Scuola 2000, numero 79, novembre 2009

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CENTRO STUDI E SERVIZI “SCUOLA 2000”

N. 79 - NOVEMBRE 2009

Scuola2000 Autorizzazione . Tribunale Lucca n. 590 18.07.92. Spedizione in abb. postale art. 2 c. 20 l. 662/96, fil. Lucca.

Dove è finito lo spirito di categoria? Caro Alfredo mi sembra anacronistico parlare oggi di categoria, di classe. Categoria…una parola scomparsa dalla scena sociale oltre che politica. Le trasformazioni dell’economia degli ultimi decenni hanno messo fine ad ogni forma di lotta come motore del progresso sociale. Classe…Categoria rimangono parole sulla bocca di qualche nostalgico…come noi. In un’intervista (La Repubblica di luglio) allo scrittore A. Cavalletti circa il suo libro (Classe ed. Boringhieri) viene domandato perché mai abbia dedicato un libro alla classe…definendo quest’operazione assai bizzarra. Lui risponde: “La massa è tenuta insieme da sentimenti come inimicizia e paura. La solidarietà rompe questo meccanismo e crea la coscienza di classe”. Oggi quand’è che ci troviamo uniti? Quando ce la prendiamo con lo straniero che ci porta via il posto… di lavoro. Quando riteniamo i nomadi il male di tutti i mali e lanciamo le bombe incendiarie sui loro campi. Quando leggiamo che un rumeno…un…ha violentato per strada…. Ci ritroviamo mai uniti ed indignati di fronte alla fuga dei nostri migliori cervelli, di fronte allo smantellamento della cultura, di fronte al vuoto che impera nei contenuti e nella morale dei nostri governanti? La crisi economica, il posto di lavoro precario, la paura di perdere il “mio” status, il “mio” modello di vita, il “mio” tempo, la “mia” casa…. Solo al pensiero di perdere queste cose si reagisce e non per sostenere le basi materiali dell’esistenza, i diritti acquisiti, la solidarietà di categoria, la sussistenza. Sicuramente ci sono ancora alcune persone che s’indignano per un diritto calpestato, che dedicano il loro tempo libero ai diritti degli emigrati, che danno il loro contributo per un progetto d’integrazione e di accettazione dei rom, che si sentano in dovere di scioperare per solidarietà di categoria… Purtroppo so, anche, che siamo, ormai, in pochi ma che non lo facciamo per scelte buoniste, per guadagnarci il… Paradiso, ma per amore della vita, per un’esigenza irrinunciabile al diritto. Posso sperare che continuando in queste scelte “anacronistiche” un giorno, forse, riusciremo a creare una falla nell’individualismo che si è impadronito della società. (anna angeli)

Dare voti con giudizio, Frutti d’autunno, Grammatica ed espressione, Diritti in gioco, Corso formazione giuridica All’interno:

Coda o pettine? E’ davvero un gran brutto pasticcio quello che si sta verificando in questi giorni e che è ulteriormente amplificato dalla assurda scelta del ministero di consentire la possibilità di iscriversi nelle graduatorie ad esaurimento di ulteriori tre province. La situazione ad oggi Il Tar del Lazio ha concesso la sospensiva a circa 7500 ricorrenti che avevano proposto ricorso contro l’inserimento in coda di coloro che provengono da altra provincia chiedendo l’inserimento cosiddetto “a pettine”. Il Consiglio di Stato, a cui il ministero si era rivolto, ha confermato la sospensiva. I provveditorati (USP) a seguito di circolare ministeriale, stanno rivedendo le graduatorie inserendo a pettine (con riserva) i ricorrenti. Quali gli effetti? Qui casca l’asino perché si può arrivare a prevedere tutto e il contrario di tutto. La Gelmini ha detto che emanerà una norma che renderà inefficace la sentenza del Tar del Lazio. Staremo a vedere anche perché non dobbiamo dimenticare che si tratta di sospensiva e non di sentenza di merito. Intanto nell’iter di conversione in legge del decreto salva precari la Camera ha inserito un comma che prevede la validità delle attuali graduatorie e l’inserimento a pattine dal 2011 ma per una sola ulteriore provincia. A decreto approvato si potrà essere più precisi. La nostra posizione In un paese in cui c’è la tendenza a tenere i piedi in più scarpe, noi diciamo con chiarezza: siamo per mantenere le graduatorie con l’inserimento in coda sia perché ci sembra più giusto, sia perché le scelte di tutti sono state effettuate sulla base di una Ordinanza che prevedeva l’inserimento in coda e dunque in tal modo veniva a condizionare le scelte e gli orientamenti di molti. Se sarà necessario organizzeremo azioni legali a tutela di coloro che, sulla base delle attuali graduatorie, hanno conseguito il ruolo o la supplenza annuale. Seguiremo la questione passo passo. A tutti i precari diciamo però di seguire l’approvazione della legge sia per conoscerne i contenuti, sia per capire se rientrano in eventuali benefici che sembrano estesi anche a tutti i supplenti che hanno prestato servizio per 180 giorni nell’anno scolastico 2008-2009. Per informazioni aggiornate rivolgersi alla nostra sede. (La Presidenza)

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NOTIZIE UTILI

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La malattia del figlio interrompe il congedo parentale

Iscrizioni al 27 febbraio?

