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UN FIGLIUOL PRODIGO

Dieci anni fa il signor G iambattista Pirolini si ritirò dalla vita pubblica. Eg li definiva il Partito Repubblicano italiano un Partito d i commemoratori e, disg ustato, se ne andava. Dopo dieci anni d'assenza il signor Pirolini ritorna sulla scena.... elettorale a Vigevano agitando un grande band.ierone .mazziniano sul quale si lesgono queste magiche parole: virtù, sacrificio, ideale, dovere, disinteresse.

Un ingenuo o un imbecille può pensare - leggendo la prosa pi· roliniana. riportata con viva compiacenza dai lumaconi del Pemieroche « il form idabile dialettico», antiparlamentare che scende nell' arena elezionista a competere lo stallo o Ja stalla in Parlamento a Pompeo Ciotti, sia un apostolo, un asceta, che ha passato un decennio in una lunga vigilia di purificazione morale e di macerazione fisica. Una specie di Ruisbrock, I'Ammirabile

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No. Non è precisamente cost

Il signor Pìrolini che vuol «spezzare il materialismo politico dei socialisti ». il signor Pirolini che si accinge a trarre verso le prode felici del mauinianismo « le idealità che i socialisti hanno a ffogato in una bassissima lotta d 'interessi», il signor Pirolini non ha vissuto sino a ie'ri come un devoto stilita in qualche lontana. e mistet iosa T ebaide, ma stato sino a ieri un affarista nel senso p iù borghese e più basso della parola. Pirolini che ritorna alla politica per combattere la « materialità del socialismo» è il Pirolini editore che è g iunto alla gloria del denaro, il Pirolini che ha risolta. la sua questione economica, il Pirolini vissuto continuamen te a Milano, nel centro dell'affarismo internazionale, il Pi.rolini proprietario di un grande stabilimento industriale a Sesto Calende. Quest'uomo che fa ora l'idealista, che si caccia sul muso la ma.,;chera gialla della trascendentalità mazziniana, ba sfruttato sino a ieri le penne dei Jruserabili di tutta Italia; ! l'uomo che scriveva « il vostro lavoro vale cento lire, ma io ve ne dò venti», compiendo in tal modo lo sf ~ttamento più abietto : quello dei cervelli, gettando in tal modo il laccio al collo di coloro che scrivono per vivere. E dalla sua officina mercantile sono uscite migliaia di pubblicazioni : le vetrine di tutti i librai, i chioschi di tutti · i giornalai sono immondati di voJwni della Società Editoriale Milanese; una produzione bassa che va dalla storia delle cor-

DALLA FONDAZIONE DE « LA LOTTA DI CLASSE», ECC, 205 tigiane celebri a quella dei briganti famosi e diffonde tra· il popolo la conoscenza del viiio e del delitto. Una p roduzione che aveva uno scopo solo : il guadagno.

Quando poi avevate scritto o tradotto, la meschina ricompensa concessavi vi gìwigeva solo dopo infinite soJJecitazioni, e implorazioni. Bisognava imprecare.

Questo è l'affarista, questo è l'editore, questo è il signor Pirolini che si presenta oggi come un Baiardo immacolato alla grande prova delle urne.

Ma noi, col documento, gli stracceremo la maschera.

Da LA Lotta di CJ;u, N. 41, 11 ottobre 1910, I•.

• Anrora il redi11it10 (26~).

Esame Di Coscienza

Quando queSte linee vedranno Ja luce, centinaia di rappresentanti di tutti i gruppi socialisti italiani, saranno riuniti a Milano, per l'un. dicesimo congresso nazionale del Partito.

Congresso che si apre - malgrado l'apparente accalmia st'guita nel1'aspra contesa delle tendenze - in un momento assai critico pel socia lismo contempora4.1eo e per tutte le ideologie rivoluzionarie.

Chiunque segua abbastania da vicino le n uove manifesta.zioni del pensiero moderno, specie in questo primo decennio del secolo ventesimo, s'avvede che un profondo rivolgimento ideale sta per compiersi o è gìà - potenzialmente - compiuto.

Valori morali, politici, religiosi, rivoluzionari, che pur ieri venivan respint i come avanzi ingombranti del passato, tornano oggi in onore. D ottrine scientifiche Ja cui verità pareva ieri indiscussa, sono oggi battute in breccia dalla critica inquieta e demolitrice. Uomini che Ja storia pareva avesse per sempre relegati nella penombra ci balzano incontro per indicarci le vie delJ'avvenire. Gli stessi metodi della scuola positivista non bastano più e il positivismo come sistema d ivenuto stella di ultimissimo ordine, nel cielo della filoso6a, volge m elancon icamente al t ramonto.

! naturale che il movimento proletario e socialista in genere soffra dì questa crisi diffusa e profonda della coscienza contemporanea. Noi sentiamo bene che le vecchie creden ze dogmatiche sono superate, ma nello stesso tempo temiamo le insidie dei nuovi dottrinari che tendono a rialzare i valori morali della società borghese, sopratutto nel campo della religione e in quella del patriottismo.

Per uscire dalla crisi che ci travaglia, per trovare l'equilibrio tra le forze de:l passato e quelle dell'avvenire, non crediamo che sia necessaria la creazione di un altro sistema di ben congegnate dottrine; la p redicazione di un nuovo vangelo. No, !! necessario che il socialismo ritorni movimento, battaglia, azione che impegni tutti i giorni Ia classe pro· letaria contro 1a classe borghese.

Combattere costruendo : que:sta può essere la divisa dei socialist i che partano risolutamente in guerra contro la società attuale.

