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giovedì 28 maggio 2015

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Notizie e approfondimenti

L’ i n s e r to è p re p a ra to e p u b b l i c a to d a Ro s s i ys kaya G a ze t a ( R u s s i a ) e n o n co i nvo l g e l e st r u t t u re g i o r n a l i st i c h e e d e d i to r i a l i d e Il supplemento rientra nel progetto Russia Beyond the Headlines, che pubblica inserti in diverse lingue, in allegato a The Daily Telegraph, Le Figaro, El Pais

L'arca russa approda a Milano Il padiglione russo a Expo è un richiamo alle realizzazioni delle precedenti edizioni della manifestazione. «Ci siamo ispirati al costruttivismo degli anni '20, all'Art Déco degli anni '30 e all’Art Nouveau russa del Dopoguerra», racconta il progettista Sergei Tchoban. «In questi generi sono individuabili caratteristiche comuni: la forma dinamica con un accento particolare nella zona dell'ingresso. Abbiamo cercato di incarnare quest'idea attraverso la consolle di quasi 30 metri all'ingresso. Questo elemento unico costituisce l'attrazione principale dell'edificio».

Nello specchio che avvolge il padiglione russo di Expo 2015 si riflettono sfide, scommesse, desideri. Si riflette il passato, veicolato da tutta la storia che è andata nel tempo a comporre la tradizione culinaria russa. Si riflette il presente, la volontà della Federazione di partecipare a quello che è uno tra i maggiori obblighi del consesso delle nazioni: impedire che, ancora oggi, ci siano popoli che rischiano la propria esistenza a causa della scarsità di cibo. Si riflette il futuro: il desiderio di costruire un mondo sostenibile, privo di barriere, dove l'esistenza dell'altro coincide con la prima indicazione dell'etica pubblica, religione civile. Con una consapevolezza: all'Expo il cibo è anche occasione per mostrare altro. Un veicolo. Che porterà tutti coloro che visiteranno lo spazio creato da Sergei Tchoban a un incontro che

30

il numero

metri è l'altezza di uno degli elementi più significativi del padiglione: la tettoia situata sopra l'ingresso. Il complesso si estende su una superficie di 3.200 metri quadri

non smette di essere affascinante, denso, suggestivo. Quello con la cultura russa. Vasta come il territorio che descrive, un'infinita composizione di differenze. Ed è forse questa l'indicazione da tenere nello sguardo: l'Expo come momento in cui le differenze si compongono, generando un quadro che somiglia molto al mondo stesso, all'umanità stessa. Convivere nello stesso spazio, respirare la stessa aria, condividere lo stesso cibo: cifre della necessità di pensare insieme al futuro che ci aspetta. E quello di Expo, infine, è anche un invito. A percorrere il sentiero a ritroso: un invito al viaggio, per l'esattezza, a riscoprire la Federazione, i suoi spazi. È questa dinamica fatta di apertura e di inclusione che cerchiamo di mostrare in queste pagine. Raccontando l'idea che anima il padiglione di Tchoban. Facendo emergere le storie che ci sono dietro. Accendendo un riflettore su quella sorta di Expo ante litteram rappresentato dagli scambi, mai interrotti, tra Italia e Russia proprio sul terreno della ristorazione. La storia di Pietro Mazza, ex poliziotto italiano, che trovate a pagina quattro è esemplificativa dei legami di gusto, delle affinità di spirito, che fanno camminare insieme, mano nella mano, le due nazioni. DPA/vostock-photo

commenti, interviste e analisi sulla partecipazione russa a expo PAGine 2-3 agriturismo, trend in crescita per vacanze all'insegna del relax PAGina 4


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EXPO 2015

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padiglione russia

L'investimento ha superato i diciotto milioni di euro e la Federazione si presenta in grande stile. L'occasione è ghiotta: mettere in mostra le eccellenze del paese. luigi dell'olio rbth

