Costruzioni 667 febbraio 2013

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Casa editrice la fiaccola srl

Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature

Macchine&Componenti

667

MANUTENZIONE IL SERVIZIO IMMEDIATO E COMMISURATO ALLE ESIGENZE DI VOLVO CE

Cave&Calcestruzzo CARICATORI GOMMATI

ProvatiPerVoi

CATERPILLAR FA CALARE I CONSUMI CON IL CVT

MERCEDES AROCS LA GAMMA CAVA CANTIERE PRESENTATA A MONACO DI BAVIERA

Anno LXII Febbraio 2013

L’ESCAVATORE MECALAC MCR10 VISTO DA COSTRUZIONI


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Mensile di Macchine Mezzi d’Opera Attrezzature Fondato nel 1952 da Giuseppe Saronni

ISSN: 0010 - 9665

SOMMARIO ATTUALITÀ&PRODOTTI 6

Il settore a rapporto

Notizie

Una fotografia del mercato con i dati del Rapporto di Federcostruzioni

Accordi, componenti, piattaforme, gru idrauliche, attrezzature, macchine movimento terra, veicoli da lavoro

INFRASTRUTTURE

32

BAUMA 2013

22

MACCHINE &COMPONENTI

ANALISI DI SETTORE

28

30° edizione da record

GRU IDRAULICHE

48

L’anello mancante Anteprima assoluta della top di gamma Palfinger che sarà presentata al Bauma 2013

Campata da record Le tecniche di costruzione del Russky Island Bridge

MANUTENZIONE

Anticipazioni del prossimo Bauma che si annuncia più imponente che mai e attento alla formazione dei giovani

50

To serve & protect Il post vendita Volvo CE: immediato e commisurato alle esigenze

32 48

56 Nel prossimo numero

vistE da

Midi escavatore cingolato Mecalac 10MCR

38

Il mese prossimo vi anticiperemo una selezione delle novità di prodotto che saranno presentate dal 15 al 21 aprile prossimi a Monaco di Baviera in occasione del Bauma 2013. Spazieremo dalle macchine movimento terra alle singole componenti meccaniche passando per innovazioni nel settore delle piattaforme aeree, della distribuzione del calcestruzzo, del sollevamento carichi. Siete pronti per la 30° edizione della fiera più grande del mondo?


Segui questo logo! ti segnala i collegamenti con il mondo web

ESCAVATORI CINGOLATI

DECOSTRUZIONE

Il leader mondiale del ferro Tre escavatori Liebherr R 964 C “made in Brazil” in miniera

Il Takeuchi TB180FR 8,45 t

ATECAP

PALE COMPATTE

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DIRETTORE EDITORIALE Matthieu Colombo mcolombo@fiaccola.it

CAVE&CALCESTRUZZO

Lo mettono allo stretto

92

Oui je suis américain

Materiale sostenibile Il ruolo green del calcestruzzo

La Gehl SL6640E della Giavazzi

ISTITUTO ITALIANO CALCESTRUZZO

DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO 76

94

Tecnologie, associazioni, manifestazioni, abbattimento polveri

L’Istituto informa La formula Aeternum oggetto di attenzioni anche all’estero

Notizie 98

Sicurezza, depurazione acque, certificazioni, perforazione, materiali

Prevenire è meglio che curare L’importanza della cultura della sicurezza secondo MWH

STRUTTURE PROVVISIONALI

102

Sicurezza easy to use Il sistema di ritenuta Peri

80

COORDINAMENTO EDITORIALE Daniela Stasi dstasi@fiaccola.it REDAZIONE Mauro Armelloni, Cristian Furini, Emilia Longoni costruzioni@fiaccola.it SEGRETERIA Ornella Oldani segreteria@fiaccola.it COLLABORATORI Cesare Carini, Silvio Cocco, Antonio Fargas, Claudio Marini IMPAGINAZIONE Studio Grafico Page

Notizie

DECOMMISSIONING

80

FE B B RAIO 2013 DIRETTORE RESPONSABILE Lucia Edvige Saronni lsaronni@fiaccola.it

Categoricamente di categoria Aideco ancora più coesa

ESCAVATORI CINGOLATI

62

86

667

106

AMMINISTRAZIONE Cristina Scicchitano amministrazione@fiaccola.it ABBONAMENTI Mariana Serci abbonamenti@fiaccola.it TRAFFICO E PUBBLICITÀ Laura Croci, Carmen Napoli marketing@fiaccola.it MARKETING E PUBBLICITÀ RESPONSABILE ESTERO Sabrina Levada slevada@fiaccola.it AGENTI Giorgio Casotto T 0425 34045 - F 0425 418955 per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna ottoadv@tin.it

PERFORATRICI

104

Multifunzionale o kelly Novità di gamma Bauer CARICATORI GOMMATI

106

Continua col variabile La trasmissione cvt della nuova Caterpillar 966K XE

FLOTTE&NOLEGGIO 112

PREZZI DI VENDITA abb. annuo Italia Euro 90,00 abb. annuo Estero Euro 200,00 una copia Euro 8,00 una copia Estero Euro 16,00

Nacanco incrementa la sua flotta

Organo di informazione e documentazione

PROVATI perVOI MERCEDES BENZ AROCS

120

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio 313 21/11/1985 Roc 6274

Diversificare per crescere

Notizie PIATTAFORME AEREE

116

STAMPA Tep srl - Strada di Cortemaggiore, 50 - Piacenza

È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati rimane esclusivamente agli Autori. Il suo nome è inserito nella nostra mailing list esclusivamente per l'invio delle nostre pubblicazioni (Legge 675/96 sulla Protezione dei dati Personali). Se non desidera riceverle, invii la sua richesta scritta a: Casa Editrice La Fiaccola s.r.l.

Autogrù, piattaforme, accordi Impressioni di guida dell’ASTRA Hd9 nel suo ambiente naturale di lavoro, la cava. Il modello testato è un 84.48 8x4, dotato di motore Fpt Cursor 13 Euro 5 di 12,9 litri di cilindrata, in grado di sviluppare 480 Cv a 1.900 giri/minuto. La coppia massima è invece di 2.300 Nm. Il Cursor 13 è noto per la sua affidabilità anche nelle condizioni di impiego più proibitive. La catena cinematica dell’HD9 84.48 è completata dal cambio meccanico ZF 16S2520TO, che appartiene alla quarta generazione degli Ecosplit del costruttore tedesco.

Mensile - LO/CONV/059/2010 Reg. Trib. Milano N. 2562 del 22/1/1952

Il cava su misura Svelata la nuova generazione del cavacantiere della Stella. Mai gamma così ampia

Unione Costruttori Italiani di Macchine per Cantieri Edili, Stradali, Minerari e Affini Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana: numero di iscrizione 14440

Casa Editrice

la fiaccola srl 20123 Milano Via Conca del Naviglio 37 Tel. +39 02 89421350 Fax +39 02 89421484

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IN COPERTINA

INSERZIONISTI

Il Russky Island Bridge di Vladivostok è attualmente il ponte strallato più lungo del mondo con una campata centrale di ben 1.104 metri. Questo particolare record è stato strappato al cinese Sutong Bridge, che fino ad oggi primeggiava in testa alle classifiche mondiali, con 1.088 m. E che, di fronte alle nuove cifre del Russky Island Bridge, pionieristico collegamento tra Vladivostok e l’isola siberiana di Russky Island, sembra quasi impallidire. In effetti, questi, sono tutti numeri da capogiro. Il Russky Island Bridge è lungo 3.100 m, alto 320,9 m. Tutti i dettagli nell’articolo che pubblichiamo a pag 32.

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Aziende citate

16Oremics ...............12 Aideco....................86 Bauer ...................104 Bonfiglioli ...............15 Bosch ......................7 Brigade Electronics......8 Caterpillar .............106 Cde .......................98 Cgt.......................106 Cobo ......................18 Cofiloc ..................115 Cormioli ................115 Cte ........................16 Cte Lift..................112

4 Costruzioni febbraio 2013

Demac....................19 Drillmec .................99 Effer ......................14 Fassi......................16 Fiat Industrial ............6 Gehl-Scai ................68 Gemels...................19 Ggr ......................115 Groeneveld ..............19 Harsco Inf. Italia ...32-99 Idrobase Group .........79 Imolagru ...............113 Ipaf .........................8 Jcb ....................9-112

Jlg Italia................114 Komatsu .................78 Liebherr ............56-113 Mahindra ................13 Manitowoc .............114 Mantovanibenne........76 Mecalac..................38 Mercedes-Benz........120 Moba .....................18 Mobiclean ...............19 Mwh ......................80 Nacanco ................116 Om Still ..................10 Omerin ...................10 Palazzani ................14 Palfinger .................48

Peri......................102 Ruthman ...............114 Sebac ...................112 Sigea .....................76 Skf ........................16 Sogefi ....................12 Takeuchi .................62 Tedeschigomma ........18 Terex .......................7 Ufi.........................19 Vei ........................18 Venpa ...................113 Vitran.....................11 Volvo Ce .................50 Wood Beton............100 Xylem ....................14


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Il nuovo sistema di drenaggio lineare FUNNEL garantisce il rapido e sicuro smaltimento delle acque piovane che insistono su grandi superfici, come autostrade ed aeroporti. E’ costituito da una serie di imbuti in ghisa sferoidale provvisti di griglia superiore del medesimo materiale, che si innestano ad un collettore inferiore in tubo corrugato. Le altissime performance idrauliche sono garantite da 2 scarichi 110 per metro lineare, innestati su un collettore di diametro variabile da 250 a 1200. Il volume dell’acqua raccolta viene così smaltito, o direttamente nel corpo recettore finale, o in altre tubazioni principali, tramite un sistema di pozzetti. BREVETTATO

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NEWS

ATTUALITÀ&PRODOTTI

Utili su, ma i debiti...

Collera in Piazza Affari Per denunciare lo stato di profonda crisi che sta vivendo il settore delle costruzioni, l’intera Piazza Affari a Milano il 13 febbraio è stata ricoperta da caschetti gialli, che rappresentano idealmente i posti di lavoro persi nel capoluogo lombardo nel 2012. La “Giornata della Collera”, tenutasi davanti al Palazzo Mezzanotte, è stata promossa da 20 associazioni del mondo delle costruzioni, un’occasione per dichiarare la volontà di fermare il declino e per rilanciare un settore fondamentale per la tenuta sociale ed economica dell’intero sistema Italia.

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(-9,2%). Su tutto l’anno invece i ricavi si attestano a 25,8 miliardi (+6,2% rispetto al 2011). Da segnalare sull’anno Cnh, che ha registrato ricavi pari a 16,1 miliardi (+15,5% annuo). Quelli di Iveco, sempre annuali, sono di 8,9 miliardi (-6,7% annuo),

www.ancelazio.it

F

milioni registrati nel 2011. Nell’ultimo trimestre dello scorso anno sono stati registrati per il gruppo ricavi pari a 7 miliardi (+2,8% rispetto al quarto trimestre 2011), per Cnh 4,1 miliardi (+7,7%), per Iveco 2,7 miliardi (-3,3%), mentre per Ftp Industrial 827 milioni

www.assolombarda.it

iat Industrial ha chiuso il quarto trimestre del 2012 con un utile pari a 161 milioni di euro, in aumento rispetto ai 144 milioni registrati nello stesso periodo del 2011. Utile netto in aumento anche per l’intero 2012, a 921 milioni di euro rispetto ai 701

mentre Fpt Industrial ha registrato anche sull'intero 2012 ricavi in ribasso, pari a 2,9 miliardi (-8,9%). L’utile della gestione ordinaria del gruppo ammonta a 438 milioni nel quarto trimestre 2012 (margine sui ricavi del 6,2%), con un miglioramento del 10,9% rispetto ai 395 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno prima (margine sui ricavi del 5,8%). Per l’intero 2012 l’utile della gestione ordinaria del gruppo ha raggiunto i 2.079 milioni di euro (+23,3% annuo), con un margine sui ricavi aumentato all’8,1% (6,9% nel 2011). L’indebitamento netto industriale al 31/12, pari a 1.642 milioni di euro, è aumentato di 403 milioni di euro rispetto al 2011: l’autofinanziamento generato dalla gestione è stato più che compensato da significativi livelli di investimento, nonché dal pagamento di dividendi per oltre 0,4 miliardi di euro. www.fiatindustrial.com

Lazio alla riscossa Ance Lazio: un decalogo per far ripartire l’economia. Petrucci lancia un appello ai candidati alla presidenza della Regione: “Competenza, responsabilità e rispetto delle regole ispirino l’attività della prossima giunta. Il sistema delle imprese si attende una svolta nella gestione della cosa pubblica”. Da chi governerà la Regione nei prossimi cinque anni ci aspettiamo che si preoccupi esclusivamente dell’interesse collettivo e che sia in grado di tener fede agli impegni presi piuttosto che fare generiche affermazioni che - come già avvenuto nella maggior parte delle precedenti occasioni elettorali - finiscono poi per restare parole vuote”. Così il presidente di ANCE Lazio, Stefano Petrucci, ha inaugurato l’incontro con Francesco Storace, primo di una serie con i candidati alla presidenza della Regione Lazio. In questa occasione Petrucci ha presentato il Decalogo per rilanciare l’economia della regione e scongiurare la chiusura di migliaia di imprese familiari.


ATTUALITÀ&PRODOTTI

N EWS

Sempre meglio originali Basati sulle stesse specifiche delle parti originali della gamma gru o dei marchi del Gruppo precedenti, i ricambi TEREX sono realizzati per assicurare lunga durata, convenienza e sicurezza. Terex Cranes in persona distribuisce ricambi originali costantemente disponibili per evitare fermo macchina prolungati e assicurare che le unità operino in modo sicuro e affidabile sul lungo periodo. Tutti i ricambi vengono testati per soddisfare i requisiti di qualità dei componenti originali e rispettare gli standard di qualità più elevati, in modo che l’impresa possa operare con fiducia e sicurezza. Il costruttore si appoggia ad una validissima assistenza locale qualificata, in grado di fornire tutti i componenti necessari in modo rapido e certo sull’intero territorio nazionale. Fino alla fine del mese la rete Terex Cranes offre la sostituzione di tutto il pool di filtraggio per gru Ac 40 city a prezzo di “saldi”. www.terex.com

Il mattone in ripresa on esiste nessuna bolla immobiliare, il calo del mercato - congiunturale e ciclico - è iniziato a metà del decennio scorso. Entro il 2013 si ripartirà”. A dichiararlo è stato Eugenio Batelli presidente dell’Acer, Associazione Costruttori Edili di Roma e provincia, nel corso del convegno “Se la casa è un diritto... Garantire l’accesso alla prima casa alle nuove famiglie. Sostenere il mercato immobiliare. Rilanciare l’edilizia” organizzato dall’Acer, in collaborazione con Ance nazionale e Ance Lazio. Prezzi e compravendite hanno raggiunto il livello più basso e torneranno a salire. A partire dal 2016 si estingueranno mutui per 5,16 miliardi di euro. www.acerweb.it

“N

Una scossa al mercato vicina l’acquisizione di Astrim Energia da parte del Gruppo Bosch. Si tratta di un’azienda italiana specializzata nella cogenerazione di energia elettrica e termica. L’accordo di acquisizione, già firmato con la capogruppo Astrim, è ora soggetto all’approvazione delle autorità antitrust. Per decisione comune delle parti il prezzo d’acquisto non sarà reso noto. Astrim Energia, con un organico di circa 130 collaboratori, ha realizzato un fatturato di 31 milioni di euro nel 2011. “In Europa l’Italia è, dopo

È

la Germania, uno dei più importanti e sviluppati mercati per i servizi di efficienza energetica” dichiara Michael Blichmann, General Manager di BOSCH Energy and Building Solutions GmbH. “Siamo entusiasti di acquisire una società solida e ben affermata in questo mercato” conclude Blichmann. Astrim Energia è fra i primi dieci fornitori di servizi energetici del mercato italiano ed opera principalmente nell’area Nord e Centro Italia. Le attività della società includono la progettazione, la realizzazione e la

gestione di impianti energetici per progetti a lungo termine, in particolare, per la cogenerazione di energia elettrica e termica. È inoltre una delle poche aziende certificate a partecipare ad appalti pubblici in Italia. Al momento, l’azienda ha all’attivo contratti con circa 75 clienti, tra cui società del settore pubblico. Giorgio Bergamini, General Manager di Astrim Energia considera l’acquisizione di Bosch un passo decisivo per lo sviluppo della società: “Siamo lieti di entrare a far parte del Gruppo Bosch per

esplorare nuove potenziali aree di mercato e di garantire un futuro di successo alla nostra società”. www.bosch.it

febbraio 2013 Costruzioni 7


21-24 marzo Roma Fiera internazionale per l’edilizia e l’architettura www.expo-edilizia.it

BAUMA 2013 15-21 aprile Monaco Salone Internazionale di macchinari, materiali, componenti

WWW.BRIGADE-ELETTRONICA.IT Rafforza la propria presenza in Italia Brigade Electronics e attiva il nuovo sito www.brigade-elettronica.it. L’azienda inglese negli ultimi anni ha coperto mercati a livello globale, divenendo attore leader ai vertici del settore sicurezza, compresa l’Italia, dove è operativa da diversi anni e dove ha guadagnato sempre più consensi. In quest’ottica la Casa Madre ha deciso di declinare nella nostra lingua il sito web, per proporre al meglio le diverse linee: dalle termocamere agli allarmi, dai sistemi di registrazione MDR ai sistemi ad ultrasuoni e tanti altri.

www.bauma.de

MADE EXPO 2013 2-5 ottobre Milano Fiera di architettura, design, edilizia

IL SITO DEL MESE

MANIFESTAZIONI, FIERE E CONVEGNI

ATTUALITÀ & PRODOTTI

EXPOEDILIZIA 2013

www.madeexpo.it

BICES 2013 15-18 ottobre Beijing (Cina) Fiera internazionale macchine movimento terra www.e-bices.org

Il parco vola alto

ra le tante novità del Bauma 2013, ci sarà anche il Parco IPAF delle Esperienze che prevede un percorso didattico dedicato

T

8 Costruzioni febbraio 2013

a un impiego sicuro ed efficace dei mezzi di accesso aereo. Lo stand, situato nell’area esterna, porrà l’accento sulla campagna “Distribuisci il carico”, che promuove il corretto utilizzo delle piastre di appoggio; verranno inoltre condivisi i risultati e le scoperte ottenuti grazie alla banca dati di segnalazione degli incidenti. Lo stand vuole essere un punto di ritrovo per i soci, con l’obiettivo di formare un Network di consulenza e discutere di varie questioni, in

un’atmosfera rilassata. “Lavorando in quota, gli operatori tendono ad affidarsi a metodi tradizionali, senza soffermarsi a pensare se l’utilizzo di piattaforme di lavoro mobili elevabili o autosollevanti su colonne non potrebbe rendere il lavoro più sicuro e produttivo”, ha constatato Tim Whiteman, Direttore Generale IPAF. “Le cadute dall’alto sono tuttora la principale causa di morte sul lavoro e i mezzi di accesso aereo costituiscono una valida soluzione a questo problema. L’iniziativa si propone di mostrare al pubblico ciò che i mezzi di accesso aereo realmente

sono, cosa sono in grado di fare e come usarli in sicurezza per ottenere i migliori risultati”. Nel quadro di Job Access, l’attuale progetto IPAF volto ad attirare l’attenzione dei giovani sull'industria dei mezzi mobili di accesso aereo, i visitatori dello stand saranno invitati a sottoporsi a un breve quiz interattivo. Il quiz si configura come un tour di scoperta sui temi legati alla sicurezza di cui tenere conto per l’impiego di mezzi mobili di accesso aereo, reso piacevole dall’utilizzo di grafiche accattivanti e slogan brillanti. www.ipaf.org


ATTUALITÀ&PRODOTTI

N EWS

Sollevare senza il filtro

Jcb ha firmato un nuovo accordo per la fornitura dei propri motori Ecomax patentati al quarto step delle emissioni. Sarà l’italiana Magni TH a equipaggiare i sollevatori telescopici prodotti in Emilia con motori inglesi di ultima generazione. E senza l’impiego di alcun fap

cb ha annunciato la firma di un accordo di lunga durata per la fornitura di motori destinati ad equipaggiare una nuova gamma di movimentatori telescopici rotativi che saranno lanciati a breve sul mercato dalla Magni Movimentatori Telescopici (Magni TH). L’azienda italiana, guidata da Riccardo Magni, produrrà fino a 1.000 macchine all’anno grazie a un nuovo stabilimento di 6.000 m² a Castelfranco Emilia, in Provincia di Modena. L’accordo per la fornitura dei motori Ecomax alla Magni TH è un altro passo

J

significativo per il costruttore inglese e segue un recente importante accordo per la fornitura dei motori Jcb Ecomax a Johnston Sweepers, leader mondiale nella produzione di macchine per la pulizia stradale. Il Ceo Jcb Alan Blake ha dichiarato: “Essendo un’azienda a conduzione familiare, Magni TH condivide i medesimi valori di JCB ed è guidata dall’innovazione. Siamo lieti di aver raggiunto un accordo per la fornitura di motori per questa nuova linea di prodotti a conferma del crescente successo di Jcb come fornitore di propulsori per il mercato Oem.” I Roto, prodotti da Magni saranno, equipaggiati dal motore Jcb Ecomax Tier 4i, che consente risparmi di combustibile fino al 10%. Saranno 7 i modelli in gamma, nei segmenti dalle 4 alle 6 t, con altezze di sollevamento comprese tra 18 e 30 m. I modelli saranno equipaggiati in esclusiva con il motore Jcb Ecomax Tier 4 interim sia per la gamma attuale che per quella futura. Il primo modello della gamma, annunciato per questa primavera, sarà dotato della tecnologia di stabilizzazione progettata e brevettata da Magni TH. Riccardo Magni ha poi aggiunto: “L’innovativo approccio di Jcb allo sviluppo di propulsori Tier 4i porta reali benefici agli

utilizzatori in termini di risparmio di carburante. La nostra esperienza di oltre 30 anni nella progettazione e produzione di sollevatori rotativi unita ai motori Jcb Ecomax rappresenterà una combinazione vincente.” Con l’introduzione della normativa Tier 4 interim, la maggior parte dei costruttori di motori per ottenere la necessaria massiccia riduzione delle emissioni di particolato ha adottato un filtro antiparticolato. Jcb ha evitato il ricorso a sistemi di post-trattamento con conseguenti minori costi di gestione per il cliente. www.jcb.com

Secondo Jcb uno dei principali vantaggi dei nuovi motori Tier 4 autoprodotti è il minor consumo di carburante. Il motore Ecomax, che non adotta Dpf, garantirebbe un risparmio fino al 10% rispetto al suo omologo Tier 3. Sono inoltre notevoli i vantaggi in termini di manutenzione, in quanto il motore Jcb Ecomax ha una manutenzione ridotta ed utilizza oli motore standard.

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

L’ibrido tra gli scaffali

reschi di lancio ad Amburgo i nuovi carrelli Om Still RX 70-60/80 e RX 70-40/50, che completano la gamma della serie RX 70. Dotati di un motore a trazione diesel-elettrica, questi carrelli hanno una portata da 4 a 8 t e sono studiati per garantire una movimentazione rapida ed efficiente.

F

Fiore all’occhiello di questi nuovi modelli è la “powerline” che, combinando i motori industriali ad alte prestazioni ad una trazione diesel-elettrica, rende possibili ritmi di lavoro molto sostenuti parallelamente a bassi consumi. Il mix tra potenza e precisione è ottenuto grazie ad un comando

sensibile dell’avviatore di marcia e dell’idraulica e 5 programmi di marcia regolabili, che consentono di personalizzare la velocità massima e i processi di accelerazione e frenata. Rispetto ai precedenti modelli, l’RX 70-60/80 riduce del 50% l’ossido di azoto emesso e di ben il 97% le emissioni di polveri sottili. Alle basse emissioni

si associano inoltre bassi consumi: grazie al controllo intelligente dell’unità di comando, al programma di efficienza energetica BlueQ e alla trazione dieselelettrica questi mezzi sono infatti in grado di garantire un risparmio di carburante, che, in taluni casi, viene dichiarato superiore anche al 20% rispetto ad un tradizionale carrello diesel di pari potenza. I nuovi carrelli elevatori si caratterizzano inoltre per il design ergonomico e funzionale, il modello da 6-8 t è infatti il più compatto della categoria. Con una larghezza di soli 1,60 m l’RX 70-60 è in grado di lavorare in corridoi larghi meno di 5 m, permettendo di sfruttare al meglio la superficie di magazzino disponibile. www.om-still.it

le pompe. Non essendo progettati per resistere a trazioni di questo tipo, i collegamenti elettrici cedono sotto il peso delle pompe. Per superare questa limitazione, Omerin ha studiato una soluzione adatta alle condizioni d’uso delle pompe da cantiere. Il nuovo cavo comprende quindi i fili di alimentazione del motore della pompa e del termostato di sicurezza, nonché un cavo di

spostamento integrato. Quest’ultimo è protetto da una guaina che lo isola dagli altri fili elettrici, in modo che questi ultimi non siano danneggiati. Il Cavo di spostamento in acciaio inox è dimensionato per pompe che vanno da 25 kg a 500 kg. Ideale per l’alimentazione elettrica delle pompe a immersione di raccolta, pretrattamento, trattamento e evacuazione delle acque di scarico. www.omerin-polycable.com

Se tiri non strappa recente il lancio del nuovo cablaggio Profiplast Pbs-Use + Cavo di spostamento, da parte della OMERIN. Questo nuovo prodotto faciliterà molto le condizioni d’impiego delle pompe da cantiere: finora era sconsigliato spostare una pompa da cantiere tirandola dal cavo di alimentazione, poiché si rischiava di deteriorare il collegamento elettrico e così rendere la pompa inutilizzabile. Da

È

10 Costruzioni febbraio 2013

oggi questa manovra, comunemente praticata poiché rapida, è possibile grazie al nuovo cavo che riunisce, in effetti, in un unico prodotto un cavo di alimentazione elettrica e un cavo di spostamento in acciaio inox che ne rinforza la solidità e permette quindi di portare e spostare la pompa tenendola dal cavo. Un’innovazione sia per i produttori, sia per gli utilizzatori di pompe a immersione. Sui cantieri i guasti alle pompe sono costituiti per il 90% dalla rottura dei cavi di alimentazione. Per risparmiare tempo, infatti, i cavi sono spesso maltrattati e usati per portare e spostare


N EWS Sempre sotto pressione ATTUALITÀ&PRODOTTI

dal potente modello TD 2000, che è in grado di gestire fino a 22 pneumatici, Vitran presenta il nuovo TD 2200, il sistema di monitoraggio wireless dei pneumatici, semplificato nell’hardware e nel software così da risultare più adatto alle esigenze specifiche degli utenti dei veicoli commerciali. VITRAN TD 2200 è in grado di monitorare da 4 fino a 6 pneumatici sia nella versione a 3 assi sia in quella con ruote gemellate posteriori. La centralina portatile è progettata per essere agganciata, tramite supporto a ventosa, al

D

parabrezza del veicolo. Sul display appare la raffigurazione grafica del veicolo e di tutti gli pneumatici in corrispondenza dei quali sono riportati i valori di pressione e temperatura. La centralina avvisa il conducente con un allarme sonoro e visivo quando questi valori scendono al di sotto dei limiti preimpostati di fabbrica. I tappi trasmettitori, una volta avvitati (si possono rimuovere solo grazie a un’apposita chiave antifurto), sono subito operativi e si avviano automaticamente grazie a un interruttore meccanico

che rileva il movimento delle ruote. Se l’inattività supera i due minuti sia i sensori sia la centralina si spengono autonomamente. In questo modo, e grazie a un sistema di trasmissioni radio che interviene solo quando vi sono variazioni dei valori sugli pneumatici,

si è giunti a una durata delle batterie interne al litio di circa due anni. La centralina è già preprogrammata per i valori ottimali di pressione e temperatura, ma l’utente può riconfigurare la soglia d’allarme. www.vigiaviesaitaly.it

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ATTUALITÀ & PRODOTTI

Lo sporco qui non passa on una gamma completa di filtri gasolio, Sogefi è in grado di andare oltre le particolari richieste della manutenzione stagionale, invernale in questi mesi. Quando le temperature stanno per abbassarsi al di sotto degli 0°C, è fondamentale che i controlli sul filtro gasolio siano effettuati tempestivamente, dato che questi componenti possono essere molto sensibili a tali temperature. Una manutenzione non adeguata può portare l’acqua a ghiacciare e bloccare il flusso naturale di carburante fino al punto in cui il motore inizia a perdere colpi, con il rischio di seri danni. Andrea Taschini, General Manager

