Guida pratica per la costruzione di una cupola in terra cruda

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LA TERRA CRUDA COME MATERIALE DA COSTRUZIONE 1 COME COSTRUIRE UNA CUPOLA IN TERRA CRUDA 2 REALIZZARE LE FONDAZIONI 3 LA STRUTTURA DELLA CUPOLA 4 Contenuti LE APERTURE 5 VENTILAZIONE E DRENAGGIO 6 INTONACO ESTERNO 7 IMPERMEABILIZZAZIONE DELLA CUPOLA 8

1 La terra cruda come materiale da costruzione

Introduzione

Nell’anno 2023 ho avuto la possibilità di realizzare una cupola in terra cruda durante un workshop tenutosi a Torino con la collaborazione del California Earth Institute e Vide Terra

Nell’arco di una settimana è stata costruita una cupola di altezza 2,30 m e diametro 2,40 m con la tecnica costrutti va Superadobe.

La presente guida si propone di illustrare passo passo la realizzazione di una cupola in terra cruda. L’obiettivo è for nire istruzioni dettagliate per la costruzione autonoma di una struttura in questo materiale, vista la scarsa diffusione di manuali illustrati sull’argomento.

Perché costruire con la terra cruda?

La terra cruda è un materiale impiegato fin dall’antichità per la realizzazione di abitazioni e attualmente circa il 35% della popolazione mondiale vive in architetture di terra.I paesi con maggiore presenza di strutture realizzate con questi materiali sono Africa sahariana e subsahariana, Medioriente, America Latina, Cina e India.

Perché costruire con questo materiale? Perché la terra cruda è ecocompatibile, abbondante, facilmente reperibile e possiede molte proprietà benefiche per garantire il comfort interno della casa.

La terra infatti funge da termo-regolatore poiché presenta una buona inerzia termica in grado di trattenere il calore e rilasciarlo lentamente in ambiente, regolarizza l’umidità interna degli ambienti, trattiene gli odori presenti in ambiente poiché è un colloide e presenta anche eccellenti proprietà fonoassorbenti.

© Renée Serale 1

Tecniche di costruzione con la terra cruda

Prima di addentrarci nei dettagli della costruzione di una cupola con la tecnica Superadobe, è opportuno illustrare le diverse tecniche applicabili alla realizzazione di strutture in terra cruda.

Qui in seguito un piccolo elenco che mostra le principali tecniche costruttive:

Superadobe

La tecnica superadobe è stata applicata per la prima volta dall’architetto iraniano Nader Khalili. Questa tecnica costruttiva consiste nel riempire di terra dei lunghi sacchi che vengono impilati e pressati con un martello per realizzare strutture portanti e cupole.

Adobe

È una tecnica costruttiva che consiste nel creare una miscela di terra, acqua e fibre vegetali che viene versata all’interno di uno stampo ligneo e lasciata essiccare al sole per ottenere dei mattoni. (figura A).

Rammed Earth

In questa tecnica, conosciuta anche come pisé, la miscela di terra e acqua viene inserita all’interno di una casseforma, solitamente in legno o metallo, e pressata (figura B).

Cob

Con la tecnica Cob, detta anche bauge, si intende una miscela di acqua, fibre vegetali e terra che viene applicata a mano attraverso una sovrapposizione di strati della miscela (non vengono utilizzate casseforme).

Torchis

Si realizza una griglia in bambù o legno che viene poi ricoperta con una miscela di acqua, terra, paglia e sabbia. L’impasto viene fatto riposare dalle 6 ore alle 2 settimane. Viene applicata sulla griglia la barbottina per consentire all’impasto di aderire meglio (figura C).

Blocchi BTC o CEB

I blocchi compressi in terra sono simili ai mattoni adobe, ma la miscela viene versata all’interno di una macchina “pressatrice” che consente di ottenere mattoni con densità elevata (figura D).

