcaloide non fosse stato solubile in acqua lo diventa. È il motivo per cui negli infusi di Escolzia e Passiflora si suggerisce di aggiungere del succo di limone, in modo da portare nella soluzione acquosa gli alcaloidi presenti in queste piante officinali.

Per la pianta gli alcaloidi rappresentano una difesa contro i predatori che vengono “avvertiti” dal sapore amaro di queste sostanze della presenza di qualcosa che può essere tossico e pericoloso.

Nell’organismo umano a dosi molto basse questi principi attivi hanno un effetto aperitivo e digestivo, dato proprio dal sapore amaro, mentre a dosi più alte intervengono a livello del Sistema nervoso centrale con un effetto sedativo (per esempio gli alcaloidi benzilisochinolinici delle Papaveraceae e gli alcaloidi indolici della Passiflora), oppure possono essere degli ipotensivizzanti, dei car-

22 MANUALE DI FITOCOMPLEMENTI

diotonici, degli antimalarici (come nel caso della China) o, infine, degli immunostimolanti (come accade con gli alcaloidi contenuti nell’Uncaria).

Alcuni di questi principi attivi sono tossici, come per esempio quelli della Belladonna e dello Stramonio (alcaloidi tropanici).

I fenoli sono composti aromatici. Ne fanno parte: composti fenolici semplici, fenilpropanoidi, cumarine, lignani, antrachinoni (antranoidi), polifenoli (flavonoidi, antociani) e isoflavoni.

• I composti fenolici semplici sono:

- la salicina (nel Salice), con proprietà antinfiammatorie e antipiretiche, blandamente analgesiche e antireumatiche;

- il salicilato di metile (nella Betulla), con azione antinfiammatoria, antipiretica e analgesica;

- gli idrochinoni (nell’Uva ursina), antisettici delle vie urinarie;

- i naftochinoni (nella Tabebuia), astringenti, antinfiammatori e antisettici;

i floroglucinoli (nel Luppolo), sedativi e ipnotici.

• I fenilpropanoidi si trovano in piante come il Verbasco (verbascoside) e l’Echinacea (echinacoside) e svolgono un’azione immunitaria e antisettica.

• Le cumarine sono una classe molto ampia in cui distinguiamo:

- le idrossicumarine, dalle proprietà antibiotiche, per esempio l’umbelliferone (nella Camomilla);

- le furanocumarine, con azione fotosensibilizzante. Queste molecole stimolano infatti la pigmentazione cutanea e si mette in guardia contro la loro fototossicità, suggerendo di evitare le esposizioni prolungate ai raggi solari quanto si utilizzano piante officinali che le contengono (come l’Angelica e il Levistico);

- le piranocumarine, antispasmodiche a livello uterino, delle vie biliari, di quelle respiratorie e dei vasi coronarici (come il Meliloto).

I lignani derivano dalla condensazione di due unità fenilpropanoidiche. Li si trova soprattutto nei tessuti legnosi e hanno proprietà antimicrobiche, e, in alcuni casi, anche adattogene perché agiscono in ambito endocrino e surrenalico. Hanno altresì un’azione di protezione cardiovascolare. Le piante che contengono questi principi attivi sono molte, per esempio il Carciofo, il Tarassaco, l’Ortica e la Bardana.

I polifenoli comprendono:

- i flavonoidi, una classe molto vasta, con numerose attività probabilmente dovute alla loro interazione con molti complessi enzimatici. Hanno proprietà

23 LE PIANTE oFFICINALI: PRINCIPI ATTIvI, ESTRAzIoNI E MoDALITà D’uSo
-

antiallergiche, antinfiammatorie, radical scavenger, antiossidanti, anti-epatotossiche (drenanti), antiaggreganti piastriniche e antivirali;

- gli antociani (o antocianosidi) che hanno una funzione vessillifera per la pianta, per la quale fanno anche da filtro contro le radiazioni nocive del sole, sono i pigmenti che colorano fiori, foglie e altre parti vegetali. Nell’uomo svolgono un’attività antiossidante, protettiva vascolare, antispasmodica, antiedemigena, diuretica e di aumento dell’energia contrattile del miocardio. Li troviamo ad esempio nei Mirtilli e nel Biancospino;

- i tannini, macromolecole polifenoliche, che reagiscono con le proteine con effetto tannizzante e hanno, per questo motivo, proprietà astringenti e cicatrizzanti. Li troviamo per esempio nell’Amamelide (amameliltannini);

- i fenoli policiclici, tra i quali i depsidi, tipici dei licheni, con proprietà antibiotiche;

- gli antranoidi da cui derivano gli antrachinoni come sennosidi e antracenosidi con un’azione lassativa;

- gli isoflavoni con azione antiossidante e ormono-simile.

I glicosidi sono il risultato dell’unione di una molecola non zuccherina (aglicone) con una saccaridica (glicone). Vengono distinti sulla base della natura chimica dell’aglicone oppure dal tipo di legame che sussiste tra le due unità. L’azione di queste molecole dipende solitamente dalla natura della parte non zuccherina, mentre quella saccaridica interviene modificando l’intensità dell’azione biologica (attenuandola o incrementandola), la solubilità e la tossicità dell’intera molecola.