C

di Sogefi Aftermarket Division, commenta così: “I filtri gasolio SOGEFI rappresentano lo stato dell’arte dal punto di vista tecnologico. I marchi aftermarket Sogefi stanno dimostrando l’impegno della nostra azienda nel fornire ai clienti filtri per il ricambio di qualità OE, in grado di andare oltre le richieste di mercato. Solo un filtro carburante estremamente efficiente di qualità OE, è in grado di rimuovere tutto lo sporco, la ruggine, le scorie e l’acqua che possono essere penetrati nel carburante dalle cisterne di stoccaggio o da componenti corrosi del sistema di carburazione. Specialmente nel periodo invernale risulta fondamentale accertarsi che

il filtro gasolio sia in buone condizioni. In risposta alle mutate esigenze dei cotruttori free e captive, i filtri gasolio hanno raggiunto livelli prestazionali elevatissimi in

A scuola di sicurezza eno di un mese fa, nella sede dell’Associazione dei costruttori edili di Roma e provincia, si è tenuto un corso di aggiornamento tecnico

M

12 Costruzioni febbraio 2013

specialistico per docenti di mmt. Obiettivo: migliorare la formazione rivolta agli operatori affinché non si abbassino i livelli di guardia in materia di sicurezza, soprattutto in un

momento di forte crisi per il settore, limitando così gli incidenti sul lavoro. L’iniziativa rientra nell’ambito del Progetto 16OREMICS abilitazioni attrezzature del Formedil, Ente nazionale per la formazione e l’addestramento nell’edilizia. E rappresenta il primo incontro dopo la firma del protocollo di intesa siglato lo scorso 19 ottobre dal Formedil con le principali associazioni di settore aderenti a Federcostruzioni: AnimaUcomesa, Anima-Aisem, Ascomac Cantiermacchine, Ascomac Unicea,

grado di supportare i moderni motori. I filtri gasoli Sogefi sono oggi capaci di separare il 95% delle particelle sopra ai 5 μm. Inoltre, sono caratterizzati da riscaldatori elettronici del carburante e da un sensore del livello di acqua che rileva anche una minima quantità di acqua nel carburante. I sistemi di iniezione Common rail vengono in tal modo protetti da tecnologie di filtrazione avanzate, per tutto l’anno. www.sogefigroup.com

Federunacoma-Comamoter allo scopo di aumentare i livelli di sicurezza e la tutela della salute di chi in edilizia è addetto alla conduzione, all’esercizio e alla manutenzione ordinaria di macchine, attrezzature, impianti e mezzi d’opera. Alla base di una formazione di qualità ci sono formatori qualificati, che abbiano buone competenze didattiche e una conoscenza approfondita delle attrezzature. Questo discorso, valido in generale, diventa tanto più importante nel comparto delle macchine movimento terra, un settore particolarmente esposto al rischio di incidenti. www.16oremics.it


L’India in cantiere Si è svolta a inizio mese la seconda edizione di BC INDIA, la fiera internazionale di macchine per costruzioni tenutasi a Mumbai. Presenti all’evento, come organizzatori del padiglione italiano, Monacofiere, rappresentanza in Italia di Messe MĂźnchen International, e l’associazione di categoria Unacea. “La collaborazione tra Monacofiere e Unacea - dichiara Michele Vitulano, consigliere all’internazionalizzazione dell’associazione di categoria - dimostra che presentarsi insieme sui mercati esteri rappresenta un elemento di successo per le pmi. L’India con i suoi tassi di crescita intorno al 6%, investimenti crescenti in infrastrutture e una popolazione giovane e dinamica, è un’occasione importante per l’industria italiana mmt.â€? Le aziende italiane presenti a BC India erano 42. Tra queste 16 espongono all’interno della partecipazione collettiva organizzata da Monacofiere e Unacea. www.unacea.org

Cambiano il marchio uovo logo del gruppo MAHINDRA che si aggiorna e pur mantenendo inalterata la presenza del nome storico utilizza una grafica piĂš moderna e stilizzata. A completare l’immagine di Mahindra c’è una vetta che si ispira all’ Everest e simboleggia allo stesso tempo la strada da seguire e il concetto di “riseâ€? (crescita) del gruppo. Diverse combinazioni cromatiche associate al nuovo marchio permetteranno di distinguere le diverse attivitĂ di Mahindra, dal rosso per il gruppo e la mobilitĂ , al rosso-grigio per il B2B (Business to Business), ad altre varianti di colore per il B2C (Business to Consumer). www.mahindraeurope.com

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yellow power Hercules t $BSJDIJ JNQPOFOUJ QPSUBUB Ăś OP B UPO QFS VO BMUF[[B EJ NU t 3PCVTUF[[B UFMBJP FE "TTBMJ BE BMUB DB QBDJUĂ‹ BTTPMVUB TJDVSF[[B F QSFDJTJPOF EJ NBOPWSB JO TJUVB[JPOJ FTUSFNF t $POUSPMMP UPUBMF KPZTUJDL FMFUUSPQSP

QPS[JPOBMF F EJTUSJCVUPSF ø PX TIBSJOH t 1PNQB JESBVMJDB -PBE TFOTJOH BMUB QSFTTJPOF EJ MBWPSP QFS NPWJNFOUJ WFMPDJ F QSFDJTJ t 4JDVSF[[B TJTUFNB EJ DPOUSPMMP FMFU USPOJDP EFMMF NBOPWSF EJ MBWPSP t 7JTJCJMJUĂ‹ PNPMPHB[JPOF 3014 '014 DPO QPTJ[JPOF EJ HVJEB SJBM[BUB

www.dieci.com


ATTUALITÀ & PRODOTTI

Riposizionato lo scoglio delle Scole e Scole sono un gruppo di scogli, che emergono a pochi metri dalla costa dell’isola del Giglio e, come tutta l’isola, fanno parte dell’area protetta del parco nazionale dell’Arcipelago Toscano. Come avrete già capito, stiamo parlando dello scoglio colpito e strappato dalla sua sede dalla nave da crociera Costa Concordia il 13 gennaio 2012. Ad un anno dal naufragio della nave, due gru marine EFFER, allestite sulla piattaforma Voe Earl e già presenti da mesi al largo dell’Isola del Giglio (GR) per il recupero del relitto,

L

hanno riposizionato lo scoglio in mare durante la GUARDA cerimonia di IL VIDEO! commemorazione della tragedia alla presenza dei famigliari delle 32 vittime. Il sistema di controllo speciali utilizzate per colmare i remoto delle gru permette vuoti nello scafo della tra l’altro l’azione Costa Concordia. Le due combinata di entrambe le gru marine gemelle serie macchine, utile a 200000 radiocomandate, movimentare attrezzature

Cinquantenario er celebrare le nozze d’oro tra le pompe a immersione Flygt e il mercato italiano, l’azienda ha pubblicato online una presentazione che ripercorre i 50 anni di storia. Oggi i prodotti Flygt fanno parte della famiglia Xylem, così come quelli Sanitaire, Wedeco, Leopold, Godwin. Nel 2011, infatti, XYLEM ha annunciato la conclusione del processo di separazione da ITT Corporation e l’inizio della propria attività come azienda globale indipendente specializzata in tecnologie per la gestione delle risorse idriche. Grazie ai marchi leader del mercato, all’esperienza applicativa e alle capacità tecnologiche, Xylem garantisce oggi il trasporto, il trattamento, l’analisi, nonché l’utilizzo efficiente dell’acqua nei servizi di pubblica utilità, nei servizi per l’edilizia residenziale e commerciale e nelle applicazioni agricole e industriali. www.xylemwatersolutions.com/it

P

14 Costruzioni febbraio 2013

hanno uno sbraccio massimo di 16 m ed una portata massima di 25 t. Tutte le Gru Marine Effer, sono realizzate con acciai ad alta resistenza, sottoposti ad un ciclo completo di speciale protezione marina anticorrosione su tutti i loro componenti. www.effer.it

Ragni alle Canarie Per le sua caratteristiche di versatilità e la capacità di entrare anche in spazi angusti, le piattaforme aeree Palazzani TSJ 28/R e TSJ 30/R sono state scelte per le operazioni di costruzione e manutenzione del telescopio Gran Canarias, il secondo al mondo per ampiezza, alloggiato in una delle specole più articolate e complesse per dotazione di attrezzature. Il Gran Telescopio Canarias è un telescopio riflettore con uno specchio primario di 10,4 metri posto su una montagna dell’isola di La Palma, nell’arcipelago delle Canarie, alla quota di 2.267 metri. Lo specchio primario è composto da 36 segmenti esagonali gestiti interamente da un sistema di ottica attiva. www.palazzani.it


ATTUALITÀ&PRODOTTI

N EWS

Trifase per piattaforme aeree Bonfiglioli lancerà al Bauma una nuova serie di motori a induzione trifase in bassa tensione BT. Il gruppo conferma quindi la continua ricerca di soluzioni ad alta efficienza energetica, non solo per applicazioni industriali, ma anche per elettromobilità ra le novità che Bonfiglioli presenterà a Bauma segnaliamo una nuova gamma di riduttori per l’azionamento di piattaforme aeree elettriche semoventi verticali, semoventi articolate e semoventi tralicciate. Tecnicamente si tratta di un riduttore, a 2 o 3 stadi, con sistema di disinnesto meccanico integrato e rapporti di riduzione fino a 1:95 per adattarsi alle più svariate esigenze. Il riduttore è accoppiato ad un motore a induzione a bassa tensione

T

minimo, inoltre si abbattono notevolmente i consumi energetici, le emissioni ed i livelli di rumorosità. La serie di motori a induzione trifase in bassa tensione BT garantisce la massima flessibilità applicativa: disponibili in voltaggi da 16V a 53V, possono essere disponibili in differenti taglie (lunghezza e diametri) per coprire diverse necessità in termini di potenza e di dimensioni, a seconda del tipo di macchina su cui devono essere installati. Sono inoltre motivo

l’applicazione di soluzioni ad alta efficienza energetica non solo per soluzioni industriali ma anche per elettromobilità. Il settore delle piattaforme, in cui BONFIGLIOLI è attiva da molti anni per le soluzioni tradizionali, ci ha spinto a dedicarci allo sviluppo di soluzioni per la trazione elettrica in questo ambito”. www.bonfiglioli.it

Il range coperto dai quattro nuovi modelli Modello

(serie BT), sviluppato appositamente per applicazioni di controllo ed azionamento della trazione. La trazione elettrica offre diversi vantaggi anche nel settore delle piattaforme aeree: le dimensioni compatte dei riduttori permette un’installazione semplice e flessibile, le attività di manutenzione ed assistenza sono ridotte al

Fausto Carboni, general manager della Business Unit Mobile e Wind di Bonfiglioli. Nella tabella, l’applicazione dei quattro nuovi riduttori in base al peso delle macchine.

Peso operativo macchine (t)

d’attenzione, l’integrazione di un sistema di monitoraggio di temperature e velocita, un freno di rilascio elettronico e la possibilità di installare un sensore di temperatura dedicato. “Il gruppo - spiega Fausto Carboni, GM della Business Unit Mobile e Wind di Bonfiglioli - è da molto tempo attivo nella ricerca e

Il perché di una gamma nuova La nuova linea di inverter a bassa tensione supportati da batterie 24-80 VDC, permette di aumentare l’efficienza e la durata delle batterie rispetto alle soluzioni oggi utilizzate per piattaforme aeree a velocità variabile. Il nuovo sistema Bonfiglioli gestisce al meglio il variare della velocità permettendo alle macchine di superare pendenze importanti e introducendo la funzione di controllo di trazione. Tra i vantaggi dei riduttori della nuova serie 600WE, le dimensioni molto compatte ottenute dall’integrazione fra la parte motrice e quella di trasmissione potenza, la silenziosità operativa e gli intervalli di manutenzione molto distanti.

febbraio 2013 Costruzioni 15


ATTUALITÀ & PRODOTTI

Scende in pista italianissima Fassi Gru non mancherà alla 30° edizione del Bauma. Tra le novità che saranno presentate in fiera anticipiamo il debutto delle gru F120B e F125A che seguono alla F110B lanciata allo scorso Saie di Bologna con il sistema a una o due bielle (rispettivamente

L’

Fassi Gru è “official sponsor” del mondiale superbike e sarà presente nel paddock di tutte le prove del mondiale SBK con una propria hospitality. La prima gara a calendario è Phillip Island, Australia, il 24 febbraio, mentre le date italiane sono 12 maggio a Monza e 30 giugno a Imola.

identificate dalle sigle F120B.1/F120B.2 e F125A.1/F125A.2) per incrementare ulteriormente le performance e l’efficienza. Nel caso della F125A, segnaliamo che per la prima volta è disponibile su una gru leggera l’esclusivo dispositivo ADC per il

controllo automatico della dinamica. La miglior protagonista assente (per limiti fisici di spazio) dello stand FASSI sarà l’ammiraglia F1950RAL che, con jib L816, arriva a sviluppare il più grande sbraccio mai realizzato da Fassi. È infatti la prima gru che raggiunge i 50 m di altezza e si stacca dal concetto della ripiegabilità a riposo retrocabina perché la gru rimane distesa sul cassone. La gru è proposta in configurazione elettronica “full optional”. La versione base della F1950RAL è una

L’High Range da 39 m l Bauma CTE esporrà diverse macchine. Tra queste, la piattaforma autocarrata telescopica B-Lift 390 High Range, fiore all’occhiello della linea B-LIFT (modelli con altezze di lavoro da 39 a 61). La B-LIFT High Range di CTE è una nuova linea di piattaforme in grado di rispondere a necessità di differenti segmenti di mercato. La sua versatilità operativa è stata ottenuta sviluppando diverse opzioni e personalizzazioni. Il modello B-Lift 390 raggiunge 39 m di altezza di lavoro, 26,3 m di sbraccio massimo e una portata massima in cesta di 450 kg. Il braccio telescopico ha quattro elementi (3 sfili), mentre la stabilizzazione è ad H. La torretta ruota di 540° non continua su ralla, i comandi elettroidraulici sono proporzionali. www.ctelift.com

A

16 Costruzioni

otto sfili idraulici con capacità di sollevamento di 127 t/m e sbraccio idraulico massimo di quasi 25 m. Con la prolunga idraulica L816, la macchina mantiene la medesima capacità di sollevamento, ma con uno sbraccio idraulico di 41,30 m che, con ulteriori prolunghe, arriva a oltre 50 m. Il costruttore presenterà anche le macchine della Serie S, sviluppate soprattutto per il mercato tedesco, a sottolineare che Fassi punta sempre a soddisfare le richieste di mercato. www.fassi.com

Grasso monitorato a distanza La SKF presenta il nuovo ingrassatore automatico universale Lincoln P 243 con sistema d’interfaccia e memoria QuickData 2.0. Grazie alle molteplici combinazioni possibili e alle impostazioni regolabili di tempo o ciclo, il P 243 soddisfa molteplici soluzioni di monitoraggio e controllo. Tra i campi d’applicazione di nostro interesse, quello delle autogrù, delle macchine movimento terra e, più in generale, delle macchine operatrici delle flotte noleggio. Il vantaggio principale della P 243 con data logger di SKF è il monitoraggio a distanza del sistema e della cronologia d’ingrassaggio. In questo modo è possibile rilevare un numero di cicli d’ingrassaggio insufficiente o non corretto e permetterne la programmazione. Il data logger ha un menu, il cui accesso può essere bloccato con password, in 7 diverse lingue.

www.skf.com


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Un aiuto... di peso I carichi eseguiti in cantiere devono essere linkati ad altri dati sensibili nella gestione logistica. Helper21 è il primo sistema di pesatura a bordo che integra il concetto del palmare con un esclusivo e potente sistema operativo, il VEI OS, di facile utilizzo. Non si tratta quindi solo di un sistema di pesatura ma di uno strumento di gestione dei carichi combinato con una facile interfaccia utente. L’helper21, prodotto dalla VEI, gestisce il flusso di lavoro in cantiere ed è in grado di collegarsi senza fili a postazioni remote per ottenere i dati di gestione in tempo reale.

Protezioni cuscinetti

Resistono ai bollori Si chiamano NBR 60 Sh/A le protezioni cuscinetto antirumore per motori elettrici in gomma della Tedeschigomma. La peculiarità è proprio il materiale con cui sono realizzate, ovvero la gomma nitrilica (NBR). Il materiale presenta buona resistenza alla temperatura, in aria da meno 20° a più 120°C, in olio fino a 125°C e in acqua fino a 90°C. La tenuta è meccanica di scorrimento alternativo oltre a quella verso sostanze quali propano, butano, kerosene e gasolio. È una gomma resistente anche verso oli e grassi siliconici vegetali e minerali e verso alcuni agenti aggressivi quali acidi diluiti, alcune soluzioni saline e basiche oltre ai liquidi idraulici del gruppo HFC. Le protezioni non resistono invece a combustibili super, benzine verdi e benzolo, idrocarburi aromatici, clorurati (ad es. tricloroetilene).

Sensori estensiometrici

La sa lunga Il SAR-S è un sensore estensimetrico ridondante con interfaccia LIN bus. È costituito da una coppia di ponti estensimetrici con caratteristica simmetrica montati su di un supporto in acciaio. Il dispositivo, prodotto dalla COBO, è provvisto di un sensore di temperatura per l’eventuale compensazione termica del valore misurato. Il SAR-S si applica come sensore di carico assale sui carrelli sollevatori a braccio telescopico frontale. Il sensore si avvale inoltre di un segnale di uscita digitale. La connettività è del tipo LIN bus @ 9600 bit/s con un connettore del tipo Deutsch serie DT. La temperatura di funzionamento varia da - 20 a +70 °C e la temperatura di immagazzinamento da -40 a +85 °C. Le dimensioni sono di 95 per 95 per 54,5 mm.

Sistemi di livellazione

Passaggio a livello Il GS-506 è un sistema di livellazione flessibile della MOBA, specificamente sviluppato per l’uso su motor graders e dozers. Con la raccolta delle informazioni provenienti dai sensori sonici, laser skis, sensori di rotazione o perfino da sistemi 3D, il GS-506 permette la costruzione in automatico di un piano, con un alto grado di precisione. Tra le caratteristiche: l’architettura modulare che permette la composizione di sistemi scalabili alle proprie esigenze. Grazie ad un potente controller, possono essere controllati fino a 4 canali idraulici. Otto differenti sensori possono essere collegati per la gestione dei vari segnali.

.de www.moba

18 Costruzioni febbraio 2013

www.tedeschigomma.com

Sistemi di pesatura

www.veigroup.com

Uno sguardo alle novità di prodotto e alle principali soluzioni per la meccanica industriale

www.cobospa.it

ATTUALITÀ & PRODOTTI

MACCHINE... A PEZZI


Lubrificazione automatica

Grasso che non cola Twin è il sistema di lubrificazione automatica per le condizioni movimento terra più impegnative. Il sistema della GROENEVELD è stato appositamente progettato per la manutenzione di macchinari movimento terra e garantisce il pompaggio del grasso a pressione costante su lunghe distanze in qualunque condizione meteo. Rende accessibili tutti i punti di lubrificazione della macchina. La pressione accumulata rimane entro i valori standard, garantendo che il grasso mantenga le proprietà lubrificanti. Twin è personalizzabile in base alle specifiche del cliente ed è dotato di un’unità di monitoraggio che fornisce informazioni all’operatore sul livello di grasso e sulle prestazioni del sistema di lubrificazione.

Filtraggio

Qualità con... ritorno Grazie alle loro avanzate tecnologie di produzione, i Filtri sul Ritorno UFI svolgono un ruolo importante in qualsiasi impianto oleodinamico. Vengono chiamati filtri Tank Care poiché fanno sì che il contaminante solido generato dal sistema, e raccolto dal fluido stesso nel suo passaggio attraverso i componenti, non venga immesso nuovamente nel serbatoio. Si garantisce così, sempre, la purezza e la durata del fluido contenuto nel serbatoio stesso. Grazie alla valvola di bypass, non subiscono danni in caso di picchi di portata o di intasamento del filtro.

Avvolgicavo

Me la cavo!

Sin dal 1981 Demac produce la più vasta gamma di avvolgitubo e avvolgicavo esportati in tutto il mondo. Oltre 500 modelli base, 2.000 versioni, per ogni esigenza. L’azienda ha sempre avuto come obiettivo la massima soddisfazione del cliente attraverso una politica aziendale mirata alla qualità, all’affidabilità, alla ricerca. Non è solo fornitore, si propone come partner per risolvere le richieste del mercato con il proprio bagaglio tecnico maturato in oltre 45 anni.

Filtri antiparticolato

Fumare col filtro I prodotti con il marchio Mobiclean R sono filtri antiparticolato rotondi commercializzati con un sistema di rigenerazione attivo o passivo. Essi sono indicati per applicazioni su motori di potenza fino a 650 kW. I filtri rotondi Mobiclean riducono il particolato fino al 99.9%. Tutti i Dpf Mobiclean hanno superato ogni controllo di funzionalità specifica e dispongono di omologazione VERT. Oltre ai sistemi standard per il filtraggio del particolato e l’abbattimento degli ossidi di azoto, sono realizzabili anche sistemi adattati ad esigenze specifiche. Sono sistemi filtranti di tipo chiuso realizzati in Carburo di Silicio con strategia di rigenerazione continua e senza l’impiego di additivi.

www.hug-eng.ch

www.dema c.it

www.groeneveld.nl

N EWS

www.ufihyd.com

ATTUALITÀ&PRODOTTI

Valvole a sfera

La storia con la sfera

www.gemels.it

È stata fondata nel 1988 la Gemels, nata dall’Officina Meccanica Facchinetti Angelo, a sua volta fondata nel 1969. La nuova ragione sociale aveva l’obiettivo di ampliarne il riconoscimento sul mercato delle valvole a sfera, sul quale occupa una posizione leader. Obbiettivo raggiunto grazie all’alta qualità dei prodotti, la professionalità e l’impegno verso i clienti, che ha portato GEMELS a consolidare la propria immagine nel mercato delle valvole industriali. Da oltre 30 anni l’azienda continua a crescere sotto il profilo di una tecnologia di costante aggiornamento e grande versatilità delle sue gamme di produzione.

febbraio 2013 Costruzioni 19


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Vieni a farci visita sulla pagina COSTRUZIONI e diventa nostro fan! Ecco il riepilogo dei contenuti pubblicati online nell’ultimo mese

Ne parliamo su

FACEBOOK… I vostri preferiti Le foto e gli argomenti proposti dalla redazione che più hanno destato l’attenzione dei nostri “seguaci”

Tra i “Mi Piace” più recenti, non solo attualità. I nostri fan apprezzano molto anche le news di prodotto, con le ultime novità per il settore.

20 Costruzioni febbraio 2013


Casa Editrice la fiaccola | Home |

…e sul web È una promessa: terremmo aggiornati i nostri lettori con le novità presentate alla Bauma di Monaco non solo sulla rivista cartacea, ma anche sul nostro sito web e sulla nostra pagina Facebook. News, approfondimenti, foto, per far vivere la fiera più importante del settore pure a chi non potrà essere presente. Rimanete sintonizzati sulle nostre lunghezze d’onda...

Selezionati per voi Una raccolta degli album consultabili su Facebook

Col titolo di “COSTRUZIONI in diretta” indichiamo gli album di foto scattate direttamente dove ci troviamo a realizzare un servizio. Noi pubblichiamo e voi commentate, è il bello della diretta. Più social di così...

Dal cantiere al monitor Tra gli ultimi servizi realizzati, lo scavo della galleria Val di Sambro sulla Variante di Valico. Abbiamo visto all’opera il martello idraulico Atlas Copco HB 4100. febbraio 2013 Costruzioni 21

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EVENTI

30° edizione

DA RECORD DI

MATTHIEU COLOMBO

A LIVELLO GLOBALE IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI E QUELLO ESTRATTIVO SONO IN CRESCITA.

LA BAUMA DI MONACO DI BAVIERA SI PREPARA AD APRIRE LE PORTE DELL’EDIZIONE 2013.

LA FIERA TRIENNALE È PRONTA A BATTERE TUTTI I RECORD, SALVO IMPREVISTI COME LA NUBE DI CENERE ISLANDESE DEL 2010 22 Costruzioni febbraio 2013


ATTUALITÀ&PRODOTTI

COSTI D’INGRESSO Biglietto da 1 giorno 26 euro Biglietto da 1 giorno comprato online 20 euro Biglietto da 3 giorni 52 euro Biglietto da 3 giorni comprato online 43 euro Biglietto da 7 giorni 65 euro Biglietto da 7 giorni comprato online 54 euro Biglietto di gruppo giornaliero 15 euro Disponibile in loco biglietto ridotto* 13 euro *Nota: giornaliero per scolari, studenti, disoccupati, volontariato, pensionati e disabili (50% e oltre).

N EWS BAUMA 2013

Quando 15-21 aprile 2013 Dal lunedì al venerdì 9.30 - 18.30 Sabato 8.30 - 18.30 Domenica 9.30 - 16.30 Dove Presso la fiera Messe München GmbH Messegelände 81823 Monaco di Baviera, Germania Telefono +49 89 949-11348 Fax +49 89 949-11349 Online

www.bauma.de Rappresentanza ufficiale in Italia del gruppo Messe München International Monacofiere srl - www.monacofiere.com e-mail: visitatori@monacofiere.com

onostante l’area espositiva del Bauma sia stata ampliata con 15.000 ulteriori metri quadrati, arrivando a quota 570.000, per gli espositori che hanno tardato ad iscriversi resta aperta la nota lista d’attesa. Le iscrizioni sono state infatti chiuse nel marzo 2012. La più grande fiera di settore del mondo, che si svolgerà a Monaco dal 15 al 21 aprile 2013, è quindi ben avviata per battere i risultati dell’edizione 2010, quando parteciparono complessivamente 3.256 espositori da 53 Paesi e più di 420.000 visitatori provenienti da oltre 200 nazioni. E ricordiamo che nel 2010 molte persone non riuscirono a giungere a Monaco di Baviera a causa della nube di cenere proveniente dall’Islanda. Per la 30° edizione è quindi attesa un’affluenza record di visitatori. Non a caso un gruppo di lavoro di 40 esperti sta lavorando alla gestione logistica e l’ente fiera ha perfezionato nuovi accordi per ampliare le aree di sosta. Segnaliamo, ad esempio, che il calendario del campionato di calcio tedesco è stato realizzato in modo da poter sfruttare i parcheggi dell’Allianz Arena di Monaco (servizio navetta) anche nel fine settimana del Bauma. Nelle pagine seguenti tendenze e novità dell’edizione 2013. RRST

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febbraio 2013 Costruzioni 23


EVENTI

GUARDA IL VIDEO “ASPETTANDO BAUMA 2013” Un treno da non perdere... Dopo il rallentamento del 2008, il fatturato dei produttori tedeschi di macchine per l’industria estrattiva, riuniti nell’associazione dei costruttori di macchine e impianti VDMA, è tornato a crescere mediamente del 13% annuo. La quota di esportazioni dell’industria di settore tedesca è pari al 92%. Nel 2012 sono state esportate macchine per un valore di 5,33 miliardi di euro. Anche le previsioni di crescita dei costruttori di macchine per l’industria estrattiva sono ottimistiche, sia a medio sia a lungo termine. Cresce il numero di Paesi nel mondo, come i BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), nei quali sta emergendo una classe media sempre più numerosa, con forte potere d’acquisto e propensione al consumo. Prendiamo ad esempio il Brasile. Grazie ai lavori necessari e funzionali ad ospitare i Mondiali di Calcio del 2014 e i Giochi Olimpici del 2016, ha una filiera estrattiva in continuo sviluppo che necessita di macchine movimento terra importanti e centinaia di cantieri in cui gru, autogrù, piattaforme aeree e tecnologie europee sono protagoniste.

LA RIPRESA PROCEDE, MA A VELOCITÀ DIVERSE Per noi italiani, e in particolare per quelli impegnati nel settore edilizio e delle costruzioni, è difficile sentire dire che la crisi è superata. A livello globale, però, questo è vero. Segno che la ripresa e lo sviluppo hanno ritmi diversi sia in base alla tipologia di macchine e attrezzature sia secondo le aree geografiche ed economiche nel mondo. Se il mercato tedesco delle macchine da cantiere, ad esempio, è cresciuto molto nel 2012, è anche vero che nei Paesi dell’Europa meridionale (oltre a noi: Grecia, Portogallo e Spagna) la situazione è tuttora critica. Il Nord America, la Russia, ma anche il Nord Africa, ri-

prendono gradualmente un cammino di crescita. Per fortuna di tutto il settore, Asia e America latina si confermano motori trainanti dello sviluppo. Accanto alle macchine stradali e movimento terra, la crescita maggiore è attesa, secondo l’associazione dei costruttori tedeschi VDMA, con le tecnologie per la costruzione di strutture multipiano, depurazione acque e bonifiche, quindi sistemi di betonaggio. Per questi settori, bonifiche escluse, la domanda è stata particolarmente forte in Cina, India, alcuni Paesi dell’Europa orientale e alcune delle ex repubbliche sovietiche. Molto favorite le soluzioni chiavi in mano.