«La Russia è un paese con un passato imprevedibile». Le parole dello storicoYuri Afanasiev riecheggiano nella mente dei visitatori del padiglione russo a Expo. Una presenza in grande stile, quella della Federazione alla manifestazione in corso di svolgimento fino al 31 ottobre a Milano, che punta a cogliere questa opportunità per rinsaldare i legami con l'Italia e rilanciare il dialogo con la comunità occidentale. Passato e futuro si alternano e spesso si intrecciano nel padiglione che porta una firma prestigiosa come quella di Sergei Tchoban, architetto russo a capo dello studio Speech e comproprietario del Nps Tchoban Voss di Berlino, che ha lavorato alla progettazione con i colleghi Aleksei Ilin e Marina Kuznetskaya. Il contratto statale per la partecipazione della Federazione a Expo indica un investimento di 999 milioni di rubli (18 milioni di euro ai valori correnti). Buona parte del budget è relativo alla struttura da 4mila metri quadrati, una delle più grandi in assoluto. L'edificio in legno e vetro, a forma di parallelepipedo, è stato concepito con l'idea di dare continuità agli stili architettonici del passato, rivisti e sviluppati in chiave moderna. Così i richiami alle precedenti edizioni della manifestazione universale (con i padiglioni affidati a firme leggendarie come architetti Konstantin Melnikov, Boris Iofan, Mikhail Posokhin) si alternano alla modernità della composizione dinamica, con un'elegante facciata in legno, il piano terra realizzato con materiali trasparenti e il verde della terrazza. L'elemento di maggiore impatto visivo è la tettoia di 30 metri che sovrasta l'ingresso, esposta sotto il cielo come un'enorme onda.

Curiosità per la cucina russa

«In queste prime settimane abbiamo registrato un grande interesse, con circa 10-15mila visitatori al giorno», racconta il direttore del padiglione, Sergei Bondarenko. «In particolare sono molto apprezzate le degustazioni giornaliere di cibo e bevande nella cucina a vista e presso il bar-laboratorio. La cucina dei popoli della Russia costituisce un patrimonio storico inestimabile e una parte integrante della cultura russa, riflettendo l'esperienza e le tradizioni dei tanti popoli del paese. Il nostro obiettivo è dimostrare proprio che la nostra cucina non è fatta solo di zuppa e tortelli, ma di una varietà di piatti unici e salutari. Al bar del padiglione gli ospiti possono gustare bevande tradizionali come kvas, medovukha, mors e uzvar». Grande interesse stanno suscitando anche le sale espositive, che illustrano la vita e il lavoro di scienziati come Nikolai Vavilov, Vladimir Vernadsky e Dmitri Mendeleev. «Expo non è solo esposizione, ma rappresenta anche la possibilità di raccontare la cultura del proprio paese», aggiunge Bondarenko. «Il programma culturale comprende attività che illustrano le tradizioni dei popoli della Russia, la cultura classica e l'immagine moderna della Federazione. «Ogni giorno proponiamo ai visitatori corsi di pittura, danza e proiezioni di film. Inoltre molto presto sarà accessibile il tetto del padiglione, un'esperienza davvero unica dato che offre un panorama mozzafiato su tutto il sito espositivo». Expo è per la Russia l'occasione di mettere in vetrina le eccellenze raggiunte nel campo dell'agroalimentare, in linea con il claim della manifestazione: «Nutrire il Pianeta. Energia per la vita». La Federazione, nel cui territorio è presente il 10% delle terre arabili di tutto il mondo, oltre a produrre derrate alimentari per far fronte alla domanda interna, è anche in grado di esportare prodotti essenziali per altri paesi: dai 19 milioni di tonnellate di cereali (soprattutto frumento e segale) agli 1,8 milioni di tonnellate di pesce (grazie anche alla presenza del 26% delle riserve mondiali di acqua dolce) e quasi 1,4 milioni di tonnellate di olio. Ma l'elenco potrebbe proseguire con il latte (625mila tonnellate) e la carne (180mila). Quantità rilevanti che ogni anno varcano i confini nazionali per servire la domanda dei cinque continenti. Basti pensare al grano russo, che arriva in Italia, Francia e Germania, ma anche in paesi di cui meno si parla come Filippine, Senegal e Zimbawe.

