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LA «NOTA» DI CADORNA

I! cominciata la undicesima battaglia dell'Isonzo. L'esordio è stato brillantissimo. Il fronte <l'attacco è molto largo, certamente dai 40 ai 60 chilometri, e va da1 bastione del Monte Nero al mare, cioè al Golfo di Panzana, in prossimità di Duina. L'ampiezza della Jillea d 'attacco è confortante, perché ci dimostra che oltre alla dovizia di uomini, abbiamo, ora, gran copia di mezzi tecnici, specialmente di artiglieria. La. grande partecipaz ione degli aeroplani alla battaglia è un altro sin• tomo lietissimo.

Nel maggio scorso, quando il bollettino d.el Generalissimo annunciò che centoquarantà aeroplani avevano preso parte alla offensiva, la notizia sorprese, come se si fosse realizzato un prodigio. Ci siamo già

Ben oltte duecento sono i velivoli che hanno combattuto dal Monte Nero al mare. Tutto ci fa credere che nei prossimi cimenti questa cifra sarà ancora sorpassata. L'arma del cielo è destinata ad assumere una parte sempre più vasta nelle azioni offensive. Onde la parola d'o rdine dev'essere questa: aeroplani, ancora aeroplani, in modo che il dominio dell'aria sia definitivamente é completamente nostro. Il bollettino del Generalissimo non ci specifica gli obiettivi raggiunti: sappiamo soltanto che 1~ nostre magnìfiche fanterie hanno superato la prima linea, il che significa che parecchi ordini di trincee sono stati espugnati. Il numero ingente dei prigionieri , annunciati e, soprattutto, la cattura di molti cannoni, indicano che la nostra avanzata è già notevole , anche dal punto di vista della profondità. Il tono del boJlettino è fiero e autorizza a bene sperare. Altro argomento di gioia per noi è la prova del superbo spirito di combattività offerta dalle nostre truppe, il cui « morale » ~' malgrado la propaganda dei rossi e dei neri, eccellente.

Dopo la nota di Cadorna, quella del papa perde qualsiasi interesse. Gli italiani hanno mostrato immediatamente - e . gli Alleati ne· devono prendere atto con soddisfazione - ~he essi non vogliono m ercanteggiate, ma combattere sino a quando non siano raggiunti gli obiettivi di gµerra nazionali e mondiali Gli italiani non guardano più al Vaticano, dal quale è partita una paro.la falsa, ma al Carso, solenne e tragico, dal quale d giunge, col rombo di mille e mille caDlloni, la

DALLA CRISI DEL MINISTERO BOSELLI, ECC. 129 certezza della nostra vittoria. I fogli ufficiosi del Governo di Vienna ripetono in questi giorni H « Trieste, mai » di Francesco Giuseppe, ma ecco che· un altro passo è çompiuto verso la meta fatale.... Né la resistenza «disperata » degli austro-tedeschi, né le manovre interne dei loro amìci, arriyeranno ad. impedire l'ineluttabile. Viva Cadc,rna ! Cittadini, in alto i cuori !

Da Ii Popolo d'Italia, N 231,· 21 agosto 19l7, IV (/).

Il Doppio Gioco

11 clericalismo italiano - oggi, come ieri, come sempre - [: cen111ra .... ] si è diviso le parti della triste corrunedia_pacifondaia. Nei giornali del lrusJ, che sono letti e diffusi tra il grande pubblico, trovate - negli articoli e nelle note -p rofessioni più o meno blande e untuose di lealismo.... italiano. La speranza che la nota del papa trovi benevolo accoglimento nelle Cancellerie deJl'lntesa è chiaramente espressa, ma si dichiara che ogni decisione deve essere riservata ai Gòvemi responsabili e si dichiara ino ltre che i cattolici non intendono di chiamare ad agitazione le l oro turbe p er impone ai Governi, cioè al Governo italiano, l'accettazione del punto di vista del Vaticano. Ma tutto ciò è polvere per gli occhi degli imbecilli. In basso si pensa, si scrive, si agisce diversamente. In basso, nel gcegge, c'è uno scatenamento di passioni.

Noi seguiamo colla dovuta attenzione il fenomeno, così come ci appare attraverso la piccola stampa clericale, che è la più pericolosa e quella che giunge più lontano. la mobilitatione delle forze nere. S il clericalismo che getta la maschera e mostra finalmente la slla laida fa ccia.

Nessuna musione: s iamo dinanzi a un te ntativo nefando - ch e non è il primo, non sarà l'ultimo, ma è straordinariamente gravedi sabotaggio della guerra, il che significa di sabotagg io della Nazione. Documentiamo.

