03 - Cifinforma - Marzo 2014

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CIFINFORMA

N°03 - ANNO XXXIV - MARZO 2014 Circolo Fotografico Isontino B.F.I. Via Cipriani, 69- 34170 Gorizia

EDITORIALE Cari amici, ben ritrovati. Anche se la formula si ripete nei mesi e negli anni è sempre un piacere condividere un tema, una riflessione. Sono convinto nel riproporlo spesso proprio per la ragione che ci spinge sempre a ritrovarci al nostro interno a parlare di fotografia. L’idea della Mediateca e dell’esposizione cui Rebeka ha dato un’impronta personale ma rispettosa di tutti è un buon motivo per discutere di fotografia. Un buon motivo è dato dal fatto che per tutti noi è imperativo che il nostro sodalizio possa mostrarsi al fruitore di immagini nel modo migliore. Questo assunto è la premessa che tutti noi possiamo pienamente condividere. In questa premessa anche la parte di presentazione ha un suo peso specifico ben definito. Ecco il perché di un allestimento simile parte integrante del progetto stesso. Non è solo il bell’abito che mettiamo per farci conoscere ma quell’abito è sicuramente la forma adeguata alle idee che noi presentiamo con le nostre fotografie. Ho notato, già dalla prima selezione delle immagini che racconteranno di noi, la volontà di dare di noi stessi un’ idea precisa: cosa siamo e quale sia il nostro modo di esprimerci. Con le foto noi parliamo di noi stessi. Raccontiamo agli altri ciò che siamo. O ciò che vorremmo essere. L’immagine è un frutto personale e, mi pare, di averne colto nella nostra recente serata qualche piccolo ma significativo germoglio. Penso sia un buon inizio. Forse, fino ad oggi, non siamo stati abituati a raccontare noi stessi con le nostre immagini. Penso sia giunto il momento di farlo e vi invito ad osare di più proprio per superare quella ritrosia a mostrarsi che forse, fin qui, può averci limitati tutti quanti da punto di vista espressivo.

Abbiamo discusso su quanto presentato. Ci siamo fotografati e abbiamo mostrato ciò che siamo. Autoritratti, parti del nostro corpo, ed altro sono l’espressione diretta del nostro essere. In queste rappresentazioni vi ho visto più naturalezza e maggior forza espressiva di quanta possiamo averne messa fino ad ora nelle nostre fotografie. Questo approccio più personale, più diretto, potrebbe essere il motivo per fare evolvere il nostro modo di interpretare la fotografia. Uno stimolo per leggere ancora di più dentro noi stessi e dare modo, agli altri, di conoscerci. Come potete ben vedere ci sono modi e criteri per poterne discutere assieme. Cogliere questa opportunità è solo compito nostro. Basta volerlo. Buona Luce a Tutti Voi! Agostino Colla

Vorrei fare, al di fuori di questa mia nota, le mie più sincere congratulazioni, unitamente a tutti i Soci del Circolo Fotografico Isontino BFI di Gorizia, al socio Giovanni Viola che ha raggiunto, a buon diritto, il titolo di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Grazie, Agostino


I VENERDÌ DEL CIRCOLO MOSTRE DA VISITARE PRESSO CENTRO POLIVALENTE DI VIA BAIAMONTI ORE 21.00

7 MARZO Serata dedicata alla proiezione del socio Vittorio Selva che ci porterà in viaggio in Georgia.

21 MARZO

“LA CICCHETTERIA” Via Petrarca, 2 Gorizia E’ esposta fino al giorno 9 marzo la mostra fotografica personale di Angelo Damiano “Il giorno più bello”. BAR “TORINO” Corso Italia, Gorizia Personale di fotografia ”Glamour” del socio Giovanni Viola B.F.I.

Scuola di approfondimento con tema

“LE MANI” Le immagini dovranno essere inedite, quindi scattate nell’anno 2014. Nella serata ciascuno potrà presentare fino a 8 fotografie (rigorosamente in forma anonima) che verranno sottoposte a giudizio. Verranno scelte le 10 migliori immagini. Successivamente le immagini scelte verranno esposte, al raggiungimento del numero, presso lo spazio espositivo della Cicchetteria.

15 febbraio - 18 maggio Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti

FRANCO FONTANA FULL COLOR La prima grande retrospettiva a Venezia di Franco Fontana, oltre 130 fotografie che raccontano la sua lunghissima storia di fotografo conosciuto in tutto il mondo. La mostra, promossa dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti è curata da Denis Curti e prodotta da Civita Tre Venezie in collaborazione con Venezia Iniziative Culturali. Colori accesi, brillanti, talmente vibranti da apparire irreali. Composizioni ritmate da linee e piani sovrapposti, geometrie costruite sulla luce. Questi sono i tratti distintivi che rimandano immediatamente ed in modo inequivocabile al linguaggio visivo di Franco Fontana. Suddivisa in diverse sezioni tematiche, la mostra propone i paesaggi degli esordi (anni ‘60) passando per le diverse ricerche dedicate ai paesaggi urbani, le piscine e il mare.