Incontri istituzionali

La Kasha a colazione, quella sana abitudine che piace ai russi it.rbth.com/33973

Dolci o salati, i piroghi possono essere serviti con diversi ripieni it.rbth.com/14220

Al di là della quantità, vanno poi sottolineati i passi in avanti compiuti negli anni sul fronte della qualità, assicurata dagli ingenti investimenti effettuati nel campo della food security, una priorità per la Federazione. Non è un caso, dunque, se il padiglione russo (presso la Sala Conferenze, situata al secondo piano) ospiterà i prossimi 2-3 giugno il secondo Forum mondiale sull'agricoltura. Intorno al tema «Il ruolo della Russia nel garantire la sicurezza alimentare a livello globale» si confronteranno esponenti dell'industria e delle istituzioni, come il direttore generale della Fao José Graziano da Silva, Luigi Cremonini, fondatore e presidente dell'omonimo gruppo alimentare, presente in Russia da 30 anni e Marcel Bruins, segretario generale della International Grain Trade Coalition. Un appuntamento ideato per tracciare lo stato dell'arte relativamente ai fattori globali e regionali che caratterizzano la produzione e il commercio dei prodotti agricoli.

ufficio stampa

Focus sulla sicurezza

A Expo arriveranno anche altri esponenti delle istituzioni russe nelle prossime settimane, a cominciare dal Presidente Vladimir Putin, che ha accolto l'invito del governo italiano ed è atteso per il 10 giugno, data in cui la manifestazione festeggerà la Giornata della Russia. «Nel corso della manifestazione verranno firmati molti contratti», ha spiegato il Ministro russo dell'Industria e del Commercio Denis Manturov. Confermando che l'esposizione può anche essere l'occasione per rilanciare il commercio internazionale. «I rapporti che ci uniscono sono sempre stati caldi e sono pluricentenari», ha ricordato lo stesso Manturov. «L'Expo sarà un'ulteriore conferma dello spirito di collaborazione proficua che si è instaurato tra i nostri paesi nel corso degli anni». Da segnalare anche la Settimana della cultura russa, in programma dal 25 al 30 settembre. Un'iniziativa, organizzata in collaborazione con il ministero della Cultura, che prevede esibizioni di musicisti e ballerini, sfilate di moda, rassegne cinematografiche e spettacoli sul ghiaccio. Della manifestazione si fa un gran parlare in Russia, tanto che le sedi consolari della Federazione sono subissate da mesi dalle richieste di visti per visitare Milano e, in molti casi, anche altre località della Penisola, e hanno per questo deciso di rinnovare le procedure in modo da poter snellire i passaggi burocratici. Secondo stime elaborate dalla Camera di commercio di Monza e Brianza, dopo l'Italia e l'area euro, la Federazione occupa il terzo posto per numero di prenotazioni, con il 12,4% del totale. A conti fatti si tratta dunque di un'occasione per conoscere l'Italia e rinsaldare i legami tra i due popoli.

scoprite le ricette della cucina russa da sperimentare per le vostre cene tra amici: it.rbth.com/a_tavola