ATTUALITÀ&PRODOTTI

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L’ATTENZIONE PER I COSTI CREA OPPORTUNITÀ NEL TRADIZIONALE A prima vista, i sistemi per impalcature e casseforme sono componenti basilari del settore edile e ben collaudati, ma i produttori tedeschi, ad esempio, continuano a innovare ed evolversi. Uno dei principali “motori dell’innovazione” nella produzione di impalcature e casseforme è l’aumento dell’efficienza nelle fasi di montaggio e smontaggio, in particolare nei mercati con i costi più elevati di manodopera. Per questo, Peri ha annunciato che presenterà a Monaco di Baviera nuovi componenti del sistema di casseforme per pareti Maximo. Secondo l’azienda, i nuovi componenti aumenteranno ulteriormente

la gamma di applicazioni del sistema di casseforme già affermato, caratterizzato dalla tecnica di ancoraggio monolaterale. La concorrente Doka, invece, ha perfezionato alcuni aspetti dei sistemi di casseforme per solai e al Bauma presenterà Dokadek 30, una nuova cassaforma priva di supporti in acciaio, leggera, con telaio verniciato a polvere e lastra Xlife. In questo frangente, aziende italiane come Frappa o Faresin hanno invece puntato a sviluppare soluzioni tecniche dedicate a nuove nicchie di mercato, in parte derogate da sovvenzioni europee, come quella della costruzione di biodigestori.

È IL MOMENTO DALLA PREFABBRICAZIONE Georg Moller Project Manager dell’ente fiera Messe München International

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Abbiamo ampliato l’area espositiva di 15.000 m2 per accogliere più espositori rispetto alla scorsa edizione eppure non siamo riusciti ad accontentare tutte le richieste di superficie e di partecipazione delle aziende.

Secondo i dati dell’associazione dei costruttori tedeschi di macchine e impianti VDMA, la crescita dell’edilizia nel mondo sta determinando un aumento della domanda di prodotti in calcestruzzo prefabbricati come, ad esempio, condutture per sottoservizi, pozzetti e altri componenti finiti. Questa specifica domanda, si traduce in opportunità e nuove idee per i costruttori di macchine e impianti necessari per la fabbricazione di questi elementi. Esistono, in particolare, evidenti margini di espansione sui mercati emergenti come Cina, India, alcuni Paesi dell’Europa orientale e dell’ex Unione Sovietica. Secondo l’indagine VDMA, la domanda riguarda soprattutto soluzioni produttive complete accompagnate dal know-how di costruzione e dalla fornitura di consulenza e servizi.

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EVENTI

L’I NDONESIA È IL PAESE PARTNER DEL 2013 Bauma 2013 ha scelto l’Indonesia come Paese partner. Questa nazione conta 238 milioni di abitanti, un prodotto interno lordo di 720 miliardi di dollari (al 2010) e un posto fra le prime 20 economie del mondo. In questo Paese il settore delle costruzioni è in piena crescita e per quello dell’estrazione di materie prime sono attesi grandi investimenti nel medio periodo. Questi motivi sono bastati perché l’organizzazione di Bauma 2013 punti i riflettori su quest’area. Se si guarda al futuro, il successo del Brasile è ormai cosa certa e l’Indonesia è la nuova scommessa. In Asia, la domanda di materie prime è crescente e parallela a quella economica. Questo si riflette inevitabilmente sulle attività estrattive, generando un fabbisogno crescente di macchine e tecnologie per scavi e miniere. Con questa partnership, Bauma si propone come punto d’incontro per gli investitori e le imprese indonesiane. Le aziende del settore minerario indonesiano hanno bisogno di competenze, tecnologie e capitali, pertanto cercano collaborazioni con partner internazionali. Ad oggi, ad esempio, l’Indonesia è uno dei principali fornitori di carbone al mondo per centrali termoelettriche. E il carbone viene estratto esclusivamente da miniere a cielo aperto. Inoltre, secondo stime di mercato, l’attuale volume di 340 milioni di tonnellate (2011) crescerà fino a 500 entro il 2020. A consumare sempre più carbone, saranno soprattutto Cina India.

Il mining di nuovo protagonista Dal 2004, la fiera Bauma dedica un’area tematica al settore dell’estrazione mineraria. I dati d’affluenza dimostrano quanto sia stata felice quest’intuizione. Fin dalla chiusura dell’edizione 2010 è risultato chiaro come Bauma non fosse più solo sinonimo di macchine e attrezzature da cantiere e di materiali. Dei circa 420.000 visitatori, infatti, ben un quarto era interessato dall’area mining e dal settore estrattivo in genere.

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Gli espositori del settore minerario sono oggi arrivati ad essere circa il 19% della manifestazione. Oggi Bauma punta quindi ad essere la manifestazione più grande al mondo anche per il settore estrattivo. Il prossimo mese d’aprile, le aziende del settore estrattivo si presenteranno al pubblico specializzato nel solito padiglione dedicato e nell’area tematica esterna.


ATTUALITÀ&PRODOTTI

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I GIOVANI POTRANNO PENSARE IN GRANDE Su un’area di 3.000 m2, l’associazione dei costruttori tedeschi di macchine e impianti VDMA, in collaborazione con Messe München e l’associazione federale LandBauTechnik propone, per la prima volta al Bauma, un programma formativo per i giovani: nuovo, coinvolgente e interattivo. L’obiettivo dell’iniziativa è promuovere la tecnologia e l’industria delle macchine e dei materiali per le costruzioni fra gli studenti. Il programma si rivolge in particolare ai ragazzi delle scuole superiori e promette attività e “azione” per tutta la durata del salone. Il padiglione B0 sarà riservato all’iniziativa, dodici aziende con i rispettivi stand THINK BIG! mostreranno agli studenti che cosa significa lavorare con tecnologie e attrezzature evolute. A questo scopo utilizzeranno simulatori di gru, livellatrici ed escavatori, presenteranno postazioni CAD, inviteranno gli studenti a montare e smontare motori e molto altro... Ogni azienda metterà a disposizione addetti delle risorse umane, giovani tecnici, ingegneri e dirigenti per interviste e colloqui. A gennaio risultano già iscritti oltre 7.500 studenti di 170 scuole.

L’iniziativa THINK BIG! è sostenuta dalle seguenti aziende: Ammann Group, Bauer Maschinen, Fritzmeier Group, Geda-Dechentreiter & Co KG, Komatsu Hanomag, Liebherr International, Putzmeister Holding, Stetter, Terex Demag, Wacker Neuson, Zeppelin Baumaschinen e ZF Friedrichshafen. Per informazioni: http://www.facebook.com/thinkbigbub

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ANALISI DI SETTORE

IL SETTORE a rapporto

SCATTIAMO UNA FOTOGRAFIA DEL SETTORE BASANDOCI SULL’ULTIMA EDIZIONE DEL RAPPORTO REDATTO DA FEDERCOSTRUZIONI. IL PRESIDENTE PAOLO BUZZETTI SPINGE GLI ATTORI DEL MERCATO A PERSEGUIRE GLI OBIETTIVI DI UNA RIPARTENZA

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DI

DANIELA STASI


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anno nuovo è iniziato, i sogni espressi sul finire di quello precedente non si sono avverati, la congiuntura economica tarda a riprendersi e il settore delle costruzioni va ancora a rilento. In queste pagine scattiamo una fotografia del mercato. E lo facciamo attraverso i dati contenuti nel “Rapporto 2012 - Il sistema delle costruzioni in Italia”, redatto da Federcostruzioni e presentato all’ultima edizione del Made Expo. Andiamo con ordine: l’industria italiana delle costruzioni che si riconosce in Federcostruzioni vale 373 miliardi di euro e occupa circa 3 milioni di addetti. Tale ammontare è dato dal settore delle costruzioni in senso stretto, attraverso i cantieri attivati in Italia (206 miliardi) e dai settori che alimentano le costruzioni tramite beni materiali e servizi: il settore industriale delle tecnologie, macchinari e impianti e il settore commerciale delle macchine movimento terra (58,6 miliardi), le industrie dei materiali per edilizia e infrastrutture e i relativi servizi commerciali (85,8 miliardi), i servizi di progettazione e consulenza (22,6 miliardi). È un sistema a basso livello di importazioni (3,3%) con un’elevata propensione verso l’export, che nel 2011 ha raggiunto i 54 miliardi di euro, corrispondenti a un terzo del valore totale, oltre alle attività attualmente in essere nel mondo realizzate dalle imprese di costruzione italiane (pari a 60 miliardi) e le commesse in tutti i continenti (altri 40 miliardi). Dal rapporto emerge anche che la produzione dell’intera filiera delle costruzioni tra il 2007 e il 2012 è diminuita del 26,3%, il che significa che nel 2012 si è arrivati a produrre 126 miliardi di euro in meno rispetto al 2007. Per il 2013 la previsione è per una sostanziale stagnazione (+0,1%). Dal 2010 al 2012 si è registrata comunque una buona performance delle esportazioni dei produttori di materiali e tecnologie meccaniche e dei servizi (al netto quindi del settore delle costruzioni in senso stretto). E in tal senso l’ottimismo prosegue nel 2013 con una previsione del +3,5%. RRST

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© Costruzioni

ATTUALITÀ&PRODOTTI


ANALISI DI SETTORE

POTENZIALITÀ ASSOPITE Nel rapporto redatto da Federcostruzioni sono state analizzate, una per una in modo dettagliato, tutte le filiere che compongono il sistema delle costruzioni in Italia, tra cui anche quella relativa a “Tecnologie, macchinari e impianti afferenti alle costruzioni civili”. In chiave generale, tra i punti di forza sono emersi l’ampiezza delle gamme in grado di soddisfare le più varie esigenze applicative, il rispetto delle normative in materia di eco-compatibilità, sicurezza ed ergonomia e lo sforzo dei costruttori di concentrarsi sull’elevata produttività di macchine e attrezzature. Tra le principali criticità, invece, ricordiamo il peggioramento dei conti pubblici che non agevola la ripresa del settore, lo scarso presidio delle cosiddette aree emergenti e i consistenti ritardi nei pagamenti.

Paolo Buzzetti Presidente Federcostruzioni

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Se riuscisse a condensare il futuro del settore in una sola parola, quale sceglierebbe? Perché?

È difficile individuare oggi, considerata la situazione in cui versa l’industria delle costruzioni nel nostro Paese, una sola parola in cui sintetizzare il nostro futuro. La prima che mi viene in mente è speranza, perché nonostante tutto, nonostante lo sconvolgimento che sta vivendo il nostro settore, nonostante la gravissima crisi e di fronte ad un fenomeno inqualificabile come quello rappresentato dai mancati e ritardati pagamenti delle pubbliche amministrazioni, che stanno distruggendo un intero tessuto produttivo, è necessario non abbattersi, ma perseguire gli obiettivi di una ripartenza, sperando appunto che la classe politica e chi ci governa comprenda che senza un ri-

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lancio dell’edilizia non potrà esserci possibilità di sviluppo. Ma c’è un’altra parola che mi viene in mente e che attiene a come è destinata a cambiare la nostra industria in corrispondenza di un mercato in profonda trasformazione. Questa parola è riqualificazione. È ormai una convinzione comune che gran parte del mercato futuro delle costruzioni sarà concentrato in interventi sul patrimonio immobiliare esistente o su tessuti urbani degradati, su aree industriali o terziarie dismesse. Un mercato che da sempre negli altri Paesi è rilevante e che invece da noi non ha mai trovato le condizioni di mentalità, normative e di convenienza. Riqualificare vuol dire anche mettere in sicurezza il nostro territorio, investendo per ridurre drasticamente i rischi sismici e idrogeologici, puntando sulla prevenzione e smettendola di rincorrere le annuali tragedie annunciate.


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U NO STRUMENTO IN PIÙ

Lo scorso autunno ha preso il via l’Osservatorio del mercato delle macchine, attrezzature e impianti per le costruzioni. L’iniziativa è nata dal coordinamento delle associazioni industriali relative a questo specifico segmento aderenti a Federcostruzioni. L’Osservatorio, affidato al Cresme come ente terzo in grado di analizzare in modo indipendente le dinamiche di mercato, rappresenta il primo risultato concreto del coordinamento tra Ascomac-Cantiermacchine, Anima-Ucomesa, AnimaAisem e Federunacoma-Comamoter che, con la sigla del protocollo d’intesa, hanno costituito la filiera delle macchine, attrezzature e impianti per le costruzioni in seno a Federcostruzioni. Il nuovo strumento prevede l’analisi trimestrale delle vendite sul territorio italiano, l’analisi delle importazioni, delle esportazioni e dei bilanci dei principali operatori di mercato.

Non c’è oggi comparto produttivo dell’edilizia che non viva una stagione drammatica, caratterizzata da forti contrazioni di attività. Ciò vale anche, e per certi versi in misura maggiore, per le macchine movimento terra, tradizionalmente colpite per prime all’arrivare della crisi. Il problema è che dal dopoguerra i cicli edilizi negativi che si sono succeduti hanno avuto una durata abbastanza breve, potremmo dire compatibili con la struttura industriale. Quello che stiamo vivendo è invece assolutamente straordinario. La conseguenza è che l’intero settore soffre in maniera spaventosa. Per fortuna molte aziende sopravvivono gra-

zie alla loro attività all’estero. Ma questo non basta. Anche perché per questo comparto la durata della crisi è stata ed è più lunga degli altri. Le prospettive future sono quelle che interessano l’intera filiera: ripresa degli investimenti infrastrutturali, avvio dei progetti di piccole opere pubbliche, la riattivazione del credito alle imprese e alle famiglie per ridare fiato al mercato residenziale. Ma soprattutto la concretizzazione di programmi come il ‘Piano Città’ che ha in sé tutte le potenzialità (se alimentato con continuità e sostenuto con una semplificazione normativa adeguata agli obiettivi di fare presto e di facilitare l’iniziative anche dei privati) per fungere da miccia e da volano per una nuova stagione di crescita non solo delle costruzioni, ma dell’intera economia del Paese.

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Un suo commento sulla filiera delle macchine movimento terra e per l'edilizia. Qual è la direzione intrapresa oggi da questo segmento? E in futuro?

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© Costruzioni

ATTUALITÀ&PRODOTTI


I NFRASTRUTTURE

IL RUSSKY ISLAND BRIDGE DI VLADIVOSTOK È ATTUALMENTE IL PONTE STRALLATO PIÙ LUNGO DEL MONDO CON UNA CAMPATA CENTRALE DI BEN 1.104 METRI.

TRA I NUMEROSI ASPETTI TECNICI DEGNI DI NOTA, IL SISTEMA DI CASSAFORMA AUTOSOLLEVANTE CON 7 PIATTAFORME DI LAVORO

DI

CESARE CARINI

International Sales Manager Harsco Infrastructure Italia

32 Costruzioni febbraio 2013


ATTUALITÀ&PRODOTTI

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CAMPATA da record I NUMERI DELLA MAXIOPERA Simmetria delle campate 60+72+3×84+1.104+3×84+72+60 m Larghezza del cassone in acciaio 21 m Altezza sotto il ponte 70 m Lunghezza del ponte 1.885,53 m Lunghezza totale, inclusi i viadotti 3.100 m Campata massima 1.104 m Altezza delle pile 324 m

a visto la luce ed è stato inaugurato da pochi mesi il ponte che ha battuto tutti i record, strappando il titolo di ponte strallato più lungo del mondo al cinese Sutong Bridge, che fino ad oggi svettava, con i suoi 1.088 m, in testa alle classifiche mondiali. E che, di fronte alle nuove cifre del Russky Island Bridge, pionieristico collegamento tra Vladivostok e l’isola siberiana di Russky Island, sembra quasi impallidire. Sono in effetti tutti numeri da capogiro quelli che ruotano intorno al Russky Island Bridge, con i suoi oltre 1.100 m di campata centrale, i 3.100 m di lunghezza, i 320,9 m di altezza, i 136 m di lunghezza degli stralli più corti e di 580 m di quelli più lunghi. Sono da record anche i tempi di realizzazione di questo gigante dell’ingegneria infrastrutturale, la cui ulti-

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mazione era vincolata alla cerimonia di inaugurazione dell’APEC (Asia Pacific Economic Cooperation) a settembre dello scorso anno, che per la prima volta si è svolta in Russia e che ha offerto un’ottima opportunità per presentare il Russky Island Bridge come il fiore all’occhiello dell’attuale evoluzione tecnica. Con queste premesse, qualsiasi ritardo nell’ultimazione dei lavori sarebbe stato inammissibile. Il cantiere è infatti stato aperto nel settembre 2008 e lo scorso mese di aprile è stata realizzata l’ultima sezione di impalcato. Così, in tempo rispetto all’appuntamento di settembre dell’APEC, il gigante russo, nato inseguendo il sogno di fare di Vladivostok una nuova San Francisco, il ponte è stato ufficialmente inaugurato il 2 luglio 2012. RRST

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I NFRASTRUTTURE Complessità di realizzazione delle antenne La trivellazione e la costruzione delle antenne sono state condotte in acqua, a una profondità variabile tra 14 e 20 m; 120 pali trivellati, ciascuno di 2 m di diametro, costituiscono la fondazione di ciascuna antenna. Sotto l’antenna M7 sono stati posizionati pali in acciaio, aventi profondità di infissione di 46 m. I pali di fondazione dell’antenna M6, sulla penisola Nazimov, sono invece in calcestruzzo armato, con profondità di infissione di 77 m. Per realizzare la stuttura di fondazione delle antenne sono stati impiegati circa 20.000 m3 di calce-struzzo e 3.000 ton di acciaio di armatura. Questa parte della struttura ha ri-

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chiesto anche il più grande dispendio di mano d’opera, ed è stata la più critica in termini di gestione della produzione. Al fine di consentire il monitoraggio dello stato deformativo delle fondazioni, all’interno delle stesse è stato posizionato un sistema di comparatori centesimali. Le campate di approccio alla campata centrale, aventi funzione di ancoraggio degli stralli, sono posizionate simmetricamente rispetto alla campata centrale stessa e hanno lunghezza complessiva pari a 316 m. La struttura di impalcato è in calcestruzzo armato precompresso gettato in opera.


ATTUALITÀ&PRODOTTI

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HABITAT OSTICO PER UN IMMENSO CANTIERE A CIELO APERTO Il Russky Island Bridge ha una struttura perfettamente simmetrica. L’impalcato ha una larghezza di circa 29 m e ospita complessivamente quattro corsie (due per senso di marcia). Le due antenne ad “A” in calcestruzzo armato raggiungono un’altezza di 321 m. Ciascuna poggia su una fondazione costruita su 120 pali, di 2 m di diametro. Dalle antenne si dipartono 168 stralli. L’opera risulta tanto più impressionante, se si considera la particolare ubicazione geografica che ha comportato per l’intera durata dei lavori condizioni climatiche spesso sfavorevoli, con venti che soffiavano a una velocità anche di 130 km all’ora, sollevando onde di 6 m di altezza. Notevole anche l’escursione termica tra estate e inverno, con temperature che oscillavano tra i +37 e i -36 gradi. Per la realizzazione del ponte sono stati inizialmente collocati due enormi impianti di produzione, l’uno sulla penisola di Nazimov e l’altro sull’isola Russky, ciascuno provvisto di impianti per la miscelazione del calcestruzzo, officine per la lavorazione meccanica e del legno, uffici, abitazioni e mense. Due “città” produttive che hanno improvvisamente popolato aree solitamente piuttosto deserte. Per garantire la continuità dei flussi di consegna dei materiali sono stati inoltre realizzati 1.340 m di binari nuovi, che si sono aggiunti alla rete ferroviaria preesistente di 4,5 km. Sono state complessivamente utilizzate 320 unità di attrezzature speciali, tra cui, per erigere le pile, alcuni modelli di gru a torre speciali, della capa-

cità di 40 e 20 t, provviste di un allungamento telescopico di 340 m. Per il posizionamento della campata del ponte è stata invece usata una gru, costruita in Russia, della capacità di 400 ton, mentre per posizionare i primi dieci conci di impalcato sull’isola Russky è entrata in esercizio una gru Liebherr con una portata di 1.350 t. L’accesso alla campata centrale è garantito da due viadotti di lunghezza superiore ai 900 m. I viadotti sono sostenuti da pile con un’altezza variabile tra i 9 e i 30 m. L’impalcato è a cassone misto acciaio-calcestruzzo, con soletta in calcestruzzo armato gettato in opera. Le pile M1, sulla Penisola Nazimov e M12 sull’isola Russky sono risultate le strutture più pesanti e complesse. Esse hanno la funzione di trasferire a terra le azioni orizzontali delle traverse di irrigidimento del ponte strallato. Sono alte 35 m e sono state realizzate con calcestruzzo autocompattante B35, resistente ai solfati. Per la realizzazione delle antenne, si è resa necessaria la costruzione di un’isola artificiale sul versante della penisola Nazimov, e di un’isola galleggiante in acciaio sul versante dell’isola Russky. Dopo il completamento dei pali di fondazione, sono state realizzate due penisole artificiali in roccia, per la protezione della base delle antenne dall’impatto delle navi e blocchi di ghiaccio e dalle onde. La realizzazione di queste opere ha comportato la movimentazione di 1,5 milioni di metri cubi di roccia e terreno.

STRUTTURA DI IMPALCATO DELLA CAMPATA CENTRALE La struttura di impalcato della campata centrale del ponte è realizzata in acciaio, con tipologia a cassone. Essa è costituita da piastre ortotrope inferiore e superiore con interposizione di diaframmi di irridigimento. Ha una lunghezza complessiva di 1.248 m, è com-posta da 103 conci, ciascuno lungo 12 m e largo 26 m, e da due conci di chiusura di 6 m di lunghezza. Il tutto per un peso totale degli impalcati di 23.000 t. I conci sono stati preassemblati nell’impianto di produzione della penisola di Nazimov e presso i cantieri navali di Nakhodka. Il peso dei conci e la necessità di consentirne il montaggio in opera anche in presenza di forte vento a 70 m di altezza, hanno richiesto lo studio di soluzioni in fase di posa, tra le quali l’impiego di un sistema satellitare per il corretto posizionamento della chiatta di trasporto dei conci, prima del sollevamento. La posa dell’ultimo concio di chiusura, avvenuta dalla chiatta “Grigorich”, ha richiamato l’interesse dei media, perché è stata tra l’altro suggellata da una conferenza stampa, per festeggiare l’evento, in cui il presidente Vladimir Putin si è congratulato con i costruttori per la qualità e la sofisticatezza della realizzazione.

Un sistema articolato di stralli Un sistema molto evoluto di stralli, con un peso e una lunghezza totali di 3.720 t e oltre 54 chilometri, sostiene il Russky Island Bridge. Gli stralli sono composti da una composizione di trefoli (da 13 a 85), ciascuno dei quali è dotato di una guaina di protezione anticorrosione. Ogni trefolo è costituito da sette fili in acciaio zincato.

L’adozione di una particolare composizione compatta degli stralli ha consentito la riduzione delle azioni del vento agente sugli stessi del 25 30%. Il conseguente risparmio sulle strutture di sostegno del ponte (antenne, campate di approccio, pile di ancoraggio) è stimabile nel 35-40 %. Il rivestimento esterno degli stralli riporta i colori della bandiera russa.

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I NFRASTRUTTURE

SISTEMI ANTISISMICI La campata centrale, sospesa agli stralli che collegano le antenne di 320 m di altezza, è stata costruita in modo da poter scongiurare il rischio di pesanti conseguenze in caso di forti scosse sismiche: le vibrazioni, invece che essere assorbite dalla struttura, vengono distribuite e in parte annullate. In realtà gli appoggi del ponte sono in grado di assorbire spostamenti in senso longitudinale dovuti a carichi sismici o atmosferici fino a 2,40 m. Sono stati previsti giunti di dilatazione di 23,50 m di larghezza, anche questo un vero record nella realizzazione di un ponte. Apposite strisce di lamiera striata sono state posizionate sui giunti in acciaio per ridurre il rischio di scivolamento da parte degli automezzi che attraversano il ponte. Sotto la carreggiata sono montati altri giunti, di lunghezza pari a circa 6 m, per di assorbire spostamenti “lenti” dovuti a vento e sisma.

Questi ammortizzatori, al di sotto della carreggiata, sono standard. Molto più evoluti sul piano tecnologico sono invece quelli posizionati nella parte finale degli stralli del ponte Russky Island. Sugli stralli sono montati “smorzatori assiali” in grado di assorbire gli spostamenti verticali differenti tra i lati del ponte, dovuti alla grande elasticità dell’intera struttura, alle oscillazioni prodotte da vento o sisma e a cadute di ghiaccio dagli stralli stessi. In tutto sono 224 gli ammortizzatori preposti a questo delicato compito. Una quarantina di questi, posizionati sugli stralli più lunghi e più pesanti, sono “adattabili” e modificano il loro comportamento a seconda delle necessità, trasmettendo le informazioni sull’entità delle oscillazioni a una centralina elettronica che, grazie a un meccanismo elettromagnetico, modifica la viscosità interna e quindi la loro risposta.

Per proteggere gli uomini e i materiali dal clima rigido, la piattaforma autosollevante è interamente chiusa, completa di un tetto modulare e scorrevole. La chiusura assicura operazioni prive di rischio, anche ad altezze estre-

me dove la forza del vento può essere eccezionale. Inoltre permette alla cabina di lavoro così creata di essere riscaldata così che il calcestruzzo non subisca sbalzi termici, anche con temperature esterne sotto ai 35°C.

36 Costruzioni febbraio 2013


ATTUALITÀ&PRODOTTI

SISTEMI AUTOSOLLEVANTI Il contributo di Harsco Infrastructure si è rivelato fondamentale per soddisfare pla complessità del progetto. Harsco ha fornito il sistema di cassaforma autosollevante (Self Climbing Formwork SCF) che ha permesso un accesso rapido e sicuro per la costruzione di un pilone di 320 m d’altezza. La soluzione Harsco fornisce infatti un ambiente di lavoro completamente chiuso che protegge gli operai dalle condizioni atmosferiche estreme durante la costruzione del pilone di ancoraggio, degli stralli e delle sue pile anche provvisorie, nelle campate laterali alte sino a 70 m.

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PIANIFICAZIONE OTTIMIZZATA - Durante la fase di studio della soluzione tecnica, il team degli esperti del sistema autosollevante SCF di Harsco ha impiegato il suo know how per accelerare la programmazione della costruzione e assicurare i massimi requisiti di sicurezza, in particolare per le due unità rampanti usate sui piloni degli stralli. Questo ha eliminato la necessità di dispendiosi lavori di modifica della struttura sollevante e ha portato a una soluzione di casseforme e piattaforma che si adatta perfettamente alla geometria conica e inclinata del pilone stesso. Il pilone modifica, durante l’elevazione, la propria sezione da un massimo alla base di 7,80 × 13 m con spessore di muro pari a 2 m sino a 7,10 × 7 m con spessore di muro pari a 0,70 m alla sommità. L’unica modifica sostanziale alla struttura e al relativo cassero è l’eliminazione di un elemento di mensole e piattaforma studiato con i progettisti dei cementi armati e posizionato nel tempo durante una pausa delle lavorazioni. Le variazioni geometriche di struttura di sostegno e di cassero sono realizzate in ogni fase di rampata all’interno delle piattaforme in assoluta sicurezza.

RAMPATA A 72 CICLI - Studiate le 72 fasi di rampata, in accordo con i progettisti della struttura, il sistema proposto, come sopra descritto, consente, in maniera rapida e sicura, tutte le lavorazioni necessarie per la posa del ferro, il getto e la successiva maturazione. Le piattaforme sono per gruppi tra loro indipendenti anche se comprese nello stesso gruppo rampante. Ciò significa che mentre le piattaforme di servizio alla posa del ferro sono vicine al filo del getto futuro finito, le due inferiori sono spostate per consentire la pulizia del cassero e se necessario il montaggio del telo coibentato per la maturazione a vapore. Eseguita la maturazione, è possibile la rampata dell’intero gruppo di 19 m di altezza.

Lavoro su sette livelli L’attrezzatura è composta da 7 piattaforme di lavoro per un totale di 19 m d’altezza per gruppo rampante. Le prime due vengono utilizzate per il montaggio delle armature metalliche della pila, lavorazione che, dati i forti spessori, è possibile sia dall’esterno che dall’interno, per un’altezza utile di lavoro di circa 6 m. Le due successive, per un’altezza utile di circa 6 m, sono utilizzate nella fase del getto. Gli operatori possono modificare le geometrie ed effettuare tutte le operazioni per la messa in armo e disarmo della

cassaforma. Dopo il disarmo del cassero è possibile effettuare la maturazione a vapore del getto. Tutte le movimentazioni dei casseri e delle armature sono assistite da paranchi montati in sommità al primo piano di lavoro. Gli ultimi tre livelli sono pensati per proteggere il getto da condizioni di gelo che potrebbero inficiare la resistenza della struttura e consentono anche un’ulteriore aggiunta di maturazione a vapore; questo sistema permette la protezione del getto per ulteriori due cicli.

