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IL CONGRESSO DI FAENZA
La vera importanza del congresso tenutosi domenica scorsa a Faenza è data dalle cifre segue_nti : Delle sole due provincie di Ravenna e Forll ~rano rappresentate 172 sezioni con 179 rappresentanti per un complesso di 6888 inscrilti. Bisogna notare che oltre venti sezioni non avevano potuto per cause diverse mandare i propri rappresentanti a Faenza. Dalle cifre suesposte si arguisce che i socialisti romagnoli toccano la bella cifra di 8000. l a cronaca del congresso non presenta nulla di straordinario. Si era quasi tutti d'accordo. Tra l'ordine del giorno Mazzoni e que11o Bussi c'è una differenza ben lieve. Ma l'ordine del giorno Bussi lasciava t ra le pieghe della sua diplomazia aperto lo spiraglio dell'autonomia attraverso la quale si può giungere alla transigenza, ed il congresso chiuse lo spiraglio rigettando con una strabocchevole maggioranza l'ordine del giorno Bussi. Appena 974 voti per Bussi contro 5674 conversi sull'ordine del giorno MazzonL che qui integralmente riproduciamo:
I socialisti di Romagna giudkano doveroso e necesurio ai·ftni della solidarietà socialista e per la difesa dei più gravi intezessi del proletariato richiamare l°attenzione d i tutti i socialisti italiani sulla questione politica «<>nomica di Romagna il di cui signi6cato trascende da ristretti confini locali; « iknunzlllno !°atteggiamento del Partito Repubblicano, che apptofi.ttando di un conflitto di categoria ha assunto un atteggiamento ripugnante allo spirito ed a!l'inditizzo della cooperazione e d ella re!i~tenu. di eluse, ha determinato la ribellione <lei contadini mezzadri, e di questa ha app:ofittato per allargare il dissidio in m=o a lle categorie del proletariato, che smaneOOo in questo dis- sidio ogni misura ed ogni pudore non si è accontentato di difendere quelli che esso considerava g li intezessi dei mezzadri, ma nd Ravennate schierando~i co n l'Agraria ha forni to ad essa i krumiri, sottoscrivendo un patto vergognoso che tende ad affamare il proletariato non repubbliorno e nd quale viene in modo impudente rinunziato un principio che interessa pure i proletari repubblicani : .il principio .secondo il quale cioè la scelta. delle macchine trebbìatrid è di diritto del lavoratore che ha faticato sulla terra, non del pa.drbne; i socia.listi di Romagna fanno presente ai compagni d·rtalia che questo atteggiamento borghese e traditore del Partito Repubblicano ·nel campo econom.i<o, ha pure nel campo politico una sfacciata rispondenza, che culmina nelle elezioni politiche di l ugo e Ravenna;
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._ çhe l'equivoco, la condotta del Partilo Repubblicano non ferisce soltanto
DALLA FONDAZIONE DE « LA LOTTA DI CLASSE'», ECC, 201 g li intermi ideali del Partito Socialista, ma colpisce e danneB&i• uno dei più gasliardi e pazienti movimenti proletari d'Italia;
« domandano ai socialisti la loro ,olidatieti., perché in tutta Italia per la difesa socialista, ma sopratutto per la tutela degli interessi prolct:ui, per la dllareu:a di principi e per J'educuione di classe, si tronchi ogni alleanza con un Partito che là dove debole pro6tta della forza e dei voti socialisti, e nella unica zona nella quale vanta considerevoli forze è subdolamente e apertamente schierato ai danni del movimento proletario it,
Sul secondo comma dell'ordine del giorno fu pure raggiunto Ì'accordo, malgrado non si addivenisse a voti impegnativi. Mussolini sostenne l' intransigenza assoluta per motivi teorici, Mazzoni vi aggiunse gran copia di considerazioni pratiche. E il congresso approvò, addimostrando che l'era dell'equivoco popolarismo è definitivamente tnmontata pei socialisti di Romagna.