L'Azione di Cremona1 organo dell'indecente Miglioli, ha avuto per due volte censurati i titoli de lla prima _pag ina. N e l nume ro di ieri pubblica il seguente appello, la cui gravità, i. cui obiettivi palesi e reconditi balzano agli occhi di chiunque:

« Nella trepidante attesa che l'~ra del nostro Padre comune abbia il desiderato effetto sui Governi e sui Popoli si propone:

« 1. - Che la nota del Papa per la Pace, dai Parroci e Rettori di Chiese, sia letta e commentata in me tZo al loro popolo dandole la massima pubblicazione ed anche affiggendola alle porte delle Chiese.

« 2. - Che in tutte le Chiese del mondo si indicano pubbliche preghiere pttchf l ddio esaudisca i voti del suo Popolo, compia la patema opera del suo Vicario, sventi le vergognose mene dei nemici della Chiesa e della Società.

« >. - Che l'Unione Popolare cooperi colla massima energia e sollecitudine all'opera del Papa ed in coT™:gumza, dal Presidente G enerale fino a.H'ulticno incaricato parrocchiale, venga conunentala la oobile iniziativa in seno ai divtrsi gruppi; che i Presidenti di tutlt le .AS$ociazioni politiche, economiche, ecC'., la divulghino nelle loro Associazioni e fuori e che tutto il Popolo cristiano, quasi in plebisci10; voti .e sottoscriva ordini Jel giorno di adesione e di attaccamento all'opera del Papa e della Chiesa Cattolica. la nota « diplomatica »· inviata dal papa alle Potenze, diventa cosl il pretesto. per un movimento r el ig ioso politico,· che deve sommuovere, valendosi dei formi dabili m ezzi di cui la chiesa d ispone - e l'appello H elenca tutti - le mas~e semplici delle campagne, trascinarle, forse, a dimostrazioni inconsulte, per indebolire il Governo e costringerlo ad accettare una pace che costituisce una rinuncia, e un disonore per l'Italia. Sintomatica è l'ultima frase dell'appello, che parla di un « settarismo sanguinario» cui si opporrebbe «l'amore». Quello che noi prevedevamo si è già verificato: volere la vittoria, unico mezzo per raggiungere la giusta e duratura pace , è « settarismo sanguinario » .

« 4. - Che tutti i deputati, che sono emanazione delle nostre Associazioni, cessino una buona volta di caldeggiare tendenze opposte fra loro, che strettamente si st_ringano attorno al Padre comune, facendo eco sincera a cosl fervida voce di ·p ace e rendendosi veramente interpreti. dei desideri vivi del popolo che rappresentano.

« Tutto questo in omaggio ai nobili sensi di carità sinceramente cristiana dai quali fu sempre animata· l'opera di Benedetto XV e per appagare gli ardenti desideri del nostro Popolo crirtiano che al settarismo sanguinario v uol contrapposto l'amore».

Perché questo ign':)bile ricatto sul G overno riesca, altri ·fogli cleri· cal i diffondono illusioni perniciose e danno per certo che i Governi accette ranno· la n ota pontificia.

Il Lworo di Verona, intito la la sua prima pag ina con questa epi· g rafe : La fig ura paàficatrice di Papa Benedetto XV t'erge altiuima ;ui popoli in conflitto . Segue un articolo - passato liberamen te sotto gli occhi e le forb ici di un censore - nel quale è detto f ra ' l'a ltro:

« Mentre i popoli si accingevano collo spavento nell' animo ad uo nuovo inverno di guerra, il Papa, che seguiva ascoltando, come mai più fine psicologo, le vibruioni dell'anima di popoli spavaldì ·d i fuori, tutti contutliati· di dentro, il Papa, » ecc.

Non vi pare di udire nella prima pa rte di questo periodo una eco ben distinta della formula neutral-socialista lanciata da Claudio Treves nel suo discorso alla Camera?

Ciò che segue è ancora. più g rave. Il fog lio clericale afferm~ :

« E i popoli e non solo i popoli, ma :inche i G ovèrni accoglieranno certo la proposta del Papa,

« La ligura del Papa, di Benedetto XV, sulla cui tiara riposano a milioni (sic) le benedizioni e i ringraziamenti di una miriade di madri, di spose, d i figli, di popoli interi, si erge altissima fra i popo li in conflitto. .

