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Trieste - Ritrovate siringhe usate in una grotta a Basovizza

ha fatto molto scalpore nei giorni scorsi il ritrovamento dei resti di nove individui Neanderthal all'interno della grotta Guattari. Che cosa facevano in quella grotta, come ci sono finiti? La risposta sta nella presenza di resti di iene coeve alle ossa umane.

l'ipotesi più probabile è che la grotta fosse la tana delle iene, che dopo aver predato i nostri antenati se li portavano in grotta per mangiarseli comodamente. A pezzi. infatti non ci sono resti di uno scheletro completo ma tanti pezzetti di diversi individui. Un triste spezzatino.

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Secondo gli studiosi, i resti degli uomini di Neanderthal rinvenuti nell'antro della caverna sono stati probabilmente portati lì proprio dalle iene. Il risultato di queste nuove indagini, ad un mese dalla prima scoperta, è stato annunciato giovedì 10 giugno, in conferenza stampa da Paola Refice, soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina e da Mauro Rubini, direttore del servizio di antropologia della SABAP per le province di Froninone e Latina. Stando a quanto ipotizzato, la grotta Guattari era un luogo troppo buio e umido per essere preso in considerazione dai primitivi come rifugio, che preferivano stabilirsi e svolgere le proprie attività all'esterno. A dimostrazione di questa tesi, le tracce dei denti lasciate su un femore umano: l'osso presenta segni di rosicchiamento. Inoltre, se così fosse, potrebbe essere svelato anche il mistero dei fori presenti sui crani ritrovati all'interno della grotta, che si era ipotizzato fossero il risultato di alcuni rituali.

Fonte: https://www.fanpage.it/roma/grotta-guattari-al-circeo-svelato-il-mistero-gli-uomini-di-neanderthalfurono-uccisi-dalle-iene/

By Andrea Scatolini on giugno 16th, 2021 La scoperta di una speleologa, la grotta Bac dove sono state scoperte le siringhe usate è utilizzata per attività didattiche e visite dal CAT Trieste

Siringhe trovate nela Grotta Bac di Basovizza

La scoperta di decine di siringhe all'interno della Grotta bac, a Basovizza, risale a una ventina di giorni fa, quando una speleologa si è accorta della presenza dei pericolosi rifiuti e lo ha segnalato agli speleologi del CAT Trieste.

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