Fanno parte dei glicosidi:

- i glicosidi idrochinonici, dove lo zucchero si lega ad un idrochinone (per esempio l’arbutina). Hanno un’azione antisettica del tratto urogenitale e li troviamo nelle Ericaceae;

- i glicosidi flavonidi, dove lo zucchero si lega a un flavonoide (per esempio lo spireoside). Hanno un’azione antiedemigena, diuretica e antispasmodica (un esempio è la Regina dei prati);

- i glicosidi antocianici o antocianosidi, dove lo zucchero si lega ad un antociano. Hanno azione antiedemigena, proteggono il microcircolo e contribuiscono alla rigenerazione della porpora retinica (Mirtillo nero);

- i glicosidi antranoidici e antrachinonici, dove lo zucchero si lega ad antranoidi o antrachinoni (ne è un esempio l’emodina). Li troviamo in tutte le piante ad azione lassativa irritante;

- i glicosidi cumarinici, dove lo zucchero si lega a una cumarina come avviene nell’esculoside e nel melilotoside. Hanno azione antiedemigena, anti-vitamina K (quindi anticoagulante), spasmolitica e vasodilatatrice (un esempio è il già citato Meliloto);

24 MANUALE DI FITOCOMPLEMENTI

Parte seconda

Schede monografiche

ABETE BIANCO

Abies alba Mill. (Abies pectinata Lam. e DC.)

Famiglia: Pinaceae

Ordine: Pinales (Coniferales)

Descrizione botanica

Albero sempreverde poco adattabile, delicato e lento nella fase vegetativa iniziale, sebbene possieda un grande potere di rigenerazione. È longevo e può raggiungere i 40-50 metri d’altezza.

I rami hanno un andamento caratteristico: si rivolgono verso terra, come piegati dal peso, opponendosi al movimento slanciato del tronco.

Le foglie sono aghiformi, simili ai denti di un pettine (da qui il nome della specie) e le pigne, erette, si sgretolano a maturazione, liberando semi triangolari.

Parti utilizzate

Gemme.

Costituenti di maggiore interesse

Metaboliti primari delle cellule meristematiche.

Attività e indicazioni

Rimedio che la gemmoterapia classica riserva all’ambito pediatrico, specialmente per quelle tipologie di bambini e adolescenti ipostenici, che presentano lentezza nell’accrescimento sul piano osteo-articolare, immunitario e neuro-endocrino.

Abete stimola la crescita intervenendo positivamente sul metabolismo fosfo-calcico e rendendo più efficace la fissazione del calcio a livello osseo. Questo porta a ricadute positive anche a livello nervoso, con diminuzione di nervosismo e irritabilità. Il miglioramento dell’accrescimento è conseguente anche allo stimolo endocrino, poiché Abete migliora il rilascio dell’ormone della crescita (GH). Questo ormone è altresì coinvolto nel sostegno dell’attività del timo con un ulteriore aiuto da parte di questo gemmoderivato all’efficienza del Sistema immunitario. Abete si dimostra inoltre efficace come antinfiammatorio delle ghiandole linfatiche ed ha un’azione antianemica.

Si tratta di un rimedio specifico per favorire la crescita armonica del bambino e dell’adolescente ipostenico che può presentare:

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• problemi a carico dell’apparato osteoarticolare: demineralizzazione, scoliosi, cifosi, rachitismo, ritardo nel consolidamento di fratture ossee, ritardo della dentizione, carie, dolori di crescita;

• sensibilità immunitaria che si palesa soprattutto a carico dell’apparato respiratorio con infezioni delle alte e delle basse vie respiratorie, come raffreddori e influenze frequenti, e che richiede un sostegno al cambio di stagione;

• ipostenia, ipersensibilità, inappetenza, tendenze anemiche, anemia.

Oltre alle indicazioni tradizionali che vedono questo Macerato Glicerinato indicato per il sostegno del bambino ipostenico, le applicazioni cliniche successive hanno dimostrato che Abete è un efficace rimedio anche nel soggetto ipostenico adulto, dove alle tendenze diatesiche giovanili si sovrappongono note distoniche e i disturbi possono diventare più cronici e severi, come:

• spasmofilia a causa dell’inefficace metabolismo fosfo-calcico spesso in relazione a un’inefficienza paratiroidea;

• osteopenia e osteoporosi;

• paradontosi;

• disturbi circolatori (flebiti) e intestinali (colon irritabile, colite ulcerosa);

• alterazione del tono e dell’umore con ansia oppure malinconia, tendenze depressive, riduzione della memoria e della concentrazione.

Estrazioni e quantità consigliate Macerato Glicerinato: 50 gocce per 2 v/dì.

Tossicità e controindicazioni Nessuna.

40 MANUALE DI FITOCOMPLEMENTI

Acer campestre L.

Famiglia: Aceraceae

Ordine: Sapindales

Descrizione botanica

Albero dalla chioma fitta e tondeggiante, che non supera i 12 metri d’altezza. La sua corteccia tende al grigio con sfumature bruno-rossastre man mano che l’albero invecchia. Le gemme, piuttosto piccole, tendono anch’esse al rosso così come le foglie in autunno. I fiori sono riuniti in corimbi e i frutti sono disamare alate anch’esse con striature rossastre.

Parti utilizzate

Gemme.