« La parola del Papa non potei ormai t ardue di tradursi presto in una pace concreta, nell'accordo fra tutti i popoli, e Bcntdctto XV Siederà fra i lig li arbiuo imparziale ». · t in questo modo che i clericali contribuiscono al «morale » . della popolazione! Continuiamo.

Dunque: non si dà soltanto per « certa » la pace, ma si aggiunge che sarà « presto ». Così quando i Governi della Quintuplice Intesa avranno risposto con un discreto, ma preciso fin de non recevoi, ·alla nota papale, i chiericati del 1A1)(WO di Verona e d'altri .Paesi, accuseranno il Governo italiano di continuare l'« inutile strage» soltanto per fare un dispetto al papa.

Anche l' Unilà Cattolica di Fi renze, giornale viscido della nefasta setta g esuitica, chiama disperatamente a ,raccolta: la levata di scudi dei clericali è manifesta. Gli obiettivi anche. Si osa minacciare rappresaglie contro g li interventisti e q uelli, in genere, che non accettano il verbo vaticano. Il Co"iere V icentino , quotidiano, è in preda a una crisi di furore. Digrigna i denti, il disgraziato! ed eleva una fiera protesta. Udite in q uali termini, eminentemente cattolici, santamente.. cristiani :

E non basta : la parola del Papa non deve cadere nel vuoto, ma icovare un'eco fedele in tutti i cuori.

« Per questo sarebbe .bene che la nota alle Potenze belligeranti venisse letta e commentata in tutte le città, in tu tti j paesi e perfino ne lle più lontane borgate, affinché il popolo, i lavoratori sappiano chi è il loro vero Padre e Benefa ttore, e lo amino, lo venerino, lo secondino in tutti i suoi nobiliu imi sforzi, d iretti a ristabilire nel mondo sanguinante e tremendamente sconvolto i l regno del diri tto e della giustizia. dell'amore e della fratellanza.

41 All'opera satanica di denigrazione e diffamazione d ella stampa settar ia, oppofUamo la documentazione delle innumerC\loli benemerenze del Papa e dell"opera sua instancabile; illuminata, patema, imparziale, per la .salvezza ed il bene dell'umanità».

« Certa stampa continua ad ingannare il popolo. Lo ha ingannato prima della guerra, lo ha ingaMato duraote la guerra, Jo vuole ingannare anche ora che si cetU di preparare la pace

« Ma il popolo ormai ! stanco e s i ribella a queste continue mist ilicazioni e, se certa canea dei gazzettieri massonici rootinua, invece che alimenta.re la resistenza del popolo, finirà 'pet romperla. Ora noi abbiamo un bel dice di voler la concordia nazionale

« Ma se mentre il Papa porta il peso de lla sua altissima autorità a favore delle giustr aspiruiooi dell'Intesa, per tutta riconoscenza lo si insulta e si dice che vuole [la1 " pace teduca. ", · allora sentiamo insorgere tutte Je fibre del nostl"o animo che vorcebbe prorompere i.n fiera protesta.

« Facciamo forza su noi stessi, per ora Sappiano però costoèo che la nota del Papa è passata, bensì, agli archivi per stabilire fin da ora le basi di giudizio della storia, m a intanto essa palpìla ancora con il cuore di milioni di uomi ni, vive ancora. con le loro speranze, è la voce delle trincee, è la voce dei popoli!

\"t Coloro, adunque, che persistono a voler inganna.re il popolo, la fini scano una buona volta, se non vogliono prov.ocame le giuste vendette! ».

Tutto quello che abbiamo riportato non è che la centesima parte di ciò che i fogli clericali stampano in questo mOmento. E non ci· è dato di controllare quello che si dice nelle sacrestie, nelle chiese, nelle famiglie, attraverso i confessionali. Ma i saggi surriportati danno agevolmente un'idea del resto.

Siamo al secondo tentativo - in più ·grande stile - di mobilitazione dellè forze vandeane. Scopo, come nel maggio: stroncare la guerra con una pace qualunque. I p reti preparano il materiale umano per i socialisti e tanto gli uni come gli altri tendono a un obbiettivo comune. I giornali del JrusJ possono sbandierare fin che vogliono il loro « patriottismo »; non inganneranno nessuno. Intanto una prima risposta - la più solenne, la più efficace - all'insidiosa nota del Vaticano è stata data dal generale Cadoma.

Attendiamo, con incrollabile fiducia, e il resto verrà.

«A CHE SI MIRA?»

