L'ARCERA N°5

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ANNO 8

L’ASSOCIAZIONE DEI CACCIATORI NATURALISTI

NUMERO 2


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NEWS

4

CRONACHE

6 10

PROGETTO ALIregALI ARTE & CULTURA

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STUDI & RICERCHE

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F.A.N.B.P.O.

24

CINOFILIA

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ANEDDOTI

40

SOMMARIO

EDITORIALE

L’ARCERA PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE AMICI di SCOLOPAX-ONLUS -----------------------

Pubblicazione a diffusione gratuita per i soci di AdS -------------------------------EDIZIONE CURATA DAL

COMITATO ESECUTIVO COMUNICAZIONE E STAMPA ----------------------------PROGETTO GRAFICO Alessandro Tedeschi ----------------------------

CONTACT AMICI DI SCOLOPAX-ONLUS VIA ROMA, 57 I - 83027 MUGNANO DEL CARDINALE (AV) TEL. 333-4252961 WEB: www.scolopax.it

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Foto in 1a di copertina: “L’ARCERA SI PALESA” DI PIERRE ROUSSIA

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na nuova stagione di emozioni è iniziata. Accanto alle ritrovate e care abitudini ed alle scaramantiche ritualità, si rinnova il sogno che alimenta il “Fuoco Sacro” della nostra sana e condivisa passione. Siamo persuasi infatti che proprio nel concetto di “sana passione” risieda una giusta e valida motivazione per ritenere che l’arte cinegetica possa continuare a perpretarsi nel contesto della società del terzo millennio. Ci piace pensare di poter riconoscere in ognuno i tratti del cacciatore naturalista, un pò cacciatore ed un pò artista impegnato col cuore e con l’anima nel tratteggiare il percorso nobile che si addice a chi pur sapendo di donare la morte, riesce a far emergere ogni volta di nuovo puri sentimenti e la squisita umanità. Eppur sappiamo che non è così. Nella spasmodica ricerca del risultato prevale sovente solo il materialismo e la conta dei morti dove nell’insana ed esclusiva competizione e nell’insaziabile brama necrofila si lascia cadere nell’oblio la coscienza cinegetica necessaria ad ognuno per conferire al cacciatore un più congruo profilo nella società del nostro tempo. Tante le storture e notevoli le deformazioni che abbiamo ereditato, così come tante le metastasi che resistono al tempo e che risultano difficili da debellare. Il cancro dei beccacciai è la “POSTA INFAME”. Ci si chiede che senso possa avere ancora accettare che i “sanguinari postaioli” possano raccontare dei loro “numeri” sino a farne vanto piuttosto che vergogna. E che senso può avere per un cacciatore che ama definirsi tale abbattere una beccaccia nelle ore crepuscolari quando, con il volo di una farfalla indifesa, si trasferisce da e verso i siti di sostentamento e riposo, ed avere poi la sfacciataggine di dar da mangiare ai propri cani, ai quali null’altro sentiremmo di chiedere se non di mollare ogni volta un giusto morso nel polpaccio “dell’infame padrone”. Le beccacce che muoiono all’aspetto non hanno alcun valore; taccino pertanto i postaioli e provino pure a raccontar meno menzogne a se stessi prima ancora che ai veri cacciatori con i quali non possono tentare di confondersi. Il vero beccacciaio sa che il carniere del bracconiere è sempre più ricco, ma di questo non se ne rammarica. Il vero beccacciaio alimenta la passione nello studio, nella conoscenza e nella educazione del senso estetico, gode della presenza di un amico e torna stanco e contento a casa anche quando non ha incontrato, perchè persuaso che all’indomani il gioco riprenderà e forse la Regina si paventerà.... ....MAESTOSA COME EMERSA DALLE VISCERE DELLA TERRA! Viva il Cacciatore Naturalista

EDITORIALE

Caro Amico Beccacciaio,

Cordiale Amicizia Beccacciaia Alessandro Tedeschi 3


NOTIZIE

news - news - news - news - news notizie ...dalla RUSSIA fonte O.N.C.F.S. - réseau Bécasse

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a precoce primavera 2008 ha provocato un altrettanto precoce arrivo di beccacce nei siti di nidificazione già dalla fine di marzo inizi di aprile. Nelle regioni di Mosca e Vladimir i picchi della migrazione si sono avvertiti tra la prima e seconda decade di aprile. Il numero dei maschi osservati alla croule nei mesi di maggio e giugno si è collocato nella media degli anni precedenti. Gli inanellamenti di circa 100 beccacce effettuati in alcuni areali della Russia Centrale ha mostrato una media di risultati pari a quella degli autunni precedenti. La percentuale di giovani si è situata intorno al 65 /70 %. Per quanto riguarda la migrazione post-nuziale non è stato avvertito nessun picco di migrazione. Esso si localizza di solito nei primi giorni di ottobre fino al 20 dello stesso mese. L’assenza di temperature sotto lo zero nella

zona di Mosca e St. Petersburg e le temperature insolitamente dolci per la stagione hanno provocato una umidità particolarmente forte sia nelle aree boschive che nelle praterie, ciò ha certamente contributo a ritardare la migrazione ed a distribuirla in un periodo più lungo del normale. Questo fenomeno è stato osservato anche su altre specie di migratori (oche). In conclusione le informazioni raccolte in Russia incitano ad un cauto ottimismo per la stagione in corso anche se risulteranno condizionate dall’evoluzione delle condizioni meteo che si avvicenderanno sino agli inizi di dicembre e che riverseranno gli uccelli migratori negli areali di svernamento. fonte O.N.C.F.S.

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L

o scorso 22 giugno 2008 in occasione della Esposizione canina organizzata dal Circolo Federcaccia di Nola, Amici di Scolopax-onlus ha offerto la propria partecipazione portando il proprio gazebo all’interno dell’area che ha ospitato l’esposizione cinofila nazionale. La nostra presenza ha avvalorato l’ottima amicizia nel segno della consolidata collaborazione con il gruppo di cacciatori che fanno riferimento alla sezione comunale FIDC di Nola (NA). L’ottima organizzazione messa in campo dai ben volenterosi ragazzi del circolo ha mostrato, qualora ce ne fosse bisogno, che laddove ai sani proponimenti fanno seguito le necessarie capacità, le inequivocabili volontà e la pura passione, i risultati non tardano ad arrivare. La caldissima domenica di giugno ha visto la presenza di un congruo numero di cani provenienti da molte regioni d’Italia e seppur il caldo torrido ha messo a dura prova sia i cani che conduttori, giudici ed avventori, la manifestazione ha potuto raccogliere i migliori consensi ed un buon successo di pubblico. Nella nostra affermata espressione di sensibilità per tutte le forme di attività votate al sociale, auspichiamo di poter assistere sempre più sovente ad iniziative del genere nate e vissute nello spirito

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N O TI ZI E NOTIZIE

news - news - news - news - news


CRONACHE

FURTI DI CANI ...a volte ritornano!! Le battaglie civili corrono il rischio di apparire talvolta come delle crociate i cui obiettivi evidenziano realistiche difficoltà e difficile interpretazione, ed i risultati diventano in taluni casi d’impossibile soluzione. Il furto dei cani da caccia rappresenta più che una piaga sociale un cancro maligno difficile da estirpare. In ogni angolo d’Italia si annida qualche metastasi capace di nuocere a persone perbene calpestando e violentando uomini e sentimenti. Non si contano i casi di furti perpetrati dai “soliti ignoti” e solo raramente si è dato di assistere a “causali ritrovamenti” e costose restituzioni. Il mercato dei cani rubati è indubbiamente alimentato da atavici istinti di possedere anche ciò che non si appartiene. Nella pratica il concetto di proprietà viene svilito ed annullato secondo logiche e meccanismi di autentico brigantaggio. Esso si diffonde e prospera in un contesto di malessere sociale dove si perdono talvolta anche le tracce dei sani principi di vita posti a guida e tutela della civiltà del nostro tempo. In vero chi acquista e detiene un cane rubato o di indubbia origine e/o provenienza rappresenta a nostro avviso la più chiara ed evidente espressione di malvivenza e disonestà, più ancora degli stessi lestofanti e farabutti interpreti materiali dei furti ed inferiori per responsabilità solo ai mandanti, vero lerciume del nostro mondo, vergogna e sgorbio della nostra società. Purtroppo nelle fecciose logiche delinquenziali e nelle omertose connivenze si consumano quei delitti e quelle violenze ai danni di animali e proprietari che nel dolore delle violenze subite e nello sconforto dell’impotenza possono solo denunciare e lottare. Il personale impegno votato al ritrovamento del mio setter inglese ha voluto rappresentare la voce e la disperazione ma anche la volontà e la dignità dell’uomo a favore del diritto e della legalità. Molti ricorderanno le lenzuola dipinte di vernice esposte sui campi delle prove cinofile di diverse località italiane (Lago Laceno – Roccaraso – Campo Felice), gli articoli pubblicati su diversi quotidiani (Mattino – Libero - ecc.) e sulle testate giornalistiche del settore (Gazzetta della Cinofilia – Sentieri di Caccia – Quattro Zampe), la perpetua presenza su diversi siti Internet, sino alle veementi note di Bruno Modugno dal canale Caccia e Pesca di Sky ed al servizio su RETEQUATTRO nella trasmissione “Attenti al Lupo” condotta da Edoardo Raspelli. Ebbene la conoscenza e la diffusione a livello nazionale della problematica ha sortito diversi tangibili effetti. Indubbio e determinante beneficio è stata l’attenzione delle Forze dell’Ordine alla problematica. Così nel tempo le indagini dei Carabinieri del Comando Stazione di Baiano (AV) si sono progressivamente estese a diverse località ita6


liane. E’ nel corso dell’estate del 2008 che i Carabinieri di Afragola al comando del Maresciallo Del Vecchio iniziano ad occuparsi del caso dei setter inglesi rubati. Il 4 agosto 2008 a seguito di una brillante ed efficace azione dei Carabinieri, il comandante della stazione di Afragola mi telefona e m’invita a fare il riconoscimento del setter inglese che a loro avviso essere il mio ROSS che nel secondo rapimento, che durava da circa 14 mesi, veniva detenuto da persone della stessa città poi denunciate alle autorità competenti. Strano destino ed incredibile storia quella di Ross setter inglese nato in casa del compianto Lorenzo Fanti, ottima persona ed eccellente beccacciaio ancorché storico segretario del Club della Beccaccia, da una sua cagnina dell’epoca Baghera, e da uno stallone molto famoso negli ambienti dei beccacciai, il Faloò di Giancarlo Bravaccini. Fu proprio Giancarlo che mi fece dono di quel setter mielato dagli occhi dolci in quella disgraziata primavera del 2000.

