Reporter 14/2012

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Anno V - Numero 14 - 20 settembre 2012

AttuAlità

PoliticA

croNAcA turismo

culturA

EcoNomiA

www.reporternews.it

L’atteso rilancio sembra essere naufragato. Perché? Semplice: le amministrazioni locali del litorale romano avevano puntato tutto sulla realizzazione di strutture faraoniche

Grandi opere portuali affondate (da risorse ad handicap) Fiumicino

Anzio

ostia

Nettuno

Una fine ingloriosa quella del Porto della Concordia di Fiumicino, bloccato da mesi per un’indagine della Procura

Il bando per l’affidamento dei lavori è in alto mare, ma Comune e Italia Navigando non convocano il Cda

L’ampliamento autorizzato dalla Polverini giunge in ritardo. La crisi ha colpito duramente i diportisti

Il rilancio del porto resta bloccato. Ancora sotto sequestro i lavori di ampliamento del Marina

12mila ricoveri per malattie tumorali A rischio amianto la zona a ridosso del porto turistico di Ostia, dove i palazzi realizzati negli anni ‘70 non sono stati mai bonificati pagina 14

All’interno Lo scivolo c’è, il parcheggio pure, ma i disabili in stazione possono arrivare solo in braccio Abusivi per il Comune, contribuenti regolari per il Fisco: il giallo di Passo della Sentinella L’Astral ci ripensa: su via dell’Aeroporto torna il limite di velocità a 60 kmh La nuova casa comunale di Ardea pronta per l’inaugurazione: ecco le foto in anteprima Rolex e dentiere dimenticati in spiaggia I bagnanti distratti fanno la conta dei danni Alla scoperta della magia di Lisbona, capitale portoghese sospesa tra fiume e oceano


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Primo Piano

20 settembre 2012

Ad Anzio e Nettuno istituti in difficoltà a causa della mancanza di classi

Il Punto Vietato giocare sulla pelle degli alunni. Il messaggio è forte e chiaro e chi di dovere lo avrebbe dovuto già capire in maniera autonoma, senza doverlo scoprire dalle colonne di un giornale. Chi di dovere, ovviamente, sono le amministrazioni comunali e tutti coloro che, a vario titolo, prendo decisione che riguardano il futuro delle nuove generazioni del Mare di Roma. D’accordo, il momento economico non è semplice per nessuno, gli Enti locali non possono disporre di fondi troppo elevati e con quei pochi soldi che sono in cassa bisogna garantire un’elevata dose di servizi. Tra questi, però, quello scolastico dovrebbe essere uno dei più importanti. Anche nel caso in cui la priorità di una delle amministrazioni cittadine del litorale non sia questa, comunque, ci ripetiamo: vietato giocare sulla pelle degli alunni. Eh già, perché alcune decisioni, prese in certe stanze dei bottoni, hanno un sapore più politico che istruttivo agli occhi di quei genitori che affidano i propri figli per gran parte dell’anno e per gran parte della giornata a un’istituzione primaria come la scuola. Un esempio? Eccolo: la ripartizione dei distretti scolastici ad Anzio, con istituti vicini ma lontani a livello amministrativo. (M.S.)

Scuole a pezzi prima di cominciare

di Mario Scagnetti (mario.scagnetti@reporternews.it)

P

rimi giorni di scuola e primo check-up per le strutture dove vengono formate le nuove generazioni di Anzio e Nettuno. Stetoscopio all’orecchio ed elettrocardiogramma attaccato, il risultato del medico non è stato certo dei migliori. Gli edifici delle due città del Mare di Roma non godono certo di ottima salute, e dove i problemi non sono tali da giustificare un codice rosso, i piccoli acciacchi destano comunque preoccupazione, soprattutto in vista della stagione invernale. Uno dei mali più gravi riscontrati è la cronica mancanze di aule, con le materne più in difficoltà rispetto agli altri gradi. A Falasche mancano addirittura due aule, ma a breve una potrebbe essere recuperata allestendo una struttura prefabbricata tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, mentre lo spazio mancante a Villa Claudia potrebbe arrivare da un nuovo edificio in muratura. «La speranza è quella di trovare in maniera rapida lo spazio per tutti gli alunni – spiega Remo Lauri, consigliere comunale del Partito Democratico di Anzio e componente della commissione Edilizia scolastica – anche se a causa della crisi i fondi

non sono certo da mille e una notte». Altra scuola in difficoltà è l’ex Amnil di Lavinio Mare: «il fatto che l’istituto sia datato – aggiunge lo stesso Lauri – rende i lavori ancora più onerosi e forse è arrivato il momento di spostare gli alunni

Tutti i difetti città per città Fiumicino

Nelle scuole della città manca davvero di tutto, al punto che agli alunni delle elementari viene chiesto di portare la carta igienica da casa.

Ostia

Al Lido le lezioni si seguono soltanto in piedi. Negli istituti di Ostia, infatti, c’è una grave carenza di banchi e sedie. E così studiare è impossibile.

Ardea

Pomezia

Anzio

Nettuno

Nella città rutula il problema principale è lo spazio, meglio la sua mancanza. Per quanto riguarda le scuole dedicate ai più piccoli ci sono “troppi” iscritti. Il problema più grave è dato dalla carenza di spazi a disposizione degli alunni, il cui numero è in costante e continuo aumento.

Le esalazioni di gas radon nella scuola elementare di Santa Palomba hanno portato al trasferimento degli alunni al Matteotti ed a Santa Procula. Le scuole sono fatiscenti e quelle del centro, dedicate agli alunni più piccoli, non dispongono di un’area verde dove far giocare i bambini.

in un’altra sede. Al vaglio dell’amministrazione c’è il trasferimento nei locali della sede distaccata del Tribunale Civile di Velletri (in chiusura in base a uno degli ultimi provvedimenti del governo Berlusconi per far quadrare i conti dello

Stato ndr)». Tra gli istituti in difficoltà, poi, va segnalato di nuovo quello di Falasche, via Jenne, dove il traffico impazzisce letteralmente durante l’orario di entrata e di uscita degli alunni a causa di una strada troppo stretta e di una viabilità difficile da far quadrare. Nel frattempo, comunque, sono iniziati anche lavori di sistemazione nei plessi di Anzio colonia, viale Ambrosini e Sacida, dove si lavora alla mensa. «La situazione non è così tragica – conclude il consigliere d’opposizione Remo Lauri – e sono state anche apportate delle piccole migliorie in vista delle prime piogge». Situazione simile anche a Nettuno, dove il medico, questa volta con il volta del consigliere del Pdl Enrica Vaccari, ha effettuato una diagnosi abbastanza preoccupante. «Le scuole sono fatiscenti e i problemi sono gli stessi da anni ormai. Ci vorrebbero strutture più moderne, per venire incontro alle esigenze degli alunni, come di quelli delle materne che frequentano gli istituti del centro di Nettuno e non dispongono neppure di un’area verde». Insomma, i problemi sono tanti e una soluzione ci deve pur essere. Ecco la nostra proposta: destinare i proventi dell’Imu, o parte di essi, alla sistemazione delle scuole del territorio di Anzio e Nettuno.

Non sempre basta la buona volontà «È chiaro che ogni genitore vorrebbe che la scuola del proprio figlio fosse perfetta, ma bisogna anche fare i conti con la realtà». Pensieri e parole di Remo Lauri, consigliere del Pd neroniano, che tradotte suonano più o meno così: la buona volontà c’è ma i soldi no. In tempi di crisi e con i numerosi tagli effettuati dagli enti superiori al comune, come Province e Regioni, infatti non è assolutamente semplice offrire un servizio perfetto. Eppure ad Anzio Maggioranza e Opposizione ci stanno provando, anche se i risultati per ora non sono certo da guinness dei primati. «Come Commissione all’Edilizia scolastica – aggiunge ancora Lauri – abbiamo effettuato sopralluoghi in tutte le scuole e qualche problema è stato anche risolto. Fino a oggi, poi, l’amministrazione comunale ha sempre ascoltato la nostra opinione e sono stati effettuati anche numerosi interventi, pur se di piccola entità». Per le grandi opere, quindi, non è ancora tornato il momento giusto e per ora è meglio accontentarsi. Anche se spiegarlo a un genitore non è certo semplice. (M.S.)


Arrivano i tablet ma manca la carta igienica Nelle elementari di Fiumicino i tagli creano imbarazzo ai ragazzi di Marco Ciapetti «Domani inizia la scuola, fate venire i vostri bambini in orario. E mi raccomando, oltre alla cartella date loro un rotolo di carta igienica». Non è uno scherzo, ma quanto si sono sentite dire le mamme di tutte le scuole elementari del Comune di Fiumicino la scorsa settimana. I tagli all’istruzione, evidentemente, hanno portato chi gestisce le scuole nella città a effettuare delle drastiche manovre di bilancio, dove a rimetterci è stata l’igiene sanitaria. «All’inizio non ci credevo, pensavo fosse uno scherzo – racconta Clau-

dia, mamma di Simone iscritto alla prima elementare – ma poi andando a fondo ho capito di cosa si trattava. Non è per i soldi, quanto costerà mai un rotolo a settimana… ma è il concetto. Se non ci sono soldi per la carta igienica non voglio immaginare quanto possono spendere per le strutture». E invece si, tutti gli

scolaretti sono partiti verso le loro aule con uno zaino pieno di libri, quaderni, matite, penne e carta igienica. Qualcuno ci ha riso su, altri ci hanno giocato a palla. Ma la cosa non è andata giù a parecchi genitori: «Ho digerito male la cosa – racconta Paolo V. – noi paghiamo fior di tasse al Comune, ed è inaccettabile una richiesta simile. Cosa succede se un giorno dimentico di metterla insieme ai libri? Mio figlio rimane sporco? Andremo a fondo, stiamo pensando di fare un comitato per la richiesta di revisione conti al Comune, e insieme a uno studio commerciale proporre destina-

zioni di bilancio diverse per salvaguardare i luoghi di istruzione». Certo è che anche le maestre si sono trovate in difficoltà, protagoniste di episodi singolari forse difficilmente immaginabili: «Un mio alunno di terza non aveva con se la carta – racconta una maestra che chiede, anzi ci obbliga, di lasciarla anonima – e l’ha chiesta a un suo compagno. Il giorno dopo la mamma di questo mi ha quasi aggredita dicendo che a lei già non va giù di pagare per suo figlio una cosa che dovrebbe pagare il Comune e non ha intenzione di pagare anche per gli altri. Sono rimasta scioccata».

Umiliati per nulla

Primo Piano

20 settembre 2012

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E’ vero il detto che di necessità si fa virtù, ma i tagli all’istruzione non possono portare le scuole a chiedere aiuto a famiglie già vessate da tasse, aumenti del costo della vita, caro libri, prezzi della benzina alle stelle. Se poi l’aiuto consiste nell’inserire nella cartella dei ragazzi un rotolo di carta igienica si umiliano anche i bambini. Pensate alla scena: «Maestra devo andare in bagno. Un secondo che prendo il rotolo di carta dalla borsa. Sa, ci vorrà un po’...». Vi pare normale? A noi sembra proprio di no. (C.B.)

A Ostia suono della campanella con sorpresa per 524 alunni senza banco né sedie

Aule piene: gli studenti restano in piedi All’Amendola Guttuso problema risolto con arredi vecchi. Altri non hanno trovato rimedio. Paletta (Udc): «Situazione paradossale»

Pomezia

Gas radon oltre i limiti consentiti

di Cosimo Bove (cosimo.bove@reporternews.it)

U

na situazione paradossale quella di fronte alla quale si sono trovati nei giorni scorsi centinaia di alunni delle scuole di Ostia. Dopo la tradizionale pausa estiva tutti in classe, aspettando il suono della campanella, salvo poi trovarsi in piedi senza la mobilia necessaria. Neanche si trattasse di una candid camera. La lista degli istituti in difficoltà è più lunga di quello che ci si potesse aspettare: a partire dall’istituto comprensivo di via Carotenuto, con 5 classi deserte e 100 alunni rimasti in piedi senza banchi nè sedie. Stesso discorso in viale Vega (una classe e 26 alunni), in via Mar Rosso (tre aule vuote e 90 alunni), all’istituto Leonori (una classe e 26 alunni), in via Stesicoro (due classi e 45 alunni), all’istituto Amendola Guttuso (una classe e 30 alunni), al Mar dei Caraibi (una classe e 28 alunni) e all’istituto Giovanni Paolo II (4 classi per un totale di 104 alunni). Tutte scuole elementari e medie costrette a fare i conti con carenze ai limiti dell’incredibile: complessivamente 21 classi di nuova istituzione e 524 piccoli studenti costretti a

fare a meno di banchi e sedie. Qualcuno ha provveduto come ha potuto, come nel caso dell’Amendola Guttuso, che pur di garantire le lezioni ai propri studenti ha piazzato in aula banchi usurati e sedie malandate. Altri non hanno potuto trovare rimedio alla carenza del XIII Municipio. «E’ una soluzione paradossale - attacca Angelo Paletta, capogruppo Udc in Municipio visto che da mesi l’amministrazione era a conoscenza di queste necessità. E pensare che solo qualche giorno fa l’assessore aveva assicurato che gli arredi scolastici sarebbero arrivati in tempo per l’inizio delle lezioni». Tutto nascerebbe, secondo Paletta, dalla «mancata approvazione del bilancio da parte del Campidoglio. In qusto momento non si possono effettuare spese per investimenti in conto capitale ma solo spese correnti. Categoria nella quale non rientrano sedie

e banchi. Per questo ho sollecitato l’amministrazione ad utilizzare il fondo di riserva a disposizione del sindaco. Una soluzione che potrebbe porre rimedio al mancato acquisto degli arredi scolastici. Fatto sta, che per come stanno le cose, ho difficoltà a qualificare un’amministrazione di questo tipo, che non riesce neanche a porre rimedio a queste necessità». Più pesante, ma sulla stessa linea, il commento di Alessandro Onorato: «In XIII Municipio il dramma è totale - attacca - ma la giunta Vizzani continua a fare la commedia. Non posso definire altrimenti la ‘battuta’ dell’assessore Pace, che promette che gli arredi scolastici delle 22 nuove classi arriveranno in tempo per l’inizio dell’anno scolastico. Vorrei ricordare al fine umorista Pace che il bilancio di Roma Capitale, da cui dipende l’acquisto degli arredi, non sarà approvato prima della fine di

settembre. È quindi praticamente impossibile che avvenga quello che oggi l’assessore alla Scuola del XIII Municipio ha garantito con tanto zelo. Ma immagino che oramai, purtroppo, i cittadini siano abituati alle promesse al vento della giunta Vizzani». Come se non bastasse, ad alimentare le tensioni, è arrivato in questi giorni l’incendio all’asilo nido Doremidiverto e l’allarme amianto da esso innescato. «Non hanno neanche pensato a sospendere le lezioni nelle scuole vicine - attacca Paletta - tanto che molti bambini sono tornati a casa con la gola arrossata e piccoli malanni. Segno che i nostri amministratori pensano più alle loro lotte di potere interne per la Presidenza del Municipio che alla salute dei bambini del territorio. Sarebbe bastato posticipare di una settimana l’ingresso dei bambini a scuola, ma nessuno se ne è preoccupato».

