Scuola 2000 numero 80 - gennaio 2010

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CENTRO STUDI E SERVIZI “SCUOLA 2000”

N. 80 - GENNAIO 2010

Scuola2000 Autorizzazione . Tribunale Lucca n. 590 18.07.92. Spedizione in abb. postale art. 2 c. 20 l. 662/96, fil. Lucca.

Tirano il sasso e nascondono la mano di Maurizio Tartarini*

Fissare delle regole per le quali sia obbligatoria la nomina del supplente, poi lo Stato pagherà qualunque sia la cifra, salvo rivalersi sul dirigente se non ha rispettato le regole.

Trasferimenti 2010 Trasferimenti: è imminente la pubblicazione dell’O.M. – Occhio alle scadenze – Adempimento importante per tutti gli interessati e in particolare per i neo immessi in ruolo. Presso la nostra sede servizio di consulenza.

E’ EMERGENZA! Emergenza: non c’è un’altra parola che esprima meglio la situazione scolastica attuale. E’ emergenza economica, come sapientemente illustra Tartarini nell’articolo a fianco, ma c’è anche un’emergenza organici, un’ emergenza immissioni in ruolo e forse anche un’emergenza pedagogica. La scuola pubblica, mai come oggi, è ai margini delle scelte politiche centrali e periferiche, mai come oggi è messa in discussione e snobbata nella considerazione sociale. Riprendere il cammino interrotto e rovesciare questa mentalità strisciante, diventa obiettivo non solo degli operatori scolastici, ma anche delle famiglie e dell’intera comunità. Se così non fosse, rischieremmo davvero di entrare in anni bui e pericolosi. Ancora una volta come associazione proviamo a dire: “Dipende da tutti noi” Che la consapevolezza di questo percorso ci accompagni in questo 2010 e negli anni a venire! Noi proviamo a portare il nostro piccolo mattone già con questo modesto giornalino, con il Convegno del prossimo 16 aprile e con le altre iniziative che abbiano in cantiere in questo anno importante: L’ANNO DEL VENTENNALE. Dateci una mano, datevi una mano. (alfredo pierotti)

Convegno: LA SCUOLA DENTRO A Lucca il 16 aprile 2010 Convegno di studio con esonero dall’insegnamento. “La scuola dentro. Le persone e le relazioni: interpretare il presente, costruire il futuro”. Tutte le notizie a pag.3

Fissare un budget di spesa massima che il dirigente deve tassativamente rispettare; e ovviamente non ci sono regole da rispettare per la nomina. Qua però siamo in Italia e si è trovato un meraviglioso (per loro) ibrido che funziona più o meno così. Ci sono montagne di leggi, leggine, regolamenti, codici civili e penali che OBBLIGANO il dirigente a nominare supplenti se non vuole essere denunciato per interruzione di pubblico servizio, abbandono di minore, violazione delle norme sulla sicurezza e chi più ne ha più ne metta; allo stesso tempo, però, (ed è questo il vero colpo di genio dei nostri governanti), deve rispettare un budget, che, ovviamente è circa un terzo, un quarto di quello che sarebbe effettivamente necessario. Ovviamente se si sfora il budget il dirigente potrebbe essere accusato di aver violato il regolamento contabile (art. 3 DM 44\01 per chi volesse approfondire) e rischiare sanzioni anche pesanti. Ovviamente negli ultimi anni le scuole sono andate avanti comunque; come? Pagando per cassa i supplenti con i soldi del fondo incentivante, gli unici disponibili. Così, quando si arriva a dover pagare a fine agosto i docenti ovviamente i soldi non bastano e occorre pagarli ad anno nuovo con il denaro fresco della nuova scarna assegnazione annuale. Il giochino è andato avanti qualche anno, ma lo Stato non ha mai mandato niente di più del budget, così ora molte scuole hanno accumulato residui attivi, (debiti), per cifre che vanno da 100 a 200 mila euro. Una recente circolare ci dice che tali debiti vanno, di fatto, cancellati, e quindi tali somme tolte dal bilancio, che così, ovviamente, va in rosso e non si può nemmeno iniziare a lavorarci. Ma la cosa più grottesca di tutta questa situazione è che in tutta questa assurda faccenda nessuno si muove. Noi dovremmo avere dei sindacati che ci difendono, che ci danno indicazioni e che lottano per i nostri diritti; in realtà, non so bene perché, pare che questo problemino da quattro soldi che porterà molte scuole a chiudere per mancanza di carta igienica non interessi e che siano molto più importanti le presentazioni dei bandi di concorso per COLOUR YOUR LIFE. Forse quando, fra non molto, vedremo scuole chiuse per mancanza di carta igienica o agenti pignoratori nelle scuole a recuperare qualcosa per supplenze non pagate allora qualcuno di lorsignori di Roma si muoverà e farà una bella dichiarazione pubblica che già Vi anticipo: Noi i soldi li abbiamo sempre dati, ma questi dirigenti li hanno spesi male!

