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IMPUDENZA E MISTIFICAZIONE

Balza agli occhi che jl Partito Socialista U fficiale Italiano ha profittato del viaggio attraverso all'Italia dei rappresentanti del Sovièt .russo per rialzare le azioni del suo neutralismo sempre più idiota e nefando e per inscenare una serie di manifestazioni pacifondaie, oggi, puramente verbali, ma che dovrebbero culminare - nel .segreto e palese pensiero dei leninizzati - in qualche atto di aperta rivolta. !! necessario vigilare sulle· mosse gli atteggiamenti di questo Partito che unico e solo al mondo si posto «contro » la Nazione, ci~ dalla parte del nemico, cioè dalla parte del Kaiser, cioè dalla p a rte d egli aggreSSori, dei p redoni, dei criminali; ma non bisogna lasciarsi troppo impressionare dalle smorfie insurrezionali dei chiacchieratori socialisti, perché quando una congrega dì uomini dà al mondo lo spettaco lo di buffoneria e d'incoscienza che contraddistingue questa settimana « sovietista », offre nello stesso tempo la misura della sua incapacità e della sua impoten2a a demolfre e a ricostruire . Spettacolo di buffoneria e d ' incoscienza veramente fenomenale ! Nelle città di provincia, dove l'est remismo è lo stato d'animo predominante fra i tesserati, gli ospiti del S ovièt sono stati accolti al grido di << Viva Unine! ». Un complimento? N o. ·uno schiaffo, Perch~ il S ovièt, quindi implicitamente anche Goldenberg e Smimoff, han bollato il movimento insurre:iionale della metà di luglio col marchìo dell'infamia; perché il Sovitt ha approvato - .quindi anche Goldenberg e Smimoff hanno approvito - l e misure estreme di repressione adottate contro i bolscevichi; perché il Sovièt - quindi anche Goldenberg e Smimoffha ratificato la. decisione del GovemO provvisorio di catturare e processare Lénine, la cui opera --:- sono parole testuali del Sovièt - ha « posto sull'orlo dell'abisso la Russia e la Rivoluzione». Gridare« Viva Unine», significa gridare « Abbasso il Sovièt ». Mettere insieme Kerensky e Lé· nine - cioè Lénine che organizza, insieme con agenti tedeschì, l'inS11rre· zione del luglio e Kerensky che si prende la responsabilità di soffocare l'insurrezione stessa nel sangue - è uno di quei-colmi del grottesco che possono germinare soltanto nel cervello disfatto di un deputato socialista ufficiale. I delegati del S<Wièt sono stati presentati alle masse del fedeli come gli « argonauti della pace>>. A Bologna e a Ravenna, il popolino, che è sempre pronto a bere il trani g ros.so delle speranze e delle illu- sioni scriteriate, aspettava la pace dagli egregi Goldenberg e Smirnoff. Senz'altro. Ma GoJdenberg e Smirnoff non sono giunti ancora alla Colchide lontana, dove è nascosto il « vello d'oro» .... E poi, il S011iètquindi anche Goldenberg e Smimoff - non vuole la pace. Sino dai primi g iorni della Rivoluzione è stato detto unanimamente: niente pace separata russo-tedesca Dunque, niente pace subito, ad ogni costo, « prima dell' inverno», com'è nel programma dei socialisti ufficiali italiani. La pace separata è la pace del tradimento, dell' ignominia; ma è l'unica possibile, realizzabile, anche domani. Respingendola, si respinge la pace tout ,011rl ; rifiutare d i accedere alla pace separata ha questa conseguenza logica: impegno di combattere sino alla vittoria. C'è dunque un'antitesi stridente, insanabile fra Sovièt russo e social ismo ufficiale italiano. Gli accompagnatori di Goldeoberg e Smirnoff hanno esaltato la Rivoluzione russa e q uantunque in Italia non ci siano i Romanoff e nemmeno Stunner e ci sia tanta libertà da venderne anche alle repubbliche antiche, a quelle nuove, a quelle n uovissime, il sig nificato dell'apologia della Ri voluzione russa , nel se8 reto pensiero· degli oratori e dello stato d'animo degli ascoltaòti, era un incitamento, un proposito di_ imitazione.. Ironia delle ironie! Ma di q uale «Rivoluzione» si parla? Di quella che costituisce un seffiplicc, triste episodio, legato al nome di Unine, o dell'altra che sotto la guida di Kerensky e di otto ministri socialisti rivoluzionari - confortata dalla solidarietà assoluta del Sovièt che si è eclissato, per conferire tutta l'auto· rità al Governo provvisorio - sta faticosamente cercando il suo punto d'equilibrio, il suo campo d'azione? '

Voi gridate: Viva la Rivoluzione russa ! Disgraziati! Voi bestemmiate voi stessi, vi sputate addosso, vi mettete allegramente - come fanno i bambini, le donne e i selvaggi - sul terreno dell'illogico e del pacados~ sale. Perché voi siete per la pace, per la pace a qualunque costo, quindi per l'unica pace possibile, oggi, cogli Imperi Centrali, la pace separata, mentre l a Rivoluzione russa è contro la pace, per Ja guCrra. Voi siete neutralisti, la Rivoluzione russa è ìnterventista.

Esalta re l'opera della Rivoluzione russa, equivale a esaltare la guerra. Perché tutta la Rivoluzione russa, oggi, si riassume nella guerra.