-DAI.LA FONDAZ)ONE DE « LA LOTTA DI CLASSE », ECC, 207

Se il congresso di Milano saprà darci le indicazioni necessarie a tra· durre questa divisa nei fatti, se dal cazzo delle idee balzerà chiara - in tutta la sua inesorabilità. - la nozione dinamica del socialismo, se il congresso di Milaoo gioverà a rialzare i nostri spiriti, a ria.ccendere i nostri entusiasmi, a dileguare lo scetticismo stanco degli sfiduciati, il congresso di Milano non sarà stato senza importanza per l'avvenire del nostro Partito.

D a. I.A LoJJa di Claiu, N. 42, 22 ottobre 1910, l (b, 112).

[IL PRIMO DISCORSO A MILANO] •

Farò poche dich ia razioni, te leg ra.6che, p r ima d i tutto per non pro· lungare questa discussione che sa molto di accademia o di concil io ecumenico, e poi anche per obbed ire alle raccomandazioni fatte dal nostro presidente.

Io ho fir mato l ' ordine dél giorno Lazzari perché ho delle idee su tutto, che fo rse stonerebbero molto con le idee che paiono predominare in questo congresso, dove tutti pare che suon ino in sord ina Io forzerei invece la nota e for zandola potrebbe sembrare stonata .

Faccio osservare, intanto, a queJli ch e qui hanno decantato il suffrag io u n ive rsale, che il suffragio un iversale l'hanno nazioni avanzate, come l'Austria e la Germania, e non è detto ancora che attraverso ad esso si debba giungere al socialismo.

Faccio osservare a quell i che han no decantato la leg islazione sociale, che nei paes i dove è più intensa, siamo ancora ben lontani da l socialismo: l' Inghilterra inform i.

D ico infine che, se il proleta riato ita liano non fosse più rappresentato da deputati al Parlamento, il m ale sarebbe lieve. Ed in u ltimo dico che l'affa re della patria, q uesto vecchio eliche della patria in pericolo, è il cliché ideologico di tutte le democrazie borghesi, col quale cliché da 30 anni a questa parte s i pompa il _ sangue alla miseria del p roletuiato. ( Qualche applatno ).

Ed o ra debbo fare una dichiarazione di voto. Si attende con una certa ansia il voto dei romagnoli in q uesto congresso : ebbene, i romagnoli si sono divisi ie ri se ra. Ci s iamo riuniti e non ci siamo intesi, ed è una cosa che accade molto faci1!nente. N oi socia1isti forli v~si vo- teremo l'ordine del giorno Lazzar i, p erché quando noi, al congresso di Faenza, votammo l'intransigenu io materia elettorale, intendemmo tutta la portata di questo nostro '\'OtO. Ora i compagni ravennati si illudono di poter strappare dai riformisti l'intransigenza in materia elettorale in tutta Italia, lo dico loro che questa è una illusione. I riformisti vorranno tutto al più l'autonomia elettorale, ma non l 'intransigenza assoluta, appunto perché vi sono già dei contratti p recedenti e si vuol continuare nella politica bloccarda (Zibordi: « E se si t.l()taJse /'intransigenza sarebbero gli intransigenti a violarla per i primi ». Presidente: « Non 'interrompete, fate il fa vore! N on bartano quegli altri, vi ci tne/lele anche voialtri ora!».

• Discorso pronunciato a Milano, nel teatro del Popolo, la mattina del 23 ottobre 1910, terza giornata dclrundicesimo congresso nazionale del partito socialista italiano. (Dal R tJotonlo Ilt nograffro dtll'XI Congt1I!O N,uional, d,I P.u1ilo Sodaliua ltalùmo - Roma, . Officina Poligrafica Italiana, 19 11 , pagg. 140- 142).

Ma io le raccolgo le interruzioni C'è forse qualche cosa di cambiato in Romagna, che indichi ai socialisti romagnoli un diverso atteggiamento? Ma niente affatto! Vi si è mostrato un telegramma col q ua le si volevano mettere le mani avanti: ma questo telegramma non dice un bel niente.

D ovete sapere che, in Romagna, a Campiano e nei <lintomi, vi' erano centinaia di uomini armati non di chiacchiere, e voi sapete che in Ro-magna quando si hanno le armi in mano non si scherza, purtropp o!

E, per evitare una guerra civile, non a parole, ma con doppiette e bastoni, si è detto; facciamo una lregua, un concordato. Ed il concordato è stato fatto, ed è stato accettato dai rapp resentanti delle due organizzazioni, non dalle organiz:.i:azion i intere, che invece pare che non lo vogliano accettare.

E di questo concordato non si .doveva venire ad istru ire il Partito, e non si doveva veni re a d ire che si era. isolata l'Agra ria !

Difatti, l'organo dei repubblicani romagnoli , La Libertà, osserva c he, essendosi dimostralo ormai inevi tabile lo scoppio di u~ conflitto, di cui non era possibile prevedere la durata e le conseguenze, occorreva trova re ad ogni costo un temperamento ch e potesse impedirlo, pur permettendo alJe part i di continuare la loro lotta di p ri ncipi: vale a dire, q uella che si rife risce alla proprietà ed alla g estione delle macchine trebbiatrici ed alla esistenza di due Camere del lavoro.

D unque, vedete che il concordato n on risolve niente, i: una tregua temporanea, e vi posso dire che la lotta continu erà ancora più tr:agicamente di quella che non sia stata finora. (Voci: «Male, male!» ).

Sono le cose che cosl vog liono! ( l n11"uzioni). Perché i socialisti italiani non hanno cap ito nulla del confiitto di Romagna.... (« Uu11h! uuuhl ») .

Ci avete dato sempre ,una solidarietà p iagnona, avete sempre par- lato di fratellanza: ma queste sono storie! là si vive in piena rivoluzione: e questo è quello che non avete capito! (R.Jtmori; qualrhe apphuuo ), ·

Ed allora, posto che questo concordato non ha risoluto niente, non si può dire che avete isolata l'Agraria! Quando la nuova Camera del lavoro ed il Partito Repubblicano avranno stracciato il patto del tra# dimento quinquennale stipulato con 1'Agraria, allora solo si potrà par# lare di averla isolata, ma prima no!