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*Dirigente Scolastico I.C. Seravezza


NOTIZIE UTILI

N. 80 - GENNAIO 2010

COEFFICIENTI PENSIONE 2010/14

definitiva attraverso la procedura dei trasferimenti, dovranno prestare particolare attenzione.

Dal gennaio 2010 dovrebbero ridursi i coefficienti che convertono in pensione, a seconda dell’età, i contributi cumulati, con riduzione, quindi, delle pensioni calcolate col sistema “contributivo” (zero contributi prima del 1996) o, per la sola parte dal 1996 in poi, col sistema “misto” (meno di 18 anni prima del 1996). Dati i requisiti richiesti per il pensionamento, nel 2010 la cosa riguarderà soltanto i pensionamenti “di vecchiaia” (donne 61 anni, uomini 65, e meno di 32 anni di contributi utili). La riduzione sarà diversa a seconda dell’età di ciascuno e del valore e della data dei contributi cumulati. Prossimo adeguamento al 2015- attuale adeguamento comporta su quota pensione post-1996 una riduzione che va (circa) dal 7,3/100 a 61 anni al 8,5/100 a 65 anni. – i precedenti coefficienti risalgono al 1995 poiché l’adeguamento previsto per il 2005 è stato saltato. (a. biso)

Controllate il vostro cedolino: La classe di stipendio è quella giusta? Specialmente all’inizio della carriera è importante controllare il proprio cedolino dello stipendio per verificare se gli anni pre ruolo sono stati correttamente valutati ai fini della carriera e, quindi, nelle classi stipendiali. Nel dubbio rivolgetevi alla nostra sede.

Trasferimenti: occhio alle date e particolare attenzione per i neo immessi in ruolo. E’ tempo di trasferimenti, anche se, ad oggi, non si hanno date precise circa l’emanazione dell’Ordinanza Ministeriale e le date di scadenza della presentazione delle domande. Ma questo ministro ci sta abituando così: sembra che sia tutto in alto mare, poi all’ultimo momento arrivano le disposizioni, qualche volta con tempi abbastanza ristretti. “Stare, dunque in campana” come si dice e ragionare su una strategia prudenziale: il trasferimento non è un diritto ma una possibilità e come tale va sfruttata sapientemente. Soprattutto i neo immessi in ruolo che conseguiranno la sede

Pensionamenti Sono scaduti il 16 gennaio scorso i termini per la presentazione delle domande di pensione a far data dal 1° settembre 2010. Nel prossimo numero vi rendiconteremo sull’entità delle domande nei diversi ordini di scuola e nelle diverse categorie.

Fasce di reperibilità: chiarimenti L’allungamento delle fasce di reperibilità porta a sette ore complessive giornaliere il tempo in cui può essere effettuata la vista a domicilio in caso di assenza per malattia: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Per l’occasione, finalmente, si introduce il principio dell’esclusione dall’obbligo di reperibilità nei casi in cui l’assenza per malattia sia dovuta a: • patologie gravi che richiedono terapie salvavita; • infortuni sul lavoro; • patologie per riconosciuta causa di servizio; • stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta.Si considerano inoltre esonerati dall’obbligo di reperibilità i dipendenti pubblici nei confronti dei quali sia già stata effettuata la visita fiscale, per il periodo indicato nella prognosi.

il libro di Cecilia

TARO GOMI, Vai a fare il bagno!, Kalandraka. Un altro sorprendente testo di Taro Gomi è arrivato in Italia. Ogni pagina insegue l'altra in un intreccio di meraviglia.Questo libro è un esempio di leggerezza tutt'altro che superficiale. Il testo e le illustrazioni accompagnano il lettore a ripercorrere gesti quotidiani con un pizzico di sorriso in più. -Leone! Vai a fare il bagno! Togliti i vestiti!-Cosa dici, mamma? Un leone che si toglie i vestiti?...Leone poi orso e infine... Taro, la peste! Consigliato a partire da 2 anni.

