Radiocorriere Tv n 44 Anno 94

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Nessun dorma!

Rosario Fiorello & Fabrizio Biggio

SOMMARIO

I GIORNI DELLA RICERCA

Dal 2 al 16 novembre scende nuovamente in campo la trentennale alleanza di AIRC e RAI, a sessant’anni dalla nascita della Fondazione

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ROSARIO FIORELLO

L’amato showman, conduttore de “La Pennicanza” dal lunedì al venerdì alle 13.45 su Rai Radio 2, incontra (a ruota libera) il RadiocorriereTv

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NYCANTA 2025

Il Festival della Musica Italiana di New York celebra diciassette anni di musica e cultura italiane oltreoceano con tre primati storici

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HYPE

Una storia di lotta, ambizione e resilienza. Otto episodi diretti da Fabio Mollo e Domenico Croce, in esclusiva su RaiPlay

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SANREMO GIOVANI

I 24 protagonisti in gara da martedì 11 novembre in seconda serata su Rai 2, Radio2 e RaiPlay

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LE STELLE DI BALLANDO

Il RadiocorriereTv incontra Marcella Bella, tra i protagonisti dello show condotto da Milly Carlucci su Rai 1

16

RADIOCORRIERETV

SETTIMANALE DELLA RAI

RADIOTELEVISIONE ITALIANA

Reg. Trib. n. 673 del 16 dicembre 1997

Numero 44 - anno 94 03 novembre 2025

DIRETTORE RESPONSABILE

FABRIZIO CASINELLI

Redazione - Rai

Viale Giuseppe Mazzini 14 00195 ROMA Tel. 0633178213

www.radiocorrieretv.rai.it www.ufficiostampa.rai.it

Collaborano Laura Costantini

Cinzia Geromino

Tiziana Iannarelli Vanessa Penelope Somalvico

BELLISSIMA ITALIA

Generazione Green. Fabrizio Rocca torna nelle case degli italiani andando alla scoperta di luoghi, storie, eccellenze. Su Rai 2 da domenica 9

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ANTONELLO FALQUI

I cento anni del grande regista. Il ricordo della Rai

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La Rai si racconta in digitale 28

MUSICA

Robbie Williams e Bon Jovi insieme. Un inno alla rinascita con il nuovo singolo “We Made It Look Easy”

IL FIUTO DI SHERLOCK HOLMES

Ritorna l’investigatore più famoso dell’animazione nello storico anime televisivo. Dal 3 novembre in versione restaurata su RaiPlay

ALESSANDRA ZAVOLI

Da Rai Libri “Colpi di coda. Storie di personaggi famosi e dei loro amici felini” nelle librerie e negli store digitali

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PLAYING MEMORIES

Docu-serie con la narrazione di Marco Liorni. Su RaiPlay dal 5 novembre

26

Il Commissario Capo Francesca De Luca del Compartimento Polizia Stradale Marche racconta la sua esperienza con la Polizia di Stato

38

“The legend of Lucca Comics & Games”. Con Laura Carusino in onda sabato 8 novembre alle ore 13.55, con replica ore 19.20 su Rai Gulp 44 RAI RAGAZZI

Tutto il meglio della musica nazionale e internazionale nelle classifiche di AirPlay

L'arte, la musica, la storia, la danza, il teatro, i libri, la bellezza raccontati dai canali Rai

CINEMA IN TV

Una selezione dei film in programma sulle reti Rai

ROSARIO FIORELLO

Questione di Fiorellanza

L’intelligenza artificiale e il politically correct, Fabrizio Biggio e Jannik Sinner… l’amato showman, conduttore de “La Pennicanza” dal lunedì al venerdì alle 13.45 su

Rai Radio 2, incontra (a ruota libera) il RadiocorriereTv

Come è arrivato dalla pennichella a “La Pennicanza”?

Mi sono reso conto che, a parte quando facevo il varietà del sabato sera, ho sempre lavorato in orari in cui la gente dorme: o la mattina presto o il pomeriggio, all’ora della pennichella. Questa volta ho scelto quello della pennichella, l’ho fatto osservando i segnali del corpo dei miei collaboratori, di tutto l’entourage, di coloro che ruotano attorno al programma. Dopo “Viva Rai2!” ho capito dalle loro occhiaie che avremmo dovuto cambiare orario: non si può più lavorare alle 7 del mattino. Quindi, ben vengano le 13.45 e… viva la Pennicanza (sorride).

Fiorello e Fabrizio Biggio, come vi siete scelti?

Non c’è né un come, né un perché, è stato davvero il caso. Una mattina, verso le undici, davanti alla sede della radio a via Asiago a Roma, di fronte a un bel glass, precursore di quello che poi sarebbe diventato “Viva Rai2!”, all’epoca si chiamava “Viva Asiago 10!” e faceva parte di tutta un’operazione denominata “Viva RaiPlay!”, vedo Biggio che stava per entrare negli studi. Mai conosciuto e mai incontrato prima. Lo conoscevo solo per le sue gesta ne “I soliti idioti”. L’avevo visto anche a “Stracult”, programma che mi piaceva molto. Lo fermo e gli dico: “Ciao Biggio, piacere, hai niente da fare?”. Lui stava andando a trovare un’amica. Lo prendo sottobraccio e lo porto con me dentro al glass. È nato tutto così, da lì siamo arrivati a “La Pennicanza”.

Come si muove tra politically correct e il politically “scorrett”?

Sinceramente non ho mai cambiato niente del mio modo di essere, tra il corretto e lo scorretto. Non sono stato mai scorretto e non sono stato neanche tantissimo corretto (sorride), quindi ho sempre navigato tra i due binari e sono stato sempre bene. Si

lima qualcosa ogni tanto, non si fa più la battutina sul politico cicciottello o su quello nanetto. Si rimane sui binari della regolarità. Poi, ogni tanto, qualcosina bisogna lasciarla scappare, perché altrimenti si vive in una melassa che veramente annoia.

Quanta intelligenza artificiale c’è nel suo quotidiano?

Di intelligenza artificiale nella mia vita di tutti i giorni ce n’è pochissima: non sto certo lì a chiedere all’intelligenza artificiale quale integratore devo prendere per stare meglio, perché ormai funziona così (sorride). Magari, talvolta, la uso per qualche notizia storica. Ogni tanto ci si ricorre ma ad esempio, in trasmissione, pochissimo, visto che io sono bravissimo a cantare, non sto lì certo a usare l’auto-tune, un’intelligenza artificiale e quant’altro (ride).

Cosa la diverte di questa esperienza radiofonica?

Il condividere il progetto con degli amici, con il mio gruppo di lavoro ormai consolidato da trent’anni, appunto con Fabrizio, con il maestro Cremonesi… C’è ancora quel sapore di divertimento di una volta, ma attenzione, il fine di questo divertimento è divertire. Spesso, nelle interviste, si dice “ma quanto ci divertiamo!”, perdendo di vista che l’obiettivo vero è quello di far divertire la gente che ti segue. Bisogna sempre cercare di divertirsi e divertire. Speriamo di riuscirci.

Il tennis è una sua grande passione, cosa chiederebbe a Jannik Sinner se fosse suo ospite a “La Pennicanza”?

Se potessi avere Sinner ospite a “La Pennicanza” farei domande super tecniche, solo quelle, solo quelle (sorride). Chiederei, ad esempio, “ma quando fai il rovescio quanto rimani piegato? Quale impugnatura per fare a due mani? Ma tu, la racchetta, la metti con la testa in giù o con la testa in su? Il servizio, il foot-up, come lo fai? Fai il salto? Ma dopo ti butti in avanti? Ma senti, ma il dritto… la palla… guardi la palla fino al punto d’impatto e poi dopo lasci andare il braccio… mentre il braccio non dominante dove lo tieni?” Eccetera, eccetera, eccetera, eccetera, eccetera, eccetera (sorride).

RAI E AIRC da trent’anni insieme per la ricerca

Dal 2 al 16 novembre scende nuovamente in campo la trentennale alleanza di AIRC e RAI, a sessant’anni dalla nascita della Fondazione. Lo sguardo, ancora una volta, è sempre rivolto alle sfide del futuro, perché la cura del cancro sia sempre più possibile grazie alla ricerca

Da domenica 2 a domenica 9 novembre, RAI e AIRC tornano con i “Giorni della Ricerca”, una campagna che da trent’anni unisce informazione, solidarietà e impegno per la lotta al cancro. Nata nel 1995 con le “Storie al Microscopio” di Pippo Baudo, questa alleanza ha portato nelle case degli italiani una corretta informazione sul tema cancro e raccolto, grazie al numero solidale 45521, oltre 156 milioni di euro per sostenere centinaia di progetti innovativi. Secondo il CENSIS, AIRC è conosciuta da 9 italiani su 10 – sottolinea Andrea Sironi, Presidente di Fondazione AIRC –. La televisione ha avuto un ruolo decisivo: il 67,6% degli italiani ci ha conosciuto attraverso la RAI. Insieme abbiamo costruito un’alleanza che informa con chiarezza e coinvolge nel sostegno ai ricercatori. Un percorso iniziato grazie a Pippo Baudo, proseguito oggi con i nostri Ambassador, come Antonella Clerici e Carlo Conti.” La collaborazione tra RAI e AIRC rappresenta, dunque, un esempio autentico di Servizio Pubblico che ogni anno, durante i Giorni della Ricerca, vede mobilitare tutta l’Azienda - reti, redazioni e piattaforme - per sostenere la ricerca e offrire speranza. Informare, sensibilizzare e ispirare significa prendersi cura del Paese: la comunicazione diventa così una forma di cura collettiva. “Con la RAI condividiamo un impegno che unisce intrattenimento e solidarietà – racconta Carlo Conti –. Anche nella serata finale di Tale e Quale Show, AIRC sarà protagonista per invitare il pubblico a donare e sostenere la ricerca.” “La collaborazione con la RAI – conclude Anna Mondino,

Direttrice Scientifica di AIRC – è fondamentale per sensibilizzare il pubblico su prevenzione e stili di vita salutari. La ricerca ha già portato a risultati tangibili, come le terapie immunitarie CAR-T e CAR-NK o la diagnosi guidata da anticorpi. Ma la sfida resta anche culturale e sociale: per questo è importante continuare a informare, con chiarezza e autorevolezza.”

