4 + ( 3) artisti x 20 poeti + 5 fotografi + 2 ballerine = falchette airc

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4 (+3) artisti x 20 poeti + 5 fotografi + 2 ballerine = Falchette Airc


“L'arte non ci insegna nulla, salvo il significato della vita” cit. Henry Valentine Miller Da sempre l’artista si esprime, attingendo dalla bellezza come matrice universale. Ma cosa resterebbe di questa necessità di comunicare se l’arte non venisse condivisa? L’arte è soprattutto una forma di dialogo con cui l’artista propone una visione aperta sulla vita. Le emozioni lo attraversano distruggendolo nel profondo delle sue certezze per poi ricostruirlo fino alla fine dei suoi giorni. L’opera artistica in questo senso segna concretamente la tappa di una meta raggiunta per essere donata all’umanità come esperienza per un futuro migliore, laddove il cambiamento abbia origine dall’introspezione individuale. Con questo spirito “4 artisti per Airc” Bartolomeo Delfino, Laura Campagnoli, Loredana Carso ( Falchetta e Coordinatrice eventi Airc ) e Marina Pacchieni hanno esposto le proprie opere presso Ass.culturale Il Cerchio Cromatico in Piazza Piccapietra 63 a Genova. Gli artisti dal 2008 espongono con lo scopo di raccogliere fondi a favore di Airc. (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro). Così come l’arte, anche lo sport da sempre è esempio di sacrificio, collaborazione e dispendio di energie nel raggiungimento di un obiettivo comune. In ambito velico “Le falchette di Airc”, guidate dalla comandante e scrittice di lungo corso Lucia Pozzo, rappresentano per Genova un esempio significativo. Il binomio vela-impegno sociale su un doppio fronte: da un lato la raccolta di finanziamenti, dall’altro il coinvolgimento di sempre più donne che hanno affrontato la malattia. https://www.retedeldono.it/it/search/Lucia %7Cpozzo. La sfida del team velico è quello di raggiungere o superare la somma di venticinquemila euro per finanziare un progetto di ricerca per un giovane ricercatore che seguirà il suo lavoro in Liguria. Artisti e veliste pur utilizzando mezzi differenti hanno unito le forze in nome della solidarietà per la ricerca come bene comune. Strada facendo si sono aggiunti al team fotografi, poeti, insegnanti di biodanza e burlesque per proporre il messaggio di arte come medicina del corpo e dello spirito. Il poeta Roberto Marzano, ha voluto celebrare l’intero gruppo curando questo eBook, che raccoglie tutte le biografie dei partecipanti e gli eventi collaterali dedicati a questa importante raccolta . Nella speranza che il nostro progetto possa essere d’esempio di collaborazione per una cittadinanza che guardi ad un futuro migliore, vi auguro buona lettura.

Laura Campagnoli Genova 11 Dicembre 2017



Foto di Graziella Spagnolo, grafica di Laura Campagnoli






Maria Pia Altamore T'aspettu stasira Quannu codda u suli e i cristiani s'arricampanu T'aspettu stasira Veni appedi e quannu si cca sutta Attacca a cantari a to' sirinata Fimmina bedda di occhi e di cori Sempre cu ttia vogliu stari In chianta di manu ti voghiu purtari Ora Isa lu lucchettu, trasi Sugnu cca chi t'aspettu. Maria Pia Altamore, nasce come attrice comica già sui banchi della scuola elementare. Nei primi anni ‘80 si dedica alla formazione: Corso di teatro e recitazione con Vito Elio Petrucci, impostazione della voce con Tonino Conte al Teatro della Tosse, Piccolo Teatro di Campopisano, allieva di Mimmo Chianese, in seguito ideatrice del Teatro dell’Ortica. Ha frequentato stage con Dario Fo e di teatro-terapia con Walter Orioli. Arciragazzi Lavagna corso da animatore pedagogico di primo e secondo livello. Nel dicembre del 2001 partecipa a stage di clownerie con il grande Jango Edwards nell’ambito della manifestazione Circumnavigando. Nel 2007 ha partecipato al corso da animatore territoriale organizzato da Arciragazzi di Lava-gna. Collabora con Legambiente È stata compo-nente dell’Associazione Bonaluna di Genova per il settore teatro di strada. Ha spaziato con animazioni e progetti per bambini e anziani sia sul territorio del Tigullio che su Genova, orga-nizzatrice di eventi artistico-culturali, autrice di testi e poesie, ha partecipato a eventi di livello nazionale a Roma, Torino, Milano, Savona Modena, Crema, Sanremo e altre città. E' titolare del progetto Cibarty di Mariapia Altamore la cucina del buonumore. Ha partecipato al Festival delle eccellenze al femminile, Ikea, Medioevo con gusto Lavagna . Fa parte dell'Associazione Altroeancordipiu' Carasco eventi culturali , artistici, e di solidarietà sul territorio, Sempre nel 2014 si e' occupata di organizzare e gestire in prima persona animazione in un campeggio in zona Tigullio,coinvolgendo nonni e bambini,con giochi, danze, body art,pittura e riciclo creativo. Collabora con il C.A.M. scuola di musica di Lavagna.


Arlena Rouge Arlena Rouge frequenta la Burlesque School di Milano e diventa performer e insegnante. Fa del Burlesque la sua vita tanto che non vi è più differenza tra la parte sul palco e quella quotidiana.

La consapevolezza che ogni moglie, madre prima di tutto è DONNA è il suo motto e la sensualità scandita dagli schiocchi di una frusta.

tupilina89@hotmail.it




Roberta Benna ...come da un oblò recondito osserva la vita che scorre e nell'increspature nervose riconosce tracce di un dì sciupato Ma è nel rosseggiar d'intenti che scova il palpitar di vita il desiderio inappagato del domani Alba o tramonto... Che importanza ha Non sono che momenti rubati forse mischiati dove l'inizio è la fine o la fine il vero inizio Ma nulla soccombe e tutto procede in continua rinascita Come da un oblò a spiar l'avvicendamento che tutto passa e tutto torna

Benna Roberta Nata a Genova il 25 gennaio 1969. Infermiera professionale. Diploma di segreteria d'azienda. Amo scrivere da sempre, da quando poi compresi di aver scelto, o chi per me, la scuola sbagliata. Brevi racconti, poesia e scatti fotografici di vita reale di chi vive al margine, scorrono impetuosi dall'inchiostro. Ho partecipato a piccoli ruoli teatrali.


Karoline Borelli La Scala La scala appesa in un angolo mi parla. La avvolgono giri di corda ruvida. Tra gli oggetti sparsi nella parte nascosta del giardino, mi immergo nel silenzio. La scala appesa in un angolo mi parla. Sento il cinguettare degli uccelli tra le fronde. Il rumore delle campane in lontananza. Con lo sguardo seguo la piccola formica che corre sulla tela blu di un attrezzo, abbandonato nell’erba. Sento il rombo di un aereo. Il brusio del cavalcavia. La scala appesa in un angolo mi parla. Osservo le spighe insignificanti, le foglie secche e il tarassaco cespuglioso. La scala è sempre appesa. E’ grigia con evidenti macchie di ruggine. Aspetta un abito nuovo.

Karoline Borelli Hansen (1973) Di origine danese,filosofa per scelta e poetessa e scrittrice di haiku per passione, scrive poesie sul suo blog personale:”Scritture e Dintorni”: www.scrivereallospecchio.blogspot.it. Ha partecipato a numerosi reading collettivi: “Poeti senza Lanterna”, “Binari InVersi”(a cura di Roberto Marzano e Maria Pia Altamore); “Reading del dì di festa”,“Coro dei poeti di Genova Voci”, “Bloomsday”(a cura di Massimo Bacigalupo); “Haiku e Musica” presso lo studio dell’artista Mauro Martini; versi in “Omaggio a Alda Merini” e Finissage per la mostra della pittrice Gloria Ammi presso la galleria d’arte Artèlier ( Palazzo Ducale - Genova). Potete leggere sue poesie e haiku: nel sito della rivista letteraria“Il Babau “(1991-1996) ora rinata online, all’indirizzo: www.ilbabau.net/poesia/specchi (a cura di Carlo Michele Marenco); nell’Antologia “I poeti di Erato 2” – III Concorso Internazionale di Poesia Occ. e Haiku di Genova, 2014 - ( a cura di Laila Cresta); nell’Antologia poetica “ Genova Canta il tuo Canto”, a cura di Alberto Nocerino, Editrice Zona, 2015 (in collaborazione con il Festival Internazionale di Poesia di Genova); nel libretto di Artrè Gallery, “Versi in visione”, 2015 a cura di Guido De Marchi; nell’e-book “Genoese Hours. Le ore genovesi di Henry James”, 2017 a cura di Elisabeth Vermeer (Design of the Universe); e nel suo primo libro di haiku: “Il Nido Vuoto”(2017). Alcuni suoi haiku sono presenti nel multi blog internazionale:”Memorie di una geisha” di Eufemia Griffo e nel blog di poesia giapponese (haiku, tanka, senryu, renga) “Ama no gawa” di Elisa Allo. Alcuni haiku (in inglese) sono presenti nella galleria del programma televisivo NHK, nel 2nd Annual Haiku Change Event (2017) a cura di “My Haiku Pond”e nel gruppo internazionale “Haiku Column”.


Laura Campagnoli Filastrocca DOWN (2008) Per te.. che usi le parole in versi sciolti senza inibizioni di verità senza pensare se l’altro ascolti o possa decidere la sordità. Orecchie superbe fanno tendenza sono un cult per noi normali per noi “UP”.

