Almanacco 2012

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C>8DA6 G6<JH6 JcV fjVa^ÒXVo^dcZ V^ bdcY^VaZ Z iVci^ edY^ ^c hda^ fjViigd Vcc^ Invece gli allenamenti sono molto piacevoli”. Un atleta mito? “Alessandro Del Piero, signore sul campo e nella vita, che sto cercando di imitare”. Nel braccio di ferro? “Abbiamo Daniele, basta prendere lui ad esempio se vogliamo cercare di diventare dei campioni”. Un obiettivo del 2013? “Nel 2012 mi sono qualificato per i Campionati mondiali. Cercherò di arrivarci bene, con tutto l’allenamento necessario per fare la gara con molto umiltà, ma impegnandomi per salire sul podio dei nazionali. Naturalmente lavorerò per realizzare ottimi risultati anche nelle altre gare. La qualificazione ai mondiali mi ha automaticamente aperto le porte della nazionale Juniores, e questa è stata una bella soddisfazione”. Un sogno nel cassetto? “Il tetto del mondo, ma per questo bisogna allenarsi proprio bene”. La soddisfazione più bella? “Vincere il titolo italiano, ogni volta che ci penso mi viene sempre da sorridere al ricordo. Quando ti qualifichi primo in una categoria dura, come era la mia, nella tua città, non sai se ridere o piangere dalla felicità”. Il complimento più bello che ti è stato fatto?

“Sentire prima dell’incontro finale al Campionato italiano gridare il mio nome dai compagni di squadra, quella è stata per me già una vittoria. E poi l’abbraccio di tutti al termine della gara”. Un episodio da dimenticare? “L’infortunio al polso, partito nel 2011 e prolungatosi nel 2012, ma comunque si impara anche da queste esperienze”. Cosa pensano i tuoi amici di questo sport? “Inizialmente quando le persone scoprono che faccio Braccio di Ferro si mettono a ridere, perché credono che sia un’attività da bar, ma quando poi spiego di cosa si tratta si appassionano tutti”. Come convinceresti un ragazzino a praticare questa disciplina? “Chi si avvicina al tavolo difficilmente si allontana. Quindi basterebbe farlo provare”. Hai un rituale prima delle gare? “No, non sono superstizioso, diciamo che prima delle gare non mi piace sentire troppa confusione”. Cosa pensi quando sei in gara? “Inizialmente ci si concentra sulla partenza della gara e poi sulla tecnica, questo sport è l’unione di mente e corpo, che devono lavorare insieme”. Vuoi ringraziare qualcuno? “Ovviamente Daniele, perché mi ha avvicinato a questo sport e mi ha insegnato le tecniche. E poi un ringraziamento va a tutti i miei compagni, perché sono sempre pronti a farmi sentire il loro sostegno, c’è un grande spirito di squadra fra noi, ed oltre ad essere compagni siamo grandi amici anche lontano dai tavoli. Questa è la formula giusta per fare sport”. Vuoi aggiungere qualcosa? “Un augurio a tutta la squadra, affinché tutti raggiungano i risultati a cui aspirano”. Antonella De Vito

F.B.F.I.: Federazione Braccio di Ferro Italia

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on riesce a staccarsi dal pensiero dell’intera squadra, anche quando racconta la sua storia personale. Parliamo di Nicola Ragusa giovane ragazzo di 19 anni. Come hai iniziato? “Quattro anni fa, smisi di fare karate dopo averlo praticato per otto anni, e decisi di andare in palestra per tenermi in forma. È qui che ho incontrato Daniele Sircana, lui mi ha scoperto e mi ha consigliato d’iniziare questa disciplina”. Il tuo curriculum sportivo? “Il primo anno ho partecipato solo a gare amatoriali. Inizialmente in squadra eravamo pochi, ma ben presto si sono avvicinati anche altri ed insieme abbiamo cominciato a fare le gare di federazione. Nel 2010 mi sono piazzato al 3° posto al Campionato italiano a Macerata, mentre nel 2011 ho partecipato al Campionato del Centro Italia vincendo due ori nelle categoria juniores ed esordienti. Sempre nel 2011 ho vinto il Campionato italiano nella categoria esordienti e mi sono qualificato terzo nella categoria Juniores, ancora nel 2011 ho fatto la Coppa Italia e mi sono qualificato secondo. Nel 2012 ho conquistato il secondo posto nel Campionato del Centro Italia per la categoria seniores, così come nei Campionati italiani con gli juniores. Ma nel 2012 mi sono infortunato al polso e questo mi ha tenuto per un po’ lontano dal tavolo”. Attualmente fai altri sport? “No, mi dedico solo al Braccio di Ferro”. Quanto ti alleni e come? “Dalle 4 alle 5 volte alla settimana per circa due o tre ore, ed il sabato con Daniele. Per noi è importante allenare ogni parte del corpo, partendo dal polso, avambraccio, braccio, spalle, dorsali, petto. Quindi facciamo molti pesi ed esercizi aerobici quando dobbiamo rientrare in un determinato peso prima di una gara”. Cosa ti piace di più del Braccio di Ferro? “Il gruppo che si è creato. Pur essendo uno sport individuale, quando vince uno di noi vinciamo tutti. Riusciamo a trasmetterci le emozioni e questo è importantissimo durante le gare e gli allenamenti”. Un aspetto negativo di questa disciplina? “Forse qualche infortunio quando capita.

Nicola Ragusa

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