Rimozione nidi di cicogna

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Rimozione nidi di cicogna a Cavallermaggiore (Cuneo), Enpa scrive al sindaco Pubblichiamo di seguito la lettera che l'Ente Nazionale Protezione Animali ha inviato al sindaco di Cavallermaggiore (Cuneo) per protestare contro la rimozione dei nidi di cicogna nella città piemontese. Sono numerosissime le segnalazioni di cittadini estremamente preoccupati per la possibilità di rimozione di un nido di cicogne in piazza Statuto, richiesta, a quanto risulta, dal proprietario di un ristorante di recente apertura. La fauna selvatica è un bene indisponibile dello Stato, il quale è responsabile della sua tutela ai sensi della legge 157/92. Si sottolinea che la Cicogna figura tra le specie particolarmente protette ai sensi dell’art. 2 della sopra citata legge. Inoltre, la direttiva “Uccelli”, recepita nel nostro Paese principalmente attraverso la legge 157/92, estende la tutela ai nidi, agli habitat e alle uova. In più, tutta la normativa tutela la fase di riproduzione e nidificazione degli animali autoctoni, e questo in maniera particolare per le specie rare. La rimozione di un sito di nidificazione per non “disturbare” o “creare problemi” ad un esercizio commerciale è una scelta contraria all’etica, alla cultura, alla sensibilità della popolazione. Inoltre, grava su chi “amministra” il bene comune il dovere di proteggerlo, vagliando possibili soluzioni a tutela di tutti, in questo caso degli animali e dei cittadini. Per quanto riguarda la rimozione del nido, si sottolinea che in molti altri casi si è rilevata del tutto inutile poiché le cicogne lo hanno ricostruito esattamente


dov’era in precedenza. La posa in opera di strumenti di dissuasione potrebbero causare alle cicogne – molto rare in tutta la regione – un notevole disturbo, in possibile violazione con la legge 189/2004 contro i maltrattamenti considerati anche come il non rispetto delle esigenze biologiche ed etologiche degli animali. Per contro non risultano essere stati applicate metodologie preventive, ecologiche e che non comporterebbero alcun danno alla vita degli animali: ad esempio l’installazione di pensiline o tettoie, anche rimovibili, al fine di limitare i disagi, o azioni relative a pulizie straordinarie dell’area in questione. Ogni intervento, anche regionale, che riguarda la fauna selvatica si basa proprio sulla prioritaria applicazione e verifica di efficacia di tali strumenti, che spesso risolvono qualsiasi problema di “convivenza”. Un team di esperti può senza dubbio fornire un contributo valido in base alle proprie esperienze. Alla luce di quanto scritto, l’Ente Nazionale Protezione Animali chiede che sia fermato – se già in atto – o che sia eliminata ogni possibilità di rimozione del nido di cicogne auspicando che si possa trovare assieme a studiosi ed esponenti delle associazioni, una forma di pacifica convivenza con questi splendidi volatili che rappresenterebbero tra l’altro anche una concreta possibilità per incentivare il turismo. Una presenza, quelle delle cicogne, molto importante per tanti cittadini italiani, e che andrebbe pubblicizzata e valorizzata.


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