La coincidenza di tempo che noi abbiamo stabilita fra l'inizio della nostra nuova offensiva sulla fronte giu lia e 1a divùlgazione della « nota pontificia» ha irritato profondamente i giornali del trust cattolico, che ci gnti.6cano di molte insolenze. Noi sorridiamo. Compassioniamo. Siamo abituati a queste e a ben altre ingiurie. Ma il fatto, diciamo il fatto, cioè qualche cosa che è caduto sotto il dominio dei nostri sensi e della nostra intelligenza, il fatto che non si può smentire, è segnato, sagomato in questa semplice, cronologica successione d i eventi . 11 1° agosto il papa manda la sua «nota .» ai Governi belligerantL Il 15 agosto il papa ordina l'improvvisa, e da molti si ritiene anticipata, pubblicazione del documento. L'organo ufficioso del Vaticano esce a mezzog iorno con una edizione str~ordinaria, il che, non essendo nelJe tradi zioAi e nemmeno nelle abitudini d ella Santa Sede, significa chiaramente che si voleva far «colpo» sull'opinione pubblica, specialmente italiana. Non altrimenti si spiega l'edizione speciale del Mattino di Napoli. Il 18 agosto, all'alba, comincia la nostra nuova azione militare sull' Isonzo. Le spiegazioni che ci sono state offerte circa l'avvenuta pubblicazione della nota papale proprio il 15 agos to - né un giorno prima, né un g iorno dopa - sono banali. Dire che non si poteva più oltre ritardare di far conoscere al pubblico la nuova manifestazjone vaticana pro-pace ~rché circolavano già notizie e indiscrezioni sul gesto pontificio , è un mesch ino n on ::;enso. Il Vaticano, con un semplice comunicato, poteva tagliar corto alle indiscrezioni dei suoi agenti. Dire che il papa ha scelto il 15 agos~o per mettere la sua démarche sotto la protezione del!'Assunta, .è - salvo il rispetto chè noi tributiamo sinceramente ai credenti sinceri - quasi ridicolo. Santi e occasioni, non meno solen:ni, non s::rebbero mancati, in seguito, n ei giorni che rimangono ancora del 1917 !

Dunque : il giorno non è stato scelto a caso e non è stato scelto per le ragioni che sono state a-:cennate Motivi più profondi devono esserci: d'ordine politico e d 'ordine psicologico.

Nelle sue chiose esplicative l'ergano ufficioso del Vaticano ha escluso nel« passo» di Benedetto XV l'ispirazione austro-tedesca. Secondo I'OJ· serv111or e R o m ano la genesi del docu mento è strettamente vaticana e ~turita da un esame dei più recenti atteggiamenti politici delle parti in conflitto. Ma se questo veramente è, ci troviamo innanzi a una gaffe incomprensibile della diplomazia vaticana N egli « atti » più recenti dei Governi della Quintuplice Intesa non c'è nulla che autocizzi a credere che le « dist anze » fr_a i belligeranti siano tanto d iminuite da rendere probabile l' inizio di trattative per una soluzione diplomatica delJa guerra. Nella riunio ne di Parigi gli Alleati, unanimi, hanno deciso di « continuare la guerra, sino a che non sia reso impossibile da parte degli Imperi Centrali il_ ripetersi della loro criminosa aggressione». Dai .convegni di Londra e specialmente dalla storica riunione del 4 agosto, nella quale padò l'on. Sonnino, sono stati lanciati appelli per la guerra sino a lla vittoria. Dalla parte degli Imperi . Centrali il pacifismo non è ancora uscito dal suo stadio di aspirazione nebulosa, ma qu~ndo si scende sul terreno concreto la masch era pacifista cade e l'intransigenza tedesca sotto tutte le sue sfumature - dalle p iù accese, alla Reventlow, a.Ile più blande, alla Scheìdemann - dimostra l'imposs ibilità attuale di una conferenza per la pace.