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CONVEGNO

N. 80 - GENNAIO 2010

Lucca, Palazzo Ducale: 16.04.2010 - ore 14,30 – 19,00

CONVEGNO NAZIONALE:

La Scuola Dentro Le persone e le relazioni: interpretare il presente, costruire il futuro (Iniziativa riconosciuta dal MIUR con nota prot. AOODG Pers 9624 del 10 giugno 2008 art. 67 del vigente CCNL e artt. 2e3 della Direttiva n.90/2003 e successive modificazioni e integrazioni con diritto all'esonero dal servizio del personale della scuola , nei limiti previsti dalla normativa vigente)

Programma di massima: * 14,00 – Inizio registrazione dei partecipanti * 14,30 - Saluti delle autorità * 15:00 - A.Pierotti (introduce e coordina) * 15:15 – E.Catarsi Università di Fi (le relazioni insegnanti-genitori) * 15:45 – G.Piagentini Università di FI (le relazioni insegnanti-alunni) * 16:15 – E.Falaschi Università di Fi (interpretare il presente : commento ai risultati dell’indagine e ai video) * 17,00 – Tavola Rotonda: Costruire il futuro - Coordina C. I. Salviati – Direttore Riviste Giunti Scuola (è prevista la presenza di personale scolastico, politici e amministratori) * 18:15 - Discussione e conclusioni Quota di iscrizione 20 €; (per gli iscritti a Scuola 2000 10 €); gratuito per gli studenti universitari che presentano il libretto, per gli studenti delle scuole superiori con accredito del Preside e per gli invitati. La quota comprende: abbonamento al giornalino Scuola 2000 per il 2010 e precedenza per futuri convegni; borsa Giunti con riviste omaggio, attestato di partecipazione rilasciato da ente accreditato. Il pagamento avviene il giorno del convegno al momento della registrazione. Ulteriori informazioni logistiche saranno fornite in seguito.

Preiscrizione* (saranno accettate le adesioni fino al raggiungimento del numero massimo previsto)

Cognome_________________________Nome____________________________ Indirizzo completo___________________________________________________ Recapiti telefonici______________________________________ E mail____________________________________________________________ Ordine di scuola_____________________________________ INTENDE PARTECIPARE AL CONVEGNO: La Scuola Dentro Le persone e le relazioni: interpretare il presente, costruire il futuro PROVVEDERA' AD ACCREDITARSI ALL'INIZIO DEI LAVORI IL GIORNO 16.04.2010 RICEVENDO L'ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE AL TERMINE DEI LAVORI STESSI.

Data___________

Firma_____________________________

*N:B: è possibile la preiscrizione inviando per posta il modulo ma anche via mail o per via telefonica: scuola2000@virgilio.it Tel 0583 513702 3398658576 Scuola 2000 pagina 3


RIFLESSIONI PEDAGOGICHE

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Giocare nella Scuola Primaria di Gaia Rosi*

gni, le idee e gli interessi del bambino; solo tramite questo passaggio sarà possibile che il bambino stesso si esprima e sia motivato a operare, realizzare, scegliere, partecipare a qualche sorta di attività o di progetto.

Prima parte Chi ha una costante relazione con i bambini può constatare che occorrerebbe partire dai bisogni di base, dagli interessi profondi e dalle forze che ne animano le attività, per potere raggiungere un certo grado di incisività sul percorso che si intende intraprendere e per accompagnare verso la crescita globale i ragazzi “Se il bambino non sente il bisogno di conoscere, se non desidera fare il lavoro che gli presentate sarà tutto tempo perduto come il fargli “ rintronare” nelle orecchie le spiegazioni più eloquenti. E' come se voi parlaste ad un sordo.(1)”. L'infanzia è per eccellenza il tempo del gioco, pertanto ci sembrerebbe auspicabile che nelle scuole, si prevedesse anche un tempo per giocare, quale vero e proprio momento formale, sistematico, istituzionalizzato e gestito al di fuori del mero spontaneismo, in modo da facilitare quella rete indistricabile di relazioni che nel gioco sembrano prendere nuova vita e nuova forma. Parlare di gioco all'interno della sfera scolastica ci porta a pensare a una serie di metodologie e di pratiche. E' opportuno riferirsi alla metodologia del fare. Prendiamo per giusta l'idea che l'apprendimento si poggi sostanzialmente sul fare e che le attività siano un anello di congiunzione importante per comprendere, ma anche per relazionarsi con il mondo esterno, con il gruppo dei pari e con gli adulti, in cui l'esperienza personale e di gruppo e la qualità di essa diventi la strada principale per interiorizzare e per assimilare eventi, concetti, capacità. L'attività e il fare diventano ambiti di crescita significativi se non separano la mano dalla mente, il corpo dalla psiche ma guardano agli individui coinvolti nella loro interezza e complessità, integrando in tal modo i diversi mondi che compongono e che si agitano dentro la persona: l'emotività, la logica, l'immaginazione. La centralità del gioco nell'ambito educativo, come spinta verso i processi di apprendimento e di socializzazione ha avuto, negli ultimi decenni un più accentuato riconoscimento, ma è nella pratica che si è visto, contemporaneamente, la sua costante negazione. Ci rendiamo conto che il binomio gioco e scuola è piuttosto confuso e offuscato: spesso l'opinione comune attribuisce al gioco un significato di evasione innocente che ha il compito di addolcire la durezza e l'impegno richiesto nella realtà scolastica, mentre potremmo considerare il gioco e il giocare come una pratica coinvolgente che mette al centro della relazione educativa il bambino “ Nelle nostre classi, dice Dewey, c'è dunque troppo poco gioco. E a giocare dovremmo imparare o reimparare al più presto, adulti e bambini, se vogliamo che la nostra scuola funzioni”(2) . Iniziare un rapporto didattico e cercare di fare leva sulle motivazioni concrete dei ragazzi con cui interagiamo significa rendere tale relazione educativa, tendenzialmente vincente ed efficace. L'interesse è il motore dell'agire e in questo senso, la scelta che l'educatore dovrà effettuare sarà quella di fare in modo di esplorare e scoprire i biso-