CRONACHE

La storia infinita di ROSS

Come può un uomo solo legare parte della sua vita e del suo stesso destino ad un cane entrato per caso nella sua vita? Di vero l’approccio avvenne nell’estate precedente, ma questo probabilmente nemmeno Giancarlo lo potrebbe rammendare. Nel luglio del 1999 trovandomi in Italia per un breve soggiorno sulla riviera romagnola decisi di andare a salutare l’amico beccacciaio facilmente raggiungibile dalla località dove soggiornavo. Nel retro di un capannone mi mostrò, ricordo bene, due cucciolate che dividevano insieme quello spazio. Erano tutti molto graziosi quei cuccioli di setter e tutti bianco nero, uno solo era bianco arancio e si distingueva. Alla mia domanda circa quel cagnolino Giancarlo mi rispose sorridendo che “non dovevo nemmeno guardarlo” perché quello era un cane che voleva tenere per sé. Il destino volle invece che, quando nell’anno successivo mi ritrovai perso nel dolore delle mie tragedie, quel cane entrò in casa mia e divenne il compagno delle mie angoscianti solitudini. Insieme a mia figlia Joyce amante dei cavalli e degli animali avevamo deciso di ritornare a circondarci dei nostri beniamini così da soddisfare le nostre condivise passioni. Giancarlo deciso a regalarmi un suo cane a quell’epoca insisteva di non avere il cane per me, ma alle mie insistenze e 7


CRONACHE

capite le circostanze mi invitò a passare da casa sua e prelevare dai suoi box l’unico cucciolone bianco arancio che purtroppo ancora immaturo non dimostrava particolari inclinazioni venatorie. Si dice che i figli dei gatti cacciano i topi, e così è stato anche per Ross il cui vero nome anagrafico è Cile. Sia il papà Faloò che la mamma Baghera erano due specialisti beccacciai ed il cucciolone dai forti toni di arancio del suo mantello ( rinominato ROSS proprio a causa delle tonalità del suo mantello ) divenne poi, oltre ad un compagno di vita e di passione anche un ottimo ed, a quanto pare, apprezzabilissimo ausiliare con il tarlo della beccaccia. Il destino non è stato generoso con noi. Joyce non ha mai potuto vedere il colore del mantello di Ross ma solo accarezzarne le lunghe e morbide frange setose. Io non ho potuto godere della vita e della compagnia di Ross perché metà della sua esistenza Ross l’ha vissuta in mano a dei farabutti delinquenti che in mezzo alla società civile, senza vergogna e senza dignità continuano a spacciarsi per persone perbene, presuntuosamente ignari di essere universalmente riconosciuti solo come dei volgari ladri di cani. Feccia!

TATUAGGI E MICROCHIP Il Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali con l’ordinanza del 06 agosto 2008 (Gazzetta Ufficiale del 20/08/08) ha emanato le nuove norme in materia di identificazione e registrazione della popolazione canina. In pratica a tutti i cani dal secondo mese deve essere applicato un microchip idoneo ad identificare l’animale ed il suo proprietario/detentore. Tutto bene per la lotta al randagismo e la gestione della popolazione canina. Purtroppo si è pensato anche che il microchip potesse sostituire integralmente il vecchio e caro tatuaggio che l’ENCI assegnava ad ogni animale dotato di pedigree. Per l’amor di Dio non che il tatuaggio fosse la panacea a tutela di tante anomalie e qualche irregolarità, ma eliminare il tatuaggio a favore dell’uso esclusivo del microchip è parso un passaggio a dir poco rischioso se non pericolosamente compromettente per la gestione della selezione canina ancor prima che a tutela della proprietà. La vulnerabilità del microchip è pubblicamente riconosciuta ed è palese la pericolosità derivante dal fatto che ad una facile estrazione, come fosse una spina di rose, possa far seguito la reintroduzione in diverso animale. Nel caso di furto di animali questo aspetto diviene determinante e di ancor più difficile gestione. In tale ottica una più razionale tutela degli animali e della selezione dovrebbe imporre anche la marchiatura del tatuaggio e ciò non solo nell’orecchio, ma auspicabilmente anche nell’interno coscia. Nella pratica, anche una “perfetta” abrasione del tatuaggio lascerebbe una evidente traccia di manomissione e ciò potrebbe rappresentare un valido elemento per un sequestro cautelativo da parte della magistratura. Le moderne e praticate analisi del DNA potrebbero fare in tal caso il resto a tutela della proprietà e della cinofilia. ROSS DOCET! 8


CONTINUA LA BUFALA DEL “RITORNO NATURALE” ... CON QUALCHE CONTRADDIZIONE! COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE “WILDERNESS” E’ notoria la posizione dell’AIW, ma soprattutto personale di Franco Zunino, in merito alla provenienza dei lupi che hanno colonizzato le Alpi; cioè, la loro provenienza da liberazione di individui di razze centro-europee (e forse anche asiatiche!) da parte di naturalisti francesi, e non già per colonizzazione spontanea da parte di lupi di provenienza italiana (centro e sud Italia). Sono trascorsi gli anni, ed ormai sembra consolidata per tutti questa tesi, anche da parte delle organizzazioni venatorie che pure, all’inizio, contestarono la tesi “buonista” del ritorno naturale. Che questa tesi sia la rappresentazione di un fatto reale è ancora tutta da dimostrare, e restano a confronto chi giustifica la naturalità del Lupo appenninico divenuto alpino sulla base del DNA (tratto da analisi che, però, sono anch’esse estremamente discutibili), e chi cita, a prova della liberazione di individui tenuti in cattività, l’estrema domesticità dei lupi “alpini” (ogni anno comprovata da facili avvistamenti, anche a breve distanza) nonché la loro diversa conformazione fenotipica e colorazione del mantello. Ma, come si suole dire, il tempo è galantuomo, e la verità sta cominciando ad uscire alla luce del sole (benché molti filmati e riprese fotografiche siano stati da tempo “segretati” in quanto comprovanti proprio la variegata difformità fenotipica ed anche comportamentale di questi lupi). E sta cominciando ad uscire all’aperto, grazie proprio ai fautori della tesi del “ritorno naturale”. Uno dei giornali che la sposò fin dall’inizio è stata la rivista “Piemonte Parchi” della Regione Piemonte. Ebbene, nel numero 117 del Luglio 2008, a pagina 12, in un articolo riguardante il perché della presenza del lupo nelle Alpi piemontesi, sono state pubblicate due fotografie dimostrative di una evidente diversità, illustrate con la seguente eloquente didascalia: “In questa pagina, in alto: lupo italiano in abito invernale; sotto, lupo italiano degli Appennini”. Entrambe dell’autore R.Valterza. E’ incredibile come con questa didascalia si sia riu-

scita, nella sua pochezza, a smentire tutto quanto è scritto nell’articolo stesso ed in tutti gli articoli precedenti, nonché nelle tante dichiarazioni in merito al perché del supposto “ritorno naturale”! Se un ritorno naturale c’è stato, come tutti sostengono, per quale ragione si è tenuto a precisare che nelle foto sono illustrati due lupi di diverso fenotipo, e, addirittura, è stato ribattezzato come “Lupo italiano” proprio quello che ha il fenotipo del lupo alpino che, appunto è diverso dal Lupo appenninico? Se i branchi di lupi alpini hanno avuto origine dal supposto fenomeno dispersivo (che lo stesso articolo definisce “espansione naturale tutt’ora in corso”), come si spiega questa diversità? A parte poi il fatto che il fenomeno “dispersivo”, mai provato inconfutabilmente, non solo non è mai stato in atto, ma meno che mai lo è stato negli ultimi anni da quanto la polemica sulla loro provenienza si è sopita: in Provincia di Savona, non esistono da anni tracce del suo passaggio, come non ve ne furono negli anni della supposta colonizzazione. Però le Alpi franco-piemontesi oggi sono piene di lupi, che, guarda caso, proprio da lì si stanno allargando al resto della catena montana, segno palese che quello è il focolaio di espansione, un focolaio creatosi non con l’emigrazione dall’Italia, ma con la liberazione in loco (versante francese) di individui tenuti in cattività (cattività la cui traccia è rimasta nel loro comportamento poco diffidente verso l’uomo, come in tanti - naturalisti e semplici turisti - hanno constatato). Una tesi di facile logicità, ma che contrasta con quella fuori da ogni logica, creduta solo per fede da chi ama (francesi ed italiani) avere il lupo nelle Alpi, un lupo qualsiasi pur che ci sia il Lupo: biodiversità ad ogni costo, ancorché spuria! Murialdo, 5 Ottobre 2008 IL SEGRETARIO GENERALE (Franco Zunino)