Costituenti di maggiore interesse

Metaboliti primari delle cellule meristematiche.

Attività e indicazioni

Rimedio attivo a livello dell’apparato digerente dove concorre a migliorare l’attività epatica e biliare, con azione antinfiammatoria, anti-litiasica e anti-dislipidemica.

Sostiene la funzionalità del pancreas, ne disinfiamma il tessuto e controlla la glicemia oltre a supportare la produzione degli enzimi pancreatici.

La coordinazione a livello epato-biliare e pancreatico produce un effetto benefico che interessa l’intestino di cui Acero migliora l’ambiente (con effetto eubiotico) portando inoltre una più efficace coordinazione delle funzioni nervose, endocrine e immunitarie che in questa sede si incontrano. Da qui un effetto positivo sull’asse intestino-cervello che da alcuni soggetti viene percepito anche con un miglioramento dell’umore.

Acero è quindi un rimedio indicato per supportare positivamente la funzionalità dell’apparato digerente, utile in caso di:

• dismetabolie: ipercolesterolemia, iperglicemia, resistenza insulinica;

• discinesie biliari, sabbia e calcoli biliari;

• infiammazioni pancreatiche.

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ACERO

Oltre a queste indicazioni principali, Acero può essere utile:

• negli stati di ansia, agitazione, stress in soggetti dismetabolici e intossicati; • nevralgie, Herpes zoster, prurito dovuto ad ittero.

Estrazioni e quantità consigliate Macerato Glicerinato: 50 gocce per 2 v/dì.

Tossicità e controindicazioni Nessuna.

42 MANUALE DI FITOCOMPLEMENTI

ACHILLEA

Achillea millefolium L.

Famiglia: Asteraceae

Ordine: Asterales

Descrizione botanica

Pianta erbacea perenne alta fino a 1 metro, con un rizoma strisciante. Le foglie hanno un tipico contorno lanceolato, con lacinie dentate. I fiori, tubulari e ligulati, sono raccolti in corimbi e possono essere bianchi o rosa (a volte azzurri) a seconda della composizione del suolo.

Parti utilizzate

Sommità fiorite.

Costituenti di maggiore interesse olio essenziale (camazulene, borneolo), lattoni sesquiterpenici, flavonoidi (vitexina, apigenina), polienine, alcaloidi (betonicina), polisaccaridi, acidi organici, cumarine, tannini.

Attività e indicazioni utilizzata fin dall’antichità, conosciuta dalla medicina greco-romana e impiegata per tutto il Medioevo, Achillea era il rimedio a cui affidarsi per arrestare le emorragie. Apprezzata anche in liquoreria per le sue proprietà digestive, era ritenuta efficace come lenitiva delle pelli delicate, tanto che la si ritrova ancora oggi in oleolito e prodotti cosmetici.

Le sue proprietà antiflogistiche, oltre a contenere il focus infiammatorio, riducono lo spasmo e stimolano i meccanismi riparativi in particolare a livello di mucose, endoteli e cute. Achillea è dunque un valido aiuto a livello gastroenterico dove protegge e ripara per l’appunto la mucosa, oltre a supportare la digestione; a livello vasale, dove protegge l’endotelio ed esercita un’azione flebotonica; e, infine, a livello uterino dove risulta essere un’anti-dismenorroica e un’antiemorragica.

Può essere utilizzata in caso di:

• infiammazioni gastriche e intestinali con crampi e nausea, lentezza digestiva (ma anche gastrite iperstenica), tendenze ulcerative, ulcera peptica, sonnolenza postprandiale, indigestione, gonfiori e fermentazioni;

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• sindrome premestruale, dismenorrea, metrorragie, menopausa;

• disturbi circolatori, varici ed emorroidi.

La Tintura Madre, opportunamente diluita, oppure l’oleolito possono essere utilizzati esternamente in caso di:

• emorroidi sanguinanti, ragadi anali;

• pelle arrossata e irritata;

• couperose, capillari fragili.

Estrazioni e quantità consigliate

Infuso: 6-12 g di droga/dì. Lasciare in infusione coperto per 10 minuti.

Tintura Madre: 30-40 gocce per 2-3 v/dì.

Uso esterno: diluire al 10% in acqua sterile per impacchi. Oleolito.

Tossicità e controindicazioni

Non tossica alle quantità consigliate, non presenta effetti collaterali. In letteratura vengono riportati rari casi di orticaria e possibili fenomeni allergici in caso di ipersensibilità individuale ai sesquiterpeni lattonici contenuti nelle Asteraceae.

44 MANUALE DI FITOCOMPLEMENTI

Parte terza

Utilizzo dei fitocomplementi nella pratica naturopatica. Esempi di applicazioni

In questa terza parte ci occupiamo di contestualizzare l’utilizzo dei fitocomplementi a sostegno di apparati e sistemi, secondo il metodo naturopatico che si focalizza sul supporto della salute.

Nei capitoli che seguono, per ogni apparato e sistema, verranno indicati gli scopi principali da raggiungere quando si intende utilizzare i fitocomplementi in un’ottica naturopatica. Verranno quindi proposti alcuni schemi di intervento che prevedono l’associazione di diversi rimedi. È bene ricordare, ancora una volta, che essendo la Naturopatia un tipo di conoscenza che segue le esigenze di ogni individuo, tali schemi di intervento non pretendono di rispondere alle poliedriche necessità dell’umano e presentano quindi margini di adattamento e perfezionamento.