Provvedimento per i precari

Sembra proprio di sì, anche quest’anno le iscrizioni saranno ritardate e con esse tutta la procedura che riguarda la definizione degli organici, la formulazione delle graduatorie di istituto e la eventuale individuazione dei perdenti posto. Questa sì che è una questione essenziale da seguire con il massimo scrupolo, altro che questioni del tutto marginali tirate in ballo ad arte affinchè le persone, distratte dai dettagli, perdano di vista l’essenziale.

Il Decreto Legge è in fase di avanzata approvazione (vedi articolo in prima pagina).

Nuove fasce orarie

Congedo per lutto per i supplenti

Oggi qui, domani là... recitava una canzone di qualche decennio fa... la stessa cosa sembra avvenire con le fasce orarie di reperibilità in caso di malattia. Il ministro Brunetta ha rivisto nuovamente la materia ed ora le nuove fasce di reperibilità sono le seguenti: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Fino a quando è lecito chiedersi? Ogni commento appare superfluo.

Il Ministero del lavoro con la nota 31 del 2009 ha chiarito che il permesso per gravi motivi richiesto per la malattia del figlio di età inferiore agli otto anni interrompe il congedo parentale purchè adeguatamente documentato con certificazione medica.

• Quesito: “I supplenti temporanei hanno diritto ai tre giorni per lutto di un familiare? E se sì, questi permessi sono retribuiti?” R.: La risposta è affermativa per entrambi i quesiti. A stabilirlo, anche se con una certa dose di contorsione, è il combinato disposto degli articoli 15 e 19 del CCNL del personale della scuola 2006-2009. La nostra interpretazione è confermata anche dal Repertorio Giuridico di Notizie della scuola, Edizione 2009 alle pagine 98-105.

Gratuità della mensa per le insegnanti di scuola dell'infanzia e per l'insegnante di sostegno. • Quesito: Quante insegnanti di scuola dell’infanzia hanno diritto al servizio mensa gratuito e l’insegnante di sostegno ne ha diritto? R.: La problematica è chiarita dall’art. 21 del CCNL 20062009 che recita testualmente: “Laddove, per effetto dell’orario di servizio adottato dalle singole scuole, nella sezione risultino presenti contemporaneamente due insegnanti entrambi hanno diritto al servizio di mensa.” Per analogia riteniamo che lo stesso ragionamento sia applicabile anche agli insegnanti di sostegno purché in servizio al momento della erogazione del servizio mensa.

Incontri sulla mobilità 2010 - 11. A Roma si ragiona già di mobilità 2010 – 2011. E' presto per prevedere le novità e le eventuali modifiche. Si presume che i tempi ricalcheranno, con qualche minimo spostamento quelli dello scorso anno. L'emanazione dell'Ordinanza è particolarmente importante per i neo immessi in ruolo che otterranno la sede definitiva al termine di tutto l'iter sulla base delle richieste formulate. Presso al nostra sede funzionerà il consueto servizio di consulenza.

Diritto allo studio: domande al 15 novembre Le domande sono scadute il 15 novembre scorso: si tratta di un adempimento ricorrente a cui gli interessati ogni anno possono far ricorso.

Domande di pensione Non è ancora stata emanata (al momento di andare in macchina) la circolare che fissa i tempi per le domande di pensione con decorrenza 1 settembre 2010. Gli interessati possono inoltrare la domanda di dimissioni già in questo periodo ricordando che in assenza dei requisiti che danno diritto a pensione, l'amministrazione è tenuta a darne comunicazione agli interessati che possono revocare la domanda entro 5 giorni. Scadenza prevista gennaio 2010.

GENITORI NO PROBLEM!!! Incontri gratuiti con i genitori Problemi con gli alunni, problemi con i figli, rapporti scuola-famiglia difficili e da lubrificare? Scuola 2000 offre alle scuole interessate un incontro gratuito con i genitori per affrontare insieme il rapporto adulti bambini e per trovare soluzioni di equilibrio e serenità nelle relazioni.

