80 Scambiaffari - Aspetta e Spera

FREE PRESS Questo giornale non riceve contributi economici da enti pubblici

Fondato nel 2011

Direttore Responsabile Gabriele Mancini

N. 80 - Ottobre 2018

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NUMERO 80 | ANNO VIII | OTTOBRE 2018

SOMMARIO #INCHIESTA

#TRADIZIONI&EVENTI

Il centro per l’impiego che non impiega

La “Ricalata” torna in centro

Guida utile allo shopping on line

#APPROFONDIMENTO

#SPORT

#ANNUNCI

p. 6-7

p. 19

Confusione generale sui PPI

Kiwis a meta Il rugby a Cisterna

#PRIMOPIANO

#INTERVISTA

p. 8-9

p. 21

p. 27

Centinaia di nuovi annunci

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p. 30

Vivere nei rifiuti Marco Capobianchi: e la proroga del servizio il prof “iena”

p. 10-11

#FUORIDALCENTRO

Viaggio nel mondo nascosto di Doganella

p. 12

p. 22-23 #DIARIO

Il fascino della Cina Il diario di viaggio

p. 24-25

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#MODA&OROSCOPO

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DIRETTORE RESPONSABILE Gabriele Mancini EDITORE Ivana Di Loreto PROGETTO GRAFICO Devis Pennesi COLLABORATORI

Arrigo Andreani, Paolo Buonaiuto, Morena Caschera, Bruno Coletta, Elisa Giorgi, Mauro Mastrangelo.

Registrazione: Tribunale di Latina n° 12-11 Stampa Centro Offset Meridionale Chiusura Redazionale mercoledì 10 ottobre

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L’EDITORIALE

80 OTTOBRE 2018

Gabriele Mancini

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Ah, la fiera della ricalata!

icordo quando ero bambino, aspettavo questo appuntamento con trepida attesa. Consideravo quel giorno di festa la prima sosta dopo le "fatiche" dell'inizio delle lezioni.

Un appuntamento imperdibile, ovviamente da condividere con il nonno, perché con il nonno era facile "beccare qualcosa", tra le tante bancarelle, scortati dalla fedelissima busta di noccioline. Un lungo tour che si concludeva con l'immancabile lettura del quotidiano da parte del nonno sui gradini della Fontana Biondi mentre tutta la mia attenzione veniva rubata dal nuovo giocattolo che sarebbe poi diventato materia di scontro all'ora di cena con i genitori. Moto della discardia era la volontà di portare il “trofeo della fiera” a scuola per mostrarlo ai compagni di classe. In fondo la domenica della ricalata era ed è anche questo: poter raccontare e mostrare gli acquisti fatti tra le bancarelle. Oggi sono un pochino più grande, i ricordi con il nonno li tengo custoditi con affetto nella memoria e la caccia al giocattolo è

passata di testimone.

Faccio un passo indietro e guardo questo evento dal lato storico-tradizionale e penso come una volta questo appuntamento era di vitale importanza per la sussistenza di tante famiglie.

Come la compravendita del bestiame dopo il pascolo in altura, poteva influire sulle tavole dei cisternesi.

Un pò la stessa situazione che si respira all'interno del palazzo dei servizi. No, non parliamo del tipo di alimentazione che osserva l'assise ma del clima che si respira, cioè quello da fiera, quello dell'attesa da grande giorno.

L'appuntamento in calendario è quello fissato all’8 novembre per l'udienza in merito al

ricorso presentato dall'opposizione nelle ore successive lo scrutinio delle elezioni del 10 giugno. Ancora qualche giorno e poi sapremo che strada prenderà questa storia, prologo di una campagna elettorale - che diciamola tutta - è durata anche in questi mesi. La maggioranza dice all'opposizione di smettere di fare propaganda e dall'altra parte, l'accusa è tale e uguale. Nel mezzo c'è la netta sensazione che questo nuovo corso tarda a partire, a girare a pieno regime. Ci sono difficoltà palesi: le riunioni dei capigruppo saltate come le commissioni oppure i consigli comunali, sono un sintomo di una

SCAMBIAFFARI

macchina amministrativa che spesso e volentieri è ferma con le quattro frecce, per usare un termine caro ai tempi moderni. Eh si i tempi moderni, perché il Sindaco Mauro Carturan non riesce ancora a districarsi tra le tante nuove normative che sono in vigore dall'ultima volta che era stato primo cittadino, tanto da richiamare un suo fido scudiero, quel Gildo di Candilo facente parte di quella cerchia di nomi che in campagna elettorale aveva detto che non sarebbero mai stati nominati per lasciar spazio ai giovani. In realtà di spazio c'è, sia per lui che per i giovani, semmai è il tempo quello che inizia ad essere stretto. I cento giorni sono scivolati via con le grane più grandi rimaste ancora sul tavolo del primo cittadino. Una su tutti quella dei rifiuti, rimandando a nove mesi ogni questione, attraverso l'ennesima proroga alla Cisterna Ambiente. Se per questo grande appuntamento quindi si è preso tempo, la fiera invece si avvicina e l'udienza sul ricorso è proprio dietro l'angolo.

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IL CENTRO PER L’IMPIEGO CHE NON IMPIEGA

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#INCHIESTA

LAVORO • La crisi strutturale dell’apparato pubblico

Solo l’1% degli utenti ha trovato lavoro con il Cpi di via Falcone a Cisterna.

Basterà l’intervento del governo per risollevare una struttura vecchia e al collasso?

di Paolo Buonaiuto

Pochi soldi e poco personale Il governo vuol mettere sul piatto 2 miliardi di euro in più all'anno a favore del collocamento pubblico. In Italia gli addetti dei Centri per l'Impiego sono meno di 7mila mentre in Germania ve ne sono circa 100mila.

Un normalissimo giovedì pomeriggio al centro per l’impiego di Cisterna è l’emblema della disastrosa situazione che vivono i tanti disoccupati che si rivolgono a chi, per legge, è preposto alla ricerca attiva di un lavoro. Ore 15:00 apertura del centro. In fila ci sono 7 persone tra cui una giovane coppia, 4 donne e un uomo tutti di età compresa tra 25 e 70 anni che sono lì per i più svariati motivi: comunicazioni con l’Inps, disoccupazione, contratto di ricollocazione ecc. Noi incontriamo il responsabile del Centro per l’impiego, Emanuele Russo, che da circa 20 anni guida un’imbarcazione che continuamente imbarca acqua ma a fatica riesce a resistere alle onde e alle mareggiate che la colpiscono. La nostra visita nasce dall’attenzione che nelle ultime settimane ha colpito i centri per l’impiego, tornati alla ribalta dopo l’annuncio che il governo vorrebbe stanziare circa 2 miliardi di euro per riformarli e renderli, insieme al reddito di cittadinanza, la vera spina dorsale del documento di economia e finanza tanto contestato dall’establishment europea.

C’è già stato un contatto o qualche direttiva da parte del governo sulla strada che imboccheranno i centri per l’impiego? No, nessun contatto, solo quello che si legge sui giornali.

Era necessaria una riforma e una riqualificazione dei centri per l’impiego? Una riqualificazione del personale era un’azione dovuta perché erano svariati anni che non veniva fatta. A memoria mia credo che non sia mai stata fatta o comunque solo parzialmente.

Bisogna adeguare gli operatori alle nuove disposizioni entrate in vigore nel 2015.

Da gennaio di quest’anno, per effetto della riforma Del Rio che ha riformato l’ordinamento delle provincie, compresa quella di Latina, i centri per l’impiego sono passati sotto la competenza della Regione Lazio, come tanti servizi che prima venivano erogati dalla provincia. Con il passaggio alla Regione Lazio, di quante risorse dispone il centro per l’impiego e come vengono utilizzate? I soldi che vengono destinati ai centri sono utilizzati in-

nanzitutto per gli stipendi dei dipendenti, per la logistica, la cancelleria e le pulizie. Sono risorse evidentemente insufficienti.

Diciamo che siete stati parzialmente abbandonati a voi stessi… Beh, sì in maniera parziale però è così.

Qual è il bacino di utenza del centro per l’impiego di Cisterna?

Il centro per l’impiego di Cisterna ha

un bacino di utenza di quasi 120.000 persone perché raccoglie utenti di Cisterna, Aprilia, Cori e Rocca Massima. Abbiamo un volume di movimenti di circa un centinaio di persone al giorno. Noi qui siamo 10 persone e se dovessimo applicare alla lettera la normativa, che prevede di dedicare circa 40 minuti per ogni utente, beh non ce la faremmo a soddisfare tutti coloro

che si rivolgono al centro per l’impiego. È necessaria quindi un’implementazione delle risorse umane.

Quando sono state fatte le ultime assunzioni? Sinceramente, io non ricordo quando sono state fatte le ultime assunzioni. Saranno quasi 20 anni che non vedo persone nuove.

Dal punto di vista tecnologico, come è combinato il centro per l’impiego? Noi abbiamo un archivio informatico. Fino all’anno scorso la banca dati era gestita dalla Provincia di Latina ed era abbastanza circoscritta. Adesso con l’avvento delle nuove piattaforme nazionali, tipo l’Anpal, che gestisce la problematica delle persone che si iscrivono ai centri per l’impiego a livello nazionale, la situazione è cambiata. Sarebbe una buona piattaforma se funzionasse, invece è farraginosa e lenta e spesso e volentieri dobbiamo far tornare l’utenza e completare l’iscrizione.

Alcuni giorni noi non possiamo la-

vorare perché il sistema è bloccato.

Il personale del centro per l’impiego è aggiornato sui nuovi sistemi? Il personale dei centri per l’impiego di Cisterna e della provincia di Latina sono persone a limite dell’età pensionabile. Nella fattispecie, a Cisterna, nel giro di due tre anni, dei 10 attuali, il centro per l’impiego dovrà funzionare con tre elementi. Qua hanno tutti più di 60 anni, quindi i nostri governanti dovrebbero preoccuparsi di rimpinguare il personale.

Quante persone sono iscritte al centro per l’impiego? Al centro per l’impiego di Cisterna sono iscritte quasi 80.000 persone. Divise tra 25.000 di Cisterna, 35.000 di Aprilia e altre 5.000 per Cori e circa 1.000 per Rocca Massima. Con un numero di iscritti così alto è diventato impossibile gestire, con tutti i criteri possibili, un’accoglienza consona a quella che cerca l’utenza.

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#INCHIESTA Le persone hanno perso fiducia nel qualificate e soprattutto non le qualifica centro per l’impiego? Diciamo di sì. C’è più in azienda. Un’azienda non richiede un certo scoraggiamento poiché, pur- più operai generici. Chiede l’elettricista con troppo, le offerte di lavoro sono poche. Noi almeno 4 anni di esperienza, il saldatore possiamo dare tutta una serie di informa- con esperienza ecc. addirittura anche zioni sulla ricerca attiva del lavoro, pos- l’apprendistato è calato.

In che percentuale siamo indicare come una persona riesce si compila un curria trovare lavoro? culum e come si Noi abbiamo parecinvia. L’orientamento chi strumenti per è mirato soprattutto Il modello svedese soddisfare l’utenza e all’informazione .

In Svezia la struttura trovare lavoro. Sono Non possiamo dare è decentrata strumenti dettati da indicazioni sulle e l’autonomia progetti europei: gaaziende che hanno di gestione ranzia giovani, il conbisogno di personale del budget da parte tratto di perché non ci sono. dei dirigenti è totale: ricollocazione ecc. noi Durante l’anno ci sapossono assumere, stiamo lavorando con ranno al massimo licenziare e hanno molte persone che una ventina di ofaderiscono a tali proferte di lavoro e la responsabilità getti anche con tirobasta. del successo o meno cini.

