Aromatica di Peter Holmes

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Peter Holmes

Aromatica

Guida clinica all’impiego terapeutico degli oli essenziali Principi, applicazioni e prof ili


Questo manuale collega in modo sapiente la storia con il futuro, il noto con l’ignoto, il lineare con l’astratto e la scienza con l’olismo. Che siate esperti terapeuti o appassionati di oli essenziali quest’opera è un dono prezioso. È indubbio che gli oli essenziali abbiano il potenziale di esercitare un forte influsso sulle moderne pratiche sanitarie. Ciò sembra valere indipendentemente dal paradigma medico utilizzato: gli oli essenziali forniscono nuove opzioni terapeutiche efficaci sia all’interno di sistemi tradizionali come la medicina erboristica occidentale, cinese e ayurvedica, sia nella medicina allopatica. Attingendo alla ricerca sull’aromaterapia tradizionale, oltre che alla sua personale esperienza, l’autore esplora le proprietà e la classificazione degli oli essenziali fornendo una visione completa e unitaria. Il risultato è un insieme di strategie chiare e ispirate per prevenire e curare con questi rimedi.

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Peter Holmes

Aromatica Guida clinica all’impiego terapeutico degli oli essenziali Principi, applicazioni e prof ili


© 2016-2019 Singing Dragon © 2022 Edizioni Enea - SI.RI.E. srl Prima edizione: gennaio 2022 ISBN 978-88-6773-111-4 Titolo originale dell’opera AROMATICA. A Clinical Guide to Essential Oil Therapeutics Volume 1: Principles and Profiles / Volume 2: Applications and Profiles Traduzione: Paola Barberis e Silvia Nerini Art Direction: Camille Barrios / ushadesign Stampa: Graphicolor (Città di Castello) Edizioni Enea Ripa di Porta Ticinese 79, 20143 Milano info@edizionienea.it - www.edizionienea.it Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di quest’opera può essere riprodotta in alcuna forma senza l’autorizzazione scritta dell’editore, a eccezione di brevi citazioni destinate alle recensioni. Questo libro è stampato su carta che proviene da foreste certificate FSC® e da materiali riciclati


Questo libro è dedicato a tutti i miei studenti, che mi hanno motivato a scriverlo e incoraggiato a portarlo a termine.



Indice

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Prefazione di Gabriel Mojay Prefazione di Tiffany Carole Pollard Prefazione di Charles Lev

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Ringraziamenti

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Introduzione

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Le radici della materia aromatica Le fonti degli oli essenziali Gli oli essenziali come rimedi bioattivi La sicurezza degli oli essenziali Le modalità di terapia con gli oli essenziali Il profilo degli oli essenziali Le applicazioni cliniche degli oli essenziali – Un approccio sistemico 8. I metodi di somministrazione degli oli essenziali – Vie d’accesso e modalità di assunzione 9. L’impiego degli oli essenziali per le loro funzioni fisiologiche – Due tipi di evidenza 10. Terapia integrativa con gli oli essenziali

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Materia aromatica

269 277 287 295 305

Abete bianco americano Abete nero Abete siberiano Achillea Albero del tè

29 61 81 105 117 135 157 169 217

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.

7


8

315 327 343

Alloro Angelica (radice) Arancio dolce

351 363

Basilico ct. metilcavicolo Bergamotto

369 377 385 393 405 413 423 429 439 449 459

Cajeput Camomilla romana Camomilla tedesca Cannella (corteccia) Cardamomo Carota (semi) Cedro dell’Atlante Chiodi di garofano Cipresso Cisto Coriandolo (semi)

467 477 489 489 490 500

Elicriso Estragone Eucalipto Eucalipto globulus Eucalipto citrato Eucalipto piperita angustifoglio

511

Finocchio

523 533 539 549

Gelsomino Gelsomino d’Arabia Geranio Ginepro (bacche)

559 573

Incenso Issopo

583 597 607 617

Lavanda Lemongrass Lime Limone


625 633 639 647 657 667 675 691

Maggiorana Mandarino May chang Melissa Menta piperita Menta verde Mirra Mirto verde

701 711 723 737

Nardo Neroli Niaouli Noce moscata

747

Origano

757 765 775 787 797 807 817

Palmarosa Patchouli Pepe della Giamaica (bacche) Pepe nero Petit-grain bigarade Pino silvestre Pompelmo

825 833 849 859

Ravintsara Rosa Rosmarino ct. cineolo e ct. canfora Rosmarino ct. verbenone

867 881 891 905 915

Salvia Salvia sclarea Sandalo Santoreggia montana Saro

923 931 941

Tanaceto blu Timo ct. linalolo Timo ct. timolo

959

Vetiver

9


969

Wintergreen

979

Ylang ylang 1 e Ylang ylang extra

989

Zenzero

997

Appendici

998 1001 1003 1011 1019 1033

Appendice A – Le funzioni energetiche degli oli essenziali Appendice B – Le sei condizioni diagnostiche della patologia funzionale Glossario Bibliografia Indice degli oli essenziali Repertorio terapeutico


Prefazione di Gabriel Mojay

Circa venticinque anni fa, la mia modesta biblioteca sul tema delle erbe officinali si arricchiva di un libro importante: The Energetics of Western Herbs di Peter Holmes. Dal momento che fino ad allora avevo studiato le piante medicinali dalla prospettiva vitalistica della medicina tradizionale cinese, quell’opera in due volumi è subito diventata una preziosa guida per la mia pratica professionale. E siccome lavoravo in base agli stessi principi diagnostici mente-corpo basati sulla conoscenza del terreno costituzionale e gelosamente custoditi nel libro, la mia prima lettura era stata come incontrare qualcuno che parlasse distintamente il mio stesso dialetto, qualcuno in grado di arricchire e affinare il mio vocabolario terapeutico. Ma soprattutto, il testo comprendeva anche la presentazione di diversi estratti aromatici, e anche se l’ampiezza della trattazione era ovviamente minima rispetto a quanto è stato appena pubblicato con il titolo di Aromatica, le mie conoscenze e il mio impiego clinico degli oli essenziali ne erano usciti rafforzati. Oggi, a distanza di un quarto di secolo, la popolarità generale e l’uso terapeutico degli oli essenziali sono aumentati in modo esponenziale. Nel frattempo Peter Holmes ha continuato a esplorare e studiare i composti aromatici vegetali e le loro innumerevoli applicazioni cliniche, e l’ha fatto nelle vesti di terapeuta, ricercatore, docente e fornitore-importatore. Il suo personale apporto alla scoperta del mondo degli oli essenziali risulta perciò straordinariamente poliedrico, permeato com’è dalla conoscenza ricca e complessa della loro storia empirica e della loro dinamica medicinale. Il mio primo incontro con Holmes risale al 1997, alla conferenza Aroma 97 dell’istituto Tisserand, tenutasi presso l’Università di Warwick, in Inghilterra. Nel corso di questo evento aveva presentato un articolo fondamentale sul concetto chiave di energetica aromatica, designando la fragranza come effettiva qualità primaria degli oli essenziali, allo stesso modo in cui le caratteristiche gustative di un’erba sono indicative del suo effetto generale su corpo e mente. Così, esattamente come i compendi classici di erboristeria – sia in Occidente che in Oriente – si riferiscono anzitutto al sapore dolce, amaro e/o pungente e così via di un’erba officinale, e forniscono informazioni sulle sue proprietà fondamentali, 11


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Holmes evidenziava l’importanza di comprendere e interpretare le vere qualità aromatiche di un olio essenziale. Ovviamente l’energetica aromatica degli oli essenziali è solo un punto d’inizio, per quanto fondamentale, per classificare e illustrare le proprietà di questi composti. E dove Aromatica eccelle, così come in precedenza The Energetics of Western Herbs, oltre che Jade Remedies (l’esauriente libro dell’autore sulle erbe medicinali cinesi), è nella straordinaria ampiezza della messa a fuoco nei suoi profili aromatici individuali. Soprattutto, i tanti accurati dettagli sono intrecciati e correlati fra loro, così da presentare in modo olisticamente illuminante le proprietà e le caratteristiche psicosensoriali, storiche, fisiologiche e psicologiche degli oli essenziali, permettendo al terapeuta di rivolgere le sue cure sia alla “radice”, sia al “ramo” del disturbo da trattare. È la natura eclettica e integrata di questa esposizione – sostenuta anche dagli antichi principi della medicina cinese – che fa di Aromatica una fonte indispensabile di informazioni attendibili sulla terapia energetica e sintomatica con gli oli essenziali. Il fatto che queste proprietà vengano illustrate con eloquenza e chiarezza, oltre che la profonda conoscenza dell’origine, dell’efficacia e delle sottili qualità olfattive degli oli essenziali, trasfonde in quest’opera l’eccellenza del lavoro artigianale – come quello del distillatore, le cui essenze vegetali sono il prodotto e il coronamento alchemico della passione e della vocazione che lo animano. Gabriel Mojay novembre 2015

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Prefazione di Tiffany Carole Pollard

Aromatica è un viaggio in un tempo senza tempo: una dimensione in cui il passato genera il futuro in ogni istante a sé. C’è un inizio e una fine, e fra l’uno e l’altra esiste un eterno presente, pieno di boccioli di potenziale risveglio aromatico. Nel caso di Aromatica, l’inizio ci collega con l’origine dell’interconnessione dell’umanità con tutte le manifestazioni della vita passando per il potente portale del profumo. Ogni fine, che si tratti di un capitolo o del profilo di un olio essenziale, è un nuovo inizio, un passaggio delicato e solenne che conduce a una sosta di approfondimento nel nostro personale percorso di scoperta aromatica. Se c’è mai stato un libro in grado di trasmettere tutta la preziosa ricchezza, il valore e le virtù degli oli essenziali nel nostro tempo, si tratta di questo. Ricordo una cena con Peter Holmes: parlavamo del libro a cui stava lavorando, questa stessa pubblicazione, e il senso di gestazione sospesa era palpabile. Avevamo passato in rassegna tutto ciò che all’epoca esisteva nel mondo dei libri sugli oli essenziali, le prospettive filosofiche, le forme di pensiero e il futuro dell’umanità. La vita di lavoro che Peter aveva dedicato alla medicina erboristica, il suo essere una voce e un veicolo di conoscenza per gli oli essenziali suscitavano in me un senso di profonda deferenza. Al tempo stesso sentivo affiorare un’irrefrenabile esuberanza che mi aveva spinto a suggerirgli: “Devi portare una prospettiva evolutiva nel nostro modo di considerare gli oli essenziali… è qui che risiedono la freschezza e la vita!”. In quel momento negli occhi di entrambi si era accesa una scintilla che rifletteva una sorta di reciproca comprensione trans-razionale, e un nuovo orologio aveva cominciato a ticchettare. Quell’istante ha segnato l’inizio del nostro lavoro e della nostra creazione comune, oltre ad avviare dentro di me un ticchettio di trepidante attesa del completamento di Aromatica. E finalmente il libro è qui! Per me questo momento di lettura è un momento di gratitudine per l’impegno fattivo dell’autore, per il suo travaglio dell’anima, per la sua infinita curiosità e la sua dedizione ad ampliare la conoscenza degli oli essenziali e della medicina energetica. A volte si leggono libri che trasmettono la sensazione di aver espanso le proprie conoscenze su base logica. Altri testi comunicano una sensazione di cambiamento emotivo, mentre altri ancora fanno scoprire valore esperienziale nelle 13