Ma questo non essendo, non vi è nessun fatto nuovo che possa indurre i socialisti romagnoli a mutare il loro atteggiamento t attico. Ed io vi dico un'altra cosa: che se il Partito Socialista (e il paragone non vi sembri irriverente) fosse una ditta, magari farmace utica, arriverebbe . ben presto al fallimento; perdié si chiede un resoconto ai propri rappresentanti, quando un r appresentante non fa bene, non rappresenta bene, la d itta che fa? : lo licenzia. Ebbene, i nostri deputa ti non ci hanno rap· presentato affatto bene ! Ci sono stati persino di quelli che hanno chiesto al re dei premi per coese ciclistiche.... (Voc;: « Chi sono?») .

Ve lo dico subito: Cam.!pa (Chiesa P.: « N on è vero affaJtol »).

Chi è stato allora? J giornali repubblicani di Romagna ce lo hanno messo sotto il naso cento volte questo fatto. Ci sono stati degli altri che hanno aderito persino al banchetto pel giolittiano Facta ! Altri che ci hanno dato una fila di pedate una più sonora dell'altra, concedendo interviste a tutti i giornali borghesi; ed i romagnoli sanno a chi voglio alludere.

Finalmente, il gruppo inÌero, senza nessuna opposizione, ha votato od ha lasciato votare, ha lasciato scivolare, un aumento di 6 1 milioni di nuove spese militari. Ebbene, q uando noi dovremmo chiedere conto a costoro cli quanto hanno fatto, ci si dice : non facciamo la questione degli uomini, facciamo la questione delle cose. Questo può essere logico, ma sfido chiunque a negarmi che questo non sia un esempio di insensibilità morale. ( Bene!).

Ed, a proposito di scioperi, Reina ha citato un caso infelice. Io _guidavo lo sciopero delle due ore, sicuro, perché quelle due ore che l'operaio doveva concedere allo sfruttamento borghese potevano invece servire alla sua elevazione.... (Reina: « Ma se erano dei dùorganizzaJil »).

Ah! E ?,Jlora voi, che dite che combattete l'ego ismò, quando dite cosi non fa te che magnificarlo.

Alla nostra Camera del lavoro parecchie volte si sono presentati dei disorganinati, ma mai è stato rifiutato loro il nostro ausilio. Continuate, dunque, pure nellà politica del piatto di lenticchie; vedrete dove si andrà a finir e! Vi cito un documento freschissimo, che per me è di

DALLA FONDAZIONE ~E « LA LOTTA DI CLASSE », ECC 211 una gravità eccezionale. L' altro Eiorno. il Temp!, il rappresentante più autorevole della borghesia repubblicana francese, faceva un elogio dei nostri riformisti e diceva : Se noi qui, invece di questo Jaurès, che si è accodato agli elementi più turbolenti di P arigi, avessimo avuto un' équipe di socialisti italianj, questo sciopero sarebbe stato troncato dai loro consigli. ( Appla111i. Podrecca: « E 1i sarebbe fatto bene.I». Rumori) .

A questo ben servito c;he la borghesia repubblicana di Francia ha dato ai nostri riformisti, presto se ne aggiungerà un altro: quello deUa borghesia italiana. E non aggiungo altro. (Qualche appli1uso).

CORRISPONDENZE DA FORU PUBBLICATE SULL'« AVANfl! »

Convegno Socialista Collegiale A Forli

m. ci scrive da ForO, 2: Oggi ha avuto luogo, negli uffici della Lotta dì ClasJ"e, un convegno di rappresentanti delle sezioni federate per fissare Ja linea di condotta . dei mezzadri socialisti nella questione del possesso delle macchine trebbiatrici. Ben 27 sezioni erano rappresMtate. Dopo una discussione esauriente e d animata, durata tre ore, all'unanimità, meno due astensioni, si sono votati i seguenti ordini del giorno :

« Il convegno della Federazione rolJegiale socialista forlivese obbliga i mezzadri socialisti a rjnunciare al possesso delle macchine là dove furono acquistate per calerle ai braccianti, fuochi sti, paglic-rioi, macchinisti, senza preoccupusi se questi siano più o meno in grado di assumerle in cooperativi!" e impone d i espellere dal Partito lutti coloro che: d opo essere stati richiamati all'ordine con, t inueranno ad essere proprietari di macchine it.

<t Nel caso che la Lrga cqncadini p roponga l'acquisto delle macchine i mezzadri $0Cialisti d evono opporsi e astenersi dal voto dichiarandone le ragioni. J mtnadri socialisti s'impegnano J i trebbiare con iii' macchine di braccianti. l.'espulsione dal Partito sL applica anche ai figli di famiglia favorevoli al pos, sesso delle macchine ».

N 35, 4 fl!"bbraio 1910, XIV. PER « LA WTT A DI CLASSE » m . b. ri Jcrive da Forlì, 22: m b. ti ICri-ve da F ori), 22 : Scaduto il <ontratto di lavoro firmato dinanzi al prefetto nel 1908, la Lega fornaciai, appoggiata dalla Camera del lavoro, presentò un memoriale con eque richieste di migliorament i che non furono accettate dai padroni r iuniti in consorzio. I fornaciai hanno lanciato un manifesto alla cittadinanza per renderla edotta dello st ato attuale della vertenza. Forlì è ora in grande attività edilizia e un arresto di produzione alle fornaci, turberà certo e se riamente l'economia cittadina. Speriamo tuttavia che i padroni troveranno la via dell' accordo.

