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COMUNICATO STAMPA 13/11/2017 GUARDIE ZOOFILE ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI NUCLEO DI PADOVA LOZZO ATESTINO (PD): LA POLIZIA MUNICIPALE SEQUESTRA 2 RICHIAMI ELETTROACUSTICI VIETATI AD UN CACCIATORE VICENTINO. CONGRATULAZIONI DI ENPA AL COMANDO DI ESTE.

“ (…) Va precisato che i reati in materia ambientale sono, al pari di tutti gli altri reati inerenti ogni altro settore, di competenza generica di tutta la polizia giudiziaria. Non esiste, quindi, alcuna competenza selettiva specifica che determini una esclusività operativa di un organo di P.G. (Polizia Giudiziaria NdR) verso questi reati o addirittura verso alcuni di questi reati. La riserva è inesistente a livello attivo e passivo; in altre parole, nessun organo di P.G. può essere considerato competente in via esclusiva per alcuni reati ambientali (con esclusione di altri organi) né, al contrario, nessun organo di polizia può ritenersi esonerato parzialmente o totalmente dalla competenza verso questi reati (con rinvio ad altri organi).”

Maurizio Santoloci (1957 – 2017) Magistrato di Cassazione con funzione di Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Terni, promotore della disciplina giuridica per la difesa degli Animali nel nostro Paese.


Cacciava immerso nella nebbia utilizzando 2 richiami elettroacustici vietati riproducenti i canti di specie protette, certo che nessuno di prima mattina si sarebbe avventurato in mezzo ai campi fradici per fermarlo. Questa volta è stata la Polizia Municipale del Comando di Este che è andata a prendersi il cacciatore di 67 anni, F.T., sorpreso dalle Guardie Zoofile dell'ENPA di Padova a cacciare con i mezzi vietati. Gli Agenti della Polizia locale hanno proceduto al sequestro giudiziario e alla trasmissione della relativa Notizia di Reato alla Procura della Repubblica per violazione degli articoli 21 comma 1 lettera r) e 30 comma 1 lettera h) della Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio.” Un reato ai danni degli Animali e di tutto l’Ambiente che sarebbe rimasto impunito se non fosse stato per l’intervento della Polizia estense. Le Guardie Zoofile dell’ENPA del Nucleo di Padova si congratulano con la Polizia Municipale del Comando di Este che, con questa risoluzione, ha anche riaffermato un principio indiscutibilmente vero: “I reati in materia ambientale sono, al pari di tutti gli altri reati inerenti ogni altro settore, di competenza generica di tutta la polizia giudiziaria.” « Quanto volte – commenta Riccardo Crepaldi, Capo Nucleo delle Guardie E.N.P.A. di Padova – capita che privati cittadini, rivolgendosi ad un organo di Polizia Giudiziaria per segnalare un reato in corso ai danni degli animali, si sentano rispondere che non è di competenza di quel determinato Corpo di Polizia e che bisogna rivolgersi ad un organo specializzato. Ebbene le cose non stanno così, è ciò è stato ribadito fin dagli anni ’90 dalla Suprema Corte (Cass. pen., sez. III, 27 settembre 1991, n. 1872 - Pres. Gambino, Est. Postiglione ) la quale fin da allora ha fissato che «i reati in materia ambientale sono di competenza di tutta la polizia giudiziaria, senza distinzione di competenze selettive o esclusive per settori, anche se di fatto esistono delle specializzazioni». Ciò è stato riaffermato anche dal Decreto del Ministero dell’Interno del 23 marzo 2007 dal quale si evince che sì, esistano organi di riferimento primario per l’applicazione della legge a tutela degli animali, ma ciò non esime tutti gli altri organi di Polizia Giudiziaria (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Guardia Costiera, ecc.) dal dovere di intervento in caso di reati a danno degli stessi. » Renzo Rizzi, Ispettore Regionale delle Guardie E.N.P.A. del Veneto, rincalza ulteriormente: « Tutti gli organi di Polizia Giudiziaria, di propria iniziativa o su segnalazione, devono sempre e comunque intervenire per contrastare un reato ambientale e a danno degli animali. E non possono rifiutare il loro operato perché ciò integra il reato di omissione di atti di ufficio ex art. 328 del Codice Penale. Dirò di più, l'Articolo 40 secondo comma del Codice Penale recita: “Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale e cagionarlo.” Ciò, in qualche modo, vale anche per le nostre Guardie che, secondo quanto stabilito dagli articoli 331 e 332 del Codice di Procedura Penale, anche quando ricoprono “semplicemente” funzioni di Pubblico Ufficiale, se assistono ad un reato perseguibile di ufficio, nell'esercizio o a causa delle loro funzioni o del loro servizio, sono obbligati ad intervenire e a denunciare il fatto al Pubblico Ministero e/o alla Polizia Giudiziaria e non possono esentarsi da questo obbligo. Aspiriamo a maggiori risultati – prosegue Rizzi -. Nelle ultime settimane tutti hanno potuto leggere, sui giornali locali, di quanto la Provincia di Padova sia fuori controllo sotto il profilo dei reati a danno degli animali selvatici e quindi a scapito di tutto l’ambiente e della collettività. Parliamo di decine di cacciatori denunciati in poche settimane. Sono talmente tanti i trasgressori che scorrazzano sfacciatamente che per fermarli è stato necessario perfino l’intervento della Polizia Municipale di Este, un fatto più unico che raro considerate le specializzazioni dei Corpi di Polizia. Come sapete molte azioni decisive per fermare i bracconieri sono partite dalle nostre Guardie ma devo dire che i nostri uomini, in ogni occasione, erano in servizio per verificare l’avvenuta iscrizione all’anagrafe canina dei cani padronali o vaganti, l’eventuale presenza di cani a catena (contenzione vietata dalla Legge) e così via. Cani dunque. Questo perché il Prefetto di Padova, nonostante le Guardie dell’E.N.P.A. possano contare sul D.P.R. 31 marzo 1979 specifico di E.N.P.A. e sulla Legge 157/92 che mettono nero su bianco che le nostre Guardie possono