Pirozhki di carne o verdure per accontentare il gusto di tutti it.rbth.com/31149

Il buon pesce a tavola: le ricette per stupire gli ospiti it.rbth.com/23297


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il commento

Le conseguenze dell'embargo Roberto Moncalvo

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i solito la guerra e le sue conseguenze uccidono il commercio 'buono' e fanno proliferare quello 'cattivo'. È il caso, in particolare, delle aziende italiane che esportano in Russia prodotti agroalimentari. Fra il 2014 e il 2015, al di là della copertura mediatica giustamente dedicata alla vicenda ucraina, poca attenzione è stata rivolta alle conseguenze delle misure restrittive introdotte dalla Federazione russa a partire dal 6 agosto scorso, che per i produttori italiani hanno comportato la perdita di 100 milioni di euro nei soli primi cinque mesi. I più colpiti sono stati i settori dellla frutta fresca (con un calo delle esportazioni del 40,6%, pari a 24,4 milioni), i prodotti lattiero caseari, i formaggi, la carne e i suoi derivati. A questi si aggiungono gli effetti indiretti dovuti all'eccesso di offerta che si è venuta a determinare sui mercati europei a causa del mancato sbocco in Russia, con ricadute negative sui prezzi riconosciuti agli agricoltori. Il danno maggiore, tuttavia, che nasce dai nostri punti di forza come la distintività e il grande richiamo del Made in Italy è che lo stop alle importazioni dall'Italia ha provocato nella Federazione un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati, dal salame Italia alla mozzarella Casa Italia, dall'insalata Buona Italia alla Robiola Unagrande, dalla mortadella Milano al Parmesan. A potenziare la produzione dei falsi sono stati anche molti franco d'alfonso paesi esclusi dall'embargo come la Svizzera, la Bielorussia, oltre che all'Argentina e al Brasile, che hanno aumentato le produzioni e le esportazioni dei cibi italiani taroccati. Infine c’è da considerare la ristoÈ stato uno dei primi paesi a confermare la propria partecipazione all'Expo. E ograzione italiana in Russia che, dopo gi la Russia presenta al Mondo le tradizioni, le particolarità e le eccellenze alimentari una forte crescita, è ora frenata per del paese. L'assessore al Commercio, alle Attività produttive, al Turismo e al Markela mancanza degli ingredienti printing territoriale del comune di Milano, Franco D'Alfonso, racconta il proprio punto di cipali. In alcuni casi i piatti sono spavista sulla partecipazione della Russia all'esposizione internazionale. «La Russia ricoriti dai menu, mentre in altri sono stati pre un ruolo centrale nella manifestazione e la arricchisce con la propria presenza. sostituiti da tarocchi, senza che in molti È un paese con forti tradizioni agricole e una produzione alimentare molto diversificasi vi sia una chiara indicazione nei cata. Nei sei mesi di Expo ci saranno grandi eventi culturali, scientifici e sportivi e ci menu. Tutto ciò per dire che la muscolaauguriamo che tanti amici russi possano vivere con noi l'esperienza unica dell'Esporità in politica estera fa male a tanti e inesizione Universale. Sono sicuro che il padiglione russo avrà un impatto mozzafiato vitabilmente tocca il cibo, fattore strategisu tutti e siamo certi che i visitatori, una volta entrati, avranno modo di apprezzare co specie nei periodi di recessione la varietà dei prodotti della Russia, scoprendone la ricchezza dei sapori e i piatti tipieconomica. ci di questo grande paese».

la parola ai protagonisti

Come ha accolto la nomina di ambasciatore della Russia a Expo?

"Dall'agricoltura allo sport Mondi da scoprire insieme"

UILLIAM LAMBERTI

co-proprietario e brand chef dei ristoranti Uilliam's, Ugolek, Pinch, e brandchef di Grano e Mammina

A dire il vero per me è stata una piacevole sorpresa. Considero un onore rappresentare la Russia nella mia patria. Credo che mi abbiano scelto grazie al fatto che il mio partner Ilya Tyuntenkov e io abbiamo realizzato a Mosca dei progetti molto interessanti di concept restaurant e che sono un estimatore della cucina russa. Mi piace rivisitare le ricette locali, aggiungendo qualche ingrediente originale. Penso che i pelmeni, i tipici ravioli russi, piaceranno tanto agli italiani. ANASTASIA KOLESNIKOVA

ideatrice del progetto “Gastronomia locale”