Usualmente l’adulto ha la tendenza a programmare l’orario dei bambini, eliminando il più possibile i momenti di “vuoto” in cui il bambino potrebbe annoiarsi, perdere tempo, distrarsi, fare confusione. Questa ordinaria ostilità al gioco da parte del mondo adulto è dettata soprattutto dalla paura e dall’ansia del rischio. Ma i bambini hanno una innata tendenza a giocare, anche allorquando l'adulto lo impedisce: essi possono davvero giocare con tutto ciò che capita loro sotto mano “ Il gioco ha bisogno di vivere sotto il banco, ma anche di educatori che sappiano accettarlo nella sua pluralità e aiutare i bambini e adulti a tradurlo in un insieme di conoscenze; che sappiano coltivare , dentro giochi che piacciono o meno, stili di gioco e pensieri di gioco che vadano oltre e che incontrino la persona nella sua interezza”(3). Ci sono molti esempi che rappresentano dei fortunati tentativi in grado di rendere l’apprendimento meno cattedratico, più attivo e maggiormente motivante per gli alunni. Potremmo insistere sul fatto che, però, non si tratta di acquisire dentro le scuole, particolari metodi e attività di tipo ludico che possano risvegliare l'attenzione e l'interesse del bambino o della bambina. La questione è strutturalmente più ampia se pensiamo a come fare scuola in maniera creativa, permeando di creatività e di invenzione l'intero assetto della vita in classe e non solo il trovare qualche espediente che ci trastulli dalle fatiche di un apprendimento cattedratico e mnemonico. Essere creativi significa possedere ed esercitare la capacità di utilizzare i dati della nostra esperienza in modo innovativo, costruendo nuovi schemi di riferimento che esulino dagli schemi tradizionali che diventano abitudini: si tratta di inventare ed escogitare modi e risposte personali in molte circostanze, in grado di rendere fertile l' attività immaginativa. Ci possiamo accorgere quanto spesso invece nelle nostre scuole si giochi poco e limitatamente a certi tempi “ La società e la scuola italiane hanno un rapporto ambivalente con il gioco: da una parte è largamente accettato come sfondo culturale e come pratica educativa, dall’altra è guardato con sospetto e accolto solo quando si lascia addomesticare”(4). In quanto educatori tendiamo dunque a legittimare la presenza del gioco se questo sarà funzionale a qualche obiettivo puramente didattico. *Insegnante di sostegno D.D. Lucca 1° C. 1 C. Freinet, I detti di Matteo, La Nuova Italia , Firenze, 1976, pag. 10-11. 2 P.A.Rovatti, D. Zoletto, La scuola dei giochi, Editore Bompiani, Milano, 2005, pag. 60. 3 B. Sidoti,Gioco & scuola , in Rivista Andersen , Luglio 2007, pag. 9 . 4 B. Sidoti, Gioco e scuola, in Rivista Andersen, luglio 2007, pag. 6..

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PROGETTARE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

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Diritti e doveri di Anna Angeli*

Seconda parte L’educazione ai diritti umani è un processo formativo mirato a sviluppare in ogni individuo la consapevolezza di essere “cittadino del mondo” in una prospettiva planetaria di valori condivisi. Diritti e doveri, nel nostro percorso didattico, non sono intesi come nozioni da apprendere ma come valori da realizzare quotidianamente con i bambini. Concetti come uguaglianza, pace, cura diventano valori solo nel momento in cui vengono coltivati, “frequentati”, vissuti e socialmente condivisi • Partendo dal dialogo accompagniamo i bambini a riflettere e ad approfondire le sensazioni suggerite dalle tematiche affrontate. • Proponiamo letture di favole, storie, racconti, poesie. Drammatizziamo i testi proposti, proponiamo la visione di videocassette. • Realizziamo un grafico che rappresenti i diritti trattati. Realizziamo giochi di gruppo, di ruolo, di cooperazione che richiedono il rispetto delle regole.