Il terreno umano e la salutogenesi

Le caratteristiche uniche e irripetibili di ogni individuo costituiscono quello che viene definito “terreno”. Potremmo dire che il terreno è il risultato dell’interazione plastica e continua tra fattori genetici e ambientali a generare quello che viene chiamato “fenotipo”, ovvero l’espressione di una realtà mente-corpo che si struttura incessantemente e si trova, per tutta la durata della sua esistenza, in un ritmico scambio sé-ambiente. In questa danza si individuano quindi il soggetto, con le sue dinamiche interne, l’ambiente, con la sua complessità, e la relazione tra i due. È in questo scambio, in questo dialogo continuo e in questa ritmicità, e nel mantenimento della stessa, che secondo la Naturopatia si può coltivare la salute.

Se in un modello patogenetico la salute è pensata come assenza di sintomi che esprimono la presenza della malattia, e l’attenzione è posta sulle cause delle malattie (come si generano le patologie), vi è un altro modello, quello salutogenetico che, al contrario, si interroga su quali siano le cause della salute, ovvero come si crei la salute e come la si possa implementare. Il termine “salutogenesi” è stato coniato alla fine nel Novecento da uno studioso israeliano, Aaron Antonovski

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(1923-1994), il quale fu incaricato di valutare le fonti della salute fisica, psichica e spirituale, e come poterle riprodurre. Da un modello “riduzionistico” e basato su una logica “causa-effetto” il pensiero si sposta, seguendo questo nuovo paradigma, su un piano più sistemico e complesso. È secondo questa complessità che cercheremo di suggerire come utilizzare i fitocomplementi, considerandoli come parte di quelle buone pratiche che preservano e rafforzano il patrimonio di salute di ognuno.

376 MANUALE DI FITOCOMPLEMENTI

Il Sistema immunitario

Nel suo insieme il Sistema immunitario rappresenta una complessa rete integrata costituita da componenti essenziali che contribuiscono all’immunità:

• organi: midollo osseo, timo, milza, linfonodi e mucose (M.A.L.T.);

• cellule: granulociti, mastociti, monociti, linfociti (T e B), cellule dendritiche;

• mediatori chimici: citochine.

L’attività del Sistema immunitario viene esercitata attraverso una triplice linea difensiva:

• barriere meccaniche e chimiche: cute e mucose, secrezioni (sudore, sebo, muco, pH acido dello stomaco, enzimi come il lisozima), flora batterica, febbre (rappresenta il segnale ipotalamico alle cellule immunitarie affinché potenzino la loro azione);

• risposta immunitaria innata (o aspecifica): attiva il processo infiammatorio sfruttando meccanismi presenti fin dalla nascita, risponde ad ogni elemento sconosciuto, si deve attivare rapidamente, è sempre operativa, non si rafforza in seguito a contatti ripetuti con lo stesso patogeno e non produce memoria. viene distinta in difesa cellulare aspecifica (sistema dei fagociti mononucleati, linfociti Natural killer e cellule dendritiche) e in difesa umorale aspecifica (il sistema del complemento e le citochine);

• risposta immunitaria acquisita (o specifica): si crea come conseguenza dell’esposizione agli agenti infettivi o a molecole ritenute estranee, è in grado di riconoscere specifici agenti nocivi e risponde in modo selettivo, viene potenziata da contatti ripetuti con gli agenti ritenuti pericolosi, conserva una memoria così da poter agire in modo più rapido ed efficiente in seguito a esposizioni successive, riconosce e non attacca le strutture dell’organismo cui appartiene. viene distinta in difesa cellulare specifica (linfociti T e B) e difesa umorale specifica (gli anticorpi o immunoglobuline).

L’infiammazione rappresenta un importante meccanismo di difesa che l’organismo possiede contro le infezioni e le trasformazioni tumorali delle cellule. Una buona capacità di “infiammarsi” e quindi allontanare tossine, batteri, virus e cel-

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lule mutate dai tessuti è il segno che l’organismo possiede una buona vitalità. Lo stesso Pol Henry considerava l’infiammazione alla base del processo vitale, e individuava nella riduzione di questa capacità reattiva un progressivo venire meno della vitalità e delle capacità riparative dell’organismo. Lo stimolo infiammatorio può essere di diversa natura: batteri, tossine, scarti metabolici, eventi stressanti, ma la risposta dell’organismo è sempre la stessa. Tuttavia, è opportuno che vi siano dei sistemi di controllo per far sì che l’infiammazione non leda irreversibilmente tessuti e organi. Accanto alla capacità di infiammarsi, il nostro organismo deve quindi essere in grado di coordinare quei meccanismi capaci di controllare il processo infiammatorio e spegnerlo quando lo scopo è stato raggiunto.

Possiamo quindi dire che l’infiammazione fa parte della risposta adattativa del nostro organismo a un insulto provocato da fattori esterni oppure interni. I meccanismi attivati tendono a neutralizzare ed eliminare lo stimolo dannoso, i residui delle cellule danneggiate e a rispristinare la corretta funzionalità e struttura dei tessuti.