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astrazioni. Se lasciamo spaziare gli occhi e il cuore sulle sue ricche pagine, Aromatica diventa un veicolo creativo che permette a tutte queste realtà di attuarsi tramite noi. È raro scoprire un libro così! Questo manuale collega in modo sapiente la storia con il futuro, il noto con l’ignoto, il lineare con l’astratto e la natura statica con quella dinamica. Che siate esperti terapeuti o appassionati di oli essenziali di qualsiasi ambiente o professione, quest’opera sarà per voi un dono prezioso. E possano anche le vostre opere nel mondo diventare ancor più ricche e preziose grazie alla sua lettura! Tiffany Carole Pollard

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Prefazione di Charles Lev

Sono sdraiato sul lettino del terapeuta, con gli occhi chiusi. Mi viene presentato un olio essenziale, che mi viene delicatamente fatto oscillare avanti e indietro davanti al naso, in modo che entrambe le narici, e dunque entrambi gli emisferi della consapevolezza, si saturino della sua essenza. Il mio respiro diventa più profondo. Il mio nervo olfattivo, l’unico del corpo che termini esposto all’aria, si desta rispondendo a messaggi che mormorano nelle firme molecolari dei molti composti dell’olio. Questi straordinari sussurri botanici inviano vivide onde di impulsi neurali che si increspano fino a raggiungere i recessi più profondi del mio mesencefalo. L’essenza vegetale e la struttura della mia coscienza sono tutt’uno. Mentre un distillato purissimo di fragranza botanica risuona nel mio spazio interiore, mi sento pervaso da un’espansione armonica che nessun’altra esperienza sensoriale può evocare. Le “diecimila cose” che mi perseguitano durante la settimana evaporano come nuvole al sole. Nei miei molti anni di esperienza professionale come clinico e supervisore clinico per l’insegnamento dell’agopuntura e dell’impiego terapeutico degli oli essenziali, ho visto passare sul volto di migliaia di persone queste potenti ondate di individualità rigenerante. Le nostre sensazioni olfattive si spingono nel profondo. Inalare le fragranze degli oli essenziali e applicarle direttamente sul corpo potrà essere tecnicamente semplice, ma è in grado di operare trasformazioni in chi cerca di guarire gli squilibri di corpo, mente e spirito. In presenza della fragranza di un distillato botanico puro, si possono trovare modi per aprire e riconfigurare le prospettive cinestetiche insite in noi, riorientandole verso un nuovo orizzonte. Grazie alle connessioni dirette tra olfatto e mesencefalo è possibile dischiudere i recessi più profondi della memoria e dell’emotività: al tempo stesso, si può innescare una profonda consapevolezza del momento presente. L’impiego terapeutico degli oli essenziali ha una capacità di trasformazione che è riconosciuta da chiunque abbia esperienza del loro potere. Il nostro pianeta trabocca di vita nel suo meraviglioso tesoro botanico di piante aromatiche: materia aromatica globale. Per secoli, l’irresistibile fascino di questa cornucopia di erbe e spezie ha dato vita alla cultura, alla medicina e ai primi passi dell’umanità nel commercio intercontinentale verso le vie dell’incenso e della seta che alla fine si sono trasformate nel vasto mercato mondiale dei nostri 15


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giorni. E poiché le piante stesse hanno messo radici su lidi lontani dalle loro terre di origine, il sapere medico tradizionale delle grandi civiltà ha stabilito un nesso nella psiche collettiva di erboristi, medici e guaritori che nel mondo si appropriano di questi rimedi. In Aromatica, l’erborista medico Peter Holmes narra questa leggendaria odissea con la competenza di prima mano del viaggiatore, seguendo le fila di questi composti botanici e giungendo a sondarne le profondità spirituali, geo-culturali e terapeutiche. Dal Marocco, attraversando la regione mediterranea e spingendosi oltre le isole Mascarene, Holmes ha compiuto molti pellegrinaggi per stabilire rapporti con queste piante e con i loro attuali produttori, che continuano ad avvalersi di metodi tradizionali per la distillazione artigianale degli oli essenziali. Con la stessa competenza di chi compra a un mercato contadino, i lavori di Holmes testimoniano l’accuratezza con cui si è impegnato a comprendere i temi collegati alle pratiche agricole, alla qualità botanica e artistica, e alla storia dei metodi di lavorazione e distillazione. L’autore ha scandagliato tutta la produzione e il commercio globale per trovare produttori artigianali su piccola scala che rispondano a criteri di sostenibilità e genuinità. Lo straordinario potere di questo libro deriva dalla sua capacità di integrare sul piano pratico i molti differenti approcci all’applicazione terapeutica degli oli essenziali. Offrendoci la visione delle culture e dei Paesi che per primi hanno documentato le proprietà medicinali delle piante aromatiche, Holmes ci spiega gli oli essenziali nei termini dei sistemi medici tradizionali che ne hanno fatto uso sin dai tempi più remoti. Per farlo, al momento della classificazione si serve dei diversi linguaggi della medicina erboristica, ricorrendo ai paradigmi diagnostici tradizionali della medicina cinese, greca e ayurvedica. Le strategie che presenta vengono successivamente approfondite e integrate con i dati biochimici dei composti presenti in ciascun olio essenziale e delle loro vie di assorbimento nell’organismo. Inoltre l’autore illustra gli effetti fisiologici così come quelli psicologici di ogni singolo distillato. Attingendo alla ricerca sull’aromaterapia tradizionale, oltre che alla sua personale esperienza clinica pluridecennale, Holmes esplora le proprietà e la classificazione degli oli essenziali attraverso queste molteplici lenti, e noi vediamo con maggiore chiarezza l’oggetto della nostra indagine, mentre ci accorgiamo meno delle lenti stesse, e la visione che ne deriva è più completa e unitaria. Il risultato è un insieme di strategie chiare e ispirate per curare con gli oli essenziali tutta una serie di disturbi fisici e mentali ricorrendo a combinazioni sinergiche e complementari collegate a descrizioni individuali delle patologie. È alla luce dei sistemi di classificazione della medicina cinese che questo testo ci permette di accedere alle straordinarie intuizioni dell’autore per l’impiego degli oltre 70 oli essenziali presentati in questi due volumi ai fini della guarigione di specifiche patologie dei sistemi organici. Con garbata audacia intellettuale, Holmes riesce ad applicare accuratamente le funzioni e indicazioni classiche

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Prefazione

della medicina cinese anche a oli essenziali non compresi nella farmacopea di questa tradizione. Questo volume amplia la conversazione iniziata dall’autore con il precedente manuale in due volumi dal titolo The Energetics of Western Herbs (Snow Lotus, 2007), dove descriveva dettagliatamente la natura e le funzioni di molte fra le erbe occidentali di uso clinico più comune nei termini della classificazione erboristica cinese. Aromatica, la prima parte di un’altra opera in due volumi, prosegue quella ricca conversazione in un trattato clinicamente altrettanto utile e provvidenziale sul mondo della terapia con gli oli essenziali. Ancora una volta, Peter Holmes condivide con noi il suo grande talento nell’uso dei termini e principi della medicina cinese per esplorare i rimedi officinali che esulano dalla materia medica classica cinese con una chiarezza al tempo stesso facilmente accessibile e clinicamente utile. Per lo studente, così come per il clinico esperto, è una vera festa. Questo libro assicura all’autore un ruolo di maestro nella creazione di sistemi eclettici di classificazione in cui vari filoni confluiscono in una struttura moderna e clinicamente utile. La pubblicazione di Aromatica per i tipi di Singing Dragon segna un livello di prestazione e perfezione che, con la nostra crescente capacità di avvalerci del sapere medico cinese, possiamo applicare a un discorso più ampio sulla natura della medicina erboristica nel mondo. Così facendo, questo manuale offre un prezioso contributo all’espansione e all’approfondimento dell’attuale teoria e pratica aromaterapica. Come emissari culturali che narrano storie di civiltà la cui cultura si è evoluta con le fragranze in loro possesso, le piante aromatiche hanno improntato gli aspetti più intimi e profondi dell’esperienza umana: medicina, riti religiosi, cucina e anche senso di sé. Con Aromatica Peter Holmes ci invita ad approfondire il nostro rapporto con le piante aromatiche più affascinanti e terapeutiche del nostro pianeta. Charles Rothschild Lev

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Ringraziamenti

Desidero testimoniare la mia gratitudine alle persone che hanno contribuito in vari modi alla mia conoscenza degli oli essenziali. Anzitutto ringrazio Henri Verdier, farmacista ed erborista medico parigino che nel 1981 mi ha aperto le porte dell’impiego clinico degli oli essenziali. Questo libro non esisterebbe senza il suo caldo incoraggiamento e la sua generosa condivisione di informazioni cliniche e tecniche su qualunque cosa sia collegata agli oli essenziali. Qualche anno dopo, quando per necessità ho cominciato a cercare fonti di approvvigionamento di prodotti genuini per il mio uso personale, l’aiuto di Eugenia Melisseratos di San Francisco è stato decisivo per mettermi al corrente degli aspetti commerciali relativi a questi composti, soprattutto della loro produzione artigianale nei diversi luoghi del mondo. Le sarò sempre grato per avermi permesso di gettare lo sguardo nel mondo degli addetti ai lavori e per avermi dato l’opportunità di trarre insegnamento dalla sua costante ricerca di prodotti di assoluta purezza. Devo un grosso grazie anche a Christine Malcolm, profumiera naturale di Santa Fe, che mi ha introdotto nel mondo raffinato delle assolute: il naso non dimentica mai il suo primo contatto con delizie quali l’assoluta di fiori d’arancio, di gelsomino e altre ancora. I miei ringraziamenti vanno anche a Christopher McMahon, che a Berkely ha condiviso con me le irresistibili fragranze dell’India e le insidie della loro adulterazione. Devo profonda riconoscenza alla mia amica e collega Tiffany Carole Pollard, la cui connessione con gli oli essenziali è elegantemente diretta e rivelatrice. Da molti anni ormai mi offre le preziose intuizioni che ricava dalla sua esperienza clinica con gli oli nella medicina energetica e cinese, oltre che nel corso delle nostre comuni sessioni di meditazione. Negli anni, lavorando con Tiffany per mettere a punto l’Aroma Acupoint Therapy, ho potuto perfezionare le mie conoscenze sull’impiego clinico degli oli essenziali. Tiffany mi ha inoltre messo a disposizione il suo prezioso tempo libero per commentare molte delle osservazioni sui singoli oli riportate in questo libro. Infine, il suo fermo incoraggiamento è stato un dono inestimabile per instillarmi la perseveranza necessaria a portare a compimento il presente manuale.