Dietro iniziativa della Federazione colle.giale socialista forlivese avrà luogo sabato 26, nel T eatro Comunale, il solito annuo veglione rosso di cui gli introiti andranno al nostro settimanale U ÙJlta di Classe.

N H , 24 fehbraio 1910, XIV

Per La Comune

FORLÌ, 15. (b. m.). - Per celebrare questa data la nostra Federazione collegiale che comprende ben 40 sezioni ha deciso di fare domenica 20 marzo il suo primo collettivo sp iegamento di forze. La commemorazione avrà luogo a Fo rll nel P o liteama Novelli, oratore designato

Benito Mussolin i.

I socia.listi si riuniranno alla sede della Federazio ne p er muovere q uin di in corteo al Politeama dove sari p ronunciato il discorso.

Se la giornata non sarà cattiva, grande sarà l'intervento dei socialisti. Avremo una sessantina di bandiert: t: non meno di 1500 partecipanti a lla manifestazione la quale h a carattere p u ramente ed esclusivamente socialista. Pe r l 'occas ione una pagina intera della nostra Lolla di ClaSJe sarà dediota a illustrare il memorabile avvenimento.

N. 76, 17 marzo 1910, XIV.

Per La Comun E

FORL!, 21. (b. m. ). - N onostante il tempo piovigginoso Ja manifestazione organizzata dalla nostra Federazione collegiale in memOria della Comune, è r iuscita imponente. Da lle limit rofe ville e dai borg hi . della montagna convennero parecchie centinaia di socialisti, che, ordinatisi in corteo alla. sede della .federazione, tuversarono la p iana Maggiore e si diressero al Politeama Novelli, dove il vostro. cortispondente tenne il discorso commemorativo.

Tolta un'interruzione del delegato Filipponi, nessun incidente. Ottima giornata di propaganda.

I Funerali Di Fortis A Forli

FORLl. 21. (b. m.). - La salma di A. Fortis, che fu ieri sera trasportata nella sala del Consig lio provinciale, fu vegliata stanotte da.i garibaldini e fu stamane visitata da grande folla; OEgi nel pomeriggio è stata trasportata al nostro Monumentale per essere depos~a nel .sepolcreto ài famiglia.

Jl corteo era aperto dalla musica militare e da un battaglione di fanteria, con bandiera; seguiva il carro di prima classe tirato da quattro cavalli e attorniato da reduci garibaldini e delle patrie battaglie. Dietro al carro v'erano gli intinti della famiglia, parecchie eminenti personalit à. dell'Ordine, magistrati ed ufficiali.

Seguivano 22 gonfaloni di diversi Comuni della Romagna. Fra gli altri queUo di Ravenna.

Dopo le rappresentanze comunali ven ivano i reduci delle patrie battaglie con 8 bandiere. lndi in gtuppo compatto 16 labari massonici delle Logge della nostra regione. Chiudevano il corteo diverse associazioni economiche, scolastiche, di mutuo-soccorso con ,24 bandiere. Le coron e d i fiori empivano tre carri.

Una folla immensa assisté alla sfilata del corteo, dal quale J'dtmento popolare era del tutto assente.

I discoHi al cimitero monumentale furono pronunciati da Tito Pasqui a nome dei costituzionali, da Ernesto N athan, dal sindaco di Poggio Jviirteto e dall'avv. Ceccarelli di qui.

Elogiarono le virtù private dell"estinto e toccarono la solita corda del patriottismo.

N. 82, 23 marzo 1910, XIV.

Note Forlivesi

FORLt, 5, (b. m.). - CongreJJo collegiale. - Il nostro congresso che doveva tenersi domenica scoisa, è stato rimandato a domenica pros. sima. La pessima stagione impedì a parecchi delegati delle ville lontane l'interve nto. Tuttavia venti sezioni ernno rappresentate.

Domenica avremo certo il congresso al completo.

Sciopeto di maJton.ti. - Questo sciopero continua ancora e tutte le pratiche conciliatrici della locale Camera del lavoro non hanno avuto alcun risultato.

I p roprietari di fornaci, fra i quali a1cuni si vantano di fede democratica e repubblicana, non vogliono discutere di tariffe. Colla SO· spensione del lavoro nelle fo rnaci una crisi minaccia la nostra città. Intanto i mattonai sono decisi a resistere.

Agitazione di fornai. - Nell'ultima. loro assemblea i lavoranti for nai banno deciso di chiedere un aumento di lire 10 mensili.

Il memoriale sa rà mandato fra giorni ai padroni e si spera che le legittime richieste dei fornai saranno completamente accoJte.

Agitazione dei lavoranti in fellro. - Questi operai, quasi tutti impiegati della Società Anonima Bonavita, hanno presentato alla Direz ione un memoriale con richieste eque di miglioramenti. Pare che la Società sia disposta ad accordarli, senza bisogno di lotta.

Pro 111/fragio 11niver1alt. ..:..... La nostra sezione ha deciso di organizzare un comizio pro suffragio universale. stato invitato come oratore Gaetano Salvemini.

Pro raJe popolari. - NeJl'uJtima seduta del nostro Consig lio comunale, fu approvato il mutuo di 100.000 lire da erogarsi all'ente autonomo pro costruzione case popolari. Detto mutuo sarà stipulato col Monte dei Paschi di Siena.

DimiJrioni del Sindaco. - In seguito a divergenze scoppiate in seno alla Giunta per la traslazione della salma di Fortis, il Sindaco avv. Giuseppe BclJini aveva rassegnato le sue dimissioni. E parevano irrevocabili. Ma nell'ultima seduta del Consiglio comunale fu approvato aJ. l'umanimità di far pratiche presso l'avv. Bellini perché voglia continuare nelle funzioni « nominali » di Sindaco. Sull'esito di queste pratiche nulla ancora si conosce.

