Patachitra

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PATA C H I T R A



con il Patrocinio del Consolato Generale dell’India




I Patachitra del West Bengal Patachitra è una forma d’arte tradizionale dell’India orientale che unisce dipinto, canto e narrazione. Il termine Patachitra deriva dall’unione di due parole di origine sanscrita: “Patta”, che significa tessuto e “Chitra”, che letteralmente indica un dipinto. I Patachitra consistono in lunghe strisce di tessuto diviso in riquadri dipinti a mano, che scena dopo scena raccontano un avvenimento. Gli autori di tali opere, chiamati popolarmente Patua, ma che sono anche conosciuti con il nome di Chitrakar, accompagnano lo srotolare dei loro tessuti dipinti (scroll) col canto, in cui il testo aiuta a spiegare la narrazione. Questo tipo di canzoni, chiamate Pater Gaan, sono composte dagli stessi artisti e vengono tramandate di generazione in generazione. Il ruolo originario dei Patua era quello di cantastorie: artisti che, spostandosi di villaggio in villaggio, si esibivano in pubblico, mostrando i loro dipinti e le vicende che vi erano illustrate, laddove i temi tradizionalmente affrontati erano quelli della mitologia indù e si ispiravano anche ai poemi classici Ramayana e Mahabharata e ai Purana. Con il passare del tempo i temi affrontati iniziarono ad abbracciare anche avvenimenti “attuali” e “globali”. Recentemente sono rappresentati eventi d’interesse mondiale come l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001, gli tsunami del 2004 e del Giappone, nonché alcune problematiche sociali e politiche, come ad esempio il problema della deforestazione o la diffusione del virus dell’HIV e anche tematiche di importanza globale come la violenza sulle donne. In tale senso il classico ruolo dei Patua diventa più complesso e profondo, affiancando alla funzione originaria di intrattenimento anche quella informativa e pedagogica. Un’altra trasformazione si è verificata nella composizione di questo gruppo di artisti: in origine gli artisti Patua del West Bengal erano solo uomini, mentre alle donne era concesso di aiutare solo in alcune fasi del lavoro, quali la preparazione dei colori e delle tele di supporto.


Con il tempo però, con la conversione di molti uomini dei villaggi verso mestieri più comuni e remunerativi, le donne hanno preso il loro posto, diventando esse stesse artiste. La loro rilevanza è accresciuta sul piano numerico e sociale, tant’è che oggi la maggioranza dei Patua sono donne. Questo fatto non sta semplicemente ad indicare un mutamento del loro ruolo all’interno del villaggio, ma è anche da inserire nel generale processo di emancipazione femminile in atto nella società indiana contemporanea. Negli ultimi decenni i Patachitra hanno suscitato l’interesse di artisti e intenditori d’arte, a livello nazionale ed internazionale. Il supporto del Governo Indiano, in accordo con l’Unione Europea, e le iniziative di varie associazioni, atte a sostenere questa e altre forme di tradizione popolare indiana, hanno contribuito a far rinascere l’interesse per quest’espressione artistica, che altrimenti sembrava essere destinata alla scomparsa o alla mera sopravvivenza solo a livello strettamente locale. Oggi i Patua rinnovano costantemente il loro legame con la tradizione e il fatto che questi abbiano introdotto anche temi d’attualità non va interpretato come una rottura col passato, bensì come naturale evoluzione culturale, in cui tradizione e modernità convivono. Infine non è un elemento da trascurare la particolarità che la maggioranza di queste donne appartengano alla religione musulmana, eppure, nei loro lavori, esprimano temi legati alla mitologia indù. Anche questo fatto non deve essere letto in chiave contraddittoria, ma guardato come una capacità, tramite l’arte, di andare oltre le barriere delle comuni diversità tra persone. L’arte di Patachitra attuale, con i suoi aspetti di continuità col passato affiancati a quelli di progresso appena descritti, sembra rispecchiare il generale processo di trasformazione culturale in atto: l’India odierna riesce a essere antica e moderna allo stesso tempo.

