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LE UNIFORMI DELLA FANTERIA DI
Com’era costume del tempo, il sovrano ricorreva all’arruolamento di truppe mercenarie composte usualmente da svizzeri o tedeschi, stipulando con le autorità cantonali, con un principe oppure anche con un Colonnello, una “capitolazione”, vero e proprio contratto suddiviso in “capitoli” nei quali venivano fissate le condizioni per le quali costoro si impegnavano a fornire uno o più reparti generalmente composti da reclute originarie dello stesso territorio.

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La fornitura delle uniformi per i reggimenti di ordinanza esteri al servizio piemontese non seguiva le regole stabilite per i reparti nazionali, ma veniva effettuata mediante trattativa diretta tra i sarti ed i Colonnelli comandanti dei vari reggimenti, secondo quanto veniva stabilito nelle “capitolazioni” che oltre ai privilegi, le paghe, l’organico e la durata del servizio di ogni reggimento, elencavano colori, modelli e du- rata degli oggetti di vestiario, anche se per la confezione delle uniformi dovevano essere impiegate esclusivamente le stesse qualità di stoffa e gli stessi ornamenti utilizzati per i reggimenti nazionali.
L’“Inventario delle stoffe, tele, galoni, tende, corami ed altri generi” redatto dall’Ufficio del Soldo nel settembre del 1764 (1), nel quale venivano elencati tutti i campioni degli oggetti di nuova e vecchia confezione ivi conservati che rappresentavano il modello al quale dovevano fare riferimento i partecipanti alle gare d’appalto; nell’elenco in questione figurano anche i campioni di giustacorpo di alcuni reggimenti esteri le cui caratteristiche erano le seguenti:
• “Altro [giustacorpo] di panno piccol lodeves bleu oscuro con paramenti, colletto e matelotte di rattina bianca, fodera di mezza lana bianca e bottoni d’ottone nuovo su- gellato per modello di quelli de Soldati del Reggimento Zietten (2);
• Altro di panno sudetto con paramenti, colletto e matelotte di rattina rossa, fodera di mezza lana simile e bottoni d’ottone nuovo sugellato per modello di quelli de Soldati del Reggimento Brempt;
• Altro c.s. con bottoni di stagno nuovo sugellato per modello di quelli de Soldati del Reggimento Monfort;
• Altro c.s. con paramenti, colletto e matelotte di panno sudetto giallo, fodera di pirlata simile e bottoni di stagno nuovo sugellato per modello di quelli de Soldati del Reggimento Svizzero di Soutter;
• Altri c.s. con paramenti, colletto e matelotte di panno rosso, fodera di pirlata simile e bottoni di stagno nuovi sugellati per modello di quelli de Soldati de Reggimenti Svizzeri di Fatio e Tscharner;
• Altro c.s. con bottoni d’ottone nuovo sugellato per modello di quelli de Soldati del Reggimento Griggioni di Sprecker (3);
• Altro c.s. con doppie patelette in longo alle saccoccie nuovo sugellato per modello di quelli de Soldati del Reggimento Svizzero di Meyer”.
La maggior parte dei reggimenti indossava giustacorpi di panno turchino ad eccezione di due soli reggimenti, il reggimento di Audibert che vestiva di bianco, come i nazionali, e quello di Reidt, l’unico a conservare il tradizionale colore rosso degli svizzeri.
Il giustacorpo presentava anche altre peculiarità rispetto a quello indossato dai nazionali quali il piccolo colletto rovesciato e per alcuni di essi anche le mostre al petto, le cosiddette “matelotte”, che diverranno di uso comune solo a partire dal 1751; anche in questo caso la disposizione dei bottoni sul giustacorpo contribuiva a diversificare tra loro i reparti, mentre le tasche erano disposte in verticale per tutti i reggimenti ad eccezione del reggimento svizzero di Mayer che si distingueva per le doppie patte poste in verticale. Tutti i reggimenti indossavano calzette di lana bianca, con un’unica eccezione costituita dal reggimento svizzero di Mayer che le aveva turchine.
Per quanto riguardava la provenienza dei reggimenti, Schülemburg, Burgsdorf e Baden Durlach erano “alemanni”, il reggimento d’Audibert era composto da uomini di varia nazionalità, svizzeri, tedeschi, inglesi ed “italiani”, ovvero tutti coloro nati in Italia, ma che non erano sudditi sabaudi. Kalbermatten arruolava nel Vallese, Guibert arruolava nei cantoni di Ginevra, Solothurn, Zug, Zurigo, Vaud e Neuchâtel, Roye o Roy nel cantone di Berna, Reidt nei Grigioni, Keller nel cantone di Lucerna e Mayer nei cantoni di Glaris ed Appenzell.
Note
(1) A.S.T Camerale Piemonte, Art.170 Vestimenta diversa.
(2) Il nome dei reggimenti esteri cambiava col succedersi dei vari Colonnelli comandanti.
(3) ll nome di “Grigioni” o “Grisoni”, usato per indicare le comunità sovrane del Libero Stato delle Tre Leghe – Lega Superiore o “Lega Grigia” (Oberer” o “Graubunden”), Lega delle Dieci Giurisdizioni (Zehngerichtebundes) e Lega Caddea o della Casa di Dio (Gotteshausbundes) – è dovuto a Francesco Guicciardini che descrisse con questo nome i soldati delle Tre Leghe che presero parte alla conquista del Ducato di Milano a fianco degli Svizzeri derivandolo dalla più potente delle tre Leghe, la Lega Grigia.
Fonti
Livre de l’uniforme des Regimens d’Infanterie au service de S.M. le Roi de Sardaigne selon l’établissement, qui en a etè fait en dernier lieu. 1744, Archivio di Stato di Torino, Biblioteca Antica, Jb III 16.