In sincronia con gli altri sistemi di regolazione, quello nervoso e quello endocrino, il processo infiammatorio condivide mediatori e cellule (per esempio i linfociti).

L’infiammazione può essere un processo acuto, ma può anche iniziare a ripetersi con una certa frequenza (infiammazione recidivante) e tendere alla cronicità.

Il processo acuto può risolversi completamente (restitutio ad integrum), ma anche non risolversi e progredire verso l’infiammazione cronica. Questo può avvenire per vari motivi: l’agente infiammatorio persiste, vi sono interferenze con i normali processi di guarigione, si verifica una risposta immune di ipersensibilità, vi è un’esposizione prolungata ad agenti endogeni o esogeni potenzialmente tossici, si ha un agente irritante cronico che determina un’infiammazione di basso grado (come, per esempio, una dismetabolia) oppure si verifica una risposta di tipo autoimmune a un proprio antigene.

1. Favorire una buona funzionalità del Sistema immunitario

Lo scopo dell’intervento con i fitocomplementi in ambito immunitario dovrebbe tendere a:

• supportare una buona immunosorveglianza e l’efficienza della risposta immunitaria (ipoimmunità, allergia, autoimmunità);

• modulare l’infiammazione e contenerne il focus;

• drenare e favorire il ripristino dell’economia tissutale;

• contrastare un peggioramento del processo infiammatorio evitando la sclerosi tissutale;

• regolare la risposta allo stress, contrastare il sovraccarico allostatico, supportare l’equilibrio psico-neuro-endocrino-immunitario.

378 MANUALE DI FITOCOMPLEMENTI

2. Le piante officinali del Sistema immunitario

Macerati Glicerinati: Abete, Betulla pubescens gemme, Betulla verrucosa gemme, Kiwi, Mirtillo rosso, Nocciolo, Noce, Olivello spinoso, Ontano bianco, Ontano nero, Prugnolo, Ribes nero, Rosa canina, Rosmarino, Rovo, Sequoia, Vite vinifera.

Tinture Madri/ Estratti Secchi/ Estratti Fluidi: Aloe ES/succo, Andrographis ES, Astragalo ES, Crespino TM, Echinacea ES/EF/TM, Eleuterococco EF/ES, Elicriso TM, Noni ES/succo, Papaya ES, Piantaggine TM, Reishi ES, Regina dei prati TM, Sambuco TM, Spirulina ES, Tabebuia ES, Tè verde ES, Uncaria ES. Altro: Propoli Tintura.

3. Contestualizzazione dei diversi fitocomplementi in ambito immunitario

Abete MG: utilizzato in pediatria per soggetti gracili e ricettivi alle patologie infettive, mentre in età adulta è il rimedio di sostegno per soggetti ipostenici e anergici che soffrono di disturbi osteoarticolari (osteopenia e osteoporosi), ipoimmunità e rallentamento del ricambio, e quindi più facilmente esposti a fenomeni infiammatori articolari, vascolari e respiratori.

Aloe ES/succo: inibisce e modula gli stati infiammatori, incrementa la risposta dei linfociti nei confronti degli antigeni.

Andrographis ES: rimedio antinfiammatorio, antipiretico, antibatterico e antivirale ad ampio spettro, immunostimolante. Adatto per prevenire le infezioni, utile nel trattamento di influenze stagionali e raffreddori, indicato per le enteriti (anche da viaggio).

Astragalo ES: adattogeno, attivo nel migliorare l’immunosorveglianza, favorisce il recupero dell’energia vitale e sostiene l’organismo quando condizioni di stress cronico ne compromettono in modo importante l’efficienza soprattutto immunitaria e nel ricambio.

Betulla pubescens gemme MG: rimedio di terreno del soggetto ipostenico e iposurrenalico, che soffre di fastidi di tipo infiammatorio in particolare a livello respiratorio e osteoarticolare. Questo Macerato Glicerinato viene spesso utilizzato in associazione o alternanza ad Abete MG.

Betulla verrucosa gemme MG: antinfiammatoria e drenante sistemica e aspecifica. utile in particolare nella fase essudativa dell’infiammazione acuta (sia di natura allergica sia infettiva), caratterizzata da ipersecrezione delle mucose, ipertrofia (fino a iperplasia) del tessuto coinvolto e congestione a livello ghiandolare.

Crespino TM: antinfiammatorio, antipiretico, antibatterico ad ampio spettro e antimicotico, immunostimolante. Svolge un’azione tonica a livello surrenalico e agisce come drenante e detossificante.

379 IL SISTEMA IMMUNITARIO

Echinacea ES/EF/TM: rimedio immunostimolante (aumenta la fagocitosi e attiva la difesa linfocitaria) e immunomodulante. È un antinfiammatorio e anti-ialuronidasico (la TM in particolare), circoscrive il focus infiammatorio e accelera il processo di cicatrizzazione e riepitelizzazione di cute e mucose, evitando recidive. È un rimedio antivirale, utile nelle infezioni acute e croniche.

Eleuterococco ES/EF: adattogeno, utile per il sostegno fisico e mentale in situazioni di stress cronico con indebolimento della vitalità e dell’efficienza immunitaria. Aumenta la resistenza agli agenti infettivi, proteggendo in particolare vie respiratorie e pelle. Modula inoltre la risposta immunitaria in caso di quadri con stanchezza, intossicazione, reattività di tipo allergico e in alcuni casi autoimmune (in fase iniziale).