Laura Campagnoli , nasce a Genova nel 1966. Diploma al Liceo Artistico Paul Klee, Tecnico Animatore Socio Educativo, pittrice e poeta. Allieva della pittrice Renata Soro. Dal 1983 ad oggi partecipa a numerose esposizioni di pittura e artigianato. Dal 2005 ad oggi conduce un Laboratorio Artistico presso la Cooperativa Sociale Villa Perla di Genova. 2010 Ideatrice London Night Albikokka eventi culturali. 2013, 2014 ,2015 partecipa come pittrice e poeta al Festival Internazionale di Poesia di Genova 2015 Ideatrice del gruppo" Mimesis" performance teatro presenta “L’urlo” a La Claque Teatro della tosse Genova.,"Impasse" Regia di Anna Solaro Teatro Ortica. “L’alieno che è in noi” Festival Alieni Torriglia ,”Voci in viaggio” Teatro dei Cappuccini Genova. Tutt'oggi coordina e partecipa a reading poetici e performances in Liguria e Milano. 2016 1°classificato Labo Art Villa Marti Concorso La tazza dell’Orso Gaslini Genova 2015 ,2016 Festival Poesia Altramarea a cura di Angelo Tonelli, Komos Torriglia a cura di Francesco 2016 Reading Raindog House Savona. 2017 Reading Donne Poeta Il teatro delle donne Milano. Pubblicazioni 2013 Antologia 100.000 Poeti per il cambiamento Ed.Lavinia Dickinson. 2014-15 Antologie Ed.Matisklo Poesie Aeree. 2016 citazione poesia Labo Art Villa Marti Premio Poesia Terra di Virgilio. 2017 Ebook Umani Disumani ,Ornitonirica, curati da Roberto Marzano.2017 Ideazione e conduzione Reading Panta rei “20 poeti x 4 artisti = Airc” Cerchio cromatico Genova. Attualmente coordinatrice volontaria per Airc Genova a sostegno del “Progetto Borsa di studio” sostenuto da Lucia Pozzo e Le Falchette di Airc . mimesis.art.laura@gmail.com



Lino Cannizzaro



Loredana Carso

Loredana Carso Genovese, tailer a bordo de ÂŤLe Falchette di Airc, ma soprattutto a terra organizzatrice, per Airc, di eventi locali e nazionali. Diplomata liceo Artistico Paul Klee, quando dipingo mi piace rappresentare con la raffigurazione astratta una realtĂ filtrata e rimodellata dalla mia immaginazione.



Viviane Ciampi svuotatemi dall’oscuro (zac!) svuotatemi dall’oscuro come si svuota un pesce (zac!) datemi cose semplici corde per stendere fiori modesti parole di piccoli voli ma di piccoli voli nell’intensità fate che entri nella poesia d’un paese di sorgenti una poesia di calmo procedimento libera da tutto di pochi aggettivi senza titoli né maiuscole tagliatemi la lingua brava gente (zac zac!) suvvia tagliatela quando mi disabito – imbecille – per qualche eccesso di grandiloquenza (e… zac!) Viviane Ciampi, nata in Francia, a Lione, vive tra l’Italia e la Francia. Nella volontà di ripensare la lettura poetica intreccia spazi sonori tra poesie, poesie performative e voce cantata, mormorata, stratificata. Collabora, dal 1998 come animatrice e traduttrice da e per il francese al Festival Internazionale di Poesia di Genova. Partecipa a festival nazionali e internazionali (Printemps des poètes, Rencontres des Suds, Voix Vives, nelle edizioni di Sète, Genova, Tunisia e Palestina). È redattrice nella rivistawww.filidaquilone.it dove cura una rubrica di poeti francesi e francofoni. Nel 2015 è entrata a far parte della squadra degli animatori di Voix Vives à Sète. Ha curato l’antologia Poeti del Quebec (Ed. fili d’aquilone 2011) e un’antologia delle poesie di Alda Merini (Ed. Le Castor Astral). Dei molti libri pubblicati citeremo gli ultimi due: Scritto nelle saline, Genesi Editrice, Torino 2014 (Premio I Murazzi), D’aria e di terra, Ed. Fili d’Aquilone, Roma 2016.




Mabi Col Charleston del diavolo Scorrono nelle vene aceto e miele serenità e dispetto come veleno d’alcoliche certezze come speranze sotto mentite spoglie di ricorrenti angosce in balia di onde e venti, sole e nubifragi. Scorre la musica nell’afa di questa sera storta risplende la notte d’armonie recondite fra i vecchi muri sbucciati nel vuoto siderale di parole non comprese, d’ansie accatastate nel correre degli anni, d’emozioni rimaste lì al palo delle speranze morte. E poi si ricomincia... 13 giugno 2014 Da “La Rumba dell’ospedale e altre poesie”

Questa raccolta di poesie sgangherate rappresenta un periodo della mia vita, l’ultimo, quello della vecchiaia, non ancora troppo vecchiaia ma già alle prese con i suoi mali. Voglio dedicare questi scritti a tutte quelle persone che mi hanno aiutata a superare questo momento con la loro solidarietà, la loro comprensione e i loro consigli, che non sempre ho seguito, sebbene abbia meditato su tutti quanti con attenzione. D’altra parte è anche vero che ognuno deve fare le sue scelte e io ho fatto le mie ben consapevole di quanto mi stava accadendo e di quello che mi potrebbe accadere in prossimo futuro. C’è uno spartiacque: la Rumba dell’ospedale, che divide le poesie ma anche la mia vita.

Prima e dopo il buio. Sono convinta che la vita è una sequenza di balli obbligatori che ci tocca per forza di ballare volenti o nolenti. E io ho due piedi sinistri e nel mondo (che non mi piace) mi sono sempre mossa fuori tempo. Non so esattamente che cosa mi succederà, quanto tempo mi resta in questa sarabanda, che io penso sia l’inferno o quanto meno un purgatorio, dove scontare peccati commessi nelle mie vite precedenti che debbono essere stati proprio turpi a giudicare dai patimenti che m’è toccato di subire... e ancora non è finita...




Patrizia Corrias La passione che scuote e sconquassa le nostre fortificazioni e devasta con falcate di sale i nostri campi svanisce. Ci ricordiamo di chi ha pianto con noi le nostre stesse lacrime di chi ha ceduto la divinità benevola per la nostra nascita di chi ha contato i nostri passi con la devozione del giardiniere per la sua prima rosa. Prego ogni giorno che sotto qualche costellazione che non saprei decifrare ci sia qualcuno che si ricordi di me.

Patrizia Corrias - nasce a Genova il 4 aprile 1963, Dopo gli amati studi classici si laurea in Giurisprudenza. Vive e lavora come funzionario pubblico nella città natale. Nel luglio 2013 pubblica la silloge “Essere altrove” con Editorialdeloimposible di Genova che racchiude una sintesi del suo percorso poetico dall’ adolescenza ad oggi .


Carlo Alberto Del Ponte Liberi nel vento

Uisc, uisc, uisc, soffia il vento, catturato dalle vele dell'intero bastimento. Per la gioia ed il coraggio del solitario equipaggio. Costeggiando il litorale al canto dell'internazionale, segue la rotta con precisione il marinaio dall' eterna ed atavica soddisfazione.

Carlo Alberto Dal Ponte nasce a Genova nel '46 . Appassionato d'arte dagli anni '70 perché colpito dal" Sé “si interesso alla Metafisica e al Surrealismo. “Di notte scrivo poesie, aforismi, racconti di fantascienza e fumetti. I miei temi sono tratti dalla storia dalla politica e dalla scienza. A volte l'arte mi permette di scaricare un 'accumulata tensione”. Dal 2009 ad oggi Esposizione permanente R.P.Villa Marti Ge 2009-2016 Collettiva Labo Art Villa Marti Bibl.Bruschi Sartori Sestri.P Ge 2011 Collettiva Sestri come Monmartre Sestri.P Ge 2012 Personale Saletta Sestri.P Ge 2013 Premio poesia dialettale Ass.Green Dodo Palacep 2013 Premio Post-Card Biblioteca Berio. 2014 Reading L’urlo con giovani Autori Caffè Shakerato Ist.Bergese Borsa Genova 2015 Reading La quercia e il filo d'erba ideato da Roberto Marzano presso Stanza della Poesia 2015 Attore di Mimesis ideato da Laura Campagnoli 2016 Reading in Ostaia ideato da Bettina Banchini




Bartolomeo Berthus Delfino




Simonetta Demuro


Antonella Fiori Haiku Semino chicchi Affetti collaterali Germinazioni Barricherò la mia porta all’odio E all’indifferenza Sdraiata su un fianco del mio cuore abito il battito

Affascinata dalla Vita Antonella Cecilia Fiori si rivolge alla vastità della poesia, delle traduzioni e della Biodanza. Laureata in storia, docente, facilitatrice di Biodanza, didatta, tutor, specializzata in Biodanza per bambini e adolescenti, Biodanza identità e i quattro elementi della natura, Biodanza acquatica, Biodanza clinica, vive e lavora a Genova. E’ responsabile dei progetti con le istituzioni scolastiche presso la scuola di formazione Biodanza Liguria. Anima gruppi per bambini, per adolescenti e per adulti. Ha pubblicato le raccolte di poesie Istanti-haiku e non solo, Qui e ora, Respiro-intimi haiku , Lo spazio dell’essere, Passeggeri Zona edizoni . Ha partecipato alla raccolta poetica Genova canta il tuo canto ( a cura di A. Nocerino) editrice Zona e Poeti e poesia edizioni Pagine. Traduzione del volume L’uomo che parla con le rose conversazioni con R Toro Araneda, edizioni Imprimix e Bouquet de bohème ed. Fai il tuo libro, nonché traduzione di testi e articoli relativi alla biodanza. Ha svolto attività di traduzione dalla lingua francese all’italiano in occasione di seminari e conferenze, in particolare nell’ambito della biodanza.