L’utenza ha una Perché le aziende di un determinato seria possibilità di tropreferiscono affiprogetto. vare lavoro.

Poi, a un darsi ad un’agencerto punto, non si sa zia interinale? perché, quando si afDiciamo di sì. Anche fida l’utente ad un se poi l’agenzia insoggetto accreditato, che lo dovrebbe porterinale si rivolge a noi. L’azienda cerca persone altamente qualificate e non più tare per mano nella formazione e all’occome una volta che cercava persone poco cupazione, l’utente si perde per strada.

Quindi io mi chiedo, qual è l’obiettivo della legge? Trovare lavoro all’utente o aiutare gli enti?

In che senso? Nel senso che l’utente viene affidato ad un soggetto accreditato per la formazione, lo forma e poi lo lascia per strada perché molti utenti tornano da noi dicendo che hanno fatto formazione e poi sono rimasti comunque senza lavoro. L’unico piccolo riscontro positivo che troviamo è quando l’utente fa un tirocinio formativo; dopo il periodo di formazione, il rapporto si trasforma in un contratto di lavoro subordinato.

Quindi di che percentuale parliamo? Su circa 80.000 persone disoccupate, forse, circa l’1% riesce a trovare lavoro con queste risorse e con questo tipo di gestione.

In conclusione, quale sarebbe la sua ricetta per sfruttare a meglio la risorsa dei centri per l’impiego? In conclusione, io penso che sarebbe auspicabile allentare la stretta fiscale, così le aziende possono pagare i dipendenti piuttosto che pagare più tasse.

Bisognerebbe riqualificare il personale del centro per l’impiego, implementarlo e aumentare la formazione per l’utenza e di farla del tutto gratuita.

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IL RACCONTO

LA STORIA DI CHI HA AVUTO BISOGNO DEL CENTRO PER L’IMPIEGO

È

una giornata fredda e piovosa di fine gennaio quando Cassandra, un nome di fantasia, di 25 anni va al centro per l’impiego di Cisterna per iscriversi poiché ha ricevuto un’offerta di lavoro come infermiera. Il passaggio al centro per l’impiego, quando si comincia un lavoro, è obbligatorio ma dall’ultima volta che ha varcato quel portone le cose sono molto cambiate. Ha la sensazione che deve aspettare molto a causa delle tante persone che quotidianamente si recano lì. Invece, entrando, non vede nessuno. Sono le 9 del mattino e il centro ha aperto da poco. Con un certo stupore aspetta che qualche impiegato la veda e la chiami. Si affaccia sul corridoio per capire com’è la situazione e non vede nessuno, sente solo due impiegati che chiacchierano nella stanza in fondo sulla destra.Viene convocata ed, entrando nella stanza, capisce che ci sono soltanto un uomo e una donna che lavorano, per il resto il centro è deserto. Si accomoda sulla sedia e spiega cosa deve fare. Tutti coloro che cominciano un nuovo lavoro hanno bisogno di un documento specifico, lo “storico”, che elenca tutte le prestazioni lavorative che la persona ha fatto durante tutta la sua carriera. L’impiegata le spiega che, purtroppo, a causa della riforma dell’ordinamento delle provincie, al momento, il centro non possiede un programma con un data base aggiornato per elaborare lo “storico”. L’unica soluzione è crearlo ex novo in seduta stante. Per farlo, però, Cassandra ha bisogno di tutti i contratti che ha sottoscritto da quando ha iniziato a lavorare. Quindi, non avendo ancora fatto niente di tutto quello di cui aveva bisogno, si alza, torna a casa e prende tutti i documenti necessari e ritorna al centro. Quando torna indietro non c’è fila, quindi può tranquillamente sbrigare le sue faccende. Sono faccende piuttosto lunghe poiché l’impiegata deve registrare tutti i lavori svolti da Melania che, nonostante la giovane età, ha alle spalle diverse esperienze lavorative. Dopo circa mezz’ora, l’impiegata riesce a stampare il documento “storico” di cui Cassandra ha bisogno. Nel frattempo, al centro non si è affacciato nessuno. In quella piovosa mattina invernale il centro non ha avuto nessuna visita, fuorché la nostra Cassandra. Soltanto andando via, sulle scale, Cassandra incontra un ragazzo che sta salendo diretto al centro per l’impiego. Solo qualche anno prima, ogni volta che doveva andare al centro per l’impiego, Cassandra era turbata perché significava perderci una mattina intera, a causa delle tante persone che c’erano e del tempo che doveva aspettare prima che arrivasse il suo turno. È una cosa insolita, commenta, ma conclude con una battuta “almeno ho fatto subito!”

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PRESIDI SANITARI L’EMERGENZA CONTINUA

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#APPROFONDIMENTO

SANITÀ • È confusione generale sui centri di primo soccorso

Un decreto ministeriale mette in apprensione le sorti dei PPI territoriali, compreso quello di Cisterna. Sale la preoccupazione tra i cittadini oramai esausti e nel mentre la politica cavalca l’onda ma produce poco

di Gabriele Mancini

Programmazione della rete ospedaliera nel biennio 2017-2018 Prevede che l’offerta dovrà essere garantita dall’attività dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, attraverso le forme associative dei medici di assistenza primaria e di continuità assistenziale. In tale ambito potranno essere fornite anche prestazioni infermieristiche.

T

ra raccolta firme, polemiche di carattere politico e problemi strutturali, la sanità locale si appresta ad affrontare un mese cruciale. È in corso la riorganizzazione dei presidi sanitari di emergenza un’azione che riguarda anche quello di via Monti Lepini. Annualmente il punto di primo intervento del Comune pontino registra 13mila accessi, un numero alto che ne garantisce la sua apertura in quanto i tagli verranno effettuati su quelli al di sotto dei 6 mila accessi. Negli ultimi mesi, per non dire anni poco si è fatto e molto si è detto, aumentando uno stato di confusione sulle sorti del Ppi di Cisterna.

Per dovere di cronaca facciamo un escursus a qualche anno fa. È il 2 aprile 2015 quando l’allora Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, di concerto con il Ministro dell’Economia Pietro Carlo Padoan, adotta un decreto dal titolo “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” (Decreto Ministeriale n. 70 del 2015 pubblicato in G.U. 4 giugno 2015, n.127). Nel paragrafo 9 dell’allegato 1 vengono disciplinati i Punti di Primo Intervento. Si legge: “Esclusivamente a seguito della riconversione dell’attività di un ospedale per acuti in un ospedale per la postacuzie oppure in una struttura territoriale, potrebbe rendersi necessario prevedere, per un periodo di tempo limitato, il mantenimento nella località interessata di un Punto di Primo Intervento, operativo nelle 12 ore diurne e presidiato dal sistema 118 nelle ore notturne”. Che tradotto in termini pratici per i punti di primo intervento territoriali avere degli orari diurni per poi passare il testimone nelle ore notturne al presidio di pronto intervento munito di ambulanza.

Le ragioni di questa decisione sono soprattutto amministrativo-strutturali: i Punti di Primo Intervento sono unità d’emergenza del sistema sanitario la cui funzione si limita unicamente al trattamento delle urgenze minori o a una prima stabilizzazione del paziente ad alta complessità al fine di consentirne il successivo trasporto ad un Pronto Soccorso più appropriato. Questo significa che i Ppi possono accogliere codici bianchi (pazienti che non avrebbero motivo di rivolgersi al Pronto Soccorso bensì bisognose di cure di tipo ambulatoriale) e verdi (persone che non corrono un rischio immediato: fratture, traumi ecc.), ma solo in specifici casi codici gialli (utenti che avvertono problemi gravi quali dolore intenso, dolore toracico, problemi respiratori) e rossi (persone in pericolo di vita a seguito di arresto cardiaco, emorragie, traumi gravi ed estesi). Un testo finito tra le polemiche politiche sia locali che regionali. In molti hanno dei dubbi d’interpretazione del Decreto del Commissario.

Ci si chiede effettivamente come debbano esser riorganizzati, rimodulati, razionalizzati gli attuali PPI. L’ipotesi più percorribile è quelle già ipotizzata che vede nelle ore diurne i Presidi Ambulatoriali Territoriali, per i quali offrirebbero il loro servizio di medici di base affiancati da infermieri professionali, mentre nelle ore notturne rimarrebbe a disposizione almeno un’ambulanza con medico a bordo, infermiere e autista soccorritore. A Cisterna nel 2015 venne fatto un consiglio comunale ad hoc e nelle scorse settimane la Lega aveva iniziato una raccolta firme prima contro la “chiusura” e poi per la “salvaguardia”. Nel mezzo l’ondata di polemiche con il Movimento 5 Stelle e le rassicurazioni del sindaco Carturan sulla permanenza del presidio e quindi in totale contrasto con l’azione del suo primo gruppo di maggioranza. Garantire l’apertura del Ppi non è un successo ma l’azione minima che la classe politica deve portare avanti. Perché quando si parla di sanità e tagli i problemi non riguardano soltanto il punto di primo intervento. L’Ucpci sopravvive tra mille difficoltà, garantendo un servizio importantissimo per i cittadini.

Quello che rappresentava il fiore all’occhiello rischia di appassire per colpa delle istituzioni poco attente ad un bene così prezioso, come del resto le pensioni di invalidità che a Cisterna sono divenute una chimera dopo lo stop della Commissione esaminatrice. Questi e molti altri problemi attanagliano l’ambulatorio di un Comune di ben 36mila abitanti e che riceve l’utenza di anche quelli limitrofi.

Bisogna fare di più.

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IL PUNTO DI PRIMO INTERVENTO NON CHIUDERÀ

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#APPROFONDIMENTO

ESCLUSIVO • Intervista all’assessore regionale Alessio D’Amato

Tra rassicurazioni e allarmismi locali, raccolte firme e bagarre politiche, siamo andati in Regione e abbiamo chiesto all’assessore alla sanità di spiegarci come stanno le cose.

Guardando anche al futuro

A Cisterna per molti è ancora il “Pronto Soccorso”, così come una vecchia insegna di anni fa lo denominava. Oggi sappiamo che correttamente va chiamato “Punto di Primo Intervento” (PPI), in grado di affrontare i casi meno gravi, codici bianchi e verdi, e predisporre il trasferimento in ambulanza per casi più gravi.

Fatto sta che al di là del nome tutta Cisterna è fortemente legata alla struttura di via Monti Lepini, un attaccamento dovuto anche al fatto che, in una città cresciuta notevolmente e che viaggia verso i 40mila abitanti, questo rimane ad oggi l’unico presidio sanitario presente sul territorio comunale insieme alla guardia medica.

La notizia di una futura ed eventuale chiusura del nostro PPI ha, come prevedibile, messo in agitazione tutta la cittadinanza. Ma come stanno realIn altre regioni mente le cose? La questione è stata affrontata anche in alcuni consigli Nella Puglia comunali e circa un mese fa il sindaco Mauro Carturan, insieme all’assesdel governatore sore Felicetti e alla presidente di commissione Ferraiuiolo, entrambe in Emiliano di ben 39 quota Lega, ha incontrato il direttore della ASL Latina Giorgio Casati che Punti di Primo ha dichiarato che non c’è intenzione di chiudere i PPI della provincia. La Intervento destinati stessa Lega però ha avviato nei giorni a seguire una campagna di raccolta a chiusura entro firme contro la chiusura. Per cercare di fare un pò di chiarezza siamo saliti il 31 dicembre, tutti di livello e abbiamo scambiato due chiacchiere con l’assessore alla Sanità sotto i 6mila accessi ed integrazione della Regione Lazio, Alessio D’Amato. annui, nove sono stati già disattivati.