Urmila Chakraborty


“Matrimonio degli Uccelli”, in Bengalese Pakhir Biye, racconta una fiaba. In una giungla vivevano tanti uccelli, tutti amici fra di loro tranne uno che era brutto e strano, davvero” diverso” dagli altri. Un giorno si tiene il matrimonio di una coppia di uccelli. Il “diverso” non viene invitato, si arrabbia per la sua esclusione e minaccia gli altri uccelli. Questi lo accusano di essere cattivo e di aver rovinato la loro festa! dettaglio formato intero cm. 56 x 206

Johrun Chitrakar Artista




Matrimonio degli uccelli. dettaglio formato intero cm. 56 x 142

Mamoni Chitrakar Artista


Denuncia la violenza sulle donne; scena del feticidio femminile. dettaglio formato intero cm. 56 x 140

Swarna Chitrakar Artista




Rappresenta la fiaba “Matrimonio degli Uccelliâ€?, Pakhir Biye, disegnata in bianco e nero. Gli scroll di solito sono variopinti e il bianco e nero è meno comune. dettaglio formato intero cm. 56 x 140

Mamoni Chitrakar Artista


Scroll che denuncia la violenza sulle donne. dettaglio formato intero cm. 56 x 140

Swarna Chitrakar Artista




Scroll che rappresenta lo Tsunami: la distruzione e l’impatto sulla vita. Lo Tsunami è rappresentato come una demonessa. dettaglio formato intero cm. 56 x 280

Mamoni Chitrakar Artista


Rappresenta un evento del Ramayana (il Cammino di Rama), uno dei più grandi poemi epici dell’ induismo. Il tema centrale è la vita di Rama, il settimo avatara di Vishnu (Brahma, Vishnu e Shiva rappresentano la Trimurti, triade induista). Rama è un guerriero valoroso, sovrano ideale e uomo perfetto. Illustra l’uccisione della demonessa Taraka per proteggere il veggente Vishwamitra. dettaglio formato intero cm. 56 x 210

Sanwar Chitrakar Artista




HIV e informazione sull’AIDS: scroll usati in una campagna per diffondere la consapevolezza su vari aspetti del’AIDS. dettaglio formato intero cm. 56 x 208

Swarna Chitrakar Artista


Scroll sulla violenza contro le donne. dettaglio formato intero cm. 56 x 140

Swarna Chitrakar Artista




Dea Durga, la consorte di Shiva, rappresenta il potere femminile. dettaglio formato intero cm. 56 x 290

Swarna Chitrakar Artista


Scroll che denuncia la violenza sulle donne. dettaglio formato intero cm. 56 x 140

Swarna Chitrakar Artista




Il racconto degli attentati di Parigi del 13 novembre 2015: attacchi terroristici di matrice islamica rivendicati dall’ISIS, compiuti il giorno successivo alla presunta morte di Jihadi John. Numerosi atti violenti con esplosioni, sparatorie, il sanguinoso attacco al teatro Bataclan. dettaglio formato intero cm. 71 x 218

Manu Chitrakar Artista


11 settembre e Bin Laden. dettaglio formato intero cm. 56 x 279

Swarna Chitrakar Artista




Radha e Krishna. Momenti della storia di Krishna, divinitĂ indu, avatara di Vishnu e la sua consorte la pastorella Radha. dettaglio formato intero cm. 66 x 203

Chandan Chitrakar Artista


Denuncia del terribile stupro di gruppo di Nuova Delhi, avvenuto nel dicembre 2012 �Nirbhaya Rape Case�. dettaglio formato intero cm. 56 x 140

Swarna Chitrakar Artista



I Chitrakar al lavoro con gli studenti della Winter School Bicocca foto: Urmila Chakraborty


I Chitrakar mostrano il lunghissimo scroll di Ramayana (Karuna Chitrakan) foto: Urmila Chakraborty



Performance dei Chitrakar che cantano e mostrano lo scroll Nirbhaya Rape Case. foto: Urmila Chakraborty


Allestimento mostra, fotografie e catalogo a cura di cento4

si ringrazia per la collaborazione i Chitrakar del Villaggio Naya per il loro sostegno e per l’amicizia Stefano Caldirola Consuelo Pintus Giuseppe Carrieri Studio Legale Associato Colzani Raglio Rodondi Maurizio Murdocca Paolo Avanzo Antonietta De Checchi Caterina Biscotti Barbara Borghesi Francesca Forte Piergiorgio Simoncelli le foto della Winter School Bicocca (2015 / 2017) sono di Urmila Chakraborty aprile 2018




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