Meglio tardi che mai. Il pericolo era nell’aria. Gas radon oltre i limiti consentiti dalla legge, e quindi pericoloso per i ragazzi, nella scuola elementare di Santa Palomba, a Pomezia. Si sapeva da un anno, ma la buona notizia è arrivata solo nei giorni scorsi: 125 bambini sono stati trasferiti dall’istituto in altre strutture. Una classe è stata spostata al circolo di Santa Procula, mentre le altre quattro, coinvolte dallo stesso rischio, sono state trasferite al Matteotti di via Cincinnato. Una decisione tardiva, ma comunque necessaria a tutelare, seppur in extremis, la salute dei piccoli alunni della elementare, che saranno accompagnati nelle nuove strutture con uno scuolabus messo gratuitamente a disposizione dall’amministrazione pometina. Intanto, per l’estrazione del gas radon, è già stata interessata una ditta specializzata, ed i lavori di bonifica dovrebbero concludersi entro Natale, salvo sorprese dell’ultimo momento. Sulla vicenda sono intervenuti in questi giorni i rappresentanti del Movimento 5 Stelle. «Il Sindaco, l'assessore all'Ambiente ed i consiglieri comunali sapevano ma non hanno voluto intervenire. Hanno messo a rischio per anni la salute degli alunni e del personale impiegato nelle attività didattiche. Doveva intervenire la Asl per affermare che la tutela della salute deve essere la priorità per chi amministra la città».



Primo Piano

20 settembre 2012

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Iniziativa, fino a esaurimento scorte dei testi, del Laboratorio Sociale della città di Anzio

“Prometti che studi? Due libri te li diamo noi” di Gianluca Contiero

U

n tempo le famiglie del litorale accantonavano più risparmi possibili per consentire ai figli di studiare all’università. Oggi, causa crisi e continuo aumento dei prezzi, l’obiettivo è riuscire ad acquistare i libri di testo per le scuole medie e superiori. E non è sempre scontato che ciò avvenga, perché una spesa che oscilla tra i 500 e i 600 euro, quando si avvicina la seconda rata dell’Imu e dopo il salasso di tasse voluto dal governo Monti, è un vero e proprio macigno sul bilancio delle famiglie del Mare di Roma. Per questi motivi l’iniziativa di Laboratorio Sociale, associazione di Anzio, assume un valore ancora più importante. “Prometti che studi? Due libri te li diamo noi” è solo il titolo, volutamente simpatico, ma dietro c’è un’idea in grado di aiutare seriamente le famiglie. In sostanza le famiglie che presenteranno la propria domanda potranno godere di due testi, fino a esaurimento scorte, utilizzati all’interno delle scuole superiori in maniera completamente gratuita. «Voglio ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa – dice Romeo De Angelis, presidente del Laboratorio Sociale di Comunità – e in particolare l’Associazione consumatori, per combattere il caro libri e sostenere le famiglie meno abbienti. Famiglie che non ricevono aiuti concreti, perché gli attuali bonus per gli studenti delle scuole superiori, con i libri di testo consegnati sei o sette mesi dopo l’apertura delle

scuole, non rappresentano un sostegno concreto. Si tratta di uno strumento che va rivisto». Nel frattempo, prima che lo Stato rimetta mano al meccanismo, il diritto allo studio e un vero aiuto alle famiglie meno abbienti arriva proprio dall’associazione neroniana; l’importante è che i ragazzi mantengano la promessa fatta nel momento in cui è avvenuto il ritiro dei testi. La possibilità di presentare la propria domanda di adesione all’iniziativa è iniziata il 14 settembre ed a disposizione di tutti gli interessati c’è lo Sportello del Consumatore, che si trova a largo Venezia 18, nel quartiere periferico di Anzio Colonia. I libri saranno consegnati agli alunni fino a esaurimento scorte, quindi che ancora non lo avesse fatto deve affrettarsi se non vuole perdere l’occasione di avere gratuitamente due dei libri maggiormente

Il piano che fa discutere

utilizzati nelle scuole superiori. Gli stessi testi, inoltre, saranno consegnati a brevissimo giro di posta, non come succede attualmente con i bonus per gli studenti delle scuole superiori. Così, infine, gli stessi ragazzi non avranno assolutamente nessuna scusa per non mantenere la promessa fatta nel momento della consegna dei testi.

Fa discutere il ridimensionamento delle istituzioni scolastiche voluto dalla Regione, che dovrà entrare in vigore entro il primo ottobre. La Provincia di Roma ha raccomandato la massima scrupolosità nell’individuare locali idonei ad ospitare eventuali nuovi plessi o classi, nel calcolare la previsione di crescita della popolazione e soprattutto nell’acquisire i pareri e le delibere dei consigli d’Istituto delle varie istituzioni. Ad Anzio l’assessore Del Villano è già a lavoro da tempo, mentre a Nettuno tutto tace e i genitori degli alunni della media Ennio Visca sono preoccupati per eventuali “preferenze”: «Il sindaco ci aveva promesso un tavolo di concertazione». (G.C.)

Investimento del Governo da 24 milioni per avviare le pratiche di semplificazione

Un pc in ogni aula. Ma se mancano i banchi? C’è chi fatica a mettere insieme i pezzi fondamentali per creare una scuola (banchi, sedie e aule) e chi vuole portare un computer in ogni aula con un investimento da 24 milioni. Ma se mancano i banchi e le aule dove lo si mette il pc? Da una parte ci sono le amministrazioni delle città del Mare di Roma, dall’altra il ministro dell’Istruzione Fran-

cesco Profumo, che ha motivato così la decisione: «È importante un pc per ogni classe perché così avviamo questo processo in tutta la scuola italiana per poter semplificare, dematerializzare e soprattutto creare un ambiente in cui crescono i nostri ragazzi, che quando in futuro andranno a lavorare troveranno degli ambienti in cui ci sarà

una forma molto pervasiva di nuove tecnologie». Per ora il computer sarà a disposizione dei docenti, per semplificare le pratiche amministrative «poi rinvestiremo tutte le risorse che deriveranno dai risparmi dovuti alla semplificazione, ad oggi quelli diretti sono stimati in circa 30 milioni l’anno» conclude il Ministro. (G.C.)


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Politica Fregene

A breve i lavori sulle strade Buone notizie per i residenti della zona di Fregene, sul litorale di Fiumicino. L’annuncio è stato dato in uesti giorni da Massimiliano Graux, Mario Pascone e Marco Fantauzz (Pdl). «L’ultima nostra lettera protocollata agli uffici competenti - spiegano i tre - effettuava un forte grido di dolore verso l’incomprensibile blocco dei lavori di manutenzione delle strade a Fregene. Tante le scuse, si parlava di un blocco della convenzione causa diatriba tra la magistratura e privati sul lungomare di Fregene e altro. Oggi però gli uffici hanno comunicato che la situazione e le due società proprietarie di tutte le aree convenzionate di Fregene inizieranno, precisamente con 5 lotti, opere di riasfaltatura delle strade divise rispettivamente in due all’Ares spa e tre all’Imcap spa, il tutto da fine settembre. Quindi le strade interessate saranno praticamente tutte tralasciando solo quelle recentemente che hanno ricevuto lavori di manutenzione. In particolare di sistemeranno gli assi trasversali da quelle principali da Via Rapallo a Via Numana, anche tutta la zona di Via Palombina ormai impraticabile. Senza dimenticare la zona campo sportivo e cantiere».

20 settembre 2012

L’Idv attacca l’amministrazione sui bandi di gara

Appalti pubblici sotto tiro di Christian Belvisi

O

cchi puntati sugli appalti pubblici nel comune di Anzio. Ad alzare il tiro, è il gruppo dell’Idv nel comune neroniano, che nei giorni scorsi ha manifestato più di qualche perplessità nei confronti dell’amministrazione. «Le principali problematiche a nostro avviso – spiegano i rappresentanti del partito di Di Pietro - sono rappresentate da tutti quei fattori, come la scarsa pubblicità dei bandi di gara o quei requisiti di ammissibilità fondati sul reddito aziendale maturato negli anni precedenti, che limitano fortemente una sana concorrenza tra le imprese del territorio ed escludono le aziende di recente costituzione, verosimilmente composte da giovani imprenditori. Ad appalto assegnato, riscontriamo, inoltre, l'assenza di costanti verifiche volte ad accertare il rispetto dell'impresa aggiudicataria di tutte le norme di legge poste a tutela dei lavoratori impiegati. Prime fra tutte, i parametri retributivi fissati dai contratti collettivi, nonchè le norme relative alla corretta contribuzione previdenziale ed assicurativa». Tante le misure al vaglio per migliorare l’efficienza e la sicurezza degli appalti pubblici. In primis una commissione di vigilanza che controlli

«La scarsa pubblicità e il reddito aziendale maturato negli anni precedenti limitano l’accesso alle imprese di recente costituzione»

le aziende partecipanti. Ma non solo. «Tra le misure di sostegno contro l'attuale crisi economica – continuano i rappresentanti dell’Idv neroniano - giudichiamo utile l'introduzione di un ulteriore requisito per l'assegnazione degli appalti pubblici di opere e servizi. Oltre al legittimo ribasso ed ai vari criteri rivelatori del grado di qualità offerto, proponiamo quale elemento premiante l'impegno dell'impresa ad erogare ai dipendenti impiegati nell'appalto una percentuale di retribuzione supe-

riore a quella prevista dai minimali dei contratti collettivi. In sostanza, a parità di offerta, dovrà aggiudicarsi la gara l'azienda che ha indicato la percentuale retributiva più elevata eccedente i minimi contrattuali. In tal modo, ogni assegnazione di un appalto consentirà una maggiore distribuzione di ricchezza tra i lavoratori subordinati. Ricchezza che, verosimilmente, sarà in parte reimmessa nel circuito dell'economia locale con l'acquisto di beni e servizi nel nostro territorio».

Aranova

«Si dimenticano sempre di noi» Strade dissestate nel territorio del comune di Fiumicino. Dopo Fregene toccherà ad Aranova? Se lo chiedono Michela Califano ed Alessandra Vona, del gruppo consiliare del Pd. «Il comune prenderà in carico le strade dissestate di Fregene? Che bella notizia. Splendido. Sicuramente il prossimo passo sarà acquisire anche le numerose strade di Aranova - spiegano i due consiglieri - di cui l’amministrazione Canapini sembra essersi dimenticata. Fregene sì, Aranova no. Anche perché questa volta dovranno spiegarlo a tutti quei cittadini e residenti (centinaia) che hanno aderito alla raccolta firme protocollata e consegnata alla maggioranza che con la solita eleganza ha risposto: non ci sono soldi. Ora però i fondi sembrano averli trovati, ma per Fregene. Che sia il solito spot elettorale? E allora perché non regalarne uno anche ad Aranova e per il nord? Una promessa da non mantenere non si nega mai a nessuno. E se poi ci alleghiamo anche l’annuncio di qualche lavoretto di manutenzione e una buca da riassaltare il gioco sarà davvero fatto. La verità è una: questa maggioranza non cambia mai. Parole, parole, parole. Ma a quando i fatti?».


Politica

20 settembre 2012

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Alessandro Onorato (Udc) annuncia la sua candidatura alla Camera e fa il punto della situazione

«Vizzani ha fallito: ripartiamo da zero» Sul litorale si preannuncia uno scontro all’ultimo voto con Davide Bordoni (Pdl). «Ci daremo da fare per il futuro del XIII Municipio» di Enzo Bianciardi

S

ia che l’Udc mantenga la denominazione “Unione di Centro” e si trasformi o meno nel “Partito della Nazione”, Alessandro Onorato, capogruppo Udc in Campidoglio ha le idee chiare: il suo futuro, a meno di sorprese o tentennamenti dell’ultim’ora, che si voti a novembre o ad aprile 2013, prevede una candidatura alla Camera dei deputati. «Forse è prematuro iniziare a fare questi discorsi – afferma Onorato – ma confermo che il mio obiettivo resta la Camera dei deputati. Ancora non sappiamo con quale legge elettorale su andrà a votare, ma se le anticipazioni di questi giorni verranno confermate, se torneranno i collegi elettorali, pre-

senterò la mia candidatura per Ostia, Casalpalocco e l’Eur». Si profila, dunque, sul litorale uno scontro a distanza tra Alessandro Onorato e Davide Bordoni (Pdl), anche lui candidato “in pectore” alla Camera per il Pdl e nemmeno l’ipotesi (avanzata da suoi sostenitori) di “presidente del Municipio” ha tentato Onorato. «Stiamo lavorando anche sul futuro del XIII Municipio, territorio al quale resto profondamente legato – afferma Onorato – ed abbiamo già individuato un nome valido da proporre alla città. Il mio obiettivo resta Montecitorio, se poi con i vertici del partito dobbiamo fare altre scelte o se fosse possibile, nel caso di elezioni politiche anticipate a novembre, candidarsi successivamente anche a presi-

dente di Municipio, potrebbe anche essere un’ipotesi interessante…Per ora, però, stiamo lavorando alla squadra e ribadisco che è necessario un rinnovamento radicale, la situazione attuale è troppo deludente». Sulla gestione del XIII Alessandro Onorato va giù duro: «Altri cinque anni così, la gente di Ostia non li sopporterebbe. – afferma – E’chiaro che un’area come questa ha bisogno di una guida che sappia volare al di sopra delle parti stesse, predisporre programmi e realizzare nuovi progetti. In questi ultimi anni si è fatto ben poco, se escludiamo l’aumento tendenziale dei mercatini, l’abbandono graduale dei giardini, il balletto dei “parcheggi” sul lungomare (provvedimento poi ritirato), la questione

Maggioranza in crisi tra cambi di casacca e numeri insufficienti Maggioranza sempre più a rischio nel XIII Municipio, passata da 15 a 10 del giugno 2008 a 13 a 12 dell’agosto 2012. A segnare il malcontento che serpeggia all’interno del consiglio di via Claudio c’è stato il cambio di casacca di Carmine Stornaiuolo passato nelle file dell’Udc, dando modo ad Angelo Paletta (il primo a transitare dal Pdl alla sponda dei centristi) di assumere ufficialmente il titolo ed il ruolo di capogruppo del neo-costituito

irrisolta delle spiagge, i continui allagamenti, le strade gruviera ed i collegamenti sempre più in difficoltà. Sono problemi seri che hanno bisogno di provvedimenti definitivi, di soluzioni innovative. Per raggiungere questo risultato sarà necessario ripartire da zero». Bocciata senza appello la classe politica locale? gruppo consiliare. Un dato che consentirà ai centristi di tornare a svolgere quel ruolo chiave all’interno degli schieramenti politici che l’Udc ha sempre svolto. «Ritengo – ha spiegato Paletta – che in questi ultimi mesi prima delle prossime elezioni potremo incidere in maniera significativa sui prossimo provvedimenti in discussione. Un voto di vantaggio non è in grado di garantire a Vizzani il funzionamento dell’attuale maggioranza. Devono essere sempre tutti presenti e compatti per continuare a governare. Mi sembra difficile. Le due anime che compongono il Pdl continuano

«Ho detto solo che sono deluso – chiarisce Onorato - per come sono andati questi ultimi anni. I cittadini potranno giudicare e far valere il proprio voto. Secondo me, servono, con tutto il rispetto per gli attuali consiglieri, di maggioranza od opposizione, nessuno escluso, personaggi diversi». ad essere separate. Gli ex-Forza Italia continuano a restare separati in casa, pur sostenendo a malincuore la presidenza Vizzani. Poi c’è la posizione di Colagreco (passato al Pdl dopo essere stato eletto nella lista civica per Rutelli) e Bonvicini, entrambi in aperto contrasto con il resto della maggioranza. Non mi stupirei se entro la fine dell’anno il gruppo consiliare dell’Unione di centro passasse da due a tre consiglieri, determinando la fine dell’attuale maggioranza, costretta ad abbandonare la guida del Municipio in anticipo rispetto a quanto stabilito». (E.B.)

