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APPELLO AGLI AMICI !

ll giornale dei preti di Bologna - l'Avvenire d'Italia - esalta nel suo numero di domenica la cifra raggiunta dalla sua sottoscrizione, che supera di qualche cosa le centomila lire. Non neghiamo il successo. Ma non è cosl clamoroso come potrebbe sembrare a prima vista. Basta dare un'occhiata alle colonne delle offerte: l'obolo è stato raccolto persino dentro le chiese, dopo le sacre funzioni; è stato raccolto nelle sacrest ie, e il gregge de lle parrocchie vi figura col reverendo in testa. Ci sono anche le cinquemila lire del solito « gruppo d'amici)> anonimo. Lo notiamo perché un g iorno 1'11alia di M ilano ebbe l'infelice idea di spulciare dalla nostra sottoscrizione alcune offerte anonime, come per elevare un vago dubbio sulla · loro autenticità. Dunque: tutta l'organizzazione millenaria e fonnidabile della chiesa cattolica è in movimento. Preti è laici lavorano. I giornali del Jrust non ristanno dal lanciare appelli pubblici e confidenziali. Con tutto ciò h an no appena superato le centomila lire.

Noi, ci sia consen6to il .,confronto, s iamo già alle 80 mila. Noi, ci sia consentita quest'ambizione, supereremo la sottoscrizione dei preti. Semplicemente. Ma non è p er uscire vittoriosi in questa gara che rin• noviamo l'appello ai nostri amici fedeli . No. Abbia.mo allo studio un progetto che vogliamo realizzare. Gli amici ci perdonino se ci teniamo per il momento sulle generali e non scendiamo a specificai.ioni dettagliate. ::8 un'idea. Osiamo aggiunger e : una be lla idea. Ma per tradurla nei fatti, è necessario che gli amici ci aiutino. Noi mettiamo la nostra attività, il n ostr o coraggio, la nostra f ede senza usure e senza limitazioni: i nostri amici mettano il denaro. Noi chiediamo liberamente, senza eufemismi ipocriti, quelio che ci occorre, al nostro pubblico. Diciamo soltanto che Io scopo per il quale domandiamo questa nuova attestazione di _ solidarietà sarà considerato dai nostri amici degno del loro sforzo. Alla domanda libera, l'offerta spontanea. Tu~i i nostri amici che vogliono schede di sottoscrizione le richiedano .direttamente alla nostra amministra~ione. Siamo certi che tutti i nostri amici, che noh soo tali solamente a chiacchiere, ripasseranno coi loro nomi sulle colonne di questo giornale libero e libertario; temuto, perché è l'unico giornale in Italia che non sia v~ncolato in nessun modo e a nessuno~ odiato, perch~ si imposto trionfalmente - malgrado tutto -; e amato anche, fortemente amato, dalla massa anonima che ne ha abbastanza di partiti, di sette, di gruppi, di clientele e di affari e preferisce al solito « coro » obbligato una voce che ne rompa di tempo in tempo la pigra monotonia.

Lo sforzo a cui ci accingiamo, è la conseguenza di una situazione di fatto che si è venuta determinando e che siamo disp0Sti a fronteggiare a qualunque costo. Noi chiediamo ai, nostd amici di non essere soltanto gli spettatori, ma anche gli attori d i questo nuovo imminente episodio della lotta che abbiamo ingaggiato contro il neutralismo risorgente sotto le spoglie teocratiche e leniniste, grazie alla incommensurabile insipienza .e alfa pusillanimità non m eno incommensuritbile dei governanti d'Italia!

P. S. - Domenica prossima inten diamo di da re l a prima nota delle offerte.

Da li Popolo d'Italia, N. 252, 11 settembre 1917, IV.