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Riqualificare, ottimo anche per abbattere la CO2!
Degli oltre 12 milioni di edifici residenziali presenti in Italia, per complessive 32 milioni di abitazioni, circa il 65% ha più di 45 anni. In altre parole, oltre 7 milioni sono stati costruiti prima dell’introduzione della legge del 1976 che ha introdotto i criteri che tengono conto della performance energetica.
Non stupisce quindi la necessità di intervenire in modo così massiccio sull’esistente, al fine di migliorare i consumi. Ma la riqualificazione ha anche un effetto “secondario”, che in realtà si dimostra fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici al 2030 e 2050: permette di ridurre in modo sensibile la CO2 immessa in atmosfera.
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LE TECNOLOGIE PER ABBATTERE
La Co
2 Quando si parla di riqualificazione, un modo valido per abbattere la quantità di gas serra prodotti è quello di elettrificare i carichi (ten- denzialmente il riscaldamento, ma non solo) e di sfruttare fonti energetiche rinnovabili. Naturalmente un intervento sull’involucro e sugli impianti non può che migliorare il contesto, mentre l’installazione di un impianto fotovoltaico permette di ridurre il prelievo dalla rete. Il D.lgs. 199/2021 ha introdotto nuove misure per favorire il consumo di energie rinnovabili, in particolare nelle nuove costruzioni o in presenza di ristrutturazioni rilevanti. In queste circostanze, la quota obbligatoria di copertura delle rinnovabili sul totale dei consumi dell’edificio sale al 60% nel caso del residenziale e al 65% per gli edifici pubblici.
Qualora invece non fosse possibile passare alla pompa di calore, sostituire una vecchia caldaia a metano con una nuova a condensazione permetterebbe comunque di ridurre quasi del 70% le emissioni di anidride carbonica, monossido di carbonio e ossidi di azoto.