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Figura A Figura B Figura D

2 Come costruire una cupola in terra cruda

La cupola è un tipo di struttura autoportante che lavora a compressione. Nel caso di una cupola realizzata con la tecnica superadobe sarà necessario impilare in successione gli strati compressi formati dai sacchi riempiti di terra. All’interno di questo manuale verranno esposte le varie fasi di costruzione, partendo dagli elementi e materiali che occorrono, passando poi a spiegare come costruire le fondazioni, gli strati successivi includendo i giunti muro-porta, le finestre, il sistema di ventilazione e drenaggio, ed infine la finitura esterna.

Realizzare una cupola in Superadobe : i materiali e gli strumenti necessari

Qui di seguito vengono presentati tutti gli elementi che occorrono per la costruzione di una cupola di dimensioni 2,40 m di diametro e 2,30 metri di altezza.

Materiali principali:

• Terra

La terra è l’elemento principale per realizzare la struttura. Ma quale tipo di terreno va utilizzato per compiere questa operazione?

Innanzitutto il terreno non deve essere organico, per questo motivo è necessario raccogliere terreno al di sotto dei primi 30 cm di suolo, chiamato humus. Il sottosuolo presenta una serie di sedimenti che si distinguono per le diverse granulometrie: ghiaia, sabbia, limo e argilla. Le proporzioni ottimali sono:

• Argilla: tra 10 e 20 %

• Limo: meno del 25 %

• Sabbia: tra 70 e 80 %

• Ghiaia: massimo 10 %

La realizzazione di una cupola di tali dimensioni ha richiesto 9 metri cubi di terra.

Ci sono inoltre una serie di accorgimenti legati al terreno che è bene avere in cantiere:

• è importante che la cava da cui si ottiene il terreno sia vicino al cantiere in modo tale che possa essere trasportato facilmente;

• il terreno deve essere protetto con un telo di plastica per proteggerlo dalla pioggia e dall’umidità durante la notte (è bene lavorare con terreni secchi altrimenti il terreno diventa fangoso e pertanto non è lavorabile);

• se il clima è invece troppo secco è bene creare dei piccoli buchi e riempirli di acqua in modo tale che si distribuisca sul terreno.

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La terra viene inserita all’interno di lunghi sacchi. Per realizzare una cupola di queste dimensioni sono necessari circa 350 metri di sacco con una larghezza di 35 centimetri, ideale per lo spessore del muro della cupola.

Il prezzo di un metro di sacco in polipropilene si aggira tra i 0,40 e 0,50 centesimi. Una questione molto dibattuta è quella del tipo di sacco da utilizzare per questo tipo di strutture. Solitamente, le strutture in superadobe sono realizzate principalmente con sacchi in polipropilene intrecciato con protezione ai raggi UV. La protezione ai raggi UV è molto importante poiché altrimenti la struttura può perdere le proprietà meccaniche in sole quattro settimane. Oltre ai sacchi di plastica, che possono risultare una scelta poco sostenibile, vi sono delle alternative come i sacchi realizzati con fibre vegetali, come la juta. La juta presenta come vantaggio quello di essere molto resistente e naturale ma non può essere utilizzata a contatto con il terreno altrimenti marcisce. I sacchi di juta inoltre, vengono prodotti con dimensioni di larghezza maggiori rispetto a quelli in polipropilene e sono più costosi.

Tra uno strato e l’altro dei sacchi riempiti in terra, è bene inserire del filo spinato. La cupola, infatti, è una struttura che funziona a compressione e attraverso l’inserimento del filo spinato essa lavora anche a trazione, permettendo frizione tra le borse che compongono i vari strati. In caso di sollecitazione sismica, pertanto, la cupola risulterà essere più stabile.

Che tipo di filo spinato deve essere scelto?

Per realizzare strutture in Superadobe è bene che il filo spinato abbia quattro punte, due delle quali saranno inserite nello strato inferiore e due nello strato superiore. Le cupole che presentano un diametro maggiore di 3,60 metri devono avere due strati di filo spinato.

In alcuni punti della struttura sarà necessario aggiungere alla miscela di terra della calce per poter realizzare un impasto stabilizzato.

Tutte le parti a contatto con il terreno, ossia gli strati che compongono la fondazione, devono essere stabilizzate poiché sono soggette all’umidità di risalita. Oltre alle fondazioni, anche i giunti tra il muro e le aperture devono essere realizzate in terra stabilizzata.