Un’attività

(dal Corriere della Sera)

Il paese di Lalalà

Niente di niente! I tentativi di aggirare questi divieti portavano i colpevoli a una punizione certa: la solitudine! Condanna Divieto di parlare al colpevole per almeno due giorni.

(Ed. Coccolle e caccole) Leggiamo la storia e interrompiamola nella situazione problematica, per lasciare ai bambini la possibilità di trovare, liberamente, il finale. Tanto tempo fa esisteva ai piedi di una grande montagna, un paesino chiamato Paesedicasenuove. Nessuno ci andava mai perché…….si sapeva che il suo Sovrano Rodolfo IV era un uomo molto cattivo. Così cattivo che non permetteva mai nessun tipo di svago: era permesso riposare, ma non giocare. Nel Paesedicasenuove i bambini erano quasi sempre tristi. Trascorrevano le giornate andando a scuola, aiutando nelle faccende domestiche i loro genitori, oppure svolgendo, per il sovrano, i lavori meno faticosi. In questo modo non avevano il tempo per incontrarsi, per scherzare insieme e quella particolare allegria che rende i bambini speciali, non c’era più!! …quante volte avevano sperato che il Re cambiasse idea o si intenerisse un po’ ma le leggi divieto erano chiare: • Proibito riunirsi • Illegale costruire giocattoli • Vietate le risate collettive • Interdetti i girotondi • L’acchiapparello, • Il nascondino, … • Niente palloni… • Biciclette o bambole.

In un giorno d’autunno, insieme al primo raggio di sole, spuntò dalla nebbiolina del mattino, uno strano camion. Sul fianco una scritta colorata: “ Circo Sereno”. ”. Il camioncino era il primo di una festosa carovana. Il circo aveva girato per tutti i villaggi vicini, si fermava per pochi giorni e partiva lasciando dietro solo sorrisi. La curiosità di scoprire i giochi e di vedere cosa c’era dentro il camioncino, fece luccicare gli occhi dei bambini. Ma come fare? Interrompiamo la storia ed invitiamo i bambini a riflettere sui divieti imposti da Re Rodolfo IV. Diventiamo, solo per pochi minuti, come Rodolfo IV “ordinando ai bambini di non ridere, di non giocare, di stare fermi…” vediamo le reazioni e stimoliamo la discussione. Dividiamo la sezione in gruppi formati da non più di tre bambini, invitiamoli a discutere tra loro sul come continuare la storia, a disegnare le scene concordate tra loro e il finale. Successivamente confrontiamo le storie e creiamo un cartellone riassuntivo. *Insegnante di scuola dell’Infanzia I.C. Montecarlo

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QUALITA‘ DELLA SCUOLA

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RIFLESSIONI: LA QUALITA’ DELLA NOSTRA SCUOLA. di Gioia Giuliani* Come previsto, dopo i rilevamenti effettuati in 5303 scuole nel maggio scorso, puntualmente il Servizio Nazionale di Valutazione che fa capo all’INVALSI ci ha “consegnato” i risultati degli apprendimenti in italiano e matematica degli alunni di 2° e 5° della scuola primaria. E sin da una loro prima sommaria lettura emergono chiaramente alcuni dati … ecco i più significativi, in estrema sintesi: Le realtà scolastiche appaiono qualitativamente diverse, sia a livello di macro-aree (nord e sud) che di medesimi contesti territoriali ( con il sud dove si registrano risultati più differenti tra una scuola e l’altra) : come se il nostro sistema educativo fosse caratterizzato da un fenomeno di disuguaglianza e non fosse così, in grado di garantire le stesse opportunità educative a tutti i bambini, indipendentemente dalla scuola frequentata! In particolare scaturisce un’evidente differenza tra il sud (dove le prestazioni dei bambini risultano in percentuali inferiori) ed il resto del paese, sia per l’italiano che, sia pure in misura minore, per la matematica; dato questo che tende a diventare addirittura più marcato nel passaggio tra la 2° e la 5°classe della primaria. Sempre a proposito di elementi contrastanti, non può passare inosservata anche la notevole differenza dei risultati registrati nello stesso sud, dove accanto a percentuali elevate di bambini con difficoltà di apprendimento, compaiono alcune realtà di eccellenza.. ad ulteriore conferma della possibile mancanza di equità nella scuola italiana.