«Il prossimo Sindaco dovrà Convocato un consiglio straordinario per le antenne sulla torre Acea uscire dalle primarie» «La strada delle primarie è l’unica soluzione seria che si prospetta per la scelta del candidato sindaco di Nettuno». Questo è quanto afferma Rino Combi, membro del direttivo del Popolo della Libertà di Nettuno. «La richiesta di buona politica ha dato inizio ad una nuova stagione di democrazia e partecipazione alla quale il partito di maggioranza relativa quale è il Pdl a Nettuno non può sottrarsi. Strade alternative – conclude Combi – risulterebbero accidentate e tortuose e creerebbero confusione nei cittadini, ormai sempre più desiderosi di essere parte attiva nelle scelte che li riguarda». Sulla stessa linea il vice coordinatore Roberto Falcone il quale si dice sicuro che «il Popolo della Libertà nettunese darà prova di aver recepito in pieno le istanze che la società civile rivolge alla propria classe politica. Oltre al meccanismo di selezione delle primarie, sarà certamente utile rendere ancora più efficiente la struttura del direttivo anche attraverso un maggiore coordinamento con gli altri livelli del partito e con le realtà che costituiscono il tessuto sociale ed economico della città. Quello che è certo – conclude Falcone – è che non intendiamo accettare candidature calate dall’alto o frutto di giochi correntizi».

A volte la politica viene incontro alla gente, soprattutto quando si parla di salute pubblica. Ne è testimonianza lo sposamento di cinque classi della elementare di Santa Palomba, a Pomezia, a causa della presenza di gas radon (vedi articolo a pagina 3, ndr), ma lo stesso discorso può farsi per la situazione relativa alle antenne di Torre Acea, ad Ostia, da anni al centro delle proteste del comitato di quartiere Parco della Vittoria. «C'è una questione sulla quale questo Comitato - spiega il presidente, Silvio Messina - non cessa di battersi, di fare sentire la voce di protesta di tutto un quartiere di fronte all'indiffe-

renza del Municipio: la dislocazione delle antenne dalla Torre Acea. E a forza di pungolare, di fare appello alle coscienze di Assessori e consiglieri, di convocare ad agosto ben due Commissioni Trasparenza e Garanzia, qualcosa sembra si stia muovendo». Così è stato. Al momento di mandare in stampa il giornale, è stato convovato un consiglio municipale straordinario proprio per discutere delle problematiche causate dalle antenne sopra la torre Acea. «E' evidente - continua Messina l'importanza che rivestono queste sedute nel corso delle quali si prenderanno posizioni ben precise e verranno indi-

cate soluzioni nonché nuove linee guida per concedere l'autorizzazione a nuove installazioni nel futuro. E' chiaro che noi insisteremo per l'attuazione di quanto previsto dallo storico accordo del novembre 2007 che tanta fatica è costata a tutti noi: Via tutte le antenne dalla torre Acea. Questo quartiere, i suoi residenti, hanno già dato troppo, e purtroppo continuano a farlo, in malati e morti. Basta! Invitiamo tutti, e non solo i nostri iscritti, a far vedere che il problema tocca tutta la cittadinanza. Il vostro sostegno ci ripagherà di tanto lavoro, impegno e sacrificio che portiamo avanti da anni per il bene comune».


Cronaca

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20 settembre 2012

I residenti di Passo della Sentinella, a Fiumicino, chiedono lumi

Abusivi o contribuenti? Il futuro si tinge di giallo

di Marco Ciapetti

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li abitanti di Passo della Sentinella tirano un sospiro di sollievo. Ma non sono del tutto tranquilli. Rimangono in attesa di sapere che fine farà il loro comprensorio, dove e se verranno trasferiti e dove verrà realizzato l’argine del fiume. Questo borgo alla foce del Tevere dove vivono circa ottocento persone è tra i più antichi del territorio. E ora potrebbe svanire nel nulla in nome di una messa in sicurezza che gioverebbe a dei residenti… sgomberati per mettere in sicurezza. Un controsenso? Un dovere? Il Consorzio Passo della Sentinella sta proprio lì, dove il Fiume si incontra con il mare. In quell’angolo estremo di Fiumicino dove se non ci vai apposta non ci finisci per caso. Case a due piani vicine tra loro, piccoli giardini indipendenti e confinanti che creano strade strettissime. Il tutto, a ridosso degli scogli che sono l’argine del Fiume. Un quar-

tiere di pescatori, così è nato, così è durato negli anni è così è anche adesso. Fiumara Grande, per la geografia. Passo della Sentinella per chi ci vive. Settecentocinquanta anime che a ogni piena del fiume rischiano lo Tsunami made in Italy ma che a chi li taccia di essere abusivi mostrano ricevute di Ici e Imu, e come se non bastasse le ricevute dell’Ama. Un borgo, un quartiere, un pezzo di storia di Fiumicino. Dove chi ci vive ora rivendica i propri diritti. Ma la questione esondazione merita di essere risolta. Magari coinvolgendo i cittadini, cosa che i residenti lamentano non aver fatto proprio pochi mesi fa. Il 30 luglio, infatti, parte la protesta: proprio quella mattina l’Ardis inizia i lavori di carotaggio sul margine del fiume con le ruspe, per creare il nuovo argine contro il rischio esondazione. I cittadini sanno bene che quei lavori vorrebbero dire sgombero. E scendono in strada compatti per protestare riu-

scendo a fermare i lavori, scoprendo che questi non avevano esposto il cartello recante il permesso per essere svolti. I lavori ora sono fermi, si è in attesa di un tavolo tecnico con il Sindaco ma ancora non è chiaro dove verrà costruito il nuovo argine del Tevere. «I consiglieri comunali William De Vecchis, Paolo Calicchio, Salvatore Miele e Raffaello Biselli erano all’oscuro della nostra situazione – afferma il presidente del comitato Borgo Fiumara Grande Andrea Ranaldi - e così pure il Dottor Sorrentino dell’Ardis, il quale ci ha chiamati abusivi. Noi di Borgo Fiumara Grande possiamo dimostrare di risultare, sul condono edilizio con uso copione vinti, pagamento e richieste di oblazione, mentre abitazioni nel comune di Fiumicino sono ancora in attesa di condono e costruiscono senza avere l’agibilità. Possibile che dopo quarant’anni ancora nessuno conosce la verità legittima, di legittimo diritto?».

Notizie in breve

Lungomare nuovo di zecca Abbattuti altri due immobili irregolari Continua l’opera di abbattimento delle abitazioni abusive da parte del comune di Ardea. Nei giorni scorsi forze dell’ordine e tecnici comunali sono intervenuti sul lungomare abbattendo altre due ville abusive, portando il conto complessivo a quota 110. «Con queste demolizioni, ancora una volta, dimostriamo la volontà da parte dell’Amministrazione comunale di liberare la costa e renderla sempre più fruibile – dichiara il Sindaco Luca Di Fiori – un’azione che, anche in questa occasione, i cittadini hanno mostrato di apprezzare. Si è intervenuti su un immobile che si trovava a metà su due aree già riqualificate ed è proprio questa l’azione da seguire: demolire e riqualificare. Già adesso, percorrendo il Lungomare, si può vedere l’effetto al passaggio: le aree ripulite, la vista del mare, gli elementi di arredo urbano, come la semplice ‘staccionata’ in legno». Sale così a 110 il numero delle abitazioni abusive abbattute dall’amministrazione comunale di Ardea, prima con il sindaco Carlo Eufemi ed ora con Luca Di Fiori. Un impegno preso con la città che sta procedendo a ritmo spedito. Il lungomare va liberato: una città come Ardea, che tra le varie attività presenti vuole vivere di turismo, non può certo permettersi certi scempi.

Uffici del Giudice di Pace «Cosa aspetta Canapini a intervenire?» Non cessano le polemiche sulla soppressione delle sedi periferiche dei Giudici di Pace. Cittadini in rivolta ed amministrazioni bloccate dalle decisioni del Ministero di Grazie e Giustizia. Sulla questione è intervenuta nei giorni scorsi la Lista civica Perna di Fiumicino. «Non riusciamo a capire quali siano le intenzioni del sindaco Canapini e della sua Maggioranza sulla questione del Giudice di Pace. Con il con il decreto legislativo 7/9/2012 n. 156 è stata approvata la riduzione delle sedi dei Giudici di Pace ed è prevista anche la futura soppressione della sede di Fiumicino. In base alla norma dell’art. 3 del decreto, l’Amministrazione Comunale ha 60 gg di tempo ,decorrenti dal 12/9/12, per comunicare al Ministero della Giustizia se intende farsi carico delle spese necessarie per il mantenimento della sede. Se questo impegno non sarà preso, l’Ufficio del Giudice di Pace di Fiumicino sarà accorpato a quello di Civitavecchia. Come tutti già sappiamo un ufficio oltre che distante già ampiamente congestionato». Eppure le soluzioni sembrano ancora essere lontane. «Per questo motivo chiediamo all’amministrazione comunale – concludono dal direttivo della Lista civica Perna di valutare attentamente il problema e trovare in breve tempo la soluzione che possa permettere ai cittadini di non subire il grave disagio della “perdita” dell’Ufficio del Giudice di Pace situato sul nostro territorio».

Gas nel terreno: nuovi vincoli e bilancio a rischio. Gonnelli (Pdl): «è una farsa» C’era una volta le terra dei cachi. Bene, oggi c’è la terra dei vincoli. Fiumicino. Qualcuno, il presidente del consiglio comunale, Mauro Gonnelli, l’ha tra il serio e il faceto ribattezzata l’Islanda «terra di fuoco e acqua, nella quale in ogni angolo si nasconde una catastrofe naturale». Eh sì. Prima c’era (e c’è ancora) il fantomatico rischio esondazione. Ora invece si scoprono anche sacche di gas naturale nel sotto suolo dell’Isola Sacra. «Nessun problema di approvvigionamento, ora grazie a Fiumicino l’Italia può diventare auto sufficiente a livello energetico». Scherza il

presidente del consiglio. Il dubbio che dietro ci sia un disegno per bloccare lo sviluppo urbanistico ed edilizio di un comune in piena espansione c’è. E Gonnelli non si nasconde: «Dietro la volontà di tutelare i cittadini, c’è un’azione vessatoria. Questo nuovo vincolo comporterebbe l’obbligo di numerosi carotaggi di 80 centimetri di profondità a carico dei proprietari per i comparti C3B e a dell’amministrazione per i lotti B4A, per individuare il fantomatico gas. Cominciano a essere palesi i nostri dubbi: o dietro tutto questo c’è una mente occulta che sta facendo di tutto per bloc-

care lo sviluppo economico del Paese e addebitarlo all’amministrazione di centrodestra per creare caos. O le lobby tecnocratiche hanno preso il sopravvento sulla democrazia e ci troveremmo di fronte a una dittatura tecnica. Carotaggi di 80 centimetri si potrebbero fare con la pala, non c’è bisogno di pagare una ditta. Fatto sta che questo ulteriore vincolo allungherebbe di nuovo i tempi di approvazione e sblocco di B4A e comparti». Una mazzata che rischia di mettere nuovamente gambe all’aria un comparto che da solo fa il 50 per cento del bilancio comunale.

Duro il Pd che non crede alla «favola della lobby tecnocratica». «La verità – afferma il consigliere Paolo Calicchio - è che ci siano delle problematiche tecniche e anche amministrative che questa

maggioranza non ha saputo risolvere. E ora che fanno? Parlano di complotti. Roba da propaganda e da governanti incoscienti che non sanno prendersi le responsabilità dei propri fallimenti».


Cronaca

20 settembre 2012

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Ad Anzio il progetto è quasi arrivato al termine dell’iter. Manca soltanto l’apertura del bando

Città Artigiana tra sogno e realtà

Roberta Cafà, delegata del Sindaco: «Entro un mese il documento. Tante le richieste» di Mario Scagnetti (mario.scagnetti@reporternews.it)

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ogno, incubo o realtà? I confini sono labili e a molte persone è capitato di confondere questi tre livelli nel corso della propria esistenza. Dovesse succedere anche in questo caso non ci sarebbe nulla di preoccupante, dato che in ballo c’è la Città Artigiana di Anzio. E cioè uno dei grandi progetti delle ultime amministrazioni comunali di Centrodestra, che hanno reso dolci e tormentate, allo stesso tempo, prima le notti dell’ex sindaco Candido De Angelis e poi quelle dell’attuale primo cittadino Luciano Bruschini. È successo e continua a succedere perché la Città Artigiana prima di tutto è stata un sogno: individuare un’area del Comune anziate e adibirla ad uso esclusivo degli addetti ai lavori, mettendo gli stessi nelle condizioni di svolgere le proprie mansioni nel migliori dei modi e di creare sia reddito che posti di lavoro. Poi è stata un incubo, perché il progetto ha subito diversi rallentamenti e ha rischiato seriamente di finire nell’oblio delle grandi idee mai realizzate, cavalcando gli stessi pessimi pensieri che oggi angosciano chi ha puntato e creduto fermamente nel nuovo porto turistico neroniano. All’improvviso, però, la Città Artigiana potrebbe trasformarsi in realtà, per la gioia dei lavoratori del settore e anche del resto della cittadinanza, dato che oggi, con le difficoltà economiche che attanagliano

l’Europa intera, una “città” del genere potrebbe rappresentare un’ottima via d’uscita dalla crisi. Dietro la trasformazione del progetto in realtà c’è il lavoro di Roberta Cafà, unica donna dell’intero consiglio comunale anziate, che ha ricevuto la delega dalle mani del sindaco Bruschini. «Il progetto è quasi ultimato – assicura la stessa Cafà – e da quando ho cominciato a occuparmi della Città Artigiana l’area è stata bonificata, sminata (gli ordigni risalivano all’epoca della seconda guerra mondiale e sono emersi durante i lavori ndr), recitata e sottoposta a videosorveglianza». Cos’altro manca ancora? «Adesso stiamo predisponendo un bando aperto alle associazioni di categoria per la gestione dell’area – risponde Roberta Cafà – e per assicurare agli artigiani un supporto a 360 gradi. Entro un mese il bando dovrebbe essere pronto e poi l’iter proseguirà in maniera spedita, fino alla sua completa realiz-

zazione». Nel frattempo gli artigiani continuano a rispondere in maniera positiva a un progetto che, comunque, ha subito diversi e pesanti rallentamenti. Fino a oggi sono stati già assegnati circa 20 lotti metri altri 28 sono in attesa di trovare un proprietario. «Le richieste sono comunque numerose – conclude Roberta Cafà – ed arrivano da persone che vogliono continuare a investire nella propria attività».

Il restyling

L’esempio

Nuovo look per la Zona Artigiana di Nettuno. Ad assicurarlo è l’assessore all’Urbanistica Giuseppe Combi: «Intendiamo migliorare la qualità dell’area e per arrivare a questo obiettivo continueremo a dialogare con gli artigiani e i rappresentanti di quartiere. Dagli incontri che si sono tenuti è emerso un importante metodo costruttivo: l’amministrazione comunale ha ascoltato e valutato le esigenze presentate dagli abitanti del quartiere, e confrontandoci con le loro proposte sono scaturite idee utili al miglioramento del piano di riqualificazione. Attualmente siamo in attesa sia di definizione dei piani di intervento urbanistico che di ulteriori canali di finanziamento regionali che interessano anche altre aree adiacenti alla Zona Ar tigiana; non appena verranno definiti questi punti, verrà rilanciato l’iter che porterà alla realizzazione degli interventi preventivati». Con l’occasione, poi, l’Assessore nettunese si è voluto togliere anche qualche sassolino dalle scarpe, rispondendo per le rime ai propri detrattori. «Voglio chiarire che l’unico progetto è quello attualmente predisposto dall’amministrazione comunale». (M.S.)