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Esprimo la mia gratitudine a tutti i miei insegnanti e mentori in medicina erboristica occidentale e cinese, così come li ho già citati in The Energetics of Western Herbs (Snow Lotus Press, 2012), per avermi fornito la metodologia di base che ho potuto applicare all’impiego clinico degli oli essenziali. Desidero ringraziare anche Daniel Pénoël e Rhiannon Lewis per le loro eccellenti conferenze sugli usi clinici degli oli essenziali. Scrivendo questo libro ho percepito una forte affinità con numerosi autori passati e presenti che hanno promosso la diffusione della tradizione clinica olistica, specialmente Marguerite Maury, Jean Valnet, Philippe Mailhebiau e Susanne Fischer-Rizzi. Il loro lavoro pionieristico ha influenzato profondamente il mio approccio all’impiego terapeutico degli oli essenziali. A mia volta ringrazio di cuore tutti i miei studenti, specialmente quelli di Portland, San Diego e New York, che negli anni mi hanno espresso costante supporto per la realizzazione di questo progetto. Con le loro domande e il loro partecipato interesse, indirettamente sono stati anche loro i miei insegnanti. Anche la conoscenza dei molti distillatori artigianali a cui negli anni ho avuto l’opportunità di far visita è stata estremamente preziosa per la stesura di questo libro, soprattutto grazie a quelli che operano in Marocco, Egitto, Bulgaria, Erzegovina, Italia, Inghilterra, Thailandia, La Réunion, Anjouan (Isole Comore) e Nossi-Bé (Madagascar). La conoscenza di prima mano delle realtà produttive degli oli essenziali è stata illuminante: vedere i volti umani dietro ai prodotti è un’esperienza al tempo stesso toccante e arricchente. La mia editor e collega Anne de Courtenay non si è limitata a sfrondare con maestria le mie ridondanze, ma ha anche offerto suggerimenti preziosi che hanno dato molta più forza al prodotto finale: le sono davvero grato per il suo grande talento con le parole. Infine tutta la mia riconoscenza va a mia figlia Camille, che ha avuto comprensione per i miei tempi di scrittura, troppo stesso sottratti al nostro tempo insieme.

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Introduzione

Era una fresca giornata di primavera nella Parigi dei primi anni Ottanta, quando la mia amica Gina di Chicago decise di farmi visitare la farmacia Verdier, nei pressi di Place de Clichy. “È una bella farmacia di prodotti naturali, e hanno gli oli essenziali!”, aveva esclamato piena di entusiasmo. Sapeva che mi sarebbe piaciuta. Avevo terminato un altro seminario della durata di un weekend lungo con l’École Européenne d’Acupuncture, e così mi ero detto: “Perché no?”. Quella visita mi avrebbe cambiato la vita. Ero finito in un’erboristeria molto simile a quelle gestite da medici cinesi nelle Chinatown di tutto il mondo, da cui si sprigionavano le complesse miscele aromatiche di centinaia di erbe officinali. In quel caso, la differenza principale era che la Pharmacie de Clichy vendeva anche estratti aromatici puri, oli essenziali e idrolati. Dopo aver incontrato Henri Verdier e la sua deliziosa moglie Elisabeth, mi ero innamorato degli oli essenziali, delle loro innumerevoli applicazioni terapeutiche e, ovviamente, delle loro fragranze estremamente varie. Henri discendeva da una lunga stirpe di piccoli distillatori di oli essenziali in Provenza, e mi aveva piacevolmente intrattenuto raccontandomi fatti e aneddoti sugli oli, i loro molteplici usi e le tante idee sbagliate che circolavano su di essi. Nei mesi successivi mi avrebbe iniziato alla tradizione aromaterapica francese, in cui gli oli essenziali sono semplicemente considerati un tipo di preparazione vegetale come le tinture, gli infusi, i decotti ecc. Lui stesso prescriveva vari preparati a base di erbe officinali ai suoi pazienti e spesso aggiungeva qualche goccia di olio essenziale nelle tinture preparate appositamente per loro. È esattamente così che sono arrivato a includere gli oli essenziali nella mia pratica di medicina erboristica. A quel punto avevo intuito che la mia formazione in quell’ambito era completa. Allora sapevo ben poco del fatto che gli estratti aromatici come gli oli essenziali e gli idrolati erano in realtà sempre stati parte integrante della tradizione erboristica occidentale. La curiosità nei confronti di questi potenti estratti vegetali aromatici non mi ha più abbandonato. Questo libro è sostanzialmente un’esplorazione degli oli essenziali e dei loro usi clinici basata sui risultati congiunti delle mie esperienze e ricerche. Le mie indagini si sono svolte lungo due direzioni: la dimensione 21


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temporale della storia e quella spaziale della geografia. La mia esperienza clinica non si è mai interrotta e mi è servita per portare questa conoscenza nel presente, in un contesto terapeutico. Lo scopo fondamentale di questo testo è quindi fungere da riferimento clinico per l’utilizzo degli oli essenziali in ambito terapeutico. Spero che i lettori riusciranno con facilità a passare dai capitoli esplorativi al materiale di riferimento sui singoli oli – la materia aromatica – e viceversa. Poco dopo la mia prima iniziazione agli usi clinici degli oli essenziali, cominciai a condurre ricerche sulla storia della medicina erboristica occidentale e sulle sue profonde radici nella medicina tradizionale greca (nota anche come tibb yunani o unani tibb). Le ricerche mi portarono dagli antichi testi medici greci, romani e alessandrini fino a quelli arabi ed ebrei del Medioevo, da Baghdad a Cordova, passando poi ai testi europei del Rinascimento fino al XIX secolo, per arrivare infine a quelli nordamericani del XIX e XX secolo. Quelle esplorazioni erano motivate dal mio desiderio di trovare conferma a un sospetto profondo, ovvero che la fitoterapia occidentale sia profondamente vitalistica nelle sue origini e radicata in concetti di medicina energetica condivisi anche dalla medicina cinese e da quella ayurvedica. Quel sospetto sarebbe stato confermato ben oltre ogni mia aspettativa. Nel corso del mio viaggio, ho trovato molte cose da ammirare e da cui trarre ispirazione fra i miei predecessori nel campo della medicina erboristica, in particolare nelle concise e approfondite materie mediche di Ibn al-Baitar e Avicenna, nei brillanti scritti di Claudio Galeno sulle proprietà energetiche dei rimedi naturali, negli erbari domestici di John Gerard, Walther Ryff e Pierandrea Mattioli, come pure nei manuali più analitici di importanti medici eclettici ed esponenti del fisiomedicalismo in America del Nord e in Inghilterra, come per esempio John King, Finley Ellingwood, John Fyfe, T.J. Lyle, e A.W. e L.R. Priest. Tuttavia, il mio obiettivo principale era ancora quello di scoprire e mostrare come in Occidente la medicina energetica era stata praticata sotto forma di medicina erboristica galenica, medicina spagirica e perfino fitoterapia eclettica e fisiomedicale negli Stati Uniti e in Inghilterra. In un’epoca di riduzionismo scientifico dilagante, sentivo la necessità di operare un collegamento fra il patrimonio vitalistico della medicina occidentale e la medicina cinese, ayurvedica e greca che oggi viene di nuovo praticata in tutto il mondo. Avevo la sensazione che in quel collegamento fosse importante riconoscere l’unità ininterrotta della medicina greco-galenica praticata in Europa e della sua versione “unani”, diffusa nel Medioriente e in tutta l’Asia. Il significato letterale di “unani tibb” è infatti “medicina greca”. Il risultato iniziale era consistito nel riportare inequivocabilmente la materia medica occidentale nel campo della medicina energetica, un ambito che a mio parere non avrebbe mai dovuto essere abbandonato. Questa reintegrazione della medicina erboristica vitalistica è contenuta nel mio libro The Energetics of Western Herbs.

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Introduzione

Essendo dedito alla pratica della terapia erboristica occidentale e cinese, le mie ricerche non si erano concentrate solo sulle correnti in continua evoluzione dell’antica teoria medica greca, ma anche sul modo in cui la farmacologia erboristica veniva effettivamente impiegata. Quali tipi di preparazioni officinali producevano i terapeuti, che si trattasse di erboristi clinici, medici universitari, guaritori sciamanici o alchimisti? Come avveniva l’estrazione di quei preparati? Quali rimedi erboristici o di altro genere utilizzavano? Dalle mie letture dei testi originali di questa tradizione era emerso chiaramente che, prima di essere messa in ombra dall’industria farmaceutica nel corso del XX secolo, un tempo la medicina erboristica era stata una modalità terapeutica ben sviluppata. Basandosi sulla medicina greca tradizionale, aveva messo a punto teorie e pratiche molto specifiche, con appositi prontuari per la preparazione e la prescrizione di singole erbe officinali, formule erboristiche e un’ampia gamma di altri preparati. È lì che è emersa chiaramente la prova di come le “acque aromatiche” di ogni sorta, compresi gli oli essenziali, siano state un’importante forma di preparazione fin dai tempi più antichi. Quello era stato il secondo risultato delle mie indagini. Avevo gettato le fondamenta per questo libro e, come spiego nel Capitolo 1, in particolare per la mia comprensione del contesto più ampio relativo alle applicazioni mediche degli oli essenziali. Nello stesso tempo, provavo una forte curiosità per la terminologia vitalistica usata negli ultimi 2000 anni dai terapeuti occidentali per descrivere le formule e i rimedi erboristici. Come venivano illustrate le loro proprietà e le loro funzioni cliniche? Quali erano i disturbi che si diceva fossero in grado di curare? Ancora una volta, avevo avuto una piacevole sorpresa nello scoprire che i rimedi erano invariabilmente descritti in termini medici vitalistici risalenti alla medicina tradizionale greca. Fino al XVIII secolo, tutti gli oli essenziali, le erbe officinali, le preparazioni e le acque aromatiche erano descritti in termini delle loro dynameis o effettive caratteristiche di sapore, aroma, calore (rinfrescanti o riscaldanti) e umidità (idratanti o essiccanti), come pure in base alle loro azioni specifiche sugli organi e sui fluidi corporei o “umori”. Poiché queste descrizioni sono molto simili a quelle usate nella terapia erboristica cinese, ero stato in grado di classificare con facilità le erbe officinali e gli oli essenziali occidentali che utilizzavo in base a un sistema di medicina energetica. Insieme agli anni dedicati all’analisi olfattiva e all’applicazione di questi distillati nella clinica pratica, queste descrizioni costituiscono il fondamento della mia concezione degli oli essenziali da un’ottica di medicina energetica vitalistica. Tuttavia, man mano che integravo gli oli essenziali nella mia pratica erboristica in aggiunta alle tinture, ai decotti ecc., sentivo che mancava ancora qualcosa. Nonostante avessero usato una terminologia vitalistica per le loro descrizioni, mi ero reso conto che gli erboristi non avevano sviluppato pienamente un sistema che collegasse le qualità olfattive dei rimedi aromatici con le loro funzioni me-