Quanto deve essere stabilizzata la miscela? Per una cupola delle dimensioni sopra menzionate è necessario stabilizzare il 10 % della miscela, pertanto essa sarà composta da 9 parti di terra e 1 parte di calce.

• Sacchi • Filo spinato
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• Calce

L’attrezzatura da cantiere

Due betoniere Secchi

per preparare la miscela

per trasportare la miscela

Ghiaia Bolla

per riempire la fondazione per livellare con precisione

Carriola Guanti

per facilitare il trasporto

per l’inserimento del filo spinato

Paglia

per lo strato di finitura esterna

Due compassi Una pressa

per elevare la cupola per comprimere gli strati di sacco

Centine Tessuto non tessuto

per realizzare le aperture

per proteggere la fondazione

Tubi

Telo impermeabile

per la fondazione per la ventilazione e il drenaggio

Miscelatore elettrico Pala Una fonte d’acqua

per l’intonaco murario per scavare per realizzare gli impasti

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3 Realizzare le fondazioni

Scavo della trincea

Per realizzare le fondazioni di una cupola in Superadobe, il primo passo è scavare una trincea. La profondità minima è di 30 centimetri, ma può variare in base al tipo di terreno. In generale, si consiglia una profondità di 50-80 centimetri per una maggiore stabilità.

La larghezza della trincea deve essere pari alla larghezza di un sacco di terra (30 centimetri) più 10 centimetri di spazio su ciascun lato, quindi si calcolano 10 centimetri in più del raggio della circonferenza (figura A). Durante lo scavo, è importante livellare la trincea con una bolla per ottenere una superficie piana. Per evitare l’accumulo di acqua, è consigliabile realizzare un piccolo canale di scolo in pendenza all’interno della trincea. La terra di scavo può essere riutilizzata per riempire i sacchi che comporranno la struttura.

Riempimento della trincea

Dopo aver completato lo scavo, si posiziona il compasso nel centro e si controlla che il raggio sia uguale in tutti i punti. Si stende quindi il tessuto non tessuto lungo il perimetro della trincea per favorire il drenaggio e bloccare il passaggio delle particelle più fini di terreno (figura B). Il tessuto non tessuto viene bloccato con pietre pesanti o mattoni per mantenerlo in posizione, prima di riempire la trincea.

Invece di utilizzare le pietre più grosse, la trincea di fondazione è stata riempita interamente con ghiaia (figura C). Solitamente però la trincea viene riempita con pietre più grosse alla base e ghiaia nella parte più superiore.

Si controlla nuovamente il livello di ghiaia nella trincea con una bolla e si regola se necessario. Infine, si posiziona un telo di plastica sopra la ghiaia per proteggere i sacchi dall’umidità di risalita, formando quindi uno strato impermeabile.

tessuto non tessuto telo di plastica Figura A Figura B
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Figura C

Gli strati della fondazione

Dopo aver completato la trincea di fondazione, è il momento di realizzare i primi due strati. Questi strati sono composti da sacchi di terra stabilizzata, che forniscono la base solida e stabile per la cupola. Sono necessari almeno due strati di sacchi per creare una fondazione resistente.

Calcolare la lunghezza del sacco

Per prima cosa, è necessario calcolare la lunghezza del sacco. Per farlo, si contano i passi lungo il perimetro esterno della cupola, aggiungendo tre piedi in più ( circa 90 cm) per le estremità del sacco, che saranno utilizzate per chiuderlo (figura D).

Preparazione della miscela

In una betoniera, si prepara la miscela di terra stabilizzata. La betoniera viene avviata e si versano al suo interno 9 parti di terra e 1 parte di calce. Si aggiunge gradualmente acqua, fino a ottenere un composto umido e omogeneo. La miscela è pronta quando, dopo averla presa in mano e averla compressa leggermente, si forma una palla compatta che non si sfalda e lascia un po’ di terra sporca sulle mani (figura E).