AJJe AJJiJi. - Il 12 aprile ic nostre Assisi si riapriranno per la sessione primaverile. Ci sono aJl'ordllle del giorno cinque omicidi e un reato di stampa. Q uest'ultimo è imputato [a] Dante Spinelli, redattore del periodico r epubblicano il PopCJlano di. Cesena

Necrologio. - A soli 26 ann i, stroncato dalla t isi, è morto il com·pagno VaJpondi Aurelio, iscritto al nostro Partito e membro del Consiglio d'Amministrazione della l.otta di Chuu Era buono, attivo, devoto all'Idea e coerente sino all'ultimo. Lascia perenne memoria e largo 1im~ pianto fra compagni e amici.

N . 97, .7 aprile 19 10, XIV,

Note Forlivesi

FORIJ:, 11. (b. m.). - Per tm a,miver;ario. - Nella ricorrenza del XX anniversario della morte di Aurelio Saffi, hanno pubblicato manifesti il C ircolo Mazzini e il Munici pio. Sulla torre è stata issata la bandiera abbrunala. Il Pem iero Romagnolo ha dedicato una pagina al la memoria del grande triumviro repubblicano.

La Giun ta municipale si è recata a deporre fio rì sulla tomba di Saffi e ha q uindi presentato g li omaggi del Comune e della cittadinanza a G iorgin a Saffi che d imora sempre nella Villa di S. Varano.

11 progettato pellegrinaggio romagnolo alla tomba di Saffi, è stato rinviato pm:hé coincideva col congresso nazionale repubblicano.

I repubblicani e i firma/ari del manifesto per le onoranze a Fortis - Tra i firmatari di questo manifesto figuravano anche taluni repubb licani inscritti al locale Circolo Mazzini. L'altra se ra è stata d iscussa la loro condotta. A grande maggioranza fu votato un ordine del g iorno col quale si dichiara - per ragioni di coerenza - incompatibile Ja perma nenza ne l sodalizio dei firmatar i repubblicani. I qual i o si dimetteranno o saranno espulsi.

La morte del prof. Luigi Babacci. - Sabato a mezzogiorno - dopo una lunga e penosa malattia sopportata colla im per turbabile fermezza di uno stoico - si spegneva serenamente il prof. Luigi Babacd, nato a Ravenna e da venti a nni ormai dimorante nella nostra città.

l'annuncio della morte ha addolorato tutta la cittadinanza che del prof. Babacci non stimava solo le nobilissime qualità di professionist a. medico, ma anche le doti elette della mente e del cuore Egli esercitò la professione come un apostolato, e fu socialista Non prese parte attiva alla nostra vita di Partito, né lo poteva per le mal~ teplici cure dalle quali era assorbito, ma non negò mai il suo nome, né il suo aiuto pecuniario nei momenti critici del nostro movimento Fu candidato alla deputazione p rovinciale portato dai socialisti c fu sul punto di essere inolt re il loro can didato politico.

DALLA FONDAZIONE DE « LA LOTTA DI CLASSE », ECC. 217

La nostra sezione ha pubblicato un manifesto, e altri manifesti fu. 1000 pubblicati ~agli « Infermieri dell'Ospedale civile », nel quale il Babacci fu per lungo tempo medico-primario, dalla « l oggia Aurelio Saffi >>, dagli « Amici intimi», dalla « Frat ellanza artigiana». Ai fu. nera.li, in forma puramente civile, hanno preso parte - colle rispettive bandiere - le sezioni federate del nost ro collegio. Il corteo si è fo rmato all'abitazione dell'estinto nel Corso V . E. Dietro al carro di prima classe, veniva inunediatamente il gonfalone del Municipio e la famiglia e gli intimi; seguiva l'imponentissima colonna dei socialisti con ventisei bandiere dei gruppi della campagna, poi ven ivano altre associazioni e uno stuolo innumere di cittadini. Chiudevano il corteo una decina di carri ricolmi di corone.

T utti i negozi erano chiusi coUa scritta: « Lutto c ittadino » .

)l corteo ha attraversato la città fra due 6tte ali di popolo commosso. Alla porta Mazzini h anno salutato la salma l'avv. Anton io Bandi p er il Comune, it dott. Garelli per i medici, l'avv. Bona.vita per gli a:mici.

Il corteo si è quindi riorganizzato e ha t onHnuato sino al cimite ro.

Qui a nome del Partito Socialista il vostro corrispondente ha detto poche parole di saluto.

La salma è stata portata a Ravenna, dove sarà tumulata nel sepolcreto di famiglia. •

Può di rsi che ai fun erali di Lu igi Babacci tutto il popolo forl \vese ha preso parte. Da molto tempo non si era vista per le strade di Forlì una cosf solenne e sincera manifestazione di pubblico cordoglio.

N. IO~, H aprile 1910, XIV.

Note Forlivesi

FOR.IJ:, 15. ( b. m.). - M ovim ento operaio. - 1 lavoratori in feltro occupati in numero di 160 nel loca le stabilimento della Società Anonima Bonavita, hanno dichiarato lo sciopero e abbandonato il lavoro. D a un m ese m ediante presentazione di m emoriali e invio di commissioni duravano le pratiche, ma senza risultato, onde gli operai stanchi d 'attm. dere invano sono ricorsi al loro p roprio meno d i battaglia, lo sciopero. N ella prima riunione tenuta. d agli scioperanti alla Camera del lavoro sono state votate le opportune deliberazioni riguardanti lo sciope ro, e cioè: nomina di squadre d i visilanza attorno alla fabbri ca; co{!lunica- zione dello sciopero agli operai di Viareggio dove esiste un'altra fat,. brica di feltro; invito alla locale Lega facchini a non prestarsi a scaricare tutto quanto di materia p rima sarà diretto allo stabilimento Bon3.v..ita.