Se le zone artigiane di Anzio e Nettuno dovesse funzionare a pieno regime si innescherebbe un circolo virtuoso per l’intero territorio delle due città del Mare di Roma. Nel primo caso c’è da portare a casa un progetto iniziato troppi anni fa, mentre nel secondo caso l’idea è quella di procedere a un profondo restyling. Sullo sfondo, a fungere da esempio e stimolo, c’è il modello di Firenze, la città artigiana per eccellenza, capace di creare nei secoli un ecosistema unico al mondo in cui finanza, commercio, governo del territorio, arte e artigianato hanno collaborato per costruire il bene comune e la bellezza. A parlare sono la storia e i risultati ottenuti negli ultimi 30 anni, lasso di tempo in cui è emersa un’economia post-industriale che mette al centro di tutto nuovi prodotti, nuove tecnologie e nuovi paradigmi. Tutto è basato sulla conoscenza, sull’esperienza e sulla riscoperta dei territori urbani, in cui è possibile creare reddito e posti di lavori valorizzando la tradizione e la cultura del luogo in maniera decisiva, soprattutto dal punto di vista economico e occupazionale. Il segreto è creare un circolo virtuoso che porti benefici a tutti. (M.S.)



L’Astral fa marcia indietro sui limiti Su via della Scafa velocità consentita a 60 kmh: spariti i nuovi cartelli di Christian Belvisi Niente più scalino 60-50 all’ora. Non ci sarà nemmeno bisogno del ricorso al Tar paventato dal capogruppo della lista Noi Insieme, Roberto Severini e dal consigliere comunale del Pdl, William De Vecchis. Via della Scafa a Fiumicino tornerà al vecchio limite di 60 kmh. Per ora è una notizia ufficiosa. L’ufficialità si avrà quando il comandante della polizia locale, Gianfranco Petralia e i dirigenti

dell’Astral si incontreranno per un sopralluogo finale. L’ente ha fatto comunque marcia indietro. Su questo non ci piove. L’Astral si rimangerà la delibera con la quale lo scorso 3 agosto di punto in bianco aveva modificato la velocità del tratto di via della Scafa/via dell’Aeroporto causando diversi mal di pancia. Dal palazzo comunale nessuna conferma. Men che meno dichiarazioni. E fino a quando non c’è l’ok definitivo scritto nero su bianco non ci si sbilancia.

Certo è che i primi segnali dei 50 kmh sono spariti così com’erano arrivati, di soppiatto. E questo significa che la soluzione è vicinissima. Ma se dall’amministrazione non arrivano spiragli, dal Pd si muovono già le prime polemiche: «Marcia indietro dell’Astral? Ben venga - spiega il responsabile del Forum regionale sulla sicurezza del Pd Raffaele Megna - ma ora non santifichiamo questa maggioranza e non ci venissero a dire che non sapevano nulla.

L’Astral è una controllata della Regione Lazio dell’amica Polverini. Sappiamo tutti i rapporti del sindaco con il presidente della Regione. Gli ex An e qualche alleato dell’ultima ora hanno così deciso di sconfessare il sindaco che era già d’accordo con la Regione per fare cinquanta e cinquanta sulle contravvenzioni, come previsto dalla legge. Sintomo che questa maggioranza si regge su accordi di convenienza e non c’è un vero patto per il rilancio del Comune».

Battaglia vinta

Cronaca

20 settembre 2012

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Qualcuno si era già mosso in anticipo. Il capogruppo della lista Noi Insieme Roberto Severini, Luigi Satta, e il consigliere Pdl, William De Vecchis, hanno protocollato da tempo un ordine del giorno in cui impegnano sindaco e giunta «a ricorrere al Tar contro il provvedimento dell’Astral se la mediazione messa in atto dall’amministrazione con i vertici dell’azienda non dovesse risolversi». Non ce ne sarà bisogno. La battaglia sembra essere vinta.

A Maccarese accesso vietato: scivoli e parcheggi prima di una lunga scalinata

Disabili in treno... ma solo in braccio di Marco Ciapetti

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na stazione attrezzata per i disabili. Anzi no, l’apparenza inganna. A Maccarese chi arriva su una sedia a rotelle non può prendere il treno. A meno che non trovi qualcuno che lo carichi in braccio per sessanta scalini. Anche se in realtà dall’esterno sembrerebbe il contrario, l’accesso della stazione su via dei Tre Denari nasconde in se il controsenso più grande, quasi una beffa in tema di barriere architettoniche: parcheggio per disabili, scivolo per salire sul marciapiede, scivolo per salire sulla banchina. Che termina di fronte a trenta gradini da scendere senza alternative. Scalini diretti per il sottopassaggio, dove poi è necessario percorrerne altri trenta per salire. Mai farsi ingannare dalle apparenze, dunque, anche perché spesso quello che sembra essere in realtà non lo è proprio. Il così è se vi pare di Pirandello in questa

desolata stazione ferroviaria non si può proprio applicare: accesso ai disabili costruito a metà, quindi totalmente inutile. Perché questo assurdo capolavoro? Per fine fondi? Per errore di valutazione? Per rispondere solo alle esigenze della parte esterna? Difficile saperlo, anche perché la stazione è parte della tratta Roma – Civi-

tavecchia, di proprietà e competenza di FS (Ferrovie dello Stato) i cui vertici evidentemente non sono a conoscenza di questa barriera architettonica in una fermata saliente della linea. La stazione infatti è denominata FregeneMaccarese perché riunisce entrambe le località, prese d’assalto nella stagione balneare da turisti

e pendolari. E usata quotidianamente dai residenti che si spostano con i mezzi pubblici per andare a lavorare. «Ci ho fatto caso da tempo – spiega Ilaria Carloni, 29enne pendolare di Maccarese - e ho visto più di qualche volta mamme dover caricare i passeggini per tutta la scala. Mentre in due casi ho visto

due disabili presi in braccio per tutta la scalinata da due volenterosi giovanotti». Inutile dire poi che la stazione versa in condizioni di degrado estremo. Erbacce dovunque, sporcizia accumulata in ogni angolo, carcasse di biciclette legate ai pali e motorini abbandonati. Come se non bastasse sono almeno dieci le catene legate alla ringhiera senza veicolo. Segno tangibile di avvenuti furti di mezzi a due ruote. «La mattina presto qui è anche pericoloso transitare – spiega sempre Ilaria – ci sono delle brutte facce, uomini dell’est che una volta mi hanno seguita nel sottopassaggio. Per fortuna ho camminato svelta e mi sono affiancata a un signore che non conoscevo fingendo di essere sua amica. Loro sono tornati indietro e mi sono tranquillizzata». Una stazione vietata ai disabili, senza vigilanza, ne manutenzione. Difficile fare di peggio, ma doveroso risolvere la situazione.


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Cronaca

20 settembre 2012

A Nettuno la Giunta approva il piano particolareggiato del quartiere Santa Barbara

La svolta: parte la rivoluzione urbanistica Il sindaco Alessio Chiavetta: «Uno strumento atteso da 30 anni». Via libera alle costruzioni dei privati cittadini

Ostia Levante

Continua l'odissea di vía Capo Palinuro, Ostia Levante, dove il cratere all'altezza del civico 72 è ancora al suo posto, nonostante la strada sia stata interdetta al traffico da ben due mesi ormai.

Tor San Lorenzo

C’è chi dice no a Puccini Quanto previsto dalla Convenzione Puccini non convince tutti i cittadini di Ardea. Nel corso di un incontro aperto, infatti, alcuni di essi hanno analizzato il documento dal punto di vista dell’aspetto fisico, dell’impatto ambientale e di quello sociale dovuti alla futura edificazione. E per l’occasione si è deciso di ricorrere alla parola “ecomostro”, che rappresenta bene lo stato d’animo dei residenti, preoccupati soprattutto dai possibili interessi in ballo ancora non emersi del tutto. I cittadini promettono battaglia, al punto che hanno fondato un comitato cittadino per ribadire la propria contrarietà: “Ecomostro Puccini – Io Dico No”. Al nuovo movimento, partiti politici di Opposizione a parte, hanno aderito il comitato civico Tor San Lorenzo e i comitati di quartiere Colle Romito e Castagnola Castagnetta. (G.C.)

Aranova di Gianluca Contiero

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rende corpo la rivoluzione urbanistica promessa dal sindaco Chiavetta fin dalla campagna elettorale, lontana ormai ben quattro anni. L’attuale primo cittadino del Partito Democratico nettunese, infatti, aveva assicurato ai cittadini di rimettere mano al Piano Regolatore della città, strumento indispensabile per la crescita omogenea e ragionata del territorio comunale tirrenico, ma ormai troppo datato per essere al passo con i tempi. Ebbene, seppur tra critiche e ritardi, l’amministrazione comunale sta dando il massimo per mantenere la propria promessa, anche perché in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera ogni passo falso, anche il più piccolo ma qua siamo in tema di grandi lavori, sarebbe un perfetto assist per i rivali politica. Conferenze a lavori negli uffici, comunque, ora qualcosa inizia a muoversi dal punto di vista urbanistico, come testimonia la delibera di

Giunta numero 96 del 2012, che è stata firmata per deliberare il piano particolareggiato della zona S1/B di Santa Barbara, uno dei quartieri più estesi e maggiormente abitati dell’intero territorio comunale di Nettuno. Per la zona di Santa Barbara, inoltre, non era mai stato redatto un piano attuativo, e quindi la decisione di Chiavetta e colleghi assume una rilevanza ancora maggiore. «Il piano particolareggiato per la zona S1/B di Santa Barbara – spiega lo stesso sindaco di Nettuno, Alessio Chiavetta – è un provvedimento urbanistico atteso da quasi trent’anni, da quando la Regione Lazio ha approvato la variante

allo strumento generale per le zone S1. Da allora nulla è stato più fatto per rendere tale piano attuativo». A livello tecnico, invece, la zona interessata dal piano particolareggiato risulta completamente in edificata, mentre ora i cittadini che possiedono i terreni in questione avranno l’opportunità di realizzare opere di urbanizzazione sia primaria che secondaria; insomma la città di Nettuno è destinata a crescere e dovrebbe accadere addirittura entro i dettami di una certa logica, quella scelta dalla Giunta. Per l’occasione, infine, il primo cittadino Alessio Chiavetta ha deciso anche di togliersi qualche sassolino dalle scarpe: «Soltanto grazie all’attuale amministrazione comunale gli indirizzi dettati a suo tempo dalla Pisana sono diventati realmente efficaci, dando da una parte una risposta ai cittadini che la attendevano da troppo tempo e dall’altra permettendo la realizzazione di opere di urbanizzazione quali strade, parcheggi o verde pubblico».

Il trasloco del mercato rionale di Testa di Lepre ad Aranova è un'ipotesi al vaglio della Commissione Attività produttive di Fiumicino. L’idea è puntare su prodotti locali a Km0.

Lido

Segnaletica insufficiente per le scuole di Ostia. Tecnici municipali interverranno in via Mar dei Caraibi, Corso duca di Genova, via Giuliano da Sangallo, via dell'Idroscalo e via delle Azzorre.


Cronaca

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Reporter entra in anteprima nella nuova struttura a ridosso della Laurentina, ad Ardea

Agli sgoccioli i lavori nella casa comunale L’opera sarà intitolata alla memoria dell’ex presidente della Repubblica, Sandro Pertini

Promesse non mantenute Nuova Florida chiede lumi

di Danilo Di Paolantonio

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opo anni di attesa finalmente Ardea avrà la sua nuova casa comunale. Una vecchia promessa della Giunta guidata da Carlo Eufemi, che seppur con qualche mese di ritardo, potrà essere portata a compimento dall’amministrazione Di Fiori. Se all’esterno la sensazione è quella di un cantiere con la scritta “work in progress” ancora in risalto, tra ruspe, sterpaglie e calcinacci in bella mostra, con gli operai intenti agli ultimi interventi, all’interno la situazione cambia radicalmente. La struttura, intitolata all’ex Presidente della Repubblica Sandro Pertini, a capo dello Stato dal 1978 al 1985, oltre ad ospitare i futuri consigli comunali (finisce così il tour dei consiglieri tra le varie strutture presenti sul territorio, ndr), sarà anche il luogo designato per eventi culturali e convegni dediti al bene comune della zona. La sala consiliare, su due livelli, è già ultimata, con pareti in legno e le varie postazioni per Giunta, consiglieri comunali e spettatori. Gli ultimi dettagli da mettere a punto, e l’opera sarà finalmente conclusa. Soddisfatto per la realizzazione dell’opera, Valerio Massucci, esponente locale del Popolo delle Libertà, che spiega: «Un plauso va all'am-

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ministrazione uscente guidata da Carlo Eufemi ma anche all'attuale Giunta guidata da Luca Di Fiori che dimostra, portando avanti tutte le opere pubbliche avviate, di voler far continuare la crescita del territorio comunale di Ardea». Salvo imprevisti dunque, dopo anni di attesa, entro

poche settimane la città rutula avrà finalmente la sua casa comunale in località Sant’Antonio, a ridosso di via Laurentina. Proprio nella zona compresa tra il Museo Manzù e il Museo Archeologico. Fotoservizio a cura di Yury Stefani e Danilo Di Paolantonio

Brutte notizie per i residenti nelle vicinanze di via Gorizia, ad Ardea, che insorgono. Le opere di riqualificazione promesse dalla Giunta guidata da Luca Di Fiori nella zona, stentano a decollare, e via Gorizia e via Livorno si mostrano ad oggi come un vero e proprio cantiere in corso. I lavori, avviati attorno alla metà del mese di aprile di quest’anno, sono ancora in fase embrionale, al punto che i residenti della zona di Nuova Florida hanno iniziato a temere per la buona riuscita dell’opera. «Non si può - spiegano - dare il via all’opera di riqualificazione di un quartiere a ridosso delle elezioni per poi bloccare tutto a risultato ottenuto. Abbiamo atteso per mesi che l’amministrazione intervenisse, ma ad oggi i risultati sono davanti agli occhi di tutti. Persino i cartelli che indicano i lavori dopo tutto questo tempo sono stati presi d’assalto dai vandali ed appaiono come vecchi. La sensazione è che, dopo tante promesse e tante

belle intenzioni, si sia arrivati aad un vicolo cieco. Speriamo solo di non aver concesso inutilmente la nostra fiducia agli amministratori». Una beffa per i residenti, che sentono mancare l’appoggio dell’amministrazione. «Non vorremmo - concludono - che le periferie venissero ancora una volta trascurate senza motivo. Non siamo cittadini di serie B. Paghiamo le tasse come tutti gli altri».