Assessore andiamo su- già deciso, anche ascoltando le ri- intraprese o che sta intraprenNel Molise bito al cuore del pro- chieste che arrivavano dal territo- dendo la Regione a riguardo? La del governatore blema: è vero che i rio, di riconvertire il PPI in PAT Regione Lazio si avvia ad una proToma a seguito Punti di Primo Inter- (punto di assistenza territoriale) roga di un anno in merito agli del potenziamento vento(PPI) chiude- con la volontà di implementare i adempimenti previsti dal Decreto degli ospedali ranno?

Perché ci servizi ambulatoriali presenti. ministeriale 70 del 2015 sui Punti di Termoli e Isernia, troviamo in questa si- Fermo restando che i PPI erano e di primo intervento. E’ pronta una sono i pronti tuazione? Il Decreto Mi- rimangono luoghi di assistenza ter- nota che invieremo alle Asl interessoccorso di Venafro nisteriale 70 del 2015 ritoriale e, per la sicurezza e la sa- sate. Abbiamo richiesto infatti al e Larino a cedere prevede la chiusura o ri- lute dei cittadini, non possono mai Ministro della sanità Giulia Grillo conversione dei PPI con sostituirsi alla rete dell’emergenza. l’opportunità di rivedere sul tema il passo.

di Elisa Giorgi

meno di 6mila accessi annui. Una decisone del Ministero alla quale tutte le Regioni si stanno adeguando. Solo nello specifico caso di Anagni la Regione Lazio ha

Se il Ministero apporterà modifiche al testo del DM la Regione Lazio potrà prenderne atto e agire di conseguenza.

Quali sono le misure

dei Punti di primo intervento le indicazioni contenute nel D.M. 70.

La Regione Lazio è impegnata nel potenziamento della rete dei servizi territoriali e abbiamo bisogno

di tempi compatibili. Ci siamo rivolti al Ministro affinché accolga la nostra proposta.

Assessore ci ha chiarito la situazione attuale ma ora guardiamo al domani: riorganizzazione e futuro. Quali progetti ed investimenti per i territori? Quando è iniziato il commissariamento, il Lazio era un caso nazionale. Il nostro disavanzo viaggiava sui due miliardi di euro l’anno: da sola, la Regione Lazio produceva circa un terzo del totale dei disavanzi sanitari nazionali. Da allora di strada ne abbiamo fatta moltissima. Abbiamo avviato una vera rivoluzione della Rete di assistenza territoriale aprendo le nuove Case della Salute, gli Ambulatori di continuità assistenziale dei medici di medicina generale che permettono di avere assistenza anche nel weekend e nei giorni fe-

stivi e poi estendendo i servizi grazie all’accordo con i pediatri a Roma e nelle province. Aver messo i conti in regola ha permesso l’uscita dal commissariamento e questo ci pone oggi nelle condizioni di poter pianificare nel prossimo quinquennio circa 5 mila assunzioni di personale medico, infermieristico e delle professioni. Investiremo 85 milioni di euro per la domiciliarità che rappresenta l’obiettivo futuro primario. Puntiamo sulla qualità delle prestazioni erogate e al potenziamento sul territorio dei distretti realizzando una Casa della Salute per ogni distretto. Abbiamo inoltre raddoppiato le borse di studio per la formazione dei medici di medicina generale".

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“DISCARICA URBANA” LA RABBIA DEI RESIDENTI

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#PRIMOPIANO

IL CASO • Vivere circondati dai rifiuti: Succede a Cisterna

I cittadini che abitano nel centralissimo Sciangai sono costretti a convivere con la puzza dei rifiuti Il tutto mentre il sindaco firma l’ennesima proroga del servizio alla Cisterna Ambiente Siamo andati a palpare il malumore delle tredici famiglie che confinano con il centro raccolta

di Gabriele Mancini

Rifiuti in Centro Intanto non si arresta l’incivile pratica dell’abbandono selvaggio dei rifiuti.

Dall’inizio del mese sono stati rimossi i vecchi secchioni nelle zone critiche come in via Aprilia ma la situazione non è cambiata, anzi semmai è peggiorata.

Cumuli di rifiuti occupano le vecchie piazzole di raccolta.

Nelle scorse ore sono scattati i controlli della Polizia locale.

A

bitare vicino un centro di raccolta rifiuti è un bel problema, basta chiederlo ai molti residenti del quartiere di Sciangai. Non soltanto per il tanfo e le inevitabili preoccupazioni di ordine igienico, ma anche perché potrebbe compromettere la salute dei polmoni, aumentando il rischio di soffrire di patologie respiratorie. Nessun allarmismo da quattro soldi ma la debita riflessione leggendo lo studio del dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio, i cui risultati sono stati pubblicati sull'International Journal of Epidemology e riportati anche in un articolo datato 2016 su Wired.it. La ricerca ha esaminato lo stato di salute di circa 200mila persone residenti entro cinque chilometri da nove discariche laziali. I ricercatori hanno valutato l’esposizione dei partecipanti agli inquinanti atmosferici emessi dai rifiuti, utilizzando come riferimento il acido solfidrico (o H2S, una sostanza prodotta in grandi quantità nella decomposizione anaerobica dei rifiuti organici), e hanno poi monitorato i casi di ospedalizzazione e la mortalità della popolazione in un periodo compreso tra il 1998 e il 2008. Dalla loro analisi è emerso un legame piuttosto evidente tra discariche e disturbi dell’apparato respiratorio: vivere entro cinque chilometri da uno di questi siti aumenterebbe infatti del 5% il rischio di soffrire di disturbi respiratori, anche tra i bambini, e del 34% quello di sviluppare un tumore ai polmoni.

Da qui le ovvie preoccupazioni di una parte dei residenti del centrale quartiere di Cisterna. Il punto di raccolta da sempre si trova nel cuore della città, risultando un problema non da poco. "Quest'estate l'odore era insopportabile, quando soffiava vento verso le nostre abitazioni eravamo costretti a rimanere con le finestre chiuse e chi non ha il condizionatore ha subito oltremodo il disagio - ci racconta un ragazzo arrivato da poco a Sciangai nella nuova zona residenziale, che continua - sono in molti qui intorno a lamentare questa situazione. Ad agosto complice il forte vento abbiamo dovuto annullare una cena con gli amici in giardino per l'odore irrespirabile che c'era nell'aria". E facendo un giro tra le palazzine appena costruite a precisa domanda non tarda ad arrivare la conferma: "Vivo qui da anni e purtroppo la situazione è questa - ci racconta una signora - ma negli ultimi anni specialmente nel periodo estivo la situazione è peggiorata. D'inverno invece quando ci sono lunghi periodi di pioggia c'è un'odore stantio". Per quanto la società partecipata possa

essere attenta nella conservazione dei rifiuti conferiti, la vicinanza dalle abitazioni non evita di esporle a tutti i rischi del caso. Così alcuni amministratori di condomini alle spalle del centro rifiuti, dietro la spinta dei condomini, hanno deciso di avviare un'azione legale tesa a verificare la legittimità e salubrità della situazione. "Credo che sia doveroso capire - ci racconta un altro residente - capire se tutto questo è possibile: che ci sono delle case a pochi passi dai punti di raccolta della Cisterna Ambiente e che tutto sia in funzione alle norme che tutelano la salute e e l'igiene delle persone. Abbiamo acquistato delle case ed è giusto che tuteliamo la nostra salute e diritti". Il caso è finito anche in Consiglio Comunale, con l'opposizione portavoce delle preoccupazioni dei cittadini coinvolti. L'assessore al verde Alberto Ceri, in quella circostanza, aveva risposto che si sarebbero spostati i punti di raccolta rifiuti da un'altra parte del magazzino. Un palliativo e non di certo una soluzione definitiva. Perché spostarli non risolverà la situazione. La verità è che oggi giorno è impensabile avere ancora il centro di raccolta nel cuore della città e non distante chilometri dal centro. Oltre alla questione proroga e nuovo servizio, in via Zanella ci sarebbe da pensare anche ad una nuova locazione.

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#PRIMOPIANO

LA GESTIONE: OTTAVA PROROGA ALLA CISTERNA AMBIENTE

Il mondo della monnezza rimane ancora oscuro Servono altri mesi: si “studia” fino a giugno

È

“Ne vale la mia reputazione”, così diceva il Sindaco Carturan a ridosso della scadenza del 30 giugno scorso.

Non sono bastati gli ottanta giorni e un suo fedelissimo (Diego Cianchetti) a trovare il bandolo della matassa.

Intanto si pensa ad interrompere la liquidazione voluta da Della Penna nel 2015

La Redazione

difficile trovare un attacco buono per colpire il lettore e portarlo all’attenta lettura di una notizia masticata e digerita da mesi, che dico da anni. Quella dell’affidamento in proroga della gestione del servizio rifiuti alla Cisterna Ambiente è un fatto che non fa quasi più notizia.

Paradossalmente l’ennesima proroga (ci scusiamo la ripetizione

di questa parola che verrà usata più avanti in lungo e largo), è l’ottava dall’Aprile 2015, nonostante questa scappatoia potrebbe essere usata per legge soltanto tre volte. Che la situazione dei rifiuti fosse una storia dai mille risvolti, questo lo si è ben compreso lo scorso dicembre, quando l’operazione Touchdown aveva fatto emergere dei buchi neri intorno alla Cisterna

Ambiente. Passata la tempesta, tutti auspicavano finalmente l’agognato bando europeo, pronto a spazzare ogni angolo buio sulla faccenda e ridare piena trasparenza a questo importante servizio. E invece nelle ultime settimane, è stata sottoscritta l’ennesima ordinanza con solito affidamento alla Cisterna Ambiente, questa volta però durata di nove mesi dopo che

l’ultima di ottanta giorni deliberata in Consiglio, è scaduta a settembre. Leggendo il documento, è balzato subito agli occhi l’intenzione dell’amministrazione, di interrompere l’iter di liquidazione della società di Sciangai, valutando la possibilità di adottare come forma di organizzazione del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti, il

modello «in house». In pratica cancellare gli ultimi tre anni di attesa e riprendere il discorso con Cns e Ama per rilevare le quote della partecipata. Un clamoroso dietrofront sull’azienda, tra vecchia e nuova amministrazione comunale. Nel 2015 in pochi avevano compreso la frettolosa scelta dell’allora amministrazione di mettere in liquidazione una società partecipata più che funzionale. Si disse che non c’erano i fondi per acquisire le quote dei privati, decisi ad uscire dalla Cisterna Ambiente. Ecco, adesso bisogna capire cos’è cambiato.

Ad onor di cronaca bisogna dire che nonostante la messa in liquidazione, i dipendenti hanno sempre svolto con puntualità il servizio di raccolta rifiuti, aumentando anche i passaggi nelle zone considerate critiche. E mentre il servizio in città si è svolto puntualmente, è innegabile che all’interno del palazzo dei servizi ben poco si è fatto per trovare una strada percorribile. La nuova idea di gestione in house, sottolinea uno stato di confusione, su quanto si vuole fare. Basta leggere il programma elettorale del sindaco Carturan, redatto soltanto cinque mesi fa, per scoprire che inizialmente il primo cittadino voleva esternalizzazione il servizio.

Un vecchio detto sentenzia che “solo gli stolti non cambiano mai idea”, ecco forse Carturan ha cambiato idea, ma perché? Nei prossimi nove mesi (la durata dell’ultima proroga) ne scopriremo di più.