L'odìcrna Lolla di Ciane, mentre dà incondizionato il sqo appoggio morale alla causa degJi scioperanti, li avve1te di rimanere sul terreno della lotta di classe e di non sollecitare l'intervento di autorità o di partiti,

I mallonai forlivesi sono in sciopero da ormai tre mesi. Quattro cantieri.fornaci sono inattivi e la lotta continua. ·

La Federazione romagnola dei mattonai ha fatto affiggere un manifesto in cui invita tutti gli operai impiegati nelle forn aci di Romagna a fare opera di solidarietà morale e materiale cogli scioperanti di ForH. Per l e lrebbit11rici. - 11 principio giusto che vuo le jl possesso delle trebbiatrici affi dato ai braccianti, sta p er trionfare nel Forlivese. Dieci Legh~ coloni n elle quali g li elementi socialisti forman o la maggioranza o una minoranza comunque combattiva, cederanno le macchine ai bracciant i. E si spera che l'esempio sa rà imitato. D omenica intanto avrà luogo il Consiglio generale della Camera del lavoro.

AH' ordine d el giorno è il comma : Macchine trebbiatrici. Si preve<ie una riunione movimentata, Ve ne informerò.

N. 107, 17 aprile 1910, XIV.·

GLI SCIOPERI DI FORL!

FORJ.J, 3 ( b m. ) - Lo sc iopero allo stabilimento Bonavita per la lavorazione del f eltro, è cessato. G li operai sono tornati al lavoro. H anno ottenuto una vittoria parziale. G li aumenti accordati dalla ditta toccheranno a solo un centinaio dei 150 ocrupati neHo stabilimento.

Tutti g li operai sono stati" riammessi e la ditta ha dichiarato che Don farà rappresaglie.

Continua invece lo sciopero dei mattonai.

N. 12', , maggio 1910, XIV.

Sciopero Composto A Forli

FORLt, 14. (b. m.). - Dopo quattro giorni di sciopero, i tramvieri hanno ripreso il lavoro. La Direzione ha mantenuto jl licenziamento deH'operaio Deodato Amadori l iquidandogli un'indennità di 700 lire. Anche gli operai lasceranno due g iornate di lavoro a testa per il compagno ingiust amente colpito. Le pratiche per addiveq.ire alla soluzione de lla verten:z:a sono state fatte dalla Camera del lavoro e dall'on. Gaudenzi.

N. 13 ), 16 maggio 19 10, XIV

Onoranze A Valfredo Carducci

FORIJ, 20. (b. m.). - Un comitato, di cui è presidente il prof. Righi, Sindaco di Forlimpopoli, ha preparato per il giorno 29 maggio una manifestazione in onore del prof. Valfredo Carducci, fratello del Poeta, che ha compiuto vent'anni di insegnamento nella scuola normale maschile di Forlimpopoli.

Centinaia di educatori lo hanno avuto insegnante e direttore, e g ran parte degli ex-allievi parteciperà a lle onoranze.

Il programma di festeggiament i comprende : il ricevimento degli invitati in Municipio, la consegna di una medaglia d'oro e di una per· gamena dedicata a V. Carducd, un banchetto, il ricevimento della cittadinanza nei locali della scuola normale, e, alla seri, una recita di beneficenza nel Teatro Comunale a favore degli Ospizi Marini. t certo che alle meritate onoranze si assoderà. tutta la parte democratica della cittadinanza fodimpopolese.

N. l 41, 22 masgìo 1910, XIV.

Per Una Corrispondenza

FO:&LI, 9. ( b. m.). - :B apparsa sulla Ragione di mercoledl 8 corr. una corrispon denza che personalmente mi riguarda e vi prego di con-

220 OPERA OMNIA Dl BENITO M\J'S'SOLINl

cedermi lo spazio per una risposta. Limitiamoci, per non far chiacchiere, alla enumerazione dei fatti, cronologicamente :

1. Sciopero dei mattonai forlivesi dal gennaio ad oggi. La, Lona di Cla.ue appoggia il ·movimento e dà agli scioperanti incondizionata solidarietà.

2. Dopo q uatt ro mesi di sciopero e dopo numerose prat iche conciliative abortite, i mattonai decidono di costituire una cooperativa e proclamano il boicottaggio delle cinque fornaci padronali. lA Lolla di Claue_ plaude entusiasticamente tanto all'una come all'altra decisione.

3. Dopo akune settimane dalla proclamazione del boicottaggio, una sezione di braccianti impiegati nella lavorazione a macchina che avevano scioperato per solidarietà, chiede al Comitato centrale della Federazione braccianti, l'autorizzazione a r iprendere il lavoro in una delle fornaci boicottate.

4. Il Comitato centrale deJJa Federazione braccianti si raduna e vota un ordine del giorno col quale in maujma si autorizz;i no i braécianti" a riprendere il Javoro, salva accettazione da parte dei padroni di condizioni che non sono affatto <e risibili ,>, come afferma il corrispondente repubblicano. Si noti che la delibera del Comitato centrale dei braccianti è votata alrunanimità, cioè anche dai repub blicani.

5. Dopo otto giorni La Lotta di Classe pubblica senza commento una lettera delio Zanotti, che dava relazione di pratiche da lui compiute per compcrre 1a vertenza. Pubblicando inoltre l'ordine del giorno, scrive queste parole : « la decisione ci pare ragionevole ».

Ebbene, è questa frase dubitativa, largamente spiegata nel numero successivo della LotJa di Clasu, che porge mot ivo all°anonimo repubblicano di parlare di complicità! Complicità, per esprimere un con vincimento personale otto giorni dopo, davanti a una decisione già presa!...

Gli imparziali commentino!