Per questo ·la fraternizzazione al fronte è stata fatta cessare - pur troppo se ne vedono attualmente le disastrose conseguenze --:-: per questo è stata ristabilita la pena di morte; per questo fu scatenata l'offensiva del luglio - approvata dal So-vièt che lanciò un vibrante manifesto alle ·truppe - : per questo K orniloff ha fatto « decimare » dai cosacchi i reggimenti che, invece di battersi, si adunavano a comizio.... 11 destino, l'avvenire delJa Rivoluzione russa, è legato alla guerra. Il problema fondamentale che la Rivoluzione russa deve risolvere nel più breve termine di tempo è - inorridite, dunque, o G enouen del neutralismo - un

DALLA CRISI DEL

BOSELU, ECC. 111 problema militare Come ridare all'esercito russo la sua efficenza morale e materiale. Tutto il resto passa in seconda linea. O risolverè quel problema o perire, nel turbine della disfatta militare, che susc iterà, fatalmente, la controrivoluzione.

A Pietrogrado si avverte tutta Ja gravità della situazione. Leggete nei g iornali di ieri - compreso l'At.>anli! - le seguenti notizie. Un dispaccio da Pietrogrado ci dice che il « Comita,to esecutivo dei Consigli dei delegati operai, militari e contadini, ha deciso di convocare una conferenza di tutti i plrtiti socialisti e delle organizzazioni operaie professionaH per discutere quello che la democrazia debba fare per scongiurare i rovesci .militari de1la Russia». Capite ? Ma i socialisti italiani hanno mai nenuneno lontanamente pensato a qualche cosa·di simile o tutta la loro propaganda subdola e ·sordida non è diretta, invece, a provocare quei rovesci militari che la Russia rivo luzionaria vuole scongiurati per la sua salvezza? In molte città d'Italia, i socialisti hanno proibito ai loro rappresentanti di parte,cipare all' opera di assistenza civjJe, ma in Russia - nel1a Russia rivoluzionaria esaltata durante un'intera settimana dal nostro p11J - « la conferenza dei Comitati del Consiglio dei delegati operai, contadini e soldati, convocata per studiare il mezzo di migliorare la si-· tuazione generale del Paese, part icolarmente quella derivante dagli avtJenimenti alta fronte, è giunta alla conclusione che la mobilitazione interna è aJsolutam ente necessaria». Non basta. Riconfermando i pieni poteri al Governo provvisorio, come Governo di salvezza della Rivoluzione, i Comitati esecutivi del S011iè1 hanno proclamato .che « il Paese e la Rivoluzione sono in grandissimo pericolo, s ia a causa del minacciante com~ plesso sfacelo militare, sia in seguito agli an·archici tentativi di sommossa e agli intrighi contro-rivOluzionari.... » . Dunque: quando i ~ialisti italiani del pus gridano « viva Lénine >> si associano, so lidarizzano - contro al Sovièt - cogli anarch ici che mettono in « g randi ssimo» pericolo il Paese e la Rivoluzione. Di più. Come si concilia l'intransigenza feroce dei nostri «rigidi», contrari a qualsiasi d iretta o indiretta colJaborazione cogli elementi borghesi, colla decisione dei Comitati direttivi del Sovièt che raccomanda al Governo provvisorio di appoggiarsi, per salvare il Paese e l'esercito, ai circoli borghesi progressisti-cadetti" e di indurli a partecipare al Governo? Tcheize, presidente del Sovièt, in una riunione del Sovièl e del Consiglio dei contadini, ha pronunciato queste pàrole:

« Quando sarete ritornati nei vostri villaggi, ricordatevi che le baionette di G uglielmo ci portano la controrivoluzione, la rovi na, la schiavit~. Dimosttllte al mondo intero ~he questo è impossibile ! ».

Monito supremo. Ma . gli ospiti italiani di Goldenberg e Smimoff. membri di quel Sovièt di cui Tcheize è presidente, hanno g ridato e gridano ancora ufficialmente nelJe riunioni clandestine e nei comizi pubblici: Ben vengano i tedeschi ! Ben vengano le baionette del Kaiser! Il dissìdio fra socialismo italiano e Rivoluzione russa è nei fatti che non si possono smentire. Se i socialisti u fficiali italiani fossero sinceri nella loro apologia della Rivoluzione russa i loro discorsi sarebbero diveC$Ì . La ·responsabilità di cui si gravano la coscienza è enorme, Essi sono i complki morali del tentativo di assassinio dèlla Rivoluzione_ russa. Colla loro opera quotidianamente intesa a indebolire la resistenza spirituale della N azione - il che non manca di avere deplorevoli conseguenze nella compagin e dell'esercjto e si è visto in Russia che cosa significa un esercito in pjeno disfacimento mor.i.le -i socialisti ufficiali italiani non solo non contribuiscono ad alleviare la condizione t ragica in cui si trova la, Russia, ma aumentano le probabilità di quella catastrofe che i rivoluziona ri russi cercano di « scongiurare » con tutti mezzi, non esclusi i draconiani.

Una spede sola di solidarietà chiedono oggi i rivoluzionari russi : la solidarietà militare. Chi in Italia minaccia la nostra forza militare, rende ancora più critica la situazione russa. Da Pietrogrado partono voci di· sperate invoq.nti soccorso. Ma i socialisti italiani -conservatori e rea.zionari - non le ascoltano più Le raccoglierà, forse, qualcuno sul Carso e darà alla Russia-rivoluzionaria la grande, l' efficace, la salvatrice solidarietà dei cannoni.