[ n. 41/2012] IOArch Costruzioni e Impianti
Filippo M. Martines Atelier Apollodoro Studi e Ricerche
Filippo M. Martines (Roma, 1982) si laurea alla Sapienza nel 2009 con una tesi di laurea sperimentale messa a punto presso il Department of Mechanical Engineerig dell’Università di Rochester (NY), dove è stato assistente di ricerca. Il periodo americano permette a Martines di entrare in contatto con ricercatori e progettisti per sviluppare la sua tesi “Città verticale: progettazione di un grattacielo”, con la realizzazione di un prototipo di struttura pneumatica alimentata ad azoto per il sollevamento di edifici multipiano, che gli vale il primo premio al Concorso “Nardi” nel 2009. Dopo incarichi per conto della Sovrintendenza romana ai beni archeologici e collaborazioni con UnGroup Architetti, lo studio Daniel Libeskind - City Edge a Milano e ABDR a Roma, nel 2011 fonda con l’architetto Giacomo Martines lo studio AdEP - Apollodoro Studi e Ricerche.
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L’IMPATTO AMBIENTALE
Queste le premesse del ripristino funzionale di un’area di 20.000 mq, a Roma in Lungotevere Dante, per dare vita a un centro di aggregazione sportivo dedicato al rugby in sostituzione dei campi in terra e del fabbricato degradato oggi insistenti sull’area, Si tratta di terreni soggetti a esondazione del Tevere, posti 8 metri sopra il livello del fiume ma 4 metri sotto l’argine di Lungotevere Dante. Per questo il progetto Mezzaluna Fertile, sviluppato dall’atelier Apollodoro Studi e Ricerche, è caratterizzato in primo luogo da pilotis che sollevano il primo livello utile allo stesso livello dell’argine (+14,50) e da una passerella di collegamento tra il Lungotevere e l’edificio, pensata come una nuova promenade che come un pontile –impressione data anche dai pilotis che reggono l’edificio- corre interamente lungo un fianco dell’edificio fi no ad affacciarsi
MEZZALUNA FERTILE Concorso: Ripristino funzionale di un impianto sportivo di proprietà di Roma Capitale Progetto: Mezzaluna fertile Località: Roma, Lungotevere Dante Progettazione architettonica:
Apollodoro Studi e Ricerche, Arch. Filippo M. Martines
Consulente per la sostenibilità ambientale:
Arch. Giacomo Martines
Consulente per il risparmio energetico:
Arch. Giulia Carriere
Progettazione del paesaggio: Arch. Niccolò Cau - Studio Spin
Collaboratori: Arch. Cosimo F. Lavacca, Roberto
Mercoldi, Arch. Maddalena Moauro, Cinzia Schiraldi, Roberta Zaccara, Francesca Menchella, Fabiola Signorelli, Olinda Ferrieri Caputi
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L’IMPATTO AMBIENTALE La scelta della geotermia orizzontale, una soluzione ottimale anche in termini di costi data l’ampia superficie (circa 7.500 mq) destinata ai campi da gioco, si affianca ad altre soluzioni per minimizzare l’impatto ambientale: riutilizzo dei rifiuti da demolizione della struttura preesistente come materiale inerte nelle nuove strutture di spalti, sottofondi, platee fondali; campi da gioco in terreno compattato e aree lastricate drenanti per non alterare le falde acquifere; recupero e filtraggio delle acque piovane in due cisterne sotterranee separate per irrigazione e a servizio dei VV.FF; integrazione architettonica di pannelli fotovoltaici applicati in facciata sul volume di connessione verticale dei livelli. È prevista la coibentazione dell’involucro mediante coibentazione continua delle superfici esterne con sistema a cappotto e rivestimento in kerlite. Infine, il volume di accesso e distribuzione verticale in vetrocamera e brise-soleil funge da serra durante il periodo invernale, mentre in estate aperture controllate elettronicamente producono moti convettivi che contribuiscono al raffrescamento.