Per me è un grande onore. Una cosa è promuovere la diffusione della nostra cucina locale all'interno del paese e un'altra farla conoscere agli stranieri. Mi ha sempre colpito la storia dei nostri imprenditori che lavoravano per il bene della collettività, diffondendo e vendendo i nostri prodotti in tutto il Mondo. Il mio sogno è replicare questo successo. Abbiamo selezionato i prodotti tipici più interessanti provenienti da tutta la Russia, che hanno profonde radici e tradizioni, reinterpretandoli in chiave contemporanea. Il nostro obiettivo è mostrare l’attualità della cucina russa, cercando di selezionare i prodotti che possono attrarre gli stranieri indipendentemente dal loro atteggiamento verso il paese. Perciò punteremo su prodotti confezionati che si possano vendere anche all’estero. Il nostro progetto “Gastronomia locale” è una piattaforma per il lancio del mercato e dell’industria alimentare. Due anni fa nessuno avrebbe mai potuto immaginare che a Mosca ci sarebbe stata un’offerta così variegata di street food o che si sarebbe potuto aprire un caffè senza avere alcuna esperienza. Leggi le interviste complete it.rbth.com/35949

da non perdere

Forum mondiale sull'agricoltura 2 - 3 giugno 2015 L'appuntamento, che ha scelto come titolo "Il ruolo della Russia nel garantire la sicurezza alimentare" chiamerà a raccolta rappresentanti delle istituzioni e delle imprese per discutere dei temi legati alla produzione di prodotti agricoli su scala globale

esperto

L'autore è il presidente della Coldiretti

Leggi l'intervista completa it.rbth.com/35025 Niva Mirakyan

Intervista sergei tchoban

Se l'architettura riflette la diversità Abbiamo incontrato Sergei Tchoban, l'architetto che ha progettato il padiglione russo all'Expo.

visto le opere dell'architettura di Vladimir.

Oggi lei vive in due paesi: Mosca e Berlino. Si sente più un architetto russo o europeo? Per me questo non è importante. Conta che non credo nell'internazionalizzazione e nella globalizzazione dell'architettura. La creazione di un linguaggio unificato, promosso e applicato in diversi paesi, rende le nostre città troppo simili tra loro. Ogni professionista che viene qui dovrebbe tener conto della tradizione architettonica nazionale. Pensi al caso di Aristotele Fioravanti, che cambiò il progetto della Cattedrale dell'Assunzione dopo aver

IltettodelpadiglionerussoaExposeguequestoragionamento? Sì, c'è una zona relax con caffetteria, del verde e una piattaforma di osservazione alta 17 metri. Se ritorniamo al tema della continuità, è importante notare come il padiglione sia coerente non solo nella forma, ma anche nell'uso dei materiali: la parte principale dell'edificio è rivestita in legno ecologico e tipico della tradizione dell'architettura russa.

Anniversario della nascita di Pushkin 6 giugno 2015 Nel giorno in cui ricorre la nascita di Aleksandr Pushkin (1799), il padiglione russo ospiterà una serie di letture degli scritti del grande maestro, oltre alle proiezioni di alcuni film. Gli chef prepareranno inoltre alcuni assaggi dei piatti preferiti dello scrittore

Oleg Krasnov

Giornata della Russia 1 0 giugno 2015 In questa data gli ospiti potranno ammirare le performance di grandi gruppi folcloristici provenienti da Russia, Daghestan e Caucaso del Nord. Vi sarà anche uno spazio per la cultura del Tatarstan, con musiche e balli della tradizione. Non mancheranno, infine, piatti e bevande tipici dell'est


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Turismo

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nivets, un'oasi d'arte e fattoria organica situata a circa ottanta chilometri dalla città di Kaluga. Prendendo il treno dalla stazione ferroviaria di Kiev, dopo aver attraversato diversi villaggi storici della regione di Mosca, il paesaggio si costella di piccoli affascinanti paesini e campi verdi. Se Bogdarnya rappresenta una pittoresca fetta del passato della Russia, Nikola Lenivets vi proietterà invece verso il suo futuro. L'azienda organizza regolarmente festival dell'architettura, conferenze giornalistiche, eventi scientifici, feste di musica elettronica e laboratori naturalistici. Chi ha conosciuto la città di Kostroma, nella regione dell'anello d'oro, avrà sicuramente sentito parlare della fattoria delle alci di Sumarokovo. Benché l'addomestica-