In occasione dei Giorni della Ricerca, RAI e AIRC offrono un palinsesto ricco e articolato che accompagna per tutta la settimana il pubblico. Per otto giorni si uniscono le forze dando vita a una straordinaria campagna d’informazione, cresciuta nel corso degli anni e che ha fatto entrare nelle case degli italiani la corretta informazione sul tema ‘cancro’. Grazie alla mobilitazione di tutta la Rai, le trasmissioni della tv e della radio, le testate giornalistiche, i canali tematici e digitali, propongono al pubblico contenuti e testimonianze di chi ogni giorno affronta il cancro, in laboratorio, in corsia, nella propria vita. Sarà possibile seguire tutta la programmazione in diretta sulle reti Rai, su RaiPlay e su RaiPlaySound.

Tra le novità più attese di questa edizione il documentario “Nessun uomo è un’isola” prodotto da Rai Documentari – trasmesso in prima TV martedì 4 novembre alle 15.30 su Rai 3 e poi su RaiPlay - per esplorare il percorso visionario della Fondazione attraverso le testimonianze di ricercatori, medici, persone che hanno vissuto l’esperienza con la malattia insieme agli Ambassadors che ne sono diventati autentici portavoce, come Antonella Clerici e Carlo Conti che, insieme, hanno raccolto il testimone da Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. “La maratona RAI per AIRC è un momento che ogni anno mette insieme due realtà a cui sono profondamente legato. Un’alleanza confermata anche dal documentario nel quale ho potuto portare la testimonianza della decennale collaborazione con la Fondazione - racconta Carlo Conti, Ambassador AIRC - Tutti noi, direttamente o indirettamente, abbiamo incontrato il cancro nel corso della vita. È una malattia che tocca chi riceve la diagnosi ma insieme coinvolge tutte le persone vicine, famiglia, amici e

affetti, e credo sia importante parlarne e farlo anche in un contesto più leggero, come nella serata finale di Tale e Quale Show, dove AIRC sarà protagonista. Sentiamo forte la responsabilità di tenere vivo l’impegno di Pippo Baudo, mettendo l’intrattenimento al servizio della ricerca: lo faremo ospitando sul palco la voce di una ricercatrice e di una persona che ha superato il cancro. Insieme alla giuria e agli artisti faremo il possibile per coinvolgere il pubblico e invitarlo a donare per contribuire tutti insieme a trasformare le donazioni in nuove cure”.

INTRATTENIMENTO DAY TIME

Il 2 novembre, Mara Venier inaugurerà ufficialmente il numeratore delle donazioni in diretta a “Domenica In”, insieme all’amico e Ambassador AIRC Ferzan Ozpetek. Il testimone passerà poi a Francesca Fialdini con “Da Noi… A Ruota Libera”, mentre per tutta la settimana Marco Liorni sosterrà AIRC con “L’Eredità”, culminando il 9 novembre con uno “Speciale Eredità” in cui campioni e ricercatori si sfideranno nella “ghigliottina”, affiancati dall’Ambassador Loretta Goggi. Dal 3 novembre, le principali trasmissioni del daytime Rai accoglieranno testimonianze e storie di ricerca e speranza. Si parte con “Uno Mattina” con Massimiliano Ossini e Daniela Ferolla, poi “È sempre mezzogiorno” con Antonella Clerici, “La Volta Buona” con Caterina Balivo e gli Ambassador Andrea Lo Cicero e Justine Mattera, fino a “La Vita in Diretta” con Alberto Matano. La maratona coinvolgerà anche “A Sua Immagine”, “Bar Centrale”, “Bella Mà”, “Ciao Maschio”, Finché la barca va”, “I Fatti Vostri”, “In mezz’ora”, “La Porta Magica”, “Linea Verde”, “Linea Verde Italia”, “Playlist”, “Sulla Via di Damasco”, “Storie Italiane” e molti altri programmi. Beppe Convertini, Ingrid Muccitelli e Monica Setta sosterranno

la campagna a “Uno Mattina in Famiglia” il 2 e l’8 novembre, promuovendo la missione AIRC e i Cioccolatini della Ricerca. Nella puntata del 9 novembre apriranno la maratona finale con la testimonianza di Laura, guarita da un tumore alla cervice uterina, prima di passare il testimone alle trasmissioni della domenica per la grande staffetta conclusiva di informazione e raccolta fondi.

INTRATTENIMENTO PRIME TIME

Punta di diamante della maratona AIRC in prime time su Rai 1, venerdì 7 novembre “Tale e Quale Show”: Carlo Conti, Ambassador AIRC, insieme a giuria e artisti, inviterà il pubblico a sostenere la ricerca. Ospiti Massimo Sirelli, guarito da un linfoma non-Hodgkin, ed Elisa Taiana, ricercatrice AIRC. Sabato sarà la volta di “Ballando con le Stelle”, con Milly Carlucci, Carolyn Smith, la giuria e i ballerini impegnati a far crescere il numeratore delle donazioni. Impegno quotidiano anche per Stefano De Martino, che in “Affari Tuoi” invita il pubblico a sostenere la ricerca. Alla maratona partecipano inoltre “Belve” e “Blob”.

APPROFONDIMENTO E CULTURA

“Elisir” su Rai 3, con Michele Mirabella, Benedetta Rinaldi e Francesca Parisella, dedica la settimana ad AIRC, affrontando temi di diagnosi, prevenzione e cura. Lo speciale del 7 novembre farà il punto su trent’anni di “Rai per AIRC” con ospiti come Michele Maio, Franco Perrone, Alberto Bardelli e Riccardo Di Deo. “Elisir Speciale AIRC” ospiterà inoltre Rossella Elisei, Alessandra Lugo, Letizia Lafuente e l’atleta Giacomo Perini per parlare di tiroide, fumo, resilienza e storie di guarigione. Domenica 9 novembre, “Check-Up” con Luana Ravegnini e la ricercatrice

Sara Pilotto affronterà il tema alimentazione e attività fisica nei pazienti oncologici. Anche “Geo” dedicherà ampio spazio ai 60 anni di ricerca AIRC con Anna Mondino. Partecipano inoltre “Buongiorno Benessere”, “Generazione Z”, “Chi l’ha visto”, “Passato e Presente”, “Porta a Porta”, “Quante Storie” e altri programmi.

SPORT

Le trasmissioni RaiSport sostengono l’iniziativa “Un Gol per la Ricerca”, in collaborazione con Lega Serie A e FIGC, con gli Ambassador Francesco Acerbi, Gianluigi Buffon, Lorenzo De Silvestri e Claudio Marchisio. Primo appuntamento durante l’11ª giornata di Serie A, poi doppio impegno della Nazionale il 13 novembre (Moldova–Italia) e 16 novembre (Italia–Norvegia), commentati da Alessandro Antinelli e Alberto Rimedio.

RAI RADIO

Per tutta la settimana le emittenti Radio Rai promuovono la campagna AIRC con linguaggi e format diversi. Su Radio 1 saranno impegnati il Giornale Radio, “Radio Anch’io”, “Zapping”, “Sportello Italia”, “Un Giorno da Pecora” e “Wannabe”, e le rubriche sportive racconteranno “Un Gol per la Ricerca”. Su Radio 2, i conduttori parteciperanno a una gallery dedicata ai Cioccolatini della Ricerca (8 novembre) e ne parleranno programmi come “Caterpillar”, “I Lunatici”, “Radio2 Social Club” e 2Stai Serena”. Su Radio 3, spazio a “Fahrenheit”, “Radio3 Scienza” e “Tutta la città

ne parla”. Isoradio seguirà con “Sabina Style”, “Da Casello a Casello” e “IsoWeekend”. Infine, tutte le dirette saranno disponibili su RaiPlay Sound.

TESTATE GIORNALISTICHE

I TG Rai e RaiNews racconteranno i principali appuntamenti, dalla cerimonia al Quirinale alle storie di ricerca e speranza. La TGR darà voce alla scienza nei territori. Domenica 2 novembre, “TG1 Medicina” tratterà i progressi nella cura del fegato con Michele Vacca; il 6 novembre, “TG2 Medicina 33” con Laura Berti parlerà di osteosarcoma con Biagio De Angelis e la testimonianza di Barbara, guarita a 9 anni.

SPOT, CINEMA E DIGITAL

La Direzione Creativa Rai firma gli spot tv e radio che celebrano 30 anni di alleanza Rai–AIRC, ricordando Sandra Mondaini, Raimondo Vianello e Pippo Baudo, ideatore delle Storie al Microscopio nel 1995. Grazie a Rai Cinema e ANEC, il video con Antonella Clerici sarà proiettato nelle sale, raccontando le storie di Camilla (leucemia) e Mariarosa (linfoma di Hodgkin). Sui canali digital e social Rai, la campagna vive con video, spot, testimonianze e inviti alla donazione, rilanciati anche da RaiPlay, TGR e gli account Rai per il Sociale.

Gli hashtag ufficiali: #igiornidellaricerca e #RaiperAIRC. 

COME DONARE

AIRC.IT: UN FILO DIRETTO PER INFORMARSI E DONARE

Per tutta la durata della campagna il sito airc.it si arricchisce di notizie, approfondimenti in tempo reale e aggiornamenti sulle iniziative per consentire al pubblico di informarsi e partecipare. Già da ora possiamo sostenere il lavoro dei ricercatori con una donazione:

- con tutte le carte di credito, PayPal e PostePay su airc.it;

- con bonifico bancario su conto corrente dedicato Banco BPM

IT45E0503401633000000008069;

- chiamando da telefono fisso o inviando uno o più SMS al numero 45521;

- su app Satispay nella sezione “Donazioni” del menu “Servizi” per tutto il mese di novembre.