Riempimento dei sacchi

Si posiziona il sacco vuoto sullo strato impermeabile della trincea e lo si tiene fermo, all’estremità, con un piede. Dopo aver versato la miscela in una carriola, si usano dei secchi per riempire i sacchi (figura F). Si riempie il sacco completamente, facendo attenzione a distribuire la miscela uniformemente.

Chiusura del sacco

Una volta riempito il sacco, lo si chiude attorcigliando l’estremità in eccesso e posizionandola sotto il sacco. Ripeti i passaggi per il riempimento e la chiusura di tutti i sacchi necessari per completare i primi due strati.

Pressatura

Dopo aver riempito con la miscela stabilizzata il primo sacco, è necessario pressare interamente lo strato, per ottenere una superficie liscia e compatta. Per compiere questa operazione basta una persona: la pressa viene sollevata con forza e poi rilasciata, facendola cadere verticalmente al sacco (figura G). La forza di gravità e l’impatto della pala compattano la terra, eliminando le sacche d’aria e aumentando la densità del materiale. Il processo di sollevamento, rilascio e compattazione viene ripetuto fino a quando il sacco è completamente pieno e la terra ben pressata.

Figura D Figura E
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Figura
F

Per ottenere una pressione uniforme e una superficie compatta, è fondamentale rilasciare la pala in modo controllato, facendola cadere perpendicolarmente al sacco ed infine controllare la superficie con una bolla.

Inserimento del filo spinato

Come detto precedentemente, il filo spinato è un elemento fondamentale nella tecnica Superadobe, in quanto conferisce alla struttura la capacità di resistere alle forze di trazione, oltre a quelle di compressione.

Il primo step consiste nel misurare quanto filo spinato ci serva: si calpesta la parte centrale del sacco appiattito per misurarne la lunghezza e si taglia il filo spinato a una lunghezza pari alla misurazione precedente, più un po’ di margine per le estremità. Si individua il centro del filo spinato e lo si posiziona nel centro dell’anello in superadobe, conficcando le due estremità all’interno del sacco per fissarlo. Due persone compiono questa operazione indossando i guanti da lavoro: una persona fissa il filo spinato verso sinistra, l’altra verso destra. È molto importante che il filo spinato sia teso lungo tutta la circonferenza (figura H).

Il secondo strato e la base per la porta

Dopo aver inserito il filo spinato, si procede con la realizzazione del secondo strato di sacco che compone la fondazione. È importante che il secondo strato inizi in un punto diverso rispetto al primo strato.

Oltre ai primi due strati di fondazione, è necessario realizzare anche gli strati che fungeranno da base per la porta. Per farlo, si utilizzano due sacchi di lunghezza 60 cm e larghezza 30 cm. I due sacchi vengono posizionati parallelamente uno all’altro, distanziati di 75 cm per ottenere la larghezza della porta (figura I).

Una volta conclusi gli strati della fondazione, essi vengono avvolti dal telo di plastica per renderli impermeabili.

Figura G Figura H
© Renée Serale 8
Figura I

4 La struttura della cupola

Questo paragrafo spiega i passaggi fondamentali per erigere la struttura della cupola. Oltre a come elevare la struttura, sarà spiegato come realizzare i contrafforti.

La regola del compasso

Dopo aver avvolto i primi due strati di sacco della fondazione con un telo impermeabile in plastica, si procede alla posa di un ulteriore strato, che non sarà avvolto dal telo impermeabile.

In primo luogo, viene fornita una spiegazione dettagliata del funzionamento della regola del compasso, la quale si compone di due distinti elementi: il compasso per la circonferenza della cupola e quello per la determinazione della curvatura in altezza

In considerazione della natura orizzontale dei sacchi, che tendono a restringere la circonferenza man mano che si procede in altezza, si ottiene una cupola dalla caratteristica forma ogivale.

Il compasso per la determinazione della curvatura in altezza della cupola (asse verticale) viene posizionato sull’estradosso del terzo livello, in prossimità della porta (A), in corrispondenza della cosiddetta linea di imposta

Esso si ottiene mediante il fissaggio di un piccone in prossimità del centro della porta.