occuparsi anche di fauna selvatica, chiede alle nostre Guardie di limitarsi alla vigilanza sugli animali d’affezione. Assistendo accidentalmente a dei reati, a causa del loro servizio in zone rurali, le nostre Guardie non hanno potuto esimersi dall’intervenire, essendo comunque competenti e preparate su tutto ciò che riguarda gli animali, ma capite che si tratta di casualità e che, se si fosse andati in cerca di proposito di cacciatori che violano le norme sul maltrattamento degli animali e sulla caccia, il numero dei denunciati sarebbe stato di molto superiore. La nostra attività di controllo, anche se offerta gratuitamente e con professionalità, è quindi ridotta ai minimi termini dal Prefetto di Padova. Ho quindi chiesto un incontro urgente con il Prefetto di Padova per chiarire la situazione e decidere sul da farsi, perché ritengo che i controlli sugli animali in genere, oltre ad essere sanciti dalle norme nazionali ed europee e a spettare a tutte le Guardie dell’Ente Nazionale Protezione Animali, siano più che mai inderogabili in una Provincia in crisi come quella di Padova dove i trasgressori approfittano del numero insufficiente di Agenti forestali e provinciali per consumare i loro reati indisturbati a danno degli Animali e dell’Ambiente. Assieme al Capo Nucleo di Padova offriamo la nostra personale collaborazione e quella delle nostre Guardie all’ Arma dei Carabinieri Forestali e alla Polizia Provinciale di Padova e restiamo a disposizione per concordare protocolli e procedure operative d'intesa anche con la Procura e Prefettura di Padova. Ribadisco infine che, da sempre, il nostro servizio e la nostra collaborazione sono offerti gratuitamente. » PS: quasi non fa neanche più notizia, ma anche sabato 11 novembre, a Piazzola sul Brenta (PD), su segnalazione delle Guardie Zoofile dell’E.N.P.A. la Polizia Provinciale ha sequestrato un altro richiamo elettroacustico, l’ennesimo.

Corpo delle Guardie Zoofile E.N.P.A. Nucleo di Padova


Sopra i richiami elettroacustici vietati e il Tordo Bottaccio ucciso con l’ausilio di mezzi vietati sequestrati a Lozzo Atestino (PD) dalla Polizia Municipale di Este. Sotto il richiamo elettroacustico sequestrato il giorno prima dalla Polizia Provinciale di Padova a Piazzola sul Brenta (PD).


Il capanno di caccia immerso nella nebbia nelle campagne di Lozzo Atestino (PD). Sotto, cartello crivellato da colpi di arma da fuoco.


Richiami vivi (sopra un tordo sassello, sotto delle allodole) nella fitta nebbia di Lozzo Atestino (PD)


In ricordo di Maurizio Santoloci (1957 – 2017) (in foto sulla sx, con Fulvio Mamone Capria, Presidente nazionale della Lipu) Magistrato di Cassazione con funzione di Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Terni, uno dei padri della disciplina giuridica per la difesa degli Animali in Italia.


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