La fonte di riferimento per le informazioni tecniche del progetto infrastrutturale, è la “Russky Bridge 2008-2012”. www.skmost.com


MECALAC 10MCR

Mecalac Peso operativo Potenza netta VelocitĂ massima

38 Costruzioni febbraio 2013

10MCR 10 t 74 kW 10 km/h


vistE da

VELOCITÀ

multifunzionale DI

MATTHIEU COLOMBO

LE MECALAC MCR SONO MACCHINE UNICHE.

OGNI SINGOLO MODELLO FUNZIONA COME ESCAVATORE, PALA CARICATRICE, SOLLEVATORE E PORTA ATTREZZI.

VEDIAMO QUALI SONO I LORO PUNTI DI FORZA ANALIZZANDO

10MCR febbraio 2013 Costruzioni 39

© Costruzioni

LA TOP DI GAMMA


A

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1 - Cinque funzioni con una sola macchina

MECALAC 10MCR

LA MASSIMA VERSATILITÀ della 10MCR è possibile grazie all’innovativo carro cingolato con la lama che spinge sulla benna in funzione skid, al caratteristico braccio multifunzione esclusivo e all’attacco rapido Active Lock. A

MIDI ESCAVATORE CINGOLATO È la funzione più ovvia, quella che un osservatore non attento si aspetta da una macchina della gamma MCR. I comandi sono uguali a quelli di un escavatore.

B

PALA CON ROTAZIONE A 360° È l’unico caricatore a rotazione totale. Un pulsante inverte il senso di comando del martinetto benna sul manipolatore per lavorare con benna rovesciata. Ideale per riempire trincee, anche in traslazione.

C

PALA CARICATRICE COMPATTA Con il selettore (nel tondo) si passa alla modalità skid steer loader. I comandi rispondono come su uno skid, quindi la traslazione è controllata dal manipolatore destro. Benna supportata da lama: nessuna sollecitazione su braccio o torretta.

D

MOVIMENTATORE PICK AND CARRY La cinematica del braccio Mecalac permette di sollevare carichi molto elevati vicino alla macchina. Grazie al carro con grandi cingoli in gomma si trasla con carichi importanti.

E

PORTA ATTREZZI L’attacco idraulico rapido Active Lock (di serie) permette la rapida sostituzione di attrezzi. Il sistema ha 4 cunei, una piastra per il blocco idraulico e recupera eventuali giochi.

E

40 Costruzioni febbraio 2013

C

C

D

Doppia di serie: linea idraulica da 30 a portata regolab 16 ile regolabil 0 l/min, pressio ne e da 100 a 280 ba r


L’idraulica Active Control utilizza un distributore flo w con regolazione lo sharing ad sensing: movimenti contem poranei e progressivi

vistE da

NON SOLO DEPORTÉ Il braccio è l’elemento caratterizzante di ogni modello Mecalac. Qui a lato, un 10MCR in una posizione di lavoro che evidenzia la ripartizione del carico rispetto al punto d’appoggio della lama. Nei lavori a filo macchina il peso del braccio (linea verde) aumenta la stabilità.

2 - Braccio unico e potente nello “stretto”

1

CINEMATISMO COMPATTO Ideale per lavorare nelle vie più anguste dei centri urbani, nei tunnel o nella posa di canalizzazioni filo macchina.

2

POLIVALENTE Il disegno del braccio è stato perfezionato in oltre 35 anni per ottenere un equilibrio delle prestazioni con benna, caricatore e forche.

3

SICURO I martinetti del braccio sono dotati di valvola di sicurezza anticaduta (a richiesta le 4 valvole) e l’attacco rapido ha un blocco idraulico brevettato.

Questo pulsante attiva l’azione simultanea dei cilindri di sollevamento. È utile, ad esempio, per il livellamento suolo

Disponibili valvole anticaduta di sicurezza sui 5 martinetti del braccio

© Costr uzioni

Articolazione deporté del braccio di serie


3 - Molto più veloce dei concorrenti: 10 km/h DUAL SENSO DRIVE L’eccezionale velocità

© Costruzioni

di 10 km/h (la velocità media della categoria è inferiore ai 5) è possibile grazie alla trasmissione idrostatica con doppio circuito chiuso. Il sistema, brevettato, è stato concepito per ripartire equamente la potenza sulla lama del carro (quindi sulla pala caricatrice).

3.274 mm

LA BASE DELLA TORRETTA CONICA permette di mantenere basso il baricentro nonostante il carro a ruote differenziate.

4 ganci ISO 15818 per il trasporto

© Costruzioni

2.300 mm

4 - Qualità costruttiva “diretta”. Interna al Gruppo Mecalac TECNOLOGIA HYDROMO L’unità produttiva Mecalac Hydromo è specializzata nel taglio al plasma (macchina che lavora, con doppia torcia, lastre spesse fino a 30 mm) e saldatura robotizzata dell’acciaio, costruzione giunti idraulici girevoli e saldatura delle teste alle aste dei martinetti. Al riguardo, il metodo adottato permette la saldatura di circa l’85% della sezione dell’asta sulla testa. Per ogni cilindro prodotto sono verificati l’allineamento e la saldatura con ultrasuoni. Prove distruttive sono effettuate a campione. 42 Costruzioni febbraio 2013

Saldatura sull’85% della superficie dell’accoppiamento testa-stelo © Costruzioni

MECALAC 10MCR

tatica ne idros pa io s is m s pom La tra R ha una ata C M 0 1 l de dedic idraulica


vistE da © Costruzioni

FILTRO SEGNALATORE Il filtro del gasolio ha un sensore elettrico per rilevare la presenza di acqua e inviare un segnale in cabina. Ha la vaschetta di verifica ottica, il rubinetto di spurgo e la pompa di reinnesco. FISSO CON WASTEGATE La turbina ha geometria fissa e valvola wastegate per evitare picchi di pressione. Aprendo il cofano, è dietro la testata motore.

5 - Motore trasversale al posteriore IL MOTORE È UN 4 CILINDRI CUMMINS QSB3.3 a controllo elettronico da 3,3 litri di cilindrata, noto per essere compatto, leggero, collaudato e potente. L’unità ha un common rail che arriva a 1.100 bar di pressione d’iniezione, un turbocompressore con valvola wastegate (scongiura picchi di pressione) e la tecnologia In-Cylinder Combustion permette di rispettare i parametri Stage IIIA senza il ricircolo dei gas di scarico. Il monoblocco è in fusione, mentre albero a camme, albero motore e bielle sono in acciaio forgiato. È un motore affidabile. Fonoassorbente di qualità fissato con borchie

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Pompa elettrica rifornimento con filtro di serie

Zavorra circolare realizzata per fusione

Intercooler

Ventola idrostatica termoregolata soffiante

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© Costruzioni

Condensatore estraibile

Radiatore motore

è termoregolata, ossia si attiva se necessario e varia la velocità in base alla temperatura di liquido di raffreddamento e olio motore. La disposizione inclinata dei radiatori migliora visibilità e design.

Olio idraulico

LA VENTOLA DI RAFFREDDAMENTO IDROSTATICA

STACCA BATTERIE I cofani sono in fibra composita, di buona fattura e verniciati con componente semi lucido che esalta le linee della macchina. Sotto al cofano laterale trova posto, di fronte ai radiatori, una batteria da 175 Ah, protetta e con la manopola di stacco ben accessibile. L’alternatore è da 60A. © Costruzioni

6 - Raffredda solo quando necessario


7 - Cabina ampia e sicura I tre modelli della gamma MCR sono tutti short radius, con il motore disposto trasversalmente al posteriore. Le cabine, tutte e tre certificate ROPS FOPS, offrono buona abitabilità, luce d’accesso ottimale e grande visibilità. Merito dei montanti contenuti della robusta struttura e dei cristalli incollati, senza guarnizioni a vista. Griglia superiore e faro di lavoro sono di serie. CLIMA DISPONIBILE Tra gli allestimenti opzionali segnaliamo il climatizzatore automatico e la radio con lettore cd.

© Costruzion i

22

SU SUPPORTI ELASTICI La struttura della cabina è collegata alla torretta tramite quattro supporti elastici per smorzare le vibrazioni.

APERTURA E SBLOCCO PORTA ESCLUSIVI A sinistra e sotto (in rosso), evidenziamo le pratiche leve per l’apertura e lo sblocco della porta.

CABINA CERTIFICATA

ROPS - FOPS © Costruzioni

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© Costruzioni

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Quadro fusibili in cabina: accessibile e protetto

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MECALAC gamma MCR

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COMPATTE MA ATTENTE AL COMFORT

Cristalli di sicurezza curvi e incollati


vistE da Omologazione stradale disponibile La gamma Mecalac MCR Versione Peso operativo Cap. soll. 360°... ...al suolo e alla distanza di Motore Potenza netta Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione (Fasi) EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata idraulica Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione massima Velocità traslazione Profondità di scavo Prof. plinto Sbalzo post. torretta Forza strappo Forza penetrazione Serbatoio gasolio

ton ton m kW litri N° mm giri/min m/s N°

l/min

MPa km/h mm mm mm daN daN litri

6MCR*

8MCR

10MCR

unica 5,7 1,95 no benna/3 Deutz TD2.9 55 2,9 4 92 x 110 2.200 8,07 2 conv. CR (1) si si turbo portata variab. 100 LS conv. 28 5-10 3.400 2.000 1.170 3.900 2.400 65

unica 7,6 1,95 no benna/3 Cummins 4BT3.3 TAA 60 3,3 4 95 x 115 2.200 8,43 2 conv. CR (1) no no turbo portata variab. 100 LS conv. 28 5-10 3.700 2.500 1.250 4.900 2.800 75

unica 10 3,95 no benna/3 Cummins QSB 3.3 74 3,3 4 95 x 115 2.200 8,43 2 conv. CR (1) no no turbo portata variab. 165 LS conv. 30 4,5-10 4.010 2.600 1.350 6.000 3.430 120

www.mecalac.com *Nota: La macchina sarà presentata al Bauma

MACCHINE INTELLIGENTI Realizzare dei comandi semplici per gestire le tante funzionalità delle MCR non deve essere stato facile. Mecalac ci è riuscita molto bene. La gestione risulta intuitiva. Funzionalità

Regolazione comandi

La tipica consolle degli escavatori Mecalac e, sotto, tre schermate di settaggio. Idraulica

Selettore escavatore/pala caricatrice

© Costruzioni

8 - Multifunzione ma semplici da gestire



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febbraio 2013

Abbiamo visto in anteprima assoluta la nuova Palfinger da 200 tm e 49 m d’altezza

Manutenzione A tu per tu con i tecnici del Service Volvo CE durante un intervento di manutenzione

Escavatori cingolati Siamo stati in una miniera di ferro della Vale, la seconda azienda estrattiva al mondo

Escavatori cingolati Il nuovo escavatore giapponese Takeuchi TB180 FR passato alla lente

IN QUESTO NUMERO...

Gru idrauliche

Pale compatte Lo skid steer loader Gehl SL6640 serie E scelto dalla milanese Giavazzi

MACCHINE OMPONENTI C


© Costruzioni

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G RU IDRAULICHE

La nuova gru idraulica Palfinger PK 200.002 L SH viene allestita direttamente in stabilimento su carri con 4 o 5 assi. Oltre ai quattro classici stabilizzatori, può montarne uno anteriore a sbalzo (vedi foto) ed uno posteriore integrato allo chassis della gru.


MACCHINE&COMPONENTI

L’anello

MANCANTE

DI

MATTHIEU COLOMBO

U N BILANCIO 2012 POSITIVO Il Gruppo Palfinger ha chiuso il 2012 con un fatturato di 935,2 milioni di euro con una crescita del 10,6% rispetto al 2011. Merito di mercati in crescita, come quello statunitense, che hanno compensato la debolezza di quelli europei. Ricordiamo, tra l’altro, che il gruppo austriaco ha acquisito nel 2012 due società: la Dreggen (specializzata nella costruzione di gru marine) e la sudamericana Tercek (produttrice di elevatori per persone). Vanno inoltre segnalate anche due joint venture siglate con il gruppo cinese Sany, mirate a rafforzare l’impegno globale dell’azienda.

IL COSTRUTTORE AUSTRIACO, COME ALTRI SUL MERCATO, SVILUPPA UNA GRU IDRAULICA DALLE PRESTAZIONI ELEVATISSIME. 200 TM, 49 M D’ALTEZZA E 45,3 M DI SBRACCIO la Palfinger più potente mai costruita. La presentazione ufficiale della PK 200.002 L SH, questo il suo nome, avverrà ad aprile durante Bauma 2013. Come si può intuire dalle immagini, la nuova gru idraulica austriaca di classe 200 tm avvicina la gamma Palfinger al settore delle autogrù autocarrate. Il nuovo modello è stato sviluppato per offrire le prestazioni di una autogrù allestita su carro a quattro assi, alla inarrivabile versatilità delle gru idrauliche articolate con prolunga idraulica. Il nuovo braccio telescopico Palfinger porta al debutto gli sfili con profilo P (sezione poligonale per una ripartizione del carico uniforme, ndr), ispirati a quelli delle grandi autogrù multistrada. Il braccio della gru con otto sfili arriva ad uno sbraccio di 25,6 m che, con prolunga telescopica, arrivano ad essere ben 45,3 m. La massima altezza raggiungibile è di 49 m. Le tabelle di carico non sono ancora note. Tutto questo è possibile con un allestimento su carro 8x4 che non supera i 3,8 m d’altezza su strada. Merita attenzione il sistema di controllo della stabilità HPSC che permette di sfruttare al massimo la gru e di lavorare anche in configurazione cesto porta persone (EN280). L’allestimento prevede quattro stabilizzatori (tutti i piedi possono ruotare verso l’alto per superare ostacoli) e, su richiesta, uno stabilizzatore anteriore a sbalzo e uno posteriore estensibile. RRST

È

La presentazione alla stampa della Palfinger PK200002L SH è avvenuta a Monaco di Baviera il 29 gennaio 2013.

febbraio 2013 Costruzioni 49


MANUTENZIONE

To serve

& PROTECT alla filiale Milano di Volvo CE Italia a Cernusco sul Naviglio sono pochi km di asfalto, che l’officina mobile in “livrea blu” percorre rapidamente, prima di entrare nei cancelli della cava La Ginestra, dove lo aspettano tre pale gommate del costruttore svedese. Sono due L180F (una acquistata nel 2009 e una nel 2010) ed una L110F (attiva dal 2010) che, in fase d’acquisto, sono state tutelate dall’Accordo Assistenza Cliente con cui Volvo CE Italia si impegna a garantire una costante presenza, in termini di post-vendita. Si tratta infatti di un accordo d’assistenza completo che comprende l’attività manutentiva e preventiva sulle macchine, grazie all’assistenza ordinaria e straordinaria sul campo. Oltretutto, La Ginestra adotta il sistema CareTrack di Volvo che consente il costante monitoraggio della flotta, per quanto concerne la produttività delle singole unità, eventuali anomalie operative, arrivando potenzialmente ad anticipare il sopraggiungere di guasti che, nei peggiori casi, rischiano di portare a imprevisti fermo macchina. RRST

D

DI

CRISTIAN FURINI

LA QUALITÀ DELLE MMT NON PUÒ CHE ANDARE DI PARI PASSO A UN’ASSISTENZA TECNICA AL TOP PER LA PIENA EFFICIENZA DELLE MACCHINE. IL POST VENDITA DOC? IMMEDIATO E COMMISURATO ALLE ESIGENZE DEL CLIENTE 50 Costruzioni febbraio 2013


Assistenza sartoriale

© Costruzioni

Il primo a parlarci dell’Accordo Assistenza Cliente Volvo CE Italia è il signor Renzo Merlini, socio dell’impresa La Ginestra, che sottolinea come il contratto di assistenza Volvo CE abbia da subito rappresentato la possibilità di massimizzare il potenziale operativo del parco macchine e per la possibilità di avere interventi mirati, nei tempi giusti ed eseguiti da tecnici preparati per quelle macchine con la garanzia dei ricambi originali. Dal lato di Volvo CE Italia, Roberto Caruso, responsabile del Servizio Assistenza della filiale Milano, sottolinea come la loro rete assistenza, inclusa la Filiale di Milano, riesca a “leggere” le esigenze specifiche e, conseguentemente, di ritagliare su ogni singolo soggetto il post-vendita commisurato alle reali necessità. In tal senso sono stati studiati i 4 pacchetti di assistenza personalizzabili per garantire la manutenzione delle flotta.

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Sotto, da sinistra, l’officina mobile partita dalla Filiale Volvo CE Italia di Carpiano (Mi) arriva alla Cava La Ginestra di Cernusco sul Naviglio e si predispone al check. Dalla chiamata all’arrivo in loco non passano più di 48 ore. Mediamente l’intervento viene effettuato nelle 24 ore.

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MACCHINE&COMPONENTI


OFFICINA DA CAMPO

Roberto Caruso spiega come l’impresa La Ginestra, per le proprie pale gommate, abbia optato per l’Accordo Assistenza Cliente Oro. Si tratta del pacchetto “Top level”, quello più completo, con riparazioni, manutenzione e ispezioni a cura di tecnici di assistenza Volvo CE Italia. Il pacchetto comprende diversi servizi opzionali per massimizzare la disponibilità, in termini di ore di esercizio all’anno per macchina, sfruttando, per la maggior parte, i dati immagazzinati dal CareTrack. La scelta di Renzo Merlini e Giuseppe Sardi (titolare della cava Visconta) di una copertura “full” è da leggersi nelle elevate aspettative di produttività e redditività delle macchine, oltre alla necessità di prevedere, per quanto possibile, il rischio di eventuali usure e logorii derivanti il costante lavoro di movimentazione e carico delle macchine. L’accordo ha anche l’utilità e il vantaggio di includere, per qualsiasi tipo di intervento, di costi fissi di riparazione, manutenzione e assistenza.

La richiesta d’intervento di manutenzione può partire direttamente dal cliente o, nel caso in cui la macchina sia dotata di CareTrack, arrivare (per la manutenzione ordinaria) direttamente dal sistema, con un segnale di alert lanciato circa 40 ore (5 giorni lavorativi) prima della scadenza. In questo modo, la filiale di competenza ha il tempo di accordarsi col cliente e pianificare l’intervento. A questo punto la commessa passa all’area magazzino che provvede a fornire l’unità mobile di tutti i ricambi originali necessari per la specifica macchina. Attualmente la filiale di Milano (copre anche le province di Varese e Como) dispone di 5 tecnici specializzati con altrettante officine mobili. Ogni furgone d’assitenza è una vera propria officina su ruote (dotata di impianto di generazione per elettricità e aria compressa) attrezzata per eseguire il 100% delle manutenzioni e tutte le riparazioni che non comportino smontaggio e movimentazione di grossi componenti. In caso di interventi importanti o che richiedano condizioni ambientali protette (assenza di polvere), le macchine sono portate in sede e il fermo macchina è compensato con un mezzo sostitutivo.

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Sotto, da sinistra, l’officina mobile Volvo CE, completa di generatore di corrente e aria compressa, arriva in cava con tutti i ricambi originali necessari per la manutenzione. Nella pagina accanto, ultime due foto, il download su notebook dei dati tramite Obd e i controlli di routine sui livelli.

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MANUTENZIONE

I CHECK AL TOP


MACCHINE&COMPONENTI Quattro livelli di tranquillità Gli accordi di assistenza Volvo CE, come sottolinea Valeria Lazzarini, CST Market Potential & Analyst di Volvo CE Italia sono suddivisi su 4 livelli di tutela caratterizzati da 4 colori. Subito sotto la copertura full (colore Oro, quello de La Ginestra) c’è l’Accordo Assistenza Cliente Argento che comprende riparazioni dei componenti principali concordate; inoltre contempla diversi servizi opzionali per migliorare le prestazioni delle macchine sulla base delle analisi dei relativi

dati. A seguire il livello Blu che include la manutenzione preventiva (PM, ogni 500 ore) e le ispezioni oltre a diversi servizi opzionali di analisi preventiva dello stato delle macchine. Il livello base è l’accordo Assistenza Cliente Bianco che prevede ispezioni periodiche di tutti i componenti, verifica delle funzioni principali e indicazioni per la manutenzione, l’assistenza e le riparazioni necessarie per evitare l’usura prematura delle macchine.

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100% originali La manutenzione per le due L180F e per la L150F viene effettuata con i soli ricambi originali Volvo. Dalla filiale di Milano la richiesta di un componente specifico per le pale de La Ginestra arriva direttamente al magazzino centrale dei ricambi di Anzola dell’Emilia all’interno del quale su 6.500 m2 trovano posto qualcosa come 17.000 pezzi. Grazie alla sede bolognese i ricambi arrivano senza ritardi su tutto il territorio nazionale. Volvo CE Italia ha inoltre allestito un trasporto via corriere che assicura anche la consegna notturna. Non solo. Il magazzino è guidato da un sistema gestionale basato sulle statistiche di consumo di ogni singolo ricambio e sulle previsioni elaborate dai tecnici di Volvo Ce Italia: in questo modo il 95% di prodotto è disponibile entro le 24 ore e ogni operatore della rete di assistenza può consultare in tempo reale la disponibilità dei pezzi all’interno dei magazzini in Italia, Svezia e Belgio e migliorare ulteriormente la tempistica per trasferta e assistenza al cliente. Nel caso il singolo ricambio non fosse disponibile a Bologna, la sede italiana ha infatti la possibilità di riceverlo dai depositi centrali europei nel giro di 24 ore. La struttura del magazzino emiliano è replicata, in misura ridotta, presso le filiali, Milano inclusa.


“I tempi di intervento e quelli di fermo del mezzo con Volvo CE sono sempre ridotti al minimo. Ogni unità di assistenza è un’officina completa in grado di riparare la maggior parte dei guasti” (Vittorio Besozzi, operatore Cava La Ginestra).

TUTTO SOTTO CONTROLLO Valido alleato dell’impresa La Ginestra e della filiale di Milano di Volvo CE Italia è il CareTrack. Il sistema installato sulla flotta dell’impresa di Cernusco sul Naviglio, prevede un normalissimo computer dotato di collegamento internet per mantenere il contatto con le 3 macchine Volvo CE. Viene poi sfruttata la tecnologia GSM utilizzata dai cellulari per immettere le informazioni direttamente nel computer di bordo delle macchine. È come se ogni macchina fosse così collegata direttamente al computer grazie all’abbinamento alle reti GSM e GPS. Il CareTrack sposta le informazioni istantaneamente dalla macchina (dotata di un piccolo computer dedicato con ricevitore GPS e modem incorporati, oltre ad una antenna) alla connessione on line. Il computer CareTrack è collegato al sistema di

54 Costruzioni febbraio 2013

bordo della macchina, per dare accesso alle letture del cruscotto e se la macchina è accesa, consente di localizzarla ovunque il proprietario si trovi. Basta che acceda al sito internet protetto da password per vedere la flotta on line in tempo reale o tutte le altre informazioni nel giro di 24 ore. Se il GSM non è disponibile, il sistema splitta sul circuito satellitare.

© Costruzioni

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MANUTENZIONE

“Con il CareTrack e la lettura dei dati direttamente in filiale, conosco tutte le informazioni sulla macchina e le sue problematiche prima di arrivare in cantiere” (Massimo Carluccio, Tecnico assistenza Volvo CE Italia).


MACCHINE&COMPONENTI © Costruzioni

Con Volvo dal Dopoguerra

Da sinistra, Roberto Caruso (Volvo CE), Maurizio Feneri (Volvo CE), Giuseppe Sardi (Cava Visconta) Valeria Lazzarini (Volvo CE), Vittorio Besozzi (Cava La Ginestra), Massimo Carluccio (Volvo CE).

La società la Ginestra si sviluppa e opera su tre siti (cave Visconta, Merlini e Ginestra) ubicati nel comprensorio Cernusco sul Naviglio e Brugherio. L’impianto di selezione di Cernusco è stato invece realizzato 8 anni fa ad una profondità di meno 7 m rispetto al piano di campagna. Ha una produttività elevata: realizza mediamente 200 m3/ora di materiale, anche se attualmente i ritmi lavorativi sono più blandi dalla minor richiesta di materiale. Le tre pale gommate sono state acquistate presso la filiale Milano di Volvo CE Italia con l’intervento di Maurizio Feneri, funzionario commerciale che, al di là delle mansioni commerciali, mantiene costantemente i contatti con l’impresa di Cernusco, per agevolare, anche in fase di service post-vendita, qualsiasi esigenza relativa alle macchine. Il rapporto di collaborazione tra Volvo CE Italia e La Ginestra risale però a moltissimi anni fa. La famiglia Merlini è stata tra le prime realtà imprenditoriali ad acquistare il marchio Volvo in Italia con uno dei primi esemplari di LM 460, ancora funzionante. Da sempre Renzo Merlini (attivo nel settore da 40 anni), apprezza i prodotti Volvo, in particolar modo per quanto riguarda la parca richiesta di carburante e per la grande affidabilità e durata dei componenti.

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ESCAVATORI CINGOLATI

Il leader mondiale

DEL FERRO DI

MATTHIEU COLOMBO

a costruzione di macchinari per l’estrazione di materie prime è attualmente uno dei settori più interessanti per Liebherr. Non a caso, lo stabilimento francese di Colmar, specializzato nella fabbricazione di escavatori, ha inaugurato un nuovo dipartimento dedicato alla linea mining nel 2010 e continua a investire per aumentare la propria capacità produttiva. Il Gruppo Liebherr ha raggiunto un fatturato di 4.387 milioni di euro nel primo semestre del 2012, facendo segnare un aumento del 9,8 % rispetto allo stesso periodo del 2011. In particolare, segnaliamo i ricavi della divisione “macchinari per estrazione mineraria” che sono cresciuti del 29,1 % nel primo semestre 2012, raggiungendo quota 575 milioni di euro. Se a questo aggiungiamo che alcune delle aree estrattive più interessanti a livello globale sono oggi in America Latina, è facile intuire quanto sia strategico per l’azienda tedesca presidiare il territorio con la società multioperativa Liebherr Brasil GMO LTDA con sede a Guaratinguetá, nello stato di San Paolo. Fondata nei primi anni Settanta, la Liebherr Brasil ha sviluppato in parallelo e con la massima flessibilità, sia le attività di vendita e assistenza delle diverse divisioni Liebherr sul mercato brasiliano, sia quelle di engineering e produzione di macchine movimento terra, da miniera, gru marittime, gru per cantiere, tecnologie di betonaggio e tecnologie aerospaziali. Questo approccio trans-divisionale sintetizza la strategia dell’azienda per lo sviluppo dei mercati emergenti. La produzione di Liebherr Brazil dedicata al settore mmt e mining prevede la costruzione degli escavatori R 944 C, R 954 C e R 964 C, del movimentatore A 924 C, delle pale gommate L 538 e L 580 e, per i clienti mining di tutto il mondo, dei grandi escavatori idraulici R 9350 e R 9400. Noi abbiamo seguito al lavoro tre R 964 C “made in Brazil” impegnati in una miniera di ferro. RRST

L

56 Costruzioni febbraio 2013

Sullo sfondo la miniera di ferro “Capão Xavier” della società Vale, azienda estrattiva presente in 37 paesi, nei cinque continenti e dà lavoro ad oltre 130.000 dipendenti.


MACCHINE&COMPONENTI ABBIAMO VISITATO LA MINIERA BRASILIANA DI CAPÃO XAVIER SFRUTTATA DA VALE, IL PRIMO ESTRATTORE DI FERRO AL MONDO E IL SECONDO GRUPPO MINERARIO IN ASSOLUTO. A GARANTIRE PRODUTTIVITÀ, TRE ESCAVATORI LIEBHERR R964C

La miniera di ferro Capão Xavier è della Vale, la seconda società estrattiva al mondo, il primo produttore al mondo di ferro e il secondo maggior produttore di nichel. Nata nel 1942 come Companhia Vale do Rio Doce, con lo statuto società pubblica del governo federale, l’azienda è sempre stata una delle realtà leader nell’esportazione di ferro ma non ha mai smesso di diversificare le attività. Negli anni 2000 l’azienda è stata privatizzata ed ha preso il nome di Vale. Con il nuovo corso, è stata attuata una politica di accentramento degli interessi sull’attività mineraria e le sole attività logistiche o di produzione energetica mantenute sono di fatto funzionali a quelle estrattive. Inoltre, Vale ha acquisito altre realtà estrattive per diminuire la dipendenza dai minerali ferrosi e diversificare business e rischi di mercato.

www.vale.com

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La società Vale in due parole


ESCAVATORI CINGOLATI

VALE: OLTRE 320 MILIONI DI TONNELLATE DI FERRO ALL’ANNO In Brasile, la Vale opera nelle cinque regioni principali. La miniera Capão Xavier fa parte del Complesso di Paraopeba, situato nel “quadrilatero del ferro” (circa 7.500 km² di superficie) a est di Belo Horizonte, capitale dello stato di Minas Gerais. Nel 2011, il sito di Capão Xavier ha contribuito con 8,4 milioni di tonnellate alla produzione di ferro della Vale, corrispondenti al solo 2,6%

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del ferro totale estratto dall’azienda. Quando la miniera di Capão Xavier ha avviato l’attività nel 2004, la capacità totale stimata era di 81,2 milioni di t di ferro minerale. Secondo le stime geologiche, questo giacimento dovrebbe esaurirsi entro il 2014. Oltre al ferro minerale, Vale estrae anche nei 5 continenti: manganese e leghe derivate, nickel, rame, carbone, potassio e silicato d’alluminio.


