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Maurizio Mario Moris Geniere in guerra .................................. . »

MAURIZIO MARIO MORIS GENIERE IN GUERRA

Se il generale Moris, nella sua opera creatrice dell'aeronautica italiana, non avesse dovuto lottare contro lo scetticismo e la incomprensione dei tanti che non credettero alle possibilità che l'aviazione poteva offrire in guerra e se non avesse dovuto lottare contro i pochi che, tutto comprendendo, anziché aiutarlo, si prodigarono nel metterlo in difficoltà al fine di sostituirlo, per livore o per trarne vantaggio, avrebbe potuto consentire all'aviazione di entrare nella grande guerra in condizioni di maggior potenza.

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Quando poi la guerra dimostrò la necessità di avere un'aviazione forte, fu fatto carico a Moris di non avere provveduto tempestivamente al suo potenziamento; così, come spesso accade che i precursori non sono compresi, fu esonerato dall'incarico di Direttore Generale per l'Aeronautica.

Al suo posto il 23 dicembre 1915 fu messo il generale Marieni, brillante ufficiale del genio, ma senza preparazione aeronautica in quanto fino allora non se ne era mai interessato.

Il generale Moris ne fu molto addolorato e questo dolore lo accompagnò per tutta la vita.

Il 15 aprile 1916 Moris fu nominato comandante del genio del 1° Corpo d'Armata dislocato in Cadore; con il suo comandante, Generale Segato, egli percorse in lungo ed in largo tutta la linea del fronte, progettò l'organizzazione difensiva e diede un forte impulso ai lavori.

Il 15 gennaio 1917 Moris lasciò il fronte del Cadore per assumere un incarico più importante in qualità di comandante del Genio della 6il Armata, cioè di quella armata che, formatasi durante l'offensiva austriaca nel maggio-giugno 1916 sull'Altipiano di Asiago, contrastò vittoriosamente lo sbocco del nemico nella pianura vicentina.

Ma la 6a Armata occupava la zona dell'Altipiano dei Sette Comuni e quella antistante al Monte Grappa, monte che ebbe in seguito un ruolo capitale nella nostra difesa, ma che allora si trovava in posizione arretrata.

Alle dipendenze dirette del Maggior Generale Moris operava il Colonnello Azzariti Luigi che con Moris aveva prestato servizio di telefotografia presso la sezione fotografica di villa Mellini a Monte Mario.

Moris come al solito percorse il terreno in tutti i sensi ed in brevissimo tempo prese in pugno tutta l'organizzazione delle fortificazioni; alla fine dell'estate 19171' Altipiano di Asiago era diventato una barriera insuperabile tanto da rendere più economica la difesa con risparmio degli uomini che la dovevano presidiare.

Il 21 settembre 1917 il Maggior Generale Moris tornò nel Cadore al comando del Genio della 4il Armata; si era alla vigilia della grande offensiva germano-austriaca sull'Isonzo che portò al ripiegamento sul Piave.

La 4,1 Armata, nel suo ripiegamento al Piave, doveva fare cerniera sul Monte Grappa le cui difese erano pressoché totalmente rivolte a valle, verso la pianura trevisana, mentre l'esercito austro-ungarico si apprestava ad attaccare da nord per impedirci di servirci del Grappa come perno di manovra.

Quando però gli austriaci àttaccarono il Grappa, nel giugno 1918, si scontrarono con le formidabili fortificazioni realizzate nel frattempo dal genio del Maggior Generale Moris.

L'arresto dei nemici al Piave fu quindi dovuta in buona parte al generale Moris che, per questo, fu decorato dell'onorificenza di Ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia con la seguente motivazione: "Comandante del genio di una Annata, già distintosi, specialmente in momenti difficili per illuminata perizia, geniale iniziativa e feconda attività, diresse e portò a buon punto considerevoli lavori di difesa su linee molteplici ed impresse a tutti gli importanti servizi del genio poderoso e fattivo impulso, concorrendo così nel modo più efficace, con l'alta sua competenza e l'instancabile operosità, a consolidare il fronte dell'Armata, ad assicurare i successi e preparare le truppe del genio a nuovi cimenti. Fronte del Cadore e del Grappa - settembre 1917 - agosto 1918".