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DARE VOTI CON “GIUDIZIO” di Gioia Giuliani* Anche nelle “Indicazioni per il curricolo”, documento che, nonostante tutto, continua a mantenere la sua validità, si ribadisce come la valutazione assuma “una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo..”. E’ con questa ulteriore consapevolezza, se mai ce ne fosse stato bisogno, che anche negli ultimi anni abbiamo continuato a gestire tutta la responsabilità di quello che, indubbiamente, rappresenta il momento più delicato dell’intero processo d’insegnamento-apprendimento. La valutazione, per la verità, è stata da sempre un’annosa questione, ma è altrettanto vero che, nel tempo, ha comunque mantenuto ferme, alcune sostanziali caratteristiche. Sin dal 1977 è stata infatti descrittiva e qualitativa, quindi inclusiva e solidale. Da quest’anno invece.. il cambiamento!.. Tanto per essere “coerenti” con le ultime disposizioni. E così: “voto espresso in decimi”!! Ma quale motivazione, può aver mai giustificato una tale decisione? La scuola, secondo quanto ci è stato proclamato, deve ritornare “ad essere severa, rigorosa, meritocratica”!! E inoltre, per chiarirci meglio il concetto, ci hanno spiegato che “i voti numerici sono chiari, comunicano senza equivoci la qualità e il livello degli apprendimenti e i genitori capiscono benissimo cosa fa la scuola.. Basta quindi con i giudizi che dicono e non dicono, con il loro linguaggio contorto, specialistico, comprensibile solo agli addetti ai lavori.” Come se.. i voti non fossero dei giudizi tradotti in numeri; … noi insegnanti non fossimo dei professionisti con una terminologia che ci contraddistingue .. e trattassimo bilanci, anziché persone degne di rispetto e cura!! Ma come possono i voti, che danno alla valutazione una connotazione sommativa e quindi sanzionatoria e potenzialmente selettiva, essere gli strumenti più adatti per una scuola di qualità, in cui sia prioritario accogliere ogni bambino con attenzione ai suoi tempi, ai suoi bisogni ed alle sue capacità? Una valutazione fatta di voti, francamente, non esprime molto l’intenzione di rileggere l’esperienza scolastica a partire dalla persona nella sua globalità, in modo da dare a ciascuno l’occasione di costruirsi un’identità positiva. Ma se la finalità della scuola è proprio quella di favorire in ogni alunno il proprio percorso di crescita, nel rispetto delle proprie caratteristiche, come ritrovarsi nell’idea di un’istituzione che minaccia con voti punitivi invece di stimolare la formazione dell’autostima e della sicurezza nelle proprie potenzialità, infondendo speranza e voglia di farcela, magari anche attraverso l’uso di strategie alternative e mirate? Quale vantaggio può mai offrire un voto, sia pur “chiaro”, a chi fatica ad apprendere, a chi ha un’immagine di sé negativa, a chi ha perso la speranza? E’ la psicologia ad insegnarci che i bambini, soprattutto quelli della primaria, non avendo gli strumenti per capire la valutazione oggettiva espressa dai voti, hanno bisogno, poiché pensano di esser valutati per lo sforzo e l’impegno dimostrati, di sa-

pere che c’è comunque sempre una possibilità per poter rimediare e migliorare. Speranza che, solo un giudizio “fatto di parole”, può dare! E poi, la valutazione in numeri, non rischia di porre un accento eccessivo sul confronto? E’ sicuramente vero che viviamo in una società dell’ “arrivare a tutti i costi” ma spronare anche i bambini alla competizione, alimentando in loro il timore di non riuscire anziché il gusto di imparare, non rischia di diventare una forma di violenza? Quindi, se siamo realmente convinti del ruolo della valutazione come momento formativo irrinunciabile del nostro lavoro, evitiamo di cadere nella trappola della mortificazione del voto. Come fare? Limitandoci ad usarli solo nelle circostanze ufficiali e comunque cercando di accompagnarli sempre con dei giudizi sintetici o analitici o facendo riferimento ad eventuali indicatori di apprendimento. In altre parole dando fondo, ancora una volta, a tutta la nostra “creatività” per esprimere valutazioni più rispettose possibili della individualità dei bambini! *insegnante scuola primaria I.C. Porcari (LU)

Insegnare con i Social Network? La domanda è superflua, almeno per molti dei lettori, che in quanto quotidianamente postano i loro messaggi su Twitter, contattano gli amici su Facebook, pubblicano le proprie foto su Picasa, o su Flickr, e i propri video suo YouTube... per non parlare delle possibilità offerte dai mondi virtuali, come Scuola 3 D e Second Life (vedere:http://www.youtube.com/view_play_list?p=AE631 4AC8703F12B ) Insieme a questi servizi, tipicamente Web 2.0, cioè tipici di un web collaborativo, interattivo e partecipativo, vi sono i blog, i podcast, i wiki. Un servizio wiki particolarmente apprezzabile è quello offerto da Wetpaint, (http://www.wetpaint.com ) che consente di pubblicare pagine anche multimediali, e quindi si presta bene anche a creare siti scolastici in pochi clic. Vi è poi l’ntegrazione, possibile fra questi servizi: l’esempio di Facebook è tipico, una pagina web o un video pubblicati nel loro spazio, possono essere segnalati immediatamente in Facebook , anche in automatico. C’è chi ha paura di questi aspetti della tecnologia, e vorrebbe esorcizzarli. Perché invece non sfruttarli a fini educativi o formativi? Essendo servizi in genere gratuiti, si prestano alle finanze delle nostre scuole. L’unica preoccupazione dovrebbe essere, forse quella del rispetto della privacy e della sicurezza. (r.p.)