MACCHINE&COMPONENTI Escavatori proporzionati alla distanza dell’impianto La coltivazione della Miniera Capão Xavier è iniziata con l’analisi geologica a cui sono presto seguite le attività di sbancamento. Da allora sono passati quasi dieci anni e l’estrazione delle materie prime avviene con la tecnica del disgregamento del terreno “sterile” tramite cariche esplosive. In seguito sono gli escavatori Liebherr R 964 C a scavare il materiale, composto da minerale sterile e ferro, ed a caricarlo su autocarri a quattro

assi che trasportano il materiale agli impianti di frantumazione distante oltre un chilometro. La fase successiva alla frantumazione sono le lavorazioni di selezione per ottenere minerali di qualità. Se le caratteristiche morfologiche del terreno avessero consentito di realizzare gli impianti più vicini al punto d’estrazione, l’azienda avrebbe scelto escavatori più grandi per lo scavo e dumper rigidi per la movimentazione del materiale.

FERRO...SU ROTAIA Dopo l’estrazione in loco, il ferro minerale viene trasportato alla sua destinazione finale che solitamente è un’acciaieria. Il trasporto esterno dalla miniera Capão Xavier, nei primi chilometri avviene per l’80% tramite convogli ferroviari. Spesso, successivamente, il trasporto prosegue via mare.

Nel Complesso di Paraopeba lavorano 16 escavatori da estrazione Liebherr R 964 C. Qui sopra uno dei tre operativi nel sito Capão Xavier.

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ESCAVATORI CINGOLATI

FINO A 30.800 DAN DI FORZA L’escavatore R 964 C ha un motore V8 Liebherr D9508 turbodiesel con iniezione common rail che eroga ben 320 kW a un regime di 1.800 giri/min. In base al carro e all’allestimento del braccio, il peso operativo di un R 964 C varia da 66,4 a 78 t. Questa macchina ha una forza di penetrazione massima di 30.800 daN e una forza di strappo massima di 33.500 daN, mentre la distanza massima di scavo a terra è di 11,55 m e l’altezza massima di carico è di ben 7,75 m.

BRACCIO LUNGO E BENNA DA “SOLI” 4 METRI CUBI Come anticipato, nella miniera di Capão Xavier lavorano a ritmo sostenuto tre escavatori R 964 C. Sulla carta queste macchine potrebbero sembrare sottodimensionate, ma sono state scelte, grazie all’attenta consulenza di Liebherr Brazil, perché proporzionare alle caratteristiche dimensionali del sito estrattivo. Così come gli ulteriori tredici R 964 C della Vale, i tre che abbia-

60 Costruzioni febbraio 2013

mo seguito al lavoro erano allestiti con braccio boomerang da 7m, penetratore da 2,60 m e benna da 4 m³. Sui martinetti di sollevamento braccio sono state montate valvole anticaduta specifiche. Altre modifiche suggerite da Liebherr Brazil, per elevare gli standard di sicurezza, sono la griglia superiore di protezione anti-ribaltamento FOPS e la telecamera posteriore con monitor in cabina.


MACCHINE&COMPONENTI Assistenza dedicata nel Minas Gerais I primi Libherr R 964 C hanno iniziato a lavorare del complesso di Paraopeba dieci anni fa. Da allora, si sono distinti per la loro produttività e affidabilità. Oltre che per la qualità strutturale delle macchine, questo è stato possibile grazie alla struttura post-vendita che Liebherr ha realizzato espressamente nello stato di Minas Gerais ed al sistema logistico che garantisce la fornitura di ricambi. Dal punto di assistenza di Belo Horizonte dipendono 30 tecnici altamente specializzati.

L’ESCAVATORE R 964 C Liebherr Versioni Peso operativo ton Capacità soll. 360°, 0h ton Variazioni-Distanza m Motore Liebherr Potenza netta kW Cilindrata litri Cilindri n° Alesaggio x corsa mm Regime di taratura giri/min Velocità del pistone m/s Valvole per cilindro n° Distribuzione Iniezione (Fasi) EGR - Ricircolo gas di scarico Omologazione Alimentazione aria Pompe Portata idraulica litri/min Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione massima MPa Carreggiata mm Braccio mono mm Penetratore mm Profondità di scavo mm Distanza scavo a terra mm Forza strappo daN Forza penetrazione daN Largh. cingoli (500 mm) mm Serbatoio gasolio litri

R 964 C HD / HD-SL / S-HD 66,4/67,4/77,9 26/26,4/26,8 suole 600/4,5 D 9508 320 16,16 8 128 x 157 1.800 9,42 4 convenzionale CR continuo interno Stage IIIA turbo after portata variabile 2 x 410 + 245 Full load sensing pressione comp. 35 / 34 3.200 / 3.200 / 3.250 7.000 2.600 7.250 11.550 33.500 30.800 4.170 / 4.170 / 4.170 1.250

www.liebherr.com

febbraio 2013 Costruzioni 61


© Costruzioni

DI

CRISTIAN FURINI

egli ultimi anni, soprattutto da quando è subentrata la crisi che ha colpito tutto il settore Mmt, l’approccio all’acquisto di escavatori da parte delle imprese è sensibilmente mutato. I clienti richiedono macchine compatte, non solo molto produttive, ma in grado di svolgere operazioni più precise e in punta di dita. Si chiama TB 180 FR il mini escavatore Takeuchi nato per raggiungere questo obiettivo. Si inserisce nella classe di peso operativo delle 8 t e promette di combinare velocità e forza di strappo con movimenti fluidi e precisi, lavorando ad una profondità di scavo massima di 5 m. Prestazioni raggiunte anche grazie all’impianto idraulico load sensing con pompe a portata variabile e alla doppia velocità di traslazione. Insieme questi elementi aumentano la facilità di gestione dell’impianto idraulico che implica un controllo fluido e preciso di tutte le funzioni della macchina, soprattutto se usate in contemporanea, e una riduzione del tempo di reazione, del rumore idraulico e del consumo di carburante. Stampata su braccio e fiancate la sigla FR ad indicare, semmai ce ne fosse bisogno, la gamma Takeuchi in grado di effettuare una rotazione di 360 gradi in sagoma ed a benna colma, sfruttando il particolare cinematismo del braccio che riesce lavorare a filo muro rimanendo perfettamente perpendicolare. RRST

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N

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ESCAVATORI CINGOLATI

I SITI IN CUI MANCA SPAZIO SONO IL SUO HABITAT NATURALE. ZERO TAIL BEN PROGETTATO PER L’8 T MADE IN JAPAN CON “COLLO DI CIGNO”

Risale al 1971 il lancio, da parte di Takeuchi, del primo mezzo compatto al mondo con brandeggio e torretta girevole a 360°: è l’inizio di una nuova era per le macchine movimento terra dedicate ad applicazioni in spazi stretti.


MACCHINE&COMPONENTI

Lo mettono allo

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STRETTO

febbraio 2013 Costruzioni 63


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La dicitura FR (Full Round) di alcuni modelli Takeuchi (incluso il 180) indica la presenza di un sistema brevettato soprannominato “collo di cigno”. Nel panorama del mercato la gamma Takeuchi si distingue infatti per l’impiego di un normale braccio escavatore che, agganciato ad una traversa posizionata al centro del carro, trasla trasversalmente su tutti e quattro i lati permettendo alla macchina di scavare a filo muro, con il braccio rimane sempre perfettamente perpendicolare anche alla massima profondità di scavo. Ecco perché i modelli in questione sono detti anche “brandeggio zero”: anziché brandeggiare in modo convenzionale il braccio, ne spostano il punto di incernieramento alla sua base, perché tutta la traversa di supporto a muoversi trasversalmente rispetto all’azimut. La larghezza della cabina non subisce alcuna limitazione, in quanto il braccio può essere richiamato sul lato della torretta anziché al centro. In questo modo è possibile operare in ambienti ristretti e spazio limitato: centri storici e cantieri urbani non danno preoccupazione di collisione mentre il TB 180 FR ruota tranquillamente la torretta. © Costruzioni

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FRESCO E MUSICA INCLUSI

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ESCAVATORI CINGOLATI

I L LAVORO DEL CIGNO

Una volta aperta la porta a battente in metallo, si sale in un abitacolo con un discreto spazio per le gambe dell’operatore. I pedali di marcia, se non vengono utilizzati, possono essere piegati in avanti, anche per facilitare la pulizia del pavimento cabina. Ad aumentare il comfort dell’operatore la radio (con l’aux per ipod) e clima di serie. Il sedile è ammortizzato con sospensione regolabile e le leve di marcia sono molto ravvicinate, per il controllo semplice degli spostamenti, eventualmente anche con una sola mano. Il parabrezza anteriore a stantuffi è apribile e richiudibile con estrema facilità.


Cuore dal Sol Levante con apertura in precamera e dagli iniettori che garantiscono 1.500 bar di spinta del carburante in camera. Completano il tutto le 4 valvole per cilindro, i nuovi fori sull’iniettore e la camera grazie alla cui forma è possibile l’effetto turbolenza per ottenere efficienza anche alle alte temperature, accorgimenti questi utili per garantirsi il Tier 3.

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È marchiato 4TNV98 il motore Yanmar che muove il TB 180 FR. Si tratta di un 4 cilindri da 3.3 l in taratura da 45,3 kW a 2.300 giri e coppia di 242,3 Nm a 1.500 giri al minuto. È un propulsore ad aspirazione naturale, caratterizzato da una pompa d’iniezione di tipo meccanico in linea di ultima generazione, da una nuova camera di combustione

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Il baricentro molto basso della macchina permette di lavorare con la massima stabilità con forze di strappo di escavatori dotati di contrappeso. Le reazioni del TB 180 FR sono rapide, con operazioni simultanee durante la marcia in avanti grazie all’impianto idraulico a portata variabile con una pompa ad ingranaggi con pressione di 27,4 MPa. Grazie all’ampia gamma di accessori, il TB 180 FR guadagna in versatilità, supportata dalla portata dell’impianto idraulico ausiliario di 72,5 l/min. Ragguardevoli le dimensioni della lama (2.300 mm di larghezza e 500 di altezza) con la possibilità di alzarla a 505 mm o di abbassarla a 405, valori superiori rispetto a tutti i competitors.

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Bassa è stabile

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MACCHINE&COMPONENTI


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ESCAVATORI CINGOLATI GIROSAGOMA IN CLASSE 8 TON

MANUTENZIONE EASY

TB 180 FR

www.takeuchi-italia.it

66 Costruzioni febbraio 2013

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Il TB 180 FR, come tutte le macchine Takeuchi, è dotato di cabina completamente ribaltabile e di cofano arrotondato che copre lo scomparto motore lasciando una generosa luce per garantire una efficiente ispezione e manutenzione degli organi propulsivi, dell’impianto idraulico, compresi filtri e motore di riduzione. Lo stato della macchina e la diagnostica dei vari livelli compare in cabina sul mini cluster che contempla gli indicatori analogici per carburante e temperatura dell’acqua e numerose spie di alert, tra cui le anomalie su batterie o un basso livello dell’olio idraulico. Il rabbocco dell’olio motore è agevole grazie alla posizione della bocchetta, facile da raggiungere. Il secondo portello sulla sinistra dà accesso all’area dei distributori idraulici e al filtro gasolio. Per il pieno di carburante si utilizza il bocchettone (dotato di serratura) sul lato destro della macchina. © Costruzioni

Cing. in gomma ton 8,45 m 2,21 m 7,19 Yanmar 4TNV98 kW 45,3 l 3,31 N° 4 mm 98 x 110 giri/min 2.300 m/s 8,43 N° 4 conv. 1 no n.d. natural var.+fix. l/min 2 x 66 + 55,7 conv.no conv. MPa 27,4-23,5 mm 2.300 mm 1.260 N° 5 mm 4.545 mm 3.490 daN 5.320 daN 3.400 mm 450 l 92

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Modello Versione Peso operativo Passo Dist. scavo Motore Potenza netta Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione (Fasi) EGR - Ricircolo gas di scarico Trattamento gas di scarico Alimentazione aria Pompe Portata idraulica Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione massima Carreggiata Sbalzo post. torretta Rulli appoggio Profondità di scavo Prof. plinto Forza strappo benna Forza penetrazione Larghezza suole Serbatoio gasolio


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PALE COMPATTE

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er le imprese stradali, come per quelle edili e di costruzione, il momento è dei più difficili. Il lavoro manca, la concorrenza è forte e può quindi capitare che imprese strutturate per costruire highway americane si trovino ad asfaltare i piazzali di nuovi centri commerciali o le vie di pertinenza dei piccoli comuni italiani. In altre parole, per le imprese è vitale saper affrontare i cantieri più disparati e le macchine più versatili, per conseguenza, sono le più opzionate e sfruttate. Lo sa bene l’impresa milanese Giavazzi, specializzata nella costruzione di opere stradali, idrauliche, civili ed industriali, che, di recente ha acquistato una

P

68 Costruzioni febbraio 2013

nuova pala compatta Gehl SL6640E per sostituirne una di vecchia generazione ampiamente sfruttata. Costruzioni ha seguito in cantiere la piccola pala franco-americana (Gehl è stata acquisita da Manitou nel 2008, ndr), impegnata nel supportare i lavori di fresatura di più strade secondarie del comune di Corsico (MI) In particolare, la piccola Gehl ha alternato la pala caricatrice e la fresa idraulica Simex per le finiture filomarciapiede e intorno ai chiusini, quindi preparare la sede stradale all’asfaltatura. Il tutto, operando tra un’imponente fresa da 1,9 m, veicoli a quattro assi e una spazzatrice. RRST


MACCHINE&COMPONENTI

Oui, je suis

AMÉRICAIN DI

MATTHIEU COLOMBO

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GLI SKID STEER LOADER GEHL SONO PRODOTTI NEL WISCONSIN DA MANITOU AMERICAS E DISTRIBUITI IN ITALIA DA SCAI. ROBUSTEZZA E VERSATILITÀ I PUNTI DI FORZA DEI MODELLI SERIE E

febbraio 2013 Costruzioni 69


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I motore Yanmar 4TNV98T impone l’utilizzo di carburanti con basso tenore di zolfo, ossia di qualità europea o nordamericana.

In cantiere abbiamo incontrato Giorgio Serati (a sinistra), commerciale della filiale Scai di Milano e Stefano Gualandi, responsabile tecnico operativo della Giavazzi. “Eseguendo lavori stradali in tempi regolamentati e ristretti - spiega Stefano - l’affidabilità delle macchine è fondamentale”. “Visto che con il precedente skid della Gehl non ci sono mai stati problemi di sorta, abbiamo rinnovato la fiducia a questo marchio ed alla Scai che ne garantisce l’assistenza in tutta Italia”.

La Gehl SL6640E della Giavazzi, con linea idraulica High-Flow e omologazione per la circolazione stradale, è stata acquistata dalla Scai di Assago (MI) completa di fresa Simex PL6020 e relativo allestimento che include il serbatoio dell’acqua sul tetto per l’abbattimento polveri. Questo modello si pone nella fascia alta delle pale compatte fabbricare negli Stati Uniti, con un carico operativo di 1.149 kg e un

peso operativo di 3,69 t. Hanno prestazioni superiori solo il modello SL7810E e le tre macchine della gamma vertical lift: V270, V330 e la nuovissima V400 che vedremo al Bauma. Giavazzi ha scelto dalla gamma Gehl la SL6640E High-Flow per poter lavorare con attrezzature idrauliche come la fresatrice, per il passo di ben 1.300 mm e per l’autonomia garantita dal serbatoio gasolio da ben 91 litri.

Un giapponese dentro il cofano

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Il modello SL6640E monta il più potente dei motori Yanmar serie TNV. Si tratta di un quattro cilindri turbo, con quattro valvole per cilindro, da 3,3 litri di cilindrata, battezzato 4TNV98T-Z e rispondente alle normative Stage IIIA. Alimentato da una pompa rotativa e iniettori tradizionali a controllo elettronico, il motore controlla elettronicamente anche il ricircolo dei gas di scarico tramite valvola Egr. La potenza netta erogata è di 62,6 kW a 2.500 giri/minuto e la coppia arriva a un picco di 292 Nm a 1.850 giri/minuto.

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PALE COMPATTE

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1.179 KG DI CARICO OPERATIVO

La linea idraulica ausiliaria opzionale con innesti a faccia piana permette di montare accessori, come fresa e spazzatrice, in pochi istanti.


MACCHINE&COMPONENTI VELOCE A RICHIESTA

Lo skid SL6640E monta a richiesta il sistema Hydraglide: un accumulatore d’azoto collegato ai cilindri di sollevamento permette di ammortizzare le oscillazioni tra braccio e telaio. In questo modo l’operatore subisce meno sollecitazioni (maggiore comfort) e a benna carica si limitano le perdite di materiale.

Con 22,4 chilometri orari, questo skid steer loader è il più veloce della sua categoria. A patto, però, di scegliere tra le opzioni la doppia velocità (che per alcuni concorrenti è di serie). Senza la doppia velocità, la macchina raggiunge comunque i 14,8 chilometri orari.

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L’Hydraglide aumenta la produttività

ACCIAIO AL CROMO NITRATO La piastra d’attacco delle attrezzature (benna, forche, fresa, spazzatrice…) è comandata da doppio cilindro idraulico per garantire la massima forza, progressione e precisione nei movimenti. L’angolo di ribaltamento benna alla massima altezza è di 37 gradi e quello di richiamo benna a terra di 28 gradi. Da notare l’acciaio

al cromo nitrato “brunito” con cui sono realizzati i cilindri idraulici. Questo acciaio, impiegato anche per la costruzione di armi da fuoco è caratterizzato da una notevole durezza e da un’elevata resistenza a corrosione e ossidazione. L’utilizzo di questo materiale non rende necessaria la cromatura.

febbraio 2013 Costruzioni 71


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PALE COMPATTE Modello Carico operativo Peso operativo Potenza Motore Cilindrata Cilindri Alesaggio x corsa Regime di taratura Velocità del pistone Valvole per cilindro Distribuzione Iniezione Fasi d'iniezione EGR (Ricircolo gas) Alimentazione aria Pompe Portata Regolazione pompa Distributore a cassetti Pressione MAx alt. perno benna Rib. a max alt Richiamo a terra Forza di strappo Velocità trasl. (opt) Passo Sbalzo anteriore Sbalzo posteriore Raggio sterzo ant. Raggio sterzo post. Larghezza ai pneu. Larghezza benna Pneumatici Lunghezza massima Larghezza senza benna Altezza trasporto Serbatoio gasolio

kg ton kW mod. l N° mm rpm m/s N°

l/min

MPa ° ° daN km/h m m m m m m l l m m m l

SL1640E SL3840E SL4240E

SL4640E

SL5240E

SL5640E

SL6640E

SL7810E

386 1,35 17,8 Yanmar 3TNV82A 1,33 3 82 x 84 2.400 6,72 2 conv. conv. 1 no natural fix 38,2 no conv. 14,5 2,44 n.d. 23 788 8,9 0,775 n.d. n.d. 1,47 1,1 0,91 0,915 5.7x12 2,58 1,91 1,9 29

748 816* 2,91 47,2 Deutz TD2009L4 2,3 4 n.d. 2.500 n.d. 2 conv. conv. 1 no turbo fix 72 114 no conv. 19 17,2 2,93 42 27 2.023 12 (19,2) 0,953 n.d. n.d. 1,89 1,51 1,57 1,68 10.00x16.5 3,12 2,28 1,98 57

862 930* 2,94 47,2 Deutz TD2009L4 2,3 4 n.d. 2.500 n.d. 2 conv. conv. 1 no turbo fix 72 114 no conv. 19 17,2 3,1 40 27 2.023 12 (19,9) 1,054 n.d. n.d. 1,93 1,56 1,65 1,76 12.00x16.5 3,21 2,37 2,02 57

998 1.134* 3,57 62,6 Yanmar 4TNV98T 3,32 4 98 x 110 2.500 9,17 4 conv. conv. 1 no turbo fix 87 139 no conv. 20,7 20 3,12 37 28 2.625 13 (19,8) 1,08 n.d. n.d. 2,08 1,68 1,75 1,76 12.00x16.5 3,33 2,53 2,06 72

1.179 1.179 1.315* 1.315* 3,69 3,69 62,6 62,6 Yanmar Yanmar 4TNV98T 4TNV98T 3,32 3,32 44 98 98 xx 110 110 2.500 2.500 9,17 9,17 44 conv. conv. conv. conv. 11 no no turbo turbo fix fix 87 87 139 139 no no conv. conv. 20,7 20,7 20 20 3,16 3,16 37 37 28 28 2.625 2.625 13 13 (22,4) (22,4) 1,3 1,3 n.d. n.d. n.d. n.d. 2,3 2,3 1,75 1,75 1,82 1,82 1,83 1,83 14.00x17.5 14.00x17.5 3,59 3,59 2,69 2,69 2,08 2,08 91 91

1.805 4,64 74 Cummins B4.5T-99C 4,5 4 102 x 138 2.200 8,07 nd conv. conv. 1 no turbo fix 110 151 no conv. 22,8 3,6 38 28,5 3.504 12,7 (20) 1,4 n.d. n.d. 2,58 2,04 2,05 2,14 14.00x17.5 4,08 3,09 2,05 115

476 533* 1,814 26,1 Yanmar 3TNV88 1,64 3 88 x 90 2.500 7,50 2 conv. conv. 1 no natural fix 52 no conv. 19 2,75 42 29 1.245 9,5 0,876 n.d. n.d. 1,76 1,37 1,23 1,38 27/8.5x15 2,9 2,26 1,79 38,9

669 2,1 34 Yanmar 4TNV88 2,19 4 88 x 90 2.400 7,20 2 conv. conv. 1 no natural fix 58 no conv. 19 2,79 42 29 1.245 8,7 0,932 n.d. n.d. 1,76 1,48 1,42 1,52 10.00x16.5 2,95 2,31 1,83 47

* carico operativo superiore con zavorra opzionale supplementare.

72 Costruzioni febbraio 2013

www.scaispa.com

La gamma serie E

Nel 2013 crescerà l’offerta degli skid steed loader Gehl con un nuovo modello top di gamma. Il suo nome sarà V400, avrà un carico operativo di 1.814 kg e unirà il cinematismo dei bracci vertical lift al carro gommato.


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78 80 86

Caricatori gommati Una Komatsu WA250-PZ a supporto della produzione energetica con biogas

Decommissioning L’importanza della sicurezza intesa come cultura secondo gli specialisti di MWH

Decostruzione

IN QUESTO NUMERO...

febbraio 2013

Obiettivo professionalitĂ . Aideco consolida la sua forma associativa

DEMOLIZIONE ICICLAGGIO R


NEWS

DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO

Un nuovo inizio no stile chiaro e diretto, al passo con i tempi e con il mercato. Questo il fil rouge di MANTOVANIBENNE, che emerge anche dalle sue nuove pagine web. L’azienda di Mirandola (MO) ha deciso infatti di inaugurare il nuovo anno con un nuovo sito internet. A caratterizzarlo una grafica

U

www.smartenergyexpo.net

pulita, una struttura essenziale, contenuti semplici ma esaustivi. Nell’home page campeggiano in bella vista, a rotazione, i modelli

prodotti dalla società, immortalati al lavoro. Tra le varie sezioni segnaliamo “Chi siamo”, dove si può leggere non solo della storia aziendale, iniziata nel 1963 da Alberto Mantovani, ma anche conoscere i dettagli della rete distributiva nazionale e internazionale: per entrare in contatto il rivenditore più

vicino, basta compilare l’apposito form e l’ufficio commerciale provvederà a dare le informazioni richieste. Nella sezione “Prodotti”,

invece, è possibile trovare tutti i dettagli tecnici delle gamme realizzate, corredate di pdf scaricabili, foto e video, e suddivise nei settori di riferimento: demolizione,

Debutto... sul green carpet Veronafiere si apre alla white-green economy. Dal 9 all’11 ottobre 2013 alla Fiera di Verona debutta Smart Energy Expo, la prima manifestazione internazionale sull’efficienza energetica. La fiera riunisce i processi e le tecnologie per l’uso efficiente dell’energia nell’industria e nei trasporti, nella pubblica amministrazione,nell’agricoltura e nelle città, nel terziario e nelle abitazioni. Come ha spiegato il presidente di Veronafiere, Ettore Riello: “Smart Energy Expo è un progetto ideato e sviluppato interamente da Veronafiere con la consulenza specialistica di EfficiencyKNow e ha l’obiettivo di creare una rete tra tutti i principali attori coinvolti nel campo dell’efficienza energetica, per produrre innovazione e valore”.

76 Costruzioni febbraio 2013

riciclaggio, rottami, pali e fondazioni, scavo (benne e attacchi rapidi). È presente anche la sezione “Usato” con le foto e i dati dei prodotti usati in vendita. Interessante inoltre l’interattività con i social network (Facebook, Twitter e YouTube) dove trovare numerose novità e informazioni sull’azienda e sulle attrezzature. Il nuovo sito web è la dimostrazione concreta della volontà di Mantovanibenne di affermarsi con forza dopo il recente terremoto. www.mantovanibenne.it

Attenzione al rischio “Prevenzione e mitigazione del rischio”. Questo il titolo della conferenza nazionale sul rischio idrogeologico, svoltasi il 6 febbraio a Roma. Promossa da un corposo insieme di associazioni ed enti, tra cui Legambiente, Anci, Consiglio nazionale dei geologi, Consiglio nazionale architetti, Sigea. Nel corso della giornata sono state affrontate diverse tematiche: dalle azioni per la mitigazione del rischio idrogeologico all’adattamento ai cambiamenti climatici e mitigazione dei loro effetti, dalla costruzione di una politica di prevenzione e mitigazione del rischio al governo del territorio e alla semplificazione normativa.

www.sigeaweb.it


N EWS Giù l’ecomostro, su il centro servizi DEMOLIZIONE&RICICLAGGIO

Marciana, comune in provincia di Livorno situato nella parte occidentale dell'Isola d'Elba lo chiamano tutti “ecomostro”. Presto, in seguito all’accordo procedurale tra l’amministrazione comunale e la Regione Toscana stipulato a febbraio, sarà un solo un ricordo da dimenticare. Ubicato in località

A

Procchio, verrà demolito dalla proprietà, senza alcun onere a carico del Comune. In seguito all’abbattimento, la Regione provvederà alla messa in sicurezza idraulica dell’area in prossimità del fosso di Vallegrande: quest’ultima operazione non si poteva effettuare senza la preventiva rimozione dell’immobile. Una terza fase sarà poi rappresentata con la

realizzazione del Centro Servizi, con spazi pubblici dedicati ad attività aggregative e ricreative e con una serie di servizi per il territorio. Ma cosa ha rappresentato in realtà l’ecomostro per gli elbani? La sua costruzione fu interrotta dalla magistratura nel 2003 in seguito alla cosiddetta inchiesta Elbopoli. In sostanza la proprietà non

Eolo sarebbe felice arà ricordato come l’anno da record per l’eolico. Oltre al primato fatto registrare dal fotovoltaico che ha oltrepassato i 100 gW installati nel mondo, il 2012 è stato particolarmente proflifico anche per l’eolico: si è registrato infatti un incremento del 20% in primis grazie a Cina e agli Usa, ma anche l’Europa ha giocato un ruolo di primo piano, così come testimoniano le statistiche del Global Wind Energy Council. In seguito a tale aumento, la potenza installata globale ha toccato quota

S

282,5 gW (più 45 rispetto al 2011). In Europa a farla da padrone sono state Svezia, Romania, Polonia e Italia: il Bel Paese ha aggiunto lo scorso anno 1,3 gW, arrivando a 8,1 e piazzandosi al sesto posto

al mondo con il 2,9% della produzione mondiale. Ragione principale di tale potenziamento è dovuta al cambio del sistema di sostegno delle Fonti Rinnovabili introdotto dal D. Lgs. 28/2011, che

aveva rispettato le volumetrie previste e le aveva superate. La struttura incompleta campeggia in quell’area da dieci anni. Entro luglio il Comune procederà alla stipula di una nuova convenzione con l’impresa che presenterà un nuovo piano esecutivo. Insomma, il lieto fine sembra alle porte. www.comune.marciana.li.it

entrando in vigore dal 2013, ha indotto gli operatori con progetti cantierabili a farli entrare in esercizio entro il 2012. A giovarne è anche l’occupazione: oggi l’eolico conta circa 40.000 addetti, con una crescita media annua di circa 5.000 unità, un dato più che positivo considerata l’attuale congiuntura economica. In generale, l’Europa mantiene la leadership nelle installazioni offshore con circa 1,2 gW installati, pari al 90% del totale mondiale. La Cina invece è stata l’unico Paese non appartenente alla UE a incrementare potenza nell’eolico. www.gwec.net

febbraio 2013 Costruzioni 77


ATTUALITÀ & PRODOTTI

La pala a tutto gas Un’azienda agricola cremonese, sceglie la strada di affiancare il biogas ad attività più tradizionali e, con una pala gommata Komatsu WA250-PZ allestita ad hoc, movimenta 180.000 quintali di trinciato all’anno

Nelle foto la pala gommata WA250PZ Komatsu in versione agricola, con una serie di allestimenti flessibili e personalizzabili in funzione delle specifiche applicazioni. È stata acquistata da Sergio Bassorizzi (foto in alto) della BBC Energy Green.