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AROMATICA

dicinali nello stesso modo in cui la medicina cinese descrive sistematicamente le qualità gustative delle erbe officinali per determinarne le azioni terapeutiche specifiche. L’unico tentativo serio di creare un collegamento sistematico tra la fragranza e la funzione di un’erba officinale sembrava essere il Pharmako-Basanos di John Floyer del 1690, ma anche quel trattato era più incentrato sulla farmacognosia che sulla farmacologia, e utilizzava un modello alchemico protoscientifico in vigore a quei tempi. Questo anello mancante fra l’aroma di un’erba officinale e la sua funzione terapeutica costituiva un notevole ostacolo al mio tentativo di usare gli oli essenziali nella medicina cinese. Inoltre, l’attento studio di innumerevoli farmacopee mi aveva fatto capire che gli estratti aromatici erano stati anche la fonte originale dei profumi. Di fatto, nella maggior parte delle culture tradizionali si trovano importanti composti aromatici di origine botanica, minerale e animale, usati per profumazione personale, rituali o cerimonie. È possibile seguire affascinanti esplorazioni delle tradizioni aromatiche nelle culture antiche in testi dettagliati quali Alla ricerca dei profumi perduti di Rovesti (1980), e Parfums et aromates de l’antiquité di Faure (1987). Parallelamente alla scomparsa della tradizione erboristica occidentale, anche quella della profumeria naturale era stata interrotta dall’industria chimica sviluppatasi sul finire del XIX secolo. Prima che la chimica organica inondasse il mercato di fragranze sintetiche, gli unici elementi costitutivi dell’arte profumiera erano gli estratti aromatici, che avevano stimolato alchimisti, erboristi e farmacisti a ricavarli da innumerevoli piante aromatiche come lavanda, bergamotto, rosmarino, salvia sclarea, rosa, arancio e gelsomino per la preparazione di acque floreali aromatiche, oli essenziali, tinture ed elisir a base alcolica. Per migliaia di anni, la maggior parte di queste preparazioni aromatiche ha assolto con eleganza al duplice scopo terapeutico ed estetico. È evidente che quasi tutte le sostanze aromatiche descritte in questo libro siano in un sottile equilibrio fra la funzione di profumo e rimedio, fra la fragranza olfattiva da inalare e il trattamento fisico interno. Inoltre, nel loro ruolo di profumi e attivatori del sistema limbico e delle reazioni peptidiche nel cervello, i composti aromatici hanno di recente aperto una terza via alla guarigione, percorribile grazie al loro effetto su anima e psiche. Quando la loro inalazione è consapevole e diretta, gli oli aromatici diventano autentici rimedi psicologici. Questa è la vera aromaterapia. Aromatica è il mio tentativo di operare una netta distinzione fra l’uso degli oli essenziali come rimedi fisici e come rimedi psicologici, fra la loro funzione di agenti per uso interno e topico in caso di patologie fisiche, e di agenti da inalare in caso di disturbi mentali ed emozionali. Sono convinto che gran parte dell’attuale confusione riguardo al potenziale terapeutico degli oli essenziali derivi dall’ambiguità relativa all’uso che se ne intende fare e alla sovrapposizione dei loro effetti in ambito fisico e psicologico. A sua volta, la mancanza di chiarezza

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Introduzione

si basa su una scarsa conoscenza originaria delle diverse vie di assorbimento di questi distillati e dei meccanismi attraverso i quali diventano farmacologicamente attivi. Il fatto che a metà del XX secolo i principali terapeuti francesi abbiano coniato il nome “aromaterapia” per l’utilizzo medico di oli essenziali non ha fatto altro che aggiungere ulteriore confusione. Ritengo che, se vogliamo superare le contraddizioni e la confusione insite nella pratica odierna della terapia con gli oli essenziali, sia assolutamente necessario creare differenziazioni e definizioni basilari per indicare con precisione il tipo di impiego previsto, la via di assorbimento e il metodo di somministrazione dei distillati. Peraltro, il mio tentativo di comprendere gli effetti degli oli essenziali sulla psiche dal punto di vista della medicina energetica mi aveva messo di fronte a un grosso problema: nonostante anni di ricerche nelle biblioteche di tutta Europa, non ero praticamente riuscito a trovare accenni ai loro effetti sulla mente o sulle emozioni. I terapeuti occidentali non avevano scritto quasi nulla che mettesse in relazione le qualità dei composti aromatici con i loro effetti sul piano mentale ed emozionale. Le qualità relative al gusto e alla fragranza dei rimedi aromatici sono invariabilmente collegate alla loro azione potenziale sui disturbi fisici, non su quelli psicologici. Evidentemente, a quei tempi le esigenze sanitarie e il grado di consapevolezza non avevano dato origine a richieste diverse. Alla fine mi ero reso conto che la dimensione psicologica degli effetti dei composti aromatici era rimasta in gran parte un territorio inesplorato. Questa mancanza di un sistema che associasse la fragranza di un olio essenziale alla sua azione sul piano mentale ed emotivo divenne un problema pressante quando iniziai a integrare gli oli essenziali nella mia pratica di agopuntore. Tendevo spesso a ricorrere agli oli essenziali anziché all’inserimento di aghi su punti specifici nei casi in cui il mio obiettivo era trattare l’aspetto Shen (psicologico) di un disturbo. Mi sembrava di non muovermi più su un terreno sicuro quando sceglievo gli oli per determinati punti basandomi in gran parte su sensazioni e intuizioni, o facendo cieco affidamento sui loro effetti psicologici conosciuti ed evitando semplicemente oli come quelli di bergamotto, geranio e ylang ylang, sul cui utilizzo medico non esistono informazioni storiche. Ero poi giunto alla conclusione che quello di cui c’era bisogno fosse un metodo fondamentale per cogliere la natura e le funzioni degli oli essenziali solo in termini di fragranza, e non in base al gusto o addirittura al colore (per quanto utile possa essere quest’ultimo in certi casi). A tal scopo, dovevo prendere piena confidenza con il linguaggio delle fragranze, e di lì a poco mi ero ritrovato a divorare manuali e opere di consultazione come l’eccellente Perfume and Flavor Materials of Natural Origin di Arctander (1960). Ben presto avrei scoperto che la maggior parte dei profumieri si destreggia con un vocabolario di circa 24 categorie basilari di fragranze, ciascuna suddivisa in numerose (e talvolta infinite) sottocategorie, per poi accorgermi di lì a poco che anche quelle potevano esse-

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AROMATICA

re ridotte a un elenco composto da pochi tipi di fragranze fondamentali. Pian piano, con l’andar degli anni, il mio sistema di energetica aromatica ha subito un’evoluzione. Mi ci sono voluti parecchi anni per sperimentare i diversi tipi di fragranze degli oli essenziali e migliorare la mia comprensione del modo in cui agiscono su mente, emozioni e stati d’animo. Si è trattato di un processo per tentativi ed errori, alimentato di volta in volta dalla logica e dall’intuizione. Essendomi avvalso per molti anni di un modello clinico di impiego terapeutico basato sui principi energetici, e avendolo anche insegnato per molto tempo, sono tuttora convinto del suo grande valore nel trattamento di problematiche mentali ed emozionali. Come illustrato nei Capitoli 9 e 10 il modello empirico di farmacologia aromatica è anche indicato per la cura di svariate patologie fisiologiche, in particolare delle sindromi multifattoriali sempre più frequenti al giorno d’oggi, come la sindrome premestruale (PMS), la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), la fibromialgia (FM), la sindrome da stanchezza cronica (CFS) e vari disturbi di demenza senile. Nel Capitolo 6 sostengo che la qualità aromatica di un olio non è solo un fattore chiave per comprenderne le funzioni nella medicina energetica o cinese, ma è anche importante per spiegare semplicemente i suoi effetti sulla mente e sulle emozioni. Oltre a fare una distinzione fra gli utilizzi fisiologici e psicologici degli oli essenziali, la materia aromatica è il mio tentativo di chiarire le differenze fra la preparazione di un olio essenziale e la realizzazione di una tintura o di un infuso a partire dalla stessa pianta. Quando un olio essenziale viene usato come rimedio fisiologico, non possiamo presumere che la sua natura e la sua azione siano uguali a quelle di una tintura o di un decotto. L’olio essenziale è un estratto specifico, il prodotto alchemico di vapore, calore e pressione, e non è mai uguale all’olio originale presente nella pianta stessa. In passato sono state fatte troppe supposizioni sugli oli essenziali basandosi sull’utilizzo della pianta sotto forma di tintura. Questo testo serve da riferimento clinico per gli oli essenziali come rimedi distinti e completi, sia usati da soli che insieme ad altre preparazioni, come nella tradizione erboristica francese. Il Capitolo 8 tratta argomenti come la farmacologia, il tropismo e le principali forme di preparazione di rimedi ricavati da oli essenziali. Da un punto di vista pratico, in definitiva un’efficace somministrazione di oli essenziali dipende dalla scelta di prodotti di qualità da parte del terapeuta, come pure dal loro uso sicuro, competente e responsabile: quella relativa alla qualità e alla sicurezza è giustamente ancor oggi una questione cruciale. Quando li si utilizza come rimedi fisiologici, è evidente l’importanza di avvalersi dell’adeguata forma di preparazione, della corretta somministrazione e del dosaggio specifico per il tipo di disturbo da trattare. Come terapeuti, dobbiamo però soprattutto essere sicuri di usare oli essenziali di elevata bioattività. Ci occorre la certezza