L’Associazione Amici di Scolopax e l’Associazione Wilderness sono accomunate dalle medesime posizioni e dalle ben condivise visioni in tema di educazione, gestione e fruibilità dell’ambiente naturale. Siamo altresì coerentemente solidali con l’Associazione Wilderness il cui precipuo orientamento ambientalista, ancorchè votato alla conservazione delle originali “selvaticità”, pone l’uomo quale oculato tutore delle originali naturalezze, responsabilmente impegnato nella razionale applicazione dei concetti di “gestione”, depurati da ogni logica di falsificazione, strumentalizzazione ed alterazione delle meraviglie e degli equilibri che Madre Natura ha reso disponibile per il “benessere” dell’Umanità. 9

WILDERNE S S

IL LUPO NELLE ALPI


STUDI & RICERCHE

PROGETTO ALIregALI

BILANCIO CONCERNENTE ALCUNI PARAMETRI BIOMETRICI E BIOLOGICI RILEVATI NELLA BECCACCIA TRANSITATA SUL TERRITORIO ITALIANO. BILANCIO A LIVELLO NAZIONALE RAPPORTO DELLE ATTIVITA’ STAGIONE 2007/2008 RACCOLTA DELLE ALI: 1884 TOTALE ITALIA

AGE-RATIO 69,19 %

233 CORRISPONDENTI

SEX-RATIO 47,02 %

836 UCCELLI SESSATI

1421 UCCELLI PESATI

I BILANCI

I bilanci sono realizzati previo verifica dei dati, confronto, discussione e concertazione a livello F.A.N.B.P.O. La distribuzione e la pubblicazione dei risultati avviene a mezzo stampa ed Internet prioritariamente per la conoscenza dei propri membri a cura dei rispettivi sodalizi. I bilanci completi vengono altresì distribuiti ad organismi governamentali e non governamentali europei. 10


C OMPR ENDERE L A C L A S S I F I C A Z I O N E

STUDI & RICERCHE

Consuntivi Stagione 2007/2008

EVOLUZIONI STAGIONALI

L

’ evoluzione

CLASSIFICAZIONE DEGLI UCCELLI GIOVANI IN FASE DI MUTA POST-GIOVANILE 1) La classificazione degli uccelli giovani non esprime l‘età in termini di mesi di vita. 2) Nel primo anno di vita i giovani uccelli non mutano le remiganti primarie ( P ) e secondarie ( S ), si parlerà pertanto obbligatoriamente sempre di MUTA SOSPESA. JC1

Giovane in stato di muta meno avanzata

JC2

Giovane in stato di muta meno avanzata

JC3

Giovane in stato di muta meno avanzata

dell’AGE-RATIO negli anni indicizzati mostra una sostanziale tenuta dei valori. Dopo la flessione avvertita negli anni successivi alla ottima stagione 2004/2005, i valori delle ultime tre stagioni mostrano una sostanziale tendenza di tenuta. Rimane tuttavia evidente la stretta correlazione di tale indice con lo sviluppo e l’evoluzione degli eventi meteo che si sono succeduti sull’insieme dell’areale, in quanto certo fattore d’influenza dei movimenti migratori.

JC4 Giovane il cui stato di muta avanzata evidenzia il completamento della muta delle Grandi Copritrici Secondarie ( GCII ) JC0

Giovane il cui stato di muta avanzata evidenzia inoltre,

anche la muta parziale ( 1/2 ) oppure il ricambio totale delle tre piume cosiddette Polliciali ( Pol ) J-NC Giovane non classificabile

CLASSIFICAZIONE DEGLI UCCELLI ADULTI IN FASE DI MUTA POST-NUZIALE 1^ Categoria – A N+1 - Adulti in prima MUTA POST-NUZIALE SOSPESA 2^ Categoria – A N+X - Adulti di „ x „ anni MUTA POST-NUZIALE SOSPESA 3^ Categoria – AC 0 A-NC

- Adulti in MUTA POST-NUZIALE TERMINATA - Adulto non classificabile

1) La classificazione degli uccelli adulti non esprime l‘età in termini di mesi/anni di vita. 2) Gli uccelli adulti della categoria A N+1 presentano nella livrea tipica dell‘uccello adulto caratteristiche e tratti del piumaggio tipicamente giovanile. Trattasi di uccelli che hanno vissuto la prima (ed unica) stagione riproduttiva. 3) Gli uccelli adulti della categoria A N+X presentano un piumaggio

a SEX--RATIO rappresenta la percentuale di maschi presente nei L campioni analizzati. I valori delle ultime

quattro stagioni, in coerenza con quelli francesi, evidenziano una sostanziale stabilità dei valori contenuti all’interno di una forbice stretta intorno al 47-48%. Il maggior valore dei dati italiani è presumibilmente da riferisi ad una maggiore mobilità dei maschi sia nelle fasi topiche della migrazione, che

esclusivamente adulto. Trattasi di uccelli di più anni di vita, quindi che si sono sicuramente riprodotti. 4) Gli uccelli adulti della categoria AC 0 presentano la livrea tipica dell‘uccello adulto il cui stato di muta essendo terminato impedisce di assegnare una diversa classificazione. In teoria potrebbe trattarsi di uccelli che hanno iniziato la migrazione in periodo molto avanzato, oppure che non avendo partecipato alla stagione riproduttiva o avendola terminata precocemente, hanno avuto il tempo di completare il ricambio del piumaggio. 5) Agli uccelli appartenenti alle categorie A N+1 e A N+X viene assegnata una classe di appartenenza sulla base dei “punti piuma” (piume non mutate) rilevati. Le classi sono evidenziati con il suffisso: C1 – C2 – C3 – C4

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STUDI & RICERCHE

PROGETTO ALIregALI

L

a visione globale dei prelievi come proposto nelle diverse grafiche di questa pagina evidenzia la prepoderanza di uccelli appartenenti alla classe JC1 e la distribuzione su tutto l’arco temporale della stagione. Il picco dei prelievi si evidenzia nella canonica 1^ decade di novembre a significare probabilmente un flusso omogeneo di uccelli giovani ed adulti in questo periodo momento stagionale. Rimane da sottolineare la distribuzione disomogenea degli uccelli su tutto il territorio italiano avvertito nell’arco di tutta la stagione. Le presenze cospicue e continue in talune aree hanno fatto da contrappeso a tante altre andate

praticamente deserte. Tali frequentazioni a “macchia di leopardo” hanno privilegiato molti areali alimentati dalle direttrici migratorie adriatiche. Le difformità si sono ancor più evidenziate nella la fase più avanzata della stagione stag fino a determinare in alcune aree aspetto di

G

li uccelli giovani pur trattandosi di una sola categoria vengono analizzati con 5 diverse classificazioni. Si tratta pertanto di uccelli immaturi in muta sospesa post-giovanile che presentano sempre grande propensione al volo ed alla dispersione spazio-temporale. Ne deriva sovente una costante e coerente presenza nei prelievi stagionali.

U

no sguardo attento alla grafica sottostante evidenzia che il 69,1% dei prelievi della stagione riguarda i giovani dell’anno, mentre il restante 30,9% riguarda soggetti adulti di più categorie (An+1 - An+x - Ac0). Come per dire che in un quadro di generale equilibrio degli indici di comparazione (ICA - ICP IAN - TMS) e strumentalizzazioni a parte, il prelievo è avvenuto sugli “interessi” e non sul capitale.

C

ome evidenzia il grafico qui sopra, i mesi di ottobre, novembre e dicembre hanno evidenziato una netta preponderanza di uccelli adulti appartenti alla categoria An+x, ovvero di uccelli di più anni di vita. Tale aspetto è stato avvertito anche nelle analisi delle ali francesi. L’ipotesi avanzabile è una modificazione della migrazione avvenuta da questa categoria di uccelli. 12


STUDI & RICERCHE

Consuntivi Stagione 2007/2008

PARAMETRI BIOMETRICI E BIOLOGICI

L

e variazioni ponderali rappresentano un importante indicatore dello stato di salute degli uccelli sia durante il momento della migrazione, che in quello più direttamente riferibile allo svernamento. Norma e regola vuole che le femmine siano più grasse dei maschi. La stagione 2007/2008 ha evidenziato che in tutte le fasi stagionali questo dato è rimasto coerente così come ben evidenzia la grafica qui sopra.

L

e variazioni di peso evidenziate nell’arco della stagione venatoria 2007/2008 a livello di tutte le classi di età mostrano le fasi vitali degli uccelli durante il periodo di riferimento. Sostanzialmente si evidenzia una fisiologica perdita di peso dovuta allo sforzo migratorio che ben si evidenzia nelle decadi novembrine. A questo momento si susseguono le decadi di dicembre dove gli uccelli tendono a riprendere peso, per lasciare poi emergere nel periodo di gennaio un leggero nuovo calo fisiologico dovuto alle difficoltà di reperire il necessario nutrimento.