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DOGANELLA UN BORGO DI FRONTIERA

80 OTTOBRE 2018

#FUORIDALCENTRO

PERIFERIE #3 • Terza tappa del nostro viaggio sul territorio

In foto:

In alto a destra Canale Mussolini a destra Casale Armellini, in basso a sinistra l’ingresso di Doganella al basso Don Rosario Barsi

Vivere in roulotte “Sono stati i casi della vita a portarmi”.

Così spiega filosoficamente, senza rabbia e senza rancore, A.D., di 64 anni, che da qualche mese vive in una roulotte a Doganella, aiutato dalla gente del Borgo

D

ivisa in due dalla strada che porta al Giardino di Ninfa. Da una parte è Cisterna, dall’altra è Sermoneta.

Doganella, borgo lontano dal centro di Cisterna, ai confini con i Comuni di Sermoneta, appunto, di Norma e Cori. Una rotonda, dedicata al Conte Galamini di Recanati, e quattro strade, che portano ai quattro comuni in questione: è sempre stata così Doganella, sin dagli antichi romani, importante punto di snodo e di passaggio sotto i Monti Lepini. Da queste strade partono Via Armellini,Via Castellone,Via Celestino II,Via Alessandro III e Via Leone XII, nella parte di competenza del Comune di Cisterna.

La storia ha attraversato Doganella, ed i resti di Ninfa con il giardino, sono la più evidente e meglio conservata testimonianza. Ma non l’unica e forse neanche la più importante. Lo Studioso Paolo Garofalo nella recente ricerca “Ulubrae: locus in Italia, in quo nutritus est Caesar Augustus” (pubblicata su Mélanges de l'École française de Rome) ipotizza, con documenti alla mano, che Cesare Ottaviano Augusto, il Divo, il creatore dell’Impero romano, abbia passato l’infanzia e la giovinezza in un podere dei nonni paterni a Ulubrae, la medievale Castellone, come si evince, anche, da una lettera di Orazio e commentata da Pomponio Porfirione. Augusto il primo imperatore di Roma, è cresciuto e vissuto a Ulubrae, a Doganella, a Cisterna, e non a Velletri come si è sempre creduto. E forse, interpretando altre fonti, che sia nato proprio qui. Una bella storia. Paolo Garofalo scrive che Ulubrae era città piccola, agricola, lontana dai fasti dell’Urbe, “Però – conclude- se tali ipotesi cogliessero nel vero, fu luogo dell’infanzia augustea, il che non è poco”. Tanto da dichiarare una grande guerra di campanile con Velletri. Da Doganella è partita la Bonifica delle Paludi Pontine, con la costruzione di Canale Mussolini, che inizia a Ninfa; dell’epoca il Borgo conserva ancora edifici. Tra questi la chiesetta della Parrocchia dedicata a S. Maria Assunta, che raccoglie 2400 fedeli, distribuiti salomonicamente: 1200 nel Comune di Cisterna e 1200 in quello di Sermoneta. Da dieci anni è parroco di Doganella Don Rosario Barsi. È domenica, è appena finita la messa: “Mi attendono all’Agape”, e spiega “Il pranzo comunitario con i catechisti”. È il Cristianesimo delle

origini, insieme si vive e si mangia. “Doganella è una bella realtà sociale, molto partecipativa, sono persone molto affiatate tra loro”, e precisa che non si riferisce solo ai catechisti dell’Agape. I problemi? “Tanti risponde- creati per lo più dal Comune di Cisterna. Ho detto al Sindaco che Cisterna brilla per la sua assenza. Il problema principale e la mancata attuazione del Piano Regolatore”. Un Piano, spiega don Rosario, che prevede la costruzione di abitazioni per oltre settecento persone: “I giovani che si sposano o che vanno a convivere, raramente restano a vivere a Doganella. Positiva invece è la situazione scolastica, con la scuola di infanzia, elementare e media”.

Se Castellone-Ulubrae è l’antica Roma e Ninfa e il medioevo, Armellini e Galamini, sono nomi che ricorrono nell’epoca moderna. Casale Armellini è una costruzione in pietra con torretta, costruita nell’800 dall’avvocato romano Carlo Armellini. È l’Armellini del triumvirato, che governò la Seconda Repubblica Romana, nel 1849 con Giuseppe Mazzini e Aurelio Saffi.

Nel casale “soggiornò” il famoso brigante di Sonnino Antonio Gasbarrone, che nella fuga dagli sbirri di Leone XII trovò rifugio, dietro minaccia di vita o di morte, nel casale dell’avvocato. Una curiosità: a Doganella c’è forse l’unica via in Italia dedicata a papa

Leone XII, già Cardinale Genga, tanto impopolare che i romani alla sua morte gli dedicarono un epitaffio affidato alla statua parlante di Pasquino: “Qui della Genga giace, per sua e nostra pace".

Il matrimonio di una Armellini con un rampollo della piccola nobiltà di Recanati, portarono a Doganella i Conti Galamini, lontani parenti della famiglia di Giacomo Leopardi. L’ultimo Conte, Luigi Galamini, è stata una persona amata e rispettata, come lo è stato don Giovanni Le Rose, parroco e giornalista: “Fecero molto per Doganella”, dicono secchi ai tavoli del bar sulla via Corana.

Non solo agricoltura come in altri borghi di Cisterna. A Doganella oltre alla posta, alla farmacia e il tabaccaio, anche una viva realtà di bar, forni, pizzerie, ristoranti, b&b, aziende agricole di punta, sparsi nei territori di Cisterna, Cori, Norma e Sermoneta. Luogo molto dinamico, come tutti quelli di frontiera, anche con le loro brutte storie: dal sessantenne che vive in una roulotte, al fattaccio di cronaca nera che una ventina di anni fa sconvolse Doganella. Il suicidio di un giovane portò il borgo alla ribalta come teatro di giochi di ruolo, sette sataniche e messe nere. Il circo mediatico nazionale prese possesso di Doganella: tante parole, tante piste, risultati vicino allo zero. In quei giorni però, molti erano pronti a giurare di aver visto la notte di San Giovanni, a Ninfa, persone incappucciate e con le torce in mano, che salivano alla chiesa rupestre abbandonata, dedicata a San Michele Arcangelo.

di Mauro Mastrangelo

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#PIAZZAGRANDE BUONGIORNO, vorrei sommessamente far presente che Cisterna ha delle enormi potenzialità ma vengono puntualmente sprecate in malo modo per molteplici motivi. A testimonianza di quanto appena detto c'è il fatto che il luogo e relativa zona è frequentata assiduamente da delinquenza e criminalità organizzata! Ora la mia domanda è come mai le autorità locali non mettono in atto alcun provvedimento per valorizzare le risorse del posto? Recentemente si è appresa la notizia, ad esempio, che la nota bretella Valmontone-Cisterna non si farà! Tipico esempio di degrado e impotenza della politica nel realizzare progetti utili e di ampio respiro con ricadute economiche e occupazionali di notevole peso!

FRANCO IO NON RIESCO A CAPI le persone a via Aprilia hanno levato i secchioni e le persone continuano a butta l’immondizia per terra ieri cerano i vigili con gli adetti al lavoro avevano pulito tutto per bene passo stasera e ce l hanno rimessa ma che so de coccio?

ROSSANA QUALCUNO può avvisare i vigili o chi di competenza che qualche vandalo deve aver rotto le tubature allo stadio Bartolani e l'acqua sono giorni che corre dai muri sul marciapiede pieno di guamo di piccione? Proprio davanti l'asilo nido. I vigili di sabato non rispondono. Grazie.

FRANCA IL FATTO DEL MESE - Un episodio di

CERCO UN CENTRO

efferata follia, non il primo, che si consuma per futili motivi. Si

sono spuntati coltelli, bastoni, un'ascia e giù botte fino all'arrivo

È normale avere i giardini pubblici in queste condizioni?

REDAZIONE DI SCAMBIAFFARI vorrei segnalarvi lo stato di degradando e poca attenzione su quello che invece dovrebbe essere l'Agorà della nostra Città: i giardini della Fontana Biondi. Sono un ragazzo di 33 anni, padre di famiglia nato e cresciuto a Cisterna e che ha deciso di far crescere la propria famiglia dove ho da sempre radici. L'ultima domenica di Settembre ho portato mio figlio a fare una passeggiata in centro e le mancanze a livello strutturale sono molteplici seppur di piccolo intervento. Tra i sampietrini sotto le scale della fontana per esempio ci sono pezzi di vetro dappertutto, un pericolo per i bambini come lo stato di abbandono della stessa fontana. I giochi sono fatiscenti, le poche risorse a disposizione non sono per nulla tutelate e oggetto di manutenzione. Non mi sono mai lamentato della mia città, tra mille problematiche ne ho sempre apprezzato le sue qualità, ma non per questo si deve rinunciare al decoro e più attenzione. Venti anni fa la piazza era la stessa ma non era in queste condizioni.

Spero che questa mia riflessione possa essere presa in considerazione per un articolo. Giulio.

EGREGIO SIGNOR GIULIO, anziché un articolo abbiamo

perché dietro la gazzarra di domenica 8 ottobre ci sarebbe un mancato pagamento di 500 euro per delle derrate alimentari. Il tutto favorito da uno stato alcolico oltre il limite che ha permesso in pochi istanti di far saltare il banco.

Così dalle parole si è passati ai fatti:

PIAZZA GRANDE

ricoverato al Goretti per emorragia cerebrale insieme ad un

deciso di risponderle direttamente. La sua idea di segnalare a noi un problema che riguarda la nostra città ne ha finita per partorirne un'altra, cioè quella del "muro delle segnalazioni". Una piazza sociale e virtuale, dove poter raccontare problematiche territoriali, attraverso i nostri canali o indirizzi. Noi ogni mese risponderemo alle vostre segnalazioni, partendo proprio dal signor Giulio. La sua lamentela è più che legittima e testimonia la mancanza di cura a quella che dovrebbe essere il biglietto da visita di Cisterna. La sporcizia o nel caso specifico i pezzi di vetro sono gli effetti collaterali di ciò che rimane della movida locale. Nei fine settimana, l'area diventa luogo di ritrovo per i più giovani, consumando bevande in vetro. Il risultato è ritrovare nel giorno di festa, cioè la domenica, la sporcizia della sera prima. Magari occorrerebbe solo un pochino di buon senso da parte dei consumatori, qualche secchio in più specifico per la raccolta del vetro e una pulizia maggiore la domenica mattina. Piccole accortezze come dice lei signor Giulio che renderebbero bella la Fontana Biondi come venti anni fa, sempre a patto che sia accesa.

Gabriele Mancini - Scambiaffari scambiaffari@gmail.com

della Polizia di Stato che ha messo un deciso freno all'escalation di violenza. Due gruppi, tutti di nazionalità indiana, pronti a tutto anche a costo della stessa vita, visto che tre dei sei contendenti sono finiti all'ospedale in condizioni serie. Un 45enne è

38enne a cui è stato riscontrato un trauma cranico mentre il 54enne ferito dal taglio del coltello sulla guancia è tornato ha una prognosi di trenta giorni. Le indagini lampo della Polizia di Stato del Commissariato di Cisterna, hanno permesso in

poche ore di far luce su un accaduto non molto singolare e che riporta alla mente un episodio non molto distante nel tempo e cioè la gazzarra in via Eccidio di Marzabotto tra cittadini filippini.