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Cronaca

20 settembre 2012

A Ostia ogni anno 12mila ricoveri per malattie tumorali

Amianto killer nell’aria A rischio la zona a ridosso del porto turistico, nella quale l’80% dei palazzi non è mai stato bonificato di Cosimo Bove (cosimo.bove@reporternews.it)

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llarme amianto nel cuore di Ostia. A rilanciare il pericolo di un forte inquinamento ambientale nel XIII Municipio l’incendio divampato nell’ex asilo Doremidiverto e le segnalazioni dei residenti di via Ugolino Conti, una piccola traversa di via delle Baleniere, la via dello shopping di Ostia. E i dati parlano chiaro: sono complessivamente 12mila i ricoveri annui nel XIII Municipio per malattie tumorali, con 3 degenze su 4 per tumori maligni. Con finali troppo spesso avvolti dalle lacrime, considerato che nella zona la causa più frequente di morte è proprio per tumori. E’ così per il 38% degli uomini e per il 29% delle donne. Molti dei quali proprio per tumori ai polmoni. Dati incontrovertibili, che nei giorni scorsi hanno portato il dottor Mauro Dimitri, chirurgo urologo presidente della World Foundation of Urology, un’associazione impegnata da anni nella prevenzione dei tumori, a scrivere una lettera al sindaco di Roma Gianni Alemanno, per segnalare quanto sta accadendo. Una missiva inviata per consocenza anche al Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini e ai Ministri dell’Ambiente e della Salute, Corrado Clini e Renato Balduzzi. Particolare attenzione, secondo quelli che sono gli studi effettuati da Dimitri, andrebbe posta nell’area di Nuova Ostia, proprio a ridosso del porto turistico. Due chilometri quadrati nei quali negli anni ‘70 il boom immobiliare ha permesso la realizzazione di una

Rinasce il centro sportivo Garbaglia

Stefano Costa: «Realizzato un sogno» È rinato ufficialmente il Piero Garbaglia di Fiumicino, nel nome di Simone Costa, la giovane promessa del calcio che lo scorso dicembre per un crudele scherzo del destino è scomparso. Oggi, dietro il dramma, con lo sforzo di una famiglia intera che non ha mai smesso di lottare per ricordare Simone e grazie a un pool di imprenditori capeggiati da Simone Munaretto, da quest’anno responsabile del settore giovanile del Fiumicino Calcio, lo storico stadio/centro sportivo Piero Garbaglia, il cuore del Fiumicino Calcio 1926, dove Simone correva e giocava a pallone, rinasce. Dopo oltre due mesi di lavoro il centro sportivo è stato inaugurato. Nuovi gli spogliatoi, nuovi i due campi in erba e nuovo il campo in syntex dove si allenerà la prima squadra e tutta la nidiata giovanile. La festa di inaugurazione si è svolta sabato scorso. Con l’occasione è stata presentata anche la nuovissima scuola calcio. «L’associazione spiega il papà di Simone, Stefano Costa - grazie a Simone Munaretto e al patron del Fiumicino Calcio, Massimo Carsetti, ha realizzato un sogno: ristrutturare lo stadio e il centro sportivo dove Simone giocava con i colori del Fiumicino Calcio. Per noi è un motivo di grosso orgoglio. Simone amava il Fiumicino Calcio, i colori rossoblù». «Vogliamo ripartire da un concetto, che è quello aggregativo dello sport - sottolinea Simone Munaretto - per questo abbiamo scelto di tenere bassi i costi per chi si avvicinerà al settore giovanile del Fiumicino Calcio».

Scienze umanitarie condivise

Prof. Mauro Dimitri

serie di palazzine. Peccato che quello che all’epoca non era noto come un materiale nocivo, negli anni sia stato riconosciuto come un elemento killer per la salute dell’uomo: l’amianto. Ostia quindi sarebbe soggetta ad «una gravissima emergenza sanitaria - scrive il dottor Dimitri nella lettera inviata alle istituzioni - alla quale è sottoposta la popolazione, con la possibilità di un grave incremento di tumori al polmone. Volevo denunciare, come cittadino

e medico, questo grave pericolo non risolto che incombe su popolazione di Ostia, per il quale le istituzioni sono chiamate a intervenire. Parliamo di un’area sferzata dal vento proveniente dal mare, che incide sulla diffusione dell’amianto, materiale molto friabile: penso ai tanti bambini e giovani che vivono qui. Si tratta di patologie che possono restare latenti per anni e poi esplodere tra la popolazione». E i tetti in amianto sono ancora lì, a ricordare il pericolo di morte al quale sono soggetti i residenti di Ostia. Dagli anni ‘70 ad oggi solo il 20% dei palazzi realizzati con parti di eternit è stato sottoposto a bonifica, e in gran parte per merito dei privati. Troppo poco per parlare di attenzione verso la salute pubblica. I dati fanno paura. I residenti della zona di Nuova Ostia, e non solo, vogliono solo vedere tutelato il loro diritto alla vita. Niente di più.

L’Anco Marzio quest’anno si fa in due I ragazzi di Fiumicino potranno iscriversi e frequentare il corso di scienze umanitarie del Liceo Anco Marzio di Ostia. Battaglia vinta. «A metà - dice Vincenzo Di Carlo, coordinatore del comitato genitori alunni esclusi -. perché l’anno prossimo il problema aule si ripresenterà e saremo nuovamente punto e a capo». La situazione era esplosa a maggio quando si devono consegnare le pre-iscrizioni. Poche aule all’Anco Marzio e troppi iscritti. A farne le spese Fiumicino. Respinte tutte le domande. Un episodio di discriminazione territoriale, aveva protestato il comitato sollevando un vespaio. Ora la situazione sembra essersi risolta: «Almeno per quest’anno. Ma non certo grazie alla Provincia di Roma - attacca Di Carlo alla quale ci siamo rivolti in più di un’occasione ma non ha mosso un dito». La richiesta era semplice: trovare un’aula in esubero in prestito da uno dei tanti istituti di Ostia: «Si fa così. Chi ha più aule ne presta a chi è invece in difficoltà». La soluzione è arrivata per caso: «Il ministero ha deciso di accorpare alcune classi del liceo classico con pochi alunni liberando così un’aula. La preside prendendosi ogni responsabilità ha poi deciso così di fare una classe in più di scienze umanitarie in modo tale da poter assorbire gli studenti esclusi». «Fortunatamente ha prevalso il buon senso – spiega il consigliere del Pdl di Fiumicino, William De Vecchis speriamo che la Provincia prenda già provvedimenti affinché questo equivoco non si ripresenti più e vengano adottati i criteri di selezione non riguardanti la residenza ma caratteristiche e specializzazione dei ragazzi».


Cronaca

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In vacanza gli italiani perdono di tutto: dal costume di Carnevale all’anello di fidanzamento

AAA... Cercasi disperatamente oggetti smarriti

Per ritrovare i propri effetti personali si può sperare nei Comuni oppure nei call center di Enzo Bianciardi

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n vacanza si perde di tutto. Sul treno, in aereo e in spiaggia. Ma cosa dimenticano gli italiani? Davvero di tutto, dalla dentiera agli occhiali, dai libri alle giacche e persino la biancheria intima od il costume da bagno. Sulla sbadataggine dei viaggiatori, infatti, si potrebbe realizzare un’analisi sociologica, partendo, ad esempio, tutti gli oggetti smarriti sui vagoni dei treni sarebbe possibile ricostruire uno spaccato della società con gli usi e le mode di un popolo intero. Sciarpe, guanti, stampelle, dentiere, trolley, sacchi a pelo, portatili e cellulari: c’è davvero di tutto e di più nella lista degli oggetti lasciati in treno e raccolta in una ricerca condotta per conto di Trenitalia. Se si perde un oggetto sul treno si può andare a cercarlo anche presso l’ufficio oggetti smarriti del Comune di

residenza, a patto, ovviamente che il ritrovamento si avvenuto nella stazione di arrivo, che si presume sia anche quella di residenza. Non sempre, però, è così: nel caso in cui gli oggetti smarriti vengono ritrovati sui vagoni od all’interno di stazioni, vengono applicate le norme del Codice

Civile che prevedono la consegna degli stessi all’Ufficio oggetti smarriti del Comune di competenza territoriale, specificando le circostanze del ritrovamento. Per recuperare l’oggetto, una volta che ci si è accorti di averlo smarrito, bisogna rivolgersi all’assistenza clienti di Trenitalia della

Giocattoli di plastica, sdraio e ombrelloni dimenticati sulla riva Gli oggetti smarriti in spiaggia, purtroppo, non creano danni solo al conto corrente del distratto bagnante, ma anche all’ambiente. «Al termine di ogni estate – spiega la signora Ada, dello stabilimento balneare Pilone 2 di Anzio – sulla spiaggia ci sono quintali di plastica, tra canotti e giocattoli che non servono più e che vengono “dimenticati” in riva al mare». Altro grande classico dell’inquinamento e dell’inciviltà di alcuni bagnanti sono i mozziconi di sigaretta abbandonati

sulla sabbia: «Nel nostro stabilimento questo non succede, visto che da anni abbiamo il posacenere sul piattello dell’ombrellone». Anche per quanto riguarda la plastica e il ferro,

comunque, il problema riguarda soprattutto le spiagge libere dove il controllo è minore e i vacanzieri si lasciano andare, allentando completamente i propri freni inibitori di inciviltà. «I giocattoli dei bambini sono un peso quando l’estate è finita, e allora meglio “dimenticarli” in spiaggia e ricomprarli l’anno successivo. Sul bagnasciuga, infine, ci sono anche parti di ombrelloni e sdraio, rigorosamente rotti, con cui i bagnanti si presentano al mare durante i giorni di caldo». (M.S.)

stazione di discesa o al call center che risponde al numero 892021. Si lasciano le proprie generalità, numero di telefono e recapito, oltre una dettagliata descrizione di quanto è stato smarrito. Dopo qualche giorno si riceve l’esito della ricerca e, in caso positivo, si concorda luogo e orario della restituzione. Se la risposta è negativa, ci si può rivolgere, incrociando le dita, all’Ufficio oggetti smarriti del Comune dove finiva la corsa del treno. In aereo sembra più difficile, ma la casistica dei ritrovamenti, soprattutto nei voli a lunga percorrenza, parte da un classico, come il libro, gli occhiali o il cellulare, per arrivare alle macchine fotografiche, all’iPad ed al computer. Tra i ritrovamenti che fanno sorridere ci sono anche: dentiere, costumi da carnevale, biancheria intima, giochi dei bambini e addirittura la fede nuziale. L’anno scorso, ad esempio, negli

Usa, una compagnia americana ha documentato che con un traffico annuale di oltre 80 milioni di passeggeri, in un anno sono stati abbandonati circa 120mila oggetti, in sostanza 10mila oggetti al mese, oltre 350 al giorno. Libri, riviste, orologi, telefoni, occhiali da lettura e soprabiti vanno per la maggiore, ma sono stati smarriti anche un anello di fidanzamento da 10mila dollari e una costosa attrezzatura video professionale. Cappelliere dei velivoli o tasche nei sedili davanti si trasformano in perfetti buchi neri dove finisce di tutto. Per un terzo dei viaggiatori smarrire un oggetto può provocare un danno superiore ai 100 euro di valore. In genere gli aeroporti principali e le compagnie aeree, passato un anno dal ritrovamento senza che nessuno abbia rivendicato la proprietà dell’oggetto, procedano alla vendita all’asta. Per cui affrettatevi.

In spiaggia dentiere, Rolex d’oro e bikini Anche in spiaggia si perde di tutto. La classifica degli oggetti dimenticati (stilata dal Sib nei suoi 3mila impianti balneari) vede al primo posto gli occhiali da sole o da vista, al secondo le ciabatte da mare ed al terzo la crema solare, al quarto il costume da bagno, al quinto le chiavi, ma non bisogna escludere dalla lista telefonini, asciugamani, borse, collanine, bracciali e portafogli. Il reintegro, in questo caso, è facile: il più delle volte, infatti, il giorno successivo si ritorna in possesso del proprio oggetto, i ritrovamenti sono all’ordine del giorno e le restituzioni ai legittimi proprietari sfiorano il 98%. Non mancano le storie narrate dai bagnini, quali quelle del ritrovamento di un Rolex d’oro, recuperato, rastrello alla mano, dopo che l’affannosa e confusa ricerca lo aveva fatto “inabissare” nella sabbia, dei dieci bikini ancora con il cartellino del prezzo finiti in una borsa sotto l’ombrellone, e della dentiera lasciata nel bagno delle signore. (E.B.)


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L’Inchiesta

20 settembre 2012

Progetti fallimentari

Grandi opere affondate Da risorse ad handicap

di Cosimo Bove (cosimo.bove@reporternews.it)

queste opere, è crollato l’intero sistema.

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Porto dEllA ConCordIA Avrebbe dovuto portare dietro di sé un lascito occupazione pari a circa 2500 posti di lavoro, ai quali aggiungerne 650 per la sua realizzazione, e invece si è lentamente trasformato in un ecomostro. Una fine ignobile quella del Porto della Concordia di Fiumicino, bloccato da mesi in seguito all’indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia sul gruppo Acqua Marcia facente capo a Francesco Bellavista Caltagirone. I lavori intanto restano fermi. La spiegazione nelle parole di Lorenzo

pere pubbliche ed occupazione. Economia e malaffare. Tanti gli elementi che intrecciandosi bloccano lo sviluppo del litorale romano. Il tanto atteso rilancio sembra essere in fase di stallo. Perché? Semplice: le amministrazioni, da Fiumicino ad Anzio, avevano puntato tutto sulla realizzazione di opere faraoniche, capaci da sole di dare una sferzata all’economia delle città costiere. Si era puntato tutto sui porti, rimanendo con un pugno di mosche in mano. Cadute a picco

Savarese, comandante della Capitaneria di Porto di Roma. «Con periti e tecnici – spiega – abbiamo trovato delle anomalie strutturali che non consentono di riprendere a breve i lavori». In particolare i tecnici hanno riscontrato dei problemi nel molo di sovra flutto, le banchine costruite con tetrapodi di pietra, che non sarebbero state realizzate a regola d’arte. E che, col passare del tempo, lo stop ai lavori, e le avverse condizioni atmosferiche, verserebbero in una condizione di degrado e pericolo. Il cane che si morde la coda insomma. E le ditte che per circa un anno e mezzo hanno operato nel cantiere, restano ancora in at-

Flight Care, soluzione ancora lontana Non solo porti mancati. La mancanza di occupazione sul litorale romano passa anche attraverso la crisi di altri settori. Ne è un esempio l’aeroporto Leonardo da Vinci, di cui Reporter si è occupato nelle scorse settimane, e la crisi di Flight care, che nelle ultime settimane sembrava vicina ad una soluzione. «L'acquisizione di Flight Care da parte di Globe Round così come si sta delineando – spiega Raffaello Biselli, responsabile organizzativo di Città Nuove a Fiumicino - non dà alcun tipo di garanzie né di rilancio aziendale né di salvaguardia dal piano occupazionale. Manca un piano industriale che possa permettere a questa nuova realtà di farsi largo in un settore che vive una crisi strutturale di sistema,senza regole certe e con una concorrenza sleale. La soluzione non può essere sempre la stessa: far pesare sui lavoratori il peso di scelte azienda li sbagliate. La sopravvivenza di Flight Care non può e non deve basarsi solo sul sacrificio dei dipendenti: né in termini di flessibilità né in termini di licenziamenti o cassintegrazioni. Non è questa la via giusta. Bisogna invece alzare lo standard sia dal punto di vista qualitativo sia da quello della sicurezza. Così come strutturata l'acquisizione da parte di Globe Round non è assolutamente la via più giusta».

tesa dei soldi pattuiti con la società appaltatrice. Altro che nuova occupazione e rilancio economico e turistico della città. nuovo Porto dI AnzIo Era un pallino dell’amministrazione guidata dall’attuale senatore Candido De Angelis, che il sindaco Luciano Bruschini ha fatto suo. Circa un anno fa, la Regione Lazio rilasciava la concessione demaniale necessaria per la realizzazione del nuovo bacino. Da allora però, nulla è cambiato. Se prima l’ostacolo più grande era rappresentato dalla politica, dai rapporti non certo idilliaci tra l’amministrazione di Centrodestra anziate e quella

di Centrosinistra regionale, con l’elezione di Renata Polverini ed il rilascio della concessione, il problema è diventato di natura economica. Dove reperire i soldi necessari per la costruzione del nuovo porto? Il bando per l’affidamento dei lavori ad una società esterna è in alto mare, e ad oggi comune di Anzio e Italia Navigando non riescono a convocare un consiglio d’amministrazione per definire i dettagli dell’opera. Il motivo lo spiega il consigliere d’opposizione Paride Tulli (Pd): «Italia Navigando non si presenta alle convocazioni». E continuando di questo passo la Regione Lazio potrebbe ritirare la concessione

Crisi Cecconi: a novembre tutti a casa Paese che vai, crisi che trovi. Se Anzio e Fiumicino non ridono, a causa del flop dei nuovi porti bloccati sul nascere, ad Ardea la situazione non è di certo migliore. Colpa della crisi del salumificio Cecconi. Circa 50 lavoratori, 50 famiglie del territorio, sono a rischio. E a nulla sembra essere servito il tavolo di concertazione convocato nei giorni scorsi dal Prefetto di Roma e fortemente caldeggiato dal sindaco rutulo Luca Di Fiori e da tutta l’amministrazione di Ardea. Il rappresentante dell’azienda infatti, ha comunicato alle parti che la società ha inviato una procedura di mobilità alle organizzazioni sindacali, con la quale formalmente si comunica la cessazione dell’attività e l’intenzione entro novembre 2012 di licenziare tutti e quarantadue i dipendenti dello stabilimento. Con buona pace dei lavoratori, che da gennaio di quest’anno, per evitare guai peggiori e cercare di salvare il salvabile, si erano già decurtati lo stipendio del 20% per venire incontro all’azienda. Alla faccia dell’uscita dalla crisi paventata in queste settimane dal premier Mario Monti e dalla luce alla fine del tunnel. Che si tratti di un treno contromano? (C.B.)