UN’EDIZIONE STORICA TRA MUSICA, CULTURA E NUOVI PRIMATI

Il Festival della Musica Italiana di New York celebra diciassette anni di musica e cultura italiane oltreoceano con tre primati storici: la benedizione del Pontefice Leone XIV, il debutto come media partner ufficiale della Rai e l’apertura di un dialogo con Sanremo

Un 2025 senza precedenti per il “Festival della Musica Italiana di New York”, che da diciassette anni celebra la musica e la cultura italiane oltreoceano, offrendo ai giovani talenti una vetrina internazionale e consolidando il ponte culturale tra Italia e Stati Uniti. Organizzato dall’Associazione Culturale Italiana di New York, ente benefico e non profit, sotto la direzione artistica di Tony Di Piazza, il Festival si è ormai affermato come il Sanremo della Grande Mela, un punto di riferimento per artisti emergenti e professionisti del settore. Registrato lo scorso 12 ottobre all’Oceana Theater di Brooklyn, il “NYCanta 2025” sarà trasmesso in due puntate tra novembre e dicembre su Rai 2, Rai Italia e on demand su RaiPlay, in collaborazione con Rai Radio2, media partner ufficiale dell’evento. L’edizione di quest’anno entra di diritto nella storia del Festival per tre primati significativi: per la prima volta un Papa, Leone XIV, statunitense con origini italiane, ha accolto la delegazione del “NYCanta” impartendo la sua benedizione e riconoscendo il valore culturale dell’iniziativa; per la prima volta la Rai è partner ufficiale, confermando la sua missione di promuovere la canzone italiana nel mondo; e, sempre per la prima volta, il Festival si è aperto ufficialmente a Sanremo, grazie al sindaco della città dei fiori Alessandro Mager, che ha proposto un futuro gemellaggio culturale tra le due città e i loro storici eventi musicali. L’evento è stato presentato alla stampa nella sede Rai di via Teulada a Roma, alla presenza di Mariarita Grieco (Direttrice Rai Italia), Williams Di Liberatore (Direttore Intrattenimento Prime Time), Giovanni Alibrandi (Direttore Rai Radio2), Marcello Ciannamea (Direttore Contenuti Digitali e Transmediali Rai) e Silvia D’Angelantonio (Vicedirettrice RaiPlay). I saluti istituzionali sono stati affidati alla Sen. Dolores

Bevilacqua (Commissione Parlamentare per la Vigilanza Rai), a Fabrizio Di Michele (Console italiano a New York) e ad Amedeo Teti (Direttore Generale del Dipartimento Mercato e Tutela del Ministero delle Imprese e del Made in Italy). Sono inoltre intervenuti Tony Di Piazza (direttore artistico del Festival), Alessandro Mager (sindaco di Sanremo), Roby Facchinetti, Marino Bartoletti (presidente di giuria), Leo Gassmann, Ema Stokholma (conduttrice), Alessia Bodei (portavoce NYCanta), Claudio Pagliara (direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York) e Maria du Bessé (segretaria generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona). La grande protagonista del “NYCanta 2025” è Leonor Iotti, in arte Leonor, diciannovenne di Cornegliano Laudense (Lodi), vincitrice con il brano “Se i tuoi occhi non mi vedono”. Pianista e cantante, Leonor ha conquistato pubblico e giuria con una performance intensa e matura. Il secondo posto, ex aequo, è andato a Elisa Cipro & Italian Radio Society (Londra) con “In questa notte magica (come on, come on)” e a Diletta Fosso con “Belli/e”, che si è aggiudicata anche il Premio CRI per la canzone più internazionale. A decretare la vincitrice è stata una giuria d’eccezione presieduta da Marino Bartoletti, con Roby Facchinetti, Gaetano Curreri, Iva Zanicchi e Renato Tanchis (Warner Music Italia). A Roby Facchinetti è andato il prestigioso “Riconoscimento in memoria di Mike Bongiorno”, consegnato alla presenza della Fondazione Mike Bongiorno. Tra gli ospiti della serata, il cantante Leo Gassmann, che ha reso omaggio a Franco Califano con “Tutto il resto è noia”, nel cinquantesimo anniversario del celebre brano. La conduzione è stata affidata a Ema Stokholma, affiancata da Lucrezia Melito Mangili (Miss Italy World), autrice anche dei video introduttivi dei concorrenti e di un tributo ai 40 anni di “C’era una volta in America” di Sergio Leone, con le musiche di Ennio Morricone. A coronare l’edizione, la compilation ufficiale “NYCanta 2025”, prodotta da Warner Music Italia, che raccoglie i brani dei finalisti offrendo loro una nuova vetrina internazionale. Con la sua combinazione di talento, passione e diplomazia culturale, il “NYCanta 2025” conferma il suo ruolo di ambasciatore della musica italiana nel mondo: un ponte di note, emozioni e identità che unisce due sponde dell’oceano sotto il segno della canzone italiana. 

BRUNO

GABRIELE CAREDDU

SINI

MOLLO E DOMENICO CROCE

SOGGETTO DI SERIE, SOGGETTI DI PUNTATA E SCENEGGIATURA DI GEMMA PISTIS, SALVATORE DE MOLA, GIULIO LEPRI, LIBERO PASTORE
SINI, GABRIELE CAREDDU, LORENZO ALOI,LLUKA ZUNIC E LUIGI BRUNO

NON ARRENDERSI MAI

Una storia di lotta, ambizione e resilienza, in cui i protagonisti, Anna, Luca e Marco, dovranno dimostrare che la loro passione è più forte delle minacce che li circondano. Otto episodi diretti da Fabio Mollo e Domenico Croce, in esclusiva su RaiPlay, con la partecipazione e le musiche di Ernia e de I 2 Rari, il duo musicale dei rapper gemelli Tommy e Ronny Rari

Una storia di sogni, amicizia e lotta per il successo, ambientata nel vibrante quartiere QT8 di Milano. In un contesto urbano denso di contraddizioni, tre giovani amici — Anna, Luca e Marco — inseguono il loro sogno: diventare stelle della scena rap. Uniti da una passione autentica per la musica, vogliono usare il proprio talento per cambiare le loro vite e superare i limiti imposti dall’ambiente in cui sono cresciuti. Quando la prestigiosa etichetta discografica Parsifal si accorge di loro e propone un contratto, il sogno sembra finalmente a portata di mano. Con il supporto di Fabrizio, un giovane producer di talento, i tre cominciano a intravedere un futuro luminoso. La loro musica, cruda e sincera, conquista il pubblico e li avvicina al successo. Ma nel quartiere nulla è mai semplice. Il gruppo deve affrontare la resistenza di Nicola, uno spacciatore che controlla il territorio e teme che la visibilità

dei ragazzi possa attirare attenzioni indesiderate su QT8, minacciando i suoi affari. Determinato a mantenere il controllo, Nicola è pronto a fermarli a ogni costo. Le cose si complicano ulteriormente quando il suo braccio destro, Giacomo, intreccia una relazione con Marco. Nonostante non sia un tipo violento, il legame con Marco lo mette in conflitto tra il sentimento e la lealtà verso Nicola. Diviso tra due mondi, Giacomo si ritrova a essere insieme una risorsa e un rischio per il gruppo. A fianco dei tre protagonisti c’è la QT Gang — Jessica, Sarah, Omar e Coma — un gruppo di amici uniti da un profondo senso di comunità. Nonostante le difficoltà del quartiere, sono sempre pronti a difendere Anna, Luca e Marco e a sostenerli in ogni momento della loro ascesa. Nel frattempo, Luca deve fare i conti con il ritorno del padre Carlo, appena uscito di prigione dopo una condanna per spaccio. Tornato a gestire il bar del quartiere, Carlo riapre ferite mai guarite. Per Luca, la lotta più dura diventa quella contro il proprio passato: riuscirà a costruirsi un futuro diverso da quello che ha sempre conosciuto? “Hype” non è solo una storia sulla musica, ma un vero e proprio coming of age dal forte valore umano e sociale. Tra sogni, paure e scelte difficili, i protagonisti devono affrontare non solo le minacce di chi vuole tenerli legati al quartiere, ma anche la pressione di una strada che li ha cresciuti e che ora sembra pronta a inghiottirli. Eppure, nonostante tutto, la forza dell’amicizia e la passione per la musica li spingono a non arrendersi mai.

I PERSONAGGI

ANNA (Martina Sini)

Anna è la regista e manager del gruppo, una ragazza di buona famiglia, cresciuta nel quartiere. Figlia di due musicisti famosi, ha sempre respirato arte e musica. Nonostante il suo background, è molto legata ai suoi amici Luca e Marco, che considera come una seconda famiglia.

MARCO (Gabriele Careddu)

Marco è un giovane dal carattere gentile e altruista, che aiuta Luca a scrivere i testi delle sue canzoni. Cresciuto con una madre single, che lavora nel bar del padre di Luca, Marco ha sempre avuto a cuore il desiderio di migliorare la situazione economica della sua famiglia e sostenere la madre nel suo percorso.

LUCA (Lorenzo Aloi)

Luca è il leader del gruppo, scrive e canta le sue canzoni, con il sogno di lasciare il quartiere grazie alla sua musica rap. Sebbene a volte possa sembrare un po’ presuntuoso, è il vero collante del trio, sempre pronto a guidare gli altri e a mantenere unito il gruppo.

FABRIZIO (Luigi Bruno)

Fabrizio è un A&R, talent scout musicale, che aiuterà i ragazzi a realizzare il loro sogno di emergere nel mondo della musica. Originario di Napoli, ma da tempo residente a Milano, sviluppa

un legame autentico con il gruppo, finendo per diventare il loro producer.

GIACOMO (Luka Zunic)

Giacomo è un ragazzo cresciuto in casa-famiglia, che per sopravvivere si è trovato a spacciare nel quartiere. È una persona solitaria, ma prova un forte sentimento nei confronti di Marco, sentendosi attratto da lui e desiderando un legame più profondo.

CARLO (Alessandro Tedeschi)

Carlo è tornato da poco in libertà dopo anni di carcere per spaccio e ora gestisce il bar del quartiere, un punto di ritrovo per tutti. Non è d’accordo con la carriera rap che vuole intraprendere suo figlio Luca, vedendola come una strada senza futuro. Dietro la sua durezza, però, c’è un amore profondo e il desiderio di proteggerlo dagli errori del passato. Carlo è un uomo segnato dal tempo che cerca di ritrovare il suo posto in un quartiere cambiato.