Elicriso TM: antinfiammatorio attivo a livello di molti organi e apparati. Protegge epiteli, mucose e connettivi grazie alle proprietà antiossidanti. È un batteriostatico e un antimicotico. Modula la risposta infiammatoria in caso di allergie, disturbi articolari e autoimmuni. Poiché migliora la funzionalità epato-biliare, è utile per supportare e correggere il terreno in caso di allergie e intolleranze alimentari.

Kiwi MG: rimedio centrale in quanto antinfiammatorio aspecifico nei quadri con dismetabolie e importante impregnazione tossinica dei tessuti, che tendono alla sclerosi e all’autoimmunità, in particolare a livello connettivale e articolare.

Mirtillo rosso MG: antinfiammatorio e antisclerotico sistemico, sostiene l’aspetto immunitario e ormonale dell’intestino, prevenendo e contenendo infiammazioni acute e croniche, pre-sclerotiche o tendenti alla sclerosi, che favoriscono l’indurimento (ialinosi) e la progressiva involuzione in particolare dei tessuti ormono-dipendenti.

Nocciolo MG: rimedio elettivo degli stati flogistici a tendenza sclerosante, contrasta la modificazione strutturale dei tessuti causata da fenomeni infiammatori cronici o cronico-degenerativi, traumi o invecchiamento fisiologico.

Noce MG: rimedio che concorre al ripristino della funzionalità pancreatica con una conseguente correzione dell’acidosi tissutale e il riequilibrio delle flore simbionti. È il rimedio essenziale in tutte le disbiosi, poiché il ripristino dell’equilibrio della flora simbionte migliora la risposta difensiva dell’intero organismo e in questo senso si nota un effetto immunostimolante, antiflogistico e antinfettivo. Attivo in caso di stati infiammatori localizzati o sistemici, in particolare a tendenza cronica, caratterizzati da sovrainfezioni batteriche o micotiche.

Noni ES/succo: stimolante surrenalico, immunostimolante, immunomodulante, antiradicalico. Indicato nelle forme croniche. Migliora le capacità di recupero e ostacola le recidive, contrasta fenomeni allergici e squilibri di natura autoimmune (in particolare a livello intestinale).

380 MANUALE DI FITOCOMPLEMENTI

Olivello spinoso MG: favorisce la risposta adattativa al cambio di stagione, in particolare nei soggetti deboli sul piano immunitario (sensibili soprattutto a livello respiratorio) e lenti su quello metabolico. Contrasta in particolare i fenomeni tipici di quei soggetti che alternano forme infettive con recidive nei mesi freddi a manifestazioni di natura allergica all’arrivo della bella stagione.

Ontano bianco MG: antinfiammatorio, attivo nel contenere l’evoluzione sclerotica causata da uno stato infiammatorio cronico correlato a un’alterata sensibilità al messaggio ormonale. Svolge un ruolo preventivo nelle modificazioni tissutali.

Ontano nero MG: antinfiammatorio aspecifico e sistemico, attivo in tutti i processi infiammatori acuti, di natura infettiva o allergica, con evidente rossore, gonfiore, formazione di essudato e dolore. Decongestiona l’edema, stimola la produzione di corticosteroidi endogeni, attiva la difesa aspecifica.

Papaya ES: citoprotettiva, antiossidante, antiradicalica, anti-age. Contrasta i fenomeni infiammatori cronici e contiene le ripercussioni negative dello stress ossidativo.

Piantaggine TM: antinfiammatoria, antivirale, batteriostatica, antistaminica, eubiotica ed eutrofica, svolge le sue azioni a livello di cute e mucose. È un’antinfiammatoria respiratoria, gastrointestinale (tutela la permeabilità intestinale, migliorando allergie e intolleranze alimentari) e genitourinaria. Lenitiva e antipruriginosa della cute, è utile in caso di reazioni allergiche e punture di insetti. Agisce favorendo il drenaggio tissutale, snellendo anche così il focus infiammatorio.

Propoli Tintura: batteriostatica e battericida, antivirale (rhinovirus), antierpetica (Herpes simplex) e antimicotica (in questo caso utilizzata anche in forma glicolica per applicazioni esterne). È il rimedio da impiegare per le infezioni del cavo orale, delle vie respiratorie, dell’intestino, del genitourinario, della pelle e delle unghie.

Prugnolo MG: immunostimolante, ricostituente in caso di stanchezza e convalescenza.

Regina dei prati TM: antinfiammatoria sistemica, febbrifuga, impiegata nelle influenze e nei raffreddori stagionali, così come nelle infiammazioni osteoarticolari con dolore.

Reishi ES: adattogeno con azione di regolazione immunitaria, è batteriostatico, modula la risposta antinfiammatoria ed è per questo utile anche nelle allergie e nei fenomeni autoimmuni.

Ribes nero MG: antinfiammatorio aspecifico e sistemico, è indicato per il sostegno in caso di flogosi croniche in quadri con deficit surrenalici e stanchezza. Oltre a questo impiego di terreno, è il rimedio di pronto soccorso in tutte le infiammazioni di qualsiasi natura.