78 Costruzioni febbraio 2013

i chiama BBC Energy Green, ed è una società agricola sita in provincia di Cremona e gestita da sei soci che hanno saputo evolvere le proprie produzioni agricole tradizionali ha saputo

S

associare nuove forme di attività. Sergio Bassorizzi, titolare della società, spiega i motivi di tale scelta “a fondarla, nel 2010, è stato un gruppo di imprenditori operanti da tempo in questo comparto, ciascuno con alle spalle esperienze in differenti aree produttive. Ad oggi, la nostra azienda si occupa soprattutto di biogas. Il biogas ha portato notevoli vantaggi alla nostra impresa, in quanto ci ha permesso di dare maggior continuità ai flussi economici,

generando risorse costanti cui attingere”. All’azienda cremonese, abbiamo a questo punto domandato di quali macchine si sono dotati per muovere il trinciato e rispondere con efficienza alle necessità di un impianto di biogas. “Abbiamo analizzato le diverse opportunità offerte dal mercato nonché le esatte performance garantite da diverse tipologie di strumenti, arrivando alla scelta finale di una pala gommata KOMATSU”. Si tratta di una WA250PZ, proposta dal costruttore giapponese all’interno della gamma di pale gommate con allestimenti e configurazioni ad hoc per i settori agricoltura e biogas. “Conoscevamo già Komatsu e la sua rinomata affidabilità – termina Sergio Bassorizzi. Il fatto di aver poi potuto provare la macchina, riscontrando di persona la qualità superiore delle sue performance ci ha portato alla scelta fatta con assoluta certezza”. www.komatsu.it


N EWS Russia e Cina con segno piĂš DEMOLIZIONE&RICICLAGGIO

stato un 2012 positivo quello di Idrobase Group che ha chiuso l’anno con un fatturato di 9,140 milioni di euro segnando un +13% rispetto al 2012. Ăˆ salito al 58% il fatturato nei Paesi Extra Ue, mentre il 21% viene prodotto da vendite nei paesi Comunitari e un altro 21% sul mercato nazionale, per un fatturato che si suddivide in ben 93 paesi. Quella di IDROBASE GROUP è una crescita continua che nell’ultimo decennio ha visto piĂš che triplicare i propri risultati passando indenne anche dalla fase recessiva di questi ultimi

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anni. L’aumento di fatturato di Idrobase è stato accompagnato da un processo di sviluppo aziendale testimoniato anche dalla crescita dello staff Idrobase. La Russia è il primo mercato di riferimento dopo l’Italia, ma fra le aree commerciali in crescita si segnala la presenza sempre piĂš incisiva in Cina, grazie a un articolato sviluppo di una rete distributiva per la vendita dei prodotti made in Italy. Per il 2013 l’obiettivo di crescita Idrobase Group è fissato in un +9%, per un risultato finale intorno ai 10,00 mln di euro. Per raggiungere

l’obiettivo è stato appena pubblicato il nuovo “Catalogo delle Soluzioniâ€?, disponibile in 6 lingue, arricchito di 60 nuovi

prodotti frutto di un’attività di ricerca e sviluppo maturata nell’ultimo biennio. www.idrobase.it

a constant ow of solutions

stucchi.it

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VEP-HD SERIES r 5FDOPMPHJB B GBDDJB QJBOB DPOUBNJOB[JPOF SJEPUUB EFM DJSDVJUP JSSJMFWBOUF QFSEJUB EJ ĂĄ VJEP EVSBOUF JM EJTBDDPQQJBNFOUP r BDDPQQJBNFOUP DPO JM NJOJNP TGPS[P BODIF DPO BMUF QSFTTJPOJ SFTJEVF JOUFSOF r QFSEJUF EJ DBSJDP PUUJNJ[[BUF r PUUJNB SFTJTUFO[B BMMF QSFTTJPOJ QVMTBOUJ r EJNFOTJPOJ DPNQBUUF r TJDVSP F TFNQMJDF EB VTBSF r 'JSF UFTU DFSUJĂ DB[JPOF -MPZE


DECOMMISSIONING

PREVENIRE è meglio che curare DI

DANIELA STASI

i parla spesso di sicurezza in cantiere. Le parole sono troppe, i fatti mai abbastanza. Negli interventi di decommissioning, a prescindere dalla tecnica impiegata (sia che vengano eseguiti con mezzi meccanici, sia che si utilizzino tecniche di smontaggio o microcariche esplosive), sono presenti rischi specifici legati alla tipologia di lavorazione, alle attività di messa in sicurezza e bonifica delle strutture da amianto o alla presenza di rifiuti di processo.

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80 Costruzioni febbraio 2013

MWH svolge attività di consulenza mirata proprio alla gestione della sicurezza nelle attività di demolizione civile e industriale. Nelle pagine successive illustriamo i dettagli del sistema attuato dalla società, nel quale l’attenzione è posta per lo più sul ruolo svolto dal comportamento umano nelle procedure di sicurezza in cantiere: sussiste, infatti, un’evidenza specifica che mostra come il “rinforzo positivo”, ovvero l’esistenza di una cultura di team che alimenta e premia la sicurez-


DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO LE DEMOLIZIONI SONO ATTIVITÀ AD ALTO RISCHIO. MWH CI SPIEGA QUANTO SIA RILEVANTE IL COMPORTAMENTO UMANO NELLE PROCEDURE ATTUATE IN CANTIERE. E QUANTO SIA EFFICACE LA CULTURA DELLA SICUREZZA

za, abbia un’efficacia maggiore dei soli meccanismi sanzionatori e informativi verso i lavoratori. MWH è una società multidisciplinare attiva nel settore “wet infrastructure”, che comprende un’ampia gamma di servizi nel campo dell’ingegneria, della consulenza strategica, delle tecnologie e delle costruzioni: dal trattamento delle risorse idriche alle bonifiche, dai servizi di sostenibilità ambientale fino alla progettazione di infrastrutture viarie di terra ed acqua (inclusi porti marittimi e fluviali).

Presente in 35 Paesi, con circa 7.000 dipendenti, MWH è nata dalla fusione di James M. Montgomery Consulting Engineers, Watson Hawksley e Harza Engineering Company, società di ingegneria che insieme vantano oltre 190 anni di storia. Tra i principali clienti si annoverano multinazionali, governi, istituzioni finanziarie, amministrazioni locali, utilities e altre organizzazioni pubbliche. In Italia opera dal 1073 con sedi a Milano, Roma e Porcia (PN). RST

febbraio 2013 Costruzioni 81


DECOMMISSIONING

Douglas De Franciscis, Health and Safety Engineer di MWH, ci spiega dettagliatamente i sistemi adottati per creare nelle aziende una “cultura della sicurezza” autentica ed efficace.

c

Per la riduzione dei rischi, MWH propone quanto è un approccio alla sicurezza che richiede da parte delle il sistema di gestione della sicurezza BBS aziende e dei lavoratori tempo per essere capito e applicato. (Behaviour based system). Di cosa si tratta nello specifico? Come si può applicare il sistema BBS nei cantieri La BBS è una disciplina che, pur relativamente recente, possiede di demolizione? una base ben documentata di esperienze sulla sua applicazione che ne comprova l’efficacia. Oltre alla drastica riduzione del numero di infortuni e di tutte le conseguenze legali ed economiche che ne derivano, la BBS comporta come effetto indiretto il miglioramento del clima aziendale e delle relazioni tra responsabili e collaboratori, associata alla creazione di una ‘cultura’ della sicurezza, che consente a tutti gli operatori di lavorare uniti per un obiettivo chiaro e condiviso (nessun incidente). Come effetto collaterale, una completa applicazione del sistema BBS, a cui aderiscono tutte le figure coinvolte, porta anche a un sensibile incremento della produttività, o comunque a un aumento dell’efficacia della produzione, dal momento che un comportamento corretto e un’analisi costruttiva degli incidenti, volta all’individuazione della causa specifica che l’ha generato, senza intenti punitivi o di repressione, consente di sviluppare e creare procedure di lavoro più idonee ed efficaci, oltre che sicure. Il BBS è un sistema che dà risultati a medio e lungo termine in

82 Costruzioni febbraio 2013

Il settore delle demolizioni/decommissoning negli ultimi anni ha notevolmente incrementato la propria attenzione verso la sicurezza, se non altro per affrontare i notevoli rischi che le lavorazioni comportano sia per i lavoratori sia per l’ambiente circostante, e in linea con le disposizioni previste dal recente D. Lgs. 81/08, che introduce importanti principi di gestione della sicurezza e analisi dettagliata dei comportamenti a rischio (che in molti aspetti richiama i principi teorici alla base del BBS). L’attenzione delle aziende associa ancora in maniera molto significativa l’incremento della sicurezza con l’incremento delle barriere ‘fisiche’ (Dispositivi di Protezione Individuale, protezioni meccaniche, ecc.), ma poco ancora si fa per intervenire sull’analisi e la correzione dei comportamenti umani non sicuri, che spesso sono la causa principale di incidenti che si sarebbero potuti evitare, con una più attenta programmazione delle attività e un’analisi preventiva delle sorgenti di rischio e delle azioni pericolose insite in ogni operazione.


DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO

Cosa s’intende per JSA (Job Safety Analysis)? Quali sono gli obiettivi? La JSA è uno strumento chiave per la corretta applicazione del BBS. La JSA parte dalla identificazione delle singole fasi di lavoro e analizza come queste debbano essere condotte e completate in sicurezza. Quindi per ogni fase di lavoro e sottofase devono essere identificati i rischi e le relative misure di prevenzione e protezione da adottare al fine di eliminarli o ridurli. La JSA è un documento che deve essere sviluppato per essere utilizzato nell’area di lavoro per guidare il lavoratore nel miglioramento della ‘performance’ di sicurezza. È un documento vivo che richiede un aggiornamento continuo ogni volta che le condizioni cambiano.

Ci illustri la peculiarità delle osservazioni sulla sicurezza (Safety Observation)? Cosa sono? Quando devono essere proposte? Chi sono gli osservatori? Le osservazioni sono un altro strumento importante nell’applicazione del sistema di gestione BBS: consistono nell’osservare e valutare se l’attività è eseguita in accordo con gli standard di sicurezza, qualità ed efficienza e successivamente viene svolta una sessione di feedback per eliminare eventuali problematiche riscontrate.

Durante l’osservazione vengono valutate le attività svolte e anche le condizioni delle aree di lavoro (pulizia/ordine). L’obiettivo è aiutare gli operatori a migliorare l’efficienza in termini di sicurezza. I principi fondamentali sono due: il rinforzo dei comportamenti positivi e l’eliminazione di ogni deviazione degli standard di sicurezza. Le osservazioni possono avvenire da collega a collega, da supervisore a operatore oppure da management a operatore. Quando e come fare le osservazioni rientra nella definizione degli obiettivi di sicurezza che le imprese devono porsi prima dell’inizio del cantiere.

Ci spieghi anche gli altri strumenti applicati nel BBS: analisi dei quasi incidenti, analisi degli incidenti e valutazione delle cause radice. L’analisi dei quasi incidenti (episodi anomali e negativi che non hanno determinato un vero e proprio incidente con danni a persone, beni aziendali e ambientali, ma che avrebbero potuto facilmente provocare tali eventi, evitati solo per circostanze favorevoli e/o casuali) e degli incidenti (danni a persone o/e cose) rappresentano una miniera di informazioni vitale per la prevenzione degli infortuni. In particolare la raccolta di dati e informazioni sulla moltitudine di quasi incidenti e incidenti che accadono in cantiere può favorire la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e la scelta di politiche di

febbraio 2013 Costruzioni 83


DECOMMISSIONING

prevenzione più efficaci. L’analisi di queste informazioni però deve seguire uno schema ben preciso in modo tale da permettere una catalogazione univoca degli eventi; tale processo è chiamato analisi delle cause radice. L’analisi delle cause radice (‘Root cause analysis’, RCA) è un’indagine strutturata su incidenti che avvengono nei cantieri, che si avvale di varie tecniche per ricercare le cause profonde (true cause) dei problemi e delle azioni necessarie per risolverli. La ‘causa radice’ indica la causa basilare che può essere ragionevolmente identificata e che il management aziendale può controllare. In giurisprudenza la parola ‘causa’ ha un’accezione che tende a indirizzare la ricerca della responsabilità individuale che ha provocato un evento, poiché per essere giuridicamente rilevanti tali eventi devono essere attribuibili principalmente alla condotta umana. ‘Causa radice’ invece è un termine utilizzabile per la ricerca organizzativa e spesso viene rimpiazzata da termini quali fattori causali, fattori contribuenti, cause basilari... Comunque sia, si presuppone che eliminando la causa radice di un incidente si eviti che lo stesso incidente si ripeta. In altre parole l’analisi delle cause radice non si limita all’individuazione dell’errore o della mancanza più prossimi all’evento, ma ha l’obiettivo di analizzare l’intero processo che lo ha generato, andando a ricercare le ragioni all’origine della concatenazione di circostanze

per cui l’evento è accaduto, e su cui sia possibile intervenire per prevenire il riaccadimento dell’evento. Gli scopi della RCA sono: acquisire conoscenza dei problemi organizzativi che determinano gli eventi; utilizzare le conoscenze acquisite per azioni di gestione (amministrative, organizzative, tecnico-professionali); monitorare i risultati delle azioni effettuate per il ‘trattamento del rischio’. Di fronte a un incidente, la RCA deve rispondere alle seguenti domande: cosa è successo? Come? Perché? Cosa occorre fare per evitare che ciò si ripeta? Per effettuare una RCA occorre passare da un approccio centrato unicamente sulle persone a un approccio centrato sul sistema. Nell’approccio centrato sulla responsabilità personale, gli individui che sbagliano sono tacciati di essere trascurati, avventati o colpevoli, e quindi per aumentare la sicurezza, per evitare che un incidente si ripeta, si screditano, puniscono e allontanano gli individui che hanno sbagliato. Nell’approccio centrato sul sistema si presume, invece, che un incidente derivi da un’organizzazione mal progettata, che ha disposto gli individui a sbagliare. In tal caso, si può aumentare la sicurezza del sistema studiandone i difetti e rimettendolo a punto. L’analisi delle cause radice è quindi un’indagine che utilizza un approccio basato sul sistema.

AL SERVIZIO DELL’EUROPA Un prestigioso “biglietto da visita”, oltre che una concreta testimonianza dell’operato di MWH. La multinazionale si è aggiudicata la gara per la fornitura di servizi di audit di salute e sicurezza negli edifici del Centro Comune di Ricerca della Comunità Europea di Ispra, in provincia di Varese. Si tratta di un contratto-quadro della durata di quattro anni, che ha l’obiettivo di verificare la conformità normativa e la corretta applicazione dei sistemi di gestione all’interno di tutte le strutture del sito (uffici, laboratori di ricerca, officine, cantieri, impianti tecnici, mense, scuole...). Il Centro Comune di Ricerca è una Direzione Generale della Commissione Europea delegata a fornire un supporto scientifico e tecnico alle politiche dell’Unione Europea: dispone di sette istituti di ricerca dislocati in Belgio, Germania, Italia, Olanda e Spagna; nello specifico la sede di Ispra si occupa di ambiente e sostenibilità, protezione e sicurezza dei cittadini, salute e protezione dei consumatori.


DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO La singola applicazione della modulistica di ‘quasi-incidenti’, ‘incidenti’ ecc. non è sufficiente per applicare il BBS. Le aziende devono organizzare al loro interno anche un centro di raccolta delle informazioni che vengono dai cantieri nel tempo. Questo permette di analizzare le problematiche nel loro complesso e poter intervenire con azioni strutturali che migliorano la sicurezza. Altro aspetto importante è la partecipazione costante del management aziendale che deve intervenire costantemente nel processo di verifica e validazione del sistema. Le aziende devono programmare una costante formazione del personale (operativo e di ufficio) rivolta al miglioramento dell’applicazione del BBS e formazione rivolta alle nuove soluzioni individuate per migliorare le procedure. Importante è anche prevedere dei riconoscimenti aziendali che premino i ‘comportamenti positivi’ degli operatori.

Qual è il riscontro dell’applicazione di tale sistema nei cantieri di demolizione? Ha qualche dato concreto? MWH ha iniziato a studiare e applicare il BBS nel 2004 per cercare di offrire ai propri clienti soluzioni innovative per la gestione

della sicurezza, in particolare nel settore delle aziende Oil&Gas multinazionali, applicando sistemi di gestione sviluppati ad hoc dalle compagnie petrolifere, e basati sui principi teorici del sistema BBS. Per questo tipo di clienti, MWH si occupa di programmazione, progettazione, direzione lavori e sicurezza di interventi di messa in sicurezza, bonifica e demolizione di depositi di carburante e di reti di distribuzione stradali e autostradali. Dal 2008 tali applicazioni hanno trovato una concreta applicazione nel settore delle demolizioni e bonifiche di siti industriali e MWH si è data una propria organizzazione interna per seguire i propri clienti verso questo approccio alla sicurezza. Dal 2008 a oggi abbiamo registrato circa 400.000 ore di lavoro, oltre 4.000 osservazioni sulla sicurezza, 800 quasi incidenti e 120 incidenti, di cui solo quattro infortuni di entità lieve che ha richiesto solo una medicazione al pronto soccorso. Sicuramente si tratta di un risultato infortunistico importante, ma va sottolineato anche che l’applicazione del BBS ha portato nelle imprese che seguiamo un miglioramento in termini di efficienza per la sicurezza misurabile in una migliore organizzazione aziendale e nel continuo apporto dal cantiere di soluzioni importanti per il miglioramento della sicurezza.

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Oltre agli strumenti sopra indicati, ci sono altri strumenti da applicare?


DECOSTRUZIONE

AIDECO SI CONNOTA SEMPRE PIÙ COME UN’ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE DI CATEGORIA PER IL COMPARTO DELLA DECOSTRUZIONE.

LO HA DECRETATO LA RECENTE ASSEMBLEA ANNUALE DEI SOCI DI

DANIELA STASI

Categoricamente

DI CATEGORIA 86 Costruzioni febbraio 2013


DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO n’occasione di incontro e confronto tra i soci, per riflettere sul ruolo della decostruzione nel contesto italiano attuale. A fine 2012, nei pressi di Milano, si è svolto l’annuale appuntamento di Aideco, Associazione Italiana Demolizione Controllata: nel corso della giornata sono stati discussi importanti temi per la vita associativa, dalla modifica dello Statuto alle attività culturali-formative in programma. La revisione dello Statuto, al primo punto dell’ordine del giorno, si è resa necessaria per adeguare l’associazione al nuovo panorama normativo: per raggiungere tale obiettivo si è creato un gruppo di lavoro ad hoc che, in collaborazione con uno studio notarile, ha messo a punto una serie di emendamenti poi sottoposti all’approvazione dell’assemblea. Tra le modifiche statutarie di maggiore rilevanza segnaliamo quelle che mirano a qualificare ancora di più Aideco come “Associazione Professionale di Categoria”, così come previsto dalla Legge 14 gennaio 2013 n. 4: è stato introdotto il concetto che i nuovi soci (esclusivamente costituiti come aziende edili) dovranno necessariamente appartenere al comparto della decostruzione e che tale peculiarità dovrà essere individuabile all’interno del loro statuto e/o visura camerale come attività svolta in via principale. Per quanto concerne i “soci industria”, lo Statuto prevede che siano individuati come produttori e/o distributori di materiali, macchinari e attrezzature connesse con l’attività di decostruzione. Nel corso dell’incontro il presidente, Roberto Lamperti, ha introdotto Marco Dioguardi, titolare della società d’ingegneria Pro Engineering di Torino, come nuovo direttore Aideco e responsabile della segreteria. “Aideco e Pro Engineering intendono condividere un progetto di crescita con il quale il consiglio vuole dare maggiore visibilità e autorevolezza all’associazione”, ha dichiarato il presidente. “Pro Engineering svolgerà le attività di segreteria per Aideco, ossia la gestione dell’ordinaria vita associativa, il coordinamento di progetti formativi, di aggiornamento e promozione, nonché la gestione di eventi quali fiere e convegni”. RRST

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Nelle foto alcuni interventi di decostruzione eseguiti dai soci Aideco.

febbraio 2013 Costruzioni 87


DECOSTRUZIONE IMPARA L’ARTE E… Nel corso dell’assemblea sono state presentate anche le attività svolte nel 2012. In primis si ricorda la pubblicazione tecnica “Nozioni elementari di fissaggio in edilizia e nella decostruzione”, redatta in collaborazione con G&B Group, frutto del progetto formativo volto a migliorare le conoscenze nel campo dell’ancoraggio meccanico e chimico: si tratta di un manuale di facile consultazione arricchito di informazioni, schemi e tabelle, in grado di supportare il personale nelle attività decostruttive, sia in fase di progetto sia durante l’esecuzione. Il vice presidente, Franco Morari, ha aggiornato i soci sul “Progetto Formedil” che, dopo la sua ratifica, vedrà l’avvio di specifici corsi di formazione svolti all’interno delle scuole edili: ricordiamo che lo scopo è qualificare ulteriormente il personale tecnico attivo nel settore della decostruzione, ambito che sta conquistando nuova visibilità nel panorama edilizio anche in virtù dei nuovi orientamenti normativi che privilegiano sempre più il recupero del patrimonio edilizio esistente, scoraggiando il consumo del territorio.

88 Costruzioni febbraio 2013

Il neo direttore Marco Dioguardi ha presentato il progetto “Contratti Sicuri” in cui sono state raccolte tutte le informazioni utili a definire gli elementi che costituiscono un contratto di subappalto nelle opere pubbliche e in quelle private. Il fine è fornire ai soci uno strumento di supporto nel corso della definizione di un appalto, evidenziando le principali criticità presenti in queste tipologie di contratto spesso particolarmente onerose per l’esecutore dell’opera. Per una maggiore tutela del subappaltatore, il documento pone l’accento sugli aspetti che dovrebbero essere sempre presenti nel contratto. Tra i progetti che saranno attuati dalla nuova segreteria si annovera anche l’aggiornamento del sito web dell’associazione. “L’obiettivo è quello di trasformare il sito in un punto d’incontro per tutti i professionisti interessati alla demolizione controllata”, ha spiegato Marco Dioguardi. “Il sito diverrà anche un riferimento per gli associati, che potranno così usufruire di pagine a loro riservate dove trovare informazioni tecniche, legali e amministrative oltre a un servizio di ‘FAQ’ per dare risposta ai quesiti più frequenti, grazie all’apporto degli esperti messi a disposizione dalla Pro Engineering”. Sarà pure curata la promozione dell’associazione presso gli ordini, i collegi professionali e gli enti pubblici, con l’organizzazione di momenti d’incontro per evidenziare la specificità del settore.

ni truzio © Cos

Contratti sicuri, sito dinamico


DEMOLIZIONE&R ICICLAGGIO

OBIETTIVO PROFESSIONALITÀ

© Costruzioni

Non è mancata l’analisi del mercato attuale. “Le difficoltà sono determinate da una significativa flessione delle commesse (private e pubbliche) e dal perdurare dei problemi legati al pagamento dei lavori eseguiti e a una generale stretta sul credito”, ha sintetizzato Roberto Lamperti. L’argomento ha provocato numerosi interventi da parte dei soci che hanno posto l’accento anche sugli aspetti legati alla concorrenza sleale praticata da aziende del comparto edile che operano anche nell’ambito specialistico della decostruzione senza aver operato alcun investimento in termini di macchinari e qualificazione professionale del personale; è stato evidenziato anche il caso di aziende che operano a prezzi inferiori a quelli di mercato. La discussione ha anche coinvolto i soci industria: tra questi, Valeriano Parizzi di Tyrolit, ha ricordato ai soci operativi l’importanza di vigilare sui propri flussi di cassa, unica arma a disposizione delle imprese per affrontare i momenti più critici del mercato, tenendo sotto controllo i costi generali di gestione per poter continuare a sostenere quelli operativi e, nei casi più virtuosi, avere un margine operativo che consenta investimenti per la qualificazione del personale e le attrezzature.

“Un’attenta gestione dei flussi di cassa è passaggio fondamentale per attivare un circolo virtuoso tra operatore e industria che permetta ai primi di accedere a condizioni di pagamento particolarmente favorevoli e ai secondi di avere maggiori certezze sui pagamenti senza dover impiegare ulteriori risorse aziendali nel recupero del credito, compito precipuo del sistema creditizio e non dell’industria”, ha affermato Parizzi. Lamperti ha concluso sintetizzando il comune desiderio dei soci di affrontare l’attuale crisi come un’opportunità per conquistare nuove quote di mercato lasciate libere da aziende poco qualificate e di dubbia solidità economica e trasparenza amministrativa. “Aideco, con un programma agguerrito di attività, si propone di essere sempre più vicina agli iscritti per sostenerli con iniziative che ne qualifichino ulteriormente la professionalità”, conclude il presidente. “Ci proponiamo anche come tavolo di discussione per stringere nuovi accordi commerciali tra soci operativi e soci industria quale contributo al superamento delle attuali difficoltà legate al credito”.


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IN QUESTO NUMERO...

febbraio 2013

CAVE

ALCESTRUZZO C


I N COLLABORAZIONE...

MATERIALE

SOSTENIBILE ATECAP SCARDINA I LUOGHI COMUNI E SENSIBILIZZA L’OPINIONE PUBBLICA SUI VANTAGGI CHE IL CALCESTRUZZO OFFRE IN TERMINI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE, SOCIALE ED ECONOMICA

ATECAP Presidente Silvio Sarno Vice Presidenti Andrea Bolondi Antonella Marrollo Giancarlo Sirchia Stefano Vezzola Direttore Alberto de Vizio

Associazione Tecnico-Economica del Calcestruzzo Preconfezionato Via Barberini, 68 - 00187 Roma tel. 06 42016103 - fax 06 42020145 email: atecap@atecap.it - www.atecap.it

92 Costruzioni febbraio 2013

el prossimo futuro l’industria mondiale dovrà basare le proprie decisioni strategiche per la propria crescita economica sempre più sulla prevenzione dello sfruttamento delle risorse e dell’impatto ambientale ed energetico. In tale ambito il principio di base sarà la sostenibilità, termine dagli ampi significati e dalle molteplici interpretazioni.

N

Nell’edilizia è frequente associare la sostenibilità a concetti come la bioedilizia che, almeno nell’opinione pubblica, a volte non comprende un materiale come il calcestruzzo. Il calcestruzzo, infatti, pur essendo alla base della gran parte degli edifici e delle infrastrutture del Paese, non è conosciuto per tutte le sue potenzialità strutturali, estetiche, architettoniche e di sostenibilità. Ciò perché esso appare svantaggiato rispetto ad altri materiali concorrenti, considerati sostenibili da utenti non completamente informati, ma che basano le proprie opinioni soprattutto su aspetti legati all’emozione e ai comuni canoni di bellezza architettonica. Il concetto di sostenibilità ha infatti un significato ben più ampio, che può essere definito solo nell'ottica di un dialogo fra valori come la salvaguardia dell’ecosistema, i bisogni umani e la crescita economica sostenibile; in questa prospettiva più evoluta, pertanto, anche il calcestruzzo possiede indubbie capacità. Per questo è fondamentale agire sul sentire comune, potenziando l’informazione. L’approccio per scardinare luoghi comuni associati al materiale come quello della cementificazione può seguire due strade: quella legata direttamente all’immagine che il prodotto è in grado di suscitare nel pubblico e quella legata alle proprietà intrinseche del materiale, da trasferire agli addetti ai lavori. Le proprietà del calcestruzzo, valutate all’interno dell’intero ciclo di vita di una struttura, sono chiaramente vantaggiose in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica: la durabilità, infatti, lo rende preferibile rispetto a molti materiali concorrenti, il riciclo di materiali per la sua produzione consente un risparmio di materie prime non rinnovabili, la solidità fornisce garanzie di sicurezza strutturale delle opere. Oggi più che mai si avverte l’esigenza di informare correttamente l’opinione pubblica, troppo spesso ignara dei grandi vantaggi che il calcestruzzo può offrire in termini di resistenza, durata e ovviamente sostenibilità.


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Una Guida ai siti censiti con l’indicazione di Comune, località, nome e indirizzo della società esercente, tipologia o categoria del materiale cavato.

