15 FEBBRAIO 2015
edizione online de “Il Carmagnolese” - Anno XXV - Numero 262/bis
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/ Ospedale / Non basta il Consiglio comunale a fare chiarezza sul futuro
Il San Lorenzo resta un mosaico da comporre
Resta un puzzle in gran parte da completare il futuro dell'ospedale cittadino San Lorenzo. Il Consiglio comunale aperto, svoltosi la sera di venerdì 13 febbraio, non ha infatti aggiunto nuovi tasselli a una situazione incerta, con due soli reparti “confermati” dalla Delibera regionale di riorganizzazione della Sanità piemontese e ben undici specialità ancora da assegnare all'interno dell'Asl TO5. Assente eccellente alla serata è stato l'assessore regionale Antonio Saitta, che ha però inviato una lettera al sindaco Silvia
Testa, letta a inizio seduta: «Quello di Carmagnola resta un ospedale a tutti gli effetti –ha sottolineato Saitta nella missivaLa riorganizzazione della Sanità regionale, resa necessaria dal “piano di rientro” a cui siamo vincolati dal Governo, prevede anche il potenziamento dell'assistenza territoriale a fianco della rete ospedaliera». Il sindaco ha quindi preso la parola per ribadire la posizione dell’Amministrazione a difesa di tutti i reparti oggi esistenti al San Lorenzo e per invitare a
battersi a tutela di tutta l’Asl, visti i tagli previsti all’emodinamica e alla terapia intensiva neonatale di Moncalieri. il consigliere regionale Boeti (Pd) si è mostrato ottimista rispetto
alla possibilità di mantenere attive le varie specialità («A nome del Governo regionale mi sento di garantire che il San Lorenzo sarà stabilizzato», ha dichiarato ufficialmente), annunciando anche l’assunzione di circa 600 medici e infermieri a livello regionale. Meno ottimisti i colleghi d’opposizione Bertola (M5S), Marrone (Fratelli d’Italia) e Ruffino (Forza Italia), che nei loro interventi hanno chiesto maggiore chiarezza e impegni precisi rispetto alle specialità da assegnare. Il Comitato San
Lorenzo ha accusato “le Giunte regionali di ogni colore politico” di andare nella direzione del depotenziamento dell’ospedale, denunciando anche la presenza nel nosocomio cittadino di attrezzature inutilizzate per un valore di 400 mila euro. E’ infine scoppiata la polemica politica locale, con Salamone (Pdl) e Grosso (M5S) che hanno puntato il dito verso il sindaco Testa, accusandola di non aver preso una posizione chiara all’interno dell’Assemblea dei sindaci dell’Asl a contrasto della delibera regionale targata Saitta, come fatto invece dal sindaco di Nichelino. Nel corso della serata, infine, l’assessore Letizia Albini ha fornito i dati relativi alla “migrazione” delle mamme carmagnolesi dalla chiusura del punto nascita in poi: su 427 neonati, solo 212 hanno scelto le altre strutture dell’Asl per partorire, mentre 215 si sono rivolte altrove.
/ PM10 / Dati allarmanti a gennaio
Il 2015 inizia all’insegna dello smog Nuovo allarme rosso a gennaio per la qualità dell’aria carmagnolese. Stando ai rilevamenti della centralina fissa Arpa posizionata in piazza I maggio (pressi ospedale), nei primi 30 giorni del 2015 sono stati ben 20 quelli in cui il valore delle
PM10, le cosiddette “polveri sottili”, è risultato essere pari o superiore a 50 microgrammi al metro cubo, limite indicato dalla legge come soglia di inquinamento. Il picco negativo di smog è stato registrato giovedì 8 gennaio, con 91.
Due giorni su tre, quindi, la quantità di micro-inquinanti nell’aria cittadina è risultata essere sopra la soglia: un dato particolarmente allarmante, per quanto in linea con gennaio 2014 (19 sforamenti), soprattutto se si considera che la media
mensile è stata di 55 μg/m3, quindi al di sopra del limite di guardia. La legge, inoltre, indica in 35 il massimo degli sforamenti annui: un dato che, se questo trend dovesse continuare, potrebbe essere raggiunto già entro la fine di febbraio.