Il compasso per la definizione della circonferenza (asse orizzontale) è invece posizionato al centro della cupola (B).

Si prepara un sacco campione (un sacco riempito di ter ra di piccole dimensioni) che ci aiuta a simulare quello che poi sarà lo strato di sacco facente parte del muro.

A B
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Regola del compasso per l’asse verticale:

Il compasso deputato alla definizione dell’altezza della cupola viene posizionato in modo da attraversare il centro della circonferenza e raggiungere l’intradosso del terzo livello del sacco. A seguito di tale operazione, la lunghezza del compasso rimarrà invariata durante l’elevazione della cupola.

Regola del compasso per l’asse orizzontale:

Il compasso posizionato al centro della cupola subirà una variazione di lunghezza in concomitanza con l’elevazione dei successivi strati. Tale modifica è necessaria per adeguarsi alla lunghezza del compasso deputato alla definizione dell’altezza. Gli anelli dei due compassi, pertanto, dovranno combaciare ad ogni strato (figura C).

Di conseguenza, per ogni strato di sacco è richiesta la regolazione unicamente del compasso che determina l’asse orizzontale. Tale operazione si realizza mediante la rimozione dell’anello dall’estremità della catena e la sua successiva collocazione negli anelli retrostanti.

In fase di posizionamento del sacco, è fondamentale lasciare due dita di distanza dall’anello nell’intradosso per ogni strato. Tale accorgimento consente di recuperare la lunghezza persa durante la pressatura del sacco.

Figura C

I contrafforti

I contrafforti sono elementi strutturali verticali che si proiettano dalla parete di un edificio, utilizzati per aumentarne la stabilità e la resistenza contro le spinte laterali, come quelle del vento o dei terremoti. Per strutture come cupole in superadobe, esistono diversi tipi di contrafforti, che si distinguono in base al tipo di porta scelta (se ad arco o a sistema trilitico) e in base alla dimensione del diametro della cupola.

• Aperture ad arco

Con cupole di diametro piccolo la lunghezza del contrafforte si aggira intorno ai 60 centimetri, per diametri maggiori invece è consigliabile 90 centimetri (figura A).

• Aperture a sistema trilitico

Nelle aperture di forma rettangolare è previsto l’inserimento di un architrave. Lo spessore dei contrafforti deve essere di almeno 30 centimetri, mentre l’altezza deve essere pari ad almeno due terzi dell’altezza della porta (figura B).

L’architrave è necessario per distribuire il carico della struttura sopra l’apertura e può essere ancorato alla struttura portante mediante diverse soluzioni, tra cui filo spinato, supporti in legno e viti o un sacco con tondi di armatura inseriti al suo interno.

• Contrafforti su tutto il perimetro

Le cupole con diametro superiore a tre metri o con una linea di imposta che supera i tre strati di sacco al di sopra del piano di campagna necessitano obbligatoriamente di un contrafforte perimetrale.

Il filo spinato, disposto a zig zag, svolge la funzione di collegamento tra il muro della struttura e il contrafforte stesso (foto C).

cm
cm
60/90
30
2/3
Figura C Figura A
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Figura B

5 Le aperture

Per realizzare le aperture, è necessario costruire delle centine, ovvero supporti strutturali che fungono da guide per la posa dei sacchi. Le centine possono essere realizzate in legno e devono essere stabili per garantire la corretta esecuzione dei lavori. La loro robustezza è assicurata mediante l’utilizzo di chiodi e assi.

Posizionamento delle centine

Per realizzare le aperture, è fondamentale utilizzare centine di lunghezza adeguata. La circonferenza della cupola tende a restringersi man mano che si innalza, quindi la centina deve essere sufficientemente lunga per svolgere la sua funzione senza interrompere l’andamento della cupola e per poter essere estratta al termine dei lavori.

La centina per la finestra viene appoggiata sugli strati del muro già realizzati, mentre per la porta si eleva in altezza con una struttura lignea. Quest’ultima deve inoltre presentare una piccola fessura per consentire il passaggio del compasso di elevazione anche negli ultimi strati in alto della cupola (figura A).