Renato Fiorillo Striscia di Gaza

Il muro della discordia è imponente, ti cela al mio sguardo l'animo sprofonda nella solitudine. Il pensiero è immobile nel desiderio di vederti, nel ricordo degli incontri furtivi nella notte scura e silenziosa, rotta dai gemiti del nostro amarci. Nascosti dietro una duna con il terrore di essere scoperti, mai sazi l'uno dell'altra. Hanno diviso i nostri corpi non i sentimenti. Il desiderio di abbracciarti, accarezzare la pelle guardandoti negli occhi profondi e solari, pulsa nelle vene. Il tuo sorriso raggiante si schiudeva all'improvviso, rendendomi felice. Due popoli in guerra comunicano senza comprendersi; noi parliamo la stessa lingua usando la stessa parola amore. Renato Fiorillo è nato a Carrara (MS) il 12/07/1958 e risiede a Chiavari, nel golfo del Tigullio in provincia di Genova. Proviene da una famiglia dove scorre la vena poetica: la sorella Annalisa, lo zio Salvatore si sono più volte cimentati nell'arte di comunicare sensazioni e immagini attraverso le parole scritte. Iniziò a scrivere da ragazzo, cercando di esprimere sulla carta i suoi pensieri. Per anni ha tenuto custoditi i suoi scritti, che affrontano spesso tematiche sociali di rilievo, rendendoli partecipe a pochi intimi. Usa termini semplici, ma molto incisivi, con forte potere descrittivo. Scrive di getto e l'ispirazione gli permette di farlo in breve tempo. Con il passare degli anni, le sue capacità di scrittore si sono affinate e la sua maturità di poeta si riscontra nelle ultime poesie.



I collage fotografici esposti, si riferiscono al viaggio fatto ad agosto di quest'anno in Tanzania, attraverso cinque dei suoi parchi: Selous Game Reserve, Ruaha National Park, Tarangire National Park, Ngorongoro Conservation Area e Serengeti National Park.

Fotoamatore da molti anni, prediligo immagini naturalistiche influenzate dai miei principi ecologisti, sia sotto gli aspetti di denuncia della distruzione da parte dell'umanitĂ di nostra Madre Natura, sia dei meravigliosi doni del pianeta Terra.


Massimo “Pigiamino” Gaviglio Una sera, una sera di queste fatti trovare e non mi dire di corsa, che devi scappare, che hai lasciato, di sopra, il bucato da fare, la lavatrice che perde, la pizza nel forno, che hai paura si metta a bruciare … Una sera, una sera di queste fatti trovare … Sarà come d’estate, la neve si scioglie, sarà come soffiare di nuovo sul fuoco, la scintilla si accende, non dura che un poco … Una sera di queste fatti trovare … E non tirare in ballo, sempre, i tuoi doveri di donna, piuttosto che niente la paura che il bimbo si sporga e che caschi giù dal davanzale, i biscotti, i suoi biscotti, che non riesci più a trovare, piuttosto che niente ti manca anche il sale e giù di corsa, a comprare, ma una sera, una sera di queste fatti trovare, una sera di queste fatti trovare … Massimo

Gaviglio

(meglio

noto

come

“Pigiamino”), in lotta perenne con la Legge di Newton, con il suo poetare gentile vola appeso a un grappolo di palloncini colorati che lo tiene sospeso a mezz'aria. La pesante borsa da lavoro dalla quale, come Mary Poppins, tira fuori l’inimmaginabile, a fatica lo trattiene sulla terra dove Massimo dispensa con estrema dolcezza i suoi versi. Con la lievità e la modestia propria degli artisti che non ostentano alcunché, Gaviglio regala sogni e visioni, bolle di sapone tanto luminose quanto fugaci, fiammiferi scintillanti nel buio. L'origine del soprannome “Pigiamino”: quando, esile ragazzo nella Genova degli anni '60, sgattaiolava in fretta e furia da casa nottetempo, per andare a esibirsi nei primi locali dove si faceva cabaret,

indossando

inopinatamente

solo

il

pigiama... come avrebbero dovuto chiamarlo? Autore di moltissime pubblicazioni e protagonista di centinaia di performance, è arrivato sino a essere applauditissimo ospite al “Maurizio Costanzo Show”.

“Il personaggio emblematico che giganteggia negli esili versi è dotato di umanità composita e multiforme, di

mistero e freschezza che traggono maggior linfa espressiva dalle proiezioni di uno sfondo accennato, allusivo, su un'apertura prospettica che allarga il respiro della lirica.”


GENOVA VOCI Presentazione di GENOVA VOCI.associazione di promozione sociale. Genova Voci ha visto la luce con atto notarile del 23 aprile 2015: fortuitamente la data coincide con la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore istituita dall’UNESCO, che corrisponde all’anniversario della morte di Cervantes, Shakespeare e Inca Garcilaso de la Vega, tutti nel 1616. A parte ogni incoraggiante coincidenza letteraria, la volontà dichiarata era di proseguire, approfondire, far evolvere quanto sotto questo nome fu in varie modalità realizzato in tre anni di precedenti iniziative, dal 2012 al 2015, con la Biblioteca Universitaria di Genova. L’impegno dell’associazione GENOVA VOCI è di favorire la crescita culturale della nostra città dall'incontro tra la poesia, la letteratura e le altre arti, organizzando o producendo in proprio eventi, manifestazioni e iniziative culturali, aumentando il coinvolgimento del pubblico e i contatti con il mondo culturale e artistico, con uno sguardo che vada oltre i confini cittadini, verso il resto d'Italia e d'Europa. Dal 2015 GENOVA VOCI ha operato in Liguria e in Italia in rapporto stretto con la Biblioteca Universitaria di Genova, con il Festival Internazionale di Poesia, con la Fondazione Elio Pagliarani di Roma, presieduta da Cetta Petrollo Pagliarani, con Design of the Universe di Beth Vermeer, coinvolgendo scrittori, musicisti e artisti, con reading, performance, musica, canzone, laboratori e seminari di approfondimento. Fra le varie attività emergono i Percorsi Poetici, ideati e curati da Alberto Nocerino, tour attraverso i luoghi più significativi della città sulle tracce degli autori, maggiori e minori, che ne hanno scritto, e il Coro dei Poeti che attua una pratica in qualche modo inedita, ovvero di scegliere un testo poetico, di qualunque epoca e autore, ed eseguirlo secondo una partitura a più voci.

I SOCI FONDATORI 1. Laura Accerboni, poetessa 2. Piero Cademartori, poeta ed editore 3. Marcello Frixione, scrittore, professore ordinario di logica, Università di Genova 4. Carlo Michele Marenco, anglista, analista informatico 5. Alberto Nocerino (segretario), scrittore 6. Cetta Petrollo Pagliarani, scrittrice, già direttrice della Biblioteca Universitaria di Genova 7. Roberto Pellerey, semiologo, docente Università di Genova 8. Paola Righetti (tesoriere), libraia 9. Paola Sansone (presidente), poetessa e performer 10. Luca Valerio, poeta, performer, insegnante 11. Silvana Vernazza, antropologa, Soprintendenza Beni Storici della Liguria 12. Antonio Vivaldi, critico musicale

https://www.facebook.com/Genova.Voci E-mail: genova.voci@gmail.com cell. 347 4835397 (Alberto Nocerino)


Labo Art Villa Marti

LABORATORIO ARTISTICO “LA COMPAGNIA DI VILLA MARTI” Il laboratorio nato nel 2005 e attivo tutt’ora ,ha sede presso la Residenza Protetta Villa Marti di Sestri Ponente ideato e condotto dall'animatrice Laura Campagnoli come forma di attività d'intrattenimento per gli anziani ospiti della struttura. Tendenzialmente la persona anziana vive uno stato mentale confuso dove il tempo passato tende a essere dimenticato, il presente è noioso e il futuro genera ansia. Animare il tempo libero di significa soprattutto educare alla sua valorizzazione,


in modo che il “tempo libero” diventi “partecipare”, ma anche “guardare” o “riposare”, purché a guidare le singole scelte siano la consapevolezza e il protagonismo della persona, anziché la passività o l'apatia. L'etimologia del termine "animazione" ci anticipa il significato che si nasconde nell'agire animativo:"dare anima", "infondere vita", "mettere in movimento", "agire con anima"; "animare l'azione" vuol dire "fare", ma impregnando le azioni di SENSO,al fine di facilitare processi attraversoi quali le persone riscoprono la capacità di abitare il tempo che vivono. Il metodo di lavoro utilizza ogni forma d'arte con lo scopo di creare collaborazioni con realtà esterne ed offrire agli ospiti la possibilità di interagire con eventi che diano visibilità al loro operato sul territorio. Durante le ore di attività si segue un percorso sempre nuovo legato alle proposte di diverse Associazioni dove si pone in rilievo l'importanza del ruolo dell'anziano ospite in una residenza e pertanto “isolato” dal presente esterno. Si offre le possibilità di interagire con le differenti discipline utili a mantenere attive le capacità residue e cognitive dell'anziano in un contesto di amicizia e allegria e dando massimo rilievo all'unicità di ogni personalità.

Incontri di teatro, pittura, scrittura, lettura, giochi di gruppo, poesia, narrazione, ginnastica “artistica”favoriscono il legame tra le persone nato dalla collaborazione e condivisione di un gioco comune. Grande attenzione è posta al processo creativo . L'animatore valorizza la volontà dell'allievo nel dedicarsi all'attività artistica, valutando nel contempo le reali capacità cognitive e manuali , in collaborazione con gli altri operatori e Medico Sanitario,individuerà la strategia adeguata alla rieducazione,da adottare nel Piano di assistenza Individuale (P.A.I).

L'educazione artistica intesa come espressione del Sè,favorisce lo sviluppo dell'identità e promuove una generale maturità ed integrazione della persona ricoverata. I prodotti artistici realizzati durante le attività manuali, oltre rappresentare il risultato oggettivo del loro operato,creano argomento di dialogo tra gli ospiti e parenti. La giornata è scandita da un impegno che restituisce loro il senso di appagamento e merito. I materiali riciclati,utilizzati in laboratorio,vengono forniti dai parenti stessi favorendo ulteriore collaborazione.

Labo Art Villa Marti dal 2009 partecipa costantemente a mostre, concorsi di poesia, mail art a Genova e in giro per il mondo anche a mezzo web.