L’Inchiesta

20 settembre 2012

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Cercasi Italia Navigando: «Al momento è latitante»

Paride Tulli Consigliere comunale del Partito Democratico di Anzio

Il nuovo porto di Anzio è sempre più in bilico. A mettere i bastoni tra le ruote all’amministrazione comunale di Centrodestra, che da anni ha issato il progetto a propria bandiera, è chi invece, almeno secondo i piani originali, avrebbe dovuto collaborare con il Comune per la realizzazione del progetto: Italia Navigando. Della società che è socio di minoranza, ma con ampi poteri, della Capo d’Anzio, controllata a maggioranza dallo stesso Comune neroniano, infatti si sono quasi perse le tracce, quando sul futuro bacino neroniano incombono scadenza importanti e tassative, che potrebbero addirittura spingere la Pisana a revocare la concessione firmata nel settembre dello scorso anno. In poche parole i rappresentanti di Italia Navigando non rispondono più né al telefono né alle lettere di convocazione del consiglio di amministrazione della Capo d’Anzio, non si presentano ai consigli e di conseguenza prendere qualsiasi decisione diventa impossibile. Questo perché in base al regolamento per raggiungere il numero legale un consiglio d’amministrazione deve prevedere la partecipazione dei soci fino a un totale

del 70% delle azioni, quota che il Comune di Anzio non raggiunge da solo, anche essendo socio di maggioranza. «Si tratta dell’ennesima stortura del regolamento voluto dall’allora sindaco Candido De Angelis – tuona Paride Tulli, importante esponente dell’opposizione anziate (Pd) – un vero e proprio regalo a Italia Navigando. Eppure il regolamento prevede anche degli obblighi per Italia Navigando: la società deve portare i soldi per la realizzazione del porto entro un anno dalla firma della concessione, in caso contrario deve vendere le proprie azioni al Comune, obbligato a sua volta ad acquistarle». In ballo, poi, c’è anche il bando con il quale l’amministrazione comunale è alla ricerca di un socio in grado di costruire e gestire l’approdo turistico anziate, in cambio dei proventi derivanti dalla vendita dei posti barca: «Ma oggi non sono molte le persone che possono permettersi di spendere certe cifre – conclude Tulli – e allora mi chiedo: quale società è disposta ad accollarsi un rischio d’impresa di svariate centinaia di milioni di euro a fronte di un guadagno tutto da conquistare?». (M.S.)

Lorenzo Savarese: «Ci sono anomalie strutturali»

rilasciata appena un anno fa, mandando in frantumi un sogno cullato per più di dieci anni da tre diverse amministrazioni comunali. MArInA dI nEttuno Partiamo dalla fine: l’ecomostro è ancora al suo posto, parte del bacino turistico è ancora sotto sequestro da parte della Procura della Repubblica di Velletri, ed il rilancio previsto dalla vecchia amministrazione del porto è fermo più che mai. Le costruzioni erano state realizzate fuori dai parametri, e di conseguenza fuori legge. Meglio l’area commerciale, sbloccata dalla Procura. Ma i danni hanno superato di gran lunga i guadagni.

«Bloccato per anomalie strutturali». Sono parole pesanti come macigni quelle di Lorenzo Savarese, comandante della Capitaneria di Porto di Roma, che interpellato sul porto della Concordia illustra la situazione attuale. «Diciamo che alcune opere non sono state realizzate a regola d’arte – racconta – e la relazione tecnica del Ctu lo ha dimostrato. Proprio per questo motivo abbiamo interessato della questione la Regione Lazio: io stesso ho spedito una lettera all’attenzione della Polverini per segnalare il problema, ma non ho avuto risposta, nonostante sia passato ormai più di un mese». Un atto dovuto quello del comandante della Capitaneria di porto romana, considerato che l’ente presieduto dalla Governatrice è concessionario dell’area. Novità per il momento non sono previste. «Abbiamo relazionato anche la Procura della Repubblica – continua Savarese – che attualmente sta indagando sui materiali uti-

lizzati per la realizzazione del porto e su altri filoni». Nessuna novità anche da parte della società: «Tempo fa – conclude Savarese – so che si sono affacciati nuovi funzionari per riallacciare i rapporti con le amministrazioni, ma da allora non è accaduto più nulla. Per quanto mi riguarda avevo cercato di prendere contatto con loro per capire se fossero in possesso di una relazione tecnica diversa da quella stilata dal Ctu, che testimoniasse una situazione migliore di quella che risulta a noi, ma nessuno mi ha comunicato nulla». Il

porto della Concordia intanto resta abbandonato a se stesso, e nelle ultime settimane sembra essere stato preso di mira da vandali in cerca di distruzione. Alcuni ignoti sono entrati nell’area con delle bombolette spray imbrattando i cartelli dei lavori e gran parte delle strutture già realizzate, dando al bacino quel tocco di degrado che mai ci si sarebbe aspettati dall’opera che avrebbe dovuto cambiare il volto della città di Fiumicino e dell’intero litorale sud di Roma. Nella speranza che nei prossimi mesi qualcosa possa cambiare davvero. (C.B.)

In primavera la posa dell’ennesima prima pietra Per un porto che ormai sembra solo il lontano ricordo di quello che sarebbe potuto essere, ce n’è un altro in rampa di lancio. Nei giorni scorsi l’annuncio: in primavera verrà posata la prima pietra del porto commerciale di Fiumicino. Il primo lotto prevede la realizzazione di una darsena dei pescherecci, due attracchi per le navi da crociera e altri due per il trasporto di merci senza servizio passeggeri (le cosiddette navi ro-ro). L’opera ha un costo iniziale di 60 milioni di euro, 9 finanziati dalla Regione Lazio e il resto dall’Autorità Portuale. La Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva (gara

esperita nel 2011) è a carico della “Acquatecno Srl”, una qualificata società di ingegneria che dal 1987 opera nel settore delle opere marittime e dell’ambiente. La consegna dell’opera è prevista per il 2015. L’Autorità portuale ha individuato nella Carnival e nella Royal Caribbean i due soggetti che contribuiranno alla nascita del porto stesso e assicureranno l’arrivo di due navi da crociera a settimana. Nella prima fase il nuovo porto commerciale di Fiumicino potrà ospitare 800mila passeggeri tra croceristi e turisti imbarcati in traghetti Sarà complementare a Civitavecchia e strategico per Roma e per il

Lazio. «Finalmente – spiega Luigi Satta, delegato del sindaco alla pesca e ai rapporti con l’Autorità Portuale - la politica cammina nella giusta direzione. Il porto commerciale ha un’importanza strategica per l'economia del nostro comune, in grado di tamponare l’emorragia occupazionale che appesantisce la Regione Lazio: artigiani, operatori dei settori della pesca, ormeggiatori, meccanici,informatici della comunicazione. Un’opera in grado di dare ampio respiro alla nautica, al diportismo, al commercio al turismo e alla pesca con la realizzazione della Darsena, che metterà finalmente in sicurezza il Porto Canale».

Scherzi a parte La sensazione è che spesso si tenda a festeggiare prima del dovuto. E’ accaduto a Fiumicino, dove alla posa della prima pietra del Porto della Concordia, amministratori ed imprenditori erano pronti a stappare bottiglie di champagne per un evento destinato a cambiare radicalmente la storia della città. La stessa scena vissuta all’interno della Sala consiliare di Villa Sarsina, ad Anzio, dove il sindaco Luciano Bruschini aveva sollevato con fierezza la concessione firmata da Renata Polverini come segno di vittoria di fronte alla città. Ed oggi entrambi i comuni sono rimasti con un pugno di mosche in mano. Quasi si trovassero su “Scherzi a parte”. (C.B.)

In fuga Le multinazionali sono in fuga. La crisi ha iniiato a colpire anche là dove meno te lo aspetti. E’ il caso della Sigma Tau di Pomezia, che per tutto l’inverno ha tenuto col fiato sospeso i suoi lavoratori, ma il discorso uscendo fuori dal territorio può essere ampliato anche ad altri grandi marchi come la Indesit, la Divani&Divani by Natuzzi, e Richard Ginori con le sue ceramiche. Colossi storici in affanno, con esuberi pronti ad essere messi in atto. E molti posti di lavoro sono a repentaglio, nonostante gli aiuti economici statali e vendite che seppur in calo, spesso restano su livelli accettabili.



Pillole di Nera

20 settembre 2012

Ardea

Blitz a casa dei rom Carabinieri e Polizia Municipale di Ardea hanno dato vita a un servizio specifico contro gli accampamenti abusivi. E nel mirino sono finiti i rom originari di Serbia e Montenegro, arrivati in città con tanto di roulotte al seguito. Nell’occasione sono state arrestate tre persone, due donne e un uomo. La prima a finire in manette è stata una ragazza di 28 anni, destinataria di un provvedimento restrittivo e ricercata dal 2010, dovrà scontare una pena residua di poco più di due mesi a causa del reato di evasione. Poi è stata la volta di altri due cittadini serbi, fratello e sorella di 31 e 29 anni, arrestati perché i militari hanno trovato 20 grammi di hashish presso la loro struttura di appoggio. Per quanto riguarda il proprietario del terreno, infine, è scattata la denuncia a piede libero per la realizzazione senza licenza di un manufatto in struttura mista su un'area sulla quale insiste un vincolo paesistico e ambientale.

Arrestati tre africani grazie alle segnalazioni arrivate alla Polizia

Nonna incastra i pusher «Mio nipote compra la droga sempre in quella zona» Sequestrati 100 grammi di eroina bianca purissima di Christian Belvisi

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a collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine porta i suoi frutti. Tre gli spacciatori arrestati nei giorni scorsi dagli agenti del Commissariato di Ostia, agli ordini del dirigente Antonio Franco. Un blitz efficace, portato a termine grazie alle segnalazioni di mamma e nonna di un tossicodipendente della zona di Ostia. Una telefonata in Commissariato: «Mio nipote compra droga da alcuni spacciatori tra Torvajanica e Anzio. Vi prego fate qualcosa». Così sono scattate le indagini. Il tempo di verificare la segnalazione, e sono scattati pedinamenti e appostamenti, che hanno portato gli inquirenti ad una villetta di periferia a metà strada tra Ardea e Torvajanica, ritenuta la base dello spaccio. Dopo aver notato continui andirivieni di auto e moto nella zona, gli agenti agli ordini di Franco, hanno dato vita al blitz, arrestando tre pusher africani per detenzione

Pomezia

Notte bianca al fresco Notte Bianca in manette per nomade di 30 anni e un italiano di 50. Gli arresti sono scattati durante la manifestazione di Pomezia. Nell’occasione, infatti, sono stati anche sorpresi alla guida in stato di ebbrezza tre italiani, ai quali è stata ritirata la patente.

Fiumicino

Maxirissa in centro Maxirissa in via Coni Zugna, a Fiumicino. A picchiarsi sono stati cinque cittadini stranieri – tre egiziani di 34, 32 e 33 anni e due turchi, di 25 e 36 anni – tutti vecchie conoscenze delle forze dell’ordine. La rissa è scoppiata in pieno giorno per motivi futili.

in concorso ai fini di spaccio di sostanza stupefacente: O.E.C., I.J.U. e C.I, tutti con un’età compresa attorno ai quarant’anni. Complessivamente gli inquirenti hanno posto sotto sequestro circa 100 grammi di eroina purissima, occultata dai pusher nella tasca di una giacca e negli slip. Ora i poliziotti, che hanno rinvenuto nella villetta anche mille euro in contanti, stanno verificando i canali di approv-

vigionamento della droga dei tre africani, soprattutto in considerazione del fatto che l’eroina bianca, avendo un grado di purezza piuttosto elevato, viene ritenuta molto pericolosa per la salute. Il principio attivo contenuto al suo interno infatti, si aggira complessivamente attorno al 40%, mentre la classica eroina commercializzata in Italia, si attesta attorno al 15%. Troppo per dormire sonni tranquilli.

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Vitinia

Giovani spacciatori crescono Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Questa l’accusa con la quale i Carabinieri di Vitinia hanno arrestato un 17enne e hanno denunciato un suo coetaneo. I due ragazzi, entrambi di Roma, sono stati fermati dai militari all’interno della stazione metropolitana di Casal Bernocchi, anche se i giovani alla vista dei Carabinieri hanno cercato di allontanarsi. Una volta raggiunti i militari hanno cominciato la perquisizione personale ed entrambi sono stati trovati in possesso di un discreto quantitativo di marijuana, nascosto nei vestiti. Poi è scattata la perquisizione domiciliare, nell’ambito della quale è saltata fuori altra droga e tutto il materiale utile per il confezionamento delle dosi. Il minorenne denunciato è stato affidato ai propri genitori, mentre il coetaneo per il quale sono scattate le manette è stato accompagnato al centro di prima accoglienza Virginia Agnelli di Roma, dove si trova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Shopping in aeroporto con carte clonate Fermati dalla Polaria due truffatori malesi L’idea era geniale: fare shopping con carte clonate in aeroporto e partìre subito dopo alla volta di destinazioni estere. Peccato che il piano messo a punto da due cittadini malesi sia stato smascherato dalla Polaria di Fiumicino. I fatti nei giorni scorsi, quando i due cittadini malesi, apparentemente uomini d’affari in viaggio di lavoro, hanno effettuato transazioni pari a decine di migliaia di euro nelle boutique

dello scalo romano. 34 gli acquisti complessivi, gioielli e beni di lusso, portati a termine con carte clonate da ignari cittadini stranieri. Il tempo di festeggiare per la truffa messa a segno, e i due si sono divisi: uno è rimasto a Fiumicino, ed è stato bloccato dopo pochi minuti dagli agenti della Polaria, l’altro è stato fermato non appena sbarcato all’aeroporto londinese di Heatrow. Ad incastrarli, un acquisto incauto: il

55enne fermato dalla Polaria infatti, aveva appena effettuato un acquisto con una carta di credito intestata ad un italiano, facendo scattare dei sospetti alla commessa, che con nonchalance ha allertato gli agenti. L'uomo é stato quindi bloccato e trovato in possesso di 50 carte di credito. La polaria ha poi individuato il complice e avvisato la polizia inglese che lo ha bloccato quando é sceso dall'aereo.

Molotov contro un medico cardiologo Gli inquirenti seguono la pista amorosa

Anzio

Vincenti al comando Cambio di guardia al comando dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Anzio. Il Tenente di Vascello Luigi Vincenti ha preso il posto di, Antonio Cilento. Vincenti, 34 anni, originario di Gallipoli, arriva da 6 anni nella Capitaneria di Porto di Viareggio.

Molotov contro la villetta di un medico cardiologo. I fatti nei giorni scorsi in via Aristofane, nella zona dell’Axa, alla periferia di Ostia. Due persone, ancora non identificate dagli inquirenti, sono passate di fronte all’abitazione del medico lanciando all’interno due bottiglie molotov, proprio mentre il professionista si trovava in giardino. Fortuna ha voluto che una delle due molotv non sia esplosa, e che l’altra lo abbia solo sfiorato non creandogli alcun problema.