D

all’evoluzione stagionale dei prelievi in riferimento alle variazioni di peso tra giovani ed adulti si rileva che in tutte le fasi del periodo indicizzato gli uccelli adulti hanno evidenziato un peso maggiore. Questo aspetto indica la migliore capacità di reperire nutrimento da parte degli uccelli adulti rispetto ai “meno esperti” giovani.

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STUDI & RICERCHE

PROGETTO ALIregALI PARAMETRI BIOMETRICI E BIOLOGICI

L

a dinamica della stagione in relazione alle variazioni ponderali mostra in coerenza con i precedenti graďŹ ci che i mesi di ottobre e novembre rappresentano sia per i giovani che per gli adulti un momento di massimo sforzo e di grande dispendio di energia con conseguente calo di peso. Tale aspetto è maggiormente osservabile negli uccelli giovani che evidenziano un costante minor peso rispetto ai loro consimili adulti.

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STUDI & RICERCHE

Consuntivi Stagione 2007/2008

CONCLUSIONI

L

a stagione 2007/2008 ha evidenziato oltre ogni pur evidente anomalia presentata sotto il profilo della distribuzione sui siti di transito e svernamento, un sostanziale equilibrio fisiologico ed una più generale ottimale stabilità degli uccelli transitati sulla nostra penisola. L’evoluzione nelle diverse fasi stagionali hanno mostrato che gli uccelli hanno usufruito durante tutto il periodo autunnale ed invernale di sufficiente nutrimento e di sufficienti riserve energetiche. Le indicazioni sono coerenti sia per i giovani che per gli adulti con particolare riferimento alle femmine che hanno evidenziato un maggior peso nella globalità del periodo. Nell’ambito di un più estesa comparazione di dati ed informazioni ed una pur doverosa e responsabile considerazione, avvertiamo di poter serenamente affermare, concordemente con i nostri colleghi europei che prelevano e studiano la specie, che il capitale beccacce gode di buono stato di conservazione.

RINGRAZIAMENTI Per la stagione 2007/2008 hanno partecipato alla raccolta delle ali 233 corrispondenti. Sono state recuperate 1884 campioni provenienti da 19 regioni Ringraziamo i lettori di ali nelle persone dei Signori (in ordine alfabetico) : Gianni Boffa - Paolo Iaia - Enrico Sartori - Alessandro Tedeschi Si ringrazia per la efficace collaborazione finalizzata alla strutturazione dei dati il Signor Andrea Zilio

Avvertiamo il bisogno di ringraziare nell’occasione tutti coloro che direttamente o indirettamente hanno collaborato alla raccolta delle ali. Si ringraziano le Associazioni venatorie italiane nelle persone dei rispettivi Presidenti hanno voluto supportare la realizzazione del progetto ALIregALI. In particolare si ringraziano: l’ A.N.L.C., L’ A.N.U.U. Migratoristi italiani, l’ ITALCACCIA, la UCIM/Federcaccia. Si ringraziano inoltre i corrispondenti della F.A.N.B.P.O. per l’efficace scambio di informazioni. Siamo coscienti che un tale lavoro può generare errori e dimenticanze. Sappiate che sono involontari. Vi ringraziamo sin d’ora per le eventuali segnalazioni che vorrete indirizzarci che potranno aiutarci ad evitarli per l’avvenire. Vi siamo grati sin d’ora per l’indulgenza e la comprensione che vorrete accordarci.

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STUDI & RICERCHE

LETTURA delle ALI in FRANCIA stagione 2007/2008

I NUMERI IN FRANCIA 1289 corrispondenti 10042 ali ricevute 10020 ali lette 6339 giovani (J) 3691 adulti (A) 2102 uccelli sessati

MEDIE PONDERALI 9205 uccelli pesati 311,84 Peso dei GIOVANI 316, 08 Peso degli ADULTI -----------------312,05 Peso dei MASCHI 319,24 Peso delle FEMMINE

Prendiamo atto che ci sono anni luce tra la realtà francese e quella italiana. Dietro ogni pur evidente frammentazione del panorama specialistico nazionale ed oltre pur l’inconfutabile ed innegabile sforzo destinato alla sensibilizzazione degli individui ed a più congrue ed efficaci sinergie, riteniamo sia davvero un peccato non riuscire ad avvertire gli auspicabili e tangibili segnali di tutto il comparto dell’associazionismo cinegetico presente in Italia. L’evidenza dei numeri è stratosferica ed impone a tutti serie riflessioni e più opportune e responsabili azioni.

CAMPAGNA TESSERAMENTO 2009 L’associazionismo è per definizione un esperienza da vivere insieme SINO A QUANDO LA TUA PASSIONE SI NUTRIRA’ DI EMOZIONI NOI POSSIAMO ESSERE PARTE INTEGRANTE DELLE TUE SUGGESTIONI!

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EDIZIONE 2008/2009 LE DIFFERENTI TAPPE DELLA RACCOLTA DELLE ALI E REGISTRAZIONE DEI DATI

A

lla raccolta delle ali possono partecipare tutti i membri delle associazioni e dei club aderenti al progetto nonché benevoli e sensibili volontari. I corrispondenti si procurano gratuitamente le buste destinate a contenere i campioni di ali raccolte. Le buste sono reperibili presso le rispettive sedi e tramite gli interlocutori distribuiti sul territorio. Le modalità di raccolta, preparazione, conservazione e consegna delle ali così come previsto dal protocollo, prevede: il taglio dell’ala alla base della spalla; la essiccazione di ogni ala ben aperta (almeno 130°) mantenuta su un foglio di cartone rigido a mezzo di spille ferma carte per almeno due settimane. Ogni busta destinata a contenere le singoli ali sarà accuratamente compilata delle informazioni richieste (data – provincia – peso – eventuale sesso) e relative al prelievo. La consegna delle ali ai “lettori di ali” autorizzati o alle persone incaricate della raccolta deve avvenire necessariamente entro il 30 Aprile.

LE BUSTE POSSONO ESSERE RICHIESTE AD AMICI DI SCOLOPAX (indicando oltre alle generalità ed indirizzo anche un recapito telefonico)

email: aliregali@scolopax.it INFO: 333 - 42 52 961

UN OPPORTUNITA’ PER IL CACCIATORE E .....LA BECCACCIA 17

STUDI & RICERCHE

PROGETTO ALIregALI


ARTE & CULTURA

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PIERRE ROUSSIA

l maestro Pierre Roussia vive sin dalla tenera infanzia in osmosi con la natura che lo circonda. Osservatore instancabile ed appassionato riporta su carta, tela o scultura le istantanee catturate alla terra. Studia all’Istituto delle Belle Arti di Rennes dove apprende il disegno, la pittura e la scultura oltre alle tecniche litografiche e l’incisione. Profondo ammiratore della pittura animalista dei maestri Reboussin, Oberthur, Léon Danchin, Riab, il maestro Pierre Roussia cresce artisticamente impossessandosi delle più fini tecniche riversando poi nella sua riconoscibilissima arte pittorica tutta la sensibilità naturalistica di cui è istintivo interprete.

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ARTE & CULTURA Dal 1985 Pierre Roussia possiede il suo atelier dove realizza le litografie secondo le tecniche originali del 1796. I disegni sono eseguiti su pietra litografica secondo l’antica tecnica che consiste nel disegnare su di una pietra calcarea i motivi che saranno riprodotti sulla carta. I tiraggi delle opere sono limitati (da 60 a 9,0 esemplari) tutti numerati e firmati nonchè accompagnati da un certificato di autenticità. I bronzi a cera persa sono prodotti in 8 esemplari + 4 prove d’artista.

Nel 1990 il maestro Roussia ha creato ed aperto un museo di arte animalista dove espone le sue opere raffiguranti oltre 250 animali europei tra i quali trovano spazio anche bellissime raffigurazioni di beccacce europee ed americane.

Pierre Roussia La Basse Vallée 35590 La Chapelle Thouarault (France) web: http://www.pierre-roussia.com email: info@pierre-roussia.com 19


ARTE & CULTURA

RAFFAELE SCARCIGLIA

I

l percorso formativo di Raffaele Scarciglia non passa per l’Università delle Belle Arti e nemmeno da un Istituto di Formazione Artistica, ma dalla più pura estrazione passionistica. L’arte di Raffaele Scarciglia nasce da puro autodidatta e come naturale estensione della passione per la caccia e la natura. Le esperienze dell’infanzia di Raffaele Scarciglia sono comuni a quelle di tanti appassionati cacciatori che inseguendo le orme paterne, tra notti insonni, qualche biricchinata e tanti sogni, è divenuto poi un appassionato beccacciaio.