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PROGETTATO PER IL FUTURO AETERNUM, IL COMPOUND DI ADDITIVI ELABORATO DALL’ISTITUTO ITALIANO PER IL CALCESTRUZZO, NON È SOLO GARANZIA DI DURABILITÀ E DI RESISTENZA. È ANCHE OGGETTO DI STUDIO, SIA IN ITALIA SIA ALL’ESTERO ono passati ormai sei anni dalla nostra prima applicazione di AETERNUM, durante la costruzione di un silos in calcestruzzo con il sistema delle casseforme rampanti era stato messo a punto un prodotto che potesse garantire: - la costanza dell’impasto - la scorrevolezza dei casseri - l’elevata resistenza

S

essere post-compresso, avere un buon faccia-vista, un’impermeabilità elevata, un’assenza di ritiro, ecc...

per un manufatto che doveva poi

Intuizione vincente Davanti a queste richieste, l’equipe dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo nel proprio laboratorio ha concepito, per facilitarne l’applicazione, un compound di additivi. Fu questa la prima intuizione che


I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo

Silvio Cocco Presidente I.I.C.

Valeria Campioni Vice presidente I.I.C.

Angelo Comendulli Geometra

Khalid Sheraz Geometra

Giuseppe Esposito Geometra

potesse assemblare tutte le richieste di questo specifico cantiere. I risultati furono incoraggianti tanto da spingere l’equipe al perfezionamento del compound che confermò da lì a breve quanto gli veniva richiesto. Successive prove di permeabilità e di resistenza all’aggressione chimica ci confortarono al punto di chiamare questo nostro compound AETERNUM. Chiare furono fin dall’inizio caratteristiche essenziali nella formulazione di un calcestruzzo speciale. La possibilità di lavorare con un calcestruzzo ghiaioso

senza la preoccupazione di fenomeni di separazione; la possibilità in queste situazioni di poter disporre di un calcestruzzo in S5 con rapporto a/c assolutamente ridotti (stiamo parlando di R a/c = 0,35-0,37); e inoltre la possibilità di osservare ritiri praticamente nulli ci ha consentito di denominare questo prodotto “AETERNUM”. AETERNUM, come eterno, sono i calcestruzzi con esso confezionati. Le applicazioni si sono sviluppate anche all’estero, in special modo in Algeria. Nella costruzione di molti km di New-Jersey sul-

Gennaro Di Biccari Ingegnere

Corrado Tomassini Collaboratore

I.I.C. - via Sirtori, ZI 20838 Renate (MB) tel. 0362 918516 email iic@istic.it - www.istic.it


L’ISTITUTO I NFORMA

le costruende strade algerine. Il prodotto anche qui ha destato interesse ed estrema curiosità, tanto da essere oggetto di quattro Master sulle durabilità dei materiali presso l’università di Boumerdes. Attualmente il prodotto in Algeria è sottoposto a test di omologazione da parte

96 Costruzioni febbraio 2013

del CETIM (Centre d’Etudes et de Services Technologiques Industrielle de Material ) laboratorio statale per l’omologazione di prodotti con la supervisione dell’università di Boumerdes, sede dei quattro master suddetti. Le prove di omologazione vengono eseguite, non nel laboratorio sperimentale, ma dal laboratorio sperimentale presso un cantiere di produzione di calcestruzzo del Gruppo Lafarge. TEKNA CHEM è stata invitata, forte dei risultati ottenuti, a un dibattito sulla durabilità dei materiali da costruzione che si terrà il prossimo mese di maggio ad Algeri, organizzato dall’università di Boumerdes con la collaborazione dell’università di Parigi (PARIS 7). In Italia il prodotto è ancora oggi utilizzato malgrado il mercato in lacrime. In questo tempo è stato possibile apportare al prodotto modifiche che hanno permesso l’adattamento a vari sistemi applicativi. Modifiche unicamente di adattamento mentre invariata è rimasta la formulazione di base. Si è così definita la formulazione dell’Aeternum per ciascun impiego specifico: - AETERNUM 1 specifico per la prefabbricazione; - AETERNUM 3 specifico per il


I partner I.I.C. Istituto Italiano per il Calcestruzzo

Committente Teknopavi Group, cantiere Leroy Merlin, calcestruzzo fornito da Calcestruzzi Zillo, assistenza IIC.

mantenimento della lavorabilità; - AETERNUM SCC specifico per calcestruzzi auto-compattanti; - AETERNUM PAV specifico per pavimentazioni industriali; - AETERNUM FIRE specifico per malte antifuoco; - AETERNUM PROOF specifico per calcestruzzi impermeabilizzanti. Garanzia di qualità Il risultato comunque rimane sempre invariato, garanzia assoluta di ottenere, con l’impiego dell’Aeternum, un calcestruzzo che a parità di dosaggio di cemento raddoppia le resistenze meccaniche, siano esse a compressione come a flessione. Assicura un’assoluta impermeabilità a penetrazione zero. Assicura assenza assoluta di ritiri. I test di confronto effettuati sia in laboratori italiani che esteri confermano che un calcestruzzo additivato con Aeternum è di gran lunga superiore ad un calcestruzzo confezionato con cementi solfato resistenti. Fin dall’inizio abbiamo utilizzato l’Aeternum in calcestruzzi destinati a pavimentazioni industriali con diverse tipologie di cemento e aggregati: pavimenti industriali eseguiti su tutto il territorio nazionale, quindi in diverse con-

dizioni ambientali ma soprattutto con diversi cementi e diverse tipologie di aggregati, siano essi frantumati che alluvionali per oltre 1.000.000 mq di superfici nelle più disparate condizioni atmosferiche ed il risultato è sempre stato quello di ottenere una pavimentazione perfetta senza fessurazioni, senza fenomeni di imbarcamento, una superficie assolutamente impermeabile e resistente all’aggressione meccanica e chimica. Sono in corso prove comparative con altri compound più noti sul mercato e nette sono le differenze prestazionali a favore dell’Aeternum che crediamo sarà il prodotto principe per il calcestruzzo del futuro. D’altro canto la sua formulazione nasce dalla profonda osservazione delle malte impiegate nelle costruzioni romane giunte a noi ed ancora oggi perfette. Sotto i riflettori In questi giorni sono in corso, oltre alla prove all’università di Boumerdes, test per una tesi di laurea sull’Aeternum presso il Politecnico di Milano ed altri controlli sul mercato nazionale che saranno pubblicati nella loro completezza sulle pagine di questa rivista prossimamente.

febbraio 2013 Costruzioni 97


NEWS

Cave&CALCESTRUZZO

Tamburo sicuro

È

da tali pericoli. Trattandosi di norma UNI non è ancora armonizzata, tuttavia il risultato conseguito è una base molto rilevante da cui partire con il gruppo di lavoro europeo CEN, il TC151/WG8/SWG2 cui prenderà parte anche Unacea. La norma nasce dall’esigenza dei produttori di avere un documento di riferimento per sviluppare il fascicolo tecnico e l’analisi dei rischi per le autobetoniere in conformità a quanto previsto dalla Direttiva Macchine 2006/42/CE (decreto di recepimento Italiano n.17 del 27 gennaio 2010). La norma appena publicata introduce il concetto dei controlli periodici per le autobetoniere in base alle indicazioni fornite dal produttore nel manuale di uso e manutenzione. Per i macchinari per calcestruzzo tali controlli

Acqua azzurra L’addensantore AquaCycle prodotto dalla CDE offre un efficiente trattamento primario delle acque appositamente pensato per tutti i processi che riguardano l’impiego della sabbia, sia che interessino il settore della cava che quello del riciclaggio. L’introduzione di questo sistema nel processo produttivo consente un forte abbattimento dei costi, in quanto riduce l’area altrimenti richiesta per ospitare stagni o lagune e diminuisce il volume di acqua fresca necessaria per alimentare l’impianto di lavaggio di oltre l’80%. È ampia la gamma di modelli per far fronte a differenti esigenze a partire dalla capacità dell’impianto, in modo tale che l’azienda possa commisurare l’impianto alle proprie reali necessità produttive.

Sopra, maggiore sicurezza in ambito di movimentazione del calcestruzzo. Con la nuova norma, valida a livello nazionale, viene regolarizzato l’obbligo di controlli periodici suggeriti dal costruttore.

erano previsti solo per le pompe autocarrate. Nella nuova norma sono inoltre inclusi tutti i

www.cdeglobal.com

stata pubblicata la norma italiana UNI11464:2012 denominata “Sicurezza del macchinario Autobetoniere - Requisiti di sicurezza”. “Si tratta di un importante risultato conseguito dai produttori italiani di macchinari per il calcestruzzo, in questo caso specifico primo esempio in Europa”, dichiara Davide Cipolla, consigliere di UNACEA con delega alle attività di questo gruppo merceologico. La norma riguarda i pericoli significativi, le situazioni e gli eventi pericolosi relativi alle autobetoniere, quando utilizzate conformemente allo scopo e nel rispetto delle condizioni previste dal fabbricante. Si specificano in questo modo le misure tecniche appropriate per eliminare o ridurre i rischi che derivano

riferimenti per la determinazione del livello sonoro per le autobetoniere. www.unacea.org

Piattaforma al via È stata presentata a Milano, lo scorso mese, presso la sede di Confindustria Marmomacchine, la piattaforma per il rinnovo del CCNL Lapidei ed Escavazione per il periodo di vigenza contrattuale 2013/2016. L’incontro ha visto la partecipazione dei segretari nazionali di Fillea-Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, insieme a diversi delegati provinciali. Per la parte datoriale erano presenti invece gli imprenditori e i funzionari di Confindustria Marmomacchine insieme ad una nutrita delegazione di Associazioni Territoriali. Durante l’incontro è stato definito il calendario dei prossimi appuntamenti per l’approfondimento dei contenuti della piattaforma stessa che si svolgeranno in questi mesi presso la Sede di Confindustria Marmomacchine.

www.assomarmomacchine.com

98 Costruzioni febbraio 2013


CAVE&CALCESTRUZZO

Il certificato del pulito al mese di novembre 2012 la sede italiana del Gruppo Harsco Infrastructure Italia (già certificata dal 2003 secondo la ISO 9001:2008) ha aggiunto un importante tassello nella costruzione della catena del valore aziendale, completando l’iter per la certificazione della gestione ambientale ISO 14001:2004. L’attenzione alla tutela dell’ambiente rappresenta un must per la filosofia del Gruppo HARSCO che ha impresso precise direttive alle proprie sedi a livello internazionale, affinché adottassero sistemi di gestione ambientale. Harsco Italia è stata tra le

D

prime - la terza dopo l’Olanda e l’Inghilterra ad accogliere questa sfida, sottoponendosi volontariamente ai controlli previsti dalle procedure di certificazione, finalizzati a evidenziare eventuali zone d’ombra o lacune da colmare all’interno della sede principale di Turate. Il sistema di gestione della qualità 14001 riguarda, infatti, le singole sedi e in questo senso Harsco Italia rappresenta una rarità nel panorama del settore italiano dei fornitori di attrezzature provvisionali. Il percorso di analisi e di valutazione di impatto ambientale che ha condotto

N EWS

all’ottenimento della certificazione è lungo e articolato: si è partiti, un paio di anni fa, da un’analisi documentale, ambientale, di pianificazione, di attuazione e di sorveglianza, per approdare a interventi correttivi in itinere e a riesami volti ad un costante miglioramento dei processi di gestione. È in programma anche l’estensione della richiesta di certificazione ISO 14001 anche per le altre sedi di Roma e di San Donà del Piave. È stata data priorità alla sede di Turate perché per tipologia di attività

presenta maggiori criticità ambientali: qui sono stati attivati processi adeguati di depurazione che consentono di scaricare le acque reflue secondo i parametri di legge. www.harsco.com

idrocarburi in modo continuativo nel bacino di pertinenza. Essi saranno istallati su una piattaforma fissa ed opereranno a circa 2.000 3.000 m di profondità sotto i sedimenti del fondale del

mare ad oltre 12 miglia dalla costa messicana. Verranno applicate le più sofisticate tecnologie in ambito offshore che permetteranno di un abbattimento dei costi operativi. www.drillmec.com

Le perforazioni a stelle e strisce a società del Gruppo Trevi specializzata nella realizzazione di impianti per la perforazione petrolifera e pozzi d’acqua, la Drillmec, ha siglato un contratto per la fornitura di due nuovi impianti petroliferi offshore del valore di circa 170 milioni di dollari con un cliente di primario standing in America Centrale. Gli impianti offshore saranno di “tipo modulare” ed andranno ad operare nel Golfo del Messico per Pemsa (GrupoMexico) un’importante compagnia petrolifera preposta all’attività di esplorazione e produzione. I rigs di nuova concezione saranno prodotti

L

e testati negli Usa presso lo stabilimento di DRILLMEC Inc. a Houston, per essere successivamente trasferiti ed installati sulle piattaforme in Messico, dove il personale di Drillmec provvederà all’assistenza tecnica. L’azienda assisterà la propria controllata sia dal punto di vista tecnologico che di project management. I suddetti impianti da 2.000 Hp di potenza saranno costruiti seguendo i criteri di realizzazione e di “custom engineering” indicati dal cliente. Si tratterà, in particolare, di progettare e realizzare impianti altamente personalizzati con capacità di estrarre

febbraio 2013 Costruzioni 99


ATTUALITÀ & PRODOTTI

Ponte di legno... sul mare Una sola campata su 82 m da sponda a sponda. Dimensioni di tutto rispetto per un ponte tradizionale in ferro o calcestruzzo. Diventano da primato per una struttura in legno che deve supportare il passaggio di camion.

Per consentire la sovrapposizione dei conci e la realizzazione della torre da 82 m è stato studiato un apposito traliccio metallico che potesse fare da “rastrelliera” e da ritegno. La struttura metallica che fungeva da ponteggio era alta ben 50m. Per la fase di rotazione sul punto fisso (la cerniera) sono stati impiegati appositi argani: è stato fondamentale analizzare il giro delle funi, le taglie da porre in sommità, la stabilizzazione dei tralicci durante la discesa del ponte e tutto questo gestendo le enormi forze in gioco.

ecentemente Wood Beton ha realizzato un ponte in legno con una campata unica da 82,20 ml: tale struttura collega le sponde di una vallata in prossimità del Mar Nero. La lunghezza del ponte è un dato degno di nota se si considera che non è stato realizzato ad uso solo pedonale, ma anche carrabile (su di esso transiteranno veicoli con mtt da 20 t su 3 assi).

R

100 Costruzioni febbraio 2013

Dati che fanno già intuire l’eccezionalità di un’opera la cui difficoltà non ha riguardato tanto la fase progettuale, quanto quella relizzativa: le condizioni del cantiere e i limiti imposti dal contesto sono stata la vera sfida lanciata a WOOD BETON. Tutto il progetto è stato condizionato dall’impossibilità di lavorare su una delle due sponde collegate.

La struttura è stata portata in cantiere a pezzi parzialmente preassemblati. I giunti da realizzare in opera erano del tipo acciaio-acciaio (non legno-legno). Wood Beton ha sfruttato una tecnologia in cui eccelle: l’unione di carpenteria metallica al legno mediante l’utilizzo di resine epossidiche. La squadra di montaggio ha assemblato a terra 7 conci tridimensionali con una dimensione massima di 12 m ed un peso massimo di 10 t. Tali conci sono poi stati montati uno sopra l’altro, a partire dalla cerniera in acciaio sulla quale sarebbe stata compiuta la rotazione del ponte. www.woodbeton.it


2013

VIATEC

Brenner Congress

21 - 23 febbraio 2013 | Bolzano Fiera internazionale per la costruzione e manutenzione di infrastrutture stradali

INCONTRO CON

Delegazioni internazionali

gio-sab: 9.00-17.00

9.000 Visitatori specializzati

www.viatec.it


STRUTTURE PROVVISIONALI

ono ancora troppi i cantieri in cui gli standard di sicurezza devono migliorare. Le statistiche degli infortuni sul lavoro denunciati in Italia evidenziano come la maggior parte sia conseguenza di cadute dall’alto. In questa categoria, ovviamente, si include ogni genere di caduta: da quella rimediata scendendo con leggerezza da una macchina movimento terra, fino a quelle drammatiche da decine di metri d’altezza. Nel 2011 la tedesca Peri ha introdotto Prokit EP 110 un nuovo sistema per mettere in sicurezza i cantieri edili secondo le normative europee e che punta al successo grazie alla rapidità di montaggio, alla longevità delle componenti ed al prezzo proporzionato. Torniamo a parlare del Prokit EP 110, perché con il 2013 sono disponibili componenti aggiuntivi che ne facilitano la posa e il trasporto. Ricordiamo che il sistema è composto da griglie verniciate a polvere (in giallo, rosso o colore RAL a scelta) lunghe 2.600 mm e alte 1.100 e da colonne di sostegno che si fissano su soletta o in verticale (le griglie si montano con inclinazioni fino al 10%). Esistono inoltre moduli griglia da 1.300 mm ed estensioni per arrivare a 1.750 mm d’altezza. Grande novità sono i nuovi pallet, impilabili, per lo stoccaggio di 25 griglie e pensati per facilitare il trasporto su camion. Peri lancia inoltre la vite multiuso in plastica PERI M16/164 che si inserisce a calcestruzzo fresco per velocizzare poi il montaggio delle colonne di sostegno delle griglie. RRST

S

LA MAGGIOR PARTE DEGLI INFORTUNI IN CANTIERE AVVIENE PER CADUTA DALL’ALTO. PERI MIGLIORA ULTERIORMENTE IL SUO SISTEMA DI RITENUTA PROKIT EP 110

SICUREZZA

easy to use 102 Costruzioni febbraio 2013

DI

MATTHIEU COLOMBO


IL SISTEMA di griglie provvisionali da cantiere Prokit è stato presentato da Peri nel 2011 per rispondere pienamente ai requisiti imposti dalla normativa EN 13374 Classe A. Nelle immagini qui sopra l’applicazione diretta su solaio o, con sostegni dedicati, ai moduli di casseratura per formare un percorso esterno alle strutture (DIN EN 12881).

COMPLETAMENTE NUOVA è la vite plastica Peri M16/164 che si posa a calcestruzzo fresco per poi consentire la posa delle colonne di sostegno griglie in modo rapido, senza effettuare forature.

Progettati per il trasporto su pallet Le griglie del sistema Peri Prokit EP 110 sono lunghe 2.600 mm, alte 1.100 mm e pesano 20 kg l’una. L’azienda ha studiato dei pallet tra loro impilabili (dimensioni Euro) per movimentare 25 griglie per volta con un ingombro in larghezza di 1.200 mm. In questo modo, su un camion si possono caricare in parallelo due moduli da 25 griglie l’uno. Non mancano moduli griglia lunghi 1.300 mm o per elevare l’altezza fino a 1.750 mm.


PERFORATRICI

LE PERFORATRICI DELLA SERIE BT SARANNO OFFERTE CON DUE ALLESTIMENTI DIVERSI.

UNO SPECIFICO “KELLY” E UNO MULTIFUNZIONALE DI

MATTHIEU COLOMBO

Sicurezza e controllo Le nuove perforatrici Bauer B-Tronic Generation 4.1 hanno un nuovo sistema di monitoraggio operativo elettronico che include anche le funzioni di controllo verricello e velocità di sollevamento, indicatore di coppia e interfaccia con la diagnostica. I modelli Premium Line BG sono inoltre dotati di serie del sistema di visualizzazione Bauer kelly, che offre agli operatori assistenza per lavorare in modo ottimale e con bassa usura dell’attrezzatura. Per le Premium è di serie anche un tablet, collegato alla macchina via wireless, per gestire tutte le funzioni in modo semplice e intuitivo.


CAVE&CALCESTRUZZO

Multifunzionale

O KELLY l Bauma 2013, la Bauer Maschinen lancerĂ i perforatori della serie BG in versione Value Line e Premium Line. Le macchine Value Line sono allestite in modo specifico per perforazioni con aste Kelly, mentre quelle Premium Line sono macchine multifunzionali allestite con tutte le tecnologie oggi disponibili, pronte per affrontare una vasta gamma di applicazioni. La gamma Premium Line si estende dalla compatta BG 12 alla BG 50 e permette tutte le tecniche di perforazione a rotazione possibili, tra cui quelle con aste Kelly con e senza rivestimento, il sistema CFA (elica continua) o CCFA (elica continua con involucro). Le macchine con allestimento Premium Line possono anche eseguire tutti i tipi di consolidamento del terreno, come tecnica CSM (con teste fresanti), miscelazione singola o multipla, vibroinfissione e possono essere anche supportare delle frese trincea BC. Infine, possono anche eseguire tutte le tecniche di fondazione comunemente impiegate. Per queste macchine, Buaer dichiara di aver ottenuto le emissioni sonore piĂš basse della categoria. Le macchine della serie BG possono montare motori Stage IIIB ma, se destinate a mercati non regolamentati, sono anche disponibili con motori Stage II o IIIA. RRST

A

Una perforatrice Bauer BG 42 nel nuovo allestimento Premium Line, il piĂš completo e multifunzionale.

febbraio 2013 Costruzioni 105


CARICATORI GOMMATI

Continua col variabile CONSUMI MENO 25%: SULLA PALA CAT LA MAGIA DELLA NUOVA TRASMISSIONE CONTINUA VARIABILE INTEGRATA DI

CRISTIAN FURINI

Sotto, la 966K XE è dotata di serie di sterzo con joystick elettroidraulico a basso sforzo di azionamento. Il joystick consente all’operatore di lavorare con entrambe le braccia appoggiate su braccioli regolabili. Il joystick Cat è dotato di funzione di ritorno della forza che aumenta automaticamente lo sforzo di azionamento del joystick stesso con l’aumentare della velocità di avanzamento. Ne deriva un miglior controllo dello sterzo e maggiore comfort, specialmente a velocità più elevate. Il joystick si muove da un lato all’altro con un angolo di inclinazione che riflette l’angolo di articolazione della macchina.


CAVE&CALCESTRUZZO ta cambiando il mondo. Sta cambiando l’industria soprattutto nella gestione sempre più prioritaria dei costi energetici. La lotta è ancora più delicata nel settore mmt, dove l’abbattimento dei consumi non può, più che in altri settori, contemplare una rinuncia delle prestazioni. In Cat la ricerca si è mossa nella direzione di “migliorare tutto il migliorabile” in tal senso. L’ultimo step di tale filosofia costruttiva si chiama

S

Cat 966K XE, la pala gommata dall’innovativa trasmissione che, stando al costruttore americano, offrirebbe un impressionante +25% in termini di abbattimento consumi, pur mantenendo prestazioni ottimali. Si tratta di una trasmissione variabile continua integrata, basata su pompa idraulica e motore (gruppo variatore), che consentono un adeguamento costante e regolare del rapporto al cambio tra la velocità del motore e la velocità della macchina. RRST

LA 966 CON L’XE IN PIÙ Il variatore di Cat fornisce fondamentalmente un rapporto flessibile o adattativo, riducendo notevolmente il carico termico generato dall’apparato propulsore quando la macchina è in fase operativa di carico, di spinta o sta avanzando in pendenza a benna piena. Il costante variare del rapporto di trasmissione permette inoltre al motore di operare ad un regime più efficiente indipendentemente dalla velocità della pala. Per il resto la nuova serie XE riprende i contenuti innovativi della 966K: è spinta dal motore Cat C9.3 Acert, che eroga una potenza nominale massima netta pari a 220 kW (290 Cv). In conformità allo Stage IIIB, è dotato di common rail ad alta pressione, modulo per le emissioni Cat, che comprende un Doc e un Dpf dotato di sistema di rigenerazione Cat, che funziona automaticamente senza alcuna interruzione del ciclo di lavoro della macchina.


CARICATORI GOMMATI

LA CAT COL CVT Modello Motore Emissionamento Massima pot. motore Massima pot lorda Massima potenza netta Forza di strappo Carico statico di ribaltamento Capacità benna Peso operativo Forza strappo Forza penetrazione Larghezza cingoli (500 mm) Serbatoio gasolio

“Gira” più in basso 966K XE Cat C9.3 Acert Stage III B 239 kW (325 Cv) a 1.700 giri/min 243 kW (330 Cv) a 1.700 giri/min 220 kW (299 hp) a 1.700 giri/min 173 kN (38.984 lb) 15.828 kg (34.886 lb) 2,50 m3-9,20m3 24.189 kg 12.840 daN 9.120 daN 2.490 mm 293 l

Joystick di comando

Power Train ECM

Motore Acert

Trasmissione a variazione continua (CVT)

Assale posteriore

Albero posteriore

Freno di parcheggio

Albero anteriore

Assale anteriore

www.cat.com

I L CAMBIO VIRTUALE La manovrabilità in pendenza è facilitata dal rallentatore e dalla funzione anti-rollback. L’operatore può utilizzare pedale destro e sinistro per impostare la velocità desiderata durante le discese. La pala manterrà così velocità desiderata senza ulteriori pressioni sul pedale. Velocità e capacità frenante rimarranno costanti a fronte di qualsiasi variazione di pendenza e possono essere modulate quasi a livello di feel automobilistico. In salita il rilascio dei pedali sul cumulo non si tradurrà mai in un arretramento della pala. L’operatore può decidere di posizionare la pala in 4F (automatico) o nella funzione “cambio virtuale programmabile” che garantisce una velocità adeguata al tipo di applicazione con la possibilità di variare il rapporto nel range tra 0,5 F e 1 F. Il cam-

108 Costruzioni febbraio 2013

VENTOLA

POMPA

Controllo sovraregime

Bilanciamento idraulica/forza motrice

Traslazione ECM

Controllo sottoregime MOTORE

TRASMISSIONE

bio virtuale è perfetto per limitare la velocità quando si lavora in spazi chiusi.


CAVE&CALCESTRUZZO IL FRENO SI FA IN TRE Alla guida dell'XE 966K, le variazioni della trasmissione avvengono in maniera automatica e impercettibile per l’operatore. La pala, stando a Cat, è ancora più bilanciata e facile da usare a regimi molto bassi, garantendo una produttività ottimale con riduzione del consumo in carburante. Pur mantenendo la capacità di operare efficacemente in applicazioni a medio carico, le prestazioni sono state migliorate anche in applicazioni heavy duty. L’operatore ha la possibilità di controllare la velocità massima di avanzamento attraverso marce virtuali che incrementano la flessibilità per numerose applicazioni. Durante la decelerazione, lo slancio macchina può essere recuperato come energia utile per alimentare attrezzi o ventola di raffreddamento.

La trasmissione a variazione continua Cat si basa su una pompa idraulica e un motore (gruppo variatore) che permettono di ottenere una variazione fluida e continua del rapporto di trasmissione tra il regime del motore e la velocità della macchina. La potenza è erogata attraverso il gruppo variatore (rapporto di trasmissione versatile) e una trasmissione meccanica parallela (massima efficienza). Una serie di gruppi satelliti combina la potenza trasmessa attraverso il variatore e i collegamenti meccanici per massimizzare l’efficienza della trasmissione in un’ampia gamma di condizioni di funzionamento.

Il funzionamento della 966K XE è molto semplice. La macchina possiede solo due pedali. Quello destro gestisce la trazione; può essere regolato elettronicamente per fornire la quantità desiderata di propulsione senza l’obbligo di mantenere il pedale premuto (come una sorta di cruise control). Il pedale sinistro funge da neutralizzatore (A) per staccare la propulsione in maniera progressiva riducendo progressivamente la forza motrice. Sempre su questo pedale altri due step modulati che assicurano alla macchina un rallentamento continuo e senza strappi. Premendo il pedale allo step B si attiva il retarder che in maniera costante scala marA cia per sfruttare il freno motore. I normali freni B di servizio vengono invece attivati solo se si preme a fondo (C) il peC dale sinistro per ridurre l’usura dei freni. L’operatore è in definitiva libero di concentrarsi sulle caratteristiche di riempimento della benna e di scavo senza dover eseguire alcun cambio di marcia manuale. L’operatore può utilizzare la macchina in tutta sicurezza poiché il controllo integrato del sistema di alimentazione impedisce al motore di andare in sovraregime e ne previene lo stallo durante le operazioni di scavo.

Velocità motore

Motore

via MECCANICA

Velocità finale = Velocità Motore + Velocità Variatore

via IDRAULICA

Pompa Motore Velocità Variabile fisso Variatore Variatore idrostatico

febbraio 2013 Costruzioni 109


Velocità macchina km/h

Coppia massima motore

Incremento efficienza Efficienza componenti

Aumento di forza motrice

Forza motrice

CARICATORI GOMMATI

I GIRI SONO CONTENUTI

Velocità macchina km/h

Trasmissione Cat Trasmissione tradizionale

Cat riassume nei tre grafici qui sopra i benefici della nuova trasmissione. Al primo posto c’è sicuramente il funzionamento più economico del motore: con la CVT il momento non utilizzato della macchina può essere recuperato come energia per supporto a potenza o raffreddamento. La decelerazione della pala durante un cambio di direzione è alimentato con l’attrito del motore (minori consumi). I picchi di calore da smaltire diventano inferiori con la riduzione delle velocità di ventilazione, rumore e vibrazioni.