Nikola Lenivets, a circa ottanta chilometri da Kaluga, un’oasi di quiete dove trascorrere il tempo libero all’interno di una fattoria organica

dmitij tchernishov

I turisti che desiderano cambiare aria e dedicarsi a qualche attività all'aperto non hanno che l'imbarazzo della scelta. La campagna russa offre infatti innumerevoli occasioni di svago. Joe Crescente

Pietro, dalla divisa all'agriturismo Fino a sedici anni fa Pietro Mazza era un uomo in divisa. Un poliziotto, sezione antimafia. Poi il cambio di rotta: con sua moglie Zhanna decide di compiere un salto nel buio, aprire un agriturismo. Ma non sulle colline italiane. La loro sfida è più grande: scelgono il villaggio di Mednoe, 180 chilometri da Mosca. E danno vita a "La fattoria Little Italy". Un luogo sinonimo di successo: ospitano fino a 12mila turisti l'anno. All'ingresso di "Piccola Italia" non ci sono cancelli, né sbarre: solo una bandiera italiana e una russa. Una decina di costruzioni. L'edificio che ospita l'albergo non è ancora stato intonacato e si cammina su delle passerelle. Poi la sala di degustazione: un'enorme caldaia dove si prepara il formaggio. Una sala per banchetti, in grado di ospitare 400 persone. Da lontano giungono le immancabili note delle hit italiane degli anni '80 e '90. Non è un caso: Pietro e Zhanna si sono conosciuti nel 1992 a Roma, dove lei studiava. La scelta di aprire un ristorante nella Federazione risale al 1999, quando Mazza acquista 16 ettari di terreno grazie ai risparmi e alla liquidazione. L'ex-poliziotto investe alcune centinaia di migliaia di rubli per rilevare un salumificio dismesso nella provincia di Tver. Ma il sogno deve fare i conti con qualche difficoltà, quando l'uomo si rende conto che le materie prime russe sono diverse da quelle italiane. Ma Mazza non molla. Fino al successo, ottenuto con tenacia. Nelle ultime festività di maggio l’agriturismo ha ospitato fino a 400 persone al giorno, a dimostrazione di un trend di nuovo turismo che si va consolidando anche all'interno della Federazione. Numeri che hanno spinto la coppia a considerare l'apertura di un'altra struttura, ipotesi poi scartata. «Ampliare l'impresa significherebbe sminuire il valore dell'agriturismo», sottolinea Mazza. «Da noi la gente viene per provare dei prodotti naturali, artigianali». Una piccola Italia, dove la qualità è l'unico obiettivo. Dinara Mamedova Kommersant Leggi la stora completa it.rbth.com/36003

Russia Beyond the Headlines È finanziato dal quotidiano russo Rossiyskaya Gazeta. questo inserto È stato realizzato senza la partecipazione dei giornalisti e dei redattori de la repubblica. RBTH È finanziato dai provenienti dell'attivitÀ pubblicitaria e dagli sponsor commerciali, cosÌ come da mezzi di enti russi. manteniamo una

La fattoria rinnovata

Situata laddove un tempo sorgeva una fattoria collettiva, la tenuta è immersa in una vegetazione lussureggiante che in inverno si ammanta di neve. Prima di dedicarsi alla campagna, Kopiski lavorava come dirigente nel settore carbonifero. Poi un bel giorno, stanco di sedere a una scrivania a firmare carte, ha messo da parte giacca e cravatta per indossare un paio di stivali da lavoro, e oggi trascorre le giornate ispezionando gli oltre cinquemila capi di bestiame che si aggirano per la tenuta o accogliendo i turisti che vengono a rendergli visita per godere di questo spaccato di vita rurale russa. La sua fattoria, Bogdarnya, mira a promuovere uno stile di vita salutare nel rispetto delle migliori tradizioni contadine russe. Kopiski ha investito in questo progetto quasi tutti i suoi risparmi. La sua intenzione inizialmente era di aiutare un convento del luogo a costruire un eremo, ma - una volta arrivato - ha scoperto che sul luogo prescelto sorgeva una fattoria. «È stato allora che abbiamo avuto l'idea di acquistare le mucche».