Laboratorio Mail Art con Mabi Col



Fulvia Lunati TIMER-OFF/TIMER ON

Calma solo calma apparente sotto brace brace ardente. Ogni tanto un lampo di malsana pazzia poi di nuovo calma calma apparente. Cenere e brace quiete e tempesta lotta dura lotta incessante. Fulvia Lunati (L'Aquila, 23/11/1966) Nata da papà genovese e mamma aquilana. Vissuta fino al 2002 tra le montagne abruzzesi nel 2003, seguendo il richiamo del mare e del cuore, si trasferisce a Genova, dove attualmente vive e lavora come Operatrice Socio Assistenziale dopo anni di casalinga e commerciante e in attesa di coronare il sogno di potersi reiscrivere all'università e completare i suoi studi. Nel 2013 grazie ad un amico trova il coraggio di iniziare a fissare su carta le parole che da anni " vagano" nella sua mente e comincia così un processo di acquisizione di fiducia in sè che migliora di giorno in giorno e la porta a pubblicare 7 poesie su una antologia ( Viaggi di versi – nuovi poeti contemporanei di Elio Pecora), leggere nel 2015 le proprie poesie in pubblico e frequentare un corso di teatro a Genova presso il "Laboratorio Dado blu" a cura di Davide Tolu.


Marco Maggi Natalizia

Nel mio paese di cinquemila anime tredici funerali o forse più dall’Immacolata a Natale Adesso che sono in città quando avverto già in lontananza la sirena di un’ambulanza - qui nessuno ci fa più casocome le vecchiette sulle porte mi domando chi sarà il prossimo e di nascosto tra una mezza preghiera e un’imprecazione mi faccio il segno della croce. +

Marco Maggi, nato a Tortona il 16 novembre 1968, vive a Castelnuovo Scrivia (AL). Molte sue poesie sono state selezionate e pubblicate su diverse antologie e riviste letterarie, sia online che in cartaceo, e ha ottenuto diversi riconoscimenti in alcuni importanti premi di poesia. Inoltre è stato invitato a partecipare a numerosi reading e presentazioni su territorio nazionale tra cui spiccano località come Genova, Milano, Roma e Matera. Nel febbraio 2014 ha pubblicato la sua prima raccolta poetica, intitolata “Punto di fuga”, presso i tipi di Collezione Letteraria della Puntoacapo Editrice di Novi Ligure.


Teresa Maggiore


Carlo M. Marenco Parole e sentenze

III. Un Verdetto Nell’aula deputata alla lettura di quanto non dovrebbe mai esser stilato si tengono le esequie d’una storia divenuta carta: ogni gesto un atto, ogni parola un comma.

IV. Legato Dove e chi siamo stati?

Carlo M. Marenco nasce a Genova nel 1957. Ăˆ molto attivo nei primi anni 90, come coordinatore della rivista Il babau, per la quale pubblica poesia, narrativa, critica e saggistica. In quegli anni inizia ad offrire la voce ai versi propri ed altrui in alcuni spettacoli musical letterari. Dopo un lungo periodo di lontananza dal mondo letterario, si ripresenta negli ultimi anni con la versione web della rivista ilbabau.net e, come socio fondatore di GenovaVoci, organizza presentazioni letterarie e reading vari. A latere di questa attivitĂ , ne coltiva una come sceneggiatore ed attore non professionista.


Roberto Marzano SALI & TABACCHI Sali da me, se ora vuoi vedere la nuova collezione di fandonie far roteare la trottola di latta in bilico alla mensola precaria con aria di ostentata indifferenza donarsi vortici di brividi bollenti. Il vasto assortimento d’aria fritta è a tua disposizione, fata del fato è complicato, ma il tempo basta e avanza per tenderci un agguato e catturarci. Mentre ti offro un’ultima marlbòro dimmi del caldo che non ti lascia scampo apri un bottone, scompigliati i capelli come per gioco ammaliami con gli occhi. Dopo, sarà tutto fiori e rose petali con stami a impollinarsi cibo soave per passeri festanti fame e tormento il tuo profumo e l’ombra di arabeschi sul soffitto domani, a risvegliarci aggrovigliati. Roberto Marzano, Genova 7 marzo 1959, poeta e narratore “senza cravatta”, chitarrista, cantautore naif e bidello giulivo. Barcollando tra sentimento e visioni, verseggia di vagabondi e di prostitute, di amori folli, di ubriachi e dei quartieri ultrapopolari dov’è vissuto. Meditabondo, si arrabatta tra città arrugginite, bar chiusi, televisori diabolici, supermercati metafisici, operai, nottambuli… e oggetti inanimati ai quali dà viva voce. Un poetare pregno di originalità e dell’ironia pungente che lo ha

già

contraddistinto nel campo della canzone d’autore. Come musicista (Roberto Marzano & gli “Ugolotti” e “Small Fair Band”) si è esibito in centinaia di concerti. Molto applaudite le sue performance poetiche a Roma, Torino, Milano, Napoli, Bologna, Bari, Trieste, Modena, Matera, Como, Alessandria, Crema, Sanremo, Savona e nella sua Genova: variopinti quadretti dove versi e gag vanno a incastrarsi nelle corde della chitarra, in un divertente e originale collage di endecasillabi, sberleffi e canzoni scoppiettanti che suscitano, volutamente, sorpresa e ilarità. Ultimamente ha vinto i premi “L’albero di rose 2017” - Accettura (Mt) e il Concorso fotografico e poetico “La

Paura e la Città 2017” - Bologna. Ha

pubblicato: “Extracomunicante. Dov'è finita la poesia?”- De Ferrari (2012); “Senza Orto né Porto”- Edizioni di Cantarena - QP (2013); “Senza Orto né Porto”- Bel-Ami Edizioni (2013); L'Ultimo Tortellino... e altre storie” (racconti) – Matisklo Edizioni (2013); "Dialoghi Scaleni" – Matisklo Edizioni (2014); "Come un Pandoro a Ferragosto" (romanzo) - Rogas Edizioni (2015); M'illumino di mensole” - Matisklo Edizioni (2016).


Raffaela Mortelli Muta azione

Andato, il tuo ricordo passato. Ho guardato te, in me e poi me verso te. Ne ho cercato il capo. Ho dovuto regalarti una parola scritta, facciamo due. Mi e' costata la dichiarazione dolente del tuo uso. Il mio volerti dedicare cura , come se la meritassi. Mentre ancora si acclara il passaggio, io nasco , finalmente pianta , radice nel mio petto. Oramai, da buon sole tramontato, hai già goduto dei miei petali irraggiati come la coda del pavone più bello. S'apre il buio fuori, mi peso e non ho più paura.

Raffaela Mortelli, nata a Genova il 24/11/1972. Diploma di maturità assistente comunità infantile, diploma infermieristica, master oncologia.


Giorgio Moiso Nasce a Cairo Montenotte (Sv) il 13 febbraio 1942. Muove i primi passi nel mondo dell'arte grazie al pittore Carlo Leone Gallo (1875-1960) dal quale apprende le tecniche della pittura. Parallelamente, sotto la guida di Gino Bocchino, jazzman savonese, inizia lo studio della musica come batterista. Nel 1968 si diploma presso il Liceo Artistico “Arturo Martini” di Savona. In quegli anni ha avuto modo di conoscere e di far proprio lo straordinario clima di apertura avanguardista degli artisti internazionali che frequentavano negli anni '60 Albissola Marina (Wilfred Lam, Asger Jorn, Lucio Fontana, Giuseppe Capogrossi, Piero Manzoni, Sergio Dangelo, Agenore Fabbri, Mario Rossello). Nel 1972 viene invitato da Mario De Micheli alla mostra “Il tema dell’uomo” nel Museo della Ceramica di Albissola Marina. Sempre nello stesso anno ad Albissola apre lo studio situato nella celebre piazzetta di Pozzo Garitta accanto all’atelier che fu di Lucio Fontana. Nel 1975 è invitato alla X Quadriennale di Roma, dove presenta due opere di grandi dimensioni dedicate al tema che gli è più caro in quegli anni: l’albero. Nel 1976 prende studio a Milano dove lavora per alcuni anni. Nel 1988 incontra a Venezia Mimmo Rotella, Pierre Restany e Arnaldo Pomodoro. Nel 1998 la passione per il jazz lo porta ad una svolta decisiva nel suo lavoro: far dialogare la musica con il gesto, il segno, il colore. Il richiamo alle geniali sperimentazioni degli anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta - il gruppo giapponese Gutai, Mathieu, Fluxus - con l’aggiunta della matrice jazz danno vita a una miscela del tutto personale: la Live Performance Painting. Negli ultimi anni Moiso tende a privilegiare l’aspetto spettacolare della sua opera dando vita a delle live performance di successo, tra le quali ricordiamo quelle al Castello di Rivara, allo Spazio Mazzotta a Milano e alla Pinacoteca di Savona. La sua pratica operativa nasce da un originale mix fra musica e pittura e si ispira a una stagione creativa ormai quasi mitica, ma si precisa e cresce in termini di notevole attualità. È proprio questo felice connubio fra musica e pittura, questa capacità di trasformare una jam session jazzistica in una “jam session pittorica”, a caratterizzare in modo singolarmente originale la sua affermazione come artista. Nel 2009 realizza lo splendido “album” ‘Round midnight , nel quale, attraverso 43 opere, mette in relazione i coevi movimenti artistici, bebop-pittura d’azione, cool jazz-minimalismo o cool art, free jazz-arte concettuale. Nel 2010 L'Asia Museum of Art di Daejeon (Korea) allestisce una personale del Maestro Giorgio Moiso dal titolo Cosmography.