SCUOLA 2000 E’ DALLA TUA PARTE

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DIMENSIONE PROFESSIONALE

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FRUTTI D’AUTUNNO di Cinzia Bertolucci e Rosina Corso* Dopo il caos delle prime settimane di scuola (aggravato quest’anno da discutibili decisioni governative!), riprendiamo il discorso interrotto a giugno con la cronaca della nostra esperienza. Nel passato anno scolastico è arrivato nella nostra classe un bambino con un carico emotivo relazionale tutt’altro che facile da gestire, bambino che inoltre veniva ad inserirsi in un contesto non certo povero di specifiche difficoltà: problemi di apprendimento legati a varie situazioni (dislessia, difficoltà grafo-motorie, immaturità, problemi fonologici, ecc.) e ad ulteriori altre difficoltà sempre legate alla sfera emotiva e relazionale. Poiché, queste condizioni prevedono di per sé la messa in atto di molteplici strategie: una precisa individualizzazione didattica degli interventi, l’azione sinergica delle diverse agenzie educative ( ASL, Scuola e famiglia) nonché la condivisione di chiare e precise regole, ci siamo attivate in tal senso. Dopo aver condiviso con voi il punto di vista della Dottoressa Nutini circa l’intervento attuato sulla nostra classe, come docenti ci sembra importante illustrare le dinamiche e lo svolgimento delle attività, nonché evidenziare i cambiamenti che la sinergia delle diverse azioni ha prodotto anche e soprattutto sul nostro modo di fare scuola, di relazionarci con il gruppo e con ogni singolo alunno. A noi insegnanti era chiesto di osservare i comportamenti degli alunni durante tutte le attività. Nel primo incontro è stato interessante scoprire con quanta facilità i nostri alunni cambiassero i loro punti di vista riuscendo a immaginare contesti e funzioni sempre nuovi di oggetti di uso comune. In seguito, la lettura dei cartelloni su cui dovevano elencare cosa piacesse loro e cosa avrebbero voluto cambiare della loro classe, ha reso visibile a

tutti quanto ci fosse bisogno di momenti di silenzio per alleggerire quel clima di generale agitazione. La pesantezza che noi insegnanti lamentavamo era sperimentata anche dalla maggioranza degli alunni specialmente da quelli più tranquilli, che all'apparenza sembravano meglio sopportare la situazione. Da qual momento uno dei nostri obiettivi principali fu creare momenti di silenzio e di tranquillità. Nel secondo incontro furono puntualizzate tre semplici regole di comportamento: chiare ed imprescindibili. A noi docenti era chiesto sempre di osservare i comportamenti degli alunni e valutarli solo in base a queste regole: parlare solo per alzata di mano, stare seduti durante le attività e parteciparvi attivamente cercando di migliorare se stessi. Fu inoltre introdotta la figura del tutor: il bambino che riconosceva di aver bisogno di aiuto per assumere comportamenti corretti, poteva chiedere ad un compagno di divenire il suo “angelo custode”. Il compagno scelto come tutor poteva accettare o rifiutare l'incarico; le coppie createsi erano indicate da braccialetti dello stesso colore. La verifica del tutoraggio con la scelta di continuare ad aver bisogno di un angelo custode o di provare a farcela da soli, si è protratta per tutti gli incontri e si è rivelata un valido strumento di autovalutazione. Tale attività è continuata fino alla fine dell’anno scolastico e ogni alunno, due volte a settimana, si auto-valutava con il sostegno dell'educatore e dell'insegnante, assegnandosi una, due o tre stelline in base al rispetto delle regole precedentemente condivise. Sempre durante il secondo incontro si realizzò la rilettura dei cartelloni e la loro rielaborazione. Questa doveva portare i bambini a trovare risposte costruttive alla domanda “Come puoi cambiare ciò che non ti piace?” I bambini si dimostrarono competenti e capaci di dare precisi suggerimenti: stare in silenzio, proporsi come tutor per calmare e sostenere alunni in difficoltà.

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E’ stato costruttivo rendersi conto delle buone capacità di auto-valutazione di molti bambini e della loro competenza nel riconoscere il comportamento non corretto. D’improvviso ci siamo sentite come sollevate, più leggere: le risorse sociali dei nostri alunni erano solo da incanalare e non da costruire ex novo. E’ stato invece faticoso per noi valutare solo in base alle tre suddette regole. Ci siamo rese conto di quanto la nostra personale visione di ciascuno bambino entrasse in gioco e facesse variare, anche sostanzialmente, l’assegnazione del punteggio. Il bambino che non disturbava mai, ma parlava senza alzare la mano e non partecipava attivamente alle attività (quindi violava due delle tre regole), senza il continuo riferimento ai criteri valutativi predefiniti, sarebbe stato valutato positivamente. Nel terzo incontro è emersa la loro scarsa consapevolezza delle emozioni e soprattutto della rabbia. Attraverso giochi e attività specifiche gli alunni sono stati via via condotti a riconoscere, dare un nome e quantificare la rabbia che stavano provando. E’ stato illuminante scoprire come alcuni bambini erano totalmente inconsapevoli del grado di rabbia che manifestavano. Come avrebbero potuto gestirla se non la riconoscevano e non ne afferravano l’intensità? I nostri tentativi di contenimento si erano rivelati inefficaci proprio per questo. Era necessario lavorare sulle emozioni, sulla loro identificazione, sul loro linguaggio visivo ed espressivo; era necessario sperimentarle con il corpo, riconoscerle sugli altri e viverne gli effetti (benefici e non) su di sé. Era ugualmente importante verbalizzarle e metterle per scritto, magari condividendole solo con l’interlocutore scelto. La lettura dei messaggi di ciascun bambino ha creato un clima di complicità, di euforia e di senso di appartenenza: stavamo prendendoci cura gli uni degli altri. Questo momento ha indotto in noi insegnanti un senso di


DIMENSIONE PROFESSIONALE leggerezza e di dolcezza: un balsamo per l’animo! Alla fine, la consegna del Diploma come riconoscimento del percorso fatto e oggettivazione del loro miglioramento nel comportamento, è risultato un gesto altamente significativo ed educativo.