Coniugare la passione per la caccia, la natura, la beccaccia all’arte dell’incisione del legno, pur affiorata in tempo più recente è stato segnato da un episodio vissuto nelle campagne della sua terra campana. Un giorno di ritorno da una infruttuosa giornata di caccia incontrò un vecchietto che stava potando delle piante di olivo. Fu colpito subito un bastone appena tagliato che si trovava nella ramaglia depositata a terra. Pur non capendo cosa fosse realmente quell’attrazione avvertita chiese al vecchietto se poteva portare via quel bastone preso dalla voglia di portarlo a casa e divertirsi a 20


ARTE & CULTURA

scultore per ...PASSIONE scortecciarlo. Da quel giorno in una sorta di trasfigurazione di Mastro Geppetto del terzo millennio ha continuato a scolpire il legno, capace d’imprimere nel nudo legno i suoi scalpellini e di estrarre dall’anima plasmata degli inanimati tronchi

delle vive raffigurazioni di animali. Gli originali ed unici bastoni da collezione nascono dalla lavorazione di diverse varietà di legno tra cui il castagno, il carpino, il faggio, l’orniello e l’olivo. I bastoni di Raffaele Scarciglia rappresentano un‛originale espressione di arte che diventa un originale e prezioso pezzo di arredamento che ben si adatta ad ogni ambiente della casa di ogni appassionato cultore dell‛arte naturalistica. CONTATTO: Raffaele Scarciglia Casapulla (CE) Tel: 333/6099290 21


STUDI & RICERCHE TEMPOREALE E’ UNA NUOVA ED INEDITA OPPORTUNITA’ PER OFFRIRE UN APPREZZABILISSIMO VALORE ETICO AL PRELIEVO CINEGETICO A BENEFICIO DELLA SANA PASSIONE COMPAGNA DI VITA....

...ma soprattutto un ottimo ed indispensabile contributo alla conoscenza,alla comprensione ed alla migliore interpretazione della stagione di caccia in corso ed avvenuta. Quanto avviene grazie al sistema di TEMPOREALE è un piccolo “miracolo” della tecnologia che, grazie ad automatismo di elaborazione delle informazioni acquisite, restituisce in TEMPOREALE la situazione generale sia a livello nazionale che regionale dell’andamento della stagione venatoria. Emerge dalla lettura dei diversi elementi acquisibili l’importanza dell’INDICE CINEGETICO DI ABBONDANZA (I.C.A.) che grazie al rapporto tra le ore di caccia e la quantità di uccelli diversi con i quali si è entrati in contatto, offre un risultato che sotto la forma di un valore consente di confrontare e meglio equiparare la propria stagione e realtà con quelle altre a livello regionale, nazionale ed internazionale che meglio e più interamente possono soddisfare l’interesse personale e di tutto coloro che guardano alla beccaccia come 22

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COMPLETA LA REGISTRAZIONE SUL SITO

www.scolopax.it e

COLLABORA CON NOI


Béc@notes Bé c@notes

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e grafiche riportate in questa pagina sono esemplificative del risultato derivante dall’immissione delle proprie ore di caccia e degli incontri effettuati a livello di sistema globale. L’efficacia della comunicazione pur non interferendo con le peculiarità di riservatezza a livello personale, offre una chiave di lettura sicuramente interes-

STUDI & RICERCHE

...COSA PROPONGONO I BECCACCIAI IN FRANCIA?

I.C.A. MENSILE FRANCIA Stagione 2007/2008 sante, certamente innovativa ed indispensabilmente efficace ai fini della leggibilità ed interpretazione della stagione di caccia. La “fotografia” della evoluzione stagionale mostra inequivocabilmente le tendenze e l’andamento degli incontri sulla base dell’Indice Cinegetico di Abbondanza che ricordiamo evidenzia esclusivamente il rapporto tra le ore di caccia e gli uccelli diversi avvistati. A differenza dell’Indice Cinegetico di Prelievo (I.C.P.) che è riferito al rapporto tra ore di caccia e uccelli abbattuti.

MEDIA I.C.A. ANNUALE FRANCIA

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n italia abbisogniamo evidentemente di applicare almeno con pari dedizione tali pur elementari elementi di collaborazione gestionale. Il pensiero è rivolto particolarmente a tutti coloro che ritenendosi sensibili e responsabili alle problematiche della caccia in Itali. L’invito è naturalmente esteso a tutti i cacciatori affinchè si adoperino a scardinare la naturale tendenza a vivere con troppa superficialità e sufficienza le pur evidenti esigenze conoscitive e gestionali della caccia del nostro tempo. 23


rétablir la vérité RISTABILIRE

La F. A. N. B. P. O. è nata ...

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llorquando nell’anno di grazia 2002 c’incontrammo ad Istanbul per la partecipazione al Simposium sulla beccaccia organizzato dal C.I.C. (Consiglio Internazionale della Caccia) era chiaro e palese che l’idea di realizzare una sinergia internazionale a livello di comparto specialistico beccacciaio era poco più che una intima convinzione di ognuno. In un salone del lussuoso hotel che ospitava i lavori del CIC ci ritrovammo io in rappresentanza di Amici di Scolopax, l’allora Presidente del CNB (oggi presidente

Istanbul (Turchia) 4 maggio 2002

della FANBPO) Jean Paul Boidot, e Faustino Alonso Sanchez (Presidente all’epoca del Club Cazadores de Becada). Fummo raggiunti in seguito dall’ex consigliere del Club della Beccaccia Paolo Gagliardi che in rappresentanza del Club doveva relazionare al Simposium. Incontrammo poco l’amico e solo nell’opportunità di occasioni ufficiali. Prevalendo la calorosa spontaneità mediterranea l’imbarazzo fu breve e si socializzò subito in termini molto amichevoli. Fu, e lo ricordo come se fosse oggi, che tra una battuta e l’altra, sorprendendo forse gli stessi promotori, che espressi la mia idea e volontà di lavorare per la realizzazione di una realtà beccacciaia europea. Colsi nello sguardo di Jean Paul e Faustino la sorpresa, forse la meraviglia di quella mia istintiva e forse inconsapevole affermazione…. Non era certo mia intenzione anticipare alcuno, ma non potevo sapere della eguale idea e volontà dei miei interlocutori. Nei giorni successivi tornammo spesso a parlare di “federalismo beccacciaio”. Ciò avveniva nelle giornate tra il 30 aprile ed il 5 maggio 2002. La storia della FANBPO passa per un’altra tappa fondamentale avvenuta nei giorni 2/3 maggio 2003 in Spagna. Quando ricordo dell’esperienza spagnola sento di avvertire una particolare emozione in quanto fù in quella sede che ebbi la fondata impressione che si stava facendo sul serio. A Folgueroles, presenti Alessandro Tedeschi - Amici di Scolopax, Faustino Alonso - Club de Cazadores de Becada, Jean Paul Boidot - Club National 24


to reestablish the truLA

VERITA’

a VIETRI

SUL MARE

des Becassiers, Philippe Leresche - Association Suisse des Becassiers e Silvio Spano - Club della Beccaccia, fu firmato un primo documento d’intesa utile per una gestione ideale della beccaccia a livello europeo. L’anno seguente e precisamente il 22 maggio 2004 l’ ASSOCIAZIONE AMICI DI SCOLOPAXONLUS organizza a Salerno in collaborazione con l’Assessorato per le Attività Faunistiche della Provincia di Salerno presieduto dall’Assessore Carmine Rinaldi, un SIMPOSIUM INTERNAZIONALE sulla beccaccia dal titolo: GESTIONE DELLA BECCACCIA: INTERAZIONI Spagna 3 maggio 2003 E SINERGIE TRA MONDO VENATORIO, SCIENTIFICO ED ISTITUZIONALE. A margine di tale Simposium che vide la cospicua partecipazione di studiosi e ricercatori di ogni parte d’Europa, l’associazione Amici di Scolopax-onlus organizzò il giorno 23 maggio 2004 presso un Hotel in Vietri sul mare la riunione dei Presidenti delle Associazioni e Club di beccacciai all’epoca esistenti per dare concretizzazione e seguito alle volontà espresse nei precedenti incontri avvenuti in Turchia ed in Spagna. Le determinazioni avvenute nei precedenti incontri condusse gli uomini che se ne fecero interpreti ad incontrarsi a Vietri sul mare (SA - Italia) con le idee chiare e la volontà di approdare alla costituzione della Federazione delle Associazioni dei Beccacciai del Paleartico Occidentale (F.A.N.B.P.O.). Relatori del Simposium il 22 maggio a Salerno

A Vietri sul mare fu partorito ed adottato all’unanimità la proposizione dello statuto della nascente Federazione europea dei beccacciai. In quella splendida giornata di primavera inebriati dai riflessi azzurri del mare del golfo di Salerno si avvertì il vagito della F.A.N.B.P.O. e l’importanza dell’essenza fu carpita da tutti i presenti. Nel rispolvero dei ricordi di quelle giornate si rende sicuramente opportuno ricordare il grande, sostanziale e determinante impegno di Jean Pierre Campana oggi Presidente del Club National des Becas25


rétablir la vérité Tavolo dei lavori (elaborazione dello Statuto FANBPO) il 23 maggio a Vietri Sul Mare

siers (all’epoca Vice Presidente del CNB) che rappresentò Jean Paul Boidot impossibilitato ad essere presente in quanto all’epoca affetto da grave malattia. Perché dunque si avverte il bisogno di citare date e situazioni e si rende necessario la pubblicazione di tali precisazioni? Ancora recentemente ed in più occasioni sono apparse pubblicazioni (in lingua francese) che non riportano alcun riferimento al percorso storico passato per l’Italia circa la nascita della F.A.N.B.P.O. Ora giusto per non essere “campanellisti” ma nemmeno “figli di un Dio minore” e visto che da nessuna parte si avverte ergere l’orgoglio nazionale che viceversa altrove è sempre ben evidente e tangibile, riteniamo che il momento sia giusto per ristabilire la verità. Philippe Leresque - Jean Pierre Campana - Pep Ullastre - Silvio Noi desideriamo farlo con la solita dignità, con la Spanò ed Alessandro Tedeschi responsabilità e la serietà di sempre. il 23 maggio a Vietri Sul Mare La storia si scrive facendo riferimento alle verità e documentando le affermazioni con i fatti. Noi in questa occasione l’abbiamo documentata anche con materiale fotografico. La F.A.N.B.P.O. oltre i meriti di ognuno merita essa stessa di trovare percorsi veri, sinceri e leali. Tutto ciò inizia evitando di dimenticare i fatti e la realtà. Io c’ero e sono stato sempre presente. Jean Pierre Campana e Alessandro Tedeschi il 23 maggio a Vietri Sul Mare

