
5 minute read
Intervista a Valentina Pellegrini
VicePresidente di Pellegrini spa
Advertisement
La storia di mio padre nasce alla Bianchi biciclette, dove ricopriva il ruolo di capocontabile. Dato che terminava le sue attività prima del tempo, era solito chiedere al suo capo più lavoro, animato dal desiderio di crescere e contribuire allo sviluppo dell’azienda. Così un giorno gli proposero di gestire la mensa aziendale e lui trova proprio in questa sfida la scintilla che, nel contesto delle grandi trasformazioni sociali degli anni Sessanta, ha portato alla nascita della Pellegrini.
L’intuizione nel valutare le opportunità ed il coraggio nel perseguirle con tenacia e determinazione, sono i caratteri distintivi di mio padre giovane imprenditore che, spinto dal desiderio di raggiungere traguardi sempre più ambiziosi ed importanti, non si ritiene mai appagato dal risultato raggiunto. Ancora oggi, essere la prima azienda del settore con più di 10.000 collaboratori, non rappresenta per lui un traguardo, ma solo la base sulla quale costruire la Pellegrini del domani.
Il business della Pellegrini comprende oggi cinque attività (ristorazione, welfare solutions, forniture alimentari, vending, pulizia e sanificazione) che, seppure diverse tra loro, sono caratterizzate da alcuni imprescindibili tratti comuni, distintivi del nostro modo di essere e di fare. Uno di questi è l’operare in modo sostenibile, non solo perché clienti e mercato ce lo chiedono ma perché ne siamo profondamente convinti: la sostenibilità è nel nostro DNA. Dall’attenzione al benessere delle persone e al sostegno del territorio al quale apparteniamo alla promozione della cultura alimentare, dalla sostenibilità della filiera alla lotta agli sprechi, obiettivi centrali per chi mette in tavola ogni giorno più di 400.000 persone.
Per dare coerenza ed unicità di intenti, abbiamo definito linee guida specifiche per ogni attività in modo centralizzato, supportando le singole aree di business nella definizione e nel conseguimento degli obiettivi. Il tutto attraverso l’Accademia Pellegrini: motore per la strategia, la ricerca, lo sviluppo, l’innovazione e cuore pulsante della Pellegrini.
È nata dalla volontà della mia famiglia, in occasione del 50mo anniversario dalla nascita della Pellegrini, di restituire un po’ del tanto ricevuto dalla vita. Abbiamo costituito la Fondazione Ernesto Pellegrini ONLUS e scelto di occuparci di quanti, per motivi diversi, sono passati velocemente da uno stato di normalità ad uno di fragilità, sia economica che sociale. Sono i nuovi poveri, che la crisi economica prima e la pandemia poi, hanno reso così numerosi da farne una nuova classe sociale. Noi offriamo loro un luogo, il Ristorante Ruben, dove poter trovare un ristoro fisico, attraverso il momento della cena al prezzo simbolico di 1 €, ma anche relazioni umane significative, grazie ai nostri cento volontari.
Oltre 6.000 persone bisognose sono transitate da Ruben in 6 anni; Ruben rappresenta il “luogo” che tanti hanno perso, l’unico indirizzo rimasto cui rivolgersi.
La Fondazione Pellegrini è il braccio operativo della sostenibilità sociale dell’azienda Pellegrini. Attraverso il Ristorante solidale Ruben ed i progetti Oltre il cibo, la Fondazione svolge un ruolo significativo e riconosciuto nella città di Milano ed in particolare nel quartiere Giambellino, dove l’azienda Pellegrini ha la sede. Ruben è in rete con associazioni e terzo settore anche al fine di favorire il percorso di reinserimento dei nostri commensali nel mondo del lavoro: passaggio imprescindibile per il loro reinserimento nella società e unica alternativa alla loro discesa nella grave emarginazione ed all’affidamento alla pubblica assistenza.
Al sostegno “esterno” si aggiunge l’attenzione alle nostre risorse umane. Recentemente Pellegrini è stata considerata, in due indagini indipendenti, la miglior società del settore in cui lavorare: lo abbiamo appreso dai giornali e ne siamo molto orgogliosi. Il benessere dei nostri collaboratori ha un posto dominante nella nostra matrice di materialità e tanti sono i progetti avviati a questo scopo.
Ho scelto di continuare l’attività iniziata da mio padre e il passaggio generazionale in Pellegrini sta avvenendo in modo assolutamente naturale. Per questa transizione non necessitiamo di capitali esterni: siamo ben patrimonializzati, abbiamo chiuso il bilancio del 2020, nonostante la pandemia, con un discreto utile e altrettanto bene abbiamo fatto nel 2021. Merito della nostra strategia di diversificazione e di una squadra forte.
Abbiamo anche sostenuto con mezzi propri 2 acquisizioni ed altrettante ne stiamo valutando.
Le attività della nostra Accademia inoltre ci consentono di stare al passo con l’innovazione nei nostri settori di appartenenza.
Quindi no, non ricorreremo al capitale esterno, né per motivi finanziari né per altro, almeno per quanto prevedibile oggi.
È un’occasione di confronto con stakeholder interni ed esterni che danno vita e forma alla nostra azienda e con i quali ci misuriamo per verificare strategie, programmi e obiettivi. In particolare, nel condividere i programmi di sostenibilità, in cui tutti gli stakeholder sono coinvolti per definizione, ci raffrontiamo per stabilire obiettivi comuni da mettere alla base della nostra matrice di materialità. A questo dedichiamo una giornata di intense discussioni e l’elaborazione di proposte con la presenza di Istituzioni, Clienti, Fornitori e Organizzazioni sociali.
Milano è la città in cui sono nata, in cui ho studiato, mi sono innamorata, sposata, diventata imprenditrice e mamma. È la città della mia famiglia, di mio marito, dei miei figli e…. anche dell’Inter.
Davvero non posso immaginare Valentina senza Milano!
A cura di Fabrizio Favini