Cosa rimane dopo un’estate? La leggerezza e la forza di intervenire autorevolmente sui comportamenti scorretti; la determinazione nel rinforzare i comportamenti corretti riformulandoli in positivo se necessario. L’acquisizione della capacità di osservare e valutare solo l'adesione del comportamento alla regola realizzando un sano distacco emotivo; l’elasticità e la creatività nell’assumere diversi punti di vista per inquadrare il problema in modo efficace prima di volerlo risolvere: spesso un problema trova soluzione non se lo prendi di punta ma se lo aggiri! Permane la capacità di dare segnali positivi di fronte alla classe, riconoscendo le abilità sociali e anche cognitive di ciascun alunno; la volontà di coinvolgere gli alunni nel processo di contenimento, attuando forme di tutoring nel gruppo.

N. 79 - NOVEMBRE 2009 Si delinea l’utilità, a nostro avviso, di un monitoraggio esterno della e sulla classe per vivere la funzione docente, metaforicamente parlando, nella “zona di sviluppo prossimale” Ma soprattutto abbiamo conquistato un’utile abilità nella lettura delle dinamiche della classe. Abbiamo scoperto che loro hanno una straordinaria capacità di strumentalizzare il problema per gestire la giornata scolastica. Sappiamo cogliere nelle dinamiche relazionali, gli spazi vuoti che alcuni bambini lasciano, riusciamo ad individuare con sollecitudine coloro che se ne appropriano. Per mantenere o ristabilire l’equilibrio, è necessario dare voce a tutti e non permettere che ci siano bambini che fanno da scenografia. Questa modalità di affrontare la situazione implica che ognuno si assuma le sue responsabilità, il problema non è di qualcuno in particolare, ma di tutti, ne discende che non ci sono “colpevoli” ma nem-

meno “intoccabili” e che tutti possono influenzare il cambiamento, compresi i bambini che hanno un ruolo attivo nella ricerca delle soluzioni. Ed infine, ma non per ultimo, questa esperienza ci insegna che senza mettersi in discussione non si possono nè affrontare nè migliorare situazioni difficili. Siamo solo all’inizio del nuovo anno scolastico ma stiamo già gustando qualche frutto di quel lavoro! *insegnanti scuola primaria Lucca 4°

Proposte formazione in servizio

Il contratto e la normativa del personale della scuola In un periodo difficile come questo c'è sempre più bisogno di conoscere accuratamente la normativa che regola il nostro rapporto di lavoro dal contratto, alla normativa per le supplenze alla normativa sulle pensioni. Noi intendiamo proporre un CORSO DI AGGIORNAMENTO in cinque incontri di 2 ore ciascuno presso la nostra sede. Durata del corso: 5 incontri di 2 ore Totale 10 ore Relatori: Alfredo Pierotti (ed eventualmente altri esperti di Scuola 2000) Luogo: presso la sede di scuola 2000 e in caso di adesioni anche in Garfagnana e Versilia. Costo: Euro 10 per gli iscritti a Scuola 2000; Euro 20 per gli altri.

Nota bene: Nel costo sono comprese eventuali fortocopie e dispense. Al termine sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Adesioni: con il modulo sottostante o per telefono. Il corso si svolgerà in presenza di almeno 15 adesioni. N.B. Ci si può iscrivere inviando la scheda sottostante o direttamente in sede per via telefonica 0583 513702 3398658576

Scheda di adesione Cognome ___________________________ Nome ______________________________ Indirizzo ____________________________ Tel. ________________________________ Ordine di scuola _____________________.

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DIMENSIONE PROFESSIONALE

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Diritti in gioco di Anna Angeli* Il Consiglio d'Europa ha affermato che l'educazione ai diritti umani, costituisce un aspetto importante per preparare i giovani a vivere in una società democratica e multiculturale. I diritti devono "parlare" ai bambini attraverso esperienze "vissute", offrendo, loro,-la possibilità di sperimentare direttamente forme concrete di partecipazione e di cooperazione. I bambini debbono vivere in un ambiente in cui i loro diritti sono rispettati, in un clima scolastico dove la partecipazione è incoraggiata, attraverso la libertà d’espressione e dove è favorita la partecipazione Per favorire l’"apprendimento" socio affettivo pensiamo a percorsi che portano i bambini a riconoscere, nei vissuti quotidiani, opinioni diverse e valori universali, e che orientino il loro comportamento su ciò che è giusto fare, su ciò che giusto richiedere ed ottenere per soddisfare bisogni e diritti inviolabili. La tematica dei diritti umani deve connettersi alla situazione attuale nelle sue dinamiche sociali, alla vita in famiglia, al problema della differenza: maschi – femmine, provenienza sociale, handicap, cultura... Possiamo proporre un percorso a tappe: educazione alla legalità, diritti e doveri e la Costituzione. In questa puntata analizziamo la prima tappa.