dalla scuola primaria ci siano delle difficoltà nei confronti dell’acquisizione del linguaggio matematico, problemi che, sempre in base a tali dati, non sembrano destinati ad essere risolti e potrebbero ostacolare i bambini nel momento del loro ingresso alla scuola secondaria di 2° grado. Le iscrizioni precoci non accelerano gli apprendimenti ma anzi, in alcuni casi, come nella matematica, hanno fatto rilevare effetti negativi. Concretamente questo potrebbe significare che il ricorso all’anticipo della scolarizzazione è principalmente una risposta all’ambizione delle famiglie, piuttosto che un facilitatore del processo d’apprendimento dei bambini. Scorrendo questi dati dunque, viene naturale chiedersi: “ Ma se davvero le cose stanno così, cosa è stata capace di fare la scuola, in termini di crescita degli apprendimenti? Essa infatti ha tra i suoi compiti anche quello di fornire ai bambini competenze sempre più evolute. Se così non fosse, quale valore aggiunto fornirebbe nel percorso di crescita dei bambini? Si potrebbe ancora parlare della nostra, come di una scuola di qualità?....... Sicuramente la valutazione tramite le “prove INVALSI” ha tra le sue finalità quella di permettere alle scuole di leggersi, confrontarsi e quindi, eventualmente, migliorarsi, prendendo coscienza, se è il caso, delle proprie criticità e scegliendo così in maniera più consapevole di investirvi le risorse a disposizione! *Insegnante di scuola primaria I.C. Porcari (LU)

In 2° primaria inoltre un terzo degli alunni è apparso in difficoltà con la lingua, mentre addirittura uno su due con la matematica; tendenza che risulta ancora più significativa in 5°. Si osserva in entrambe le classi, a proposito poi dell’italiano, un’ elevata percentuale di bambini che, nelle prove di lettura e di comprensione consegue livelli bassi ed addirittura molto bassi. Ne deriverebbe dunque che molti sono ancora coloro che non hanno acquisito quelle competenze fondamentali in lettura che, insieme alla padronanza del parlato e della lingua scritta, costituiscono la competenza della comunicazione in madre lingua, riconosciuta come la principale tra quelle “chiave” individuate nell’ambito del Parlamento europeo del 2008 perchè ritenuta indispensabile per la realizzazione personale, lo sviluppo di una cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e la possibilità di poter trovare un’occupazione. Se così è, sarebbe allora lecito pensare che la scuola non riesce a fornire a tutti gli strumenti necessari per potersi inserire e vivere una vita dignitosa nell’ambito della società della conoscenza. Un’altra osservazione che scaturisce dalla lettura di questi dati è che purtroppo la scuola non riuscirebbe a fornire ai bambini che presentano difficoltà, sin dagli inizi del loro percorso scolastico, gli strumenti utili per superarle lasciando che queste si trasformino in marcate disuguaglianze tali da condizionarne inevitabilmente la loro futura scolarizzazione. L’evoluzione dei risultati in matematica peggiora rispetto a quella in italiano. Da ciò si potrebbe dedurre che sin

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Iscrizioni confermate, per ora, al 27 febbraio 2009.


“STRANIERI A SCUOLA”