Anche in quella circostanza, spuntarono dei coltelli e anche in quel frangente a scatenare l'accesa lite tra le parti, era stato un vecchio debito rimasto insoluto. La cronaca locale ne ha registrati nel tempo anche all'interno del Villaggio Mariotti. Quest'ultimo episodio, quello consumato nella frazione di Le Castella, porta all'attenzione un fattore socio culturale che non deve essere affatto sottovalutato: i micromondi. Cisterna negli anni è diventata una cittadina dell'area metropolitana di Roma, accogliendo sul territorio centinaia di famiglia di nazionalità ed etnia diverse. Tutto questo ha provocato una buonissima integrazione con il tessuto sociale ma allo stesso tempo anche la creazione di piccole comunità che fanno mondo a se. E spesso accade, come nella circostanza di via dei Ciliegi, che i problemi scaturiti all'interno del micromondo - nel caso specifico la compravendita di alimenti del paese di origine - rimangono all'interno dello stesso. Chi è andato a Le Castella per richiedere la somma pendente, importa materiale dall'India per i connazionali che abitano sul territorio. Una questione commerciale irrisolta per poche centinaia di euro e finita nel sangue.

PIAZZA GRANDE È A TUA DISPOSIZIONE!

Inviaci una riflessione, una denuncia o anche un semplice pensiero alla mail scambiaffari@gmail.com. Ti risponderà sul prossimo numero il nostro direttore.

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80 OTTOBRE 2018

#TRADIZIONI&EVENTI IL MESE DELLA PREVENZIONE

Ottobre si tinge di rosa

U

Tantissimi gli appuntamenti con la Consulta della donne

trasmissibili tipiche del genere femminile. Tuttavia, e questa è tra le novità, anche gli uomini possono sottoporsi a screening come la misurazione della pressione arteriosa, glicemia, colesterolemia, peso e valutazione medica. La campagna di prevenzione oncologica è promossa a livello nazionale dalla LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori), dalla Regione Lazio e localmente dalla Consulta delle Donne, dall’Amministrazione Comunale e dalla Pro Loco, in collaborazione con

varie altre realtà associative e commerciali del territorio. Tra i vari eventi organizzati dalla Consulta proseguiranno per tutto il mese le visite senologiche gratuite che si terranno dalle 9.30 alle 13 presso i Centri Anziani della città e precisamente: sabato 6 ottobre presso il Centro Anziani San Valentino a cura del dott. Ciancaglini; sabato 13 presso il Centro Anziani di Prato Cesarino a cura del dott. Perin; sabato 20 ottobre presso il Centro Anziani Le Castella a cura del dott.

LA “RICALATA” n mese di iniziative e soprattutto di screening medici gratuiti per contrastare il rischio tumori e malattie

Ciancaglini e del dott. Rossitto. Infine domenica 28 ottobre, sempre dalle 9.30 alle 13, presso il Palazzo Caetani a cura della Dott.ssa De Stefano. “L’obiettivo – ha detto il Vicesindaco, Federica Agostini - è quello del massimo coinvolgimento della popolazione femminile cisternese a tutti gli eventi che si svolgeranno in questo intenso ottobre che ci aspetta. Un mese per promuovere la prevenzione, certamente, ma anche per mandare messaggi di speranza, di conforto e sostegno alle donne colpite dal tumore al seno”.

Un

commento è arrivato anche dal Presidente della Consulta di Latina, Manola Forconi: “Giunto alla IV Edizione, l’Ottobre Rosa a Cisterna di Latina ha visto incrementare nel corso degli anni i servizi e le attività offerti gratuitamente alle donne al fine di sensibilizzarle verso la prevenzione del tumore al seno e non solo”. Per maggiori informazioni scrivere a: consulta.donne2015@libero.it o su Facebook: Consulta delle Donne di Cisterna di Latina.

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TORNA IN CENTRO

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La fiera per ricordare quando i butteri “calavano” dai monti lepini col bestiame di Morena Caschera

untualmente come ogni mese, è

arrivata l’ora di storia! Anche oggi faremo una passeggiata nel

passato, per riscoprire le origini

delle nostre feste popolari. Qua-

ranta giorni dopo la Pasqua, precisamente il giovedì

della sesta settimana, si celebra l’Ascensione in cielo

del Cristo. Questa celebrazione è riportata

anche negli Atti degli Apostoli. Infatti, è proprio

grazie a questo “documento” che sappiamo con precisione il periodo ed i giorni. Con il passare dei

millenni, l’Ascensione oltre ad essere una ricorrenza

liturgica, è divenuta il periodo di riferimento per la

Transumanza. I pastori in base al periodo stagionale,

facevano delle migrazioni. Nel periodo primaverile,

verso maggio, salivano “ascensione” con il bestiame sulle zone montuose. In queste zone, grazie alla ve-

getazione prolifera, sfamavano e crescevano il be-

stiame. Arrivati a fine settembre, al massimo la

prima settimana di ottobre, i pastori con le

mandrie, scendevano o “ricalavano” dalle mon-

tagne, per “svernare” (passare l’inverno) in pianura.

Entrambe queste ricorrenze, nel nostro territorio Cisternese, ma anche in altre parti d’Italia, veniva e

viene ricordato con La fiera. Così, il giorno della “ricalata” i pastori esponevano il loro bestiame e li co-

minciavano le trattative per la vendita e l’acquisto di animali. Infatti la fiera era prettamente dedicata al

solo bestiame. Questo tipo di fiera, ai nostri giorni,

sembrerebbe un evento brutale per i poveri animali, ma dobbiamo fare un passo indietro. È importante capire la differenza di pensiero nel corso degli

anni. Per questo vi racconto, uno scorcio di vita di una donna vissuta dal 1897 al 1990. “Quando si ave-

vano gli animali a casa erano trattati bene. Noi eravamo

in dieci, forse dodici, in più c’erano gli animali. Mio marito

comprava il maiale il giorno della fiera. Quello ci avrebbe sfamato per tutto l’anno. La carne non la mangiavamo

spesso. Ma era così per tutti quanti nel paese. Le galline

le tenevamo dentro casa, soprattutto nei periodi più

freddi, altrimenti non facevano le uova. Poi queste, ripu-

livano il pavimento (fatto di terra battuta) dalle briciole.

Il mulo aveva la sua stalla calda e con tanto cibo e

lici”. La Transumanza, acquisisce un significato di

aiuto importante, il nostro mezzo di trasporto, dovevamo

mali. Oggi dobbiamo fare i conti con gli allevamenti

alimentari”. Evviva la “transumanza”, evviva la

etica profonda, c’era il rispetto totale per gli ani-

“ricalata”, la nostra tradizione! Puntualmente,

fare in modo che stesse sempre bene. Abbiamo avuto

intensivi, dove gli animali soffrono, rinchiusi in spazi

vendita di beni, ci aspetta nel centro di Cisterna il

menti erano duri, si lavorava tanto, ma eravamo tutti fe-

tiche per crescere in fretta e “soddisfare i nostri vizi

acqua. Era il bene più prezioso della famiglia, era un anche molti cani, alcuni avevano lo stesso nome. I mo-

piccolissimi e vengono nutriti con sostanze antibio-

anche quest’anno la Fiera, oramai trasformata in

giorno 21 ottobre 2018.

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PROGRAMMA 19 OTTOBRE

FATTORIA DIDATTICA

Percorso per gli studenti delle scuole primarie e di prima infanzia

20 OTTOBRE

ASPETTANDO LA RICALATA Giornata di eventi in vari luoghi del centro urbano

DOLCE A PALAZZO

Ore 18:00 Tre torri di bignè alte più di 3 metri da mangiare gratuitamente

21 OTTOBRE

FIERA DELLA RICALATA

Ore 07:00 apertura fattoria didattica (area ex capannelle) e esposizione macchine agricole (parcheggio palazzo dei servizi).

Ore 07:00 apertura banchi di vendita su tutto il centro urbano e precisamente: 1. Corso della repubblica: Banchi di artigianato e antiquariato.

2. Via Rossini, Piazza 5 Giornate, Largo S. Pellico, Via Cairoli: Banchi di merceologia varia non alimentare (abbigliamento vario, calzature) 3.Piazza XIX Marzo, Via San Pasquale, Piazza Caetani, Via Carducci, Via Quasimodo: Banchi di Merceologia Alimentari e articoli fieristici, 4 Chiostro Palazzo Caetani: degustazione gratuita prodotti tipici locali, tra cui il nostro Dolce del Buttero.

Visite guidate alle grotte e a Palazzo Caetani.

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80 OTTOBRE 2018 #SPORT

KIWIS A META

di Paolo Buonaiuto

I kiwi non sono solo le piante simbolo del riscatto agricolo che Cisterna ha intrapreso da qualche anno e ha decretato un successo economico e culturale importante. Infatti, non tutti sanno che a Cisterna c’è una squadra di rugby, chiamata appunto Kiwis. Alessandro Bascetta, 38 anni il prossimo 2 novembre, è l’anima di questa squadra e della società che l’ha fatta crescere. Negli ultimi 5 anni, il numero di iscritti è aumentato in maniera esponenziale così come l’entusiasmo di ragazzi e genitori, che ritrovano in questo sport una metafora della vita. Incontriamo Allessandro nel campo da gioco che si trova a Borgo Flora in una normale giornata di allenamenti. Nel giro di pochi minuti, arrivano molto ragazzi delle squadre under 14 e 16 che alla spicciolata fanno il loro ingresso in campo e cominciano il rituale del riscaldamento prima del vero e proprio allenamento.

Cominciamo dal nome, perché Kiwis? La scelta di questo nome è stata fatta per dare un richiamo al territorio e quindi non ha bisogno di molte spiegazioni e per dare un richiamo alla Nuova Zelanda e agli All Blacks, che sono la squadra di rugby più famosa al mondo; là, il rugby è sport

nazionale, dove è cultura, è essenza stessa di un popolo.

A Cisterna il rugby negli ultimi anni è cresciuto molto e i ragazzi si sono avvicinati a questo sport. Perché?

Innanzitutto, il progetto che stiamo portando avanti è importante e serio. È un progetto che dà la possibilità ai ragazzi, che seriamente vogliono seguire uno sport, di farlo in maniera continuata, con dei professionisti e una struttura che gli offre un campo, una palestra e dei tecnici preparati professionalmente e tutto quello che gli serve per

portare avanti questa loro passione nella maniera migliore.

Questo ha fatto sì che, negli ultimi 5 anni, abbiamo avuto una crescita esponenziale e ci siamo affermati nella provincia come primo club sia come numero di tesserati che come numero di squadre.

Quante squadre ci sono? Ad oggi noi abbiamo l’intera filiera delle categorie giovanili: dai bambini dell’under 6 fino all’under 18 e siamo gli unici in tutta la provincia.

Quest’anno sono già cominciati i campionati, sono campionati provinciali o regionali? L’under 14 e l’under 16 hanno già fatto

le loro prime giornate; domenica prossima (7 ottobre N.d.R.) inizia il campionato under 18. I campionati sono nazionali e i gironi sono regionali e i ragazzi più grandi dell’under 14, 16 e 18 sono impegnati in tutta la regione e in particolare, l’anno scorso, l’under 16 ha vinto il campionato regionale.

Un ottimo risultato..

Sì, piano piano riusciamo ad avere dei risultati che non sono il nostro principale obbiettivo poiché noi guardiamo soprattutto alla formazione, però, la diretta conseguenza di una formazione fatta in una determinata maniera è anche il risultato sportivo.

L’aspetto più conosciuto da tutti è il famoso terzo tempo. Che cos’è e perché è così importante? Noi diciamo una battuta: il rugby neanche ci piace, lo facciamo soltanto per il terzo tempo; in realtà, è una tradizione importantissima del nostro sport e, soprattutto, è una maniera per i piccoli e per i più grandi per metabolizzare vittorie e sconfitte.