PRIMA TAPPA

Educazione alla legalità Promovendo la cultura della legalità, tentiamo di rispondere ad un’esigenza ineliminabile della nostra società e ci poniamo, insieme alla famiglia, come prima istituzione dove i “piccoli” cittadini si confrontano e dove “misurano l’attendibilità del rapporto tra le regole sociali e i comportamenti reali”. Le finalità: • far sì che il gruppo si riconosca, all’interno di ogni classe, in un sistema di norme condivise; • sperimentare forme di aggregazione ispirate ai valori positivi della solidarietà, del rispetto, della collaborazione;

Vediamo da vicino un’attività di cooperazione, controllo di sé e rispetto di regole.

Per crescere un bambino ci vuole un villaggio Invitiamo i bambini a fare un “viaggio” all’interno della scuola, ogni bambino può scegliere un compagno o più compagni per fare la strada insieme. lasciamoli liberi di esplorare la scuola…fino a quando, ad un suono concordato, ognuno si ferma nel punto che gli è piaciuto di più, che ha sentito più suo. Qui i bambini possono sostare, guardarsi intorno, giocare. Diamo loro il tempo di sistemarsi nello spazio scelto poi iniziamo a “cercarli”, “armate” di macchina fotografica per poter immortalare ognuno nel suo spazio. Appena raggiungiamo un bambino salutiamolo come se fosse tornato da un lungo viaggio, invitiamolo a seguirci nella nostra “casa” (sezione) per raccontare e raccontarci la meravigliosa ed entusiasmante esperienza. Raccogliamo la documentazione del “viaggio” incollando su un cartellone le foto con poche parole rivelatrici delle sensazioni provate dai bambini.

Un villaggio felice Mettiamo a disposizione di ogni bambino scatoloni, stoffe, cartone, nastri ed invitiamoli a costruire una loro casa, dove e come vogliono. Una volta che tutti si sono creati un loro territorio, concordiamo che, ad un segnale prestabilito, tutti escono dalla casa per andare nella zona comune, limitata dai confini delle “case” individuali. Una volta che hanno passeggiato, incontrato persone, fatto amicizie decidono, liberamente, di rientrare nella propria casa o da soli o in compagnia del compagno che hanno scelto. Progressivamente i bambini possono unire le loro case creando condomini e stabilendo delle regole per vivere liberi ma nel rispetto di ognuno. Uno spazio personale…uno spazio comune.

Ci sono i diritti ma anche i doveri Scuola 2000 pagina 6

Piccole grandi risposte Se poniamo ai bambini domande importanti, loro rispondono con la semplicità tipica della loro ingenuità, ma il più delle volte sono risposte quasi filosofiche, o così reali da metterci in imbarazzo. Chiediamo: “Puoi sempre fare tutto quello che vuoi?” Raccogliamo tutte le loro osservazioni, ascoltiamo intervenendo, solo, per rilanciare la domanda e tenere la conversazione dentro i binari che ci siamo date. Rilanciamo l’argomento aiutandoci con le illustrazioni e le considerazioni tratte dal libro Che cos’è la libertà? Giunti Junior (collana piccole grandi domande) Facciamo osservare che la bambina del libro si pone la stessa domanda e alcune volte risponde con un no, ad esempio quando prende le caramelle di nascosto…e poi si dice: “No non posso mangiare un chilo di caramelle senza stare male.” Oppure “no, non posso volare come un uccello” poi riflette e afferma: “Però se prendo l’aereo…” Alla domanda “Gli altri ti impediscono di essere libero? Di fare quello che vuoi”? La bambina del libro risponde: “Si la maestra e i miei genitori sono sempre li a comandarmi”. Soffermiamoci su questa risposta, stimolando la discussione poi distribuiamo dei riquadri di cartoncino invitando i bambini a disegnare le cose che vorrebbe fare se gli altri non lo impedissero. Prepariamo un cartellone dal titolo vorrei essere libero di….. dove incolliamo i disegni dei bambini. Prepariamo dei cartoncini raffiguranti situazioni dove il dovere non è rispettato: bambini che: • giocano ai giardini e buttano la carta a terra • calpestano le aiuole, • non dicono grazie, o permesso. (fumetto) • non rispettano le cose loro e degli altri • spingono i compagni Quando tutto è pronto invitiamo i bambini a sedersi nell’angolo delle


DIMENSIONE PROFESSIONALE parole e coinvolgiamoli nella lettura di immagini, stimolandoli a descrivere l’immagine rappresentata sui cartoncini e a riflettere sui nostri diritti: “Vogliamo i prati per giocare? Il paese con degli spazi verdi pieni di fiori? Ci dispiace quando i compagni ci rompono un gioco o quando ci spingono o ci mandano via? Ci piace che la mamma ci ringrazi, magari con un “STRANIERI”