La corretta posizione delle centine è fondamentale per la buona riuscita della costruzione. A tal fine, è necessario eseguire delle verifiche con i compassi. Il compasso per l’asse verticale indica il punto più alto della centina e la traiettoria del sacco in elevazione. Il compasso per la circonferenza verifica che i due angoli alla base della centina misurino la stessa distanza dall’anello del compasso (figura B).

Gli strati della finestra

Per realizzare gli strati della finstra, si utilizzano dei sacchi riempiti di terra stabilizzata di dimensioni ridotte, impilati in modo da seguire la curvatura della centina. È fondamentale che i sacchi siano ben pressati e privi di piegature per garantire una buona aderenza dell’intonaco che verrà applicato nelle fasi successive. In alcuni casi, i sacchi possono essere disposti ad arco (figura C), ma questa tecnica risulta più complessa e meno sicura rispetto alla sovrapposizione di sacchi dritti (figura D).

Figura D Figura C Figura A
© Renée Serale 12
Figura B

Giunzione muro-porta

Ogni tre strati, la giunzione tra muro e porta deve essere realizzata mediante l’inserimento di una borsa più lunga tra gli anelli del muro (figura E). Questa soluzione conferisce maggiore flessibilità all’edificio, riducendo la rigidità in caso di terremoto.

Infine, è fondamentale stabilizzare i primi e gli ultimi 30 cm degli strati degli anelli che compongono il muro (figura F) per garantirne la stabilità.

Aspetti di design

Nella progettazione delle aperture, è necessario seguire alcune regole specifiche. La distanza tra una finestra e una porta, o tra due finestre, deve essere sempre di almeno 90 centimetri (figura G).

Per quanto riguarda la distanza tra due porte, è necessario mantenere un angolo di 90° tra le due aperture (figura H). Tale disposizione è fondamentale per garantire la stabilità della struttura e la sicurezza degli utenti.

Le dimensioni delle finestre sono generalmente limitate a un massimo di 90 centimetri per 90 centimetri. L’altezza della porta, invece, dovrebbe essere pari a due terzi dell’altezza della cupola.

Figura E Figura F Figura G Figura H
3 3 2 1 1 90° © Renée Serale 13
30 cm di terra stabilizzata

6 Aerazione e drenaggio

Ventilazione interna

Un elemento di primaria importanza è il sistema di ventilazione, deputato a garantire il ricambio d’aria all’interno della cupola e a favorire un microclima ottimale. La sua realizzazione avviene mediante l’utilizzo di tubi in PVC, che possono fungere anche da cavedio per il passaggio di altri impianti.

L’inserimento dei tubi è possibile in qualsiasi strato della cupola, tenendo conto che la complessità dell’operazione aumenta con l’altezza. Nel caso specifico, un tubo in PVC è stato installato dopo il quinto strato di sacco e al ventesimo livello (figura A).

Per evitare infiltrazioni d’acqua, i tubi possono essere dotati di tappi in PVC o griglie di protezione. In alternativa, è possibile optare per la tamponatura con terra.

Drenaggio delle fondazioni

L’accumulo di acqua attorno alle fondamenta può compromettere la stabilità e la durata di una struttura. Per questo motivo, è fondamentale realizzare un sistema di drenaggio efficace.

Il sistema di drenaggio consiste in un tubo forato, detto anche canalina di scolo, posizionato lungo il perimetro della trincea di fondazione (figura B). La superficie forata del tubo consente all’acqua di penetrare e di essere convogliata all’esterno.

La canalina di scolo viene posizionata sull’angolo della trincea, sopra al tessuto non tessuto, e deve percorrere l’intero perimetro della fondazione fino ad uscire (figura C).

In caso di terreno in pendenza, è necessario realizzare un’altra trincea almeno un metro prima delle fondamenta per favorire il deflusso dell’acqua. La trincea deve avere una profondità di 25 - 50 cm e deve essere riempita con ghiaia per garantire un adeguato drenaggio.