Impluv.io

Alberto Nocerino

... bilanciando in punta di dito per la coda verdona il fagiano errante sul cemento davanti il cancello di casa, e fra le pie foglie lasciato affondare dall’alto nell'angolo luvego di fascia del giardino confinante, che la terra urbana ne accolga la segreta putrefazione, le spoglie logore d' acqua, il collo che espone fra le piume la flaccìdia rosa della carne frolla. L'anziana madre contadina aveva appena battezzato per il latte ribollito sul fornello tutte le colpe della mia costante distrazione: "sei cornuto!" constatava, marpiona già a colazione, accontentando così le mie ricerche di arcaismi antropolinguistici ligustici: in questo risveglio straripante pioggia quando le nubi esplodono d'acqua marina e la terra diventa un unico canto di frusta.

Genova, 3 febbraio 2017, sul blocknotes del cellulare, camminando e scrivendo per via Giacomo Boero e via Isonzo, sul treno da Sturla.

Alberto Nocerino (Genova, 1960), laurea in semiotica con Umberto Eco all'Università di Bologna (1988) Si occupa di poesia e letteratura, drammaturgia teatrale, antropologia culturale. È confondatore di tre associazioni culturali: La Milonga (1994), TeatrOvunque (2003), Genova Voci (2015). Dal 1999 organizza laboratori di scrittura creativa, che dal 2003 tiene per la Cattedra di Semiotica

dell’Università degli studi di Genova (Scienze della Formazione). Da questa esperienza ha origine il saggio Laboratori di scrittura. Istruzioni per una ginnastica alfabetica infinita, di cui è coautore con Roberto Pellerey (Graphofeel Edizioni, Roma 2011). Dal 1997 al 2005 cura la drammaturgia e l’organizzazione del Laboratorio Teatrale Integrato Tuttinscena, diretto da Sandro Baldacci, con cinque adattamenti per ragazzi andati in scena al Teatro di Genova. Collabora dalla prima edizione del 1995 al Festival Internazionale di Poesia di Genova per il quale sarà responsabile, tra l'altro, dell'ideazione e della realizzazione di più di venti Percorsi Poetici e dal 2010, con Massimo Bacigalupo, del Bloomsday, lettura integrale dell'Ulysses di J. James, il 16 giugno, con 100 lettori. Dal 1992 legge in pubblico i suoi testi poetici, partecipando a festival nazionali e internazionali. Tra 2016 e 2017 per il Coro dei Poeti di Genova Voci ha elaborato i testi delle letture collettive dedicate a Guido Gozzano e Elio Pagliarani, eseguite a Genova, Trieste, Roma e Bocchignano (Rieti).


Giovanna Olivari ISPIRAZIONE

Inspira Espira Respira. L'artista gonfia del suo fiato l'ennesimo palloncino colorato. Lo gonfia Lo sgonfia Sospira... This IS PIRA!! … AZIONE!!! Ai ricordi dà fuoco. La luce col fumo fa giuoco. E il profumo nuovo che ora respira lo ….ISPIRA!!

Giovanna Olivari, è nata a Genova dove tuttora vive e lavora. Ama definirsi “poetattrice”, giocare con le parole, seguirne il ritmo, entrare nelle loro metamorfosi. Ama dare la sua voce alle cose che scrive. Scrive poesie, haiku, racconti, favole, monologhi, che si trovano pubblicati in diverse raccolte antologiche, e-Book , ed inseriti in rappresentazioni teatrali. Ha collaborato col Circolo Letterario “Banchina”. Fa parte del gruppo di Poeti di Genova Voci e del Coro dei Poeti di Genova Voci. Ha partecipato e partecipa a numerosi eventi, spettacoli, reading, festival, mostre. Nel 2017 la mostra”Versi Sospesi: poesie di Giovanna Olivari su cieli di Mario Pellegrini” Nel 2015 ha pubblicato il libro-oggetto “INFERNO-INTERNO. Parole Immagini Emozioni”.


Marina Pacchieni

Marina Pacchieni mutua l'intensitĂ e il contrasto presenti nelle sue opere dall'esperienza dell'espressionismo tedesco.Pensieri e sensazioni nei suoi dipinti si trasformano in nuvole variegate e policrome che veleggiano su mari sanguigni o su montagne azzurre o violette. Nuvole cangianti e indefinite, cariche non di pioggia, ma di sensazioni e sentimenti, desideri o speranze, delusioni, in continua evoluzione, elementi dinamici come l'animo dell'artista che nel gioco cromatico si esalta e si tormenta. La pittura diventa allora oggetto di riflessione dove l'animo inquieto, pur senza placarsi, trova una dimensione piĂš distesa.


Laura Paita Come una farfalla Imparerò ad amarmi come si ama una farfalla, delicatamente senza sfiorare le ali, attenta ad ogni metamorfosi, senza forzare. Imparerò ad accettare il cambiamento, abbandonando ogni resistenza, preparandomi senza fretta alcuna alla pienezza della vita, al di là del tempo. Sarò bruco e crisalide, assaporando ogni istante, ogni trasformazione, fino al momento in cui spiegherò le ali, affidandomi al vento e danzerò in un turbine di gioia verso la libertà. Lp (19/05/2015)

Laura Paita è nata a Genova il 14 gennaio 1960. Si occupa di Scienze per la Pace, Cooperazione Internazionale e Mediazione di Conflitti. La scrittura è sempre stata per lei un'urgenza comunicativa, che spesso si traduceva in forma epistolare con un interlocutore indefinito. Nel tempo i pensieri si sono fatti essenziali e sono diventati poesia. Ha partecipato a diverse antologie ed eventi poetici, a partire dal 2011; ha pubblicato una raccolta , edita da De Ferrari Editore, Io so chi sono, curata da Tina Cosmai; collabora con la rivista non periodica Est Ovest Orizzonte, nella sezione Letteratura e con la rivista trimestrale Marea, con articoli e poesie. Ha fatto parte del progetto Mimesis, di Laura Campagnoli, un gruppo di ricerca artistica. Si è classificata prima, nella sezione poesia, al “Premio Letterario Federica: le parole della vita”, indetto da A.I.O.M. (Associazione Italiana Oncologia Medica) il 21 maggio 2016. Cura un blog personale laurapaita.blogspot.it e fa parte di un blog collettivo di poesia vocidipoesia.blogspot.it.


Gigi Picetti "CHE MALE CHE HO" sottotitolo Meritocrazia della sofferenza: Oh, buongiorno mia cara signora, beata lei che sta bene e lavora!/ Io? Sto malissimo dall'altra sera, lei invece ha un'ottima cera.../ Ma cosa dice, se saranno due ore che ne vengo dal MIO dottore:/ mi ha trovato molto agitata, con l'artrite e un'unghia incarnata.../ Ma che male, che male che ho, certamente ho più male di lei,/ ma che male, che male che sto, certamente sto peggio di lei.../ Ah! In confronto per lei è una pacchia: io nell'occhio c'ho dentro una macchia,/ dalla pianta dei piedi un dolore mi corrisponde a una fitta nel cuore,/ poi a 300 a me mi va la pressione ogni volta che spremo un limone,/ ma non è tutto qui il mio male: mi trascino anche un'asma bronchiale!/ Ma che male, che male che ho, certamente ho più male di lei,/ ma che male, che male che sto, certamente sto peggio di lei./ I..io allora devo cambiare il mio dottore, per trovarne un altro migliore.../ Questo qua dice a tutti che stan bene, e nessuno a visitarsi più viene.../ Eh, io ne so uno da euro duemila, che di mali te ne trova una fila!/ Per la sua intensità terapeutica è gran premio della farmaceutica/ e ti dà pillole di strani nomi e colori che non conoscono gli altri dottori!/ Uh! Allora le farò un centrino di pizzo se mi passa il suo indirizzo.../ Eh, mi capisca signora mia adorata: è una cosa un po... riservata.../ L'indirizzo non glielo darò, ma che male, che male che ho.../ L'indirizzo non glielo darò, ma che male, che male che sto..! "VECCHIA 600" Vecchia 600, dal cofano ammaccato/ con un fanale rotto, chissà quanto hai girato.../ Hai quei sedili stinti, di tela consumata/ dai corpi della gente che sopra ci si è amata/ con i vetri appannati, in un vicolo chiuso/ sabato, dopo la pizza, secondo il modo e l'uso.../ E poi per ripartire il vetro va pulito/ c'è ancora sopra incisa l'impronta di un dito:/ il dito di una donna che avrà figli e marito/ e penserà ogni tanto al tempo fuggito.../ Vecchia 600, sei stata casa e letto,/ ora un rottamatore ti aspetta, ci scommetto!/ Ma alla demolizione i ragazzi arriveranno/ a prendere i tuoi pezzi che ancora gireranno.../ Vecchia 600, dal cofano ammaccato,/ con un fanale rotto, non ti ho dimenticato…

Gigi Picetti. Dopo un decennio da progettista audiovisivo alla Philips utilizza questa conoscenza come attore e tecnico nella compagnia di Dario Fo e Franca Rame con spettacoli in tutta Italia e Francia. Direttore artistico e barman creativo in locali di storici cantautori come La Panteca, il Giardino dei Funamboli, le Cappe Rosse e l'Ostaja de Banchi. Progetto, organizzazione e conduzione del centro "Oltre il disagio" di prevenzione della devianza minorile per la Comunità di S.Benedetto di Don Gallo. Fondatore del Teatro dei Sensi e cofondatore coi professori Bonaccorsi e Menini del Teatro dell'Archivolto nella sede originaria di salita S.Brigida. Attuale responsabile del Folk Club Oltremare fondato da Beppe Gambetta. Insegnante di Espressione Scenica in volontariato alla scuola Daneo e prossimamente alla scuola Susanna Fontanarossa di Genova Quezzi.......e mi fermo qui.


Andrea Pitto 30 dicembre 2016

In quel momento lasciai che i commenti, le annotazioni, volteggiassero nell’à ere della mia mente affinchÊ planassero, poi, nei pianori illuminati dalla ragione, arroventati dalla critica, scaldati dal sentimento.