C'è molta altra roba nella corrispo11denza che potrei confutare, ma non voglio rubarvi t roppo spazio . Mi ri.rervo di farlo nella Lolla di ClaJse. Dirò solo che il Comitato federale socialista mi ha biasimato per la pubblicazione della lettera del Zanotti, non già per il mio apprezzamento sull'ordine del giorno dei braccianti che fu votato anche da un membro del Comitato federale. Diffamatore della Cooperativa solo peKhé ho accennato al retroscena? Ma la documentazione dei giusti a suo tempo , ,errà. Non oggi, perché non intendo prestarmi al solita gioco. Sono tanta poco diffamatore che ho proposto di versare 100 lire a fondo perduto pro-Cooperat iva mattonai. Ancora. una volta, g iud ichino gli imparziali!

Ed ora, dopo l'enumerazione di questi fatti çhe non temono .rmen. lita, potrei trovare anch'io qualcuno degli aggettivi che bruciano la pelle.

Ma no. Invito per contro e fo_rmalmente il corrispondente della R.Pgione a toglìersi l'anonimo. ·

N 161, 11 giugno 19 ~0 , XIV.

LA QUESTIONE DELLE TREBBIATRIC!

b. m. ci scrive da Forlì, 13: Nella sua ultima riunione il Comitato centrale della Federazione brac· cianti ha votato un ordine del giorno col quale, pur riaffermando . il principio di Bologna, lascia faco ltà a lle sezioni dove la maggioranza sia favorevole a lla cooperativa mista di intendersi coi mezzadri per farla. Quest'ordine del g iorno è stato votato allo scopo di evitare una pos· sibile e temuta scissione fra braccianti e socialisti e repubblicani com· ponenti la Federazione, ma temiamo, data anche la sua forma equivoca, che possa raggiungere lo scopo.

Mentre Ld Lotta di Claue riportava e ha poi equamente commentato detto ordine del giorno, il locale organo repubblicano ha taciuto e tace. Eppure, se mal non ricordiamo, un convegno repubblicano tenutosi or non è molto a Forlì, si dichiarava favorevole alle cooperative miste. Ma oggi parecchie sezioni mezza drichc n on vogliono ·saperne di cooperative miste e sono decise alla lotta ad oltran za, lotta che ci riporterà proba· bilmente all'abolito scambio d'opere. Del resto il Comitato della Fede· razione mezzadri consigliava l'acquisto della macchina ai contadini soli, senza unirsi coi braccianti

D'altra parte 1a Federazione braccianti dispone già d i 2 0 macch ine, poiché i n molti luoghi i contadini hanno rinunciato al possesso delle medesime.

N el limitrofo Comune di Castrocaro, ad esempio, i contadini stessi hanno dich iarato di voler restare ossequienti al deliberato di Bologna, hanno lasciato quindi facoltà a i braccianti di compera re le macchine e hanno già raggiunto l'accordo suUe tariffe per la prossima trebbiatura, Nella sua penultima tornata il nostro Consiglio comunale votava dietro proposta del prof. Boni un ordine -del giorno augurante la. conciliazione in Romagna fra le· varie d:lSsi lavoratrici. Ci manca il testo preciso dell'ordine del giorno perché l'organo dell'Amministrazione comunale non ha creduto di pubblicarlo.

Speriamo si t ratti di una dimenticanza.

PER LA LOTI'A A FORLI

b. m. ,i su i11q da Fori}, 13:

A Forll sono indette, il 3 luglio, le elezioni per la nomina di trC consiglieri provin ciali, in sostituzione del dimissionario. ed ex-Sindaco avv. Bellini e degli scaduti Gavelli e Ravaioli.

A Meldola i socialisti si affermano su lista di Partito, contro ogni blocco. La lotta sarà vivacissima,

N. 165, 15 giugno 1910, XIV.

La Lotta Delle Trebbiatrici In Romagna

b. m. ,i !(fitie da Forlì, 26:

UN' ANALISI OBIETI'IVA DELLA SITIJAZIONE

Nelle campagne forlivesi il lavoro di mietitura procede senza incidenti. Ma l'accordo p er le macchine non è stato raggiunto, onde la situazione comincia ad essere critica e domani potrebbe essere grave la Federazione braccianti - per desiderio di pace e per evitare la scissione delle fon.e operaie - aveva autorizzato - pur riafferm:mdo il principio di Bologna - le sezioni o leghe a formare cooperative mhte qualora la maggioranza degli inscritti lo avesse voluto. s·intende che queste cooperative rappresentavano una soJuz.ione t ransitoria, non - definitiva,

La Fratellanu mezzadri. ha fatto invece proposte inaccettabili: fra l'altro, che la cooperativa l egalmente costituita debba avere la durata di 10 anni e che cooperative miste debbano formarsi anche in quelle ville dove già i braccianti sono di fatto possessori di macchine. Quanto al funzionamento pòi delle sue cooperative miste (pòssesso, ripartizione degli utili), la Fratellanta mezzadri non ha illuminato il pubblico. Tali condizioni non potevano essere accettate dalla classe dei braccia,nti che possiede già 21 macchine pronte a trebbiare.

La Federazione braccianti ha quin di pubblicato un manifesto nel q uale, dopo aver riportato il già votato ordine del giorno di concilia. zione, dichiara che negherà le squadre alle trebbiatrici crumire ( siano padronali o siano delle cooperative miste di partito).