NICOLA (Fabio Barone)

Nicola è il giovane boss del quartiere, cresciuto in strada tra le palazzine di QT8. Pupillo di Carlo, ha preso in mano la piazza mentre lui era in carcere, gestendo lo spaccio con intelligenza e sangue freddo. È rispettato da tutti, temuto da molti, e ha imparato presto che la fiducia è un’arma a doppio taglio. 

UN’OTTIMA ANNATA

I successi discografici e l’amore del pubblico. Icona della musica italiana, Marcella Bella sfida ogni sabato se stessa, in coppia con Chiquito, nello show di Milly Carlucci su Rai 1: «Ho scoperto di avere un’agilità che non credevo di avere, faccio cose che non immaginavo di poter fare»

Cosa l’ha spinta a dire “sì” alla proposta di Milly Carlucci?

Quest’anno mi è sembrato fosse arrivato il momento giusto, erano anni che Milly mi faceva la “corte”, ma per una ragione o per l’altra non era mai tempo. Il 2025 con Sanremo e tutto quello che è venuto dopo, con tanti concerti e impegni, mi hanno in qualche modo, dato una spinta. Non ho mai ballato, ma mi piace ballare perché è ovviamente un crossover con la musica, il ritmo, che sono il pane con cui sono cresciuta!

Marcella e Chiquito sono una delle coppie più affiatate dello show… un pregio e un difetto del suo maestro… Siamo davvero molto affiatati e è stata una bella sorpresa per me, riuscire ad entrare in sintonia con lui in questo modo. È molto più giovane di me, ma nonostante questo, andiamo molto d’accordo. Difficile trovare un difetto perché è davvero una bella persona, ma se proprio devo, posso dire che la sua esuberanza ogni tanto lo fa distrarre e devo frenarlo per trovare la giusta concentrazione. Devo dire che ci riesco, perché mi ascolta, a dimostrazione del fatto che siamo davvero una coppia affiatata e c’è reciproco rispetto e intesa. Il pregio più grande è la sua passione e il suo grande entusiasmo rispetto al suo lavoro in cui dà sempre il massimo, senza risparmiarsi. Lavoriamo tanto, ma sempre col sorriso, perché non è mai di malumore. Questo è fondamentale perché a fronte di tanto impegno, il saper sorridere aiuta ed alleggerisce la fatica.

Vi si vede spesso ridere, vi capita mai di entrare in contrasto?

Quando si distrae e mi fa perdere la concentrazione lo sgrido. Ma non entriamo mai davvero in contrasto, anzi, ci divertiamo anche a dialogare con i nostri followers girando piccoli video, con una sorta di diario, del tipo “Casa Vianello” che prima di tutto diverte noi e ci ha aiutato a conoscerci, ad entrare in sintonia.

C’è qualcosa che sta scoprendo di Marcella che non conosceva grazie a questa nuova esperienza?

Ho scoperto di avere un’agilità che non credevo di avere! Faccio cose che non immaginavo di poter fare con una flessibilità naturale che non sapevo di possedere. Ho molta fiducia in Chiquito e quando mi chiede di fare prese complicate, inimmaginabili, mi metto d’impegno e mi affido, ma davvero ho scoperto che il mio fisico può osare molto di più di quello che pensavo.

“Ballando” è sinonimo di continue sfide e allenamenti; che rapporto ha con la fatica?

“Ballando” è arrivato in quella che ritengo essere “un’ottima annata”, che ha aperto letteralmente le danze con il Festival di Sanremo e poi mi ha vista impegnata con tanti concerti ed impegni, costringendomi a un allenamento continuo! Se devo essere sincera, non mi stanco più di tanto e mi sorprendo! Lavoriamo tutti i giorni, ma a pesarmi è più la noia di dover ripetere le stesse cose, ma mai ballare o allenarmi.

Cosa si dice in famiglia di questa Marcella ballerina?

All’inizio ne ridevano, ora certe volte sentendo le cose che talvolta vengono dette, ci rimangono un po’ male. I miei figli sono protettivi e guardando da casa, faticano a capire che fondamentalmente è un gioco e ci sta che si “carichino” un po’ le cose, anche per tenere alta l’attenzione sul programma.

Quale posizione auspica di raggiungere in classifica?

Nessun podio, se arriverò in finale sarà miracoloso. Per me essere riuscita a portare avanti questa esperienza con determinazione e costanza è già una vittoria. Ho comunque settantatré anni e posso essere soddisfatta di quello che, a prescindere dalla classifica, sarà il mio percorso. Quando riesco a dare il meglio di quello che ho, sono felice. Questo è il mio obiettivo, il mio “podio”.

Molti concorrenti, anche delle passate edizioni, dicono che “Ballando” ha cambiato loro la vita… sta accadendo anche a lei?

Cambiare la mia vita è difficile, sono una donna adulta, ma certamente l’aver capito di avere una agilità che non sapevo, mi farà fare qualche scelta diversa. Mi sono accorta che grazie al movimento il mal di schiena si allevia, che il mio corpo si è modellato con tutta la palestra che faccio e sicuramente è tutta salute! Nonostante tutti gli impegni, vorrei dedicare un po’ più di tempo all’attività fisica e perché no, anche cercare una scuola di danza per continuare a ballare!

I 24 PROTAGONISTI

Da martedì 11 novembre in seconda serata su Rai 2, Radio2 e RaiPlay scenderanno in campo per conquistare la finalissima di “Sarà Sanremo” il 14 dicembre

Esfida sia, ma a colpi di musica e parole. Dopo ore di audizioni dal vivo nella storica Sala A di Via Asiago a Roma, che hanno visto sfilare 34 giovani artisti di fronte alla Commissione Musicale composta dal direttore artistico Carlo Conti, dal vicedirettore Intrattenimento Prime Time Claudio Fasulo, Ema Stokholma, Carolina Rey, Manola Moslehi, Enrico Cremonesi e Daniele Battaglia, sono stati selezionati i 24 protagonisti di “Sanremo Giovani” che, da martedì 11 novembre, scenderanno in campo per conquistare la finalissima

di “Sarà Sanremo”. E l’11 di novembre, in seconda serata su Rai 2, Radio2 e RaiPlay, si ripartirà proprio dalla Sala A di Via Asiago per cinque settimane, in compagnia del podcaster e conduttore radiofonico Gianluca Gazzoli. In ciascuna delle prime quattro puntate si esibiranno 6 giovani “promesse”, ma solo 3 di loro avranno accesso alla semifinale del 9 dicembre, in cui da 12 selezionati si passerà a soli 6 finalisti di “Sarà Sanremo,” in diretta il 14 dicembre, dal Teatro del Casinò di Sanremo. Solo i primi 2 avranno la possibilità di partecipare alla prossima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, nella sezione Nuove Proposte, insieme ai 2 giovani artisti di Area Sanremo che invece entreranno di diritto, dopo aver superato la selezione dei primi di dicembre, ad opera della medesima Commissione Musicale capitanata da Carlo Conti. 

Nome d’arte

AMSI

Angelica Bove

ANTONIA

Cainero

CARO WOW

cmqmartina

Deddè

Disco Club Paradiso

EYELINE

Jeson

Joseph

LA MESSA

Lea Gavino

Mimì

Nicolò Filippucci

OCCHI

Petit

PRINCIPE

Renato D’Amico

Seltsam

SENZA CRI

soap

Welo

Xhovana

Titolo Brano

PIZZA AMERICANA

Mattone

Luoghi Perduti

Nuntannamurà

CUPIDO

RADIO EROTIKA

Ddoje Criature

Mademoiselle

FINCHE’DURA

Inizialmente Tu

Fenomenale

Maria

Amico Lontano

SOTTOVOCE

Laguna

Ullallà

UN BEL CASINO

Mon Amour

Bacio Piccolino

Scusa mamma

SPIAGGE

Buona Vita

EMIGRATO

EGO

Bellissima Italia Generazione Green

Fabrizio Rocca torna nelle case degli italiani andando alla scoperta di luoghi, storie, eccellenze che trovano nella sostenibilità il loro comune denominatore. La prima puntata, in onda su Rai 2 domenica 9 novembre alle 14, sarà dedicata a San Felice Circeo

La nuova stagione di “Bellissima Italia Generazione Green” partirà da San Felice Circeo, dal Faro che domina gran parte della bellissima e frastagliata costa rocciosa sulla quale si infrangono le onde del Tirreno. Insieme alla natura, la storia, con una passeggiata nel borgo in cui si ricorderanno le origini romane, l’arrivo dei Templari, il dominio della famiglia Caetani e il curioso ritrovamento nel 1939 di un cranio di uomo di Neanderthal avvenuto nella grotta Guattari, a breve distanza dal centro. Spazio anche al ricordo di Anna Magnani che con questo luogo aveva un legame profondo. Si tornerà poi al mare, dove i ricercatori di TartaLazio svolgono un’importante attività di salvaguardia e protezione delle tartarughe marine che molto spesso nidificano su quelle spiagge. Fabrizio Rocca incontrerà inoltre un tree climber, un arboricoltore che attraverso l’utilizzo di funi fa manutenzione a piante che arrivano anche a trenta metri di altezza. ll percorso si concluderà sulla spiaggia sotto Torre Fico, dove il conduttore incontrerà due fratelli orafi che hanno ideato una collezione di gioielli ispirata alle bellezze del Circeo. Da domenica 9 novembre alle 14 su Rai 2.