N. 79 - NOVEMBRE 2009 bacino quando gli regaliamo un nostro disegno? Ricordiamo loro che ogni diritto nostro diventa un dovere nei confronti degli altri, non possiamo lamentarci perché l’amico ci ha scarabocchiato il disegno se noi facciamo la stessa cosa. Una volta terminata la discussione invitiamo i bambini a disegnare su altri

cartoncini situazioni di gentilezza e di rispetto.. Nel prossimo numero continuiamo con la seconda tappa. *insegnante scuola infanzia I.C. Montecarlo (LU)

IN CLASSE

ANCHE LA GRAMMATICA…

di Manuela Bulleri* Negli interventi dello scorso anno erano state proposte unità didattiche già utilizzate nelle classi prima e terza, che si erano dimostrate efficaci sia per accrescere il lessico degli alunni non italofoni sia per favorire la riflessione di tutta la classe sulla lingua. Si può facilmente osservare che è relativamente agevole trovare attività che possano coinvolgere, a diversi livelli, tutti gli alunni finché si lavora nelle prime classi della scuola elementare. In seguito, quando si dovrà ragionare di questioni astratte, parlare di fatti lontani nel tempo e nello spazio, analizzare argomenti lontani dall’esperienza quotidiana, sarà impossibile tenere i piedi in due staffe. Non si può negare la difficoltà, ma poiché le classi hanno una nuova connotazione, dobbiamo per forza ripensare la didattica, modificare i testi e anche forse rivedere i programmi. Bisogna accettare il fatto che non esiste altra scelta. Del resto la scuola ha molti problemi, gli alunni stranieri non sono la difficoltà più grande. La lontananza tra scuola e società è un problema assai più grande. In una classe quarta o quinta della scuola primaria, il settore più adatto per trovare attività che permettano di lavorare sui due fronti, è la grammatica. Attraverso la conversazione gli alunni stranieri acquisiscono di più, specialmente se la conversazione è fortemente motivata, ma esiste il problema del “filtro affettivo”, oltre alla difficoltà di creare tali occasioni motivate di conversazioni e guidarle. La conversazione si presta poco per far avanzare tutta la classe. Per grammatica naturalmente non si intende quella serie di prescrizioni, in parte inspiegabili, che si dipanano secondo un ordine non sempre logico sul libro di testo, ma piuttosto si intendono le competenze implicite, profondamente interiorizzate,che permettono ad ogni parlante di costruire, nella lingua materna, frasi originali e di decidere della accettabilità di quelle che ascolta. Se si parte da questa definizione di grammatica, si può provare a cercare delle attività che facciano emergere chiaramente una delle particolari strutture che regolano il funzionamento della lingua, fino a che essa non appare evidente. Il percorso che il nostro alunno parlante italiano

farà per scoprirla, le domande che farà, le sue riflessioni possono essere preziose per chi quella struttura deve comprendere per poterla usare: altrimenti non saprebbe farlo. Prendiamo gli articoli, determinativi o indeterminativi che siano: per chi non parla italiano possono essere un vero mistero: nel rumeno l’articolazione è pospositiva, il cinese ha basi concettuali e foniche diverse e difficilmente paragonabili a quelle dell’italiano. In italiano l’articolo ha una frequenza d’uso molto alta e ciò in genere favorisce l’acquisizione del lessico. L’ acquisizione delle conoscenze lessicali avviene in maniera graduale ed associativa e le tecniche associative variano a seconda del livello di competenza raggiunto: agli inizi si tende ad associare le parole tra loro in base alla forma o al suono, mentre nelle fasi più avanzate le associazioni vengono fatte in base al loro significato. L’articolo di per sé non ha significato, perciò è fondamentale rilevarne non soltanto la forma, ma anche la posizione all’interno della frase e la sua funzione, per poterlo usare correttamente. Anche gli alunni italofoni, che usano regolarmente gli articoli, hanno bisogno di comprendere la funzione di essi all’interno della frase, anzi, si chiede loro di distinguere tra determinativi e indeterminativi, e questo sarà la base per capire in seguito il concetto di definito e di indefinito. Dunque ora abbiamo davanti alunni, italofonie non, che hanno una stessa esigenza d’apprendimento. Partendo da frasi semplici e “autentiche” si può provare a costruire la nuova unità didattica. La prossima volta lo faremo. *insegnante scuola primaria I.C. Montecarlo (LU) _____________________________________________

SCUOLA 2000 E’ DALLA PARTE DEI TUOI DIRITTI

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VITA ASSOCIATIVA

E' tempo di rinnovare l'iscrizione per il 2010 Rimangono invariate anche per il 2010 le quote di iscrizione a Scuola 2000: Euro 30,00 : personale di ruolo, supplenti annuali e pensionati Euro 12,00 : personale supplente temporaneo Euro 10,00: Assicurazione Responsabilità Civile Docenti (facoltativa, da aggiungere alla quota di iscrizione).Chi intende iscriversi o rinnovare l’iscrizione può farlo fin d’ora o direttamente in sede o tramite bollettino di Conto Corrente Postale N° 12386553 intestato a Centro Studi Scuola 2000 Via Pisana 1181/ d 55100 Lucca. Scuola 2000 assiste i propri iscritti svolgendo consulenza giuridica e pedagogica sia per i supplenti, che per il personale neo immesso in ruolo che per i pensionandi e pensionati. Nel 2009 abbiamo battuto il record di iscritti con un incremento del 5,7%, nel 2010 contiamo di fare ancora meglio.