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Introduzione

che gli strumenti professionali aromatici prescelti ci consentano di mettere in atto le nostre strategie terapeutiche al massimo delle loro potenzialità, e questo comporta niente meno che la creazione di un nuovo insieme di criteri qualitativi basati su standard clinici. È troppo facile cadere nella trappola di attingere i criteri dai colossi dell’industria aromatica chimica che forniscono i loro prodotti al settore della profumeria e degli aromi alimentari, o da altre imprese commerciali. Vuol dire che non ci si deve fidare di nessuna etichetta o preoccuparsi solo della purezza del prodotto. Nel Capitolo 3 propongo una serie di criteri guida per determinare la qualità di un olio essenziale, in cui l’unico fattore importante è la massima efficacia terapeutica, la piena bioattività. Per ottenere buoni risultati nell’impiego clinico degli oli essenziali è anche fondamentale saperne fare un uso sicuro dal punto di vista farmacologico, e attualmente sono disponibili eccellenti indicazioni in proposito. È tuttavia altrettanto importante utilizzarli in modo sicuro da una prospettiva terapeutica, e questo presuppone la conoscenza di leggi terapeutiche non ancora pienamente integrate in questo campo. In pratica, significa che gli oli essenziali vanno prescritti non solo per alleviare i sintomi o trattare particolari disturbi, ma anche per intervenire sulle condizioni generali sottostanti, ovvero il terreno. Questo modo di procedere, a sua volta, implica una conoscenza operativa della terapia basata sulla medicina vitalistica o energetica funzionale, che si tratti di quella tradizionale occidentale, cinese o ayurvedica. Mentre il Capitolo 4 pone le basi per un approccio integrato alla sicurezza nell’uso degli oli, il Capitolo 10 tratta di principi diagnostici e terapeutici, come per esempio i sei fattori patogeni, che esercitano un influsso diretto non solo sulla sicurezza della prescrizione, ma anche sulla sua reale efficacia. Ogni squilibrio o malattia ha inizio quando l’individuo definisce anomali e intollerabili determinati segni e sintomi, dopodiché noi terapeuti osserviamo quei sintomi attraverso le nostre lenti particolari, per poi cercare di interpretarli in base al nostro personale approccio clinico. Nel caso di alcuni pazienti, i sintomi si presenteranno alla nostra mente come espressione di un disturbo o di una malattia riconosciuta, ragion per cui diagnosticheremo quel disturbo. In altri soggetti, quei sintomi si combineranno in una vera e propria sindrome o quadro di disarmonia, e la nostra diagnosi andrà in quella direzione. Può anche succedere che, per svariati motivi, in alcuni casi i sintomi necessitino semplicemente di essere alleviati. In altri casi, risulterà evidente la necessità di affrontare la sintomatologia nel suo complesso, sia che si tratti di disturbo o di sindrome. E ancora, in certi casi occorrerà iniziare il trattamento a partire dall’area in cui sono presenti i sintomi fisici, mentre in altri sarà evidente l’opportunità di cominciare innanzitutto dall’aspetto mentale ed emozionale della malattia. Quello in cui viviamo è un universo olografico. Dal momento che le interpretazioni, le diagnosi e i metodi curativi sono così numerosi e diversi, è evidente

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AROMATICA

che quando si usano i rimedi naturali – erbe officinali, oli essenziali o altri – non esiste un unico approccio universalmente valido al loro utilizzo. È solo per questo motivo che ho deciso di presentare tre lenti principali attraverso cui prendere in esame l’utilizzo clinico degli oli essenziali: la lente psicologica, quella fisiologica e quella della medicina energetica cinese. Ciascuna di queste lenti ha la propria validità, facilità di impiego ed efficacia. Ciascuna esprime nel proprio particolare linguaggio la propria verità clinica in virtù della propria logica interna e dei risultati terapeutici ottenuti. Ora è necessario allineare queste lenti, una accanto all’altra, così da ottenere una migliore visione d’insieme delle loro potenzialità intrinseche. La lente psicologica ci permette di usare gli oli essenziali per intervenire sui principali problemi mentali, emozionali e spirituali che configurano e sono alla base della maggior parte delle malattie, e questo è forse il dono più prezioso degli oli essenziali. La lente fisiologica ci consente di utilizzare gli oli essenziali come potenti rimedi che agiscono direttamente sulle funzioni endocrine, organiche e tissutali per alleviare i sintomi e affrontare particolari disturbi. La lente della medicina cinese ci mette in condizione di usare gli oli essenziali come modulatori di energia, consentendoci di scoprire in un colpo solo i problemi di corpo e anima grazie alla sua descrizione unitaria delle sindromi di disarmonia energetica. Spero con tutto il cuore che, nel momento in cui sceglieranno di operare con gli oli essenziali, i terapeuti si sentano invogliati a togliere una delle lenti, quella che li fa sentire più sicuri e a loro agio, e a sperimentarne un’altra. I vantaggi e i risultati clinici così ottenuti superano di gran lunga il disagio iniziale di muoversi su un terreno ignoto. Sono convinto che viviamo in un periodo storico in cui non possiamo più permetterci di continuare a guardare attraverso un’unica lente, senza vedere al di là del nostro naso. Le esigenze di ordine sanitario sono troppo grandi e troppo diverse, e l’impulso evolutivo della nostra coscienza collettiva è troppo pressante perché possiamo ignorare questa occasione di procurarci una prospettiva multivisuale. La materia aromatica qui proposta vuole essere uno strumento clinico operativo per lo sviluppo di una visione più ampia, che a mio avviso offre le maggiori potenzialità per affrontare in tutta la sua ampiezza e profondità l’intero ventaglio delle patologie presenti ai nostri giorni.

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Materia aromatica



ABETE BIANCO AMERICANO

Fonte botanica: i rametti e gli aghi di Abies grandis (Douglas ex D. Don) Lindley, famiglia delle pinacee (Pinaceae), una conifera sempreverde delle foreste boreali temperate Altri nomi: abete gigante; grand fir, giant fir, Vancouver fir (ingl.), sapin géant (fr.), Küstentanne, Riesentanne (ted.), abeto gigante (sp.) Aspetto: un olio fluido incolore con un fresco aroma di conifera, verde e citrato Status aromatico: nota di testa di media intensità e scarsa persistenza Estrazione: distillazione in corrente di vapore delle parti terminali dei rametti e degli aghi freschi, solitamente da ottobre ad aprile Resa di 1 kg di olio essenziale da: 130-160 kg di aghi freschi (una resa moderata) Aree di produzione: Francia, Austria, Bosnia-Erzegovina; eventualmente Canada occidentale, (Paese d’origine dell’albero) Costituenti tipici: monoterpeni <66% (incl. beta-pinene 25%, alfa-pinene 6%, beta-fellandrene 12%, canfene 8-14%, l-limonene 3-6%, beta-mircene 1%) • esteri (incl. acetato di bornile 16%) • 1,8-cineolo 12% • monoterpenoli (incl. citronellolo <3%) Possibilità di adulterazione: moderate, a volte con altri oli di abete più economici come quelli di abete balsamico (Abies balsamea) e abete siberiano (Abies sibirica). Anche le produzioni commerciali su larga scala degli oli di abete destinati alle industrie delle sostanze aromatizzanti possono subire tagli con diluenti poco raffinati come la trementina Oli essenziali affini: nel profilo “Abete siberiano” nel primo volume sono elencati altri oli essenziali che vengono spesso distillati dal genere Abies

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Funzioni e indicazioni terapeutiche Status terapeutico: rimedio blando privo di tossicità cumulativa Status di sicurezza topica: leggermente irritante per la pelle, non sensibilizzante – tutte le applicazioni Apatia, scarsa fiducia in se stessi, pessimismo, scoraggiamento, perdita di motivazione, depressione, confusione mentale, scarsa capacità di introspezione, scarsa capacità di concentrazione, stanchezza mentale e fisica, letargia, scarsa resistenza, estremità fredde, vari doloretti muscolari e articolari, tosse cronica con espettorato, secrezioni croniche degli organi riproduttivi sintomatologia specifica

– diffusione ambientale, massaggio totale Funzioni e indicazioni essenziali PNEI: stimolante in disturbi collegati a debolezza Possibile dinamica cerebrale: potenzia la funzione dei gangli della base e della corteccia prefrontale Categoria aromatica: tonalità alta con note citrate, dolci e pungenti Disturbi psicologici per i quali è indicato: ADD, disturbo depressivo minore

funzioni e impieghi in campo psicologico

favorisce la motivazione, la fiducia in se stessi e l’ottimismo

• perdita di motivazione accompagnata da apatia, negatività, trascuratezza • bassa autostima e fiducia di sé, depressione • scoraggiamento, scarsa perseveranza promuove la capacità di giudizio e previsione

• scarsa capacità di giudizio con perdita di introspezione e pensiero critico • perdita della capacità di previsione, incapacità di visione prospettica o pro-

gettualità

funzioni e impieghi fisiologici – inalazione mediante nebulizzatore, capsule gelatinose, applicazioni esterne Tropismo: sistema nervoso, apparato circolatorio, respiratorio, neuromuscolare, urinario Indicazioni funzionali e diagnostiche di base: ristabilizza in caso di terreno predisposto a ipotonia/debolezza

Azione prevalentemente ricostituente e stimolante: ricostituente e blando regolatore nervoso e cerebrale: disturbi cronici

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Abete bianco americano

da ipotonia (debolezza) con stanchezza mentale e fisica, debilitazione, scarsa memoria; neurastenia, depressione cronica, CFS stimolante della circolazione arteriosa: disturbi collegati ad astenia (freddo) con cattiva circolazione ricostituente surrenale, blando ipertensivo: disregolazione surrenale, ipotensione stimolante respiratorio, espettorante mucolitico, antitussivo, antisettico: disturbi congestizi cronici del tratto respiratorio inferiore e superiore con tosse e dispnea; incl. bronchite cronica, sinusite, rinite, raffreddore comune ricostituente urogenitale, mucostatico: secrezioni mucose croniche, incl. leucorrea, gonorrea, blenorrea, gonorrea cronica, diarrea mucosa Azione prevalentemente rilassante: analgesico neuromuscolare, antinfiammatorio: disturbi artritici e reumatici dolorosi e cronici, incl. fibromialgia diuretico, antisettico: infezioni urinarie, soprattutto croniche, incl. cistite, uretrite, nefrite, prostatite, disuria blando antilitico: calcoli urinari Azioni antimicrobiche: antibatterico, immunostimolante (?): infezioni respiratorie batteriche, incl. raffreddori, sinusite, bronchite, pertosse combinazioni sinergiche

• olio essenziale di abete bianco americano + olio essenziale di abete bianco

+ olio essenziale di pompelmo: ricostituente nervoso e cerebrale per neurastenia cronica, debolezza mentale, depressione • olio essenziale di abete bianco americano + olio essenziale di rosmarino/ abete nero: ricostituente nervoso, surrenale e cerebrale, stimolante della circolazione per neurastenia cronica con debolezza fisica e mentale, cattiva circolazione con ipotensione, disregolazione surrenale o stanchezza • olio essenziale di abete bianco americano + olio essenziale di incenso/abete