Alessandro Tedeschi

Presidente Amici di Scolopax-onlus

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CINOFILIA

CAMPIONATO SOCIALE 2007/2008

Note di Francesco Petrella

I

l nostro campionato sociale quest’anno ha visto un vincitore un po’ a sorpresa, infatti un privato e un giovane cane (anzi una cagna) si sono assicurati il nostro trofeo spiazzando concorrenti molto più agguerriti. Il vincitore è stato il sig. Paolo di Cesare con Alba setter bianco nero nato il 17/09/2005 da Jol (linea genetica “Del Dianella”) per Akela del Beccolungo (nipote di nerone del Beccolungo). La cagna lo giudicata personalmente nella prova Molisana dove mi ha veramente colpito e anche se è finita al secondo posto (per eccessiva esuberanza) devo dire che l’efficacia l’ha dimostrata tutta, inventando una beccaccia lungo un torrente, fermandola ben 4 volte e dopo una estenuante guidata ha concluso in bellezza. L’azione come potrete capire non è stata molto ortodossa, infatti alla prima ferma la beccaccia non c’era, ma erano presenti le fatte fresche, alla seconda si involava senza essere vista ma solo udita, alla terza frullava prima del sopraggiungere del cane e infine alla quarta dopo una lunga guidata tra rovi e pruni concludeva sicura e al nostro sopraggiungere e la beccaccia frullava davanti al cane. Emozionante. Alla seconda prova la cagna non incontrava, mentre alla terza nelle Marche la cagna incontrava, ma il giudice non riteneva di metterla in classifica per un “errore” del proprietario attribuendole un CQN. La cagna comunque essendo l’unica ad aver incontrato in due prove su tre ed essendosi giudicata un buon punteggio nella prima, ed una buona prestazione nella seconda, risulta sicuramente la vincitrice. In bocca al lupo a Paolo ed alla sua Alba per la prossima stagione.

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CINOFILIA

LE NOSTRE PROVE 2/3 Agosto”TENUTA BONICELLI” CERESOLE D’ALBA-PIEMONTE

PROVA CINOFILA SU SELVAGGINA NATURALE Note di Alfonso Gallese

S

e qualcuno avesse previsto una partecipazione simile, quando tutto era solamente un’ idea buttata lì tra un lacet e una ferma, non ci avrei creduto, perche l’ idea di organizzare questa gara e nata una mattina che eravamo impegnati ad allenare i nostri cani. E come per tutte le cose buttate lì per caso, quasi per battuta si innesca un meccanismo che difficilmente riesce a fermarsi. E’ nata così questa due giorni di cinofilia per “cani da caccia”, dove la risposta e la qualità degli intervenuti, hanno messo in evidenza a mio

La prima Avvertire che i nostri “cani da caccia”, godono di ottima salute, e che il livello di alcuni soggetti visti in questi giorni, evidenzia una selezione e un’ ambizione anche nel nostro mondo, tanto bistrattato in alcuni ambienti. Vedendo alcuni turni, o sentendo il racconto di chi ne ha giudicato altri, il termine solo da caccia, diventa un bel complimento per questi cani. Abbiamo visto soggetti molto ben preparati, con spiccate qualità venatorie, con buone aperture, senza mai tralasciare i giusti accertamenti ai bordi dei campi o nelle siepi dove il selvatico solitamente staziona in certe ore della giornata. 28


CINOFILIA

Alcuni anche ben costruiti strutturalmente e dotati di un buon movimento in stile, segno che la voglia del cane bravo ma anche bello, difficile da trovare, scava nei nostri pensieri rendendo fertile il terreno, per semine future. Sicuramente nasceranno ottime cucciolate da questi soggetti citati, che sono il nostro domani, sia per la caccia che per la cinofilia, dove attingere per cercare il cane capace di soddisfare le nostre aspettative. Mi è stato chiesto di giudicare una batteria di continentali, guardando i cani come se dovessi comprarli, bene vi garantisco che già al sabato sarei rimasto senza soldi, dovendo fare i debiti alla domenica.

La seconda E’ stato il livello di educazione e simpatia dei concorrenti. Abbiamo passato due giorni in allegria senza tensioni o brontolii, e se ci sono stati nessuno di noi si è accorto di nulla. E sempre difficile accettare di buon grado il giudizio di un salame, che non conosce il cane bene come te, e che magari capisce di cani meno di te, ma nonostante questo non ci sono state rimostranze alcune. Da parte nostra abbiamo messo la serietà nell’ organizzare, il resto lo hanno fatto i concorrenti mettendo l’intelligenza e la voglia di stare in compagnia. Per questo motivo il binomio proprietario-cane merita la massima qualifica in questo turno di gare. La “Tenuta Bonicelli” dell’ amico Renzo Traversa e quanto di meglio uno possa desiderare, sia per le gare, sia per la stagione venatoria. I terreni sono molto validi, fatti per esaltare le doti del bravo cane da caccia, pianeggianti e spaziosi adatti alle iniziative di tutte le razze. La selvaggina molto abbondante e di tutti i tipi, fagiani, pernici rosse, starne (tante), lepri ed anatre. Essendo che il Ripopolamento viene fatto esclusivamente a fine maggio, possiamo dire che la selvaggina incontrata aveva comportamenti e voli non troppo lontano dal selvatico puro. Non ci crederete ma in molti casi si ha avuto il problema dei troppi incontri, cosa che raramente può capitare. In quanto a Renzo Traversa oltre che un amico e cacciatore-cinofilo quindi sempre propenso a promuovere giornate come questa, mettendo a disposizione la riserva e premi di un certo valore. (Soggiorno per tre persone di una settimana al primo classificato di ogni categoria). A lui il nostro grazie di cuore.

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CINOFILIA Passiamo adesso a qualche numero. Hanno partecipato 98 cani nei due giorni, 60 inglesi e 38 continentali. Cinque le batterie, tre di inglesi e due di continentali, che tutti i giorni hanno solcato i terreni. Si sono prodigati nei giudizi i sig.: Audino, Ambrosi, Bella, Doglio, Lottario, Rossi, Gallese. Come al solito la razza principe e il Setter Inglese seguito dal breton, ma ottima la presenza di Spinoni e Setter Gordon. Il ritrovo alle 5.30 del mattino e l’ottima organizzazione aquisita nei molti anni di gare, hanno permesso di partire presto al mattino, permettendo a tutti di correre in orari accettabili prima che il caldo dell’estate avvolgesse ogni cosa. Ogni batteria oltre al giudice aveva al seguito un accompagnatore pratico del posto e pronto ad ovviare qualunque problema potesse sorgere.

Finita la prova si tornava alla casa di caccia e dopo le relazioni con premiazioni varie venivamo accolti da un ottimo aperitivo offerto da Maria Teresa (Terry) impeccabile padrona di casa con doti culinarie famose tra noi sostenitori della dea Diana. Seguiva una grigliata molto abbondante, dove molti di noi hanno dato il meglio;

Raggiunge la massima e pantacruelica qualifica il nostro consigliere Gianni Boffa il quale seppur al mattino presto è sempre un po’ legato nell’azione, all’ ora di pranzo i suoi “lacet gastronomici” diventano sempre più ampi fino a raggiungere le aperture della grande …”cer-

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CINOFILIA

Buona la partecipazione dei nostri soci, cosa che mi ha fatto molto piacere, nonostante i molti chilometri che ci separano. Prima di dare la classifica lasciatemi fare i dovuti ringraziamenti: A tutti i signori giudici, persone disponibili e a mio avviso competenti che con entusiasmo e disponibilità hanno risposto alla nostra chiamata, rinunciando anche di far correre i propri cani. A tutti quelli che hanno dato una grossa mano in questi due giorni. A Renzo Traversa ottimo padrone di casa, al quale và la nostra stima. E infine un grazie ad Alessandro Doglio vero regista di queste gare, che ha dato lustro alla cinofilia a tutti i livelli e che ha trasmesso a molti di noi la passione, la costanza e la serietà verso i nostri cani.

1° TROFEO TENUTA BONICELLI

CLASSIFICA GENERALE SU DUE GIORNI DI GARE Inglesi 1. sig. GATTI con Nerone setter inglese 2. sig. GATTI con Quirino setter inglese 3. sig Agostino con Kora pointer Continentali 1. sig. Pino D’Agostino con Scheva epagneul breton 2. Denonno con Zara delle terre Aliane bracco italiano 3. sig Pippione con Simba epagnol breton Premio Speciale “ Amici di Scolopax” Sig. Iaia con Sara setter inglese

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CINOFILIA

PROVE CINOFILE 2008/2009 CALENDARIO 22 -23 NOVEMBRE 2008

- CAPRACOTTA (IS)

30 NOVEMBRE 2008

- PARCO DEL TABURNO (BN)

11 GENNAIO 2009

- S.GIORGIO CANAVESE (TO)

22 FEBBRAIO 2009

- ASPROMONTE (RC)

22 MARZO 2009

- ASCOLI PICENO

Eventuali variazioni e le date esatte (quando non espressamente citate) saranno prontamente ed opportunamente pubblicate nel sito Internet di Amici di Scolopax - (www.scolopax.it).