Rosa canina MG: antinfiammatoria sistemica e aspecifica, utilizzabile in tutte le infiammazioni e infezioni che recidivano. Svolge un ruolo di supporto immunitario. È interessante la sua associazione ad Abete MG nel bambino ipostenico.

381 IL SISTEMA IMMUNITARIO

Rosmarino MG: la sua azione a livello epatico e intestinale lo rende il rimedio della prevenzione delle allergie di primavera, così come il supporto per affrontare e risolvere infiammazioni e intolleranze alimentari.

Rovo MG: antinfiammatorio aspecifico, utile nelle flogosi di tipo cronico-degenerativo con sclerosi tissutale che possono interessare i vasi, il tessuto renale, quello respiratorio, quello uterino e le articolazioni.

Sambuco TM: antinfiammatorio e antivirale, utile per le forme influenzali, la febbre e le flogosi articolari (forme reumatiche, artrosi).

Sequoia MG: antisclerotico, stimola le energie psico-fisiche. È adatto nella senescenza per rallentare e contenere i processi di invecchiamento caratterizzati da infiammazioni croniche con problematiche che interessano l’osteoarticolare, il tessuto prostatico e il tessuto cerebrale.

Spirulina ES: antiossidante, prebiotica, antinfiammatoria intestinale utile in presenza di intolleranze alimentari, immunomodulante e adatta in caso di ipoimmunità, svolge altresì un’azione antinfiammatoria muscolo-scheletrica.

Tabebuia ES: antisettica, batteriostatica, virustatica, micostatica, antiossidante, immunostimolante come conseguenza del riequilibrio della flora intestinale, viene utilizzata in caso di scarsa efficienza immunitaria, in particolare quando si presentano stati disbiotici. Le infezioni possono interessare l’orofaringe, le basse vie respiratorie, il gastroenterico, l’apparato genitourinario e la pelle.

Tè verde ES: antiossidante utile per contrastare lo stress ossidativo e gli effetti negativi di questo sull’intero organismo, i suoi tessuti e le sue funzioni. In particolare, è utilizzato in caso di sindrome metabolica, stati prediabetici o diabetici. Protegge inoltre il fegato, l’intestino e i vasi. Previene le evoluzioni neoplastiche e i processi neurodegenerativi.

Uncaria ES: immunostimolante, immunomodulante, antisettica, antinfiammatoria e antiossidante. Può essere utilizzata nella prevenzione e nel trattamento delle forme influenzali, anche con febbre, di Herpes simplex e zoster e nelle infiammazioni come quelle articolari (anche di natura autoimmune come l’artrite reumatoide) per contenere il dolore e preservare dalla cronicizzazione.

Vite vinifera MG: antinfiammatoria aspecifica, indicata nelle flogosi di tipo cronico e nei disturbi autoimmuni che possono presentarsi a livello connettivale, articolare e cutaneo.

4. Esempi di applicazione

4.1. Infiammazione acuta

MG sistemici: Ontano nero, Betulla verrucosa/pubescens gemme.

In caso di allergia: Rosa canina MG, Olivello spinoso MG, Ribes nero MG. Fitocomplementi con azione immunostimolante, immunomodulante, antin-

382 MANUALE DI FITOCOMPLEMENTI

fiammatoria: Andrographis ES, Crespino TM, Echinacea TM, Elicriso TM, Piantaggine TM, Propoli Tintura, Regina dei Prati TM, Sambuco TM, Tabebuia ES, Uncaria ES.

Tra gli adattogeni: Astragalo ES, Eleuterococco ES/EF, Reishi ES.

È poi necessario utilizzare antinfiammatori specifici a seconda dell’organo coinvolto (vedi capitoli seguenti) e drenarne il tessuto una volta spentasi l’infiammazione in modo da evitare recidive.

Alcuni esempi: per il respiratorio si potrà utilizzare Carpino MG, per la pelle Platano MG, per il linfatico Castagno MG.

Tutelare infine le flore simbionti dei distretti interessati. Questo sostegno è necessario in modo da coadiuvare il ripristino dell’eubiosi.

Tra i rimedi utili: Agrimonia TM, Aloe succo, Camomilla TM/infuso, Magnolia officinale MG, Mirtillo nero-rosso TM/MG, Noce MG, Rosmarino MG, Spirulina ES, ecc.

4.2. Infiammazione acuta recidivante

MG: Rosa canina (anche allergia), Olivello spinoso (anche allergia), Prugnolo. Specifici per il soggetto ipostenico: Abete MG, Betulla pubescens gemme MG. Fitocomplementi con azione immunostimolante, immunomodulante, antin-

fiammatoria: Andrographis ES, Crespino TM, Echinacea ES/TM, Elicriso TM, Piantaggine TM, Propoli Tintura, Regina dei Prati TM, Sambuco TM, Tabebuia ES, Uncaria ES.

Tra gli adattogeni: Astragalo ES, Eleuterococco ES/EF, Reishi ES.

Come per l’infiammazione acuta, anche in questo caso è necessario utilizzare antinfiammatori specifici per il tessuto e l’organo che vengono colpiti, in modo da invertire il processo verso la cronicizzazione. La stessa attenzione va posta alle flore simbionti, in caso di flogosi infettiva.