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30% ed esperienza di Grammatica… di Manuela Bulleri* Siamo arrivati al 2010 e si vorrebbe cominciare bene l’anno. Sarebbe bello poter fare semplicemente un bilancio di quello che siamo riusciti a fare di positivo e formulare propositi da trasformare in progetti per quello che potremo fare in futuro. In realtà è difficile non risentire del clima generale di questi tempi e sfuggire alla tentazione di tirare semplicemente a campare. Impegnarsi nel proprio lavoro, cercare di migliorare e di crescere culturalmente, ma direi persino agire onestamente e cercare di comprendere le ragioni altrui sono diventati atteggiamenti eccessivamente ottimisti, nel senso che presuppongono che comunque questo periodo sguaiato e parolaio passerà. Magari sarà così, ma i cambiamenti in meglio non sembrano imminenti e nel frattempo gli sforzi che vengono fatti per far funzionare quello che non può funzionare sono davvero inutili. Nella scuola non può bastare che ci siano persone, anche tante, armate delle migliori intenzioni ; la scuola riflette tutti i problemi della società di oggi, si muove lentamente e non è incisiva. E’ di questi giorni la notizia che il ministro dell’Istruzione ha fissato un tetto alla presenza dei bambini stranieri nelle scuole italiane: non più del 30%. Certo didatticamente è meglio, ma la prima semplice, banale e forse persino sprovveduta domanda che viene da porsi è: quando non è possibile rispettare questo limite cosa si fa? Cosa nei facciamo dei bambini, per così dire, in esubero? Si mandano a casa anche loro come gli insegnanti precari? Completiamo comunque il discorso iniziato la volta scorsa. Si parlava di una lezione di grammatica diretta ad una classe quarta o quinta in cui siano presenti anche alunni stranieri (quanti essi siano). Gli obiettivi sono: per gli alunni non italofoni soprattutto migliorare il lessico e prendere contatto con l’uso dell’ articolo nella lingua italiana; per gli italofoni arrivare a riflettere sul concetto di determinativo e indeterminativo e intuire la convenzionalità di ogni lingua. Si propongono frasi semplici, brevi e che utilizzino un lessico comune come ad esempio “ la maestra legge il libro”, “ lo zio ha spedito una cartolina”, evidenziando l’articolo con il neretto. Si chiede ai ragazzi di proporne altre simili e si possono ottenere facilmente dai bambini italofoni, ma, se in classe il clima è disteso, anche i bambini stranieri daranno il loro contributo. Se ci sono errori, non è questo il momento opportuno per correggerli, probabilmente i compagni aggiusteranno le inesattezze più evidenti. Questo è un momento di produzione creativa. In seguito comincia la raccolta e l’ insegnante scrive correttamente su un cartellone le frasi più significative evidenziando l’articolo, cercando di ricordare tutte le frasi, soprattutto quelle che sono state proposte dagli alunni stranieri. Se le frasi dette sono troppe, conviene dichiarare subito che non se ne prenderanno più di un certo numero, una ventina, non oltre. Si fanno vari esperimenti: ad esempio si prova a leggere omettendo gli articoli. I ragazzi italofoni probabilmente sapranno già che queste parole si chiamano articoli e lo diranno, anzi li di-

stingueranno in determinativi e indeterminativi; i ragazzi non italofoni concentreranno la loro attenzione su queste parole. Si proverà a leggere di nuovo le frasi invertendo la posizione del nome e dell’ articolo. Questa è una fase giocosa in cui tutti parlano “strano”, e per farlo basta leggere le frasi seguendo l’istruzione data. A questo punto si chiederà di dire tutto quello che viene in mente su queste parole, precisando che non ci interessa sapere come si chiamano in grammatica, ma stiamo facendo osservazioni nuove che sul libro non ci sono. Dovrebbero venire fuori commenti di questo genere: sono corte - se non ci sono la frase si capisce lo stesso - se si cambia il loro posto non si capisce più la frase - stanno sempre insieme al nome - da sole non hanno alcun significato e altre frasi di questo genere ancora. Si può già arrivare a conclusioni/regole : In Italiano gli articoli devono sempre precedere, non possono seguire il nome. Gli articoli hanno senso solo prima dei nomi. A questo punto abbiamo già ottenuto che gli alunni non italofoni prenderanno coscienza di queste parole particolari, non indispensabili alla comprensione, ma con una frequenza d’uso molto alta. La domanda successiva che comincia a prendere corpo è: a cosa servono gli articoli? Questa domanda spiazzerà anche gli italofoni ed è nel tentativo di rispondere a questo che si realizzerà una crescita anche per loro. L’abbondanza di esempi che qui non posso fare per brevità porterà a notare la differenza tra gli articoli determinativi e indeterminativi e soprattutto a dare di questa differenza una definizione. Per fare un esempio: durante questa lezione ricordo la definizione che diede una bambina dell’ articolo indetermintivo << quello che fa esistere una cosa >> arrivando vicina a enucleare il concetto di informazione nuova rispetto alla cosa di cui già si parla, che sta alla base della contrapposizione tra indeterminato e determinato. *Insegnante scuola primaria I.C. Montecarlo (LU)

Lucca 16 aprile 2010 Convegno:

La scuola dentro. Le persone e le relazioni: interpretare il presente, costruire il futuro A pagina 3:

Programma e modulo iscrizione

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VITA ASSOCIATIVA

N. 80 - GENNAIO 2010

1990 - 2010: Scuola 2000 ha vent’anni E’ tempo di rinnovare l’iscrizione 2010 Rimangono invariate anche per il 2010 le quote di iscrizione a Scuola 2000: Euro 30,00 : personale di ruolo, supplenti annuali e pensionati Euro 12,00 : personale supplente temporaneo Euro 10,00: Assicurazione Responsabilità Civile Docenti (facoltativa, da aggiungere alla quota di iscrizione).Chi intende iscriversi o rinnovare l’iscrizione può farlo fin d’ora o direttamente in sede o tramite bollettino di Conto Corrente Postale N° 12386553 intestato a Centro Studi Scuola 2000 Via Pisana 1181/ d 55100 Lucca. Scuola 2000 assiste i propri iscritti svolgendo consulenza giuridica e pedagogica sia per i supplenti, che per il personale neo immesso in ruolo che per i pensionandi e pensionati. Nel 2009 abbiamo battuto il record di iscritti con un incremento del 5,7%, nel 2010 contiamo di fare ancora meglio.