Andrea Pitto (Theo Sava ) Genova Scrive e studia. https://andreapitto.wordpress.com/


Isaac Pitto

Percorso conoscitivo dal locale al gestaltico. Da principio tripudio di colori in scorci di mare, caldi contrasti complementari, cieli cobalto ventosi su aranci muri brillanti. Svincolato dalla logica comune del sole giallo- erba verde -sangue rosso, utilizzai spregiudicatamente la dissonanza tonale, il disegno abbozzato, la pennellata grassa. materia cromatica di paesaggi liguri. Nel cammino cognitivo ho successivamente trovato: libertà di pensiero, azione , autodeterminazione. Nuovi argomenti levigarono la tecnica pittorica , il gusto visivo , approfondendo il chiaroscuro, le monocromie, i dialoghi emisferici. Le composizioni sulla tela mutarono aspetto,i colori sfumarono, la densità evaporò. Il vento di pennellate modello' case e volti che baconianamente fluttuarono immobili sulla tela. Ventovisioni di città , metropoli, human-portrait.… www.isaacpitto.it


Lucia Pozzo

Lucia Pozzo, navigatrice e skipper torinese classe 1961, è una donna sportiva che, dall’età di quattro anni, si è cimentata negli sport più disparati. Si avvia allo sport della vela a diciotto anni, cimentandosi in competizioni con barchette monotipo. Quando non naviga, vive con la famiglia e con i suoi animali in cima a una montagna nella provincia di Torino, in una baita ristrutturata che risale all’Ottocento. http://www.luciapozzo.it/index.html


Alessandro Prusso Stabilisci un intervallo tra due dolori. Non affondare del tutto il delta della giovinezza. Inchinati allo splendore che si irradia al di là delle nubi. E ricordati di dare da mangiare alle colombe. Non importa che tu cammini sui carboni ardenti o che tu cambi l'acqua in vino o che fiorisca il deserto ai tuoi piedi. Ma importa che tu continui a benedire con il tuo sorriso e a consacrare con lo sfolgorio dei tuoi occhi. Questo ti dico. Io che sono l'aleph in ginocchio dei tuoi giorni e il tau infuocato delle tue notti. Io che sono nulla e cenere e nulla più di un alito di vento e di un profumo in mezzo alla folla. Alessandro Prusso. Poeta, editore, traduttore genovese. Fonda nel 2010 la casa Editrice Editorial de lo

imposible. Si occupa della pubblicazione e diffusione delle Poesia Ispano-Americana contemporanea, e Poetica in senso lato. Recenti pubblicazioni: Alejandra Pizarnik: Los Pequeños Cantos, José Agustín Goytisolo & Alessandro Prusso: La donna giusta Alessandro Prusso: Destino manifesto Paulina Vinderman: Bote negro, Melisa Machado: Canto rojo, D. Parra: Huellas vacias, Andrea Cote: Puerto Calcinado Lorenzo Calogero: Libro postumo. Con prologo di Elena Condemi e “apocrifo di Marco Ercolani”, Coen: La noche pietrificada, Mayelín Blanco Zaldivar: Almas, Ánibal Montaño: ĺntimo, Alessandra Vinotto, Poesie dalle Terre di mezzo Oliverio Girondo: Veinte poemas para ser leidos entranvia (1922). https://editorialdeloimposible.files.wordpress.com


Ina Ripari A tutti li fimmini C è cu cun gran curaggiu Firmassi l usanza Ri essiri mascariata E cu ca pi un piattu ri linticchi Si nni futti Ri essiri ngariata A dignità un avi prezzu E a sti fimmini Chi tacchi russi E ca scucchidda a punta C arriremu n faccia E da loru bardanza Nni mi facemu un baffu

Ina Ripari. Nata a Misilmeri (Pa) dal 1977 vive e lavora a Prato. Performer, mail artista, poeta visivo. Ina Ripari ha al suo attivo numerose personali collettive e manifestazioni varie. Dopo un lungo e prolungato esilio dal 2010 torna sulla scena artistica. In questo periodo si avvicina in particolare alla poesia visiva, realizzando libri d’artista, mail art, collage e una serie di opere a tema si ricordano: Medea, Regina della madre terra, La gabbia, Il lato oscuro della donna. Con la sua ricerca è sempre stata concreta con i suoi principi etici e con le sue intense performance ha gridato la sua rabbia per esprimere il suo disappunto davanti a una società indifferente.


Vera Seregni Sereno Sereno e’ lo sguardo e l’abbraccio. Cammina al suo fianco : e’ il respiro del mondo ? Le speranze si vestono anche del suo sorriso. Di questa tenerezza soffusa nel vento che la riconosce donna. Io canto la vita e l’orgoglio di essere donna. Il suo sguardo è una carezza lieve, su un corpo che grida la sua dignità. Io canto la vita è l’orgoglio di essere donna. Energia che chiama la terra ed il mare a testimonianza della propria lotta. Io canto la vita è l’orgoglio di essere donna.

21 febbraio 2016, durante la manifestazione per i diritti civili in Piazza Duomo a Milano.

Vera Seregni. nata a Milano il 5 agosto 1956, è mancata il 28 aprile 2017, dopo un anno in cui ha affrontato con la consueta forza la grave malattia, che ha spento prematuramente la sua grande energia vitale. Maestra elementare, sempre in prima fila per una Scuola pubblica di tutti e tutte. Per anni delegata Flc Cgil: sindacalista battagliera, ma anche compagna generosa e passionale. Impegnata socialmente in tante battaglie del territorio. Sin dagli anni ’70 aveva ben chiaro il suo cammino: lottare per i diritti civili e politici, per l’emancipazione delle donne in primo luogo, perchè un altro mondo sia possibile.Una combattente non solo con la malattia: ogni giorno il suo pensiero, sulla situazione politica nel nostro paese e nel mondo, correva sui social network. Ci ha regalato tante splendide poesie. Aveva dato il consenso per la pubblicazione con queste parole: "Se ti fa piacere, senz'altro. Non ho nulla in contrario. In questo momento storico della mia vita scrivere è ciò che più mi serve, anche se ho sempre scritto. I canali della scrittura sono sempre efficaci.”Ha partecipato a numerosi reading poetici ed in particolare ha collaborato con l’Associazione “Verseggiando sotto gli astri “ di Milano.


Luca Valerio TUTTO IN SUBBUGLIO Tutto in subbuglio e si sgretola il senso di questa strada e si rimescola fra le nuove barriere senza più un volto fra chi ci spaccia ottimismo e barbarie e grida inani non le capisco io non so sopportare ciò che non ruota mentre ora accetto le tue istanze convinte e identitarie TUTTO CHE SI DIVIDE Tutto che si divide che si scinde tutto va in mille pezzi e ricompone in nodi che non tengono il legame perchè siamo alla veglia della pugna perchè siamo alla veglia quando il sangue scorre veloce a fiumi.

Luca Valerio, cinquantenne genovese, scrive da una quarantina d'anni. Attore e performer, ha all'attivo un libro, Calma, in corso d'opera il secondo e pubblicazioni in alcune antologie.


Sandra Zanone


Panta rei COPIONE 1° TEMPO AIKU ANTONELLA FIORI Lei mi confida- ho perso l’ultimo / e primo amore 1 MARCO MAGGI

3

MARIAPIA ALTAMORE

OGGETTO PREZIOSO

Se hai tempo vedi la polvere sui mobili esaltata dal raggio di sole che a forza entra dalla finestra

NATALIZIA Nel mio paese di cinquemila anime tredici funerali o forse più dall’Immacolata a Natale Adesso che sono in città quando avverto già in lontananza la sirena di un’ambulanza - qui nessuno ci fa più casocome le vecchiette sulle porte mi domando chi sarà il prossimo e di nascosto tra una mezza preghiera e un’imprecazione mi faccio il segno della croce. +

e si dirige come un occhio di bue teatrale

2 PIGIAMINO Una sera, una sera di

5 ROBERTO MARZANO .SPARAMI QUI STO CERCANDO UN APPIGLIO…. …..MA QUANT’È BELLO STENDERE …

STENDETE LA CORDA CON MOLLETTE ECC…LA TENGONO IN MANO I POETI AI LATI

sulla credenza

queste fatti trovare e non mi dire di la polvere sta in bella mostra

corsa, che devi scappare,

6"VECCHIA 600". Vecchia 600,

come fosse un oggetto prezioso

che hai lasciato, di sopra, il bucato da fare, la lavatrice che perde, la pizza nel forno, che hai paura si metta a bruciare. Una sera, una sera di queste fatti

dal cofano ammaccato/ con un fanale rotto, chissà quanto hai girato.../ Hai quei sedili stinti, di tela consumata/ dai corpi della gente che sopra ci si è amata/ con i vetri appannati, in un vicolo chiuso/ dopo la pizza, secondo il modo e l'uso.../ E poi per ripartire il vetro va pulito/ c'è ancora sopra incisa l'impronta di un dito:/ il dito di una donna che avrà figli e marito/ e penserà ogni tanto al tempo fuggito.../ Vecchia 600, sei stata casa e letto,/ un rottamatore ti aspetta, ci scommetto!/ Ma alla demolizione i ragazzi arriveranno/ a prendere i tuoi pezzi che ancora gireranno.../ Vecchia 600, dal cofano ammaccato,/ con un fanale rotto,

e come tale... non la rimuovo!

trovare…Sarà come d’estate, la neve si

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INA RIPARI

TESTO IN SICILIANO PROPOSTO Fimmina scalia e scravunchia nne me cosi cu ttia però vulissi parrare picchì mi teni agginucchiuni picchì un hai abbento e mancu paci abbuddi i manu nte me carni ti nni futti siddu mi struppii griri a minnitta mi trascini pi trazzeri taliami taliami nta l'occhi prima ri ammazzarimi c'è tempu pi ogni cosa ora è tempu ri parrari

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scioglie, sarà come soffiare di nuovo sul fuoco,la scintilla si accende, non dura che un poco … Una sera di queste fatti trovare … E non tirare in ballo, sempre, i tuoi doveri di donna, piuttosto che niente la paura che il bimbo si sporga e che caschi giù dal davanzale, i biscotti, i suoi biscotti, che non riesci più a trovare, piuttosto che niente ti manca anche il salee giù di corsa, a comprare, ma una sera, una sera di queste fatti trovare, una sera di queste fatti trovare …

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7 LAURA CAMPAGNOLI LEGGE UNA POESIA DI PITTO

8 CORRIAS La passione che scuote e sconquassa le nostre fortificazioni e devasta con falcate di sale i nostri campi svanisce. Ci ricordiamo di chi ha pianto con noi le nostre stesse lacrime di chi ha ceduto la divinità benevola per la nostra nascita di chi ha contato i nostri passi con la devozione del giardiniere per la sua prima rosa. Prego ogni giorno che sotto qualche costellazione che non saprei decifrare ci sia qualcuno che si ricordi di me.

