DAILY NEWS TRAVEL
IL GIORNALE PER VIAGGIARE
“Canvas at War” ad Ottawa 4
Il Viaggio del Papa, anche su Internet 2
World Water Day 22 marzo 2
Apertura americana verso l’Iran 3
EUROPE
QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE TURISTICA Nr. 39
Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Roma
MERCOLEDÌ 22 MARZO 2000
Editors: Domenico Cilenti email: nicocilenti@gmail.com/Joan Nickles email: joannickles@gmail.com
Taj Mahal, meraviglia dell’India
Viaggio di Clinton in India L’ALBA COLORA DI ROSSO IL MAUSOLEO DI TAJ MAHAL, ad Agra, nel nord dell’India. Taj Mahal venne costruito dall’imperatore Shah Jahan nel 1631 in memoria della sua adorata moglie, che morì dando alla luce l’erede. L’imponente monumento è una tappa del viaggio in India del presidente Clinton.
Il presidente americano si trova nel paese asiatico per siglare degli accordi
Il mausoleo indiano, eretto dall’imperatore Shah Jahan nel 1631 come dimora eterna per la sua giovane moglie, rischia di soccombere allo smog e al traffico
I
Special Price 1,549 Euro Itl 3.000 Prices in local currency as indicated: Austria Sch 50; Belgium BFr 110; Canada $3,50; Cyprus C£ 20; Denmark Dkr 22.00; Finland Fmk 30.50; France FFr 17.00; Germany DM 5.50; Gibraltar £90; Greece Dr 750; Iceland IKr285; Luxembourg LFr 110; Malta MTL80; Netherland Fl 6.50; Norway NKr19.00; Portugal Esc 350; Spain Pta400; Sweden SKr20.00; Switzerland SFr 6.00; USA $ 3,50
l presidente americano Clinton, in visita oggi al Taj Mahal, resterà affascinato dall’antico monumento in marmo bianco, decorato con intarsi di pietre semi preziose e iscrizioni arabe. Ma visto da lontano, il mausoleo del 1600 non appare così bello. Il più celebrato monumento indiano si erge sulle sponde di un fiume stagnante, avvolto dalla polvere e dallo smog. Gli ambientalisti e il governo, preoccupati che il marmo bianco di Taj Mahal possa diventare nero, hanno preso delle misure per salvare il monumento. Delle restrizioni sono state imposte al traffico e alle industrie vicine per pulire l’aria intorno alla città di Agra. Gli esperti dei trasporti hanno suggerito di promuovere un maggiore utilizzo del risciò. “È un mezzo economico, non inquinante, che permette di girare per i vicoli intorno a Taj Mahal, dove l’uso dei veicoli a motore è vietato. Rendendolo più confortevole per i passeggeri, crediamo che più persone lo utilizzeranno”, dice Mehta dell’Asian Institute of Transport Development (AITD), una delle organizzazioni non
governative impegnate nel progetto. I risciò a pedali hanno subito delle piccole modifiche negli ultimi 50 anni. La maggior parte sono intelaiature improvvisate su biciclette, alle quali vengono attaccati pesanti sedili di legno o acciaio. L’AITD, in collaborazione con l’Institute for Transportation and Development Policy, ha ideato un nuovo modello di risciò usando 100.000 dollari concessi dalla statunitense Agenzia per lo Sviluppo Internazionale. “Il risciò convenzionale pesa circa 80-90 kg ma noi abbiamo utilizzato tubi anche per i sedili e questo ha ridotto il peso a 58 kg”, dice Prabhu, designer industriale. Sessanta dei nuovi veicoli portano i turisti in giro per la città dallo scorso ottobre e quest’anno ne sono stati aggiunti altri 300. La prossima fase del progetto è di persuadere gli artigiani a fabbricare i risciò con sedili più grandi e organizzare sussidi perché più gente possa produrli. “Quando ce ne sarà un numero considerevole sulle strade, la domanda crescerà perchè chi lo guida vuole guadagnare di più”,
dice Mehta. Il piano dei risciò è solo uno dei tanti progetti intrapresi per salvare Taj Mahal, costruito dall’imperatore Shah Jahan nel 1631 per la sua adorata moglie, che morì dando alla luce l’erede. Nell’area intorno al mausoleo, il livello di sostanze inquinanti è notevolmente diminuito negli ultimi due anni, ma in altre zone della città l’inquinamento continua a crescere. Lo stato ha avviato un progetto ambientale per un trattamento depurante del fiume Yamuna, che riceve le acque di scarico di Agra, mentre il traffico delle superstrade è tenuto fuori dei confini cittadini. Ogni giorno, le case, i negozi e le industrie di Agra sono lasciate senza elettricità per ore, costringendole ad utilizzare generatori a kerosene. Fornendo energia elettrica ininterrottamente, il governo intende scoraggiare l’uso dei generatori, che producono fumi inquinanti. Si sta anche cercando di persuadere le fabbriche delle città vicine ad utilizzare il gas invece della coke nelle loro fornaci.
L
a visita di Bill Clinton in India è la prima di un capo di stato americano negli ultimi 22 anni. Obiettivo del viaggio è la firma di tre accordi tra l’India e gli Stati Uniti, che confermano il rafforzarsi delle relazioni tra i due stati. Gli accordi riguarderanno la scienza, la tecnologia e la cooperazione nel settore dell’energia e dell’ambiente. La visita di Clinton è iniziata lunedì dal Bangladesh ed è proseguita poi per l’India. Venerdì, il presidente sarà a Hyderabad, centro dell’industria del software utilizzata come base per le società americane del settore. Sabato Clinton si recherà in Pakistan, prima di partire alla volta degli Stati Uniti. Per accogliere il leader americano, Nuova Delhi è stata ripulita, le sue fontane hanno ripreso a zampillare e le bandiere a stelle e strisce sventolano per le strade. Ma non tutti sono favorevoli alla visita del presidente. Gli attivisti di sinistra hanno organizzato delle manifestazioni per protestare contro quello che viene definito un neo colonialismo economico degli Stati Uniti, ma sono stati frenati dalle forze dell’ordine. Anche i tibetani hanno fatto sentire la loro voce con una di-
mostrazione, per attirare l’attenzione di Clinton sul dominio cinese in Tibet. La disputa tra l’India e il Pakistan sul Kashmir sarà un argomento cruciale per Clinton, insieme alla questione del disarmo nucleare. L’India ha realizzato test nucleari nel 1998 e sta resistendo alle pressioni degli Stati Uniti per firmare un trattato che li probibisce. Un altro punto d’attrito è il rifiuto, da parte dell’India, di ogni intervento internazionale per porre fine alla cinquantenaria disputa sul territorio del Kashmir. L’India vorrebbe assicurarsi il sostegno di Washington nella lotta contro i cosiddetti “terroristi islamici” finanziati dal Pakistan, che combattono per sottrarre la regione a predominanza musulmana dal controllo dell’India. Intanto, anche il Pakistan ha cercato di attirare l’attenzione degli Stati Uniti, minacciando la possibilità di una guerra nucleare. Clinton ha insistito che il suo viaggio non ha lo scopo di una mediazione nella disputa sul Kashmir, ma fonti vicine alla Casa Bianca dicono che il presidente è costretto ad affrontare l’argomento e a rinnovare la sua offerta di buoni uffici.