UN GIORNO NEL PARCO

i

l percorso di Amici di Scolopax rivolto alle attività cinofile è da tempo orientato alla realizzazione di un efficace circuito di prove dedicate ai cultori della “cinofilia silvana” e sensibili all’attività venatoria. Prevale evidentemente l’orientamento di realizzare una serie di eventi capaci di soddisfare gli aspetti sociali ed etici cui i cacciatori naturalisti fanno riferimento. Perseguire tali obiettivi è possibile se emergono specifici e tangibili elementi d’indubbia

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qualità. Le aree protette rappresentano l’ideale collocazione per questo tipo di attività incruente e compatibili con le esigenze di tutela e gestione della natura. Nell’ideale percorso di continuità salutiamo lieti ed entusiasti l’interazione realizzata con il Parco del Taburno Camposauro. La possibilità di immergerci nuovamente nel tessuto sociale e culturale del Taburno è un aspetto salutato con piacere anche dalla stessa comunità locale orientata allo sviluppo dell’area. Siamo grati al Presidente Dott. Di Cerbo per la encomiabile sensibilità espressa e l’opportunità concessa. Il nostro auspicio è, dopo aver individuato un interlocutore attento e disponibile anche per gli aspetti e le esigenze legate alle attività antropiche del nostro universo, di poter concretizzare ancora più ampie ed efficaci sinergie sin dal prossimo futuro.


DALLA CACCIA ALLE PROVE I TRIALERS ENTUSIASMANO A CACCIA E SI ESALTANO ALLE PROVE

ZICO (detto TOTTI) e DINO fratelli campioni trialers

“ Le qualità di determinati ceppi genetici consentono di dare vita a pregiate generazioni di sicuro utilizzo a caccia.”

Emanuele Targetti Allevamento ed Addestramento disponibili cuccioli e cuccioloni dai riproduttori 33

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33 Canile: Via delle Cave, 22 - Montelupo Fiorentino (FI) - tel. 335.6845072 - fax 0571. 583751


CACCIA & TECNOLOGIA

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ncora una 15ina di anni fà durante le frequenti giornate di caccia disquisendo con il mio compagno di caccia sull’utilizzo e le funzionalità del beeper immaginavamo uno strumento che al momento della ferma anzichè “BIPPARE” addosso al cane, lo potesse fare addosso al cacciatore-conduttore. Ho infatti sempre sostenuto la compatibilità dell’uso dello strumento tecnologico (beep) se riferibile ad un consono, equilibrato e razionale uso. In effetti pur senza entrare in questa occasione nel merito delle problematiche legate all’utilizzo o meglio all’esasperato utilizzo delle tecnologie poste al servizio dell’uomo e della caccia, considero interessante valutare la possibilità di migliorare la qualità della giornata di caccia, non necessariamente votata all’incremento del carniere. Pur dunque sensibile alle innovazioni del nostro tempo mi piace immaginare il ripristino di un equilibrio ovvero un punto d’incontro tra i “silenzi” del passato scanditi dai rintocchi di un campano al collo del vecchio bracco e l’efficienza di uno strumento di sicuro aiuto per il controllo di ausiliari dalle grandi iniziative capaci di azioni più che performanti ma di difficile controllo. In buona sostanza un prodotto indicato per coloro i quali piace leggittimamente possedere e condurre cani capaci di praticare ed applicare la “grande cerca” nel bosco. In effetti in una tangibile e logica prevalenza dell’estetica la realtà odierna ci ha portati alla selezione ed utilizzo di cani che ancora qualche decennio addietro sarebbero forse passati a migliore vita ma sicuramente e sistematicamente esclusi dall’attività venatoria. Al piacere di condurre, seguire e servire un cane di grande mentalità, di spiccato temperamento e dotato di evidentissimi istinti venatici può contrapporsi alla grande gioia anche qualche sensazione di estrema ed intima frustrazione. Quando infatti le distanze impedi34

scono la diffusione dei suoni e la percezione dei decibel diventa insufficiente, diventa giocoforza indispensabile usufruire di mezzi capaci di gestire le sopraggiunte circostanze. Le situazioni che si possono verificare sono indubbiamente diverse, ma sapere dove si trova e cosa fa il nostro cane in ogni determinato momento è aspetto tanto importante quanto indispensabile. Non solo quindi individuare il cane in ferma, ma seguire il cane infervorato sulle orme di un capriolo piuttosto che dietro una cagnina in calore, forse ferito ed impossibilitato a rientrare, sino al recupero di un cane che per eccesso d’iniziativa rimane incapace di ricollegarsi al conduttore sono variabili di sicuro impatto che vanno gestite nel migliore dei modi. Ma come sopperire a tali sgradite evenienze? Il BS101 nasce per soddisfare proprio tali esigenze, prodotto in Italia dalla BS PLANET s.r.l. è uno strumento di recente introduzione nel mercato cino-venatorio la cui peculiare prerogativa è di controllare i cani in battuta di caccia grazie all’utilizzo del sistema satellitare (GPS) e può venire in aiuto proprio in caso di necessità e bisogno. Il kit di base del BS 101 è costituito da due dispositivi: un apparato localizzatore ed un radio-collare satellitare. L’utilizzo primario del localizzatore satellitare BS101 è destinato in primis ai segugisti, ma ben si può adattare anche alle esigenze degli utilizzatori di cani da ferma.


efficienza ed estetica al servizio della passione Quali dunque i possibili vantaggi derivabili dall’utilizzo del localizzatore per i beccacciai più esigenti? Unitamente alla efficacia di poter mantenere e/o riprendere il contatto con il proprio ausiliare nelle più svariate situazioni di bisogno ed emergenza, il BS101 permette di ricevere un segnale acustico e visivo quando il cane è in ferma sul selvatico. Lo strumento emette anche un diverso segnale acustico qualora il cane dovesse rompere la ferma o rimettersi in movimento. Tali emissioni acustiche sono emesse a livello del palmare in possesso del conduttore quindi non percebili da estranei, impedendo di fatto l’emissione degli artefatti suoni dei beeper che provocano talvolta azione di fastidio e disturbo ambientale ad uomini e selvaggina. In buona sostanza riteniamo che pur oltre ogni leggittima libertà di andare a caccia come me-

glio si crede, la tecnologia applicata nel BS101 rappresenta un’apprezzabile opportunità per coniugare il passato ed il presente nel rispetto dell’efficienza e dell’estetica, al servizio di un esercizio venatorio fruibile e compatibile con le esigenze ed equilibri del nostro tempo.

Cosa cambia nell’utilizzo di questa nuova tecnologia.

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opo aver utilizzato per tanti anni i collari acustici allorquando mi sono ritrovato tra le mani il BS101 mi sono chiesto se questo nuovo strumento fosse stato in grado di soddisfare le mie esigenze etiche, estetiche e funzionali. Al primo test effettuato “a cielo aperto” hanno fatto seguito test in ambiente alberato (faggeta - abetaia - castagneto ceduo). Sufficientemente soddisfatto ho potuto saggiare il prodotto con una esperienza vera, ovvero il recupero di una nuova cagnina che non riusciva a rientrare. Il localizzatore BS101 mi ha consentito di contattarla agevolmente e recuperarla senza alcuna preoccupazione risparmiando anche al cane inutili momenti di stress. Un’altra sostanziale differenza è rappresentata dall’approccio con il momento della ferma, allorquando a differenza del beeper dove istintivamente ci si precipita correndo in direzione della provenienza del suono, con il BS101 al momento del segnale video-acustico che segnala il cane in ferma non rimane altro che fermarsi ed aspettare qualche secondo ed il localizzatore indicherà anche la direzione e la distanza che ci separa dal cane in ferma. Non più quindi corse mozzafiato e nessuna preoccupazione di ritrovare qualche estraneo a servire il proprio cane. Su tutto mi piace pensare alla totale assenza di disturbo acustico arrecato ai contendenti (cane/beccaccia) nella fase topica dell’azione, quando nel ritrovato silenzio vengono meno le condizioni di disturbo e condizionamento del ridondante e rimbombante suono emesso dal campano elettronico, sicuro indiziato di tante azioni malamente finalizzate. La stagione è ancora agli esordi ma ci sarà sicuramente da divertirsi. In bocca al lupo!!! 35


GIACCA - 1154 TESSUTO: 50% Nylon 50% poliestere microfibra. CARATTERISTICHE: membrana W/P 7000 MM, traspirante, cerniera di ventilazione al giromanica. COLORE: TABACCO MISURA: M -3XL

PANTALONI - 1155 TESSUTO: 50% Nylon 50% poliestere microfibra. CARATTERISTICHE: membrana W/P 7,000 MM, traspirante, foderato COLORE: TABACCO MISURA: M -3XL

GIACCA PILE - 1122 TESSUTO: Pile 270 gr. in bonded fleece. CARATTERISTICHE: membrana W/P 2,000 MM, foderata leggera, traspirante antivento. COLORE: marrone MISURA: S-3XL


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PANTALONI BARBADOS - F7 TESSUTO: cotone 100% CARATTERISTICHE: riporto in tessuto canvas, cerato sulle maniche quindi resistente all’abrasione ed allo strappo. COLORE: tabacco MISURA: S - 3XL