Apertura sede A Lucca: tutti i Lunedi dalle ore 15,30 alle ore 18,00 (gli altri giorni per appuntamento) Indirizzo e telefoni: Via Pisana 1181/D S. Anna Lucca Tel 0583 513702 e 3398658576. A Castelnuovo Garfagnana: il secondo mercoledi del mese ore 15,30 – 17,30 c/o sede Misericordia Via Pascoli 10-12 piano primo. Sito web e posta elettronica: http://scuola2000.altervista.org ; scuola2000@virgilio.it

Regala un libro per Natale Invece di regalare qualche inutile cianfrusaglia, ti chiediamo di regalare un libro per natale: se poi vorrai uno dei nostri libri in catalogo te lo invieremo a casa senza aggravio di spese postali o potrai riceverlo in sede con lo sconto. Basta avvertirci per scritto, via mail e per telefono.

N. 78 - SETTEMBRE 2009

La consulenza è una cosa seria... La consulenza è una cosa seria: siamo stati noi a segnalare ad esempio che nelle assegnazioni provvisorie era possibile richiedere indifferentemente il ricongiungimento al marito, ai genitori o ai figli. Questo anche per le coniugate. Siamo stati noi a segnalare numerosi errori presenti nelle graduatorie ad esaurimento. Fare consulenza in modo serio non significa dare ragione a tutti e neppure dire che tutto va bene! Gli errori son sempre possibili e nessuno è infallibile. Come Scuola 2000 cerchiamo però di garantire scrupolo e serietà. Meglio impiegare un minuto in più o far ritornare una persona piuttosto che sparare risposte ad ogni costo. La maggior parte degli errori sono ininfluenti ma quando diventano gravi o irrimediabili, le conseguenze si vedono nelle graduatorie, nelle nomine e nei trasferimenti. Meglio pensarci prima…

LEGGERE I LIBRI ESSEDI Bambini scuola primaria di Montecarlo “Una fiaba matematica” Ed.2007 pagg. 52 Alfredo Pierotti “Imperfetti e sereni” - La risposta a 100 (e tre) domande dei genitori Ed. 2007 pagg.176 € 15,00 Alfredo Pierotti L’ultima Luna, Essedi, 2009 Frealdo Erittopi “Reparto D” (illustraz. di Michele Lovi), ed. 2000, pagg. 62 € 6,2 Alfredo Pierotti “Volavano lievi gli anni ‘60” ed. 2003, pagg. 160 € 12,00 Fiorella Defons “Fra terra e mare” ed. 2005, pagg. 80 € 8,50 Fatima Chini “Le storie della signora acqua” ed. 2003, pagg. 32 (a colori) € 9,00 Alfredo Pierotti “Luciano Donatelli, Uomo e maestro” ed. 2000, pagg. 24 Omaggio Giovanni Amato Pierotti “Com’era buona quella polenta anche senza lavarsi le mani” ed. 2005, pagg.48 Omaggio Distribuito da Essedi B. D’Amore, S. Sbaragli “Il grande gioco della matematica ed. 2004, pagg. 110 € 5,00 Amo la vita di Luca Dachille, Ed. Essedi, € 12,00

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Prisma Broker Prisma broker: prime adesioni con notevoli risparmi.

La collaborazione continua anche per il 2010. Essere soci di Scuola 2000 conviene anche per questo.

CONSULENZE E SERVIZI ASSICURATIVI Viale Carlo Del Prete, 347/F L u c c a Te l . 0 5 8 3 4 9 5 1 1 0 e 3471262698 Scuola 2000 ha stipulato una convenzione con la Prisma Insurance Broker di Lucca per le polizze Rc Autovetture e altri servizi assicurativi. Le persone che hanno aderito hanno potuto apprezzare i risparmi e la sicurezza del servizio.Chi fosse interessato a ricevere informazioni può rivolgersi direttamente alla Prisma Broker allo 0583 495110 o per email all’indirizzo info@prismabroker.it . Chi preferisce può richiedere informazioni tramite Scuola 2000, provvederemo noi a stabilire i necessari contatti.”

Scuola 2000 mensile del Centro Studi e Servizi Scuola 2000. Direzione e Redazione: Via Pisana 1181/d – 55100 S.Anna Lucca. Direttore responsabile: Laura Sartini Direzione: Alfredo Pierotti, Romolo Pranzetti Hanno collaborato: : Nadia Lucchesi, Gioia Giuliani, Rosina Corso, Cinzia Bertolucci, Anna Angeli, Manuela Bulleri


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