A prescindere dall'intervento d egli Stati Uniti - la cui importa nza industriale e milit are si fa già sentire - , a prescindere dalle recent issime d ichiarazioni di guerra del Siam e della Cina, non si vede proprio come gli avvenimenti di quest'anno, tutti orientat i verso la guerra e dom ina ti dalle sue necessità ferree, possano giustificare - da un punto di vista strettament~ «politico» - il gesto del papa. O c'è qualche cosa di segreto che non conosciamo, o c'è - da parte del papa - una imperfetta conoscenz~ dello stato d'animo pubblico e delle d isposizioni dei Govern i nelle Nazioni deJla Quintuplice Intesa, il che spiegherebbe l'intempestività e l'inopportunità del « passo». ·Ragioni di ordine morale, dunque? Forse. La lettura d ei g iornali clericali fa nascere il dubbio che la « mossa » pontifi cia sia stata fatta per preveni re e svalutare Stoccolma. Il papa si s:irebbe gettato avanti col suo progetto di «pace» cristiana per tagliare !a strada alla pace social ista. Questione di concorrenza. Rivalità di «chiesa». le masse dei semplici g uardavano troppo al nord; il papa ha voluto ·strapparle al mi raggio scandinavo .... Ma se il papa ha realmente creduto ch e da Stoccolma, sotto l' influenza della Russia, potesse partire il grande messaggio di pace, vien fatto d i ch iederci: Il papa ha seguito Ie ultime vicende del socialismo internazionale e della Rivoluzione russa ? La pace << socialista >> di Stoccolma è di là da. venire, ·è fallita : uguale sorte attende la pace cristiana. Le due Intemazionali, ch e non seppero impedire la guerra, non hanno saputo influire minimamente sul suo svolgimento, sonO incapaci di dominarne l'epilogo. Non si entra in scena all'ultimo minuto. Come in tutti i drammi, verso lo svolgimento, le Dgure secondarie scompaiono : restano i protagonisti in faccia al loto destino. Certo, fra tutte le ipotesi circa la genesi della manovra pontificia, quella che assevera trattarsi di un tentativo della chiesa per riahare da una parte il suo prestigio presso i Governi e dall'altra per strappare le masse all'influenza del pacifi.sino socialista, è logica; ma la data scelta per la pubblicazione del docu. mento autorizza a _ formulare un'altra ipotesi, quella che da noi e da quasi tutta la stampa liberale dell' Intesa è stata formulata: la nota pon· tificia rappresenta un aiuto agli Imperi Centrali e particolarmente all'Austrja, nel momento tjpico in cui era imminentissimo un nuovo attacco in grande stile dell'Jtalia. Jl papa poteva rendere di pubblic:a rag ione la sua nota nel giorno stesso -1° agosto - in cui diede l'ordine di trasmetterla ai Govem i belligeranti, oppure quando i Govern i g lie ne avessero accusato ritevuta, oppure contemporanea.mente alla r i· sposta dei Governi. Quale avvenimento ha fatto scegliere al papa la data del 15 agosto, quando da una settimana i bollettini di Cadoma facevano· chiarissimamente prevedere la ripresa della nostra offen;iva?

O trattasi di cosa deliberatamente voluta, in vista appunto della nostra offensiva, com'è nostro avviso, e alJora il gesto del papa è inqualificabile. O questo porger l'ulivo mentre gli eserciti riattaccano, questo flebile belare mentre i cannoni u rlano, che cosa è, se non la prova manifesta che il papa è ·un «inattuale» e che - malgrado l'inspirazione del Padre Eterno - ha commesso un'altra gaffe?, un enore di visione o di «tempo», pari a quello di un suonatore che attacca in anticipo o s1:11ette in ritardO ed assassina, con questa sua d eficenza, l'audizione .di uno spartito sublime? Sia l'una O l'altra cosa, il fatto rimane ed è ··che· alla vig ilia di una nostra offensiva, ment re i nostri governanti e i nostri generali chiedevano alla N azione e all'esercito un nuovo più grande sacrificio di sangue e dimostravano con ciò di aver sempre irremovibile la fiducia net/a .wluz.ione militare della guerra, un·altra autorità, sia pure spirituale, ma appunto per questo più t emibile, un altro «sovrano» lanciava ;t.1 popolo un documento nel quale 1a tesi socialista o leniniana che la guerra non può risolvere la guerra veniva ripresa e aggravata aII ·estremo, col definire la guerra stessa soltanto « una inutile strage ». La nota intanto circola fra le masse. E commentata. Esaltata. Abbiamo già documentato in che modo, attraverso alo.me citazioni della più rigida stampa clericale. Il Meut!ggero, che ha avuto il torto di offrfre, alla prima ora, con un suo infelice commento~ molto materiale alla polemica anti,interventista dei preti, vede il delinearsi del pericolo creato dal diffondersi rapido tra le moltitudini ignare delle illusioni suscitate dal passo pontificio e domanda : A che si mira ? A · che si mira?, chiede il Messaggero , ripetendo .che la. guerra è una inutile strage, sussurrando che la lotta continua soltanto perché il Go. verno non vuole accettai:e le proposte del papa. A che si mira? Ma ad un obiettivo molto semplice : ricattare l'Italia, per salvare l'Austria.

M.