Ci sediamo tutti introno

a un tavolo, giocatori, accompagnatori, arbitri e dirigenti e non esiste chi ha vinto o chi ha perso ma esiste un gruppo di persone che fa festa intorno a un tavolo e condivide una passione, a prescindere dal risultato sportivo. Si condivide una passione davanti a un piatto di pasta o a un dolce fatto in casa dalle mamme.

A chi vuole avvicinarsi a questo sport che cosa si consiglia?

Questa sembra uno sport elitario per palestrati ma in realtà è uno sport per tutti. È uno sport quasi democratico perché c’è un ruolo per tutti. È uno sport che accresce la propria autostima e la fiducia nei propri mezzi e questo dà la possibilità a dei ragazzi in formazione di credere in se stessi; impara ad un bambino a non aver paura, ad andare a terra e rialzarsi; impara a tutti i ragazzi che si fa meta tutti insieme, che un singolo non è grado di raggiungere un obbiettivo ma insieme lo si può fare; non esiste l’individuo ma esiste il collettivo.

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#INTERVISTA

RACCONTARE E FARSI RACCONTARE LA VITA DELLA “IENA” CHE DI GIORNO FA “IL PROF”, NON È STATO PER NULLA SEMPLICE. SCAMBIAFFARI INCONTRATA “L’ESSERE UMANO” PIÙ ECLETTICO DI CISTERNA UNA VOLTA RAGGIUNTA LA SOGLIA DEI 50 ANNI

“la Cattedra è il mio palcoscenico” di Devis Pennesi

Contattare Marco Capobianchi non è stato difficile. Tutti (o quasi) lo conoscono a Cisterna tranne il sottoscritto.. È bastato però un solo messaggio su whatsapp per decidere il posto e l’ora per fare l’intervista. Inizialmente era un pranzo in un ristorante asiatico locale (non dico il nome, avete capito bene, ndr) poi però, cambio di programma. Ci incontriamo in un bar.

Proprio come immaginavo. La Iena è già lì ad aspettarmi. Dopo i convenevoli del caso (durati pochissimo), un bicchiere di vino e un qualcosa che bloccasse la fame del pranzo, abbiamo iniziato.

Personalmente mi ha sempre creato un pò di soggezione la tua personalità.

Tipico per un ragazzo con la famiglia cristiana praticante che incontra il “differente”.

Non sei il prototipo del cisternese tipo, pur essendo cisternese di nascita. ...E pur parlando benissimo il cisternese! Sono cresciuto a Cisterna vecchia. Io abitavo in via Ciotti, dove

adesso ci sono le poste. Lì c’era un fosso che frequentavo con molta allegria. Ecco, lì facevamo la classica guerra di sassi con le altre “bande”.

Di Cisterna amo il suo dialetto. Sembra a primo impatto burino, ma adoro la sua espressività. “Che sì fatto?” non c’è bisogno di aggiungere altro. Non voglio assolutamente fare lo sciovinista, del tipo “Io appartengo a questa comunità”, no! Però Cisterna è la mia casa e quando sento le signore che parlano cisternese in modo espressivo e non noioso, mi incanto e ovviamente rispondo in cisternese.

Hai trattato il tema del dialetto. Le nuove genera-

zioni sono ancora attaccate a questo modo di parlare o man mano si sta perdendo?

Assolutamente no. Io rimango spesso stupido. Il dialetto è un po' come il greco. Nel senso che appartiene alle “polis”, la “polis” lo esercita un po' come se fosse una città stato e quindi più la città è piccola, più il dialetto si ristringe e più siamo in pochi a capirci e a comunicare. La nostra espressione “no paja” che cosa vuol dire? “lo sai che te dico? Me ne vado proprio in vacanza. No paja!”. Se tu parlassi così a Velletri, a Milano o in un paese delle Marche, nessuno capirebbe “no paja”, però per noi questa espressione è tutto un programma…

Hai un’esperienza di molti anni come insegnante…

21 anni per la precisione!

Un tuo giudizio sulle nuove generazioni e se vedi un anello di congiunzione con quelle passate.

Io non ho mai creduto nelle generazioni tra vecchie e nuove. Io dico che l’essere umano in qualche modo si ripeta. Cambiano gli accessori. Ma questo vale anche per gli adulti. Quando ho festeggiato 40 anni era impossibile pensare di fare quello che ho fatto per i 50.

Se sto qui a parlare con te è perché il tanto maltrattato facebook, che ci offre l’opportunità di comunicare con tutti, mi ha anche permesso di festeggiare con i miei parenti, amici e anche con i miei concittadini, che per me sono una categoria affettiva. Dieci anni fa non c’era ne whatsapp, non c’era facebook, c’erano solo quelle chat “per pochi” che lasciavano il tempo che trovavano. Questo per dirti che non è vero che cambiano le generazioni, l’essere umano è sempre

uguale, ma cambiano gli strumenti intorno a noi e questo ci fa sembrare diversi. Torno alla domanda dei ragazzi. Gli alunni sono adolescenti, sono vulcani che stanno per esplodere e poi sono sempre pronti ad ascoltare. Hanno accettato di stare dietro un banco per 5 ore al giorno per 12 anni. Noi insegnanti dobbiamo assumerci la responsabilità di metterci di fronte a loro ore, mesi ed anni e quando le cose non vanno per il meglio, prendere coscienza che anche noi qualcosa abbiamo sbagliato. Per me quindi le nuove generazioni sono del tutto uguali alle precedenti.Tutti i ragazzi se li ami e li rispetti, se loro vedono in te che c’è qualche speranza riservata per loro, si aprono.

Come vedi invece il “sistema scuola”, c’è stata un’evoluzione?

La scuola cambia moltissimo. Ci sono leggi su leggi che si affastellano. Non vorrei essere ripetitivo, però alla fine l’insegnante che cosa fa? Entra e vede un grandissimo palcoscenico.Visto che anche qui in-

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#INTERVISTA

L’INTERVISTA

MARCO CAPOBIANCHI

A TU PER TU CON:

In foto:

La “Iena” Marco Capobianchi in una delle sue perfomance sul palco tendi dividere l’artista con l’insegnante. Ti dico che uno dei più bei palcoscenici è proprio la cattedra.

Hai davanti a te questo pubblico (gli alunni) che pende dalle tue labbra, che si aspetta tanto. Le strutture e le leggi cambieranno, ma entriamo in un contento formale e burocratico.Ti voglio fare un esempio. Sono anni che sono usciti i problemi di DSA che riguarda l’apprendimento.

Come la dislessia. Sai quanti miei compagni di scuola di elementari e medie andavano male e veniva definiti “asini” solo perché avevano una dislessia che a loro non era stata diagnosticata? Chi abbiamo giudicato 40 anni fa? Un asino o un ragazzo che aveva invece bisogno di un percorso alternativo dove avrebbe potuto dimostrare tutta la sua intelligenza?

Hai fatto grandi e lunghi festeggiamenti per i tuoi 50 anni. Sei tornato anche su un palco musicale. Com’è stato risalire dopo anni d’inattività e come sarebbe stata la tua carriera se internet fosse nato 20 anni fa?

Questo non lo so. Non riesco ad immaginarlo. Credi che sia un tipo da web?

Hai inserito un video poco tempo fa e in pochi giorni ha avuto migliaia di visualizzazioni.

Quindi credo proprio di si.

Ma io avrei insegnato ugualmente!

Anche allora, non essendoci il web e internet era agli inizi, io non riuscivo a fare a meno di correre verso la scuola, verso gli alunni. Non è mia intenzione adesso fare un elogio sperticato per farmi dire “ma che bravo professore”. Ma a volte mi sono messo anche in discussione dicendomi che forse era una forma di dipendenza, quasi patologica. Pensi di avere una passione sana e libera e invece sei semplicemente dipendente. Come un alcolista. Una volta una mia collega mi disse stizzita “vorrei proprio sapere cosa faresti senza la scuola”. Gli risposi che avrei fatto molte altre cose, ma solo adesso comprendo il senso di quella domanda. Non voleva insultarmi, ma il suo era solo un modo per dirmi “rilassati un attimo”. Se ci fosse stato

internet nel 95 forse avrei fatto più facilmente tutte e due le mie passioni? Non lo so.

Uno dei temi che ami comunicare nei tuoi testi è il sesso…

No! La sessualità, no il sesso!

Basta col sesso…?

Basta col sesso è una provocazione, come “vieni nel mio letto”.

Qualcuno mi ha detto che “vieni nel mio letto” è volgare. Beh, bisogna distinguere una provocazione da un invito bieco. “Vieni nel mio letto se proprio vuoi giudicare” è una palese provocazione. Non c’è ambiguità di linguaggio. La canzone Basta col sesso, nasce pensando alle donne. “Cacciate i carnefici dai propri letti” chi sono?

Io ho un assillo nella mente.

Quando chiudo gli occhi e penso che milioni di donne sono costrette a dormire con l’uomo che non vogliono, che è il loro padrone, che si devono lasciare abbracciare; questo maschilismo mondiale mi ha sempre tormentato. In questo momento io e te stiamo parlando, ci stiamo divertendo e in questo momento ci sono milioni di donne che vengono picchiate. In questo momento milioni di donne sono costrette ad avere rapporti sessuali con quel padrone che le hanno messo affianco o che si sono scelte per mentalità. Questo mi assilla. Ne soffro. Ci sono anche casi inversi ovviamente, ma la fisicità ne rende casi isolati.

Difendiamo la categoria!

Io non difendo nessuna categoria. Per me maschio e femmina sono uguali.

Proprio qui che volevo arrivare. Tu sei il precursore locale della teoria gender.

Ma no. Mi vedi cosi? Perché?

Il tuo non differenziare uomo e donna, ma unirli in un’unica categoria che è l’essere umano, lo

è. Come vive secondo te la sessualità il cisternese.

Oddio! A Cisterna siamo una gabbia di matti (per fortuna). È una cosa bellissima. Io trovo molta più integrazione a Cisterna che in altre città. Non mi va di fare i nomi.

No dai, almeno uno!

No, no non mi va perché ho persone care ovunque (ride, ndr). Il fatto del cosa sia un uomo e una donna è ovvio, è un dato di fatto e uno ne prende atto. Il fatto che uno scelga e viva la propria sessualità liberamente sarebbe come dire che il sole scalda la luna e che la terra giri intorno al sole. Quando io sento parlare persone e dibattere sul si,

“

altro! Invece no, sei costretto a stare in questo calderone per colpa di alcuni politici che fungono da rappresentanti di chi ancora pratica discriminazione.Vabbè! Fermiamoci qui sennò il discorso si amplia troppo… Sembra che il problema dell’essere umano è solo legato dalla sessualità, ma non è per niente cosi!

Un altro tema che affronti nei tuoi concerti è l’essere di per sè libero dalle catene di una società consumista.

Faccio riferimento alla canzone “Stazione Termini”.

Andavo all’università in quegli anni e c’era questo barbone. Mi piaceva

A Cisterna siamo una gabbia di matti, è una cosa bellissima trovo molta più integrazione qui che in altre città no, sono a favore o contro, non riesco neanche a partecipare al dibattito. Perché sarebbe come parlare con un uomo primitivo che mi chiede se fosse giusto usare ancora la clava. Ormai la clava non va più di moda, cosa gli vuoi dire. Ecco perché faccio fatica nel partecipare a delle discussioni su questo tema.Tu forse fai questo riferimento ad una frase all’interno della canzone che fa “Uomo o donna, mamma mia che palle”. Ti prego basta. Ognuno fa quello che vuole. Mi sembra una perdita di tempo. Ma parliamo di

da matti perché questo era snob.