La questione dell'A vanti! fu affrontata molto tardi, quando gran parte dei congressisti erano partiti. Mu~solini non fece che riepilogare brevemente le osservazioni esposte negli ultimi due numeri del giornale. Gli rispose Baldini sostenendo Ja necessità di conservare l'Avanti! a Roma. Mazzoni si dichiarò favorevole invece alla scelta di Milano. Anche su questo argomento non si votarono decisioni di sorta, lasciando ai rappresentanti il compito di agitare la questione in seno alle sezioni.
Dopo di ciò il dott. Bussi Armando - ottimo presidente inverochiuse il congresso con poche parole e col grido di: « Arrivederci a Mj. lano! ».
Al congresso nazionale di Milano la Romagna si presenta quest'anno con un blocco ben saldo e de.finito di uomini e di idee. Le nostre mi• g liaia e migliaia di inscritti peseranno sulla bilancia. I fabbricatori dell'equivoco bloccardo cì troveranno pronti all'attacco e alla difesa. Cercheremo di portare nuove linfe ai tronchi precocemente invecchiati del socialismo italiano.
Domenica sen e lunedl nel pomeriggio sono accaduti certi fatti che noi segnaliamo alla cittadinanza come un indice dei sordid i rancori che covano nell'anima di molti repubblicani
Primo caso. ___; Il socialista e nostro amico personale Cesare Berti da Trento trovavasi sotto ai portici delli. Guardia quando fu insultato, urtato e minacciato da alcuni repubblicani. La scenata durò parecchi minuti e attrasse l'attenzione del pùbblico. Questo episod io ci fa arrossire. Ci vergogniamo di essere romagnoli. Cesare Berti, dopo una lunga prig ionia nelle carceti austriache, è venuto t ra noi per sfusgire alle insidie della polizia di Francesco Giuseppe. Ha fidato nella tradizionale ospitalità romagnola. Ebbene si può sfuggire alle persecuzioni dell'Austria, si può essere rispettati dalla polizia italiana, ma venendo in Roma. gna - ed essendo sociafotj - non si può sfuggire alla torquemadesca persecuzione rep ubblicana.
Secondo caso. - Verso la mezzanotte il pittore Angelini venne cir• condato, i~sultato e minacciato da un g ruppo di repubblicani avvinaz. zati. L' Angelini è colpevole di essere amico di Mussolini!!!
Terzo caso. - Nel pomeriggio di ·mercoled) il compagno nostro Antonio Zanchini dovette difendersi e si difese egregiamente contro le aggressioni violente di un gruppo repubblicano che par voglia darsi all"opera della provocazione.
Questi episodi che rivestono carattere d i una certa g ravità data la tensione degli animi, non ci allarmano. N oi comprendiamo certe bra· vate notturne specie se il sangiovese - vecchio e nuovo - ha riscaldato ì" cervelli. Non siamo tanto ingenui da ritenere che gli aggressori del Berti siano capaci - a mente fredda - di rkonoicere il loro torto. Ma se rosl non fosse, ma se si volesse continuare nello sconcio gioco delle inti· midazioni, aprite bene le orecchie, o piccoli e grandi settari : i socialisti non hanno paura e meno di chiunque il Direttore di questo giornale
Non crediate colle torbide occhiate, coi biechi propositi, colle ingiu . rie, che ci nwtdate a me220 di terzi perché vi manca. il coraggio di dircele in faccia, non crediate di ridurci al silemio.
Per farci deporre la p enna, per imbavaglìarc.:i, occorrerà del piombo. Ma nella schiena, come avete .detto e come è vostro costume.
A faccia a faccia sapremo difenderci. A buon intenditor, poche parole !
Quanto àj socialisti noi diciamo loro di essere superiori a certe pro. vocazioni, di non .raccogliere tutte le stupide frasi offensive, di dare in. somma prova di una superiore educuione politica.
Questo è il sistema migliore per disperdere i residui del setta rismo e per disarmare la cieca violenza
Da LA ùma di Cl,me, N. 39, 1 ottobre 1910, I (b, 131·132).