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• •

nero: ricostituente respiratorio, espettorante mucolitico per bronchite cronica o enfisema con tosse cronica, dispnea, espettorazione, dolore toracico olio essenziale di abete bianco americano + olio essenziale di eucalipto (piperita angustifoglio): decongestionante nasale antisettico per sinusite congestizia, rinite, raffreddore comune olio essenziale di abete bianco americano + olio essenziale di timo ct. timolo: potente espettorante mucolitico antisettico per bronchite cronica accompagnata da tosse e dispnea olio essenziale di abete bianco americano + olio essenziale di bacche di ginepro: diuretico, antisettico urinario per infezioni urinarie di tutti i tipi olio essenziale di abete bianco americano + olio essenziale di mirto verde: mucostatico, antisettico per perdite croniche, incl. leucorrea, diarrea mucosa, gonorrea cronica olio essenziale di abete bianco americano + olio essenziale di cajeput: analgesico e rubefacente per disturbi reumatici e artritici cronici, soprattutto a carico del tratto dorsale superiore e delle spalle

combinazioni complementari

• olio essenziale di abete bianco americano + olio essenziale di menta piperita

+ olio essenziale di timo ct. linalolo: espettorante mucolitico antisettico per bronchite con tosse, espettorato abbondante, stanchezza, soprattutto recente, nei bambini

funzioni e impieghi topici

– unguenti, pomate, creme, impacchi e altre preparazioni

cosmetiche Cura della pelle: pelli grasse, secche o mature

vulnerario: ferite, piaghe, ulcere, soprattutto croniche rubefacente, analgesico: pelle fredda e devitalizzata; vari doloretti muscolari Avvertenze terapeutiche: dato che l’olio essenziale di abete bianco americano è uno stimolante riscaldante ed essiccante, il suo uso va evitato nei disturbi collegati a ipertonia/tensione e iperstenia/calore, incl. ipertensione, febbre e problemi respiratori caratterizzati da secchezza e accompagnati da tosse secca e non produttiva. Avvertenze farmacologiche: essendo rubefacente, quest’olio essenziale può risultare leggermente irritante ed è quindi controindicato per le pelli sensibili. Preparazioni: • diffusore: 2-4 gocce nell’acqua

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Abete bianco americano

• olio per massaggio: diluizione al 2-4% in olio vegetale • unguento: diluizione al 5-10% in un olio vegetale • capsula gelatinosa: 2-3 gocce con olio d’oliva

Funzioni e indicazioni della medicina cinese Energia aromatica: pungente, citrata Movimento: ascendente, disperdente Calore: da neutro a caldo Tropismo per i meridiani: polmone, vescica, rene Affinità con i cinque elementi: metallo, acqua Funzione essenziale: tonificare il Qi, disperdere il vento-umidità-freddo e rafforzare lo Shen 1. Tonifica il Qi, rafforza lo Shen e allevia la stanchezza • Deficit di Qi con debolezza dello Shen, accompagnato da stanchezza, letargia, scarsa capacità di concentrazione, abulia, confusione, depressione: oli essenziali di pompelmo/rosmarino/abete nero 2. Riscalda il polmone, disperde il vento-freddo, espelle il flegma, diffonde il Qi di polmone e allevia la tosse • Vento-freddo di polmone con tosse, mal di gola, doloretti vari, stanchezza, congestione dei seni paranasali: oli essenziali di eucalipto (piperita angustifoglio)/cajeput/pepe nero • Flegma-freddo di polmone accompagnato da congestione toracica, tosse produttiva con espettorato, qualche difficoltà respiratoria; respiro sibilante: oli essenziali di issopo/abete siberiano/cardamomo 3. Riscalda e apre i meridiani, elimina il vento-umidità-freddo e allevia il dolore • Ostruzione di vento-umidità-freddo con vari dolori muscolari cronici, estremità fredde: oli essenziali di niaouli/cajeput/pepe nero/alloro osservazioni

Mentre gli oli essenziali di abete siberiano e pino silvestre hanno alle spalle una lunga storia di utilizzo in contesti terapeutici quali stabilimenti termali e case di cura, attualmente fra i terapeuti si sta facendo strada l’impiego di altre interessanti essenze ricavate dagli abeti. Quella di abete bianco americano è solo una

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fra le tante che sono finalmente entrate a far parte della materia aromatica, pur avendo molte caratteristiche in comune con le altre. Questa essenza esprime bene i temi principali di tutti gli oli essenziali di abete efficaci nella cura delle malattie respiratorie, urinarie e muscolo-scheletriche. In termini di medicina funzionale, interviene sul terreno cronicamente debole di questi sistemi, in cui è presente un certo grado di freddo e umidità. È diventato un classico stimolante espettorante con proprietà mucolitiche, antitussive e antisettiche per tutti i disturbi respiratori congestizi, soprattutto quando sono cronici e collegati a freddo, e implicano insufficiente circolazione arteriosa, polmoni deboli e un sistema nervoso affaticato. Dotato anche di funzioni urogenitali, l’olio essenziale di abete bianco americano agisce da ricostituente mucostatico, tenendo sotto controllo le secrezioni mucose croniche di qualsiasi tipo. Mentre tutti gli oli essenziali di abete sono ossigenanti cellulari e amplificatori energetici con elevati livelli di monoterpeni, quello di abete bianco americano è l’unico con una consistente percentuale di 1,8 cineolo e può quindi essere considerato il più energizzante di tutti. Esplica un’eccellente azione ricostituente non solo sui polmoni, ma anche sul cervello e sul sistema nervoso centrale. È un efficace analgesico per l’apparato muscolo-scheletrico e un valido antinfiammatorio per l’infiammazione cronica di tutti i tessuti muscolari e per il dolore artritico, soprattutto in caso di artrosi a livello di spalle e scapole. Questa proprietà può essere messa in relazione con il suo contenuto di acetato di bornile e beta-mircene. Se usato come rimedio psicologico per via olfattiva, questo distillato offre un ventaglio di proprietà pressoché unico. Grazie alla combinazione di profonde note balsamiche e legnose con tonalità verdi, fresche e citrate, produce un effetto che da un lato dona centratura e forza, e dall’altro rasserena e stimola la mente. L’olio essenziale di abete bianco americano è il rimedio per chi soffre di carenza di forza interiore e resilienza accompagnata da ridotta autostima, ma nello stesso tempo non possiede la lucidità necessaria a riconoscere la propria debolezza ed è quindi anche privo della motivazione al cambiamento della situazione. Mentre ci invita a lasciar andare il passato e a liberarci degli ostinati rimpianti, ci aiuta a radunare le forze per aprirci a un futuro ricco di inaspettate opportunità. Oli essenziali affini: fragranza, costituenti chimici e impieghi clinici dei vari distillati di abete attualmente disponibili sono in larga parte sovrapponibili. Ciononostante, in linea di massima è possibile operare le seguenti distinzioni rispetto all’olio essenziale di abete bianco americano. Status terapeutico, funzioni e usi dell’olio essenziale di abete bianco (Abies alba), silver fir (ingl.), Weißtanne, Edeltanne (ted.), sapin blanc (fr.) sono identici a quelli dell’essenza di abete bianco americano. Nonostante il suo profilo aromatico più delicato e dolce, rispetto a quest’ultimo presenta un contenuto più elevato di

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Abete bianco americano

monoterpeni (90-95%), soprattutto l-limonene (31-47%), alfa-pinene (18-28%), canfene (14-20%) e delta-3-carene (14%) e una percentuale leggermente più bassa di esteri (5-10%). Anche quest’olio essenziale interviene sostanzialmente sui disturbi collegati a ipotonia/debolezza con tendenza al freddo, e agisce in modo mirato sulla stimolazione delle funzioni arteriose, bronchiali e neuromuscolari. Se assunto per via olfattiva a scopo psicologico, essendo un distillato leggermente fresco e pungente esercita un effetto più delicato mentre stimola la mente, la motivazione e la fiducia in se stessi. È il rimedio ideale per i bambini, le persone sensibili e i disturbi lievi. Preparazioni, avvertenze e diluizioni sono le stesse indicate per l’olio essenziale di abete bianco americano. L’olio essenziale di pigne di abete bianco, correttamente noto come olio essenziale di Templin, viene distillato in Tirolo, Austria, dai coni dell’anno precedente. Oltre alle consuete note balsamiche, il suo aroma è fortemente agrumato, simile a una miscela di limone e arancio, per via delle buone percentuali di l-limonene (28-35%) e acetato di bornile (1-13%). Non ci sono resoconti sui suoi utilizzi terapeutici, anche se è possibile aspettarsi analogie con altri distillati di abete. L’olio essenziale di abete balsamico (Abies balsamea), originario del Canada e del Pacifico nordoccidentale, presenta un aroma molto verde e balsamico tipico delle conifere e dal punto di vista psicologico suggerisce un eccellente effetto riequilibrante sulle emozioni. La sua fragranza è meno dolce di quella dell’abete bianco, meno citrata di quella dell’abete bianco americano o dell’abete del Caucaso, e meno intensamente balsamica di quella dell’abete di Douglas. È caratterizzato da uno status terapeutico blando privo di tossicità cumulativa e non provoca irritazione cutanea. Le sue funzioni e i suoi usi sul piano fisiologico sono molti simili a quelli dell’abete bianco americano, ma ha trovato impiego anche come antelmintico per eliminare gli ascaridi e ha evidenziato un’azione antitumorale. Come quello di abete bianco americano, anche questo distillato ha un elevato contenuto di monoterpeni (75-90%), inclusi beta-pinene (28-56%), delta-3-carene (0-27%) e alfa-pinene (<20%); gli altri costituenti comprendono esteri (10-25%), fra cui acetato di bornile (5-16%), e piccole percentuali dei chetoni monoterpenici canfora e piperitone. Preparazioni, avvertenze e diluizioni sono le stesse indicate per l’olio essenziale di abete bianco americano. L’abete di Douglas (Pseudotsuga menziesii [Beissn.] Franco), originario degli Stati americani del Nord-ovest Pacifico, dalla Columbia Britannica fino alla California settentrionale, è in realtà una varietà di peccio, e non un membro della famiglia degli abeti (Abies). Il suo olio essenziale presenta note profondamente balsamiche di conifera e tonalità agrumate più lievi, e una dominanza di monoterpeni (60-80%), con percentuali inferiori di esteri (incl. acetato di citronellile)

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e monoterpenoli (incl. terpinen-4-olo). Ha uno status terapeutico blando privo di tossicità cumulativa e non provoca irritazione cutanea. Le sue applicazioni fisiologiche e psicologiche sono approssimativamente le stesse dell’olio essenziale di abete bianco americano, con cui condivide anche preparazioni, avvertenze e diluizioni. Come rimedio psicologico, i suoi impieghi sono abbastanza simili a quelli dell’essenza di abete bianco americano, ma la stimolazione mentale è inferiore. L’olio essenziale di larice (Larix decidua Miller), originario di Austria e Francia, viene distillato in corrente di vapore dagli aghi e dalle parti terminali dei rametti di questa conifera che cresce sulle Alpi in alta quota. Si tratta di un distillato giallo pallido con note tipicamente balsamiche di aghi freschi e alcune tonalità dolci. Come la maggior parte delle essenze di conifera, anche questa presenta una dominanza di monoterpeni (<73%, con alfa-pineni 40%, canfene 6%), cui si aggiungono l’estere acetato di bornile (12%) e i sesquiterpeni (10%). È caratterizzata da uno status terapeutico blando privo di tossicità cumulativa e non provoca irritazione cutanea. I suoi impieghi sono in larga parte simili a quelli dell’olio essenziale di abete bianco americano, con buone proprietà antinfettive nelle infezioni respiratorie, soprattutto da Streptococcus pneumoniae. Se assunto a piccole dosi, l’olio essenziale di larice svolge un’azione ricostituente nervosa e cerebrale con effetti benefici su stanchezza mentale e fisica, depressione ecc., mentre in dosi medie funge da rilassante nervoso e in dosi elevate da euforizzante o sedativo ipnotico. Applicazioni topiche in diluizione al 5% circa si sono rivelate utili per aumentare la mobilità articolare in caso di distrofia ossea e artrite cronica. Preparazioni, avvertenze e diluizioni sono le stesse indicate per l’olio essenziale di abete bianco americano, con cui condivide in linea di massima le indicazioni se usato come rimedio psicologico.