4.3. Infiammazione cronica e cronico-degenerativa

MG sistemici: Ribes nero, Mirtillo rosso, Nocciolo, Rovo, Ontano bianco, Kiwi, Vite vinifera.

Andranno inoltre utilizzati antinfiammatori specifici a seconda dell’organo coinvolto e sarà necessario tutelare le flore simbionti dei distretti interessati.

In questo tipo di infiammazione è inoltre importante supportare i meccanismi antiossidanti. Si possono suggerire, per esempio: Noni ES, Papaya ES, Tè verde ES. Questo tipo di infiammazione può attraversare fasi silenti e fasi di riacuzie, per esempio al cambio di stagione oppure se la persona è sottoposta ad un alto livello di stress che sorpassa le sue capacità di adattamento.

In caso di riacuzie è quindi opportuno utilizzare i rimedi indicati per l’infiammazione acuta, i rimedi del drenaggio delle tossine infiammatorie, specifici per ogni tessuto (vedi sopra Carpino MG, Platano MG, ma anche Betulla verrucosa

383 IL SISTEMA IMMUNITARIO

gemme MG e Castano MG), ed eventualmente scegliere un rimedio adattogeno che favorisca il ripristino degli assi PNEI.

La finalità della Naturopatia di fronte a infiammazioni di tipo cronico e cronicodegenerativo è quella di contribuire a supportare l’energia vitale in modo da contenere un ulteriore peggioramento.

4.4. Autoimmunità MG sistemici: Kiwi, Rovo, Ontano bianco, Vite vinifera. Fitocomplementi con azione immunomodulante, antiossidante: Elicriso TM, Noni ES, Papaya ES, Spirulina ES, Uncaria ES.

Tra gli adattogeni: valutare Astragalo ES, Eleuterococco ES/EF, Reishi ES (potrebbe essere utile anche Withania ES).

Si dovranno necessariamente introdurre rimedi specifici di cui parleremo nei seguenti capitoli, in modo da dare un sostegno vascolare e connettivale, senza dimenticare di fornire sempre un supporto all’eubiosi, tanto più importante se il disturbo autoimmune riguarda il gastroenterico.

Qualora si verificassero riacuzie, i rimedi dell’infiammazione acuta e recidivante possono essere di grande aiuto, in particolare quelli che esercitano un’azione sistemica e aspecifica come ontano nero MG, Rosa canina MG, Ribes nero MG, che potranno essere associati ai rimedi della flogosi autoimmune come Rovo MG, Kiwi MG e Vite vinifera MG, per citarne alcuni. Allo stesso modo sono utili i rimedi di drenaggio delle tossine infiammatore di cui abbiamo già parlato.

384 MANUALE DI FITOCOMPLEMENTI

Belaiche P., Manuale pratico di fitoterapia, Red edizioni, Novara, 2003

Dalla Loggia R. (a cura di), Piante officinali per infusi e tisane, Organizzazione Editoriale Medico Farmaceutica, Milano, 1993

De Pasquale R., Grandolini N., Mascolo N., Farmacognosia: Farmaci naturali, loro preparazioni ed impiego terapeutico, Springer, Milano, 2000

Henry P., Gemmoterapia. Terapia con gli estratti vegetali embrionali, Giuseppe Maria

Ricchiuto Editore, Verona, 1989

Lieutaghi P., Il libro degli alberi e degli arbusti, 2 voll., BUR, Milano, 1982

Nicoletti M., Botanica farmaceutica. Storia, attività ed impieghi delle piante medicinali, EdiSES, 2007

Pedretti M., Chimica e farmacologia delle piante medicinali, Studio Edizioni, Milano, 1983

Piterà F., Compendio di Gemmoterapia clinica, De Ferrari, Sesta edizione, Genova, 2007

Piterà F., Nicoletti M., Gemmoterapia, fondamenti scientifici della moderna Meristemoterapia, Nuova Ipsa Editore Palermo 2016

Rossi M., Tinture Madri in fitoterapia, Studio Edizioni, Milano, 1999, seconda ristampa

Tétau M., Gemmoterapia. Nuovi studi clinici. Ipsa Editore, Palermo, 1989

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Bibliografia

Dal 2005 Edizioni Enea collabora insieme a Scuola SIMO con un obiettivo preciso: fornire contenuti di qualità per promuovere la salute di corpo, mente e spirito.

Pubblichiamo libri destinati a naturopati e operatori della salute, ma anche a semplici appassionati e curiosi.

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Deborah Pavanello si laurea in Lingue presso l’Università Statale di Torino e si diploma in naturopatia. Ha conseguito il Master di primo livello presso l’Université Européenne Jean Monnet di Bruxelles.

Iscritta al Registro europeo dei Naturopati, vive a lavora a Milano, dove collabora con la Scuola SIMO (Scuola Italiana di Medicina Olistica) in qualità di docente di fito-oligoterapia. È autrice di libri e articoli sulla naturopatia, l’alimentazione naturale e le vie tradizionali di conoscenza. Ha scritto Piante officinali e naturopatia (Edizioni Enea).

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Il mondo delle piante officinali va studiato, frequentato a lungo e sperimentato in prima persona, per poter iniziare un dialogo e una relazione dalla quale imparare più di qualcosa su come rimanere in salute e prenderci cura l’uno dell’altro.

ISBN 978-88-6773-131-2

9 788867 731312

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