LA STORIA DELLA RAI

Antonello Falqui Lo spettacolo della Regia

Eros Macchi, Enzo Trapani, Romolo Siena, Vito Molinari. Tra il 1920 e il 1929 nacque una generazione di fenomeni che ha creato e ha trasformato quello che non c’era: la regìa televisiva

Esattamente cento anni fa a Roma, il 6 novembre 1925, veniva al mondo in Via Muzio Clementi colui che ha rappresentato quella neonata professione ai massimi livelli: Antonello Falqui, un nome che per generazioni è diventato sinonimo di “varietà”, ma anche di rigore, stile e raffinatezza. Entrò in Rai alla fine del 1952, dopo aver frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia, seguito da alcune esperienze come aiuto-regista, come ad esempio ne “Il Cristo proibito” diretto da Curzio Malaparte. Capì subito che il mezzo televisivo era senza dubbio un palcoscenico da reinventare, ma senza gli orpelli che, in quell’epoca, erano protagonisti delle scene. Poteva bastare un limbo bianco. Fu così che, in pochi anni, firmò programmi come “Il Musichiere”, “Canzonissima”, “Studio Uno”, “Teatro 10” costruendo una grammatica televisiva fondata sulla precisione. Ogni movimento di macchina, ogni cambio di luce, ogni entrata in scena era studiata fino al minimo particolare. Nulla poteva e doveva essere lasciato al caso. Nel 1974, con “Milleluci” dal Teatro delle Vittorie in Roma, Falqui

tocca il vertice della sua carriera. Quel magico incontro tra Mina e Raffaella Carrà, due icone di stile, è il suo manifesto artistico: una celebrazione dello spettacolo italiano in tutte le sue sfumature, dalla rivista al cinema, dal cabaret alla canzone d’autore. All’inizio degli anni ‘90, già vincitore di numerosi Premi Regia Televisiva e delle Rose d’Or di Montreux con i programmi da lui firmati (“Fatti e Fattacci”, “Al Paradise”) Falqui comprese però che i tempi per poter realizzare il suo immaginario televisivo non esistevano più e lasciò prematuramente e a malincuore la sua cabina di regìa. Il suo ultimo sogno, non realizzato, sarebbe stato quello di realizzare un grande show con Fiorello. “Sa cantare bene, è chic, è molto simpatico” diceva di lui. Ricordava molto da vicino uno dei grandi protagonisti dei suoi sabati sera, Walter Chiari. Ma la presenza di Antonello Falqui aleggia ancora oggi in ogni trasmissione che vuole coniugare spettacolo e qualità, perché non ha soltanto firmato un’epoca: l’ha inventata. La Rai ricorderà nei prossimi giorni il Re del varietà televisivo con molti appuntamenti sulle reti generaliste, tematiche e su Rai Italia, all’interno del programma “Casa Italia” condotto da Roberta Ammendola. Saranno poi da non perdere il documentario “Le mille luci di Antonello Falqui” per la regìa di Fabrizio Corallo, scritto insieme a Gabriele Raimondi, “Storie della Tv” su RaiStoria e, su RaiNews24, la puntata della rubrica “Amarcord” a lui dedicata, con Alessandra Solarino ed Umberto Broccoli. 

Il fiuto di SHERLOCK HOL MES

Ritorna l’investigatore più famoso dell’animazione nello storico anime televisivo nato da una co-produzione fra Rai e Tokyo Movie Shinsha: nell’amatissima trasposizione animata dei romanzi di Artur Conan Doyle, i personaggi assumono aspetto di cani antropomorfi, col segugio Sherlock Holmes impegnato a contrastare le malefatte del Professor Moriarty. Dal 3 novembre in versione restaurata su RaiPlay

Lo storico anime televisivo nato da una co-produzione fra Rai e Tokyo Movie Shinsha disponibile dal 3 novembre in esclusiva su RaiPlay. In questa amatissima trasposizione animata dei romanzi di Artur Conan Doyle, i personaggi assumono aspetto di cani antropomorfi. I lavori per la realizzazione di questa serie, che assieme a “Conan, ragazzo del futuro” e a “Le avventure di Lupin III” rappresenta uno dei pochi lavori televisivi di Hayao Miyazaki, erano iniziati nel 1981, per subire poi una lunga interruzione a causa di problemi di diritti legati al personaggio di Sherlock Holmes. Dal marzo 1984, a seguito del successo ottenuto dalla proiezione in Giappone dei primi due episodi per accompagnare quella di “Nausicaa nella valle del vento”, la produzione riprende rapidamente e debutta in televisione nel novembre 1984, su Rai 1 e su TV Asahi in Giappone. A 41 anni dalla sua prima messa in onda, dunque, grazie al lavoro in sinergia fra le sedi Rai di Roma e di Torino, la serie torna in una veste completamente rinnovata. Il Laboratorio di Restauro e Postproduzione del Centro di Produzione TV di Roma ha effettuato la digitalizzazione delle pellicole tra-

mite film scanner ed effettuato un restauro video conservativo, volto a mantenere fedelmente l’aspetto originale del prodotto, pur esaltandone al massimo le caratteristiche. Il settore Digitalizzazione Supporti e Preservazione della Direzione Teche, di stanza a Torino, si è occupato del restauro audio digitale, migliorando chiarezza e intelligibilità sonora di tutti gli episodi, in italiano e in inglese. Sempre a Torino sono state effettuate migliorie video grazie alla color correction e ad una meticolosa pulizia dei frame dai difetti intrinseci alla pellicola. “Il patrimonio audiovisivo Rai, ormai è cosa nota, è una fonte inesauribile di sorprese, un catalogo di incredibile ricchezza e varietà: in questo caso, è stato in grado di restituirci un capolavoro d’animazione firmato dal più conosciuto esponente dell’animazione internazionale, Hayao Miyazaki, confermando ancora una volta quanto la nostra azienda sia stata da sempre un polo attrattivo per artisti e creativi da tutto il mondo – afferma il direttore di Rai Teche Andrea Sassano – il restauro audio-video effettuato sulla serie è una dimostrazione della grande professionalità delle nostre risorse interne, in grado di cavalcare le tecnologie più avanzate mettendole al servizio dell’archivio Rai”. RaiPlay continua a investire nella qualità dell’animazione dedicata a bambini e ragazzi, ampliando la propria library con titoli iconici amati da generazioni. “Siamo orgogliosi di offrire al nostro pubblico una serie di culto che ha fatto la storia dell’animazione e che rappresenta un ponte perfetto tra intrattenimento e qualità artistica”, dichiara Elena Capparelli, direttore di RaiPlay e Digital. “L’arrivo de ‘Il fiuto di Sherlock Holmes’ conferma il nostro impegno nel proporre contenuti capaci di coinvolgere i più giovani ma anche di parlare a tutta la famiglia, valorizzando le opere dei grandi maestri internazionali”.

Docu-serie, caratterizzata dalla narrazione discreta e rispettosa di Marco Liorni. La presentazione alla 77esima edizione del Prix Italia. Su RaiPlay dal 5 novembre

Un viaggio innovativo e visionario che ripercorre le avventure creative di centoventi giovani artisti, la maggior parte provenienti dai migliori Istituti di alta formazione nel campo delle discipline artistico-musicali d’Italia, mentre altri ventiquattro arrivano da tutto il mondo. “Playing Memories”, presentato in anteprima a Napoli durante la 77esima edizione del Prix Italia - il concorso internazionale per broadcaster della Rai, arriva su RaiPlay dal 5 novembre. La docu-serie, caratterizzata dalla narrazione discreta e rispettosa di Marco Liorni, nasce con l’obiettivo di dare spazio all’arte

in tutte le sue forme - danza, musica, arti visive, arti sceniche, scultura, pittura e fotografia -incoraggiando i partecipanti a confrontarsi in un autentico scambio interculturale misurandosi in otto residenze artistiche sparse per l’Italia e attraverso sedici live performance in giro per il mondo. Ogni gruppo è composto da quindici performer di varie discipline, selezionati tra gli Istituti di alta formazione nel campo delle discipline artistico-musicali italiani e internazionali più prestigiosi. L’elemento comune a tutti gli spettacoli è il repertorio composto da brani sia tradizionali che contemporanei della musica italiana, di qualsiasi genere, edita e inedita. Lo spettacolo viene portato in scena due volte: la prima nella città ospitante l’ultimo giorno di residenza artistica, la seconda in una città straniera. Tra i guest delle puntate Diana Del Bufalo, Dito nella Piaga, Michele Bravi, Margherita Vicario, Dardust, Roy Paci, Mirkoeilcane, Peppe Vessicchio. “Playing Memories” è un programma Rai Contenuti Digitali e Transmediali, direttore Marcello Ciannamea.

In libreria

POSSO ENTRARE? AN ODE TO NAPLES

Un viaggio nell’anima profonda di Napoli, raccontata attraverso la sua musica, voce autentica e universale della città. Canzoni, volti e suoni diventano il filo conduttore di un racconto che attraversa vicoli, teatri e piazze, dove ogni nota risuona di storia e passione. Trudie Styler firma un omaggio poetico e contemporaneo a una città che vive di contrasti e armonie, capace di trasformare dolore e gioia in melodia e arte condivisa. Regia di Trudie Styler. Nella sezione “Cinema Documentari” della piattaforma Rai.

LA NOSTRA RAFFAELLA

Un ritratto emozionante e vivido della regina della televisione italiana, Raffaella Carrà. Dalla Bologna della giovinezza alla Roma dei grandi studi, il film ripercorre una carriera unica fatta di disciplina, talento e libertà creativa. Attraverso immagini d’archivio e testimonianze, emerge la figura di una donna moderna, coraggiosa e rivoluzionaria, capace di cambiare per sempre il linguaggio dello spettacolo e della comunicazione popolare. Regia di Emanuela Imparato.

Basta un Play!

FERNANDA

La storia di Fernanda Wittgens, prima direttrice della Pinacoteca di Brera, una donna colta e coraggiosa che durante la guerra mise a rischio la propria vita per salvare capolavori dell’arte e proteggere decine di ebrei dalla deportazione. Un racconto intenso e civile, che restituisce la forza morale di una protagonista capace di scegliere sempre dalla parte dell’umanità e della bellezza, anche nei giorni più bui della Storia. Regia di Maurizio Zaccaro, con Matilde Gioli, Eduardo Valdarnini, Maurizio Marchetti, Valeria Cavalli, Francesca Beggio e Lavinia Guglielman. Nella sezione “Cinema e Fiction Italiane”.

VALENTINA

Premio Goya 2022 come miglior film d’animazione, racconta la storia delicata e luminosa di una bambina con la Sindrome di Down che affronta il dolore per la perdita della nonna. Accompagnata dai suoi amici immaginari, Valentina intraprende un viaggio fantastico pieno di colori e scoperte, imparando il valore del coraggio e dell’autonomia. Un film tenero e potente, che celebra la diversità e la forza dei sentimenti autentici. Regia di Chelo Loureiro. Voce italiana di Alice Gennaro, prima doppiatrice con Sindrome di Down in Italia. 

Robbie Williams e Bon Jovi insieme.