Mi rendevo conto che io passavo e avevo un atteggiamento compassionevole, fino a quando capii che era lui ad avermi concesso di entrare nel suo mondo. Il fatto che avessi un riparo e qualche soldo in tasca mi faceva sentire superiore e prima di avere la sua confidenza ho dovuto aspettare molto. Lui mi insegnò che certi dialoghi, uno se li deve guadagnare. E porterò per sempre una frase che mi disse.“A voi non basta mai”.

Per chiudere. Come vedi Cisterna e secondo te è

“una città addormentata o in prognosi riservata”?

Mi hai spillato tutte le canzoni eh… (ride, ndr)! Questa canzone andò molto nei concerti. Ascolta Devis, io vivo in un’illusione leopardiana. Dipingo il mondo come mi piace per amarlo. Questo mi permette di muovermi al meglio. Non mi trascinare in questioni politiche. Mi muovo bene per Cisterna, come hai visto per i miei 50 anni. Fin quando vedo affetto, non mi accorgo che c’è ancora la buca dell’ex consorzio in centro. Proprio perché invece di pensare a questo, penso a quelli che incontro li davanti e mi ci faccio una risata. Da questo punto di vista sono anche un po' distratto come cittadino. Alla fine qual è la felicità delle persone? Quand’ è che uno si diverte e sta bene? Quando torni a casa e dici di aver passato una giornata bellissima? Io penso che sia quando hai ballato, hai abbracciato e ti sei fatto un bicchiere di vino con delle persone, quando si fa l’amore, quando passi una serata a raccontare barzellette e via dicendo…

Queste sono tutte cose gratis, e non è poco. E sono quelle cose che ti fanno stare bene. Questo però mi induce spesso a dimenticarmi. Ci sono un sacco di problemi a Cisterna?

Beh, abbastanza…se si guardano si, ci sono.

Ecco, io non li voglio guardare. Sono stato chiaro o mi hai trovato allusivo?

Oddio, non è che mi hai risposto completamente sul fatto se sia addormentata o in prognosi riservata, però la prendo come una risposta…

Gli addormentati ci sono sempre stati, come quelli “fighi”. Sarà sempre un’umanità mista…

S

IL FASCINO DELLA CINA 24

80 OTTOBRE 2018

#ILDIARIO

di Arrigo Andreani

P

Un personale diario di viaggio che potrebbe risultare utile a chi voglia intraprendere il mio stesso percorso. I giorni nella terra del sol levante con le sue contraddizioni e meraviglie.

Secondo Wikipedia, dal 2000 ad oggi le città cinesi si sono espanse a un tasso medio del 10% annuo.

Questa crescita non ha precedenti nella storia dell’uomo.

Esistono città che probabilmente la gran parte del mondo non ha mai sentito parlare e di cui Roma o Parigi e persino New York potrebbero essere loro quartieri.

echino e la Grande Muraglia, l’Esercito di terracotta a Xi'an, la modernità di Shanghai. Si parte a metà settembre, periodo in cui il clima in Cina è simile al nostro. La prima tappa del viaggio è la capitale Pechino. Una megalopoli di circa 24 milioni di abitanti, seconda città più grande al mondo (dopo Shanghai). Per farvi rendere minimamente conto della grandezza di queste città provate a pensare che tutta l’Italia, nel suo insieme, ha circa 60 milioni di abitanti. Bene, in una sola città come Pechino è concentrata metà della popolazione italiana in un area come il Lazio…

Che la Cina sia un territorio vastissimo e densamente popolato è ben risaputo ma, in realtà, ce ne si rende conto veramente solo andandoci perchè quando il traffico delle strade di Pechino resta congestionato allo stesso modo, sia in piena notte che in pieno giorno, anche un monaco tibetano inizierebbe a sentirsi oppresso. La capitale cinese è un agglomerato di strade a 4 corsie per le auto, più due per i motorini, più almeno un paio di ponti sopraelevati. Sempre perennemente intasate di auto che lottano e suonano anche per conquistare un solo centimetro. Sempre piene di motorini elettrici che all’improvviso, non producendo nessun rumore, te li trovi incollati ai fianchi. La guida del posto spiega che l’aspettativa media di vita di un pechinese si aggira intorno ai 70 anni. Ci spiega che non esistono cimiteri in città ma luoghi di deposito ceneri nei pressi delle montagne. In Cina c’è l’obbligo di legge di far cremare i corpi. Per quello non vediamo funerali o epigrafi per i cinesi delle nostre città.

Poco prima di morire tornano nei loro paesi natale o, se la morte li colpisce prima, vengono cremati e spedite le ceneri in Cina.

Pechino, in quanto capitale, ha tanta storia da raccontare. La prima non poteva che essere però quella della Grande Muraglia cinese, prima nella classifica delle 7 meraviglie del mondo. A circa 90 minuti di autobus si trova la parte pechinese della Muraglia (che ricordiamo si estende per 21 mila km), la più facile da raggiungere per i turisti.

Sebbene non ci sia ancora tanto turismo occidentale questa Meraviglia del mondo, con 10 milioni di visitatori ogni anno, è sempre molto affollata, come del resto praticamente ogni zona turistica di questo paese. Il movimento turistico in Cina è per l’80% interno. Milioni di cinesi che si spostano da una parte all’altra del paese sfruttando soprattutto i pochi giorni di festa che il calendario gli offre e in cui anche le autostrade non sono pagamento. Settembre, pur non essendo un periodo di alta stagione, vedeva migliaia e migliaia di turisti ovunque. Non oso immaginare nei periodi di alta stagione che, tra l’altro, coincidono con il caldo afoso nel posto. Non vi avvicinate a queste città durante l’estate quindi, se non volete lasciarci le penne.

La Grande Muraglia sono un’infinità di gradini di altezza

alternata. Se Zeman l’avesse vista avrebbe portato sicuramente le sue squadre ad allenarsi qui durante la preparazione. Ma arrivare in cima ad una pagoda e osservare il panorama intorno ripaga di ogni sforzo. Portatevi una maglietta di ricambio però.

Dopo la Muraglia, nei giorni successivi, si entra più all’interno della metropoli. La Città Proibita, il Tempio Celeste sono incantentevoli ma non si può non rimanere affascinati da Piazza Tienanmen dove il battito della storia si sente pulsare forte. Parliamo della piazza più grande del mondo, cuore simbolico della nazione cinese. Per arrivarci bisogna attraversare numerosi blocchi di polizia a causa del tantissimo afflusso di gente (norme antiterrorismo, ma ci torneremo più avanti).

Nel percorso si può notare una fila sterminata di gente in fila per visitare il mausoleo di Mao Zedong. È lui l’uomo simbolo da queste parti. Anche se ad idolatrare questa figura sono perlopiù le persone di una certa età, molto meno i giovani che si limitano ad un rispetto di facciata. Probabilmente la storia delle sue disfatte a loro è più chiara.

Tuttavia nessuno si permette di parlarne in maniera negativa.A partire dal governo che, pur riconoscendo tacitamente i suoi errori, mantiene la sua immagine viva a ricordo della rivoluzione che ha portato alla nascita della Repubblica Popolare Cinese. Sia chiaro però. In Cina di comunismo non ce n’è.Anzi è il capitalismo sfrenato a predominare.

Li si vive l’aria del boom economico grazie alla liberazione dei mercati attuata dopo la morte di Mao.Tra una fetta di popolazione ricchissima e un’altra, molto più vasta, di popolazione poverissima, si passa dai grattacieli e il lusso alle favelas con bagni in comune in pochi metri quadrati. In Cina non esiste la classe media insomma. Basti pensare che 1% della popolazione cinese è la più ricca del mondo. E 1% di un miliardo e mezzo fa più o meno 13 milioni di super ricchi. Ecco spiegato perchè si stanno comprando il mondo.

Il quarto giorno sono a Xi’An, zona centro orientale della Cina a 2 ore d’aereo da Pechino. Questa città è fra le più piccole della Cina e finalmente si torna a respirare aria meno frenetica. Per piccola città intendo comunque 8 milioni di abitanti. Considerate, per averne una percezione, che il comune di Roma ne conta 2.873.494. Xi’An mostra il vero

Si stanno comprando il mondo La classe media non esiste, l’1% della popolazione cinese è la più ricca del mondo

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80 OTTOBRE 2018

#ILDIARIO

volto della nuova Cina dove le città vanno popolandosi di anno in anno sempre di più ricevendo consistenti flussi migratori dalle area rurali. Studenti e lavoratori attratti dall’espansione economica che riempe anche le più “piccole” città di infiniti grattacieli e strutture futuristiche che in Europa nemmeno immaginiamo, schiavi dello stereotipo dei buffi cinesi che animano i negozi da mille articoli nelle nostre cittadine. Secondo Wikipedia, dal 2000 ad oggi le città cinesi si sono espanse a un tasso medio del 10% annuo. Questa crescita non ha precedenti nella storia dell’uomo. Basti pensare che esistono città che probabilmente la gran parte del mondo non ha mai sentito e di cui Roma o Parigi e persino New York potrebbero essere loro quartieri. Penso a Guangzhou (20,800,654 milioni di abitanti), Chongqing (18,384,000 milioni di abitanti) o Chengdu (17,677,122 milioni di abitanti) e almeno altre 5-6 città che superano i 10 milioni di abitanti. Xi'an (prima capitale dell'Impero Cinese) è diventata una metà di grandissimo richiamo dopo che nel 1976 fu scoperto per caso da alcuni contadini che scavavano un pozzo il famoso Esercito di Terracotta. Uno dei più importanti siti archeologici al mondo, oltre che una delle più grandi scoperte del XX secolo. L’Esercito è stato costruito per proteggere la tomba del Primo Imperatore della Cina, Qin Shihuang, e per accompagnarlo nell’aldilà. I migliaia di soldati a grandezza naturale, modellate col fuoco, riunite insieme e alla fine dipinte: un processo che richiese circa quarant'anni di lavoro. Uno spettacolo che riempie gli occhi e rimane stampato.

L’ultima tappa del viaggio è Shanghai. Altre 2 ore di aereo verso sud-est. Con i suoi quasi 27 milioni, in area grande come la Basilicata, è la città più popolosa del mondo. A differenza di Pechino, in cui il traffico e l’affollamento sono a tratti insopportabili, Shanghai risulta più vivibile da questo punto di vista. Probabilmente grazie alle numerose arterie stradali sotterranee presenti sotto tutta la città. A compensare però ci pensa il clima che, con quasi l’80% di umidità e l’alta temperatura, riesce a rendere difficoltoso anche il respirare.

Soprattutto durante una passeggiata nella strada principale della città dove si riversano per lo shopping e lo “struscio” qualcosa come 7080 mila persone ogni giorno. Shanghai rappresenta più delle altre metropoli il boom economico di questa nazione, con interi quartieri nati nel giro di qualche anno. A favorire il tutto è stato l’esproprio sotto compenso, pratica molto diffusa in questi grandi centri urbani.

Ovvero lo Stato compra le case fatiscenti dei quartieri poveri e in cambio da a chi ci abitava un appartamento in periferia o soldi (che

nel maggior parte dei casi non sono sufficienti però a comprare un’altra abitazione, va da se che scelgono tutti l’appartamento, anzi più di uno a seconda dei componenti della famiglia). Anche se la maggior parte degli abitanti di queste baracche sono ben contenti di lasciarle, difficilmente avrebbero alternative. Per il resto la torre della TV, simbolo di Shanghai, svetta al centro di uno skyline mozzafiato composto da grattacieli che sembrano non finire mai.