Sulla vicenda indagano i Carabinieri della stazione di Viti-

nia, coordinati dal Maggiore Arena. Tra le piste più seguite, soprattutto grazie alle confessioni del medico coinvolto nell’agguato, quella amorosa, di uno spasimante tradito in cerca di vendetta. Ipotesi tuttora al vaglio degli inquirenti, che grazie alla mancata esplosione di una delle due bottiglie hanno diverse tracce sulle quali lavorare. Impronte digitali e frammenti di vetro potrebbero fornire elementi utili all’identificazione degli aggressori.


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Turismo

20 settembre 2012

I balneari di Anzio e Nettuno al Buy Lazio si offrono a russi, polacchi e norvegesi

Il litorale alla conquista dei vichinghi

Il presidente Di Renzoni: «Siamo appetibili, ma con limiti ancora da superare» di Christian Belvisi

La nautica è sinonimo di tradizione, non di lusso

I

l mare di Anzio e Nettuno alla conquista del Nord Europa. La novità al Buy Lazio appena concluso alla Fiera di Roma. Il Sindacato Italiano Balneari di Anzio e Nettuno per la prima volta compatto di fronte ai buyer sranieri con una serie infinita di offerte turistiche per promuovere il litorale. «Una partecipazione importante - spiega il presidente Daniela Di Renzoni - ma che ci ha messo di fronte ad una buona e ad una cattiva notizia: la buona è che i buyer stranieri ci hanno mostrato ampio consenso e considerazione, la cattiva è che molti ci hanno definito paesi morti, dove dopo aver mangiato non è più possibile far nulla». A mostrare interesse verso il prodottto turistico di Anzio e Nettuno, soprattutto tour operator provenienti dalla Russia, dalla Polonia, dalla Slovenia, dalla Norvegia e dalla Spagna. Che quest’anno, a differenza del passato, hanno potuto contare su un gruppo di imprenditori compatto e pronto ad offrire soluzioni turistiche complete. A partire dai soggiorni, semplici ed economici con alloggi in case vacanza (anche solo stanza) in abbinamento a pacchetto spiaggia con la mezza pensione e/o pensione completa (con pranzo al mare e cena nel centro storico), o meno economici, con alloggio in hotel 3 o 4 stelle «sempre abbinato a pacchetto mare - spiegano dal Sib - dove si potrà scegliere

tra i 53 stabilimenti balneari ognuno con proprie peculiarità». Tra gli extra a disposizione dei turisti, una serie di attività collaterali alla vacanza, come le escursioni in barca “da torre a torre”: da Torre Astura a Tor Caldara, dove sarà possibile risalire da mare fin dentro la riserva per vedere le solfatare. «E qui - aggiunge Daniela Di Renzoni - nessuno lo sa, è stato girato il film 2001 Odissea nello spazio». Ma le ricchezze della zona, è il pensiero dei balneari, vanno sfruttate appieno. Per questo l’idea è quella di coinvolgere i turisti in visite guidate alle cantine del vino, al parco archeologico nei resti della Villa Imperiale di Nerone di Anzio e nel Paradiso sul Mare, «splendido palazzo anni ‘20, rinomata location di prestigiosi films tra cui Amarcord di Fellini». Tra le novità più curiose messe a disposizione dei turisti, anche la possibilità di parteci-

pare ad una battuta dell’asta del pesce nel tipico ambiente portodanzese, «Al Buy Lazio conclude Daniela Di Renzoni - abbiamo scoperto di essere molto appetibili per i turisti Nord Europei, ma con dei limiti. A volte abbiamo la sensazione che l’aspetto turistico della nostra economia venga trascurato. Non basta stampare qualche locandina e partecipare alla Bit di Milano per definirsi un paese turistico. Ci vuole impegno e programmazione. Nei prossimi mesi interpelleremo gli albergatori e le agenzie immobiliari della zona per capire chi vuole collaborare con noi. Il pacchetto deve essere completo, tra case vacanze ed hotel in grado di soddisfare tutte le esigenze». Il rilancio del litorale a sud di Roma parte da qui, con l’auspicio che il Mare di Roma possa vivere nel 2013 un anno da protagonista assoluto.

di Gianluca Contiero Rilanciare il turismo costiero e il comparto della nautica è la missione che si sono dati tutti gli operatori. E l’obiettivo è raggiungibile attraverso la green economy, per non deturpare le bellezze dello Stivale. Ciò che è certo è che il settore ha bisogno di interventi seri, mirati e soprattutto rapidi, visto che la crisi non conosce sosta e l’intera industria legata al turismo del mare sta attraversando un periodo di sofferenza. Su tutti c’è la nautica, un tempo tra i comparti più forti della produzione nazionale e oggi a rischio collasso anche a causa dei recenti provvedimenti fiscali adottati dal Governo. La nautica, però, non è solo sinonimo di lusso ma anche di opportunità occupazionali, come succede ad Anzio e Fiumicino, dove il

settore è sempre stato florido ed ha sempre rappresentato un’importante occasione lavorativa per i giovani del territorio, anche grazie a tradizioni che affondano le proprie radici nella notte dei tempi, come quella legata ai maestri d’ascia. Per scongiurare ulteriori rischi di settore, comunque, è scesa in campo anche la Consulta dell’Utenza Nautica, che ha scelto di puntare sul recupero dell’immagine sana della barca, nella sua funzione culturale e sociale, per uscire dalla crisi e tornare veicolare il turismo italiano e laziale. La situazione, però, non è assolutamente semplice, perché sul settore pesano come macigni la crisi economica e le tasse che lo Stato ha varato per cercare di tenere in ordine i conti pubblici e allontanare lo spettro della Grecia dallo stivale.

Anche gli animali amano il sole, il mare e la spiaggia Le vacanze devono essere tali per tutta la famiglia. E sempre più spesso nelle famiglie italiane e del Mare di Roma ci sono anche animali domestici. Compagni inseparabili durante l’anno, problemi da risolvere, come dimostrato anche dall’ultima stagione estiva appena trascorsa, quando arriva il sole e scatta la voglia di mare. La colpa, almeno non sempre, è delle famiglie, al punto che c’è anche chi decide di rinunciare alla vacanze oppure affida il proprio “amico” a una persona cara. La responsabilità, in questo senso, è da cercare più spes-

so nella la mancanza di infrastrutture adatte a ospitare gli stessi animali domestici. Ma presto potrebbe non essere più così nel Lazio, dato che all’interno della commissione regionale Sviluppo economico, Ricerca, Innovazione e Turismo del Lazio, guidata da Giancarlo Miele, esponente del Pdl, sono state presentate due proposte di legge per la regolamentazione dell’accesso alle spiagge degli animali domestici. L’iniziativa è arrivata in commissione su proposta dei consiglieri Francesco Pasquali di Fli e Isabella Rauti del Pdl, che

hanno presentato le due proposte. «Difficilmente nei 300 chilometri di costa laziale ci sono realtà che ospitano animali. La proposta si ispira a buone pratiche già diffuse in altre regioni come Toscana ed Emilia-Romagna», spiega Pasquali, che ha chiesto di sentire le associazioni animaliste per tener conto delle difficoltà che incontrano i padroni di animali domestici per portare i loro “amici” in vacanza. Risolvere il problema del libero accesso

degli animali di affezione di piccola e media taglia, cani ma non solo, e contrastare il fenomeno dell'abbandono, sono gli obiettivi della proposta Rauti che ha sollecitato un tavolo tecnico con i balneari. «Nel merito e nello spirito di queste proposte – sottolinea la stessa esponente del Pdl – c'e' una

sensibilità rispetto ai diritti degli animali e della vita dei proprietari». Insomma, tra non molto, grazie a queste due proposte di legge, anche gli animali domestici potranno abbronzarsi al sole e concedersi un bagno rinfrescante. L’obiettivo è arrivare pronti alla stagione estiva 2013. (G.C.)


Turismo

20 settembre 2012

Passato &Futuro

Il quartiere dell’Expo

Il teatro Politeama

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La famosa linea 28 del tram

Alla scoperta della magia di Lisbona, immersi nella storia più antica del Portogallo

Una vecchia signora sospesa tra fiume e oceano di Giovanni Scorpati

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rasognata, indolente e affascinante Lisbona. Città malinconica e neutrale dove arrivarono tra il’ 39 e il '41 i profughi della Seconda guerra mondiale, alla ricerca di un passaggio in nave o in aereo per l'America perché in fuga dinanzi al dilagare della Wehrmarcht in Europa e da dove fuggirono in seguito tutti i potenti che qui trovarono asilo politico sempre a causa della guerra. Perla incontrastata del Portogallo, il paese delle tre F: del Fado (la nostalgica canzone portoghese), del Football e di Fatima, Lisbona è fatta di odori, vocii e scorci tutti da scoprire e il suo fascino non è cosa che si possa cogliere con gli occhi e il palato del turismo di massa. Conserva ancora quell’aria di primi novecento, con tratti a volte provinciali e i tempi lenti che costituiscono ancora il suo impalpabile charme. Il suo incanto. Città sospesa tra il fiume e il mare, con i suoi cieli di un azzurro intenso e maculati di nubi atlantiche, Lisbona è tagliata in due dall’Avenida da Liberdade che con i suoi marciapiedi lavorati attraversa quartieri di epoche molto diverse, dalla medievale Alfama alle modernissime architetture dell’Expo, dove si trova l’Oceanário. E’ pro-

foto di Giovanni Scorpati

prio all’Alfama che in giugno si festeggia, quello che era conosciuto come il pescatore di questo quartiere, passato poi alla storia come sant’Antonio da Padova, ma in realtà nato qui e battezzato nell’imponente Sé Patriarcal, una delle cattedrali più grandiose e suggestive della capitale portoghese. Salendo dalla Sé si arriva al castello di São Jorge che dall’alto domina Lisbona imponente e fiero con le bocche dei suoi cannoni rivolte verso l’Oceano. Per riscendere verso la contemporaneità della città, chi non vuole farsela a piedi può prendere il caratteristico tram 28 che con il

suo sferragliare e il suo carico umano trasporta cittadini, turisti e qualche “portoghese” - infatti, non manca di vedere sui predellini esterni del mezzo i ragazzi che vogliono fare il viaggio gratis - per tutta la città. Attrattiva, dunque, da non perdere è un giro sul 28 che insieme al tram 25 collega ormai da cento anni, in un affascinante percorso di saliscendi dei sette colli, gli estremi

quartieri di Lisbona. Tappa immancabile nella parte occidentale della città é Belem, il quartiere dei grandi monumenti e degli spazi aperti dove è d’obbligo una visita al museo Dos Coces (delle carrozze), nel quale sono custoditi carrozze e cocchi provenienti da

ogni parte del mondo. Tra queste la più antica è del XVI sec., ma c’è anche la carrozza con cui Elisabetta d’Inghilterra visitò la città nel 1957. Poco lontano l’incantevole monastero Dos Jerónimus dove si trovano le tombe di Camões e di Vasco da Gama il famoso navigatore portoghese. Passeggiando lungo le docas si giunge alla torre del Belém, il monumento simbolo di una città rivolta all’Oceano, infatti, l’enorme estuario del Tejo termina poche centinaia di metri più avanti. Oggi luminoso testimone di un’epoca di splendore, dal suo punto più alto si ha la sensazione di poter ancora assistere alla partenza dei grandi navigatori del passato. Giunti da queste parti non si può perdere una visita nell’Estremadura per raggiungere due dei luoghi più affascinanti del paese: Queluz, il cui Palácio è un monumento nazionale, che con i suoi splendidi giardini adorni di fontane in un gusto tanto francese da meritare il soprannome di “piccola Versaille”, e poi Sintra che in passato stregò tanti inglesi, fra i quali Lord Byron. Sulla sommità della collina il bel Palácio Nacional di cui i due camini, come giganteschi coni bianchi si stagliano verso il cielo, sono il simbolo della città.



Redazionale

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Cultura

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Il comitato di Santa Barbara ha organizzato una serata all’insegna del divertimento e del buon cibo locale Santa Barbara in festa. Un intero quartiere si è ritrovato per animare la serata organizzata dal comitato di quartiere nettunese, arrivata alla sua seconda edizione. A farla da padrone, ovviamente è stato il divertimento, accompagnato da cibo, vino locale, dolci fatti in casa, musica e balli. I responsabili del comitato Santa Barbara, infatti, hanno servito ben 400 pasti a base di carne alla brace, vino di Net-

tuno e dolci preparati dalle donne dello stesso comitato. Il tutto all’insegna della voglia di trascorrere una serata insieme all’aperto. La festa si è svolta nella piazza che si trova nei pressi di via degli Oleandri, dove lo stesso comitato ha allestito l’evento nei minimi dettagli grazie al supporto di alcuni sponsor, ai quali va il ringraziamento degli stessi organizzatori. Il comitato è molto attivo all’interno

A Ostia impazza la moda legata alla macchina inventata in Spagna

Flyboard, per volare sull’acqua Federico Bufacchi: «Si può arrivare fino a 13 metri d’altezza. È fantastico» di Enzo Bianciardi

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iuscire a volare sul pelo dell’acqua, tirandosi dietro la fida moto d’acqua per lanciarsi, come un novello “Iron man” in evoluzioni, salti e tuffi, oltre alla possibilità di nuotare veloci come i delfini compiendo spettacolare evoluzioni subacquee. Non è un videogioco, ma l’applicazione pratica del Flyboard, una macchina che, collegata ad una moto d'acqua, permette la propulsione in aria così come sott'acqua (il Flyboard, tra l’altro, è compatibile con tutti i modelli di moto d’acqua superiori a 100 CV). Il Flyboard è sbarcato quest’anno sul litorale romano, ad Ostia ha attirato subito l’attenzione di decine di appassionati, il primo a provare l’emozione di volare sull’acqua è stato chi di moto d’acqua e di evoluzioni tra le onde se ne intende da sempre, e cioè quel Federico Bufacchi pluricampione di freestyle con le moto d’acqua. «A Roma sono stato il primo ad averlo utilizzato. È incredibile. Si tratta di un’invenzione che permette di volare. Uno dei grandi sogni di tutti da sempre. Si riesce a salire sino a 13 metri di altezza e la sensazione è fantastica. Mi sono divertito a fare

capriole e volteggi. Ho iniziato a commercializzare nella mia azienda alcuni esemplari e li ho venduti subito. Volare sulla superficie del mare, risucchiando l’acqua e usandola come forza propulsiva è un’esperienza affascinante che sta richiamando l’attenzione e la curiosità degli appassionati di moto d’acqua». In sostanza il nuovo attrezzo funziona attaccando guanti e scarponi dell’originale imbracatura ad un acquascooter, dal quale arriva la propulsione attraverso alcuni tubi collegati al motore ed all’elica intubata. Con mani e piedi bisogna poi trovare il giusto equilibrio, direzionando il getto propulsore di acqua. L’inventore, uno spagnolo, assicura che si può imparare da soli in un paio d’ore,

con soli 20 minuti se si segue un corso di formazione, spesso garantito dagli stessi rivenditori. Il Flyboard è disponibile in due versioni: la prima richiede il coinvolgimento di due persone, una che si occupa di condurre la moto d’acqua e la seconda che utilizza il Flyboard compiendo le evoluzioni desiderate. La seconda versione assicura un’autonomia totale attraverso un uso singolo che consente una maggior precisione e stabilità di volo. La persona sul Flyboard, infatti, è in grado di gestire direttamente, tramite comandi a mano, la moto d’acqua, trascinandosela dietro durante il percorso. Gli ugelli montati sotto i piedi garantiscono quasi il 90% della propulsione e permettono di muoversi in aria sia dall’inclina-

zione dei piedi che dall’uso degli ugelli alle mani, necessari per assicurare la stabilità. Secondo Bufacchi, l’apprendimento è come imparare a camminare; una volta trovato il proprio equilibrio, chiunque sarà in grado di compiere ogni tipo di evoluzione, sia alzandosi sull’acqua, che tuffandosi o spostandosi rapidamente. Il Flyboard potrebbe essere utilizzato con successo e facilmente anche ai fini del salvataggio. Per ora il costo del kit con il quale dotare la proprio moto risulta ancora elevato, circa 6-7 mila euro, una cifra non certo alla portata di tutti, ma già dalla prossima estate, con il diffondersi a macchia d’olio dell’apparecchio, gli uomini volanti sul mare sono destinati ad aumentare.

del tessuto sociale del quartiere, tanto che lo scorso anno con il ricavato della prima festa è stata regalata un’altalena da tre posti all’oratorio della parrocchia di Santa Barbara. Per le attività del comitato, il presidente Maurizio Romani e il suo vice Marilena Camilli, invitano i cittadini a visitare la pagina Facebook ed a partecipare alle riunioni, che si svolgono ogni primo lunedì del mese.