Un inno alla rinascita

Il nuovo singolo “We Made It Look Easy” segna l’incontro tra due protagonisti assoluti della musica internazionale e anticipa la versione deluxe dell’album “Forever”. Un dialogo energico e ironico, nato dall’amicizia e dalla volontà di trasformare un momento difficile in un’occasione di condivisione e libertà creativa

IBon Jovi tornano con un nuovo capitolo della loro storia musicale, un brano potente e dal respiro internazionale che li vede per la prima volta al fianco di Robbie Williams. Il singolo “We Made It Look Easy”, disponibile in digitale e in radio, segna l’incontro tra due icone della musica pop e rock mondiale e anticipa “Forever (Legendary Edition)”, la versione deluxe dell’ultimo album della band. Nel brano, la voce inconfondibile di Jon Bon Jovi si intreccia con quella di Williams in un dialogo ironico e pieno di energia, un inno alla leggerezza e alla forza con cui si affrontano le sfide della vita e del palcoscenico. La collaborazione nasce da una stima reciproca

coltivata negli anni, come racconta lo stesso Bon Jovi: «Robbie è uno dei più grandi artisti. Amo la sua musica da sempre e sono onorato di averlo con noi: ha reso suo questo testo fin dal primo ascolto». “We Made It Look Easy” fa parte di un progetto che celebra la rinascita della band dopo un periodo difficile. Jon Bon Jovi, costretto a fermarsi per un’operazione alle corde vocali, ha trasformato la pausa forzata in un’occasione creativa, chiamando a sé amici e colleghi come Bruce Springsteen, Avril Lavigne, Jelly Roll e Lainey Wilson. Ne è nato un album corale e vibrante, costruito su 14 brani che fondono esperienza e contemporaneità, rock e ballate, spirito collettivo e identità personale. La “Legendary Edition” rappresenta così una nuova tappa in una carriera lunga oltre quarant’anni, segnata da 130 milioni di dischi venduti, tour in più di cinquanta Paesi e un posto d’onore nella Rock & Roll Hall of Fame. Con “We Made It Look Easy”, i Bon Jovi riaffermano la loro capacità di reinventarsi senza perdere la sincerità delle origini, dimostrando che la musica, come la vita, può sembrare semplice solo quando è frutto di dedizione, talento e passione condivisa.

Achille Lauro

Tommaso Paradiso

Annalisa feat. Marco M..

Giorgia

Bresh

Emma, Juli

Pinguini Tattici Nucleari

Damiano David, Tyla & ..

Olly, Juli

Tiziano Ferro

Senza Una Stupida Storia

Lasciamene un po’

Piazza San Marco

Golpe

Dai Che Fai

Brutta storia

Amaro

TALK TO ME

Questa domenica

Fingo& Spingo

ALESSANDRA ZAVOLI

La giornalista e conduttrice radiofonica, voce di “Colpo di Coda” su Rai Radio2, firma per Rai Libri il volume “Colpi di Coda”. Un viaggio delicato e profondo nel legame tra personaggi della televisione e dello spettacolo e i loro gatti, dove libertà, mistero e affetto si intrecciano in storie autentiche e sorprendenti. Un libro che accarezza l’anima e invita all’empatia, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza. Un amore per gli animali che si riflette anche nel ricordo di Sergio Zavoli, che trovava nella cura e nella vicinanza con loro una forma profonda di umanità

Nel mondo segreto dei gatti

Storie, affetti e misteri raccontati da chi li ama davvero

Nel suo libro racconta il legame profondo tra personaggi famosi e i loro gatti. Come nasce l’idea di dare voce a questo mondo così discreto, ma anche pieno di sfumature?

Da tre anni conduco “Colpo di coda”, una rubrica su Rai Radio2 dedicata agli animali, uno sguardo nella vita degli artisti al di fuori dalla ribalta. Gli intervistati mi raccontano il legame con i loro animali domestici. Non solo per pura curiosità, ma perché le adozioni e i loro incontri speciali, siano di esempio per chi li ascolta. È venuto fuori un mondo variegato. Molti personaggi pubblici hanno più gatti che cani, forse per una questione di gestione e compatibilità con la loro vita professionale. Da qui l’idea di raccontare questa vita un po’ nascosta, fatta di un amore silenzioso ma intensissimo. Ho 4 gatte e 5 cani. La mia vita con loro è piena e serena. Sono la mia famiglia.

Il gatto incarna libertà, mistero e una forma silenziosa di affetto. Cosa le ha insegnato questo animale nel modo di osservare la vita delle persone?

I gatti insegnano la pazienza, la lentezza, il saper aspettare. Con loro nulla è immediato: bisogna meritarsi l’affetto. I sentimenti che regalano non sono mai scontati. Alcuni gatti sono più socievoli, altri più distaccati, ma è proprio in questa varietà che si nasconde la ricchezza del loro modo

d’amare. Chi impara a vivere con i gatti, secondo me, diventa una persona più completa.

Tra le tante storie che ha raccolto, ce n’è una che l’ha colpita in modo particolare per intensità o somiglianza tra il carattere del gatto e quello del suo umano?

Sono tutte diverse, ma tutte speciali. Forse il racconto di Luca Barbareschi e della vita con i suoi gatti, in particolare con Abramo, un micio magico, speciale, in grado di sentire persino le presenze occulte. O anche il rituale dei gatti di Tony Esposito ai quali il musicista faceva ascoltare per primi le sue nuove composizioni. I gatti hanno una sensibilità che va oltre ciò che percepiamo.

Il libro è anche un inno all’empatia. Crede che il modo in cui trattiamo gli animali rifletta il modo in cui trattiamo noi stessi e la società?

Negli ultimi anni c’è stata una maggiore consapevolezza nei confronti degli animali. Le leggi oggi finalmente puniscono in modo più severo maltrattamento e uccisione di animali e anche il riconoscimento delle creature viventi come esseri senzienti nella Costituzione è un bel passo avanti. C’è però ancora molto da fare. Persistono alcune mentalità per così dire antiche, per le quali l’animale è ancora visto come “qualcosa che serve a”. Non un compagno, ma un mezzo.

Foto dell’Associazione “Il gruppo di Zavoli”

Fortunatamente oggi si fa strada una visione diversa, fondata sul rispetto della loro natura. Anche il mercato del pet non conosce crisi: è il segno che c’è una maggiore attenzione al loro benessere, non un bisogno di sostituire qualcosa, come qualcuno crede, ma un desiderio sincero di cura.

Come ha scelto le parole per raccontare queste storie così intime, rispettando la sensibilità dei protagonisti?

Ho chiuso gli occhi e ho provato a immedesimarmi nei gatti. Ho immaginato che fossero loro a raccontare la vita all’interno delle case dei loro “umani”. Questo punto di vista, tenero ma ironico, mi ha permesso di evitare il tono didascalico e di restituire l’essenza del legame. I 28 vip intervistati mi hanno svelato vizi e virtu’ dei loro piccoli amici; raccontato il colpo di fulmine che li ha fatti incontrare. Ma hanno anche immaginato che all’improvviso diventassero parlanti: cosa avrebbero detto se si fossero espressi in “umanese”? Scopritelo leggendo il libro… E poi c’è un aspetto importante: il ricavato del libro sarà interamente devoluto in beneficenza al “Rifugio di Hope”, un santuario per il recupero di animali da reddito a Castel Sant’Elia, alle porte di Roma, che accoglie animali salvati da situazioni difficili e offre loro una nuova vita in libertà, nel rispetto della loro natura. Qui vivono tutti insieme senza gabbie né sbarre 500 animali strappati a destini terribili come maiali, struzzi, lama, pavoni, bufali. A guidarlo è Corinna, una donna meravigliosa con cui collaboro da vent’anni, capace di trasformare l’amore per gli animali in un progetto concreto di accoglienza e speranza.

Se dovesse descrivere il gatto con una sola parola? Magico.

E se invece fosse il gatto a descrivere noi?

Credo direbbe: “Ti concedo il privilegio di vivermi accanto: ma rispetta i miei spazi, e fammi tante coccole, dammi del buon cibo, non tradirmi mai e sarò tuo per sempre”.

Che rapporto aveva Sergio Zavoli con gli animali, e in particolare con i gatti?

Avevamo entrambi un grande amore per gli animali. La nostra casa era un via vai di piccoli ospiti: gatti, cani, uccelli. Viveva con noi anche un airone bianco reso incapace di volare dal fucile di un cacciatore. Sergio era forse un tantino più gattofilo rispetto alla mia sfrenata “canitudine”. Nel ’95, mentre era alle prese con la sua inchiesta sulla fede in “Credere non credere” che girava nella Basilica di Sant’Alessandro a Roma, ebbe un incontro speciale. Improvvisamente dal nulla apparve sul set un bellissimo gatto bianco con gli occhi azzurri. Partecipava ogni giorno in modo diligente alle riprese. Per nulla intimidito dal gran trafficare dei tecnici, tra luci e grovigli di fili. Per Sergio era diventata una presenza insostituibile al punto da non iniziare a girare se prima Alessandro (volle chiamarlo così) non si fosse piazzato sulla colonna di marmo che era diventata ormai la sua postazione. Finite le riprese, come era prevedibile, il gatto si trasferì a casa nostra. E che dire di Magò, l’altra felina di casa Zavoli, sgusciata fuori da chissà dove sul trafficatissimo piazzale di Palazzo Madama davanti al Senato. Era poco più grande di una pallina di pelo quando rotolò proprio davanti ai piedi di Sergio che stava per entrare in auto: altro che segno del destino.

Che belle storie...

Sì, sono storie di amore profondo che lasciano per sempre un segno indelebile sul cuore. E che scaldano i ricordi. 

In libreria

ALBERICA SVEVA SIMEONE: PERCORRO FORESTE OSCURE.

E SONO I LUPI A TEMERMI

«Figlia degli anni ’80, porto dentro di me il battito di quel decennio, le sue icone, i colori, la musica, le storie che ancora oggi mi fanno vibrare. L’amore per l’horror mi accompagna da sempre. Non l’ho mai temuto, anzi, l’ho accolto come si accoglie un vecchio amico, con curiosità e fiducia.»