Il 26 febbraio 1918 il Maggior Generale Moris fu assegnato alla s~ Armata, costituitasi come massa di riserva strategica; in quel tempo egli organizzò la prima difesa organica antiaerea di Cittadella, sede del comando di Armata.

Il comando generale del genio ne fece particolare menzione nel bollettino tecnico di guerra e la difesa antiaerea di Cittadella fu esempio per ulteriori organizzazioni del genere.

Nel giugno 1918, dopo il fallimento dell'offensiva avversaria sul Piave in direzione del Montello, il comando supremo decise di abbandonare tutte le misure difensive per preparare l'attacco.

Il 28 agosto 1918 il Maggior Generale Moris fu assegnato al comando del genio dell'8<1 Armata agli ordini del generale Caviglia. Ai primi di ottobre, decisasi la grande offensiva, all'8~ Armata fu assegnato il compito principale della rottura del fronte austriaco; il successo dipendeva soprattutto dalla capacità del genio pontieri di rendere possibile il passaggio del Piave. Moris visse in mezzo ai suoi pontieri e sotto il fuoco di circa 2000 armi di tutti i calibri dalla notte sul 24 ottobre fino al giorno 29, per sei giorni e per sei notti consecutivamente. Nonostante le vorticose acque del Piave in piena, egli riuscì con i suoi pontieri ad assicurare il passaggio del Piave al XXII Corpo d'Armata ed in parte al VII Cd.A.. Un altro ponte, lanciato a Palazzon, assicurò il passaggio al rimanente Vlll Corpo d'Armata ed in parte al XVIII; il nemico, attaccato anche sul fianco, arretrò in disordine fino a Vittorio Veneto ove si concluse praticamente la grande guerra.

Nell'ordine del giorno n. 64 del comando del genio dell'8ll Armata il Maggior Generale Moris così si esprimeva: "Pontieri del Piave! Foste messi ai miei ordini per gettare passaggi sul Piave; voi, nelle condizioni più avverse, per furia d'acqua e fuoco avversario dominante le alture, assolveste l'arduo e glorioso compito.

Il nemico, che per prova fatta riteneva difficilissima l'impresa, rimase sorpreso dai passaggi, fu sgominato, perdette provincie invase e terre irredente, implorò l'armistizio. Nel grande successo voi aveste grande parte. La vostra opera è ora richiesta altrove. Nel lasciare il Piave, a voi sacro per il sangue versato, per i compagni che vi trovarono gloriosa tomba, vi accompagna la benedizione delle donne, dei fanciulli e vecchi che al di là del Piave per i vostri ponti hanno ricevuto pane, libertà, amore; ed il ringraziamento della Patria diletta alla quale i vostri ponti aprirono le vie che portano al raggiungimento di una lT ALIA più grande! - Zona di Guerra, 4 novembre 1918 - Firmato Maggior Generale Maurizio Mario Moris - Comandante del Genio dell'8ll Armata;,.

Nella giornata della vittoria, 4 novembre 1918, il Maggior Generale Moris fu promosso sul campo per merito di guerra al grado di Tenente Generale; detta promozione sarà confermata con decreto 1'11 aprile 1919.

Il generale Caviglia così scrisse nella sua pubblicazione "Le Tre Battaglie del Piave": "1'8ìl Armata aveva un comandante del genio di

primo ordine. Parlo del generale Maurizio Moris, il creatore dell'aeronautica italiana ... " .

Conclusasi la pace, il Tenente Generale Moris fu posto a disposizione del Ministero della Guerra ed il 24 dicembre 1918 fu nominato Direttore Generale per l'Aeronautica alle dipendenze del Sottosegretariato per le Liquidazioni di Guerra.

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