Apertura sede A Lucca: tutti i Lunedi dalle ore 15,30 alle ore 18,00 (gli altri giorni per appuntamento) Indirizzo e telefoni: Via Pisana 1181/D S. Anna Lucca Tel 0583 513702 e 3398658576. A Castelnuovo Garfagnana: il secondo mercoledi del mese ore 15,30 – 17,30 c/o sede Misericordia Via Pascoli 10-12 piano primo. Sito web e posta elettronica: http://scuola2000.altervista.org ; scuola2000@virgilio.it

La consulenza è una cosa seria... La consulenza è una cosa seria: siamo stati noi a segnalare ad esempio che nelle assegnazioni provvisorie era possibile richiedere indifferente-

mente il ricongiungimento al marito, ai genitori o ai figli. Questo anche per le coniugate. Siamo stati noi a segnalare numerosi errori presenti nelle graduatorie ad esaurimento. Fare consulenza in modo serio non significa dare ragione a tutti e neppure dire che tutto va bene! Gli errori son sempre possibili e nessuno è infallibile. Come Scuola 2000 cerchiamo però di garantire scrupolo e serietà. Meglio impiegare un minuto in più o far ritornare una persona piuttosto che sparare risposte ad ogni costo. La maggior parte degli errori sono ininfluenti ma quando diventano gravi o irrimediabili, le conseguenze si vedono nelle graduatorie, nelle nomine e nei trasferimenti. Meglio pensarci prima…

LEGGERE I LIBRI ESSEDI Bambini scuola primaria di Montecarlo “Una fiaba matematica” Ed.2007 pagg. 52 Alfredo Pierotti “Imperfetti e sereni” - La risposta a 100 (e tre) domande dei genitori Ed. 2007 pagg.176 € 15,00 Alfredo Pierotti L’ultima Luna, Essedi, 2008, pag. 156, € 12,00 Frealdo Erittopi “Reparto D” (illustraz. di Michele Lovi), ed. 2000, pagg. 62 € 6,2 Alfredo Pierotti “Volavano lievi gli anni ‘60” ed. 2003, pagg. 160 € 12,00 Fiorella Defons “Fra terra e mare” ed. 2005, pagg. 80 € 8,50 Fatima Chini “Le storie della signora acqua” ed. 2003, pagg. 32 (a colori) € 9,00 Alfredo Pierotti “Luciano Donatelli, Uomo e maestro” ed. 2000, pagg. 24 Omaggio Giovanni Amato Pierotti “Com’era buona quella polenta anche senza lavarsi le mani” ed. 2005, pagg.48 Omaggio Distribuito da Essedi B. D’Amore, S. Sbaragli “Il grande gioco della matematica ed. 2004, pagg. 110 € 5,00 Amo la vita di Luca Dachille, Ed. Essedi,ed.2009, € 12,00

Scuola 2000 pagina 8

Prisma Broker Rinnovata la convenzione

CONSULENZE E SERVIZI ASSICURATIVI Viale Carlo Del Prete, 347/F Lucca Tel. 0583 495110 e 3471262698 Abbiamo rinnovato gli accordi con Prisma Insurance Broker per fornire a tutti gli iscritti di Scuola 2000 ed ai loro familiari, una serie di servizi assicurativi a condizioni di particolare favore. Grazie a questi accordi potrete stipulare polizze per le auto appartenenti al Vs. nucleo familiare, e più in generale per qualsiasi tipo di copertura assicurativa, a prezzi mediamente più vantaggiosi di quanto normalmente reperibile sul mercato.Inoltre Prisma Insurance Broker offre a tutti i soci la possibilità di aderire ad un Fondo Sanitario Integrativo con costi a partire da 25 euro annui, per beneficiare di prestazioni in ambito sanitario e con importanti benefici fiscali. Per saperne di più telefonate senza impegno alcuno al n. 347 1262698 oppure al n. 0583 495451 o visitate il sito www.prismabroker.it

Scuola 2000 mensile del Centro Studi e Servizi Scuola 2000. Direzione e Redazione: Via Pisana 1181/d – 55100 S.Anna Lucca. Direttore responsabile: Laura Sartini Direzione: Alfredo Pierotti, Romolo Pranzetti Hanno collaborato: Nadia Lucchesi, Gioia Giuliani, Anna Angeli, Manuela Bulleri, Gaia Rosi, Cecilia Fabbri.


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