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ANEDDOTI

L’OCCHIO DELLA BECCACCIA di Giorgio Bracciani

F

oresto è un piccolo paese proprio nel mezzo dell’Appennino centrale, poche case di contadini e boscaioli. E’ ormai spopolato. Tutti i giovani si sono trasferiti e quei pochi rimasti fanno i pendolari con la città. Solo in autunno, al tempo del passo, il paese si popola di cacciatori che vengono dai dintorni. Macchine cariche di cani e di fucili. Ne scendono uomini vestiti nelle fogge più strane e si dirigono subito nei posti che sanno solo loro alla ricerca della regina beccaccia. Rino ha dodici anni. E’ uno dei pochi bambini rimasti a Foresto. Vive con la nonna, dato che i genitori sono morti, quando aveva pochi anni, e il nonno amatissimo è mancato anche lui lo scorso anno. Il nonno lo portava a caccia nei boschi intorno al paese con Vespina, la bravissima bastardina che aveva evidentemente nel suo sangue progenitori grandi beccacciai, perchè, mentre durante tutto l’anno non faceva che dormire accanto alla mucca nella stalla, quando era il momento del passo in autunno, diventava frenetica, si affacciava di buon mattino alla porta della stalla, annusava l’aria, quasi a sentire l’odore della regina e cominciava ad uggiolare, saltando di qua e di là, dal camino al tavolo della cucina dove il nonno si beveva il caffelatte e si accendeva la pipa. Non gli dava tregua fin che non lo vedeva calzare gli scarponi da montanaro, staccare il fucile dal chiodo e avviarsi con suo passo lento e regolare su per lo stradino del bosco. Ora anche Vespina non c’è più. Quando il nonno era a letto malato, lei gli stava ai piedi e lo guardava fisso, quasi a dargli forza e compagnia. Il nonno non aveva voluto farsi portare all’ospedale. – Che ci vado a fare-, ripeteva spesso, - almeno qui sento gli odori della mia casa che sono quelli della mia vita, e accarezzo la testa di Vespina che così mi ricorda gli autunni felici che ho passato nei miei boschi. Dopo la morte del nonno, se n’era andata anche lei. Non aveva più mangiato, quasi a voler dire che senza il suo padrone, non c’era più vita, non c’era più l’odore del bosco e della beccaccia. 40

Rino aveva toccato con mano, quello che aveva sentito dire tante volte: l’amore del cane per il padrone è così forte che senza di lui la vita non vale essere vissuta. Rino è rimasto drammaticamente solo. Non più il nonno, non più Vespina, non i boschi tanto amati in autunno, l’odore delle cartucce appena sparate, il caldo della beccaccia appena presa. La calma del nonno che, ad ogni cattura, invece di ripartire frenetico, si sedeva per accendersi la pipa con studiata lentezza, e gli diceva-: -della caccia ti devi godere tutto con calma, anche la sosta, il silenzio, l’occhio che guarda dappertutto, la carezza sulla testa di Vespina che è sempre agitata-. Rino per non perdersi questo mondo, inforca spesso la bicicletta e scende nella cittadina a valle per andare nel negozio di caccia dove, di sera si danno sempre convegno i cacciatori per sentire le loro storie, per respirare almeno in parte un mondo che crede di aver perso. Quando una sera un gruppo lo osserva incuriosito: “ E questo chi è?” chiedono all’armaiolo. “ E’ il nipote di Gustavo, il vecchio cacciatore di Foresto, che è morto l’anno scorso” “Quello che sapeva tutti i posti delle beccacce?” “Si, proprio lui”. “ E tu, Rino, li conosci i posti del nonno?” “ Certo andavo sempre con lui!” “Allora domenica veniamo su a Foresto. Tu ci accompagni, che dopo ci sarà una buona mancia per te”. Detto fatto la domenica successiva arriva un enorme fuoristrada con quattro cacciatori e altrettanti cani. Rino, intimidito, li accompagna dove andava sempre con il nonno, nel valloncello degli orti, e qui rimane come tramortito perchè incomincia una caccia alla quale non era abituato. Urla, fischi, strepiti, cani che vanno da tutte le parti, uomini che corrono come invasati, accerchiamenti di boschetti. Sembrava una guerra. Rino se ne scappa e li abbandona. Passa due valloni e vede nel bosco di fronte un


Castion Veronese cacciatore solitario che, da lontano gli sembra proprio uguale al nonno. Si mette sulle sue tracce, senza farsi vedere, perché non sa se la sua presenza è ben accettata. Striscia come un indiano e finalmente vede lo spinone del cacciatore che rimane in ferma. Il vecchio, ripone con calma la pipa, e si avvicina al cane, gli si mette di fianco e fa un lieve sibilo. Questi, come se aspettasse l’ordine obbliga la beccaccia a partire. Rino vede il vecchio che cerca con l’arma il selvatico tra i rami che ha davanti e gli molla una botta precisa. Lo spinone riporta e si siede davanti al vecchio. Questi la ripone nella cacciatora dando una breve carezza al cane. Poi si siede, si accende la pipa, si gira nella direzione di Rino e gli dice: Vieni, vieni, ti ho visto che mi seguivi da un po’. Tu sei il nipote di Gustavo, vero? gran cacciatore, grande signore. Vieni con me ora da nonno ti faccio io.” Da quel giorno fu così. Sono passati quattro mesi. Ora siamo ai primi d’aprile, ma Rino continua andare per boschi. Questi sono i suoi posti. Questa è la sua vita. Un giorno, in un posto dove a novembre spesso trovava beccacce, improvvisamente davanti ai piedi ne salta una che invece di andare lontano fa solo un breve voletto. Rino torna sui suoi passi perché ha intuito il mistero. La beccaccia ha il nido e lui lo vuole scoprire. Infatti, vicino a dov’era partita lo trova. Dentro ci sono quattro uova con tutti i colori del bosco. Rino si allontana perché se che non bisogna disturbare una mamma in cova. Ma la curiosità è troppo forte. Il giorno dopo ritorna, e ancora la beccaccia riparte per un breve volo. E così la terza volta. Il ragazzo si avvicina con grandissima cautela e finalmente la vede ferma sul nido. Il suo occhio dilatato lo guarda, quasi l’avesse riconosciuto, quasi sapesse di avere un amico fidato. Così nei giorni a seguire, la beccaccia lo osservava sempre con il suo grande occhio vigile ma non spaventato. Fin che un giorno Rino arriva e il nido è vuoto. Solo le uova spezzate sono il segno evidente che la natura ha fatto il suo corso. Rino sta fermo immobile fin che la vede. E’ sempre lei che lo guarda, con le ali un po’ aperte, dove

dopo un poco compare una piccola testa curiosa, poi un’altra, poi un’altra e un’altra ancora. Come rinfrancata, la madre li lascia liberi e loro cominciano subito a correre qua e là cercando con il loro piccolo becco. La beccaccia lo osserva ora tranquilla. Rino è come fulminato. Non si muove e guarda in estasi. Lo spettacolo dura alcuni giorni, poi improvvisamente la famiglia scompare. L’autunno successivo Rino è a caccia con il suo nuovo nonno che l’ha adottato e al quale ha raccontato il meraviglioso incontro della primavera precedente. Vanno naturalmente a visitare i posti buoni e vocati per le regine fin che arrivano vicino al posto dove Rino ha trovato il nido. La spinona diventa subito cauta dato che conosce i posti, e va presto in ferma. “ Nonno è proprio questo il posto! Rino si avvicina al cane in ferma e davanti al muso la vede tuta rannicchiata, come in allarme. Ma come un lampo, una luce, un messaggio, vede il suo occhio che lo guarda, come a dirgli- non mi riconosci? sono proprio io!“ Nonno, nonno, non sparare, è la mia beccaccia! E il nonno, quando la regina parte, non spara, ma si avvicina a Rino, lo abbraccia e lo bacia sulla testa. “ Diventerai un uomo giusto”, gli dice.

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ANEDDOTI

1° Premio concorso racconti di caccia 2008


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IL CACCIATORE NATURALISTA

I

l cacciatore naturalista che Amici di Scolopax-onlus ha individuato e fatto proprio, porta con se la visione di “coniugare al concetto di caccia e prelievo quello più etico di tutela e gestione”, ed il nostro motto “Natura e Passione” raccoglie ed interpreta gli aspetti più veri e puri di una dimensione scelta come compagna di vita. Amici di Scolopax-onlus nasce nell’era comunicazione globale ed accomuna i tanti appassionati che ardono “del sacro fuoco”, per dare risposta all’esigenza del beccacciaio costantemente alla ricerca di un punto di riferimento efficace ed efficiente, desideroso altresì di rinnovarsi, insieme ai profondi cambiamenti propri del nostro tempo, ripudiando antiche ed anacronistiche visioni della caccia alla beccaccia. Amici di Scolopax-onlus si propone come uno strumento di lavoro a supporto di coloro che vivono il cambiamento ed il rinnovamento del nostro tempo, certa di poter offrire voce e rappresentanza, ma capace anche di produrre efficaci progetti destinati a gestire meglio la beccaccia e riposizionare l’attività cinegetica in armonia con le esigenze della società civile del terzo millennio.

A

mici di Scolopax-onlus avverte sempre più forte il bisogno di affermare nuove visioni così da poterci riconoscere non più solo come sterili prelevatori, ma anche efficaci co-gestori della natura, attivi collaboratori del mondo scientifico, e capaci monitoratori. Il vero beccacciaio per ritenersi veramente tale deve cogliere l’importanza di questa evoluzione.

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