Figura A Figura B Figura C tubo forato tubo forato
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Area di drenaggio

7 Intonaco esterno

L’intonacatura esterna della cupola è stata realizzata mediante una stratigrafia di differenti miscele di terra. L’intonaco, come noto, svolge la funzione di proteggere la struttura portante e si realizza attraverso la sovrapposizione di più strati.

Prima di procedere con l’intonacatura, è fondamentale che la superficie muraria sia pulita e priva di buchi

Il primo strato, denominato rinzaffo, è costituito da una miscela molto liquida di acqua e terra, detta barbottina. Applicata con un pennello sulla superficie, questa miscela favorisce l’adesione dello strato successivo (figura A).

Il secondo strato, detto fondo, è composto da una miscela più densa di acqua e terra a cui viene aggiunta la paglia. Entrambe le miscele sono realizzate mediante un miscelatore, un macchinario che ne garantisce l’amalgama.

La paglia serve a riempire le fessure tra i sacchi che compongono il muro, e la mistura viene applicata manualmente (figura B).

Dopo l’asciugatura del fondo, si procede con la rasatura. L’impasto, composto da terra, acqua, paglia e calce, viene pestato con i piedi fino a ottenere una consistenza molto densa (figura C). La superficie della cupola viene bagnata con un pennello per favorire l’adesione della rasatura, che viene poi applicata e sparsa manualmente (figura D).

La finitura, comprensiva dello strato di impermeabilizzazione, è stata realizzata in cocciopesto. La colorazione finale, invece, è stata ottenuta mediante l’applicazione di una terra rossa con la tecnica dell’affresco.

Figura B
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Figura C

8 Impermeabilizzazione della cupola

Lo strato di finitura deve essere protetto da neve e pioggia. L’acqua, in particolare, rappresenta una minaccia per la stabilità e la durata della struttura se penetra nelle sacche riempite di terra non stabilizzata, causando deformazioni permanenti La conformazione della cupola favorisce naturalmente lo scolo dell’acqua piovana. Tuttavia, si rende comunque necessaria l’applicazione di uno strato impermeabilizzante per garantirne la completa tenuta e la protezione dagli agenti atmosferici.

In passato, l’impermeabilizzazione veniva realizzata mediante l’immersione di fogli di polipropilene in bitume, seguita dalla loro incollazione alla superficie e ricopertura con sabbia e pietre.

Oggi, le tecnologie avanzate offrono soluzioni più efficaci e durature, come le vernici elastomeriche Caratterizzate da elevata impermeabilità e flessibilità, queste vernici si adattano alle deformazioni del supporto senza creparsi, garantendo una protezione duratura nel tempo.

Alternative naturali

Oltre alle vernici elastomeriche, esistono alternative naturali come l’olio di lino cotto, la cera e il cocciopesto. Pur essendo più sostenibili, queste opzioni richiedono una manutenzione più frequente a causa della loro minore resistenza. L’olio di lino cotto, ad esempio, necessita di essere applicato almeno una volta all’anno e richiede l’utilizzo di fibre vegetali o griglie in fibra di vetro per prevenire la formazione di crepe. Il cocciopesto, miscela di origine romana utilizzata per gli acquedotti, è composto da sabbia, calce, acqua e mattoni tritati.

Protezione del giunto di fondazione - struttura verticale

Uno dei punti di criticità è rappresentato dalla base della cupola, dove la conformazione geometrica favorisce l’accumulo di acqua. A tal fine, si consiglia di realizzare una guaina protettiva alla giunzione mediante l’utilizzo di malta di calce o cementizia. Tale accorgimento permette lo scivolamento dell’acqua verso la ghiaia presente nella trincea di fondazione (figura A).

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Figura
A

Conclusioni

La cupola è stata realizzata mediante la tecnica del superadobe, impiegando un totale di 28 livelli di sacchi riempiti di terra e pressati.

Con l’aumentare dei livelli, la circonferenza si restringe progressivamente fino all’ultimo strato, costituito da un unico sacco pressato secondo le medesime modalità. La struttura presenta la possibilità di integrare lucernari di forma circolare mediante l’inserimento di vetri.

Un video illustrativo dei passaggi salienti della costruzione è accessibile tramite il seguente QR code.

© Renée Serale
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