Alberica Sveva Simeone è nata e cresciuta a Roma, in uno dei quartieri centrali. Quello che definisce «un cuore pulsante: strade trafficate, voci sovrapposte e un’energia che non dorme mai.» Proprio come lei. Bionda e stilosa come un personaggio da chick-lit nasconde dietro un sorriso aperto e grandi occhi verdi una fantasia che sborda senza problemi nel territorio della paura. Quella vera. «È stato l’horror, circa cinque anni fa, a spingermi a scrivere le mie prime storie. Da allora i miei romanzi, i miei racconti e le mie sceneggiature sono diventati parte del mio quotidiano, un’estensione naturale di chi sono. Durante la pandemia, una sera come tante ero a casa, immersa in una noia che sembrava non finire mai. Senza quasi accorgermene, ho acceso il computer e ho iniziato a scrivere il prologo di una storia. Parola dopo parola, dentro di me è nata una certezza nuova: potevo davvero farlo. Potevo dare forma a quell’idea che mi ronzava in testa e trasformarla in un romanzo vero. Così è stato. E da quel momento, tutto ha cominciato a prendere vita.»

Un’accelerazione costante e progressiva, una produzione che spazia e si allarga giorno dopo giorno. Romanzi, racconti, sceneggiature, quale tra questi preferisci?

«Adoro inventare storie per il cinema e la TV: è un gioco di immaginazione che non smette mai di sorprendermi. Ma anche scrivere un romanzo ha il suo fascino. È un viaggio più lento, intimo, che sa riempire le giornate di una luce tutta particolare. Anche sceneggiare Dylan Dog è stato molto divertente, soprattutto per una fan accanita come me!»

Il podcast “Lost Boys Show”, il marchio “Plutonia Publications”: com’è nata la partnership con Alessandro Girola?

«Io e Alessandro ci siamo conosciuti per caso, durante la promozione del mio primo romanzo, La donna con l’abito

nero. Mi ha contattata su Instagram per invitarmi a partecipare a una live e io ho accettato senza pensarci troppo. Da quel momento, le cose hanno preso una piega inaspettata. Ci siamo trovati subito in sintonia e quasi senza accorgercene ci siamo ritrovati dietro ai microfoni del Lost Boys Show, il nostro appuntamento settimanale su YouTube dedicato al cinema e alla cultura pop. Il progetto ha funzionato fin da subito e, col tempo, Alessandro ha iniziato a condividere con me anche la gestione del brand editoriale Plutonia Publications. Oggi lavoriamo fianco a fianco con entusiasmo e dedizione e siamo davvero felici di come stanno andando le cose. Ormai, possiamo dirlo: è diventato a tutti gli effetti un lavoro a tempo pieno!»

Avventurarti in boschi misteriosi non ti spaventa, come dimostra il tuo “Verde Scuro” «È uscito proprio un anno fa. Verde Scuro è un romanzo breve, uno slasher ambientato nella Foresta Nera, in Germania. L’idea mi è venuta durante una vacanza estiva in quei luoghi e da subito ho saputo che sarebbe stata una storia cruda, sporca, cattiva: una lettura senza sconti, adatta solo a stomaci forti. La vicenda segue una coppia in crisi che decide di trascorrere qualche giorno di vacanza nella Foresta Nera, ma le cose non vanno affatto come previsto. Una sera, non trovando nessun locale aperto, sono costretti a ordinare il pasto online. Con grande sorpresa, invece della consegna a domicilio, il ristorante li obbliga a ritirarlo di persona. Il protagonista lascia la fidanzata in hotel e si avventura da solo. Senza neanche accorgersene, si ritrova a camminare tra gli alberi della foresta, fino a quando, ormai sfiduciato, scorge una casa nascosta tra le fronde. E lì ha inizio il vero incubo. Adesso invece sto lavorando a qualcosa di completamente diverso: un thriller con sfumature romance, ambientato nella New York degli anni ’90. Una storia intensa, piena di tensione e sentimento, in cui credo moltissimo e che potrete leggere tra poco, a dicembre.» Laura Costantini

PARTE DI UNA GRANDE FAMIGLIA

Il Commissario Capo Francesca De Luca del Compartimento Polizia Stradale Marche racconta la sua esperienza con la Polizia di Stato. Un ruolo operativo che racchiude l’essenza dell’essere tra la gente e per la gente

La Polizia Stradale garantisce la sicurezza sulle strade sia attraverso un’attività di prevenzione cercando di diffondere nell’opinione pubblica l’idea che i comportamenti imprudenti vanno evitati non per

il timore di una eventuale sanzione, quanto piuttosto per le conseguenze che possono derivare in caso di incidente stradale causato dalla violazione della norma, sia mediante un’opera di educazione svolta nelle scuole. Accanto a queste attività è necessaria anche un’opera repressiva, che si concretizza nell’applicazione di sanzioni nei confronti di coloro che infrangono le regole, spiegando che il comportamento posto in essere potrebbe mettere in serio pericolo la sicurezza della circolazione e la vita delle persone. Dai dati statistici emerge che l’infrazione più frequente sia l’eccesso di velocità, annoverata anche tra le principali cause

di incidente stradale e rilevata dalla Polizia Stradale con apparecchiature fisse e mobili, che permettono la misurazione della velocità media, come il Tutor ed il Sistema Virgilius, o di quella istantanea, come l’autovelox ed il Trucam. Seguono le infrazioni dovute al mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta, comportamento che può incidere sulla gravità delle conseguenze derivanti dal sinistro stradale, e quelle relative all’utilizzo di apparecchi radiotelefonici, come smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi, una delle principali condotte che causano distrazione alla guida, considerata oggi la principale causa del verificarsi di incidente stradale. “Esserci sempre è il motto della Polizia di Stato, due semplici parole che rappresentano la sintesi della quotidianità e dell’essenza del nostro impegno – afferma la dott.ssa De Luca, che conclude: “Entrare nella Polizia di Stato significa entrare a far parte di una grande famiglia, una seconda famiglia in cui spesso si passa molto più tempo rispetto a quella naturale, in cui si creano legami indissolubili, dove spesso ci si rifugia e si trova conforto”.

Perché ha deciso di entrare in Polizia?

Entrare a far parte della Polizia di Stato è sempre stato, fin da quando ero bambina, il mio sogno divenuto realtà. Essere al servizio degli altri e dedicare la propria vita a supporto della collettività è per me un onore, qualcosa di cui sono profondamente fiera. Per questo quando ho intrapreso i miei studi giuridici, tutto è stato finalizzato al superamento del concorso di accesso alla carriera dei funzionari di Polizia, la cui riuscita è stata la mia più grande soddisfazione personale. A chi durante gli studi mi chiedeva cosa avrei voluto fare da grande ho sempre risposto nello stesso modo, “Entrare in Polizia”; così quando ho potuto finalmente indossare questa divisa è stata un’emozione unica.

Ci racconta le tappe più importanti della sua carriera?

A conclusione del corso di formazione per Commissari della Polizia di Stato sono stata assegnata al Compartimento Polizia Stradale per le Marche che mi ha dato la possibilità di conoscere un settore così vario ed affascinante come quello della specialità della Polizia di Stato. Prevenire ed intervenire in caso di incidenti, occuparsi di attività investigative relative a gravi incidenti o traffici illeciti su strada, sono tutte attività che richiedono competenze ma anche grande umanità. Ma la Polizia Stradale è anche comunicazione e prevenzione e tal riguardo una bella opportunità è stata quella di far parte del tradizionale dispositivo della Polizia Stradale che scorta il Giro d’Italia per il settore della comunicazione sulle tematiche della sicurezza stradale sia nel 2024, che nel 2025. Il binomio inscindibile tra Polizia Stradale e Giro d’Italia infatti, non garantisce solo la sicurezza della corsa su strada, ma si pone l’obiettivo di creare una vera cultura della sicurezza stradale, avvicinando più

persone possibili a questi temi lungo i vari territori interessati dalla gara. Questa esperienza è stata fondamentale per la mia crescita, sia sotto il profilo professionale sia umano.

Qual è il suo ruolo attuale?

Attualmente dirigo il Settore I del Compartimento Polizia Stradale per le Marche e ricopro l’incarico di referente della comunicazione e delle principali campagne della Polizia Stradale. Come Direttore del Settore I, mi occupo tra le altre cose anche di aspetti afferenti alla gestione del personale, settore, che per un funzionario di Polizia è molto importante perché richiede competenze ed empatia equilibrio ed autorevolezza con l’obiettivo ultimo di riuscire a rendere un servizio sempre più efficace e vicino alla gente. In qualità di referente della comunicazione e delle principali campagne di sicurezza stradale, curo i rapporti con la stampa e porto la mission della Polizia Stradale nelle scuole di varo ordine grado attraverso campagne di sensibilizzazione come ICARO, destinato agli studenti del liceo, e BICISCUOLA, rivolto ai più piccoli. Andare nelle scuole e dare messaggi di sicurezza ai ragazzi costituisce un aspetto prezioso della nostra attività. L’esserci sempre per noi vuol dire anche questo: incontrare i ragazzi, spiegare loro che le nostre scelte possono salvarci la vita ed avvicinarli alla cultura della sicurezza.

C’è un episodio in particolare che ha segnato la sua carriera? Nonostante i pochi anni di servizio, ci sono vari momenti che hanno segnato la mia carriera, ma senza dubbio avere la riconoscenza e la gratitudine di persone aiutate per strada che con un sorriso ti ringraziano per tutto quello che fai rappresenta la spinta per provare a dare sempre di più. Ricordo sicuramente con estrema emozione, durante il corso di formazione, la sfilata in occasione della Festa della Repubblica in cui, insieme ai miei colleghi, ho rappresentato i funzionari della Polizia di Stato davanti alle più alte cariche dello Stato. Indossare la fascia tricolore, simbolo delle funzioni svolte a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, è stato per me motivo di orgoglio, che mi accompagnerà per tutta la carriera.

Un suggerimento ai giovani che vogliono entrare in Polizia. Indossare la divisa della Polizia di Stato è un onore ed una responsabilità e richiede davvero tanta dedizione. A chiunque voglia intraprendere questo lungo ma bellissimo viaggio, auguro di avere in primis, e di nutrire poi, la passione nel cuore perché è l’unico sentimento in grado di vincere stanchezza e difficoltà. Se questo è il vostro obiettivo, non smettete mai di crederci e continuate a provarci. Raggiunto questo traguardo, entrerete a far parte di una seconda famiglia con cui condividere gli ostacoli quotidiani, ma anche le più belle soddisfazioni che solo questo lavoro vi può dare.