GALLERIA “ARTOPENSPACE” Via Diaz, 4 Gorizia

CHIESE IN PRIMA LINEA 8 - 15 marzo 2014 Inaugurazione sabato 8 marzo, ore 18.00. La Prima Guerra Mondiale fu un evento senza precedenti nella storia moderna, in quanto segnò profondamente la vita degli uomini e della Chiesa. Il conflitto, iniziato nell’agosto 1914, per l’Italia nel maggio 1915, e conclusasi nel novembre 1918, provocò immani distruzioni e 9 milioni di morti. Le chiese ubicate in prossimità del fronte, in particolare, subirono un disastroso bombardamento. L’accanimento dei cannoneggiamenti nei confronti degli edifici di culto, sia da parte austriacotedesca che italiana, era dovuto al fatto che questi erano i manufatti più alti, soprattutto i campanili, e dunque utilizzati dai militari come punti di osservazione. Spesso le chiese e le canoniche venivano inoltre utilizzate per l’alloggiamento delle truppe e come deposito delle munizioni. Terminata la guerra, venne il momento della conta dei danni e della ricostruzione. La Chiesa locale fu in prima linea su questo fronte. Infatti per le questioni relative al risarcimento e alla ricostruzione degli edifici ecclesiastici danneggiati nel corso della guerra, la portò a rapportarsi con le diverse autorità ecclesiastiche e civili tra cui l’ “Opera di soccorso per le chiese rovinate dalla guerra”, il “Commissariato per le riparazioni dei danni di guerra” ed il Genio civile. L’ “Opera di soccorso per le chiese rovinate dalla guerra fu un ente istituito nel 1918 presso il Palazzo patriarcale di Venezia con lo scopo di porre rimedio ai danni causati al patrimonio ecclesiastico durante il conflitto bellico, mediante la ricostruzione degli edifici sacri secondo norme stabilite, il ripristino degli arredi nelle chiese, la ricollocazione delle campane asportate. Esso operò in stretta collaborazione con l’organo governativo del “Commissariato per le riparazioni dei danni di guerra”. Questa mostra vuole presentare uno spaccato di quelle vicende con immagini d’archivio a cui si affiancano quelle dell’odierna realtà con la speranza e l’augurio di non dover rivivere quei drammatici momenti.


IL RITRATTO (2) ANTICIPARE GLI EVENTI

È molto importante in questo tipo di foto conoscere a fondo il soggetto per sapere in anticipo cosa farà: è l’unico modo per realizzare lo scatto che avevate immaginato. Il segreto sta nell’osservare attentamente i nostri soggetti e tenere sempre la macchina pronta. Se state fotografando in una situazione prevedibile, regolate in anticipo tempi ed esposizione per essere pronti nel momento dello scatto. Guardate le persone attraverso il mirino: se siete attenti, “sentirete” ciò che sta per accadere.

Le foto non in posa scattate con il consenso del soggetto, situazione che prevede cooperazione tra il fotografo e la persona che sta riprendendo, sono molto diverse. Queste foto testimoniano la relazione tra il fotografo e il soggetto, che può essere molto ovvia (il soggetto guarda in macchina) o più sottile - la relazione emerge dal fatto che l’immagine dà un senso di intimità. Si avverte che il fotografo era fisicamente vicino al soggetto, il quale era perfettamente consapevole di essere fotografato.

PREVEDERE LE REAZIONI ALL’INTERNO DELL’INQUADRATURA

COINVOLGERE IL SOGGETTO

Gran parte della fotografia di persone riguarda la natura umana e come i soggetti reagiscono in date situazioni. Se qualcuno è seduto in un bar, alzerà lo sguardo quando il cameriere si avvicina. La gente di norma sorride quando guarda un bambino o apre un regalo. La folla si alza in piedi di fronte alla battuta vincente di un giocatore di baseball. Pensate alla situazione che state fotografando e a come la gente interagisce con essa, quindi preparatevi a cogliere l’attimo. IL CONSENSO E LE FOTO NON POSATE

Le foto di soggetti non in posa tendono a essere come un puntino nero sul muro, che attira l’attenzione delle persone occupate nella quotidiana conduzione dei propri affari, ma ignari del fotografo. Ciò conduce a immagini che sono più indirizzate verso l’oggettività piuttosto che la soggettività, anche se va detto che non esiste una sola immagine ripresa dall’uomo che si possa definire totalmente oggettiva.

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La prima regola è coinvolgere il soggetto, imparando a superare la propria timidezza e avvicinandosi alle persone in maniera aperta e amichevole. Non catapultatevi nella scena con la macchina fotografica già al collo, è preferibile lasciarla nella borsa, in modo da non intimorire le persone. Investite un po’ di tempo in una conversazione cordiale, esattamente come fareste se non avreste la macchina fotografica. Ricordate la regola d’oro: pensate a come vi sentireste se qualcuno si avvicinasse a voi per fotografarvi. Il modo in cui avviene l’approccio influisce in modo determinante sulla reazione del soggetto.

>CONTINUA AL PROSSIMO NUMERO>

Antonio Fabris a.fabris2@tin.it Agostino Colla agostino.colla@fastwebnet.it


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