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ABETE NERO

Fonte botanica: i rametti e gli aghi di Picea mariana (Mill.) Britton et al., famiglia delle pinacee (Pinaceae) Altri nomi: black spruce (ingl.), épinette noire (fr.), schwarze Fichte (ted.), abeto negro (sp.) Aspetto: un distillato fluido incolore, con un fresco aroma di conifera e profondi sottotoni legnosi e dal sentore di terra e muffa Status aromatico: nota di testa di moderata intensità e scarsa persistenza Estrazione: distillazione in corrente di vapore di aghi e ramoscelli freschi, di solito da settembre a dicembre, e poi da marzo a maggio Resa di 1 kg di olio essenziale da: 100-200 kg di aghi e rametti (una discreta resa) Area di produzione: Canada orientale Costituenti tipici: monoterpeni bi- e triciclici fino al 55% (incl. canfene 1419%, alfa-pinene 13-16%, beta-pinene 4-10%, santene 2-3%, delta-3-carene 4-11%, limonene 5%, mircene 2-4%) • esteri terpenici 30-52% (incl. acetato di bornile 31-49%, acetato di isobornile, acetato di geranile) • sesquiterpeni (incl. longifolene, longiciclene, cadinene, cariofillene, muurolene) • monoterpenoli (incl. borneolo, tuianolo, terpinen-4-olo) • sesquiterpenolo longiborneolo Possibilità di adulterazione: infrequenti, ma in teoria con oli di abete più economici appartenenti al genere Abies Oli essenziali affini: oli essenziali delle conifere, famiglia delle Pinaceae in generale (inclusi quelli di abete, pino, larice ecc.), come pure le essenze dei seguenti abeti, oltre ad altre distillate occasionalmente: • olio essenziale di abete del Canada o peccio canadese (Picea glauca

[Moench.] Voss) ricavato da alberi presenti su tutto il territorio canadese, con intense note verdi, fresche e canforate per via del più elevato contenuto di monoterpeni;

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AROMATICA

• olio essenziale di abete norvegese (Picea abies [L.] H. Karst.) dai Paesi

balcanici e dal Canada, con note fresche, salate e canforate;

• olio essenziale di abete sitka (Picea sitchensis [Bong.] Carr.) dagli Stati del

Nord-ovest Pacifico (in America settentrionale), con le sue note fresche dal sentore di conifera, in parte dolci e mentolate; • olio essenziale di tsuga canadese (Tsuga canadensis [L.] Carrière), noto anche come olio di abete rosso hemlock e pruche du Canada, proveniente dal Canada orientale e dall’Europa alpina, con una più intensa nota di testa fresca; • olio essenziale di abete rosso (Picea rubens Sarg.). Funzioni e indicazioni terapeutiche Status terapeutico: rimedio blando privo di tossicità cumulativa Status di sicurezza topica: non irritante per la pelle, non sensibilizzante. È tuttavia possibile una certa sensibilizzazione cutanea in caso di significativa presenza di delta-3-carene, e ulteriore irritazione se l’olio è ossidato. sintomatologia specifica – tutte le applicazioni Affaticamento mentale o burn out, apatia, scoraggiamento, bassa motivazione, scarsa fiducia in se stessi, depressione, allucinazioni, bassa capacità di resistenza, scarsa vitalità, aumento di peso, infezioni croniche, respirazione superficiale, tosse debole cronica, disturbi mestruali, vari doloretti muscolari, perdita di peso, pelle secca, estremità fredde

– diffusione ambientale, massaggio totale Funzioni e indicazioni essenziali PNEI: stimolante in caso di malattie collegate a debolezza Possibile dinamica cerebrale: migliora la funzione della corteccia prefrontale e dei gangli della base Categoria aromatica: tono di testa con note canforate pungenti e legnose Disturbi psicologici per i quali è indicato: ADD, depressione, malattie psicotiche e schizoidi

funzioni e impieghi in campo psicologico

favorisce la forza di volontà, il coraggio e la resistenza

• scarsa forza di volontà, indecisione • scoraggiamento, bassa resistenza o perseveranza • burn out mentale ed emotivo

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Abete NERo

favorisce la motivazione e la fiducia in se stessi

• perdita di motivazione accompagnata da apatia, tendenza alla procrastina-

zione, trascuratezza, appiattimento dell’affettività • bassa autostima e fiducia di sé, depressione

– inalazione mediante nebulizzatore, capsule gelatinose, supposte, unguenti Tropismo: sistema neuroendocrino, respiratorio, riproduttivo, digerente, muscolo-scheletrico Indicazioni funzionali e diagnostiche di base: ristabilizza le condizioni di ipotonia/debolezza e decongestiona le condizioni di congestione/umidità

funzioni e impieghi fisiologici

Azione prevalentemente ricostituente: ricostituente e regolatore del sistema neuroendocrino e immunitario, adattogeno: disturbi collegati a ipotonia (debolezza) cronica accompagnati da deficit e squilibri della funzione pituitaria/surrenale/tiroidea/timica/ovarica (e di altre funzioni endocrine) e del sistema immunitario; condizioni di stanchezza cronica, debilitazione • potenziatore del sistema immunitario: deficit immunitario con infezioni

ricorrenti o croniche; tutti i disturbi da immunodeficienza, incl. CFS, FM, AIDS

• ricostituente e regolatore della funzione pituitaria, surrenale e tiroidea:

stanchezza surrenale o esaurimento con bassa capacità di resistenza, stanchezza pomeridiana, voglia di sale; sindrome ipotiroidea (resistenza alla tiroxina), deficit dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene; deficit anabolico e catabolico con aumento o perdita di peso, debilitazione; disturbi metabolici generali; CFS, neurastenia, asma cronica • ricostituente e regolatore dell’asse ipofisi-gonadi e dell’apparato riproduttivo: disregolazione ormonale con deficit estrogenico e progestinico, incl. dismenorrea, amenorrea, PMS, sindrome menopausale, frigidità, impotenza Azione prevalentemente stimolante e decongestionante stimolante della circolazione arteriosa: cattiva circolazione con estremità fredde, diarrea dolorosa ricostituente respiratorio, stimolante dell’espettorazione: debolezza e congestione cronica delle vie respiratorie basse, incl. debolezza polmonare, tosse cronica, bronchite, enfisema stimolante spasmolitico: crampi muscolari, crampi gastrici, coliche, asma

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AROMATICA

decongestionante prostatico: congestione/iperplasia prostatica, prostatite antinfiammatorio: malattie reumatiche e artritiche, asma Azione antimicrobica: antibatterico, immunostimolante: infezioni respiratorie batteriche, incl. raffreddori, bronchite, influenza (?); infezioni croniche e ricorrenti in generale antimicotico: disbiosi intestinale micotica, candidosi antelmintico, antiprotozoario: parassiti intestinali, incl. Giardia lamblia, anchilostoma N.B.: la seguente distinzione fra l’olio essenziale di abete nero e quest’altra essenza di abete può essere utile dal punto di vista clinico. L’olio essenziale di abete del Canada (Picea glauca) presenta funzioni simili a quelle dell’olio di abete nero, ma non ha un evidente effetto ristabilizzante sulle funzioni del sistema psiconeuroendocrinoimmune (Catty, 2008). Il suo contenuto più elevato di monoterpeni lo rende invece un’essenza più stimolante, meno equilibrata dagli esteri e dai sesquiterpeni (totalmente assenti). L’olio di abete del Canada è soprattutto uno stimolante dell’espettorazione, con un effetto mucolitico che viene potenziato da una piccola percentuale del chetone canfora. combinazioni sinergiche

• olio essenziale di abete nero + olio essenziale di pino silvestre: ricostituente del

sistema neuroendocrinoimmune per tutti i tipi di deficit cronici a carico del sistema endocrino e immunitario • olio essenziale di abete nero + olio essenziale di pino silvestre: ricostituente respiratorio, espettorante e antisettico per tutte le infezioni delle vie respiratorie basse, incl. asma cronica, enfisema • olio essenziale di abete nero + olio essenziale di niaouli: ricostituente dell’asse pituitario-ovarico, progesteronico (?) per dismenorrea cronica, PMS, frigidità, sindrome menopausale • olio essenziale di abete nero + olio essenziale di niaouli: decongestionante prostatico per congestione prostatica benigna combinazioni complementari

• olio essenziale di abete nero + olio essenziale di vetiver: ricostituente del sistema

neuroendocrinoimmune per tutti i tipi di deficit cronici a carico del sistema endocrino e immunitario; convalescenza

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Abete NERo

• olio essenziale di abete nero + olio essenziale di vetiver: ricostituente e regolatore ormonale

per amenorrea cronica, dismenorrea, PMS, frigidità, sindrome menopausale

• olio essenziale di abete nero + olio essenziale di salvia sclarea/geranio: regolatore

ormonale, progesteronico (?) per dismenorrea, PMS, frigidità, sindrome menopausale