Così fan tutte

Le malinconiche geometrie d’affetti disegnate da Mozart nell’interpretazione del regista Robert Carsen e del direttore Alexander Soddy. In prima visione tv giovedì 6 novembre alle 21.25 su Rai 5

Datata 1790, l’opera racconta il gioco orchestrato da Don Alfonso che per smascherare le illusioni amorose e mettere a nudo i desideri e i sentimenti dei protagonisti, esplora il tema della fedeltà e della sua fragilità, mettendo in scena una complessa scommessa sull’infedeltà. L’opera di Wolfgang Amadeus Mozart è preceduta da un’introduzione di tre minuti con Veronica Pivetti. Il “Così fan tutte” che chiude la Stagione 2024/2025 del Teatro alla Scala. Rai Cultura propone l’opera in prima visione tv giovedì 6 novembre alle 21.25 su Rai5, il giorno dopo la prima in teatro.

La settimana di Rai 5

The Great Songwriters

Come nasce un grande classico della musica? Nascono prima le parole, la melodia o l’intenzione? La puntata in onda lunedì 3 novembre alle 24.45 su Rai 5 è dedicata a Linda Perry

Storie della tv

Gina Lollobrigida e Monica Vitti, dive diverse

Due attrici ironiche, intense ed eclettiche che hanno lasciato una traccia indelebile nella storia della nostra cultura e anche della nostra televisione. In onda giovedì 6 novembre alle 18.25

Film

La caccia

Dopo anni di lontananza, quattro fratelli si ritrovano per la morte del padre. Esordio di Marco Bocci dietro la macchina da presa è proposto martedì 4 novembre alle 21.20

Storie della tv

Lelio Luttazzi, il tasto giusto

Uno showman dallo stile inimitabile, tra garbo, eleganza, ironia, poliedricità e una sensibilità fuori dal comune. In onda venerdì 7 novembre alle 18.25

Noos

Viaggi nella natura

Le storie romanzate di alcuni degli animali più iconici della savana prendono vita sotto i nostri occhi in una narrazione in prima persona. Mercoledì 5 novembre alle 21.20

Balletto

Sogno di una notte di mezza estate

Del coreografo John Neumeier ispirato all’omonima opera di Shakespeare con l’Hamburg Ballet. Musiche di Felix Mendelssohn Bartholdy e György

Ligeti. In onda sabato 8 novembre alle 7.55

5000 anni e + La lunga storia dell’umanità

Anna, la regina dimenticata

Fu l’ultima monarca della dinastia

Stuart e uno dei monarchi più laboriosi che la Gran Bretagna abbia mai visto. Condotto da Giorgio Zanchini, in onda domenica 9 novembre alle 21.20

L’Italia del centrosinistra

Un programma Rai Cultura in onda mercoledì 5 novembre alle 21.10 su Rai Storia con l’introduzione di Paolo Mieli

marzo 1953 muore Josif Stalin. L’Unità titola: “Stalin è morto. Gloria eterna all’uomo che più di tutti ha fatto per la liberazione e il progresso dell’umanità”. Tre anni dopo, con il XX congresso del Pcus, ha inizio la

destalinizzazione. Quello stesso anno, siamo ne 1956, l’Urss invade l’Ungheria. Questo è il contesto in cui matura il distacco (in Italia) del Psi dal Pci che segna la fine del “frontismo” e l’inizio della linea “autonomista” del partito di Nenni. La Dc, al potere da più di dieci anni, può pensare per la prima volta ad un’apertura a sinistra, ma i tempi non sono ancora maturi. È “L’Italia della Repubblica”, il programma Rai Cultura (2016) in onda mercoledì 5 novembre alle 21.10 su Rai Storia con l’introduzione di Paolo Mieli. 

La settimana di Rai Storia

Passato e Presente

Pasolini contro tutti, 1968-1975

Nell’ultimo decennio della sua vita, Pier Paolo Pasolini attraversa una delle stagioni più intense e controverse del suo percorso intellettuale. In onda lunedì 3 novembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia

a.C.d.C

Donne nella storia:

Caterina la Grande

Caterina II di Russia è la protagonista dell’appuntamento in n onda giovedì 6 novembre alle 21.10

Un’epoca nuova

Cattolici. Tra Chiesa e scudo crociato

Dietro la straordinaria vittoria della

Democrazia Cristiana del 1948 c’è l’impegno di un mondo cattolico solo apparentemente unitario. Martedì 4 novembre alle 21.10

Passato e Presente

Isabella d’Este, gli stili del potere

Con Paolo Mieli, in onda venerdì 7 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle

20.30

L’ombra del muro

Dagli anni della costruzione del Muro di Berlino nel 1961, fino all’abbattimento il 9 novembre 1989. Domenica 9 novembre alle 17.00

Passato e presente

Yitzhak Rabin, la pace interrotta Washington, 13 settembre 1993: il primo ministro israeliano e il presidente dell’OLP Yasser Arafat suggellano il patto con una stretta di mano. Mercoledì 5 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia

Cinema Italia

Guardia, guardia scelta, maresciallo e brigadiere

Commedia diretta da Mauro

Bolognini del 1956, con Aldo Fabrizi, Alberto Sordi, Peppino De Filippo, Nino Manfredi, in onda sabato 8 novembre alle 21.10

The legend of Lucca Comics & Games

Con Laura Carusino in onda sabato 8 novembre alle ore 13.55, con replica ore 19.20 su Rai Gulp

“The Legend of Lucca Comics & Games 2025” è uno speciale che Rai Kids ha realizzato tra il 29 ottobre e il 2 novembre a Lucca, nel contesto di uno dei più grandi eventi di genere al mondo. Come in un avvincente videogame, Laura Carusino deve portare a termine una serie di missioni per creare una mappa visiva e recuperare oggetti e reliquie del fantastico universo dedicato a fumetti, giochi, fantasy e videogames. Non un classico racconto, ma un contenitore di clip che si possano fruire una dopo l’altra, come dei reel tematici o dei contenuti speciali da vedere sui social o sulla piattaforma. Lo speciale è

suddiviso in due parti: una dedicata ai personaggi, alle storie e alle immagini più significative dell’evento e un’altra ai suoi protagonisti, con interviste e materiali video esclusivi legati al mondo di Rai Kids. Tutti i materiali sono pensati per essere fruiti sia su Rai Gulp che su Rai Play; Un racconto sempre originale e divertente, con un linguaggio coerente con l’universo in cui Laura è immersa. La conduttrice veste un doppio ruolo: da intervistatrice ‘video-podcast’ all’interno del glass Rai in un corner dedicato a Rai Kids e da eroina di un gioco appassionante tra le vie e gli iconici luoghi del festival. A fare da sfondo, il variegato e coloratissimo mondo degli appassionati dei diversi generi: cosplayers e fans che diventano per qualche giorno protagonisti di quelle stesse storie che hanno sempre amato.

CLASSIFICHE AIRPLAY per RadiocorriereTv

I FILM DELLA SETTIMANA

CINEMA IN TV

Sai tenere un segreto? – Martedì 4 novembre ore 21.10 – Anno 2019 – Regia di Elise Duran

Da un best seller di Sophie Kinsella, una commedia romantica brillante e ironica. Emma Corrigan, giovane e impacciata impiegata newyorkese interpretata da Alexandra Daddario, durante un volo turbolento rivela tutti i suoi segreti a un misterioso sconosciuto. Al rientro scoprirà con sgomento che quell’uomo è Jack Harper, il suo nuovo capo. Tra equivoci, confessioni e sentimenti inaspettati, la storia si trasforma in una divertente riflessione su sincerità e relazioni nel mondo contemporaneo. Con Tyler Hoechlin, Sunita Mani, David Ebert e Kate Easton.

Dal romanzo di Scott B. Smith, un survival-horror inquietante e serrato. Un gruppo di amici in vacanza in Messico si addentra nella giungla per visitare un antico sito Maya non segnato sulle mappe. Ciò che sembrava un’avventura esotica si trasforma presto in un incubo senza via d’uscita, quando una misteriosa forza vegetale si rivela letale e inarrestabile. Con Jonathan Tucker, Jena Malone e Shawn Ashmore, Rovine costruisce una tensione crescente e opprimente, dove la natura diventa carnefice e la paura si radica nel profondo. Un film che esplora l’ignoto e l’istinto di sopravvivenza con ritmo e crudeltà visiva.

Rovine –Mercoledì 5 novembre ore 21.20 – Anno 2008 – Regia di Carter Smith

In prima visione su Rai 4, un action-thriller intenso e adrenalinico diretto da Xavier Gens. Sam, ex detenuto in cerca di riscatto, si trasferisce in Thailandia per costruirsi una nuova vita, ma il suo passato riemerge con violenza quando un boss locale minaccia la sua famiglia. Costretto a combattere per sopravvivere, Sam si trasforma in una forza inarrestabile nel caos bollente di Phuket. Farang mescola ritmo, emozione e dramma personale in un racconto di redenzione e ferocia, con un realismo fisico e una regia potente che confermano lo stile visivo di Gens. Con Nassim Lyes, Loryn Nounay e Olivier Gourmet.

In Carolina del Sud, nel 1776, Benjamin Martin, vedovo e padre di sette figli, cerca di restare lontano dalla guerra d’Indipendenza, ma la brutalità degli inglesi gli strappa la pace e lo spinge a imbracciare le armi. Mel Gibson è il protagonista di un epico racconto di coraggio e vendetta, dove la lotta personale diventa simbolo di una nazione che nasce nel sangue e nella speranza. Accanto a lui, un giovane e intenso Heath Ledger. Spettacolare ricostruzione storica e grande impatto emotivo per la regia di Roland Emmerich, accompagnata dalle musiche maestose di John Williams.

Il patriota – Sabato 8 novembre ore 21.10 – Anno 2000 – Regia di Roland Emmerich
Farang – Venerdì 7 novembre ore 21.20 – Anno 2023 – Regia di Xavier Gens

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