Se vi apprestate quindi ad un viaggio in Cina sappiate che vi addentrate in un mondo completamente diverso da quello occidentale che va dall’Europa alle Americhe. Dove il fascino della spiritualità si mischia al futuro. Un territorio immenso composto da città caotiche e frenetiche all’ennesima potenza. Guidatori prepotenti. Gente che sputa in continuazione. Preparatevi a mangiare dell’ottimo pollo e del riso ovunque, scordatevi invece gli involtini primavera. Scordatevi anche Google, Whatsapp e Facebook (e tanti altri) a meno che non vi scarichiate sul vostro telefono un’applicazione VPN prima di partire per aggirare la censura di molti siti Internet occidentali. E soprattutto quando andate in aereoporto non portate in borsa e al checkin l’accendino o rischiate di rimanere a terra. Sono severamente vietati! Li lasciate all’entrata e all’arrivo nell’areoporto di destinazione potrete prendere quello lasciato da un altro viaggiatore. Pare che nel 2007, a detta di una guida del posto, ci sia stato un grosso attentanto terroristico in cui dei fondamentalisti hanno acceso delle bombe molotov nel bagno di un’aereo procurando così l’esplosione del mezzo e la morte di centinaia di persone. Notizie che dalle nostre parti non credo siano mai arrivate mentre. Da loro invece tendono a non dare risalto al terrorismo per non alimentari la psicosi degli attentati.Alla domanda come è vissuta la politica e percepito il governo in Cina la guida mi ha risposto che a loro interessa poco.

Che sono concentrati sul lavoro e che a votare non vanno in tantissimi perchè lasciano la delega delle grandi decisione all’unico partito del Paese che decide per tutti. La guida conclude che per un paese con così tanti abitanti come la Cina è impossibile lasciare decidere a tutti con la democrazia. Mi ha detto di pensare all’Italia dove sono appena 60 milioni e non concludono mai nulla. Figuriamoci da noi che siamo 1 miliardo e mezzo.

S

Il termine “Cina” si pensa derivi dalla dinastia Qin, che regnò nel Paese dal 221 a.C. al 206 a.C. I mercanti Sogdiani (di origine persiana) chiamavano il popolo governato dai Qin come “Chin” ed alla loro terrra come “Cina”.

Moda

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#MODA&OROSCOPO

L’Oroscopo

a cura di Bruno Coletta

Divertente e conveniente ma occhio alle fregature, tutte le dritte per non commettere errori

Guida allo Shopping online di Lady G

Per vivere questa vita felici e con molte più soddisfazioni dobbiamo annullare tutti i condizionamenti ricevuti. Provate a liberarvi e se non ci riuscite … continuerete a vivere come ora, da condizionati.

- Consiglio del curatore -

ARIETE. I mesi che stai vivendo sono di fondamentale importanza per tutta la tua vita futura. Non solo stai dimostrando chi sei realmente negli ambienti dove vivi e lavori, ma stai subendo una trasformazione intellettuale, a dir poco, sconvolgente. Sei sulla giusta strada, ma non ti mettere in testa idee malsane. Vincerai sempre.

TORO. Se vivi nel mondo della vendita o commerciale è arrivato il momento di dare una svolta alle tue strategie. E' da troppo tempo che stai vivendo di interessi professionali e non stai facendo nulla per diventare più bravo e aggiornato. Oggi, questo è imperdonabile.

Per esempio: chiedi l’e-mail e invitali per serate a tema.

GEMELLI. Nulla da eccepire sul tuo look e sulla tua trasformazione che vuoi realizzare, era ora. Nella vita se non sei tu ad avere il coraggio, si presenteranno sempre delle situazioni che ti obbligheranno ad averlo. “Male che vada si va a letto con la moglie” dice l'adagio. Tanto vale impegnarsi al massimo sin da subito.

L

CANCRO. Ti stai punendo da troppo tempo per delle scelte che sei stato costretto a prendere. E' giusto pagare, ma è altrettanto giusto non pagare troppo. Del resto, come dice il Coletta: Il diritto del prigioniero è quello di tentare la fuga.:) Abbozza ancora un poco, ma quando è il momento … chiarisci la situazione, starai meglio.

“La moda è la maniera di dire chi sei senza dover parlare” - Rachel Zoe -

o shopping è sempre una buona idea, ammettiamolo amiche! Se poi possiamo farlo senza limiti di orario, senza limiti territoriali e magari anche risparmiando diventa ancora più allettante. Come?

Nel fantastico mondo di internet, ovviamente. Perché se passeggiare tra le vetrine è bello non sempre ci è possibile e succede che a volte vogliamo un capo o delle scarpe di un marchio non disponibile nelle nostre vicinanze. L’ e-commerce ha superato tutto questo e proprio per tale ragione è un fenomeno esploso esponenzialmente negli ultimi anni. Ormai qualsiasi marchio dà la possibilità tramite il proprio sito di acquistare i propri prodotti. Senza contare i numerosi siti di shopping, veri e propri “negozi” sulla rete dove possiamo comprare di tutto e di più.

Insomma W le compere online! Ma attenzione, ci sono anche dei contro da non sottovalutare, da tenere presente per non prendere fregature né per condizionare la nostra voglia di affari. Vediamoli insieme: Solo siti sicuri: Su internet si trova di tutto! Soprattutto se cerchiamo un capo mirato, magari di qualche griffe, dobbiamo prestare molta moltissima attenzione a il luogo dove facciamo il nostro acquisto, ovvero il sito. Il consiglio è quello di utilizzare solo i siti ufficiali del marchio o i siti più famosi di grande distribuzione. Siti con troppi banner pubblicitari, con regole su privacy e reso poco chiare e senza un’azienda di riferimento tra i contatti potrebbero nascondere spiacevoli sorprese.

Occhio!

Taglie e misure: Uno dei più grandi limiti dell’acquisto online è sicuramente quello di non poter provare la merce che si vuole comprare, né poter valutare la qualità del capo. Ed è qui che si riconoscono le shopper professioniste! Per quel che riguarda l’abbigliamento, se conoscete il marchio regolatevi con la taglia posseduta e, molto importante, lasciatevi guidare dalla misure riportate dalla guida del sito e dalle recensioni lasciate dalle acquirenti. Siti affidabili mettono foto ad alta risoluzione con zoom dove è possibile vedere le rifiniture della merce. Fate attenzione al colore che a volte potrebbe apparire diverso sullo schermo e leggete la composizione. Anche in questo caso prestate attenzione al colore indicato dal sito e alle re-

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LEONE. Ancora sei in tempo a prendere la decisione che rimugini e che ti rode dentro da anni. E' meglio vivere da soli che con persone che non ti rispettano e che ti condizionano negativamente.

A meno che, affronti la situazione a “tuo modo” ed incominci a mettere i puntini sulle “i”, ci vuole tanto coraggio. Ma lo hai.

censioni. Occhio infine a non fare confusioni con le taglie europee. Per le scarpe tenete sempre presente le caratteristiche del vostro piede, a maggior ragione se parliamo di tacchi. Leggete bene l’altezza dello stiletto (a volte ci innamoriamo di scarpe senza renderci conto della loro altezza), per misura e qualità vale quanto già detto prima. Gli stivali potrebbero regalare brutte sorprese e avere un gambale stretto. Se il sito è affidabile deve riportare la larghezza massima così che possiate regolarvi con il vostro polpaccio.

Pagamento sicuro, reso e rimborso: La parte che certamente preoccupa di più è quella del pagamento. Il consiglio è di non utilizzare mai, se possibile, la carta di credito o il prelievo diretto dal conto. Sebbene i siti più famosi siano da considerarsi sicuri, sappiamo che nessuno è immune da un attacco hacker. La cosa più opportuna da fare è utilizzare una carta ricaricabile, sulla quale caricare piccole somme di denaro, in base alla spesa che si deve sostenere. Alcuni siti permettono anche il pagamento alla consegna, ma rappresentano una piccola parte. Prima di procedere all’acquisto il sito chiederà di procedere alla registrazione e ci fornirà un account utile anche per i prossimi acquisti. Diffidate da siti che chiedono troppe informazioni personali, basteranno le vostre generalità e l’indirizzo di consegna. Leggete bene, prima di confermare la spesa, le condizioni di rimborso e reso così da non avere spiacevoli sorprese se la merce che riceverete non è quella che avete ordinato, non vi piace o non vi sta. Molto spesso su alcuni siti ci sono sia delle spese di spedizione che delle spese per l’eventuale reso.

Tutti i vantaggi dell’acquisto online: Lo shopping virtuale certamente non sostituirà mai lo shopping reale, che rappresenta anche un momento di condivisione e svago, però ha innegabile vantaggi impensabili fino a qualche anno fa. Qualsiasi marchio, anche se in vendita solo dall’altra parte del mondo, è acquistabile.

Qualsiasi modello, colore o limited edition. Insomma per chi può e vuole tutto è più accessibile, a portata di click.

Spero di esservi stata utile amiche…buono shopping!

Appuntamento al prossimo numero!

-

S

VERGINE. Nonostante il tuo carattere riservato e a volte esageratamente pignolo, con le tue manie e i tuoi principi sacri, sei tra quelle persone, rare purtroppo, su cui ci si può contare. Sempre.

Sei buono e generoso, e sei un lavoratore indefesso, hai solo un difetto: ti fidi troppo degli altri. Problemi ma poi: la vittoria.

BILANCIA. Vuoi fare sempre di testa tua. E poi attribuisci la colpa dei tuoi insuccessi agli altri. E' assurdo che io lo dica ma fai bene. Perché è solo dai nostri errori che possiamo fondare le solide basi per la costruzione del nostro successo. Tu hai solo bisogno di dedicare il tuo sudore al tuo amore. E' questo il problema.

SCORPIONE. Il tuo unico vero problema è che sei esageratamente permaloso. Non lo fai vedere, ma è proprio questo il tuo tallone di Achille. Ma su di te c'è anche da dire che sei una persona davvero speciale, intelligente, brillante, educato, ottimo stratega e creativo. E' proprio questo che ti manca, sfruttare le tue doti creative.

SAGITTARIO. I problemi che stai vivendo sono problemi un po' comuni a tutti, ma non puoi concepirlo perché secondo la tua testa, come i tuoi, non li ha nessuno. I più grandi, quelli irrisolvibili sono: la gente che ti manca di rispetto, non fanno quello che dici tu, non ti amano sufficientemente etc, beh, sono problemi comuni.

CAPRICORNO. Quello che negli altri è testardaggine in te diventa: Forza di Volontà. Sei la persona più meticolosa del creato ma il tuo errore è che pretendi che lo siano anche gli altri. E questo è impossibile; li puoi educare, li puoi guidare, ma non saranno mai come te. Per vivere in salute ... accetta più l'imperfezione altrui.

ACQUARIO. Dalle mia parti si dice: “Piangi sempre col sorcio in bocca”. Non ti lamentare sempre quando le cose in fondo potrebbero essere peggiori. Stai correndo il rischio di diventare pessimista. La tua è un'anima forte e illuminata ma così facendo trasferisci agli altri: rassegnazione. Arrivano grandi soddisfazioni.

PESCI. Mascheri la tua baldanza dietro un gran bisogno d'amore e di affetto. Vuoi farti vedere forte e sicuro ma il tuo reale bisogno è quello di un po' di coccole e moine. Non ti devi vergognare di questo perché per quanto assurdo, oggi ce n'è davvero un gran bisogno.

In arrivo, purtroppo, dei problemucci. Li risolverai tutti.

L’ESPERIENZA E SERIETÀ DEL DOTT. BRUNO Studioso di Cartomanzia - Sensitivo - Esoterico Ti aiuterà a risolvere ogni tuo problema: Amore e Ritorno, Benessere, Lavoro.

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