Range operativo più basso

Il variatore idraulico sostituisce il convertitore di coppia: si genera meno calore di attrito e si dimezza l’energia richiesta rispetto ad una trasmissione normale. La macchina è ben bilanciata e facile da far lavorare anche a bassi regimi, (generalmente tra 1.250 e 1.650 giri/min). Crescono le proprietà di rallentamento e quelle di arrampicata senza il rischio di stallo del motore e la necessità di raffreddamento dell’olio negli assali visto che i freni di servizio vengono meno sfruttati.


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Autogr첫 Successo internazionale per la Grove GMK 6.300L. Venduti oltre 100 esemplari

Piattaforme aeree Nacanco amplia il suo parco nolo con 120 nuove macchine. Investe per crescere

IN QUESTO NUMERO...

febbraio 2013

FLOTTE NOLEGGIO


NEWS

FLOTTE&NOLEGGIO

Appena nata ed è già grande Il nuovo stabilimento Magni costruito a Castelfranco Emilia (MO). Sotto, la stretta di mano tra il fondatore dell’azienda Riccardo Magni e l’ad di JCB Alan Blake.

L

Oggetto di firma è un contratto per la fornitura di motori ECOMAX Stage IIIB alla Magni. Il costruttore italiano ha pianificato la produzione di sette modelli rotativi con

Calendario a richiesta L’azienda italiana leader nel noleggio dei bagni mobili ha presentato il suo quarto calendario creativo. Questa volta è ispirato a gesti di rispetto nei confronti dell’ambiente. Il colore simbolo dell’almanacco Sebach è infatti il verde, di quella tonalità ispirata alle scelte che rispettano l’ambiente ogni giorno nella vita come sul lavoro. Per richiederlo compilate il form di richiesta sul sito internet dell’azienda. Un buon metodo per inviare carta stampata solo a chi la desidera.

112 Costruzioni febbraio 2013

altezze di sollevamento comprese tra i 18 e i 30 metri. “La Magni, come azienda di famiglia, condivide gli stessi valori fondamentali di JCB” – ha affermato l’ad di JCB Alan

Blake. “Siamo lieti di aver raggiunto un accordo per la fornitura di motori per questi nuovi sollevatori, in quanto si basa sul successo crescente che stiamo vivendo, con le vendite di motori a terzi”. Magari, in futuro, dalle linee di Castelfranco Emila usciranno dei telescopici rotativi gialli e non solo rosso Ferrari... Chi può dirlo? www.jcb.com

Come mettere l’imbracatura www.sebach.it

o scorso mese di novembre è nato un nuovo costruttore di sollevatori telescopici italiano di nome Magni, specializzato nella costruzione di modelli rotativi. Le sue origini sono da ricondurre alla famiglia Magni che, con in testa Pietro, ha lavorato per anni in joint-venture con il gruppo Manitou. Cooperazione, quest’ultima, terminata nel 2009. La MAGNI TELESCOPIC HANDLERS è stata fondata da Riccardo Magni (in foto) con i suoi figli Carlo, Eugenio, Carlotta e Chiara. A questa coraggiosa famiglia non manca certo l’esperienza e tanto è bastato a JCB, che nella sua gamma offre sollevatori telescopici fissi, a siglare un accordo a lungo termine con la neonata realtà.

Il costruttore e distributore di piattaforme aeree CTE investe nella diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro da anni. Oggi, per trasmettere questi valori in modo veloce e diretto, l’azienda ha scelto la formula del video “informativo“. Il tema del primo video è: il corretto utilizzo delle imbracature di sicurezza sulle piattaforme aeree e può essere visualizzato anche su tablet e smartphone, quindi direttamente in cantiere. In poco più di 3 minuti di ripresa video vengono illustrati i vari passaggi per il corretto utilizzo dell’imbracatura.

www.ctelift.com

GUARDA IL VIDEO!


FLOTTE&NOLEGGIO

N EWS

La prima 750 t azienda olandese Schot Verticaal Transport, specializzata in sollevamenti e trasporti, sta per ricevere in consegna la prima Liebherr LTM 1750-9.1 da 750 t di portata massima. La consegna ufficiale della gru - acquistata circa tre anni fa, durente il Bauma 2010 - è prevista per il 13 febbraio e l’azienda ha pianificato il primo cantiere per il giorno 18. La nuova LTM 1750-9.1 integra l’offerta inserendosi tra la LTM 1500-8.1 da 500 t e la top di gamma LTM 11200-9.1 da 1.200 t. Questa LIEBHERR è caratterizzata da un braccio telescopico da 54 m, carro 9 assi e stabilizzatori posteriori amovibili (senza l’ausilio di un altro mezzo). Quest’ultima caratteristica permette di viaggiare su strada con il braccio telescopico e l’argano montati nel rispetto dei limiti delle 12 t/asse e quindi di contenere al massimo i tempi di configurazione macchina in cantiere. Smontando anche gli stabilizzatori anteriori (con l’ausilio di un’atra macchina) il peso scende persino sotto le 11 t /asse. Grazie a diverse prolunghe tralicciate la neonata può raggiungere i 154 m di altezza massima sotto gancio e sbracciare fino a 112 m. www.liebherr.com

Nel duomo di Ferrara Il sisma dello scorso maggio ha danneggiato anche il duomo di Ferrara. Per quantificare l’entità degli interventi di restauro da apportare, la ditta Versab di Badia Polesine ha noleggiato da Venpa una piattaforma aerea a ragno Palazzani TSJ 30. Questo modello è stato scelto per l’ottimale rapporto tra le dimensioni in traslazione e l’altezza di lavoro raggiungibile. Una volta iniziati i lavori, il direttore tecnico del progetto di restauro Efrem Ferrigato si è detto “fiducioso di portare a termine il lavoro prima dell’ingresso del nuovo arcivescovo Luigi Negri in Cattedrale fissato per marzo”. Anche l’affresco il Giudizio Universale del Bastianino ha subito delle lesioni e il ragno sarà utile per effettuare le ricognizioni del caso. www.gruppovenpa3.it

Nuovo direttore per Assodimi Il giorno 23 gennaio 2013 il comitato direttivo con la presenza dei presidenti Nicoletti e Giusto ha formalizzato la nomina del nuovo Direttore dell’Associazione Marco Prosperi. Il comitato direttivo, con la collaborazione di Prosperi, ha aggiornato lo statuto associativo introducendo importanti novità che verranno presentante ai soci prima della sua ratifica. Tra quelle più rilevanti, l’aggiornamento della definizione di Ufficio di Presidenza composto dai presidenti Assodimi e Assonolo (Nicoletti e Giusto) e dai rispettivi Vicepresidenti (Gigli, Migotto). Questi, in collaborazione con l’intero comitato direttivo, forniranno le linee guida dell’associazione che dovranno essere sviluppate su indicazioni del direttore.

Ora i ricambi si comprano online La società Imola Gru opera dal 1990 nel campo dell’assistenza tecnica, manutenzione preventiva e montaggio di gru edili a torre e automontanti Potain, autogru tuttoterreno e fuoristrada Grove, gru cingolate Manitowoc e carroponti industriali. Con 64 addetti, una struttura di 1.600 m2 coperti e 29 mezzi attrezzati Imola Gru ha toccato il record dei 13.000 interventi all’anno in Italia Oggi lancia il negozio online per acquistare ricambi originali Potain, Grove, Manitowoc e Autec. Il negozio è raggiungibile dal sito web Imola Gru e attraverso il link http://shop.imolagru.com/

www.imolagru.com

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febbraio 2013 Costruzioni 113


Palcoscenico esclusivo i cantieri navali Azimut Benetti di Livorno, dove nascono alcuni dei megayacht più belli e lussuosi al mondo, lavora una piattaforma semovente d’eccezione, la JLG 1500SJ, vero e proprio simbolo della tecnologia e dell’ingegno JLG. In un contesto esigente come questo, la 1500SJ della A. Bettarini e Figli – prima e sola piattaforma da 48 m con jib telescopico – ha messo in campo tutte le sue prestazioni, facendosi particolarmente apprezzare, oltre che per l’altezza di lavoro, per la portata di 450 kg in cesta e lo sbraccio di 25 m. La flotta della A. Bettarini e Figli di Livorno, da oltre sessant’anni leader nel settore del noleggio in Toscana e centro Italia e partner consolidato di JLG Italia, è composta da 170 unità tra piattaforme e autogrù. www..jlgeurope.com

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L’eccezione è la regola

azienda di trasporti e sollevamenti Fagioli ha pianificato ed eseguito il trasporto di tre larghe sezioni di un convertitore dalla zona di fabbricazione, vicino a Brescia, fino al porto fluviale di Cremona. Le dimensioni di ciascun convoglio erano le seguenti: lunghezza 24,5 m, larghezza 8,5 m, altezza 5 m. Ci sono volute circa sei ore per coprire i cento chilometri di tragitto fino al porto fluviale dove le tre sezioni sono state caricate su una chiatta con destinazione finale porto Marghera, Venezia. La larghezza delle sezioni hanno creato diverse difficoltà durante il trasporto ed è stata necessaria la rimozione di numerosi cartelli stradali e semafori. Una volta arrivati al porto fluviale di Cremona, le sezioni sono state movimentate con il portale di sollevamento posizionato in pianta stabile sulla banchina di proprietà Fagioli. www.fagioli.it

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114 Costruzioni febbraio 2013

Manitowoc ha festeggiato la vendita della 100° Grove GMK6300L, costruita nello stabilimento Manitowoc di Wilhelmshaven in Germania. L’autogrù, lanciata poco più di due anni fa al Bauma di Monaco, si è rivelata un successo in tutto il mondo. Dall’Oman alla Lettonia, Australia e Stati Uniti la GMK6300L è ora parte delle flotte di noleggio in tutto il mondo. Le applicazioni tipiche includono, ad esempio, sollevamenti la costruzione di strutture industriali, per la costruzione di pale eoliche, la movimentazione di carichi importanti nei centri urbani. L’esemplare numero 100 è stato acquistato dalla società tedesca di sollevamenti Ziegler e la consegna è avvenuta lo scorso mese di dicembre alla presenza di Phillipe Cohet, Executive Vice President, EMEA di Manitowoc. www.manitowoccranes.com

Innovazioni strutturali Il costruttore di piattaforme aeree Ruthmann presenterà a Bauma una nuova piattaforma della serie Steiger sviluppata per altezze elevate. Per ora, il nuovo modello che sarà commercializzato da aprile 2013 è identificato con il nome in codice T7XX. RUTHMANN ha sviluppato nuove tecniche di costruzione e, in particolare, di lavorazione dell’acciaio. Per realizzare i bracci della T7XX sono utilizzati acciai a grana fine ad elevato limite di snervamento. L’azienda ha dichiarato: “sfruttiamo la nostra esperienza per ridurre il numero di saldature ed evitare distorsioni non programmate.

www.ruthmann.de

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a società inglese GGR è stata scelta dalla Cormidi quale distributore delle piattaforme aeree a ragno e dei caricatori e sollevatori telescopici “made in Roccadaspide”. L’azienda, specializzata nella vendita e noleggio di macchine e attrezzature compatte per il sollevamento di merci e persone serve tutto il territorio inglese e oltre con le sedi di Manchester, Thame e Glasgow. Inoltre la GGR ha una rete di partner in Europa e negli Emirati Arabi Uniti. Tra le ultime macchine aggiunte in flotta, segnaliamo le Cormidi KB19-4 e il KB22-4. www.ggrgroup.com - www.cormidi.it

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Area F11 Stand 1102/4

Il compattatore compact Cofiloc amplia l’offerta di macchine operatrici introducendo nuovi rulli compattatori da “trincea”. Queste macchine, di cui il noleggiatore non comunica la marca, sono ideali per compattare i terreni e per consolidare terrapieni, fronti di scavo, scarpate. Il noleggiatore COFILOC comunica letteralmente “la dimensione contenuta - poco più di 1,5 m di lunghezza per 850 mm di larghezza - li rende strumenti agili per tutti i cantieri, anche quelli più piccoli. Il potente motore, il sistema di sterzo e la guida idrostatica sono preziosi alleati dell’operatore quando deve affrontare le sfide più impegnative. I due rulli dentati, inoltre, assicurano la massima efficacia anche nei terreni più compatti”.

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PIATTAFORME AEREE

OGNI AZIENDA HA IN SERBO SOLUZIONI DIFFERENTI PER FAR FRONTE ALL’ATTUALE SITUAZIONE ECONOMICA.

NACANCO HA DECISO DI PUNTARE SUGLI INVESTIMENTI CONTINUI. UN ESEMPIO? NEL 2012 HA INCREMENTATO LA GAMMA CON 120 MACCHINE. E NUOVI MERCATI SONO PIÙ VICINI

ffrontare l’attuale congiuntura economica incrementando gli investimenti. Questa la “ricetta” di Nacanco. Nel 2012 la società di Montichiari (BS) ha introdotto 120 nuove macchine nel proprio parco nolo: un’operazione che ha consentito da un lato di rispondere a precise esigenze della clientela, dall’altro di diversificare notevolmente la gamma e di entrare così in nuovi mercati. Nel complesso le tre famiglie di macchine inserite (ragni, nuovi modelli di autocarrate e di muletti), di cui parleremo nelle pagine successive, hanno fatto registrare un incremento numerico di unità pari al 43% rispetto all’anno precedente. Sono questi i presupposti con cui Nacanco sta affrontando il 2013, orientato verso il settore delle ristrutturazioni e quello delle energie alternative. ST

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DI

DANIELA STASI

Diversificare per 116 Costruzioni febbraio 2013


In queste pagine alcuni dei modelli introdotti da Nacanco. L’azienda di Montichiari, in provincia di Brescia, nel 2012 ha inserito nel proprio parco noleggio tre famiglie di mezzi: nuovi ragni, autocarrate e muletti.

CRESCERE febbraio 2013 Costruzioni 117


PIATTAFORME AEREE

MULTI TARGET Sono tre le nuove tipologie di macchine introdotte nel parco nolo: i ragni da 18, 21 e 37 m, macchine articolate e versatili in grado di offrire agevoli spazi di operatività; nuovi modelli di autocarrate da 14 e 24 m (in particolare il 14 m permette di operare anche in spazi circoscritti); carrelli elevatori elettrici da 16 q (sono state rinforzate anche le gamme diesel da 30 q e quella elettrica da 18,25 e da 30 q). Nel dettaglio, i nuovi carrelli elevatori sono stati forniti da Toyota Material Handling Italia e rappresentano il cuore della gamma dei controbilanciati del marchio giapponese: a caratterizzarli elevate sicurezza operativa, produttività, oltre al rispetto per l’ambiente.

Sicuri ed eco friendly Come già detto, Nacanco ha scelto la gamma di carrelli elevatori a marchio Toyota (uno dei modelli è immortalato nella foto in basso a destra) anche per la garanzia di elevata sicurezza: i nuovi modelli infatti presentano il sistema di stabilità attiva Toyota SAS, capace di proteggere sia il conducente, sia il carico, e di prevenire il ribaltamento laterale e frontale. La movimentazione risulta precisa grazie alla semplicità di utilizzo e alla maneggevolezza, anche in condizioni ambientali difficili e in spazi angusti. Nacanco nell’effettuare la scelta, si è orientata verso Toyota anche per l’attenzione alla sostenibilità ambientale, assicurata da avanzate soluzioni tecniche. Un esempio? I carrelli diesel della gamma Tonero adottano motori di ultima generazione che riducono l’emissione di particolato, mentre i carrelli elettrici montano batterie ad alto rendimento.

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FLOTTE&NOLEGGIO R ISTRUTTURAZIONI: UNA SCELTA CONCRETA Fondata nel 1982 in Spagna e attiva sul mercato italiano dal 2001, Nacanco è specializzata nel noleggio, nell’assistenza tecnica e nella vendita di mezzi per il sollevamento aereo. Attualmente conta 14 sedi, dislocate al Nord e al Centro Italia: Arezzo, Bergamo, Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Milano, Padova, Parma, Roma, Torino, Trento, Treviso e Varese. Come già accennato, la società sta investendo risorse ed energie per entrare con forza nel settore delle ristrutturazioni. Sull’home page del proprio sito web, infatti, campeggia il messaggio: “Nacanco è con te per costruire le nuove città”. La diversificazione di target diventa una scelta concreta.

www.nacanco.it

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M ERCEDES -B ENZ AROCS

Sopra, il design ricercato dell’Arocs segue il family feeling di Actros e Antos. Il look ideato in modo specifico per la serie di veicoli da cantiere è caratterizzato dalla mascherina del radiatore a “denti di benna”, che infondono una sensazione di forza a questo autocarro. Gli elementi in acciaio sul paraurti, la configurazione funzionale della protezione antincastro e i predellini oscillanti integrati nel design, coniugano estetica e funzionalità.

Il cava

SU MISURA 120 Costruzioni febbraio 2013


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PROVATI PERVOI VIA IL VELO DALLA NUOVA GAMMA DA CANTIERE DELLA STELLA: NOVITÀ TECNICHE E MODELLI SPECIFICI PER I TRASPORTI SU STRADA E OFFROAD. DEBUTTA IL MOTORE DA 16 LITRI. Sterza anche dietro La versione Grounder dell’Arocs è stata concepita per impieghi estremi e gravosi. Grazie ad una serie di accorgimenti tecnici, come, ad esempio, uno spessore di 9 mm del telaio a longheroni, questo veicolo è estremamente robusto e vanta una stabilità e una resistenza alle sollecitazioni particolarmente elevate. Assoluta novità per la Stella è l’Arocs a 4 assi 8x4/ENA con 3 assi posteriori: ha 1 asse sterzante non motore e 2 assi posteriori motori con pneumatici gemellati, a valle dei quali è stato installato un asse posteriore aggiunto sollevabile, a sterzatura comandata, con pneumatici singoli. Tra le sue possibili applicazioni figurano i cassonati per il trasporto di materiale edilizio, equipaggiati con una gru idraulica, che devono essere utilizzati senza rimorchio. Data la posizione posteriore della gru, la distribuzione del carico sarebbe insostenibile tanto sia per i 3 sia per i 4 assi convenzionali. La soluzione dei 3 assali posteriori rende praticabili tutti i carichi.

radizione rispettata. A un anno dal lancio dell’Actros, lo stradale della Stella, Mercedes-Benz presenta il veicolo da cava. Si chiama Arocs, verrà mostrato al grande pubblico del Bauma di Monaco in aprile e arriverà in Italia nel secondo semestre di quest’anno. Rappresenterà la nuova flotta da cantiere pesante e leggera, che prende il posto dell’attuale serie Actros B. Rispetto a quest’ultima le novità tecniche sono tante e di rilievo, a cominciare dall’ampiezza della gamma. L’obbiettivo del costruttore tedesco è quello di saturare tutte le nicchie produttive del comparto delle costruzioni: dall’approvvigionamento in

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cantiere (30% delle applicazioni) alla movimentazione di inerti su strada; dagli impieghi misti onoff highway, fino all’heavy duty a trazione integrale full. E i numeri parlano chiaro: 7 cabine in 14 varianti, 4 motorizzazioni (Euro 6) in 16 tarature da 175 kW (238 Cv) a 460 kW(625 Cv). Due le versioni specifiche: Loader a tara ridotta per massimizzare il carico e Grounder per compiti gravosi. Tre gli schemi di trazione: con motori idraulici calettati nelle ruote anteriori (utilizzi saltuari), integrale inseribile e permanente, nonché molteplici configurazioni d’assi per trattori e cabinati (da 4x2 a 8x8). ST

febbraio 2013 Costruzioni 121


Nel trasporto del calcestruzzo con betoniera la voce del risparmio in tara assume importanza notevole. La versione Loader dell’autotelaio per betoniera dell’Arocs assolve risponde a questa esigenza adottando il motore leggero OM 470 da 10,7 l in combinazione con la cabina S ClassicSpace. Lo châssis inoltre è equipaggiato con un asse posteriore a pneumatici singoli 368/65 in luogo dei 2 assi motori con pneumatici gemellati. Per disporre comunque di una carreggiata ampia, importante per la stabilità, i due assi posteriori sono stati modificati per montare pneumatici singoli: lo spostamento verso l’esterno dei supporti ruota fa sì che il lato esterno dei larghi pneumatici da trazione rimanga a filo dei passaruota.

Per assolvere ai diversi compiti di trasporto legati alla cantieristica e all’edilizia, la gamma Arocs dispone di 4 motorizzazioni: Om 936, Om 470, Om 471 e Om 473. Tutte a 6 cilindri in linea, rispettivamente da 7,7, 10,7, 12,8 e 15,6 l di cilindrata. L’unità top di gamma è dotata di una turbina a valle del motore (Turbocompound) per recuperare parte dell’energia contenuta nei gas di scarico, migliorando così l’efficienza propulsiva. Secondo i dati forniti da Mercedes-Benz l’Om 473 Euro 6 è caratterizzato da consumi di gasolio inferiori dello 0,5-1,5% (anche del 2% a carichi elevati), rispetto al V8 Om 502 Euro 5 dell’attuale gamma da cantiere. I dispendi di AdBlue per l’Scr toccano invece il 2-3% dei valori registrati per il carburante.

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Tanta cavalleria

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M ERCEDES -B ENZ AROCS

Bando ai gemellati

CABINE NORMALI O EXTRA La cabina larga 2,3 m si dimostra particolarmente vantaggiosa per molte tipologie di impiego. La sua struttura compatta rende il veicolo più maneggevole nel trasporto a breve raggio e in cantiere. L’accesso è del tipo a scala che rende meno faticoso il lavoro del conducente, che nel settore dei trasporti a breve raggio e in cantiere è solitamente costretto a fre-

122 Costruzioni febbraio 2013

quenti saliscendi. Se richiesto dalla tipologia d’impiego, il nuovo Arocs può essere equipaggiato anche con cabine più larghe o più lunghe, ad esempio per quei veicoli che per esigenze di servizio devono offrire anche la possibilità di pernottamento. In questi casi è possibile scegliere le versioni StreamSpace, fino alle BigSpace da 2,5 m, ancora più spaziose.


PROVATI PERVOI

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A destra, gli interni razionali, robusti e facili da pulire, le sospensioni pneumatiche, l’elevata altezza libera da terra, il display TFT grafico e l’Arocs Loader 4 assi alleggerito anche nel parafango posteriore e con i pneumatici monotraccia.

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Gli interni color antracite, sono robusti e facili da pulire. Il volante multifunzione, il quadro strumenti e la logica degli interruttori seguono in tutto e per tutto l’esempio dell'Actros per il trasporto di linea. Grazie al display TFT grafico a colori da 10,4 cm, la strumentazione consente di visualizzare rapidamente le principali informazioni sul veicolo e le condizioni di esercizio. Tra queste figurano anche indicatori supplementari, come quelli del consumo istantaneo e dei bloccaggi dei differenziali attivati. I sedili con sospensione pneumatica, di derivazione Actros, sono disponibili in versione Comfort o climatizzata; a richiesta dispongono di funzione massaggio che previene le tensioni muscolari per mezzo di sette camere d’aria che si gonfiano e sgonfiano in successione.

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Fa anche i massaggi


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M ERCEDES -B ENZ AROCS NOVITÀ IN CURVA

L’INTEGRALE SE SERVE

Rappresenta un inedito mondiale nel settore dei veicoli industriali il nuovo sterzo elettroidraulico Servotwin per i veicoli a quattro assi, dotato di servoassistenza elettronica alla sterzata proporzionale alla velocità e di una funzione attiva di ritorno dello sterzo. Novità anche a livello telaistico: la nuova gamma di passi disponibili per i veicoli a 2 assi deriva dalla nuova posizione degli assali anteriore e posteriore, entrambi spostati indietro di 60 mm. Ciò permette di utilizzare, oltre ai tipici pneumatici da cantiere, anche pneumatici speciali di massima misura senza dover eseguire trasformazioni supplementari. Sui modelli a 4 assi, entrambi gli assi sterzanti sono stati spostati indietro di 60 mm. Il doppio assale posteriore è in generale più arretrato di 110 mm.

Per i veicoli destinati all’uso preponderante su strada, ma che possono occasionalmente necessitare di maggiore trazione, è disponibile il nuovo sistema “Hydraulic Auxiliary Drive”. Con questo tipo di trazione integrale, la motricità dell’asse anteriore non è più garantita da alberi di trasmissione meccanici, ma da motori a comando idrodinamico installati sui mozzi delle ruote, che possono essere inseriti all’occorrenza. Questa soluzione permette di risparmiare peso e carburante. Rispetto alla trazione integrale permanente per l'uso nel fuoristrada impegnativo, la riduzione di peso ammonta a mezza tonnellata. La trazione Hydraulic Auxiliary Drive fa risparmiare fino al 12% di carburante; ad aiutare l’autista a ridurre i consumi contribuiscono anche il sistema FleetBoard EcoSupport di serie e l’Analisi impiego FleetBoard, disponibile a richiesta.

124 Costruzioni febbraio 2013


PROVATI PERVOI A sinistra, le protezioni sottocalandra, lo schema dello sterzo elettroidraulico Servotwin, le possibili configurazioni sui pneumatici posteriori (gemellati, mista, monotraccia) e buon angolo di attacco.

Speciali di serie Il telaio, la sua altezza e gli sbalzi si distinguono opportunamente dalle soluzioni adottate per i veicoli di linea. Non è dunque più necessario sottoporre a trasformazione i veicoli destinati al trasporto di materiale edilizio. L’Arocs trattore a 2 assi, ad esempio, può essere ordinato nella versione standard 4x2 con sospensioni pneumatiche o meccaniche, nella variante Arocs Loader 4x2 con portata ottimizzata, in versione a trazione integrale 4x4 da 20 t o come Arocs Grounder 4x4. Gli altri specialisti all’interno della famiglia Arocs sono varianti che in passato era possibile ottenere soltanto con trasformazioni speciali. I modelli a 4 assi con 1 assale anteriore e 3 posteriori, per esempio, vengono oggi prodotti in serie negli stabilimenti di Wörth.

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M ERCEDES -B ENZ AROCS

A sinistra il lato “caldo” del nuovo OM 473 con il cooler dell’Egr, e il Turbocompound. Sotto, la scatola del Powershift 3 di serie a otto o dodici marce e a richiesta anche a 16 rapporti (sono anche disponibili, con sovrapprezzo, cambi manuali 9 o 16 marce). In basso, lo schema dell’Hydraulic Auxiliary Drive, la trazione integrale che impiega due motori a comando idrodinamico.

Il turbo sulle ruote Tra le tante novità tecniche introdotte sull’Arocs, un posto di primo piano spetta al nuovo motore top di gamma Om 473 da 15,6 l. È proposto in tre livelli di potenza, da 380 a 460 kW (da 517 a 625 Cv), con coppie di picco da 2.600 a 3.000 Nm. L’Om 473 completa verso l’alto la piattaforma dei motori heavy duty Om 470 e Om 471. Di questi ultimi conserva la configurazione a 6 cilindri in linea e il sistema d’iniezione common rail ad amplificazione di pressione X-Pulse che prevede due salti pressori: il primo a 900 bar, generato da una pompa tradizionale, e il secondo nel corpo degli iniettori fino a un massimo di 2.100 bar. L’Om 473, inoltre, è dotato di un dispositivo turbocompound, costituito da una seconda turbina a valle del turbo classico, che recupera parte dell’energia contenuta nei gas di scarico.

LE MOTORIZZAZIONI DISPONIBILI Potenza kW(Cv)/giri Om 936 - 6 cilindri in linea - 7,7 litri 175(238)/2.200 200(272)/2.200 220(299)/2.200 235(320)/2.200 260(354)/2.200 Om 470 - 6 cilindri in linea - 10,7 litri 240(326)/1.800 265(360)/1.800 290(394)/1.800 315(428)/1.800 Om 471 - 6 cilindri in linea - 12,8 litri 310(421)/1.800 330(449)/1.800 350(476)/1.800 375(510)/1.800 Om 473 - 6 cilindri in linea - 15,6 litri 380(517)/1.600 425(578)/1.600 460(625)/1.600

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Coppia Nm/giri 1.000/1.200 - 1.600 1.100/1.200 - 1.600 1.200/1.200 - 1.600 1.300/1.200 - 1.600 1.400/1.200 - 1.600 1.700/1.100 1.800/1.100 1.900/1.100 2.100/1.100 2.100/1.100 2.200/1.100 2.300/1.100 2.500/1.100 2.600/1.100 2.800/1.100 3.000/1.100

Di serie il robotizzato I propulsori Euro 6 sono abbinati di serie al cambio automatizzato Powershift 3 a 8, 12, o 16 (optional) rapporti, con funzioni specifiche per gli impieghi off-road (modalità Power, manovra, disimpegno). A richiesta, per i mercati come l’Italia dove i cambi a innesto manuale sono ancora molto gettonati dalle imprese di costruzioni, MercedesBenz offre unità a 9 o 16 marce. Le motorizzazioni Euro 6 utilizzano l’Egr per ridurre la formazione degli ossidi d’azoto e un complesso sistema di post trattamento che comprende un Doc, Dpf, l’Scr e un catalizzatore per eliminare l’ammoniaca in eccesso.



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