I tesori

Patrimonio da sogno Il Museo Civico e il Museo dello Sbarco di Anzio hanno aderito alle Giornate Europee del Patrimonio (Gep) 2012, dal titolo “L’Italia tesoro d’Europa”, in programma il 29 e 30 settembre. Per l’occasione sono stati allestiti numerosi eventi, come la conferenza su Caligola, la mostra di Maria Riccobene, la visita guidata dal titolo “Anzio parco della memoria: i luoghi della seconda guerra mondiale” e l’evento “Immaginare il porto antico”, con testimonianze iconografiche tra archeologia e cartografia moderna.

La mostra

Gabbiani in volo “Attraverso il volo – i gabbiani di Anzio” è la mostra di Vittorio Bordoli, allestita all’interno del Museo Civico Archeologico di Anzio e aperta fino al prossimo 23 settembre. L’esposizione è una rassegna fotografica firmata dall’artista e riguardante il volo degli stessi gabbiani. L’allestimento di ricerca e sperimentazione è a cura di Giusi Canzoneri, mentre quello tecnico è stato organizzato da Giorgio De Santis. La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 18.


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Economia

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Dove ci sono più insegne a contendersi i clienti i prodotti costano di meno

La spesa conviene in concorrenza Scegliendo i discount si possono risparmiare anche 3.500 euro in un anno. A fare la differenza sono gli ingredienti e la qualità, non la marca le ferie si scontano sul carrello di Francesco Pastoressa (francesco.pastoressa@reporternews.it)

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isparmiare sulla spesa è una missione obbligatoria ma ai limiti dell’impossibile per tutti gli italiani. In tempi di crisi, infatti, ogni centesimo, altro che ogni euro, ha un peso specifico nel budget di ogni famiglia, in soccorso delle quali è arrivata Altroconsumo che ha analizzato ben 950 punti vendita di 61 città dello Stivale, realizzando un report pieno zeppo di consigli per arrivare a fine mese. Ecco la prima verità emersa: non tutti i supermercati sono uguali. Tra gli ipermercati, i supermercati e gli hard discount i prezzi variano notevolmente e acquistando quanto necessario in queste ultime strutture si possono arrivare a risparmiare ben 3.500 euro l’anno. Ma le buone notizie

per gli abitanti del Mare di Roma sono già finite, visto che secondo l’indagine la Regione più conveniente è la Toscana, anche se Roma e il suo litorale comunque hanno dimostrato di sapersi difendere abbastanza bene. A fare la differenza nella spesa, comunque, sono le marche e la concorrenza che si instaura tra i diversi punti vendita. « I prodotti a marchio commerciale costano in media il 38% in meno dei loro omologhi di marca – spiegano dall’associazione – e la qualità spesso non ha niente a che vedere con il prezzo o il marchio famoso. I consumatori devono imparare a scegliere i prodotti migliori leggendo attentamente l'etichetta». La ricetta è semplice: fare attenzione agli ingredienti e alla qualità dei prodotti che si acquistano e non al logo e al lettering. Di fonda-

Le ferie di cui hanno goduto gli italiani nel mese di agosto hanno un conto salatissimo. Il carrello della spesa ha raggiunto livelli record, con i prodotti acquistati più frequentemente che sono saliti del 4,2%, superando il tasso di inflazione (3,2%) e i rincari del mese di luglio (4%). A pesare sono state proprio le vacanze, nel senso che sul carrello incidono notevolmente i rialzi di carburanti servizi di trasporto passeggeri legati alle ferie. Controcorrente, invece, gli alimentari, grazie soprattutto al ribasso di cui hanno goduto prodotti prettamente agricoli, con la frutta scesa del 2,4% e la verdura fresca dello 0,6%. «L'agricoltura, insomma, continua a dare un grosso sostegno alle famiglie impoverite dalla crisi – spiega la Cia-Confederazione italiana agricoltori – e questo nonostante le difficoltà del settore, che ancora sconta gli effetti devastanti della siccità ad agosto, con danni sui campi per almeno 1,5 miliardi di euro, tra i tagli fino al 40% dei raccolti e gli aumenti dei costi produttivi». (F.P.) mentale importanza, poi, anche la tipologia di punto vendita che si sceglie per la spesa familiare, con eurospin che si è dimostrata l’insegna più vantaggiosa dal punto di vista economico. A seguire L.D. Prix Discount, Penny Market e Lidl.

Iper, Esselunga, Alì, Conad e Ipercoop, invece, arrivano solo al terzo posto della convenienza. Infine l’indagine ha fatto emergere l’importanza della concorrenza, perché dove ci sono più insegne a contendersi i clienti i prodotti costano di meno.

Eurozona

Fondo salva stati

I fondo salva stati è una realtà. La Corte Suprema tedesca, infatti, ha dato il via libera al tanto agognato strumento finanziario che dovrebbe garantire la salvezza della monete unica e l’aiuto di tutte quelle nazioni che, di volta in volta, potrebbe accusare delle difficoltà economiche. I giudici tedeschi, comunque, hanno anche messo dei paletti alla proprio decisione, su tutti quelli che il contributo della Germania dovrà essere nei limiti dei 190 miliardi di euro, cifra che Berlino già assicura tramite l’Esm. Ogni decisione che ecceda questo limite dovrà passare per il parlamento tedesco. Per ora, comunque, basta e avanza visto che da ogni parte d’Europa, Italia e Monti su tutti, sono arrivate reazioni decisamente positive alla decisione della Corte Suprema, subito dopo la quale le borse hanno iniziato a volare. Un ruolo fondamentale lo reciterà la Bce, che nel frattempo ha ricevuto poteri di sorveglianza sugli istituti di credito dell’Eurozona. (F.P.)


Curiosità dal mondo

20 settembre 2012

Giappone

Stati Uniti

Trasparenza al bacon

Cucina virtuale

McDonald's pubblica le calorie sui menu americani, cercando di battere sul tempo la concorrenza. Si comincia con 14mila ristoranti negli Stati Uniti, anticipando i regolamenti che lo richiedono.

Un gruppo di ricerca dell’Università di Tokio ha realizzato un simulatore virtuale da cucina, per addestrare i futuri cuochi a una cottura perfetta. Il simulatore usa la realtà aumentata.

Da Lady Gorbaciov a June Newton: personalità e carattere

Altro che sesso debole Il mondo è delle donne

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Brevi dall’Europa

Londra topless reale. Privacy violata o scoop giornalistico? Non c'è pace per la famiglia reale inglese. Dopo lo scandalo per le foto di Harry nudo, tocca a Kate: la duchessa di Cambridge è stata fotografata in topless. La futura regina del Regno Unito si trovava sulla terrazza dell'albergo Chateau Autet, nella Provenza francese e il suo topless non é sfuggito al teleobiettivo di un fotografo appostato. Gli scatti sono stati acquistati da Closer e stanno facendo il giro della rete con tanto di censura, ma il sito Egotastic è riuscito a pubblicare l’immagine delle reali nudità senza coperture. La rivista è stata querelata per violazione della vita privata.

Berlino “Maestro è bello”. A caccia di insegnanti maschi negli asili

di Cinzia Pagliaroli

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onne e potere, un binomio quasi più forte di donne e motori, una combinazione che, secondo diverse statistiche, occupa costantemente i pensieri della gente. Mogli, fidanzate o amanti che siano, le donne possiedono, e sanno condividere con chi hanno al fianco, una forza di spirito, cuore e presenza senza eguali e tale al punto di segnare una svolta nella storia nazionale e internazionale. Anche a suon di scandali. Chi non ricorda quello che travolse la Casa Bianca e l’allora 42° presidente degli Stati Uniti d’America, Bill Clinton? La moglie Hillary, in quell’occasione è stata fantastica nell'appoggiare il marito in un momento delicato come il sexgate, ma se lei fosse stata la mogliettina devota, tenuta in seconda fila e non la donna, avvocato, di carattere che decideva con lui, su tutto, senza farne un

mistero all'intera nazione, non avrebbe avuto la credibilità della difesa. Lei all’epoca era al suo fianco. Oggi lui è qualche passo dietro. Come lei tante altre che hanno la propria indipendenza e con la loro intelligenza e le loro capacità sono in grado di costruirsi una vita che non solo le rende famose, ma aggiunge interesse anche ai mariti. Spesso sono le donne così che danno un leggero upgrade agli uomini. Così Michelle Obama, costantemente vicina al marito, con la sua mediatica simpatia, la sua vivacità e allegria, dà un tocco umano al consorte. Oltre che forza. Non tutti, poi, conoscono il grande fotografo tedesco Helmut Newton, e ancora meno June Newton, che per ben di più di mezzo secolo è stata sua moglie, compagna e collega. Per fortuna, invece, in molti ricordano il suo genio, i suoi studi di nudo femminile e quanto questo sia stato influenzato dalla

sua partner, una donna del XX secolo, dotata di ironia e disarmante onestà, qualità molto probabilmente determinanti per continuare a coltivare uno stile e uno sguardo molto personale al fianco di un compagno e un collega così noto. Chi non ricorda poi, Raissa Gorbaciov? Dopo una lunga serie di first lady russe impacciate, vestite senza cura ed eccessivamente sovrappeso, per la prima volta una donna sovietica, bella, elegante e disinvolta. Artefice, assieme al marito, di cambiamenti davvero epocali per la nazione di cui faceva parte, Raissa si era imposta al mondo Occidentale sin dal vertice tra l'allora presidente americano Ronald Reagan e suo marito Mikhail Gorbaciov. Seconda, per importanza, solo all’imperatrice Caterina II, poiché nessun'altra donna sovietica ha saputo raggiungere una così enorme popolarità.

A Berlino e in molte città tedesche si cercano insegnanti, ma rigorosamente maschi. E così essere uomini (tedeschi) sta diventando un requisito indispensabile per essere assunti come educatori, specie nelle scuole della prima infanzia. La decisione di Berlino sembra essere nata dal fatto che la presenza maschile in asili nido e scuole materne è pressoché nulla. Tanto che quella del maestro è diventata una professione molto ricercata in Germania. Come racconta il settimanale tedesco Spiegel, infatti, istituzioni e autorità preposte stanno organizzando una serie di eventi per attirare l'attenzione del sesso forte verso un lavoro ritenuto fino ad ora tipicamente femminile. In tv e per le strade sono comparse campagne pubblicitarie ad hoc, insomma: “Maestro è bello".

Parigi È bufera sulle tasse di Arnault resta o si trasferisce in Belgio? La tentazione di Bernard Arnault di trasferirsi all'estero per sfuggire al fisco francese continua a suscitare un putiferio, senza che nessuno sappia bene quali siano le reali intenzioni dell'uomo più ricco di Francia. Così, mentre la nazione si spacca sulle tasse ai ricchi, il magnate di Lvmh annuncia di voler restare fiscalmente residente a Parigi, ma da Bruxelles confermano che il suo domicilio è da quasi un anno in Belgio. Attacchi da Sinistra e polemiche da Destra per la prima pagina di Libération che gli intima senza mezzi termini di togliersi di mezzo.

Madrid Il Governo punta alle proprietà non di culto della Chiesa La Spagna guarda con insofferenza alle proprietà, non di culto, della Chiesa, che sono state esentate dal fisco. Come l'Italia, tutta l'Europa crede che il Vaticano debba essere trattato come tutte le altre istituzioni. La Chiesa, in Spagna è definita «uno dei più ingombranti proprietari terrieri»: scuole, case, parchi, campi sportivi, ristoranti. Si parla di un mancato gettito per tre miliardi di euro l’anno.


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Cucina

20 settembre 2012

Funghi, castagne e tartufi rischiano di sparire dalle tavole degli abitanti del litorale

Autunno difficile per i buongustai La mancanza di pioggia crea difficoltà ai prodotti boschivi, costretti a fare i conti anche con il cinipide galligeno, insetto killer cinese di Paola Bernieri

L’

autunno è arrivato, ma stavolta non ha portato con sé i propri frutti. Quei cibi di cui sono golosi moltissime persone, infatti quest’anno scarseggeranno a causa della prolungata assenza di precipitazioni durante il periodo primaverile ed estivo. Le principali difficoltà le incontreranno gli amanti delle castagne, che dovranno fare i conti con un settore boschivo in grande difficoltà, visto che le previsioni del raccolto parlano addirittura di un 80% in meno rispetto all’ordi-

“La carestia” le cause Funghi, castagne e tartufi rischiano seriamente di non arrivare sulle tavole degli abitanti del Mare di Roma a causa della siccità e dell’insetto killer cinese. le condizioni I tartufi hanno bisogno della perfetta alternanza tra un clima secco e dei forti temporali. I funghi invece necessitano di un terreno costantemente umido, dell’assenza di piogge torrenziali e di una temperatura compresa tra i 18 e i 20 gradi.

nario. A minacciare la leadership europea di castagne e marroni “made in Italy”, poi, non c’è solo la mancanza di pioggia, ma anche la presenza di un parassita cinese. A lanciare l’allarme è la Confederazione Italiana Agricoltori, alle prese da anni con il cinipide galligeno, anche detto “insetto killer”. I due elementi insieme, sole e insetto killer, stanno mettendo in ginocchio una delle eccellenze italiane, e in un periodo di crisi come quello attuale se ci si mette anche Madre Natura diventa davvero difficile per gli imprenditori e i buongustai.

Da sola la siccità lo sviluppo produttivo di una pianta fino al 50-60%, e il cinipide galligeno sta facendo il resto. Ma non è ancora finita qui, perché l’autunno sarà difficile anche per gli amanti di funghi e tartufi, che diventeranno un prodotto sempre più raro da trovare sulle tavole degli abitanti del Mare di Roma. La nascita dei miceti, infatti, per essere rigogliosa richiede alcune condizioni fondamentali che quest’anno fanno davvero fatica

l’insetto killer Il cinipide galligeno, detto anche insetto killer, è arrivato dalla Cina e si è stabilmente piantato in Italia. A farne le spese i prodotti boschivi, che sono tra le sue vittime preferite.

a verificarsi: terreni umidi, assenza di piogge torrenziali e temperatura compresa tra i 18 e i 20 gradi. A mettere in difficoltà il tartufo, infine, è stata la mancata alternanza di periodo secchi e temporali. Anche il famoso e pregiato tubero, quindi, vivrà un autunno difficile, sia nei boschi che a tavola.

le conseguenze Il pericolo adesso è l’aumento dei prezzi. Castagne, funghi e tartufi potrebbero, infatti, raggiungere prezzi da capogiro a causa della loro scarsità. Oppure potrebbero arrivare prodotti importati dall’estero. Peggio ancora le aziende italiane sono in pericolo.


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Quindicinale di attualità, cronaca, economia, turismo e cultura Autorizzazione del Tribunale di Velletri n° 7/08 del 25 febbraio 2008

direttore responsabile: Cosimo Bove cosimo.bove@reporternews.it vice direttore: Mario Scagnetti mario.scagnetti@reporternews.it Editore:

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