• olio essenziale di abete nero + olio essenziale di rosmarino + olio essenziale di

geranio: ricostituente dell’asse ipofisi-surrene per tutti i disturbi metabolici, insufficienza corticosurrenale e disregolazione • olio essenziale di abete nero + olio essenziale di mirra: ricostituente/stimolante tiroideo per sindrome ipotiroidea • olio essenziale di abete nero + olio essenziale di mirto verde: ricostituente respiratorio ed espettorante per congestione toracica cronica con tosse, espettorato, stanchezza • olio essenziale di abete nero + olio essenziale di chiodi di garofano: antelmintico per una vasta gamma di parassiti intestinali – impacchi, unguenti, lozioni e altre preparazioni cosmetiche Cura della pelle: pelli secche

funzioni e impieghi topici

rubefacente, stimolante della circolazione capillare: eczema secco, pelle secca e devitalizzata, acne; stanchezza muscolare (p. es. in seguito ad attività sportiva) insetticida: pidocchi, zecche, scabbia vari: aumento del seno Avvertenze: nell’applicazione topica dell’olio di abete nero è importante non superare le diluizioni sotto indicate. Un distillato con elevate percentuali di deltacarene o con un certo grado di ossidazione dovuta a invecchiamento può scatenare reazioni di sensibilizzazione con eruzione cutanea: è pertanto opportuno evitarne l’uso nei soggetti con pelle sensibile. L’uso interno va evitato nel primo trimestre di gravidanza. Preparazioni: • diffusore: 3-4 gocce nell’acqua • olio per massaggio: diluizione al 2-3% in una lozione o in un olio vegetale • unguento: diluizione al 4-10% in un olio vettore vegetale dopo aver effettuato un test cutaneo su una piccola area • capsula gelatinosa: 2-3 gocce con un po’ di olio d’oliva

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AROMATICA

Funzioni e indicazioni della medicina cinese Energia aromatica: legnosa, pungente Movimento: stabilizzante, ascendente Calore: da neutro a caldo Tropismo per i meridiani: polmone, rene, Du, Chong, Ren Affinità con i cinque elementi: acqua, metallo Funzione essenziale: tonificare il Qi e lo Yang, e rafforzare lo Shen 1. Tonifica il Qi e il Qi difensivo, rafforza il polmone e solleva lo Shen • Deficit di Qi e Qi difensivo con debolezza dello Shen, accompagnato da stanchezza, bassa resistenza, infezioni frequenti o ricorrenti, stress cronico, bassa motivazione, depressione: oli essenziali di rosmarino/ravintsara/salvia • Deficit di Qi di polmone con debolezza dello Shen, accompagnato da stanchezza mentale e fisica, respirazione superficiale, bassa motivazione, tristezza, ritiro psichico, disconnessione: oli essenziali di abete bianco americano/rosmarino/eucalipto/incenso 2. Tonifica il polmone e il rene, fortifica lo Yang e allevia tosse e respiro sibilante • Deficit di Yang di polmone e rene, accompagnato da tosse cronica, respiro sibilante, costrizione toracica: oli essenziali di pino/chiodi di garofano/cipresso • Deficit di Yang di rene con debolezza dello Shen, accompagnato da bassa capacità di resistenza, stanchezza mentale e fisica, mal di schiena, gambe e ginocchia deboli, scarsa libido, paura: oli essenziali di pino/chiodi di garofano/cannella 3. Tonifica l’essenza del rene, il Chong Mai e il Ren Mai, e regola mestruazioni e menopausa • Deficit di Jing di rene, del Chong Mai e del Ren Mai con cicli lunghi o irregolari, amenorrea, sindrome menopausale, frigidità, impotenza: oli essenziali di vetiver/niaouli/geranio 4. Asciuga l’umidità-freddo del grosso intestino e nel Riscaldatore Inferiore • Umidità-freddo del grosso intestino con diarrea, movimenti intestinali irregolari: oli essenziali di noce moscata/mirra/cannella

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Abete NERo

• Umidità-freddo del Riscaldatore Inferiore, con congestione prostatica, minzione difficoltosa con gocciolamento: oli essenziali di abete bianco/niaouli/basilico/bacche di ginepro 5. Riscalda e apre i meridiani, disperde il vento-umidità, rilassa i tendini e allevia il dolore • Ostruzione da vento-umidità-freddo con dolori reumatici (soprattutto negli arti superiori), crampi articolari: oli essenziali di zenzero/incenso/bacche di ginepro osservazioni

Prodotta nelle grandi foreste boreali di conifere del Canada orientale solo a partire dagli anni Sessanta del Novecento, l’essenza di abete nero è comunque riuscita ad assicurarsi un posto nel panorama internazionale della terapia con gli oli essenziali: è la risposta canadese al pino silvestre europeo e all’abete siberiano russo. Con la sua gamma di fragranze eccezionalmente ampia, che spazia da note di fondo legnose e dal sentore di terra a note di testa dal fresco e pungente aroma di conifera, fra questi pregiati oli di conifera è probabilmente quello che dispone del più vasto spettro di effetti terapeutici. Consapevoli della presenza di una buona dose di delta-3-carene all’interno del suo ricco profilo di monoterpeni, i terapeuti europei riscontrano da tempo validi risultati clinici nell’utilizzo dell’olio essenziale di abete nero come stimolatore e regolatore dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (Pénoël, 1990). La sua somministrazione interna può contribuire a un sostanziale miglioramento delle sindromi di disregolazione e stanchezza surrenale. Fra i risultati positivi si annoverano la regolazione della funzione pituitaria-tiroidea e pituitaria-gonadica, da cui si evince che questo rimedio ha un effetto benefico sulle condizioni di ipotiroidismo funzionale, come pure sulla disregolazione ormonale femminile in generale. Inoltre, si sono riscontrati miglioramenti delle funzioni immunitarie sia a breve che a lungo termine. Da allora, l’olio essenziale di abete nero si presenta con un nuovo e più ampio profilo clinico che autorizza a definirlo un vero adattogeno, nella stessa categoria di rimedi officinali quali rodiola, ginseng e altri. Partendo dal presupposto che un effetto adattogeno debba coinvolgere il triangolo fondamentale della fisiologia – sistema nervoso, endocrino e immunitario – ed esercitare un’azione regolatrice e normalizzatrice ad ampio spettro, è evidente che l’olio essenziale di abete nero soddisfa entrambi i requisiti. Sembra avere un ampio effetto regolatore su quasi tutte le ghiandole endocrine, dimostrandosi utile per una serie molto vasta di malattie collegate a debolezza. La sindrome da stanchezza cronica è forse la sua indicazione terapeutica più significativa, in quanto implica insufficienze neuro-ormonali

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AROMATICA

e immunodeficienze a lungo termine. In questi casi (come per molti oli di conifera), l’enfasi va posta sulla cura di insufficienze croniche piuttosto che a breve termine, ragion per cui l’olio essenziale di abete nero andrebbe incluso in un ampio ventaglio di preparazioni per la cura di disregolazioni e deficit cronici. Le foreste di conifere delle regioni temperate, come le foreste pluviali tropicali, fungono da polmoni planetari e svolgono un ruolo importante nel sano funzionamento della Terra. Non sorprende quindi che gli aghi delle conifere e gli oli essenziali che ne vengono estratti siano usati da millenni in tutte le tradizioni mediche per la cura dei disturbi respiratori, e l’olio essenziale di abete non fa eccezione. Analogamente all’olio di pino silvestre, la sua superiorità rispetto alla maggior parte dei rimedi aromatici per le vie respiratorie è dovuta alla sua azione profondamente riparatrice e rivitalizzante a livello sistemico, che gli consente di ottenere effetti ben oltre quelli semplicemente espettoranti. Per questi motivi, l’olio essenziale di abete nero dovrebbe essere scelto per la cura di ogni genere di congestione bronchiale cronica collegata a debolezza, in particolare se accompagnata da tosse debole cronica e respiro sibilante. In termini di medicina cinese, tutte queste azioni profondamente rigenerative equivalgono a una tonificazione del Qi, dello Yang e dell’essenza dell’individuo, con un particolare coinvolgimento dello Yang di polmone e di rene. Come questa alta conifera punta dritta verso il cielo con la sua chioma e si ancora saldamente al suolo con le sue radici, così il suo olio essenziale si estende sull’asse verticale di rene e polmone, del Qi e dell’essenza, di Cielo e Terra, delle energie prenatali e postnatali, degli elementi metallo e acqua. Nel corpo, quest’asse primordiale si esprime mediante lo sviluppo embriologico nella colonna vertebrale come struttura e nel Vaso Governatore come funzione energetica. L’olio essenziale di abete nero mostra una notevole affinità per entrambi sotto il profilo curativo. Dalle antiche foreste di conifere emana una presenza senza tempo. Per via della sua azione rigenerante sul sistema neuroendocrino e immunitario, l’olio essenziale di abete nero è un simbolo fondamentale della nostra eredità ancestrale, delle nostre profonde riserve energetiche e della nostra evoluzione sul lungo periodo. Questa essenza ci riconnette alle radici dei nostri progenitori, alla nostra saggezza ancestrale e perfino al processo in continua evoluzione della vita stessa. Per la sua capacità di collegarci al nostro passato collettivo, alla nostra tradizione genetica, quest’olio può rivelarsi una fonte di forza profonda e duratura da cui attingere mentre ci dirigiamo verso il futuro. Con la sua spiccata perpendicolarità simile a quella della colonna vertebrale, se assunto per inalazione l’olio essenziale di abete nero può evocare le qualità di forza e resistenza a livello dell’anima. Ne troviamo conferma nelle sue note aromatiche legnose e pungenti, in grado di trasmettere centratura, forza ed energia. Nello specifico, questa essenza può aiutarci a raccogliere la forza interiore e la fiducia in noi stessi necessarie ad affrontare le situazioni difficili. Quando le

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Abete NERo

nostre risorse interiori sono esaurite e le difficoltà logorano la nostra volontà di perseverare, quest’olio può essere un valido alleato che ci aiuta ad attingere forza interiore e speranza da una sorgente più profonda alla quale tutti siamo connessi. Grazie a questa fonte collettiva, al ricongiungimento con le nostre autentiche radici ancestrali e con la nostra storia comune, possiamo scoprire una forza di volontà e un coraggio di cui finora avevamo ignorato l’esistenza.

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Dal 2005 Edizioni Enea collabora insieme a Scuola SIMO con un obiettivo preciso: fornire contenuti di qualità per promuovere la salute di corpo, mente e spirito. Pubblichiamo libri destinati a naturopati e operatori della salute, ma anche a semplici appassionati e curiosi. Ci occupiamo di scienza ma anche di spiritualità, integrando i più grandi insegnamenti di Oriente e Occidente. Guardiamo alle grandi tradizioni mediche del passato e ci apriamo alle più innovative proposte nel campo della medicina olistica.

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Peter Holmes è fitoterapeuta, aromaterapeuta ed esperto conoscitore della medicina cinese. Ha oltre trent’anni di esperienza clinica, durante i quali si è occupato anche di insegnamento. È autore di diversi manuali di fitoterapia e tiene seminari sull’impiego clinico ed energetico degli oli essenziali. Il suo sito è www.snowlotus.org

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