Il Carmagnolese - maggio 2012

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POSTE ITALIANE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE -70% AUT. DCB/TORINO NR. 5 ANNO 2012

MAGGIO 2012

MENSILE DI CARMAGNOLA, CARIGNANO, RACCONIGI, VILLASTELLONE E DINTORNI

ANNO XXII - NUMERO 232

17.700 copie distribuite gratuitamente Autorizzazione Trib. di Torino del 2-10-1991 n. 4377 - DIRETTORE RESPONSABILE Piergiorgio Sola - EDITORE Associazione Culturale “Il Carmagnolese” REDAZIONE e SEGRETERIA Via Gardezzana, 26 - 10022 Carmagnola (TO) Tel. e fax 011.9723607 - PUBBLICITÀ Tel. 339.2121480 - INTERNET redazione@ilcarmagnolese.it - www.ilcarmagnolese.it

I CONTI COMUNALI NON RISPETTANO I VINCOLI IMPOSTI DALLO STATO

PATTO DI STABILITÀ: CARMAGNOLA È FUORI Il Comune di Carmagnola non è riuscito, nel 2011, a rispettare il “Patto di stabilità” interno, parametro economico imposto dallo Stato per garantire la corretta programmazione e la rigorosa gestione delle risorse pubbliche. Lo ha annunciato, conti definitivi alla mano, l’assessore al bilancio Gianni Cavallini: «Abbiamo “sforato” il Patto di circa 400 mila euro, nonostante il nostro impegno, da quando ci siamo insediati a metà 2011, a migliorare la situazione finanziaria ereditata dall’Amministrazione Surra». Cosa ha contribuito, secondo la vostra analisi, a non farvi raggiungere l’obiettivo di rispettare il Patto? «Il maggiore vincolo è stato rappresentato dai troppi mutui contratti negli anni passati: essi contano solo come uscite, ma non si conteggiano come entrate. La Giunta Surra ne ha fatto un uso “allegro”, accendendone per oltre 10 milioni di euro di cui 6,3 milioni destinati a manutenzioni, inclusi i tagli dell’erba e lo spurgo delle fognature: non certo investimenti! Anche altre opere finanziate con mutui, come la Fornace o l’asfaltatura di via Villastellone, sono state fatte ugualmente pur non essendo certo prioritarie per la città –dettaglia Cavallini- Il bilancio preventivo approvato dal centrodestra per il 2011, inoltre, era l’elenco dei sogni nel cassetto: investimenti, anche di minore importanza, coperti con alienazioni impossibili e/o oneri di urbanizzazione improbabili. Inoltre quest’anno, negli importi pagati, sono finiti molti impegni degli anni precedenti: questo, comunque, non significa che i conti del Comune siano peggiorati, che si siano creati deficit o debiti». Sul mancato rispetto del Patto ha inciso anche il mancato “via libera” dalla Regione per autorizzare ulteriori 600 mila euro di possibilità di spesa, che forse avrebbero salvato i conti… «Per intanto va giustamente precisato che si tratta solo di possibilità di spesa. Quei fondi sono venuti a mancare per una banale incomprensione tra uffici. Non penso che questo possa penalizzare una città: scriveremo pertanto alla Ragioneria generale dello Stato per chiedere che non vengano applicate le sanzioni previste, oltre a mobilitarci dal punto di vista politico, a tutti i livelli. Anzi, a tal proposito, mi auspicherei che tutte le forze politiche cittadine, anche quelle di opposizione, agissero con noi per il bene di Carmagnola». Se però le sanzioni per lo sforamento dovessero essere confermate, cosa significherà questo per la città nei mesi a venire? «All’atto pratico avremmo 400 mila euro in meno di trasferimenti statali e una riduzione del 30% dei nostri stipendi: se questo secondo aspetto non ci spaventa, in quanto siamo disposti a sacrifici pur di riavere un bilancio a posto, sul primo aspetto, come dicevo, daremo battaglia –spiega l’assessore- Il mancato rispetto del Patto comporta inoltre di non poter superare le spese dell’ultimo triennio, ma non c’è problema in quanto la Giunta Surra ha speso in quegli anni cifre davvero alte rispetto a quelle a nostra disposizione, nonché il blocco della possibilità di fare mutui, ma anche in questo caso l’eredità della precedente Amministrazione ci aveva già comunque tolto ogni margine di azione in quanto i mutui già in essere sono già ben oltre i nuovi parametri dettati dal Governo Monti». Oltre allo sforamento del Patto, com’è andato il bilancio consuntivo? «Chiuderà con un leggero disavanzo, di circa 183 mila euro, anche perché sì è preferito avviare una sana gestione dello stesso, lavorando sui residui attivi e passivi. Ciò significa che abbiamo tolto numerosi crediti difficilmente esigibili relativi agli anni dal 2000 al 2004, legati a Tarsu o sanzioni amministrative –conclude Cavallini- I nostri sono conti chiari e precisi: è facile, invece, chiudere con avanzo quando non si fa nessuna azione di pulizia. Sono stati scoperti inoltre precedenti debiti fuori bilancio legati principalmente all’illuminazione pubblica e alle spese legali, che influiranno negativamente anche sul 2012 in quanto dovranno essere sanati».

13 maggio: Auguri a tutte le mamme!


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