Tante volte ti guardavo vedendomi. Tante volte ridevo con le tue lacrime. Tante volte i tuoi occhi velati scendevano sui miei silenzi. Tante volte viaggiavo nei tuoi sogni perdendomi tra boschi cupi e aspri tornanti di rancore. Tante volte dicendo il vero, la menzogna emergeva lenta e indiscreta. Tante volte parlavo ma erano tue le parole che scomponevano i miei pensieri. 9 RENATO FIORILLO Tante volte, tante volte, Striscia di Gaza e una sola volta Il muro della discordia è imponente, ti allontanasti da me. ti cela al mio sguardo l'animo sprofonda nella solitudine. Con indifferenza.

10 A.FIORI La preghiera di Elisabetta

I ricordi di Ubaldo, il suo Amare il mondo La gentilezza di Zerlino Le meditazioni di Franca Il Genovese di Una Signora maritata a un Tedesco La madre che Piange la figlia La figlia che Piange la madre Dare da mangiare A un Uomo un tempo bello ora devastato La moglie senza la forza di imboccarlo Chi non può sapere Dov’è suo padre Là dove bombardano… Voci di viaggi Sazie di vita

Il pensiero è immobile nel desiderio di vederti, nel ricordo degli incontri furtivi nella notte scura e silenziosa, rotta dai gemiti del nostro amarci. Nascosti dietro una duna con il terrore di essere scoperti, mai sazi l'uno dell'altra. Hanno diviso i nostri corpi non i sentimenti. Il desiderio di abbracciarti, accarezzare la pelle guardandoti negli occhi profondi e solari, pulsa nelle vene. Il tuo sorriso raggiante si schiudeva all'improvviso, rendendomi felice. Due popoli in guerra comunicano senza comprendersi; noi parliamo la stessa lingua usando la stessa parola amore.

12NOCERINO Impluv.io ... bilanciando in punta di dito per la coda verdona il fagiano errante sul cemento davanti il cancello di casa, e fra le pie foglie lasciato affondare dall’alto nell'angolo luvego di fascia del giardino confinante, che la terra urbana ne accolga la segreta putrefazione, le spoglie logore d' acqua, il collo che espone fra le piume la flaccìdia rosa della carne frolla. L'anziana madre contadina aveva appena battezzato per il latte ribollito sul fornello tutte le colpe della mia costante distrazione: "sei cornuto!" constatava, marpiona già a colazione, accontentando così le mie ricerche di arcaismi antropolinguistici ligustici: in questo risveglio straripante pioggia quando le nubi esplodono d'acqua marina e la terra diventa un unico canto di frusta.

13 PRIMA ENTRATA 11

FULVIA LUNATI VITA

Questo passato ingombrante che torna suadente quanto suggerisce ancora una volta dimenticate idee di morte. Il presente dolorante impavido combatte regalando nuova vita e nuovi sogni all'animo sofferente.

ARLENA ROUGE CON FRUSTINO / FRUSTATA Legge una poesia di Campagnoli MUSICA FILE 1 SOPRATTUTTO NEL NULLA CONDENSO IN UN MIRAGGIO M’ILLUMINO E SVANISCO COME UN LAMPO NELLA NOTTE HO RADICI NEL VENTO TRA ROVI E ROSE AVANZO ORA A SEZIONE VERTICALE HO I PIEDI NEL FANGO IL BUSTO IN CIELO SIAMO IN QUATTRO ME AFFETTATE DA UN COLTELLO MA NON SANGUINO, LO GIURO.

ESCE DI SCENA

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MUSICA FILE N.13 LA DANSE DU SABLE MIN.4,40

14 A. FIORI Sdraiata su un fianco del mio cuore abito il battito

15

ALTAMORE

MENNULA SCACCIATA

Comu 'na mennula scacciata

16 PERFORMANCE

RIPARI (IN DIALETTO SICILIANO)

Mentre declama si sdraia in terra e vengono versati su di lei 3 secchi di terra fino a coprire anche la testa. 1 Laura.C 2 Roberto 3 MariaPia o un personaggio neutro con un cappuccio in testa o maschera muta . (Dettagli movimenti e musica nelle prove ). In seguito Pigiamino o maschera muta l’aiuta a rialzarsi…

mi sentu corpa di

TESTO

petra

Nasciri fimmina è na risgrazia na malirizioni T insignanu ti nica nica A lavari piatta cociri pulizziari a casa addivari figghi Un ti ricinu si ti piaci tu un hai parola tu si nuddu mpastata cu nenti E tu un ti lamenti cali a testa e accussì accuminci a fariti vruricari

dati forti pi rumpiri u virdi e poi atri cchiù forti pi rumpiri u dintra all'ultimu corpu a mennula si sfa a pezza nichi.

E tu ca pinsavi ca putia sturiari travagghiari avuto amici nesciri riscurriri ci l avutri Ti senti tiri statti zitta va lava i piatta chi parri Ca' un capisci nenti tu si nuddu mpastata cu nenti E tu cali a testa un parti un ti lamenti e accussì continui a fariti vruricari Ma quannu c afferra u sbriu t afferra ti porta ravanti o specchiu ti n chiappa ri rossettu ti sbatti n ta li lettu comu si fissi na buttana un ti paga ma è chistu ca pensa e tu arriri fai finta ca ti piaci e di rintra t inguttumi tu u sai ca si nuddu mpastata cu nenti E accussì facennu finisci ti fariti vruricari

Accussì mi sentu...

17

19

Kintsugi (bellezza dell’unicità) Lacca d’oro su ogni cicatrice, ancora più preziosa è questa vita, nessuna omologazione, un pezzo unico, irripetibile. Pura bellezza, inimitabile emana dalle linee irregolari, eppure definite, sulla porcellana della pelle, tracciando orme incomprensibili alla banalità di chi non conosce il linguaggio dell'anima.

…finale musica

SI ALZA IL VENTO RIPARI ESCE DI SCENA Accompagnata per mano

MARENCO AIKU Ho atteso sulla riva / il fiume si è seccato.

20 FIORILLO Quanti incontri volti e occhi che s'incrociano fugaci. Storie che si sfiorano inconsapevoli senza mai conoscersi destino. Riaffiora nella mente il volto di qualcuno ancorato nella memoria. Filo sottile che avvolge il pensiero non si spezza e rimane vivo.

18 BORELLI AIKU luna d’argento sempre a piccoli sorsi la felicità

21 MARENCO 49 (sulla ruota) OSSERVO QUESTA VITA D’OGNUNO AD OGNI ETÀ QUANDO L’IO SI FA GRUPPO, RAGIONE DI PARTITO, POPOLO OPPURE CREDO. SI INGIGANTISCE IL DITO CHE CELA QUESTO ORDITO.

MUSICA ACQUA CHE SCORRE

FILE n.03 traccia 3 .mp3 ( 4 minuti

22 PRUSSO Il mio viaggio è verso il mare che tace. In un tempo inaspettato sarà l'approdo.

23 FIORI AIKU Acqua mansueta / Porta Cuori sepolti / Cuori in volo

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2° TEMPO 1 A. FIORI Miei antenati/ di cui non so la storia/ io sono voi

2 Borelli legge Olivari ACQUA DI FIUME ACQUA DI MARE di Giovanna Olivari Sia che tu corri rapida, sia che tu danzi lieve tra un sasso e l’altro, lucida, o che tu avanzi mite nell’alveo tuo, inesorabile, acqua di fiume, è il tuo destino. Dalla riva, attonita, ti fisso, ti tengo, ti seguo. E sei già lontana. Riprovo, ritento. Una goccia: quella! è la mia! Il mio sguardo si perde. E’ già via. Con te porti tutto quello che incontri che si lascia portare. E mai più ritorni. -Panta rei, panta rei, - mi sussurri Lascia andare, non opporti alla vita Ma io sono donna di mare. Io so, sulla riva, aspettare. L’onda va l’onda torna alla riva. E le cose che prende riporta.

3

MARENCO Parole e sentenze

I. Lo stato delle cose Sepolto tra le innumerate pagine di verbali minuziosi e mai scritti - rendiconto fedele di vent’anni di ogni nostra parola, gesto, sguardo ed omissione – giace un amore unico ed irripetibile, come ogni altro. II. Elegia “Che la parola sia Vento, Muti nome e direzione in ogni stagione, Rinnovi l’aria di queste stanze!” “Che la parola sia Fiume, Fonte, Cascata, Piena, Secca, Lago, Mare, Fluisca tra le asperità degli anni!” “Che la parola sia Terra, arsa dal sole e sferzata dalla tempesta, Si nutra d’ogni nostro umore, lacrima e seme!” “Che la parola sia Fiamma e Luce, Crepiti nella gioia e nel dolore Illumini da dentro il nostro cammino!” III. Un Verdetto Nell’aula deputata alla lettura di quanto non dovrebbe mai esser stilato si tengono le esequie d’una storia divenuta carta: ogni gesto un atto, ogni parola un comma. IV. Legato

Dove e chi siamo stati?