Mentre il Pensiero Romagnolo di questa settimana non h a una riga sola. sull'inquietante problema, la Fratellanza contadini, diretta da uno dei capi della repubblica forlivese e inspirata dai repubblicani, ha pub· blicato un manifesto nel quale si ripetono le già fatte e inaccettabili proposte, si dichiara che resistere al bracciantato significa (( garantire l'istituto mezzadri<.:o e la ricchezza della regione e la libertà del con. tadina », si affem'ia, e ciò è grave, che si accetteranno dietro le mac. chine quanti accettano il principio delle cooperative miste di marca re· pubblicana. Questi due manifesti - che affissi abbondantemente su tutte le cantonate della città. richiamano l'attenzione generale - sono due vere d ichiarazioni di guerra.

Le trebbiatrici crumire ( quelle padronali e quelle delle coopeiative miste) dove troveranno il personale dal momento che la Fcdcnzione braccianti lo nega e lo negherà?

La risposta è facile: o ritornando allo scambio d'opere o forzando in nome del partito i braccianti repu~blicanì a staccarsi dalla Federa. zìone. Avremo quindi la scissione? 'B assai probabile. Del resto, mo· ralmente, è già un fatto compiuto.

11 sordo e assiduo lavorio compiuto di questi giorni nelle campagne forlivesi ha inteso preparare e accelerare il distacco dei braccianti re· pubblicani dalla Federazione braccianti, la quale non ha mai - come dichiara i.l suo manifesto - concesso qualcosa ·agli appetiti dei politieanti.

La scissione, ormai inevitabile nel seno della Federazione brac:c:ianti, si allargherà sino alla Camera del lavoro, creandosi anche a Forti la de. p lorevole situazione di Ravenna? Non crediamo eh~ si giungerà a tal punto.

Intanto la lotta è ormai nella sua fas e più acuta. Manifesti dei brac. cianti, deì contadini gialli, dei contadin i dissidenti, dei macchinisti, della Federazione nazionale tappe.zzano i muri cittadini. Nelle campagne essi sono l'oggetto di lunghe, ardenti e qualche volta pericolose discussioni.

Il risultato della lotta sarà però favorevole ai braccianti, poiché non tutti i braccianti repubblicanì intendono sacrificare il loro diritto in omaggio alle idealità politiche del loro Partito, che vorrebbe costringerli al crumiraggio.

ANCORA LO SCAMBIO D'OPERE

Anche nel Forlivese si battaglia. attorno alle trebbiatrici, nella zona montana del circondario e precisamente nel Comune dl Predappio si dovrà lottare per ottenere l'abolizione dello sCambio ·d'opere fra. contadini. Lotta aspra, che dura già da un triennio, e che provocò nel 1908 una specie di stato d'assedio di quel Comune; lotta aspra, poiché contadini e proprietari si irritano a vicenda contro le richieste dei .,br'acciantL

V'informerò dei rìsultati.

Arrivo Di Rinforzi

Sono giunti di rinforzo un centinaio di carabinieri, destinati a p10teggere le macchine crumìre delle cooperative gialle.

Le Elezioni Amministrative

LA LOTIA A FORLl

b. m. ci Jcrive da Forlì, 26: Le elezioni amministrative avranno luogo domenica, 3 luglio ·

I moderati si astengono, e probabilmente altrettanto faranno anche ·i socialisti. I tre candidati repubblicani sono il sig. Egisto Ravaioli e gli avvocati Giuseppe Bellini e Antonio Bianchedi. Queste candidatuce potcebbero dirsi dei dimissionari. Il Bellini, che accetta ora di rappresentare la repubblica nel ConsiB;lio provinciale, non volle rappresentarla più oltre al Consiglio comunale, e il Bianchedi, non repubblicano ma semplicemente democratico indipendente ( a Forll non c'è traccia di un simile partito), ha già dato .da sei mesi le sue dimissioni da consigliere comunale.

Bisognava - evidentemente! - plat are Bellini e Bianchedi, ed ecco le loro candidature a consiglieri provinciali.

Nel numero prossimo della Lotta di Cltt.Jse ci occuperemo diffusamente di queste elezioni.

Intanto, ~provvisamente, l'avv. Antonio Bondi - di parte r~pub· blicana - ha rassegnato le sue dimissioni (ll. assessore dell'istruzione pubblica. T ali dimissioni hanno fatto una certa impressione nella cittadinanza.

11 Bondi non ha voluto dare finora schiarimenti sulle cause che l'hanno indotto a dimettersi.

N. 178, 28 giugno 1910, XIV.

LA LOTTA DEI BRACCIANTI . ROMAGNOLI PER LE MACCHINE TREBBIATRICI

FORLt, 30. (b. m.). - Mercoledl sera ebbe lùogo una riunione della Lega macchinisti del nostro circondario. Alla unanimità la Lega dichiarò di uniformare la condotta dei suoi membri ai deliberati della Federazione braccianti. :B probabile che le macchine crumire non trovino macchinisti. Fra pochi giorni comincerà la trebbiatura.

La Federazione braccianti dispone di 21 macchine. Il principio di Bologna ha già trovato 1a sua realizzazione : par2:iale, oggi, ma definitiva quest'altr'anno.

Nessun incidente nelle campagne durante il lavoro di mietitu ra.

La Lotia Amministrativa

b. m. ri scrive da Porli, 30:

La lotta che avrà il suo epilogo domenica 3 luglio non suscita nessun segno pal ese di interessamento nei partiti e nella cittadinanza. Neppure un comizio, neppure un manifesto ! E siamo a giovedl. I moderati si astengono. 1 socialisti egualmente. 1 repubblicani non hanno competitori, N ella vicina Meldola per le elezioni amministrative che avranno luogo il 10 luglio sono i repubblicani che si astengono mentre i socialisti scendono in lotta con una lista di Partito comprendente nove nomi quasi tutti di operai.

Candidato al Consiglio provinciale i compagni di Meldola porteranno il dott. Viscardo Biagini. Se noo la vittoria, è tuttavia sirura una splendida affermazione di Partito.

N . 182, 2 luglio 1910, XIV.

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