Sumarokovo, dove regnano le alci. Sotto, Pietro Mazza insieme alla moglie Zhanna

tante alci, perché questi grandi animali vi accompagneranno durante tutto il vostro soggiorno. A chi fosse interessato a un'alternativa più convenzionale, consigliamo invece la fattoria equestre di Olgino. Situata a meno di due ore da Mosca, la tenuta propone soprattutto passeggiate a cavallo. Gli amanti della brace troveranno tutto il necessario per un bel barbecue, compresa la carne di agnello, oca, anatra o coniglio. Gli ospiti della fattoria possono assistere alla raccolta del miele, rilassarsi nella sauna, affittare una bici, nuotare o pescare. In inverno, infine, si può sciare o andare in slitta facendosi trainare dai cavalli.

Un settore in ascesa

Il concetto di agriturismo è nato alla fine dell'Ottocento con lo scopo di offrire agli abitanti delle città l'occasione per sfuggire all'ambiente urbano. Il suo successo nel secolo successivo è stato in gran parte favorito dal diffondersi delle automobili, che permettono di raggiungere le campagne più agevolmente. Gli ospiti possono dedicarsi ad attività tipicamente agresti, come ad esempio dare da mangiare agli animali, raccogliere la frutta o alloggiare in una fattoria. Pur trattandosi di un concetto relativamente nuovo in Russia, l'agriturismo si sta rapidamente affermando come mercato di nicchia. E benché molti abitanti delle città russe pratichino da sempre qualche forma di turismo rurale, grazie alle loro dacia (abitazioni estive), oggi l'offerta è più variegata. Per un'esperienza decisamente diversa rispetto a quella offerta dalla fattoria Bogdarnya, si può provare Nikola Le-

posizione di redazione indipendente e rappresentiamo diversi punti di vista relativi agli eventi che coinvolgono la russia e il resto del mondo, grazie a materiali di qualitÀ e al parere di esperti. fin da quando È iniziata la nostra attivitÀ, nel 2007, cerchiamo di rispettare i piÙ alti standarD redazionali, mostrando i migliori esempi di giornalismo in Russia e

sulla russia. il nostro obiettivo è creare una sorta di valore aggiunto per rendere più ampio il racconto della federazione russa. oltre che in italia, RBTH È presente con 26 inserti in 21 paesi del mondo, per un pubblico di lettori pari a 33 milioni di persone. esistono inoltre 19 siti Internet, aggiornati quotidianamente, in 16 diverse lingue.

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kommersant

la storia

lori/legion media

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Percorrendo in treno il tragitto che dalla stazione moscovita di Kursky giunge a Petushki ci si sente trasportati dentro una scena di fuga di un film d'azione. Dopo tutto è proprio questa la tratta percorsa dal protagonista del poema "Moskva-Petushki" (1969-1970), nel quale Venedikt Yerofeev descrive minuziosamente una corsa in treno. Giunti a Petushki, dove Yerofeev visse per circa due anni, si può visitare la locale Galleria d'arte (via Kirova 2a, ndr), che all'autore del poema ha dedicato una sala intera. Poco lontano, a Krutovo, si può fare la conoscenza di John Kopiski, un britannico dalla lunga barba bianca che vive in una grande fattoria insieme alla moglie Nina, originaria di Mosca, e ai loro cinque figli. Saprete di essere arrivati a destinazione quando vi troverete di fronte a una torre il cui pinnacolo saluta gli ospiti in lontananza.

mento di questa specie sia iniziato nell'Ottocento, questa fattoria sperimentale è sorta solo nel 1963. Le alci si aggirano liberamente nella tenuta. Previa autorizzazione, è possibile pernottare in tenda, anche se il luogo non è attrezzato con tutti i comfort. Per arrivarci, si consiglia di prendere un taxi da Kostroma, dal momento che il trasporto pubblico non è ben segnalato. Preparatevi a incontrare

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