4 PRUSSO L’ombra della rugiada, sottile impalpabile, quasi un ombra d’oro sugli occhi

5 ,6 ALTAMORE monologo 2 poesie A Genova A Palermo 7 MARZANO Non mi disturba… ecc chitarra Ma comè bello stendere… Sono un uomo non un uovo… 8 PIGIAMINO

9 GIGI

PICETTI

"CHE MALE CHE HO" sottotitolo Meritocrazia della sofferenza: Oh, buongiorno mia cara signora, beata lei che sta bene e lavora!/ Io? Sto malissimo dall'altra sera, lei invece ha un'ottima cera.../ Ma cosa dice, se saranno due ore che ne vengo dal MIO dottore:/ L'indirizzo non glielo darò, ma che male, che male che ho.../ ….

L'indirizzo non glielo darò, ma che male, che male che sto..!

10 MARCO MAGGI Un vecchio portafoglio Spesso i giorni portano indosso le sembianze d’un vecchio portafoglio usato con i lembi slabbrati della pelle il tessuto consumato.

Negli anni conservava i documenti qualche foglio di denaro ora è vecchio abbandonato in un cassetto come un corpo inanimato Tanti giorni nascondiamo al nostro sguardo le ricchezze del Creato rincorriamo nell’affanno disperato il clamore di un abbaglio tra le pieghe qualche moneta fuori corso tralasciata lì per sbaglio.

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11 FIORI Noi percorrendo il suono del cuore La

12 Paita Il limite Guarda quel riflesso scuro nello specchio, guardalo bene e ci vedrai te stesso. Quel mostro incarognito, pronto all'attacco, è il tuo demone profondo. Fissalo negli occhi di brace, capirai quanto sia facile scivolare nel baratro del nero, che tutto ingoia... Ti basterà un istante. La mente ribolle e gorgoglia, il pensiero affiora in superficie, la scelta è ciò che segna il limite tra umano e disumano e l'azione ne dà prova concreta

15 CAMPAGNOLI

legge

Pitto 2 dicembre 2017 In quel momento lasciai che i commenti, le annotazioni, volteggiassero nell’àere della mia mente affinché planassero, poi, nei pianori illuminati dalla ragione, arroventati dalla critica, scaldati dal sentimento... Nell’altra sytanza l’oscurità fredda congelò la rabbia. Ovunque galleggiavano visioni straniere. Non rimase nulla Eppure in modo paziente Il mio sforzo fece decollare La carne inumidita dal mare.

13

Via del Sentire

LUCA VALERIO

PERTANTO Gli incontri che ora scontro Sugli autoscontri e attendo Scontrini e scontri a stento. Pertanto Tutti seduti come nei paesi per le donne in chiesa Mentre le sedie sono sbullonate dell’ipocondria Tutti sconvolti senza sillabare un orizzonte in fuga È una querela contro tutto il mondo a dire che pertanto La vista salta con l’asfalto a sbalzi e con gli sbalzi a schermo E più si invecchia più si va a lavoro fino a che le piaghe Segnano tutto quanto ciò che spurga fino a che i neuroni Scappano come tutte queste curve sino all’implosione Pertanto Ho l’orologio avanti Son idroresistente Combatto quel ritardo Che sempre non sopporto Lo sai ti stimo tanto Pertanto I miti adesso sgonfio Mitragliatrici a raso Per diventar profeti Telegiornali di bambini obesi con le merendine Ad osservar teoremi e totem che titillano la notte E non ci sono più i cortili dove puoi tirare i calci E la signora urlava un aforisma quello che pertanto Cambian le forme cambiano i colori ma non cambia il senso Tutto ritorna anche se non vorresti fosse dittatura E la signora adesso crede a chi tiene la voce in alto Pur non sapendo cosa ci conduca ad essere ectoplasmi Pertanto C’è un dissuasore occulto A rallentare il passo Di certo non mi arrendo A tutto quel rumore Che nelle orecchie avverto Pertanto

FINE SECONDO TEMPO

14 FULVIA

LUNATI

Luce! E i sogni fuggirono via . Luce ! E gli incubi fuggirono via. Un nuovo giorno iniziava una nuova lotta ricominciava .Nuovi sogni sarebbero tornati nuovi incubi avrei sognato.

MUSICA FILE 2 BURLESQUE

16

SECONDA ENTRATA ARLENA ROUGE PIUME NERE

Ad ogni cambio di piuma dal profumo della terra evapora la mia carne. Precipita la notte in trine d'ombra. La passione folle delle rose corre tra i flutti eterni nella vertigine di un salto di cascata.

17 VALERIO/ NOCERINO/ a 2 voci PANTA REI Entro in questo fiume verticale…. / …un impossibile vita indolore.

18 LUNATI

RABBIA

Il mostro sopito torna cattivo in te. Questa rabbia travestita da pace peggiori mostri fa tornare. Quanto dolore crearla quanta faticadistruggerla. Respira respira ancora respira forte e la calma tornerà a scorrere nel caos.

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3° TEMPO 1 FIORI Semino chicci/ Affetti collaterali/ Germinazioni

2 BORELLI

legge Olivari ISPIRAZIONE Inspira Espira Respira. L'artista gonfia del suo fiato l'ennesimo palloncino colorato. Lo gonfia Lo sgonfia Sospira...

This IS PIRA!! … AZIONE!!! Ai ricordi dà fuoco. La luce col fumo fa giuoco. E il profumo nuovo che ora respira lo ….ISPIRA!!

5 PRUSSO Stabilisci un intervallo tra due dolori. Non affondare del tutto il delta della giovinezza. Inchinati allo splendore che si irradia al di là delle nubi. E ricordati di dare da mangiare alle colombe. Non importa che tu cammini sui carboni ardenti o che tu cambi l'acqua in vino o che fiorisca il deserto ai tuoi piedi. Ma importa che tu continui a benedire con il tuo sorriso e a consacrare con lo sfolgorio dei tuoi occhi. Questo ti dico. Io che sono l'aleph in ginocchio dei tuoi giorni e il tau infuocato delle tue notti. Io che sono nulla e cenere e nulla più di un alito di vento e di un profumo in mezzo alla folla.

3 MARCO MAGGI

C’erano i tulipani… Così è rimasto questo un vaso di tulipani freschi sopra la cattedra il fiocco azzurro sul grembiule nero una mano alzata per ripetere la poesia a memoria il compitino a casa. Da lì a qui più di mezza vita quasi una capriola l’avvitamento nel tuffo carpiato sulle sillabe del tempo davanti a noi il precipizio come un pugno nello stomaco tirato senza preavviso Hai ragione tu non si abbandona nessuno nemmeno i ricordi perciò adesso non aspettare: bisogna fare in fretta accarezzarne ancora i petali e come gli insetti assaporare il nettare di ogni fiore.

4 Corrias Una preghiera Estuario lento e solitario vengo alle tue bocche a piedi nudi sono la bambina dagli occhi bianchi dimenticata alle porte del roseto sono il pugile massacrato perché l'incontro era truccato, il pugno scarnificato che bussa incessante alla tua porta - sono il fiore scartato dal mazzoil papavero inutile che insanguina le spighe di grano. Sono la fiamma che arde sotto la sua cintura la schiava magnifica che screziava di porpora il nastro grigio dei sui giorni - sono il libro lasciato a metà una confusione di nervi e vene buona ormai per le sale di anatomia... Estuario lento e solitario annega la mia testa di Medusa nella croce lattea delle tue braccia di schiuma conducimi alle tue rive rendi, alla fine la mia anima salva.

6 LAURA PAITA Come una farfalla Imparerò ad amarmi come si ama una farfalla, delicatamente senza sfiorare le ali, attenta ad ogni metamorfosi, senza forzare. Imparerò ad accettare il cambiamento, abbandonando ogni resistenza, preparandomi senza fretta alcuna alla pienezza della vita, al di là del tempo. Sarò bruco e crisalide, assaporando ogni istante, ogni trasformazione, fino al momento in cui spiegherò le ali, affidandomi al vento e danzerò in un turbine di gioia verso la libertà.

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7 KAROLINE BORELLI

La Scala La scala appesa in un angolo mi parla. La avvolgono giri di corda ruvida. Tra gli oggetti sparsi nella parte nascosta del giardino mi immergo nel silenzio. La scala appesa in un angolo mi parla. Sento il cinguettare degli uccelli tra le fronde. Il rumore delle campane in lontananza. Con lo sguardo seguo la piccola formica che corre sulla tela blu di un attrezzo, abbandonato nell’erba. Sento il rombo di un aereo. Il brusio del cavalcavia. La scala appesa in un angolo mi parla. Osservo le spighe insignificanti, le foglie secche e il tarassaco cespuglioso. La scala è sempre appesa. E’ grigia con evidenti macchie di ruggine. Aspetta un abito nuovo.

11 FIORI

8 CAMPAGNOLILEGGE

PITTO

E credi di uscire credi di essere spinto sei convinto di farcela ti trovi a un passo dal confine ma decidi di ritornare nelle piane bruciate tra i cascami macerati delle corporazioni orientali. Acqueti l'orgoglio sottometti le forze inchini la schiena alla necessità dei corrieri muti. Abbandoni ogni parte malferma separato da risentimenti maligni. Accetti di divenire terra nemmeno umida nemmeno ardente soffocata dall'arsura. Viziata dalle voci che impongono la fine.

9 Borelli Aiku granatina la tristezza autunnale vola via MUSICA FILE 3 X BURLESQUE

10 TERZA USCITA ARLENA ROUGE VENTAGLI ROSSI Estasi di Santa Teresa D’avila (Bernini Erotico samba vertigine cieca Ai sensi abbandonai fluida la schiena In gola un sospiro. L’anima mia esangue ha baciato la tua bocca e adesso muio.

PULSANTE SCHIUSA/ INEVITALBILMENTE / INDIFESA STO

FINE

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Album Fotografico


Ringraziamenti

Sara Tagliente

Patrizia Agosti



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